Provincia di Agrigento
 

rassegna stampa del 14 dicembre 2018

Giornale di Sicilia

Ora si va alla Camera per lo sprint finale
Legge anticorruzione -Via libera dal Senato

Michela Suglia - ROMA
Il Senato cancella l'emendamento sul peculato «soft», vota la fiducia sul disegno di legge anticorruzione e lo riporta così alla Camera per lo sprint finale. Sarà approvato «prima di Natale», è la promessa del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, fiero di una norma che segna un punto per il movimento che urlò «Onestà, onestà». Tra le novità principali: il Daspo a vita per i corrotti, l'agente sotto copertura e lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Oltre al mantra di far presto, anche perché il 22 dicembre c'è una festa pronta: è lo «Spazzacorrotti Day» con banchetti e gazebi targati M5s in piazza. «Era dai tempi di Mani pulite che l'Italia attendeva una svolta contro la corruzione », ricorda il leader Luigi Di Maio aggiungendo trionfante che al governo gialloverde sono bastati «7 mesi». Racconta un altro film il rapporto del «Greco», organo del Consiglio d'Europa che monitora la corruzione nei vari Paesi e che nello stesso giorno evidenzia come «solo 3 delle 12 raccomandazioni rivol e all'Italia nel 2016, sono state messe pienamente in atto». Sfiorata la bocciatura, visti i progressi fatti per prevenire e sanzionare la corruzione nella magistratura, restano lacune sui parlamentari e molto ancora da fare nella lotta alla corruzione. Perciò l'Italia acceleri sulle riforme, è la conclusione. Intanto, da lunedì, il ddl torna alla Camera. Passaggio obbligato visto che a Palazzo Madama il testo è stato modificato. E la correzione non è da poco: a sparire è l'emendamento che restringeva e attenuava il reato di peculato, cioè l'appro - priazione o l'uso di beni della Pubblica Amministrazione, assimilandolo quasi all'abuso d'ufficio. L'emendamento - chiamato dalle opposizioni «salva Lega» perché avrebbe potuto dare una mano ad alcuni leghisti coinvolti in varie inchieste - era stato presentato a novembre dal deputato ex M5S Catello Vitiello (ora gruppo misto-SognoItalia) e votato a sorpresa, battendo la maggioranza. Per riprendersi dal brutto colpo, la maggioranza ha deciso di cancellarlo. «Così  i accetta l'idea che in Italia vi siano due giudici che possono decidere che lo stesso fatto vada qualificato o come peculato o come abuso d'ufficio - tuona Vitiello - con la vergognosa  onseguenza di avere due persone giudicate in modo diverso ». Orfano del peculato soft, e temendo quindi «vendette» dei leghisti, il ddl rischiava di non passare, specie col voto segreto. Da qui il ricorso alla fiducia chiesta e ottenuta con 162 sì, 119 no e un'astensione (il senatore a vita Mario Monti). È la terza fiducia a dicembre e la sesta incassata dal governo Conte (l'ultima, quasi in contemporanea, sul decreto fiscale a Montecitorio). Dure, su questo, le critiche delle opposizioni. «Sta diventando un'abit udine quella della fiducia - ironizza Pietro Grasso (LeU) - quando si inizia, è già successo ai vostri predecessori, è difficile smettere». Il governo però si difende e smentisce che sia un «abuso»: «Per noi questo provvedimento è fondamentale - taglia corto Bonafede - quindi ritengo giusto che il governo ponga la fi ucia». Altro motivo di scontro in Aula era stata la sospensione della prescrizione, che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2020.

Troppi chilometri da percorrere
Rifiuti scaricati a Bellolampo
Firetto: «Spreco di denaro»
Il sindaco: «Così si fagocita il risparmio della differenziata»

