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rassegna stampa del 4 settembre 2018

Agrigentooggi

Interventi viabilità, esclusa la provincia di Agrigento. Uil: "Siamo sconcertati"

"Sui 45 milioni di euro, sbloccati con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, inspiegabile l'esclusione della nostra provincia. Siamo la cenerentola della Sicilia.La Uil di Agrigento interviene sul nodo strade provinciali e rimane basita dopo l'annuncio del governo regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la nostra provincia che su questa tematica necessita interventi da cavallo. "Siamo a dir poco sconcertati- si legge in una nota- avendo appreso che, dopo la conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati accantonati zero euro. Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento drammatico per i oi nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire". "Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è completamente isolato"- continua la Uil.  "Nondimeno vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo adesso. Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa". "Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, Agrigento- si conclude la nota-  non può continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che non è più accettabile." Intanto, a quanto pare, l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha già programmato per la settimana prossima una visita nel territorio agrigentino per verificare di persona non solo la situazione delle strade, che sa di essere in stato di degrado, ma per sollecitare anche il Libero Consorzio al fine di attivare tutte le procedure per avviare presto i lavori.

Scrivolibero

Sicurezza edifici scolastici, la Cgil di Agrigento: "occorre fare il punto della situazione"

La CGIL Agrigentina ha scritto al Direttore dell'Ufficio Scolastico per chiedere che si "faccia il punto della situazione" sugli edifici scolastici della nostra provincia.
"Nei giorni scorsi abbiamo letto sgomenti che il 60 per cento degli edifici scolastici in Sicilia, (2.614 su 4.358) non è in regola con le certificazioni antisismiche, mentre il 70 per cento (3.050) non ha l'agibilità. Il Presidente Musumeci e l'Assessore Lagalla, buoni ultimi, hanno annunciato l'intenzione di mettere in campo nei prossimi mesi 272,5 milioni di euro. Fondi che derivano in parte dal Po Fesr 2014/2020, 82 milioni dal Piano per le infrastrutture previste dall'Unione europea, mentre la restante parte, circa 190 milioni, sono fondi dello Stato, e coprono interamente la progettazione degli interventi. Ma ogni anno sentiamo annunciare la destinazione di somme e di milioni disponibili: dal progetto "scuole sicure" ai Fond MIUR per l'Edilizia Scolastica del D.M. 607/2017, da quelli annunciati dal Libero Consorzio di Agrigento. Riteniamo utile ricevere ufficialmente, in una riunione presenti le OO.SS. del settore della Scuola e quello del comparto Edile, il quadro riassuntivo degli interventi previsti, la loro effettiva cantierabilità e lo stato della situazione e della sicurezza dei nostri edifici scolastici. Su queste questioni sarebbe grave se agli annunci non seguissero gli interventi di messa in sicurezza, riteniamo che i genitori ed i lavoratori della Scuola abbiano il diritto alla serenità di lavorare in ambienti sicuri"

.AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca PIOGGIA DI MILIONI PER LE STRADE PROVINCIALI, MA L'AGRIGENTINO RESTA FUORI
Sulla vicenda interviene la Uil di Agrigento, con il segretario Gero Acquisto: "Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi" È polemica dopo l'annuncio del governo regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per la viabilità provinciale, che vede esclusa la provincia di Agrigento. Sulla vicenda interviene la Uil di Agrigento, con il segretario Gero Acquisto. "Siamo a dir poco sconcertati avendo appreso che, dopo la conferenza stampa del presidente Musumeci, dell'assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, - afferma Acquisto - dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati accantonati zero euro. Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento drammatico per i nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire". "Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è completamente isolato; nondimeno - prosegue il sindacalista - vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo adesso". "Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, - conclude Acquisto - Agrigento non può continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che non è più accettabile".

CANICATTIWEB
VIABILITÀ, LA UIL: "AGRIGENTO NON PUÒ CONTINUARE AD ESSERE PROVINCIA DI SERIE B"
La Uil di Agrigento interviene sul nodo strade provinciali e rimane basita dopo l'annuncio del governo regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la nostra provincia che su questa tematica necessita interventi da cavallo. "Siamo a dir poco sconcertati avendo appreso che, dopo la conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati accantonati zero euro", ha dichiarato il Segretario Gero Acquisto"Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento drammatico per i nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire. Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è completamente isolato; nondimeno, sottolinea Acquisto, vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo adesso.Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa. Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, conclude il segretario Uil, Agrigento non può continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che non è più accettabile."

