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rassegna stampa del 26 settembre 2018

Giornale di Sicilia

Il procuratore di Agrigento ieri a Canicattì per la commemorazione
«Saetta, ucciso perchè era un temuto nemico dalla mafia»
Paolo Picone
CANICATTÌ
«Antonino Saetta era un magistrato valorosissimo, era figlio di questa terra, non si è mai sottratto al suo dovere. Aveva combattuto il terrorismo e la mafia. Per Cosa nostra era un nemico temibilissimo. Aveva celebrato processi di grandissima importanza come quello dell'omicidio del capitano Basile e del consigliere Rocco Chinnici. Ed era temuto per il suo rigore morale e per il suo coraggio». Con queste parole, pronunciate davanti alla tomba del giudice Antonino Saetta e del  figlio Stefano, al cimitero di Canicattì, il capo della Procura della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha voluto ricordare il magistrato «giudicante » ucciso da Cosa nostra il 25 settembre  del 1988. A distanza di 30 anniil sacrificio del giudice Saetta e del figlio Stefano è stato celebrato con una messa nella chiesa di San Diego e prima  al cimitero di via Nazionale doveil sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura e le associazioni Amici del giudice  ivatino e Tecnopolis hanno deposto unmazzo di fiori sul monumento funerario che accoglie le salme del giudice e del figlio. Al cimitero c'era anche il Procuratore Patronaggio che ha voluto prendere la parola per tratteggiare la figura del giudice assassinato dalla mafia. «In quegli anni, Palermo, Agrigento, Canicattì, - ha aggiunto il Procuratore - erano città piegate alla mafia. Gli uomini dello Stato spesso avevano paura quando non erano assenti. Spesso ci si sottraeva al proprio dovere con i mezzucci.  Ricordo quando bisognava celebrare il primo maxi processo non tutti erano li a fare il proprio dovere. Antonino Saetta à ha concluso Patronaggio - era li a fare il proprio dovere, i suoi avversari lo sapevano e lo hanno stroncato in modo vile». Il movente dell'assassinio è stato ritenuto triplice: "punire"  un magistrato che, per la sua fermezza nel condurre il processo Basile, e, prima, il processo Chinnici, aveva reso vane le forti pressioni mafiose esercitate; «ammansire» con un'uccisione eclatante, gli altri magistrati giudicanti allora impegnati in importanti processi di mafia; prevenire» la probabile nomina di un magistrato  ostico, quale Antonino Saetta, a Presidente del cosiddetto Maxiprocesso d'appello alla mafia. Antonino Saetta era un obiettivo primario per Cosa Nostra, necessariamente da eliminare, amministrava la giustizia ledendo gli interessi dell'organizzazione. Il suo fu anche un omicidio preventivo. Quel giudice non era influenzabile e avrebbe potuto presiedere l'appello del maxiprocesso contro i capi di Cosa Nostra e l'organizzazio -  ne non poteva permettersi un magistrato ostico in un dibattimento tanto importante e delicato. Un delitto che doveva suonare come un preciso  messaggio a tutti quelli che con rigoreamministravano la giustizia, un ulteriore salto di qualità per l'organizzazione criminale: per la prima volta non era stato colpito un procuratore, ma un magistrato giudicante. Ed è ciò che ieri è stato ribadito nella cerimonia pubblica. Dopo la messa celebrata a San Diego si è svolta la deposizione di una corona di fiori sull'effige che ricorda il sacrificio del giudice Saetta e del figlio Stefano. Altro momento importante del programma della Settimana della legalità è stato l'annullo filatelico in occasione del 30esimo anniversario dell'uccisione del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano. Una iniziativa del Rotary club di Canicattì, presieduto dal dottor Francesco Provenzano. (* PAPI*)

Polo didattico di contrada Calcarelle Università a corto di liquidità
Il Cua cede in affitto nove locali

