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rassegna stampa del 12 settembre 2018

Licatanet

Geometra e Ipia, Libero Consorzio autorizza nuovi corsi di studi

Nuova autorizzazione del Commissario straordinario Girolamo Alberto Di Pisa per l'istituzione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020. Il provvedimento riguarda l'Istituto Tecnico Tecnologico (ITT) "Giganti Curella" di Licata, relativamente all'indirizzo "Chimica Materiali Biotecnologie, articolazione "Biotecnologie Ambientali" e per l'IPIA "E.Fermi" di Licata per il nuovo indirizzo "Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane". La richiesta di realizzare i nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 è stata inviata dal Dirigente Scolastico dell'I.I.S. E. Fermi di Licata Prof.ssa Amelia Porrello, al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'istruttoria è stata curata dal Settore Politiche attive del Lavoro e dell'Istruzione. Per l'attivazione dei nuovi corsi dovranno essere utilizzate le aule già disponibili, oltre agli stessi laboratori degli altri indirizzi di studio. L'autorizzazione del Libero Consorzio è necessaria per la parte relativa ad eventuali oneri finanziari per gli edifici scolastici e per le aule da destinare ai nuovi indirizzi di studio. Dopo l'autorizzazione del Libero Consorzio toccherà all'Assessorato Regionale all'Istruzione di valutare la documentazione per la creazione di questi nuovi indirizzi. I nuovi indirizzi scolastici, se autorizzati, contribuiranno a migliorare l'offerta formativa da destinare agli studenti della provincia, creando possibilità di studio e formazione professionale in settori strategici per lo sviluppo della zona di Licata.

Giornale di Sicilia

Libero consorzio. Partiranno dal prossimo anno e sono legati al territorio
Licata, due nuovi indirizzi di studio al Tecnologico Curella e all'Ipia Fermi

Due nuovi indirizzi di studio all'Istituto Tecnico Tecnologico «Ines Giganti Curella» e per l'Ipia «Fermi» di Licata, legati alle peculiarità del territorio. Il commissario straordinario del Libero consorzio provinciale, Girolamo Alberto Di Pisa ha infatti autorizzato l'istituzione di nuovi indirizzi di studio per l'an - no 2019/2020 presso l'istituto professionale licatese. Il provvedimento riguarda l'indirizzo «Chimica Materiali Biotecnologie», articolazione «Biotecnologie Ambientali» per il «Giganti Curella» e il nuovo indirizzo  «Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del  territorio e gestione delle risorse forestali e montane» per il «Fermi». La richiesta di realizzare i nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 è stata inviata dal dirigente scolastico del «Fermi» di Licata Amelia Porrello, al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'istruttoria è stata curata dal Settore Politiche attive del Lavoro e dell'Istruzione. Per l'attivazione dei nuovi corsi dovranno essere utilizzate le aule già disponibili, oltre agli stessi laboratori degli altri indirizzi di studio. L'autorizzazione del Libero Consorzio è necessaria per la parte relativa ad eventuali oneri finanziari per gli edifici scolastici e per le aule da destinare ai nuovi indirizzi di studio. Dopo l'autorizzazione del Libero Consorzio toccherà all'assessorato regionale all'Istruzione di valutare la documentazione per la creazione di questi nuovi indirizzi. I nuovi indirizzi scolastici, se autorizzati, contribuiranno a migliorare l'offerta formativa da destinare agli studenti della provincia, creando possibilità di studio e formazione professionale in settori strategici per lo sviluppo della zona di Licata. Adesso la parola passa alla Regione, dunque, che dovrà decidere se ratificare o meno l'autorizzazione dei nuovi corsi che ha avuto riscontro favorevole dall'ex Provincia. (*PAPI*)

Agrigentooggi

Nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 autorizzati dal Commissario straordinario Di Pisa

Nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 autorizzati all'Istituto Tecnico Tecnologico (ITT) "Giganti Curella" e presso l'IPIA "E. Fermi" di Licata.
Nuova autorizzazione del Commissario straordinario Girolamo Alberto Di Pisa per l'istituzione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020. Il provvedimento riguarda l'Istituto Tecnico Tecnologico (ITT) "Giganti Curella" di Licata, relativamente all'indirizzo "Chimica Materiali Biotecnologie, articolazione "Biotecnologie Ambientali" e per l'IPIA "E.Fermi" di Licata  per il nuovo indirizzo "Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane". La richiesta di realizzare i nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 è stata inviata dal Dirigente Scolastico dell'I.I.S. E. Fermi di Licata Prof.ssa Amelia Porrello, al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'istruttoria è stata curata dal Settore Politiche attive del Lavoro e dell'Istruzione. Per l'attivazione dei nuovi corsi dovranno essere utilizzate le aule già disponibili, oltre agli stessi laboratori degli altri indirizzi di studio. L'autorizzazione del Libero Consorzio è necessaria per la parte relativa ad eventuali oneri finanziari per gli edifici scolastici e per le aule da destinare ai nuovi indirizzi di studio. Dopo l'autorizzazione del Libero Consorzio toccherà all'Assessorato Regionale all'Istruzione di valutare la documentazione per la creazione di questi nuovi indirizzi. I nuovi indirizzi scolastici, se autorizzati, contribuiranno a migliorare l'offerta formativa da destinare agli studenti della provincia, creando possibilità di studio e formazione professionale in settori strategici per lo sviluppo della zona di Licata.


LA SICILIA


CONSORZIOUNIVERSITARIO. Tutto tace sull'offerta formativa da proporre.
L'ANNO ACCADEMICO E'ALLE PORTE MA ANCORA NESSUNA PROMOZIONE.
GIOACCHINO SCHICCHI
Consorzio universitariodi Agrigento, manca un mese all'avvio dell'anno accademico e dinotizie sui nuovi corsi ve ne sono davvero molto poche. Siamo chiari:abbiamo chiesto informazioni e ci sono state fornite, ma quel cheancora oggi non sembra partire è l'attività di promozione ecomunicazione che; con l'inizio delle lezioni potenzialmente ad unpasso, sarebbe dovuto iniziare almeno a fine luglio.
Prospettiva difficile,qui ad Agrigento, stante che i lavori di preparazione delle aule chedovrebbero ospitare i corsi potrebbero non essere ancora terminate.
Del resto quest'anno ilCua sarà un mero "tramite", stante che l'accordo chiuso,tra gli altri, con l'università rumena di Galati, prevede che sia aloro carico tutto, con l'appoggio in strutture del Consorzio.
Tutto partirà al momentogiusto, rassicurano da via Quartararo, per quanto sia il presidentePiero Busetta a spiegare che, senza dubbio, quello attuale sarà unannodi transizione, e qualche proposta, forse, arriverà solamentenel 2019.
Nel frattempo ilConsorzio cerca di mettere le carte a posto: sono pronti perl'approvazione gli strumenti finanziari approvati, per chiudere iquali è stato necessario non solo nominare un nuovo collegio deirevisori il primo si era dimesso misteriosamente e repentinamente) maanche dare un incarico ad una società che si occupa di revisionicontabili. Alla fine però si è comunque raggiunta la quadra e ilcda potrà approvare già al prossimo appuntamento.
Ma le questioni con cuiil Cua dovrà confrontarsi sono in alcuni casi anche più complesse.Una riguarda, senza dubbio, la possibilità che vi sia un cambio aivertici. Non un rimpasto politico - o almeno, non esplicitamente - mauna sostituzione obbligatoria. Come noto, l'accordo stipulato alivello Regionale sul funzionamento dei Consorzi universitari prevedeche questi formino la propria governance in base ad un preciso piano,che prevede, tra le altre cose, un presidente di nomina regionale edei componenti individuati dalla "università di riferimento",concetto che però non è ancora pienamente chiaro. Unipa, infatti,ha ancora questo ruolo con un solo corso operativo?
Se l'eventualesostituzione di Busetta rappresenterebbe il secondo cambio al verticein circa un anno, in questo momento l'assemblea dei soci del Cua nonriesce a trovare il proprio plenum, a causa di una sostanzialescomparsa dall'orizzonte del visibile della Camera di commercio diAgrigento, ente da tempo ormai commissariato e privo di guidapolitica.


