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rassegna stampa del 9 ottobre 2018

Giornale di sicilia
Trattamenti di fine servizio e fine rapporto Così funziona per i dipendenti pubblici

La somma «una tantum» calcolata in base alle retribuzioni percepite e all'anzianit à Alla cessazione del rapporto di lavoro, i dipendenti pubblici ricevono una somma «una tantum» calcolata sulla base delle retribuzioni percepite e con riferimento agli anni di iscrizione al Fondo. Si tratta di una prestazione che, a seconda dei casi, può essere ricompresa tra i trattamenti di fine servizio (Tfs) o può assumere, in modo del tutto analogo a quanto avviene per i lavoratori privati, la denominazione di Trattamento di fine rapporto (Tfr). Trattamenti di fine servizio I trattamenti di fine servizio comprendono due tipi di prestazione: l'in - dennità di buonuscita e l'indennità di premio servizio. Riservate all'origine, in via esclusiva, al pubblico impiego, dopo la riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare introdotta con la legge n. 335/95 (Riforma Dini), le due prestazioni sono state estese anche ai nuovi assunti delle Pubbliche Amministrazioni. L'indennità di buonuscita Consiste in una somma di denaro, corrisposta «una tantum» al personale civile e militare delle amministrazioni statali, al momento della cessazione dal servizio, dopo almeno un anno di iscrizione (anche non continuativo) all'apposito Fondo. La prestazione spetta ai dipendenti assunti in servizio prima del 1° gennaio 2001, nonché ai dipendenti cosiddetti «non contrattualizzati» (magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, personale militare delle forze armate, personale dei corpi di polizia, personale dei corpi dei vigili del fuoco, personale della carriera prefettizia e diplomatica, professori e ricercatori universitari). L'indennità di premio servizio È anch'essa una somma di denaro «una tantum» che spetta, però, al personale degli Enti locali e del Servizio Sanitario Nazionale, anche in questo caso al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, dopo almeno un anno (anche non continuativo) di iscrizione alla gestione. Trattamento di fine rapporto Il Tfr spetta: ai dipendenti pubblici «contrattualizzati», assunti con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000, nonché ai dipendenti a tempo determinato con contratto di lavoro in corso al 30 maggio 2000 o stipulato successivamente, secondo quanto previsto dal Dpcm 20/12/1999. Consiste in una somma di denaro «una tantum» determinata in base ai criteri previsti dall'art. 2120 del codice civile. Il Tfr è calcolato accantonando, per ciascun anno di servizio o frazione di anno, una quota pari alla retribuzione annua utile ai fini dello stesso Tfr, rivalutata a norma di legge. Le date da ricordare: alla luce delle disposizioni vigenti, resta assoggettato al regime precedente (e, pertanto, riceverà il trattamento di fine servizio) il personale che, alla data di entrata in vigore del Dpcm 20/12/1999, prestava servizio a tempo indeterminato. Tutto questo, fatta salva la facoltà di opzione per il Tfr. Contratti a tempo determinato Per i contratti a tempo determinato, invece, il Tfr sarà obbligatoriamente erogato a partire dal 30/05/2000 e gli importi del Tfs costituiranno la prima quota di Tfr che, rivalutata a norma di legge, andrà ad aggiungersi alle quote di Tfr successivamente maturate, ai fini di un'unica prestazione da liquidarsi alla definitiva cessazione dal servizio. A titolo esemplificativo riportiamo il caso del dipendente pubblico che abbia prestato servizio con contratto a tempo indeterminato dal 1° febbraio 1987 al 31 agosto 2000 e che in data 1° settembre 2000 abbia instaurato, sempre con una Pubblica amministrazione, un rapporto di lavoro a tempo determinato. In questo caso verrà calcolata la somma data dal Tfs maturato al 31/08/2000 ed a questa saranno aggiunte le quote di Tfr in maturazione dal 1° settembre 2000 alla definitiva cessazione dal servizio. I pagamenti La legge di stabilità 2015 ha modificato le disposizioni in tema di penalizzazioni per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un'età inferiore ai 62 anni, con una disposizione che, in caso di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, ha riflessi anche sui termini di pagamento del Tfs e Tfr. In virtù di quanto stabilito, dal 1° gennaio 2018 i termini di pagamento del Tfs e del Tfr sono rispettivamente fissati: in 105 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, nelle ipotesi di decesso o inabilità del dipendente; in 12 mesi dalla data di cessazione dal servizio, nelle ipotesi di raggiungimento dei limiti di età o servizio o nei casi di scadenza del termine del contratto; in 24 mesi dalla data di cessazione dal servizio, nei casi di dimissioni o licenziamento del dipendente.