L'Euroform «entra» nell'Universit à di Agrigento. Nessuna partnership però, ma solo un contratto di locazione di 9 aule ed una segreteria che si trovano nella struttura di contrada Calcarelle che il consorzio universitario non utilizza più a causa della chiusura di alcuni corsi di laurea. E così il Consiglio di amministrazione del Cua, presieduto ancora da Pietro Busetta, ha deciso di «monetizzare» queste aule vuote e fare cassa. L'Euroform ha quindi partecipato ad un bando ed è stato l'unico ente di formazione a presentare un'offerta. E l'Euroform ha «offerto» un centesimo in più rispetto alla base d'asta di 30.000 euro  (30.001 euro, oltre Iva se dovuta, la proposta dell'ente di formazione). La commissione di gara, presieduta dalla dottoressa Rosa Maria Pagliarello e composta da Francesco Cutrò e Rosa Spirio e dai testimoni Giangirolamo Alfano e Matteo  Lo Raso, ha aggiudicato le 9 aule e la segreteria all'ente di formazione «Euroform». Nel bando era stato specificato che l'attività svolta dentro i locali di via Quartararo dovrà essere destinata unicamente alla didattica. E che i locali saranno concessi in locazione dal mese di gennaio 2019 per la durata di un anno. Non si tratta di una novità, in realtà, dato che la parte della struttura oggi inutilizzata a causa della chiusura o del trasferimento di numerosi corsi di laurea, aveva già concesso degli spazi a delle scuole di  formazione professionale, non individuate, però, attraverso un bando. Un modo per incassare delle somme ma anche sgravarsi dai costi di funzionamento di una struttura tanto grande quanto vuota. Almeno, per il momento. Il 2019, infatti, potrebbe essere finalmente l'anno del rilancio. Questo anche grazie al ristabilito dialogo con l'Università di Palermo, che, forte delle nuove regole sulla governance e dello ristabilito equilibrio rispetto  al «dare-avere» con il Consorzio potrebbe riportare in città i corsi di Giurisprudenza e Architettura. Ancora il Consiglio di amministrazione del Cua non ha approvato i bilanci dal 2016 ad oggi. L'ente ha quindi dato incarico, per 4.000 euro, allo studio «Bcc - dottori commercialisti di Michele Battaglia, Antonio Cosenza & associati» di  Palermo, considerato uno tra i più esperto studi di consulenza palermitani, per un'analisi di tutta la documentazione contabile relativa agli anni 2016, 2017 e 2018 in relazione agli adempimenti connessi alla nuova normativa sul sistema di  armonizzazione contabile. In sostanza,per 4.000 euro più Iva, i professionisti contabili dovranno dare un supporto tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti propedeutici all'approvazione dei bilanci 2016, 2017 e 2018 e per la programmazione finanziaria 2018/2020. La delibera che impegna  le somme per il successivo pagamentoè stata pubblicata anche all'albo pretorio on line del Cua. Il Consorzio ha la necessità di provvedere con estrema urgenza, alla definizione di tutti gli strumenti finanziari ancora in itinere, che non  sono stati dunque approvati dalle precedenti gestioni, vale a dire dal Cda presieduto dalla professoressa Maria Immordino, da quello gestito, anche se per pochi mesi dall'avvocato Gaetano Armao e adesso dal presidente Busetta. Con la cifra approntata, il Cua riceverà dallo studio di commercialisti palermitani,  una consulenza relativa agli adempimenticonnessi alla nuova normativa  sul sistema di armonizzazione contabile, soluzione di quesiti inerenti all'attuazione della normativa, analisi di tutta la documentazione contabile relativa agli anni 2016, 2017 e 2018. Ed ancora: supporto tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti  propedeutici all'approvazione dei bilanci e per la programmazione finanziaria; esame del bilancio di previsione triennale 2018/2020 sia in versione finanziaria (per cassa e per competenza) che in versione economico - patrimoniale. Infine assistenza al presidente del Consiglio di amministrazione, in questo caso il professor Pietro Busetta, ai  fini della predisposizione delle adunanze di approvazione da parte degli organi sociali. (* PAPI*)

Maltempo
Scatta l'allerta meteo in provincia
Ieri sera l'avviso è stato diramato dai sindaci di diversi Comuni

Allerta meteo concriticità arancione a Sciacca, Agrigento, Licata, Canicattì e Ribera. I sindaci dei cinque Comuni hanno diramato l'avviso di allerta meteo alla popolazione, facendo seguito  al bollettino di ieri pomeriggio del Dipartimento della ProtezioneCivile della Regione Siciliana. Previsto maltempo nelle prossime ore. «Dalla serata di oggi e per le successive nove/dodici ore - scrive il sindaco  di Sciacca, Francesca Valenti - sonopreviste nel nostro territorio condizioni  meteorologiche con criticità"arancione per rischio meteo-idrogeologico e idraulico». I codici di criticità  meteo sono 4: verde (vigilanza), gialla (attenzione), arancione (preallerta) e rosso (allarme). «I cittadini sono invitati ad adottare ogni opportuna precauzione e protezione  - scrive il sindaco di Sciacca - e a prestare la massima attenzione soprattutto nelle aree considerate a rischio ». Avviso anche dal Comune di Licata: «A seguito di quanto comunicato dal Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei sinistri, l'amministrazione comunale informa la cittadinanza che dalle 16 di oggi (ndr, ieri per chi legge), fino alle ore 24 del 26 settembre, è in corso un'allerta meteo di tipo arancione. Nell'attivare la macchina comunale al fine di tenere sotto controllo il territorio, con particolare riferimento alle zone maggiormente a rischio allagamento, idrogeologico e idraulico, dal palazzo di città, si invita la cittadinanza a prestare attenzione in caso di attività esterne». Avviso anche dal Comune di Ribera con il sindaco, Carmelo Pace, che invita i cittadini a "nonsoggiornare o permanere  in locali seminterrati o comunque posti al di sotto del livello stradale, ciò è riferito anche alle automobili". Sulla base di quanto indicato dal Dipartimento di Protezione Civile, sulla Sicilia Occidentale, specie nei versati meridionali, sono previste precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale, accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di  vento. (*GP *)