ZONA EX MONTECATINI.Gli impianti che hanno smesso di funzionare sono quelli di viaParaguay e via Salso
C'E' IL RISCHIOD'INQUINAMENTO
Arpa e GuardiaCostiera hanno effettuato campionamenti nella zona della foce.
Due stazioni disollevamento in tilt a distanza di poco tempo l'una dall'altra. Ledisfunzioni ai due impianti sono state registrate nella serata dilunedì in via Paraguay e in via Salso, entrambe zone densamenteabitate. Gli effetti del disservizio sono stati nitidamente avvertitidalla popolazione residente da cui sono partite le segnalazioni acausa di odori nauseabondi provenienti dalle stazioni disollevamento. Il Comune parla di "una copiosa presenza dimaleodoranti contaminanti galleggianti sul tratto terminale del fiumeSalso che dalla zona ex Montecatini si estende fino alla foce".Dopo aver ricevuto la segnalazioni, il sindaco Galanti e l'esperto inmateria di risorse idriche Salvatore Licata hanno informato l'Agenziaregionale per la Protezione Ambientale (Arpa) e ovviamente GirgentiAcqua, cui spetta la competenza dell'intervento. "I controllieffettuati dal gestore - si legge ancora in una nota del Comune -hanno portato all'individuazione delle due stazioni che hannoprovocato gli inconvenienti lamentati, grazie all'impegno profuso,fino alle ore 23, dalle squadre inviate dallo stesso ente". Laprocedura non si è conclusa lì e ieri mattina tecnici dell'Arpa, coadiuvati dapersonale dell'Ufficio Circondariale Marittimo, comandato dal Tenentedi Vascello Fabrizio Pilogallo, hanno effettuato dei prelievi diacqua all'altezza della foce del fiume Salso per i dovuticampionamenti. Sul caso ha preso posizione anche il primo cittadinoPino Galanti. "L'Amministrazione comunale, non più di qualchesettimana fa, aveva chiesto ed indicato l'installazione di alcuneapparecchiature che avrebbero consentito di far scattare l'allarme,quindi ancora prima di quanto accaduto ieri - afferma il SindacoGiuseppe Galanti - insisteremo con decisione e fermezza, affinchèciò avvenga, perchè non possiamo consentire a nessuno dicompromettere ,l'ambiente e arrecare pregiudizio alla salute deicittadini. Ragion per cui continueremo ad essere vigili edintransigenti". Nulla di paragonabile a quanto successo un paiodi primavere fa quando un riversamento vistosissimo dal depuratore dicontrada Ripellino aveva colorato di marrone l'acqua antistante lafoce del Fiume Salso. Anche quello delle stazioni di sollevamento èun "nervo scoperto" a cui non si è finora riusciti atrovare una soluzione definitiva. Non è la prima volta che arrivanosegnalazioni relative alla presenza di miasmi insopportabiliprovenienti dagli impianti fognari o da quellistrettamente,collegati. Adesso bisogna attendere l'esito deicampionamenti operati dall'Arpa e dalla Guardia Costiera per capirese può esserci stata qualche contaminazione e se i liquidi che hannoconcluso alla foce del Salso la loro corsa possono essere stati inqualche modo portatori di inquinamento.


NARO
«Un paese albergograzie al barocco»
NARO. Candidare Naro, laFulgentissirna, a città albergo, visto che potrebbe offrire qualcosacome 20mila posti letto.
D'altronde, stiamoparlando della seconda città siciliana dopo Noto per il barocco e,proprio attorno al barocco sta nascendo una forte domanda peracquistare delle abitazioni visto che tra palazzi nobiliari esignorili ce ne sono almeno una ottantina offerti a prezzo contenutomalgrado siano di altissimo pregio architettonico.
«Confermiamo che Naro èall'attenzione del mercato immobiliare - dicono Antonino e CarmeloCuschera, esperti del settore - che da qualche tempo stanno facendouna sorta di censimento delle abitazioni che fanno gola anche agliamericani oltre ai tedeschi e agli inglesi. Poi, tanti italiani,diversi agrigentini che si stanno avvicinando sempre più albarocco». E' anche il contorno chenon dispiace. «La città - continuano- risulta essere ben gestita, molto pulita con le strade ben fatte. Aquesto bisogna aggiungerci il lago San Giovanni che deve essererecuperato e dove può ospitare una pista idrovolanti visto che anchenella nostra provincia d sono queste realtà che operano da tempo. Ilclima, inoltre, è fresco d'estate e nel contempo la Fulgentissima èvicina al mare. Per finire non bisogna dimenticare la produzioneagroalimentare di primissima qualità che ne fanno uno dei borghi piùinteressanti sia per gli operatori turistici che per quelliimmobiliari come noi. Ci sono arrivate già diverse richieste inagenzia, siamo certi che possiamo riscoprire questa sorta di paradisoterrestre, un vero affare».
GAETANO RAVANA