Grandangoloagrigento.it
Inarsind Agrigento: vigilare sugli Enti gestori delle nostre infrastrutture viarie

INARSIND Agrigento (sindacato ingegneri ed architetti liberi professionisti) prendendo spunto dalle recenti questioni inerenti il crollo del ponte Morandi di Genova, sollecita gli Enti ed i soggetti preposti ad incrementare il controllo sullo stato in cui si trova il patrimonio edilizio e viario pubblico. Pur essendo prioritaria tale azione di controllo i tempi della burocrazia hanno fatto sì che ci volessero due mesi soltanto per nominare il Commissario Straordinario che si occuperà della ricostruzione del nuovo ponte Morandi di Genova. Nel nostro territorio a fine agosto scorso si era aperto un vivacissimo dibattito sull'opportunità di abbattere o meno il viadotto Akragas (Morandi) che collega Agrigento a Porto Empedocle. Grazie anche all'intervento prima degli Ordini Tecnici professionali e subito dopo di Legambiente si é riusciti a riportare il dibattito nelle giuste sedi, evitando conclusioni indotte da spinte emotive, senza che le stesse siano  supportate da esami tecnici adeguati. L'ipotesi di demolizione avanzata da alcuni, ad oggi non ci sembra sia fondata su basi razionali e su adeguate considerazioni tecniche, economiche e sociali. Le condizioni reali sullo stato di salute del ponte deve essere certificato  dall'ANAS, che è il soggetto preposto alla gestione. Se il ponte può essere recuperato, adeguandolo alle sopravvenute norme tecniche, ivi incluse quelle sismiche, l'ANAS deve quantificare costi e tempi degli interventi in modo che chi ha l'onere e l'onore di fare le grandi scelte politiche, valuti i costi ed i benefici delle varie soluzioni e poi decida nell'interesse della collettività. Noi professionisti siamo a disposizione per supportare la Governance politica nelle valutazioni tecniche che non possiamo demandare a soggetti privi di competenze. Dopo la riunione di giorno 7 settembre scorso, tenutasi nei locali del Comune di Agrigento alla presenza anche di ANAS, avevamo appreso che l'Ente Gestore era in condizione di mettere in sicurezza l'opera viaria. Così come chiesto dagli Ordini Professionali, sembrava che il soggetto gestore avrebbe a breve consegnato agli Enti preposti la documentazione inerente le verifiche strutturali con i relativi costi e il progetto di adeguamento per riaprire l'arteria prima possibile. E' già trascorso più di un mese da quella data e ad oggi non vi sono aggiornamenti. Il territorio ha bisogno di tempi certi, per il viadotto Morandi così come per gli altri ponti e cavalcavia diffusi in tutta la Provincia. Gli Enti locali e provinciali devono fare la propria parte sollecitando l'ANAS ad effettuare le verifiche e pianificare gli eventuali interventi di recupero, non limitandosi alla chiusura totale o parziale.

SICILIA24H
Vigilare sugli Enti gestori delle nostre infrastrutture viarie INARSIND Agrigento INARSIND Agrigento (sindacato ingegneri ed architetti liberi professionisti) prendendo spunto dalle recenti questioni inerenti il crollo del ponte Morandi di Genova, sollecita gli Enti ed i soggetti preposti ad incrementare il controllo sullo stato in cui si trova il patrimonio edilizio e viario pubblico. Pur essendo prioritaria tale azione di controllo i tempi della burocrazia hanno fatto sì che ci volessero due mesi soltanto per nominare il Commissario Straordinario che si occuperà della ricostruzione del nuovo ponte Morandi di Genova. Nel nostro territorio a fine agosto scorso si era aperto un vivacissimo dibattito sull'opportunità di abbattere o meno il viadotto Akragas (Morandi) che collega Agrigento a Porto Empedocle. Grazie anche all'intervento prima degli Ordini Tecnici professionali e subito dopo di Legambiente si é riusciti a riportare il dibattito nelle giuste sedi, evitando conclusioni indotte da spinte emotive, senza che le stesse siano supportate da esami tecnici adeguati. L'ipotesi di demolizione avanzata da alcuni, ad oggi non ci sembra sia fondata su basi razionali e su adeguate considerazioni tecniche, economiche e sociali. Le condizioni reali sullo stato di salute del ponte deve essere certificato dall'ANAS, che è il soggetto preposto alla gestione. Se il ponte può essere recuperato, adeguandolo alle sopravvenute norme tecniche, ivi incluse quelle sismiche, l'ANAS deve quantificare costi e tempi degli interventi in modo che chi ha l'onere e l'onore di fare le grandi scelte politiche, valuti i costi ed i benefici delle varie soluzioni e poi decida nell'interesse della collettività. Noi professionisti siamo a disposizione per supportare la Governance politica nelle valutazioni tecniche che non possiamo demandare a soggetti privi di competenze. Dopo la riunione di giorno 7 settembre scorso, tenutasi nei locali del Comune di Agrigento alla presenza anche di ANAS, si è appreso che l'Ente Gestore era in condizione di mettere in sicurezza l'opera viaria. Così come chiesto dagli Ordini Professionali, sembrava che il soggetto gestore avrebbe a breve consegnato agli Enti preposti la documentazione inerente le verifiche strutturali con i relativi costi e il progetto di adeguamento per riaprire l'arteria prima possibile. E' già trascorso più di un mese da quella data e ad oggi non vi sono aggiornamenti. Il territorio ha bisogno di tempi certi, per il viadotto Morandi così come per gli altri ponti e cavalcavia diffusi in tutta la Provincia. Gli Enti locali e provinciali devono fare la propria parte sollecitando l'ANAS ad effettuare le verifiche e pianificare gli eventuali interventi di recupero, non limitandosi alla chiusura totale o parziale.