BLOGSICILIA.IT
NIENTE SOLDI PER LE STRADE AGRIGENTINE, LA PROTESTA DEI DEPUTATI PENTASTELLATI.

Manti stradali quasi inesistenti, pieni di buche e avvallamenti, con sieri rischi per l'incolumità degli automobilisti. Lo stato delle strade dell'Agrigentino è, per usare un eufemismo, disastroso. Ma La Regione sembra non accorgersene tant'è che, a dispetto delle numerose interrogazioni dei deputati regionali M5S, non sembra assolutamente volere correre ai ripari. "La prova lampante - affermano, visibilmente contrariati, i deputati regionali 5stelle Giovanni Di Caro e Matteo Mangiacavallo - è il fatto che le strade della nostra provincia sono state del tutto escluse dagli stanziamenti annunciati nei giorni scorsi dalla Regione per la viabilità secondaria. Dei 45 milioni stanziati non arriverà nemmeno un euro nell'Agrigentino per cercare di mettere quantomeno in sicurezza alcuni degli importanti assi viari che da anni versano in totale stato di abbandono. Le tantissime nostre interrogazioni con cui abbiamo denunciato i vari casi di pericolosità sono state completamente ignorate". "Dalle nostre parti si rischia la vita ogni giorno, sottolinea Di Caro - e abbiamo potuto constatarlo de visu nel corso del nostro recentissimo tour sulle incompiute siciliane. Musumeci intervenga e riveda gli stanziamenti". L'elenco delle strade pericolose e fortemente malmesse nell'Agrigentino è quasi infinito. Di seguito i due deputati indicano le situazioni più gravi, finite negli atti parlamentari indirizzati all'assessore Falcone, ma rimasti lettera morta Penosa - dicono i due portavoce - è la situazione delle strade che servono i comuni di Cianciana, Alessandria della Rocca, San Biagio Platani, Bivona, Santo Stefano Quisquina e che permettono di arrivare in poco tempo alla costa zona Eraclea Minoa, Montallegro, Realmonte (scala dei Turchi), Siculiana e Porto Empedocle. La strada provinciale 32 Cianciana - Ribera da tempo immemore permane in uno stato di di quasi totale abbandono; idem o quasi per la strada provinciale 45 Montevago - Salaparuta, e per la provinciale 3 Crocca - Sant'Anna. Pessima anche la situazione della SP 75 Siculiana - Montallegro, della SP 14 Racalmuto - Montedoro e della strada provinciale 19 San Biagio Platani - Raffadali". "Si tratta - affermano Di Caro e Mangiacavallo - di strade quasi impercorribili, pericolosissime e che spesso costituiscono le uniche vie di accesso ai paesi della provincia sempre più isolata e dimenticata da questo governo regionale". L'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, risponde, però considerando le accuse rivolte alla Regione "infondate le dichiarazioni di alcuni esponenti del M5s su una presunta disattenzione del governo regionale verso le strade della provincia di Agrigento". "Faccio presente, magari forse ai colleghi grillini sarà sfuggito, che il governo Musumeci il 20 dicembre del 2017 tra i primi atti ha finanziato per 3 milioni e 900 mila euro la messa in sicurezza della strada Cammarata-Santo Stefano Quisquina-Bovana-Alessandria della Racca, Cianciana e Cattolica Eraclea - dice Falcone - Successivamente il 23 febbraio del 2018 è stato finanziato il miglioramento e la messa in sicurezza della dorsale San Biagio Platani-stazione Acquaviva/Casteltermini (statale 189) e inoltre nel marzo scorso abbiamo finanziato per altri 3,4 mln di euro la messa in sicurezza di parte della provinciale 12 da Palma di Montechiaro verso Campobello di Licata"."A questi interventi che valgono quasi 13 milioni di euro si aggiungono altri interventi per oltre 7 milioni di euro per i quali l'assessorato aspetta i progetti esecutivi oltre a ulteriori misure che abbiamo previsto con la 'Apq Province'. Nonostante ciò avevo già programmato per la settimana prossima una visita nel territorio di Agrigento per verificare personalmente non solo la situazione delle strade che so di essere in stato di degrado ma per sollecitare il Libero consorzio al fine di attivare tutte le procedute per avviare al più presto i lavori".