Concetta Rizzo
Agrigento -ma non soltanto -da un paio di giorni conferisce i rifiuti indifferenziati alla discarica di Bellolampo, a Palermo. Lo ha stabilito, «dirottando» gli autocompattatori, la Regione. Una decisione che inquieta, inevitabilmente, l'amministrazione comunale della città dei Templi. Ieri, il sindaco Lillo Firetto e l'assessore all'Ecologia Nello Hamel hanno espresso tutta la loro preoccupazione: «Questa decisione fagocita i risparmi realizzati con la raccolta differenziata e le centinaia di chilometri percorsi ogni giorno dagli autocompattatori sono uno spreco obbligato che rischia di vanificare i risparmi accumulati con il sacrificio e l'impegno degli operatori, dei cittadini di Agrigento e dell'amministrazione comunale». La Regione, nei giorni scorsi, ha cambiato, ancora una volta, la location di conferimento per i Comuni Agrigentini che depositavano l'indifferenziato nella discarica di Enna.  Vanno - da un paio di giorni - a conferire a Bellolampo, a Palermo, irifiuti indifferenziati i Comuni di Agrigento, Aragona, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Favara (che in parte conferisce anche in altri due impianti), Joppolo Giancaxio, Montallegro, Racalmuto, Realmonte, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e Siculiana.  "Il Comune di Agrigento -hanno scritto, ieri, il sindaco Firetto e l'assessore Hamel - ricorda che, in altri tempi, situazioni come questa hanno suscitato proteste e manifestazioni mentre oggi lo spreco di denaro pubblico a cui i Comuni sono soggetti sembra passare inosservato". Per questo motivo l'amministrazione comunale della città dei Templi, ieri, ha dunque rivolto un veemente appello al presidente della Regione, all'assessore regionale all'Ambiente e al direttore del dipartimento "affinché in tempi brevi si possa trovare una soluzione alternativa alla discarica di Bellolampo consentendo al ciclo della differenziata di non subire costi insostenibili ed interruzioni. E' auspicabile che il presidente della Regione, considerato che il problema del conferimento in discarica costituisce ormai una vera e propria emergenza ecologica e finanziaria per i Comuni "strangolati", istituisca -sono stati chiari Firetto e Hamel - una vera e propria unità di crisi permanente che si occupi di accelerare i tempi delle progettazioni e autorizzazioni, interfacciandosi con l'Arpa e tutti gli enti preposti ai controlli, contingentando i tempi di conclusione delle istruttorie e sbloccando gli impianti di conferimento del secco e del materiale compost abile". Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e l'assessore comunale all'Ecologia, Nello Hamel, -  secondo quanto è stato annunciatoieri - a giorni convocheranno un incontro con i sindaci della provincia  di Agrigento per concordare iniziativecomuni finalizzate alla soluzione del problema. (*CR*)


Da Patronaggio a Caputo
Commissione antimafia
Ecco chi sentirà in città

La commissione regionale antimafia e anticorruzione dell'Ars, dopo Trapani e Siracusa, sarà - lunedì - ad Agrigento per un percorso di visite istituzionali che toccherà tutte le province siciliane. La commissione, presieduta da Claudio Fava, sentirà - nella prima parte di giornata - il prefetto Dario Caputo, il questore Maurizio Auriemma, il colonnello Giovanni Pellegrino, comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri; il colonnello Pietro Maggio, comandante provinciale della Guardia di Finanza; il vice questore Roberto Cilona, dirigente della Direzione investigativa antimafia. Nella seconda parte della giornata di lavoro saranno invece auditi il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e il procuratore  aggiunto Salvatore Vella. Alle 16,in Prefettura, la commissione antimafia dell'Ars terrà, poi, un conferenza stampa. Ufficialmente - stando a quanto è stato reso noto ieri dalla commissione antimafia dell'Ars - non viene fatta nessuna menzione al «caso» Girgenti Acque, né all'interdittiva antimafia  he è stata notificata dalla Prefettura. Ma appare inevitabile che si parlerà, durante le varie audizioni, anche di questo. Del resto, subito dopo la notizia del provvedimento era stato lo stesso Fava a commentare: «L'interdittiva antimafia nei confronti di Girgenti Acque impone una attenta e urgente analisi della situazione da parte della commissione antimafia dell'Ars. L'acqua e la gestione delle risorse idriche rappresentano temi vitali per la nostra Regione». Mercoledì, poi, annunciando la presenza, ad Agrigento, anche i componenti M5S della commissione regionale antimafia: Antonio De Luca e Roberta Schillaci, i deputati regionali Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro hanno dichiarato: «Dopo anni di battaglie del Movimento 5 Stelle sul territorio Agrigentino con decine di atti parlamentari, denunce ed esposti alla Procura della Repubblica sulle opacità di Girgenti Acque nella gestione del servizio idrico integrato, finalmente la commissione regionale antimafia dell'Ars si è accorta di quanto denunciavamo proprio noi che abbiamo presentato la legge regionale 19 sull'acqua pubblica e poi stravolta da Crocetta e impugnata da Renzi». (*CR*)