TURISMO, BANKITALIA«SICILIA IN FORTE CRESCITA» IL SECONDO TRIMESTRE FA SPERARE IN UNSUCCESSO
MICHELE CUCCIONE
PALERMO. Il secondotrimestre di quest'anno è stato fondamentale per fare riprendere ilturismo siciliano da quello che probabilmente era destinato ad essereun turno alla pari rispetto all'anno precedente. Infatti, secondo ilreport trimestrale di Bankitalia, nel periodo gennaio-giugno diquest'anno sono arrivati nell'Isola un milione e 942mila visitatoristranieri, in aumento di quasi 300mila unità rispetto al primosemestre 2017, ma il "grosso" è giunto solo nel secondotrimestre, ben 1 milione e 526mila turisti, proprio quei 300mila inpiù (su un milione e 217mila del secondo trimestre dello scorsoanno) che hanno fatto la differenza con i primi sei mesi di un annofa. Stesso discorso vale per la spesa, che è stata di 770 milioni dagennaio a giugno, di cui ben 627 milioni da marzo a giugno, ecomunque in aumento, nel trimestre, di 40 milioni e, nei sei mesi, diquasi 50 milioni sugli stessi periodi del 2017. L'incrementofinanziario di gennaio-marzo è stato di poco più di 10 milioni.
Discorso a parte va fattosui pernottamenti. Anche in questo caso preponderante è stato ilcontributo del secondo trimestre (sul totale di 3,4 milioni, ben 2,8milioni di notti si sono registrate da marzo a giugno), e quest'annogli stranieri si sono fermati in proporzione più notti solonell'ultimo periodo (+ 300mila nel secondo trimestre: ma appena 110mila notti in sul semestre 2017).
Le prospettive, secontinua l'attuale trend, sono di una chiusura d'anno in fortecrescita. La Banca d'Italia ricorda che la spesa degli stranieri inSicilia nel 2016 è stata di 1,4 mld, salita a 1,7 nel 2017 (+23,6%);se si guarda due trimestri di quest'anno, nel primo si è incassato143 mila cioè 10 in più rispetto al primo trimestre 2017; e nelsecondo addirittura 627 milioni, una cifra ragguardevole a confrontocon i 532 milioni del secondo trimestre 2017 e quasi il doppiorispetto ai 369 milioni del secondo trimestre.
Fanno ben sperare anchegli arrivi . Tutto il 2016 si era chiuso con 3 milioni e 429 milaviaggiatori stranieri nell'Isola, il 2017 con 3 milioni e 774 mila (+10. 1 %). Il pri­mo trimestre 2018 vede 416 mila presenze contro396 mila dello stesso periodo del 2017; da marzo a giugno 1 milione e526mila contro 1 milione e 217mila, dunque in forte recupero anche su1 milione e 141 mila del secondo trimestre 2016.
Il punto di forza, però,potrebbe essere rappresentato dal numero di pernottamenti: il recordstorico del secondo trimestre di quest'anno, 6 milioni e 656mila,guarda indietro ai 5milioni e 386mila del secondo trimestre 2017 e ai3milioni e 407mila dello stesso periodo del 2016, anno che si chiusecon 14milioni e 211mila notti, cui ne seguirono ,19milioni 105milal'anno successivo (+34,4%). Puntare al raddoppio di questi risultatiavvicinerebbe finalmente la Sicilia turistica a mete mediterranee piùpiccole e molto meno dotate di attrazioni, ma che riescono a farenumeri dieci volte superiori alla nostra Isola.

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