Il Fai e le "Giornate d'autunno" Ad Agrigento, nella sala Giglia della Provincia, il Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ha presentato alla stampa l'iniziativa "Ricordati di salvare l'Italia", una campagna nazionale di raccolta fondi, e poi le "Giornate Fai d'autunno", itinerari a tema a cura delle delegazioni e gruppi Fai Giovani, alla scoperta di luoghi finora poco valorizzati in tutta la Regione Sicilia.
LA SICILIA
GIORNATE FAI D'AUTUNNO La bellezza apre le porte ai tesori presenti in città. La bellezza apre le porte alla città. Luoghi di solito inaccessibili e angoli nascosti seppur storici e suggestivi, talvolta legati tra loro dall'acqua, in bella mostra in occasione delle Giornate Fai d'Autunno, in programma sabato e domenica prossimi. E l'invito "a lasciarsi sorprendere dalla ricchezza del patrimonio" arriva dritto dal gruppo Giovani del Fai e dal presidente Fai Sicilia, Giuseppe Taibi che ha scelto Agrigento come sede di presentazione dell'evento a livello regionale. L'acqua intesa come filo conduttore delle due Giornate Fai d'autunno, dicevamo, perché in accordo con la campagna #salvalacqua che il Fai promuove per sensibilizzare i cittadini sul valore di questa preziosa risorsa. Mettiamo il serbatoio Itri a, ad esempio, antico castello trasformato in carcere e in tempi più recenti in serbatoio comunale, dove, per la prima volta, sarà possibile visitare la camera di manovra. "Le Giornate Fai d'autunno sono la festa dei giovani volontari - afferma Giuseppe Taibi - un'occasione per mettere in pratica il loro contributo a favore della missione della Fondazione. Esprimo piena soddisfazione per l'apertura di 50 luoghi in 9 provincie per questa edizione che ci vede impegnati in due giornate. Vi invitiamo a partecipare alle giornate di raccolta fondi all'interno della campagna nazionale "Ricordati di salvare l'Italia". "Là riscoperta di luoghi dimenticati - dice il sindaco Firetto - ha un valore insostituibile e siamo orgogliosi perché Agrigento schiera un patrimonio che non ha pari rispetto al resto
dell'Europa". In occasione della campagna di raccolti fondi "Ricordati di salvare l'Italia", i nuovi soci avranno uno sconto del 10 per cento sulla quota di iscrizione.
COMUNE. Il settore aveva chiesto di aumentare il capitolo di 110.000 euro, ma ne potranno arrivare soltanto 52.000