lasicilia.it

se livatino potesse inviare un wathapp
Ha destato scalpore la scarsa partecipazione al convegno, che si è tenuto lo scorso 22 settembre a Canicattì(AG), in ricordo dei Giudici Saetta e Livatino. All'iniziativa era, anche, presente il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ha sottolineato la "preoccupante assenza dei cittadini".Al convegno, organizzato da diverse associazioni locali, era stato invitato anche il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, che sui social ha tuonato: "Penso che la gente comune, quella che è mancata, semplicemente sia stanca di convegni di questo genere, sia stanca della legalità raccontata e rappresenta, ma sia desiderosa di legalità militante, la legalità fatta azione quotidiana. Ma se non si creano momenti di confronto con i giovani, chi è che dovrebbe mandare i giusti segnali?"Un interessante momento di confronto con i giovani è, però, avvenuto. Lo scorso 21 settembre, infatti, nell'aula magna del Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento si è tenuto un incontro organizzato dal Libero Consorzio con la partecipazione di due "colossi della magistratura e della lotta alla mafia", Alberto Di Pisa e Salvatore Cardinale; "un momento di cordoglio ma anche di una luce abbagliante", come ha scritto il giornalista Davide Lorenzano, presente all'evento, autore del docufilm "Il Giudice di Canicattì".La giornata ha, anche, un donato un "testamento spirituale" del Servo di Dio, Rosario Angelo Livatino. Si tratta di una lettera "impossibile", scritta da uno studente dell'Empedocle, che Livatino ha "idealmente" inviato ai giovani. Così appassionata che vogliamo pubblicarla integralmente:"Agrigento, 21 Settembre 2018,Come è lontana quella mattina in cui il mio cuore ha preso a battere nell'eternità!Qui tutto si cristallizza, il tempo non ci cambia ed ancora provo gioia a scrutare i vostri occhi dove riconosco le mie emozioni.Si, io dal non tempo e dal non spazio, ho deciso di tornare a vivere tra i banchi del liceo e di diventare un vostro compagno per dirvi che oggi voi qui non state ricordando me, Rosario, ma qualcosa di molto più grande ed importante, di cui io sono stato solo uno strumento.Sapete mi sento come il tasto invio di Whatsapp. Immaginate che a qualcuno non convenga che il vostro messaggio arrivi ad altri e vi blocchi per sempre.Quegli spari in un giorno di sole hanno chiuso la mia bocca, ma non hanno spento gli ideali che camminano sulle gambe degli uomini di buona volontà;finchè resiste un piccolo barlume di giustizia, l'ingiustizia non può oscurare... finchè resiste una società basata sulla legalità, la mafia non può coesistere, finchè voi giovani speranzosi e ricchi di sogni resistete, anche se gli strumenti verranno messi a tacere, i messaggi, quelli buoni, potranno rimanere ugualmente, anzi, credetemi, si memorizzeranno dentro i vostri cuori e nelle vostre azioni.Qualcuno crede di avermi ucciso.Qualcuno crede di aver soffocato le mie idee.Qualcuno crede di aver risolto un problema.Io credo invece che ne abbiano creato uno un po' più grosso.Hanno ragione gli antichi: nessuno muore se rimane nel ricordo di chi resta. È proprio così io, il giudice Ragazzino, sono ancora vivo. Sono qui in quest'aula e dovunque alberghi la giustizia, vivo ogni qualvolta voi giovani ricordate di scegliere, la legalità, l'amore, la bellezza della lealtà e della trasparenza.L'onestà è una scelta. La scelta più bella. Vivo ogni volta che avete il coraggio di non abbassare la testa a qualcuno che toglie il senso alla vostra libertà. "La libertà - dice Rousseau - non consiste tanto nel fare la propria volontà, quanto piuttosto nel non essere sottomessi a quella altrui"Se non siete d'accordo abbiate il coraggio di dirlo in faccia a chiunque!Il coraggio, lo so, è un'arma pericolosissima, avere coraggio non significa non conoscere la paura, ma essere capaci di affrontarla. È questo che la mafia teme più di ogni altra cosa: il coraggio di chi crede nella legalità.È vero, il mondo in cui vivete, lasciatovi in eredità, non è dei migliori. Ciò non vuol dire però che non si possa migliorare. I latini dicevano ad maiora. Sia questo il vostro motto.Bloccano il tasto Whatsapp? Vi tolgono gli strumenti? abbiate la forza e l'ingegno di trovarne di nuovi."Siate il cambiamento che volete nel mondo". Io penso di aver fatto la mia parte: Ho creduto nel cambiamento, forse l'ho avviato. Voi oggi avete la possibilità di portarlo avanti.Guardate sempre il mondo con i vostri occhi, siate il cambiamento, siate strumenti di giustizia .Ad maiora semper, amici di vita, Rosario".