Province d'Italia

L'UPI ricevuta dal Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti
In evidenza, Scuola Edilizia Formazione Lavoro

Un  Tavolo politico di confronto stabile tra Ministero dell'Istruzione ANCI e UPI  in cui discutere e trovare soluzioni sulle priorità rispetto alla gestione degli edifici scolastici in capo agli Enti locali. Questa la proposta lanciata oggi nell'incontro avuto al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca dai rappresentanti dell'UPI, il Presidente Achille Variati, il Vice Presidente Carlo Riva Vercellotti, e il Presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini rappresentante delle Province nell'Osservatorio Nazionale per l'Edilizia scolastica, al Ministro Marco Bussetti.
Al centro dell'incontro, gli interventi necessari per garantire la sicurezza di 2 milioni e mezzo di alunni che studiano nelle oltre 5.100 scuole superiori,  una priorità questa su cui far convergere gli sforzi comuni.
Al Ministro i rappresentanti delle Province hanno esposto le proposte e le richieste presentate alla Legge di Bilancio 2019 , ed in particolare lo stanziamento di 300 milioni di euro annui per cinque anni necessari ad assicurare la copertura del fabbisogno degli oltre 1.300 progetti già passati al vaglio dei bandi regionali, considerati ammissibili ma privi del necessario finanziamento per essere posti in opera.
L'UPI ha poi ribadito la necessità di un Piano nazionale antincendio che finanzi gli interventi, necessari per garantire queste misure nel 74% degli edifici che ancora sono privi della certificazione necessaria.
Libertasicilia.it

Palermo. Città Metropolitane e Liberi Consorzi, Ass. Grasso: "Abbandonati dallo Stato"
"La mobilità deve essere spostata a Roma"

Stiamo assistendo a un assordante silenzio da parte del Governo Centrale. La mia lettera inviata al Ministro Salvini, con la quale il Governo Regionale chiede a quello Nazionale e al Parlamento lo sforzo di farsi carico, nella finanziaria, dei bisogni dei territori e di restituire alle Città Metropolitane e alle Province la possibilità di assolvere i compiti istituzionali loro assegnati, non ha sortito nessun effetto. Ribadisco che è necessario un intervento che, dal punto di vista finanziario, agisca sul prelievo forzoso, che ha comportato un danno per gli Enti locali, in quanto ha sottratto risorse provenienti dalla propria potestà, determinando l'impossibilità di una programmazione sia annuale che pluriennale". A riferirlo è lo stesso Assessore Grasso, la quale invita a "una mobilitazione da spostare verso Roma".
"Noi, in qualità di Governo regionale - continua l'Esponente di Governo - stiamo cercando di fare il possibile per ovviare al prelievo forzoso che sta comportando un disavanzo di bilancio per le casse delle ex province. In variazione di bilancio, in corso di approvazione, sono state previste delle norme che in qualche modo possono trovare una possibilità".
"Se però lo Stato non ci dà una mano - conclude l'Assessore della funzione pubblica - la situazione di predissesto che attanaglia le ex Province e i Comuni, li obbligherà a dichiararne il dissesto, a causa dell'impossibilità di approvare i propri bilanci e assicurare il pareggio finanziario. La Finanza locale è competenza dello Stato non delegata alla Sicilia".