TROPPI DEBITI, POCHI SOLDI PER I DISABILI Ci sono 250.000 euro da pagare per sentenze. A fame le spese saranno i bambini portatori di handicap che frequentano le scuole dell'infanzia GIOACCHINO SCHICCHI Troppi debiti fuori bilancio da pagare, non bastano i soldi per i disabili. Le voci si erano inseguite in questi giorni, ma alla fine hanno trovato fondamento in un provvedimento firmato dalla Giunta comunale: non ci sono abbastanza fondi per garantire a tutti i portatori di handicap che frequentano le scuole primarie il servizio di assistenza agli alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado . La delibera del resto è chiarissima su questo punto. Il settore, il14 settembre scorso, aveva formalmente chiesto all'Amministrazione di prelevare dal fondo di riserva (considerato che l'anno scolastico è partito ma non vi è traccia del bilancio consuntivo 2018) 110mila euro per "aumentare lo stanziamento di spesa destinato al servizio all'autonomia e alla comunicazione agli alunni portatori di handicap". Contestualmente il settore, riscontrata la necessità delle somme, invitava l'Amministrazione "a proporre l'adozione di apposito atto di indirizzo per l'inserimento del servizio di assistenza all'autonomia ed alla comunicazione nell'ambito dei progetti finanziati con i fondi della legge 328/2000 al distretto socio sanitario". La richiesta di prelievo, tuttavia, spiega la Giunta, "non può essere interamente soddisfatta, in quanto è in corso di predisposizione da parte dell'ufficio legale dell'ente una richiesta di adeguamento degli stanziamenti per debiti fuori bilancio per un importo di circa 220.000 euro e risultano debiti per disabili psichici per circa 250mila euro". Così al responsabile del settore non è rimasto che prendere atto, rimodulando la richiesta a soli 52mila euro, cioè solamente ai soggetti con disabilità grave. Somma che è stata prelevata dal fondo, unitamente ad altre 20mila euro complessive per implementare il servizio di trasporto disabili. E tutti quelli che rimangono fuori da quanto stanziato per l'assistenza? Ovviamente faranno ricorso al Tar, che, in larga parte, darà ragione ai ricorrenti, costringendo il Comune a pagare il servizio e anche le spese legali. Un sistema che si ripete sempre uguale praticamente da anni, stante che il capitolo non si riesce mai a riempire fino all' "orlo". Alla fine, a ben vedere, funziona come con i debiti fuori bilancio: il comune non può permettersi di asfaltare le strade, ma deve poi comunque pagare le sentenze perse. Vincoli per certi versi illogici e frutto delle norme oggi esistenti in materia di bilanci, ma, anche, conseguenza di una situazione di bilancio complessivamente catastrofica degli enti locali, che, a partire dal Comune di Agrigento, camminano ormai sempre più sull'orlo del precipizio del dissesto finanziario.

CANICATTI'. Ispezioni di Polizia e Finanza al "Galileo galilei" ed al Liceo scientifico "Antonino Sciascia". CONTROLLI ANTIDROGA NELLE SCUOLE Al Ragioneria trovato uno studente con una modica quantità di marijuana. CARMELO VELLA CANICATTÌ. È stato trovato in possesso di qualche grammo di marijuana e per lui è scattata la segnalazione alla Prefettura di Agrigento in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti. Stiamo parlando di un giovane studente del Galileo Galilei di Canicattì. A segnalarlo sono stati i poliziotti del locale Commissariato guidati dal dirigente il vice questore Cesare Castelli nell'ambito dell'operazione "Scuole Sicure", voluta fortemente dal questore Maurizio Auriemma. Dopo Agrigento, Licata, Palma di Montechiaro i controlli antidroga, effettuati grazie anche al prezioso ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, si sono spostati ieri mattina a Canicattì. il giovane è stato sorpreso all'interno dell'istituto Galileo Galilei di via Pirandello con una modica quantità di marijuana. Poi la perquisizione dei poliziotti si è spostata all'interno della sua abitazione dove è stato rinvenuto qualche altro grammo della stessa sostanza stupefacente. oltre al Galileo Galilei altra scuola visitata ieri da polizia e Guardia di Finanza a Canicattì è stato il liceo scientifico Antonino Sciascia. Qui sembra non sia stato trovato nulla tra i ragazzi che frequentano l'istituto. "Nel corso dell'operazione "Scuole Sicure" che ormai in provincia di Agrigento è partita da qualche settimana anche a Canicattì si è avuto modo di riscontrare un'ampia collaborazione da parte dei dirigenti scolastici che hanno manifestato apprezzamento e gratitudine per la costante azione delle forze di polizia negli istituti scolastici e nelle aree circostanti agli stessi. Il questore Maurizio Auriemma dopo i primi controlli che hanno fatto ritrovare della droga tra i ragazzi che sono stati controllati direttamente in classe ha incontrato il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Agrigento, Raffaele Zarbo. Insieme, è stato deciso di intraprendere, sin da subito, un percorso educativo, condiviso e virtuoso, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, del personale amministrativo delle scuole e delle famiglie che culminerà in una prossima conferenza di servizi con tutte le componenti del mondo scolastico e che vedrà anche la partecipazione diretta della polizia di Stato". I controlli effettuati ieri mattina a Canicattì saranno ripetuti durante l'anno scolastico in corso da parte della polizia. Obiettivo, quello di contrastare sin dalla giovane età l'uso di sostanze stupefacenti tra i giovani. Un fenomeno, purtroppo che a Canicattì ma anche in altri comuni della provincia di Agrigento viene segnalato in costante crescita soprattutto tra i giovanissimi che fanno uso frequente di droghe che vengono definite leggere ma che alla fine possono provocare dipendenza.




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