LA SICILIA
GIRGENTI ACQUE-HYDORTECNE

I lavoratori in servizio disertano lo sciopero. Sciopero dei lavoratori di Girgenti Acque e Hydortecne, nessun dipendente in servizio ha aderito. La notizia arriva formalmente dalle società che si occupano di gestire il servizio idrico integrato, anche se erano stati gli stessi sindacati a riscontrare una scarsissima partecipazione al sit-in proclamato per ieri mattina dinnanzi alla Prefettura di Agrigento. Una decina di persone in totale, delle quali una piccola parte i lavoratori licenziati nei mesi scorsi. La protesta, si ricorderà, era stata proclamata non solo per la "pioggia" di lettere di licenziamento recapitate, ma anche per il silenzio serbato dalla Prefettura di Agrigento alla richiesta di convocazione di un tavolo di concertazione avanzata dai sindacati di categoria. Alla fine, però, nulla si è mosso,nemmeno gli stessi lavoratori, che hanno ritenuto di non protestare per quanto la situazione all'interno dell'azienda sia letteralmente emergenziale. Nessuno, infatti, esclude oggi la possibilità che ci possano essere nuovi licenziamenti nel prossimo futuro, rimanendo invariate le condizioni del servizio e le mancate risposte in tema di tariffazione e realizzazione delle annunciate opere infrastrutturali come le reti idriche e gli impianti di depurazione. Con questo clima, poi, ci avviciniamo ad una settimana di grande tensione. Dopodomani, infatti, si riunirà l'assemblea dei soci della Voltano per discutere dell'abbandono di alcuni comuni - come Agrigento - e forse anche, a carattere più generale, dello scioglimento dell'ente consortile. Una riunione alla quale parteciperà anche l'associazione dei consumatori Konsumer di Favara, che ha ottenuto il "via libera" dall'amministratore unico Giancarlo Rosato, fermo restando che la decisione ultima rimarrà dell'assemblea dei soci. Questo non sarà comunque, come noto, l'unico incontro potenzialmente importante sul fronte idrico. Il giorno dopo, alle 12, l'Ati si riunirà in un'attesissima seduta che, dopo tanti annunci, prevede però unicamente delle "comunicazioni" del presidente Francesca Valenti sul tema della risoluzione. GIOACCHINO SCHICCHI


CONFINDUSTRIA

Gero La Rocca nuovo presidente giovani imprenditori. Gero La Rocca è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria in Sicilia. Eletto ieri dal Comitato regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori, alla presenza del presidente nazionale Alessio Rossi, Gero La Rocca ricoprirà la carica per il triennio 2018 - 2021. Completano la squadra tre vicepresidenti: la messinese Sveva Arcovito, il catanese Gianluca Costanzo e il palermitano Giuseppe Di Martino. Classe 1982, agrigentino,laureato in Lettere e Filosofia, due master in Comunicazione e un percorso formativo presso l'Altascuola per i giovani imprenditori di Confindustria, La Rocca è il fondatore e amministratore unico di Ecoface Industry Srl, azienda che si occupa di valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e che sviluppa piani di marketing e comunicazione nell'ambito del settore della differenziata. «La parola chiave - afferma Gero La Rocca - è impegno: per questo chiederò ad ogni componente della squadra responsabilità massima per portare avanti il programma tracciato. Insieme possiamo e dobbiamo. con la giusta dose di umiltà e determinazione, dare un contributo per migliorare la nostra terra e convincere i nostri coetanei che anche qui è possibile creare e fare impresa. Ed è in quest'ottica, seguendo sempre il metodo dell'analisi e della proposta, che chiederemo un confronto diretto e serrato con il governo regionale, consapevoli che è alla politica che spetta il compito di decidere. ma anche di dare spiegazioni economiche agli obiettivi politici». RITA BAIO

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