Tempostretto

La Cigl espone le sue perplessità sulla proroga dei precari approvata all'Ars

I rappresentanti delle varie province hanno in via preliminare evidenziato che tutti i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane hanno difficoltà a chiudere i bilanci.
di Santi Cautela
Si è tenuto oggi l'incontro richiesto dalla FPCGIL Sicilia per discutere della stabilizzazione e delle proroghe dei contratti ai precari in servizio presso i Liberi Consorzi di Enna, Trapani, Agrigento e della Città Metropolitana di Messina.  All'incontro hanno preso parte l'Assessore Regionale alle Autonomie Locali On.le Bernardette Grasso, il Dirigente Generale del Dipartimento alle Autonomie Locali Dr.ssa Margherita Rizza.
La situazione complessa sui bilanci comporta delle difficoltà sia con riferimento all'adozione dei provvedimenti relativi alla proroga dei contratti che all'avvio delle procedure propedeutiche alla stabilizzazione del personale precario.
Per quanto  concerne Messina, il Sindaco della città Metropolitana ha chiesto un parere in merito alla proroga dei contratti e alle procedure di stabilizzazione al personale precario. La Segretaria FPCGIL Sicilia Clara Crocé ha ribadito la necessità che al termine della riunione possa essere esitata immediatamente la richiesta avanzata dal Sindaco.
L' Assessore Grasso ha chiarito che il governo Regionale ha da già da tempo (purtroppo senza successo) avviato un dialogo con il governo nazionale per rivedere l'Accordo Stato Regione sottoscritto dall'ex governo Crocetta che prevedeva la riduzione della spesa sul personale, finanziata con il taglio del personale delle ex province e il finanziamento degli Enti, esclusivamente con fondi del bilancio della Regione. Inoltre la Regione partecipa con un suo componente (la Dirigente Generale dr.ssa Margherita Rizza) al tavolo nazionale sulla finanza locale.
I deputati regionali Catalfamo e Amata di Fratelli d'Italia hanno presentato un emendamento (condiviso sia dalla maggioranza che dall'opposizione) per gli Enti dissestati e per le ex province: "Gli  Enti che hanno dichiarato il dissesto nonché per i Liberi Consorzi e le  Città metropolitane il termine  del 31 dicembre 2018 per avviare le procedure di stabilizzazione  dei lavoratori con contratto a tempo determinato è prorogato al 31/12/2019". L' emendamento è stato esitato stanotte, dopo due modifiche, dal parlamento Siciliano.
La FPCGIL Sicilia ha chiesto di conoscere se questo emendamento sia a rischio impugnativa da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri - in realtà lo sarebbe in quanto il Presidente Micciché durante l'aula lo ha anche ricordato ma si è scelto di presentarlo lo stesso - in quanto materia di competenza statale.
L'Assessore chiarisce di essere in attesa di un incontro con il governo per affrontare il tema degli Enti dissestati per i quali al momento non è possibile alcuna stabilizzazione per i  precari. L'emendamento che dovrebbe essere approvato è a rischio impugnativa per tale motivo da 15 giorni abbiamo chiesto parallelamente al governo un incontro per fare inserire nel milleproroghe anche l'emendamento per i liberi consorzi.  
La FPCGIL Sicilia che pur apprezzando il contenuto degli emendamenti fa presente che i contratti dei precari devono essere prorogati entro il 31 dicembre 2018 gli emendamenti approvati dall'ARS sono importanti ma gli stessi  diventeranno operativi trascorsi i 60 giorni previsti  per una eventuale impugnativa da parte della Presidenza del Consiglio.   
La FPCGIL Sicilia ha fatto presente che anche in assenza di approvazione dei  bilanci da parte degli Enti dissestati o delle ex province i contratti dei precari devono essere prorogati. Al riguardo ricorda che  l'art. 3 della l.r. 27 assicura il fabbisogno finanziario per la proroga dei contratti al personale titolare di contratto a tempo determinato.  La FPCGIL ribadisce che l'onere finanziario per la proroga è a totale carico del bilancio regionale. Quindi anche in assenza di bilancio le ex province e gli Enti dissestati sono obbligati ad adottare tutti gli atti finalizzati alla proroga dei contratti.
La FPCGIL  ha inoltre ricordato  quanto previsto dall'art. 3  comma 18 della l.r. 27 del 2016. che :" Nelle more della stabilizzazione negli enti di provenienza i soggetti  titolari di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato alla data del 31 dicembre 2016, inseriti nell'elenco di cui all'articolo 30, comma 1, della legge regionale n. 5/2014 e successive modifiche ed integrazioni, che ne facciano richiesta entro il 31 dicembre 2018, sono assunti in apposita area speciale transitoria ad esaurimento istituita presso la Resais S.p.A.  nelle more dell'avvio del processo di stabilizzazione  dell'Ente di provenienza".
La FPCGIL comunica che attiverà procedure anche legali contro qualsiasi Ente che non dovesse procedere alla  proroga dei contratti al personale precario e invita la Regione a fare chiarezza a partire con il parere che subito dopo la riunione sarà inviato al Sindaco della Città Metropolitana di Messina .