SICILIA24H

UIL : "SUI 45 MILIONI DI EURO, SBLOCCATI CON IL PATTO PER IL SUD PER LA VIABILITÀ PROVINCIALE, INSPIEGABILE L'ESCLUSIONE DELLA NOSTRA PROVINCIA. SIAMO LA CENERENTOLA DELLA SICILIA.

 "Sui 45 milioni di euro, sbloccati con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, inspiegabile l'esclusione della nostra provincia. Siamo la cenerentola della Sicilia." La Uil di Agrigento interviene sul nodo strade provinciali e rimane basita dopo l'annuncio del governo regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la nostra provincia che su questa tematica necessita interventi da cavallo. "Siamo a dir poco sconcertati avendo appreso che, dopo la conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati accantonati zero euro. Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento drammatico per i nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire. Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è completamente isolato; nondimeno vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo adesso. Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa. Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, Agrigento non può continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che non è più accettabile."

LA SICILIA

PORTO EMPEDOCLE
. Sono già insostenibili le code lungo la strada statale 115 VIADOTTO SALSETTO SEMICHIUSO ECCO LE SOLUZIONI ALTERNATIVE FRANCESCO DI MARE PORTO EMPEDOCLE. O via mare, o entrando in centro città. Queste sono le uniche alternative per coloro i quali intendessero non mettersi in colonna lungo il tratto di strada statale 115 all'altezza di Ciuccafa. Dove da quasi una settimana è attivo il senso unico di marcia alternato da semaforo lungo il viadotto Salsetto, per consentire ad Anas di proseguire con le indagini (non con i lavori) sulla struttura che necessità di accurati interventi di consolidamento. La cronaca di questi giorni è sotto gli occhi di tutti, con chilometri di coda sia sul versante realmontino che su quello agrigentino. Basta transitare una volta dalla zona o vedere sui social le immagini di una situazione viaria oltre il limite della sopportazione, al netto dell'inizio delle scuole e delle normali attività lavorative. Ieri con il ritorno dei mezzi pesanti liberi di circolare la faccenda è divenuta ancor più insostenibile. Quali le soluzioni tampone? Quella del mare è ovviamente una provocazione. L'unica alter nativa concreta è quella per chi proviene di Sciacca di scendere a sinistra dallo svincolo che conduce prima alla zona Lidi, quindi a centro abitato di Porto Empedocle. Dopi avere transitato lungo la via Empedocle da vanti al porto ci si potrà immettere lungo i tratto iniziale della statale 640, la zona Caos dentro la galleria, per poi proseguire lungo la Ss 115. A Porto Empedocle già tremano al solo pensiero di vedere decuplicata la mole di mezzi in transito in un tessuto urbano inadatto. Percorso inverso invece per chi, ad esempio, da Agrigento deve andare a Sciacca. Ir fine, una considerazione: l'incolonnamento e la sosta di mezzi nei pressi dello stabilimenti Italcementi - sul viadotto Re anch'esso in condizioni precarie - comporta un appesantimento di tale struttura. Una emergenza che Anas deve gestire garantendo interventi sulle strutture da sistemare, ma anche soluzioni sostenibili per quello che sempre un imbuto soffocante.