GrandangoloAgrigento

Liberi Consorzi, Grasso: "Abbandonati dallo stato"

"Stiamo assistendo a un assordante silenzio da parte del Governo Centrale. La mia lettera inviata al Ministro Salvini, con la quale il Governo Regionale chiede a quello Nazionale e al Parlamento lo sforzo di farsi carico, nella finanziaria, dei bisogni dei territori e di restituire alle Citta' Metropolitane e alle Province la possibilita' di assolvere i compiti istituzionali loro assegnati, non ha sortito nessun effetto. Ribadisco che e' necessario un intervento che, dal punto di vista finanziario, agisca sul prelievo forzoso, che ha comportato un danno per gli Enti locali, in quanto ha sottratto risorse provenienti dalla propria potesta', determinando l'impossibilita' di una programmazione sia annuale che pluriennale". A riferirlo e' l'assessore alle Autonomie locali e della Funzione Pubblica della Regione siciliana, Bernardette Grasso, che invita a "una mobilitazione da spostare verso Roma.

Agrigentonotizie

Libero consorzio, prima gara d'appalto telematica

Viaggia a pieno regime l'attività della "Centrale di Committenza per i Comuni"del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, uno dei pochi enti locali in Sicilia ad avere avviato la piattaforma digitale per l'approvazione e le procedure dei bandi di gara in forma telematica. La prima gara con il nuovo sistema telematico riguarda il bando di gara d'appalto, mediante procedura aperta, dei "Servizi di copertura assicurative" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che comprende due lotti. Il lotto 1 è relativo alla "Polizza Assicurativa R.C. Patrimoniale", mentre il lotto 2 riguarda la "Polizza Assicurativa Infortuni cumulativa". L'importo complessivo è di 18.500 euro. Le società interessate dovranno fare pervenire le offerte entro le ore 09:00 del giorno 20/12/2018.
La procedura è gestita integralmente in modalità telematica e pertanto verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il Portale Appalti. Non saranno ritenute valide offerte presentate in forma cartacea o a mezzo pec o qualsivoglia altra modalità. Per partecipare gli interessati dovranno collegarsi al sito ed accedere alla sezione Portale Appalti: https://gare.provincia.agrigento.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp, seguendo le  istruzioni riportate. Oltre a questa gara il Libero Consorzio ha già pubblicato altre tre gare, i cui bandi sono già disponibili nel portale appalti e nella home page del sito istituzionale dell'Ente e si svolgeranno nei primi mesi del 2019. Altri quattro bandi di gara riguardanti il Libero Consorzio sono già stati approvati e entro il mese di Dicembre saranno pubblicati con le date di presentazione delle offerte."

Scrivolibero

Giovanna Carlino Pirandello ospite del Libero Consorzio di Agrigento

La prof.ssa Giovanna Carlino, moglie del compianto avv. Pierluigi Pirandello, è stata, stamani, ospite del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. A fare gli onori di casa sono stati il Segretario /Direttore Generale, dott.ssa Caterina Maria Moricca e il Dirigente del settore URP e Stampa, dott. Ignazio Gennaro. Giovanna Carlino Pirandello si trova in questi giorni ad Agrigento in occasione della manifestazione patrocinata dal Libero Consorzio "Young & Old" e la presentazione del libro "Il Pirandello Dimenticato" scritto a quattro mani da Pierluigi Pirandello e Alfonso Veneroso. La signora Pirandello ha visitato alcuni ambienti dell'Ottocentesco "Magnifico Palazzo della Provincia e della Prefettura", come, ad esempio, l'Aula consiliare "L.Giglia", la Galleria della Scala Reale, la sezione espositiva dell'Ecomuseo e la biblioteca "G. Ambrosini" che conserva una copia del "Manifesto" dell'Illuminismo: l'Encyclopèdie di Diderot e D'Alembert. Giovanna Carlino ha, poi, ricordato la figura di Pierluigi, figlio del pittore Fausto (artista figurativo di grande talento) e nipote del premio Nobel, Luigi Pirandello. L'erede del grande drammaturgo agrigentino, morto l'anno scorso a Roma a 89 anni: "E' stato battezzato all'età di tre anni dal nonno nella Basilica di San Pietro a Roma", ha ricordato Giovanna Carlino, che ha ripreso alcune memorie di Pierluigi come, ad esempio, l'ultima estate di Luigi Pirandello trascorsa con Fausto e Pierluigi nella residenza estiva di Anticoli Corrado in provincia di Roma: "Luigi nel 1934 ebbe il Premio Nobel e nel 1935 tornò in Toscana. Era molto stanco e sotto pressione da editori e scrittori che gli chiedevano di fare romanzi a quattro mani. Chiese a Fausto di trovargli per l'estate un posticino tranquillo in provincia di Roma. Così passo l'estate del 1936 ad Anticoli - ha concluso Giovanna Carlino".

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