DALLA SICILIA NUOVO SOS PERIFERIE DECRETO MILLEPROROGHE. Orlando e Pogliese con l'Anci PALERMO. Sindaci oggi a Montecitorio per chiedere al governo il rispetto degli impegni, in particolare sul rilancio delle periferie: nella sala stampa di Montecitorio, una delegazione guidata dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, (ci sarà anche il sindaco di Catania, Salvo Pogliese) terrà una conferenza stampa sul decreto Milleproroghe e in particolare sulla vicenda del bando periferie e su altre misure di interesse per i Comuni. La conferenza stampa seguirà l'audizione degli stessi sindaci in commissione Bilancio della Camera. I sindaci illustreranno le ragioni della loro contrarietà rispetto al congelamento del finanziamento da 1,6 miliardi del "Bando periferie" per 96 progetti (che interessano 87 Comuni capoluogo e 9 Città metropolitane). E argomenteranno le ragioni per cui considerano la norma, illegittima e irragionevole, da abrogare. Per quanto riguarda la Sicilia, a rilanciare l'allarme è stato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Le periferie urbane delle grandi città siciliane sono fra le più pesantemente colpite dal previsto blocco del bando per le periferie», afferma quantificando anche il «danno complessivo che supera certamente i 300 milioni di euro, se si tiene conto delle risorse aggiuntive pubbliche e private che tutti gli enti coinvolti avevano già reperito e messo a disposizione. Solo a Palermo ad esempio, il progetto Ruis per la riqualificazione urbana e la sicurezza, prevede complessivamente 50 interventi per oltre 180 milioni. Ma è un danno che colpisce in modo indiscriminato le tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina e le città di Enna, Caltanissetta, Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani. Se davvero il motto è "prima gli italiani" viene da chiedersi: "quali italiani?". Certamente non quelli che vivono nelle periferie delle grandi città - aggiunge Orlando -. Per questo i sindaci siciliani - e l'Anci Sicilia fanno propria la battaglia di Anci nazionale perché si giunga alla revoca di questa norma.

EDIFICI SENZA AGIBILITA' E CERTIFICAZIONI

Le scuole sono sicure? La Cgil chiede lumi all'Ufficio scolastico Sicurezza degli edifici scolastici,la segreteria agrigentina della Cgil, scrive al direttore dell'Ufficio scolastico provinciale per fare il punto della situazione, in considerazione del dato che fissa al 60 per cento gli edifici non in regola con le certificazioni antisismiche in Sicilia. "Abbiamo letto sgomenti - scrivono dalla segreteria della Cgil, che 2614 su 4538 edifici scolastici in Sicilia, pari al 60 per cento, non è in regola con le certificazioni antisismiche mentre 3050 edifici scolastici, pari al 70 per cento, non dispone della certificazione per l'agibilità. Il presidente della, Regione Nello Musumeci e l'assessore La Galla, buoni ultimi, hanno annunciato l'intenzione di mettere in campo, nei prossimi mesi, 272,5 milioni di euro. Fondi che derivano in parte dal Po Fesr 2014/2020, 82 milioni dal Piano per le infrastrutture previsto dall'Unione Europea, mentre la restante parte, circa 190 milioni, sono fondi dello Stato e coprono interamente la progettazione degli interventi". Una "musica" affatto nuova per le orecchie dei sindacalisti della Cgil che proseguono:" Ogni anno sentiamo annunciare la destinazione di somme e di milioni disponibili: dal progetto "scuole sicure" ai Fondi Miur per l'edilizia scolastica del D.M. 607/2017, da quelli annunciati dal Libero Consorzio di Agrigento. Riteniamo utile, ricevere ufficialmente, in una riunione con le organizzazioni sindacali del settore Scuole e del comparto edile, il quadro riassuntivo degli interventi previsti, la loro effettiva cantierabilità e lo stato della situazione e della sicurezza dei nostri edifici scolastici. Su queste questioni, sarebbe grave se agli annunci non seguissero gli interventi di messa in sicurezza. Riteniamo - conclude la nota - che gli studenti, i loro genitori e i lavoratori del mondo della scuola, abbiano il diritto alla serenità di studiare e lavorare in ambienti sicuri". Il "quadro" disegnato dalla Cgil, ingloba tanto gli edifici sede di istiuti di scuola superiore sul territorio provinciale, per i quali l'ente competente, quindi il Libero Consorzio di Agrigento, ha già annunciatola programmazione degli interventi, tanto le strutture scolastiche sedi di scuole elementari e medie, la cui competenza ricade sulle locali amministrazioni comunali, sono stati avviati percorsi per indagini alle strutture scolastiche. RITA BAIO











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