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rassegna stampa del 19 dicembre 2018

La Repubblica.it

Approvatala Finanziaria che ora va all'Ars. Venti milioni per le ex Province.
Niente bollo sulle auto elettriche La Sicilia come il Portogallo: incentivi fiscali per chi sposta la residenza nell'Isola. La norma è ora lì, nero su bianco, nel primo articolo della nuova Finanziaria varata ieri pomeriggio dalla giunta di Palazzo d'Orleans. La disposizione prevede che chiunqueabbia vissuto negli ultimi cinque anni all'estero e decida di trasferirsi in un comune siciliano godrà di un taglio dell'Irpef, delle tasse automobilistiche, delle imposte sull'acquisto di case e terreni e dei tributi. Una norma che dovrebbe attrarre uomini e capitali in Sicilia, combattere lo spopolamento delle aree interne e favorire lo sviluppo. Il budget non è elevatissimo: un milione di euro per il 2019 e due milioni per gli anni successivi, ma il segnale politico è inequivocabile. E non potrà che alimentare il dibattito, nei prossimi giorni, quando Finanziaria e bilancio andranno all'Ars,con l'obiettivo di un'approvazione entro fine anno. Obiettivo alquale il presidente Nello Musumeci tiene particolarmente, ma che è molto arduo, visti i tempi ristretti e le festività alle porte. L'alternativa, come accaduto quasi sempre negli ultimi anni, è l'esercizio provvisorio.
Nel disegno di legge approvato dalla giunta Musumeci ci sono anche nuoverisorse per le ex Province: 20 milioni in più nel fondo per i libericonsorzi comunali e le città metropolitane.La Finanziaria contiene anche una serie di incentivi alla mobilitàsostenibile: c'è un contributo da 8 milioni di euro destinato alle aziende di trasporto pubblico locale "che utilizzano mezzi su gomma e su rotaia a esclusiva alimentazione elettrica". Per i prossimi tre anni la Regione prevede anche agevolazioni per chiacquista auto elettriche, ibride o alimentate a idrogeno: scatta l'esenzione dal pagamento del bollo.Trai tagli quelli dei costi del personale della Resais, la partecipata"carrozzone" i cui dipendenti sono utilizzati anche da istituticome gli Iacp, le Camere di commercio e gli Ipab, personale a caricointeramente della Regione. La norma prevista in Finanziaria stabilisce che si stabilisca un meccanismo di recupero, da partedella Resais, del costo del personale utilizzato da questi enti.Le difficoltà finanziarie dall'amministrazione saranno in parteattenuate da una novità sull'accertamento di entrate che derivanodalla liquidazione coatta di Sicilcassa: circa 154 milioni che l'assessorato regionale all'Economia recupera dopo che il ricorsodell'istituto di credito è stato rigettato dalla Corte diCassazione con un'ordinanza del 2017. Ma il nodo di un enorme debito rimane: il governo Musumeci prevede di poter restituire intrent'anni la somma, pari a 700 milioni, derivante dal maggiordisavanzo accertato dalla Corte dei conti. Ma tutto è appeso a unaccordo con lo Stato che ancora non c'è. Intanto vengono accantonati circa 330 milioni di euro per sostenere la "vera"manovra, il cosiddetto "collegato" — i cui contenuti rimangono top secret — che dovrebbe sbarcare all'Ars dopo bilancio e Finanziaria.
MentrePalazzo d'Orleans dà il via libera ai documenti contabili, la maggioranza perde altri colpi all'Ars: è stato eliminato dall'ordine del giorno dell'aula e rinviato in commissione Ambiente e Territorio il disegno di legge (primo firmatario Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà bellissima) che riguarda l'adozione di aiuole e spazi verdi da parte delle amministrazioni comunali. Sala d'Ercole ha approvato gli emendamenti soppressivi degli articoli che stabiliva che i Comuni potessero adottare piccole aree verdi nei territori provinciali di appartenenza pensando alla cura e alla manutenzione. Le norme soppressive erano state presentatedal Pd e hanno superato il voto dell'aula con l'appoggio del M5s. "Mi chiedo come facciano il presidente Musumeci e la sua coalizione — dice il capogruppo dem Giuseppe Lupo — a pensare di affrontare la manovra economica entro l'anno se non hanno neppure una maggioranza per approvare una leggina sulle aiuole".


Giornale di Sicilia

Cambio in giunta: in arrivo Scavone
Uscirà Mariella Ippolito. Al suo posto un assessore indicato dall'Mpa di Raffaele Lombardo
Giacinto Pipitone - PALERMO
Il presidente Musumeci è pronto a un  cambio in giunta. Uscirà Mariella Ippolito, che finora ha guidato l'influente assessorato al Lavoro e alla Famiglia. Al suo posto l'Mpa di Raffaele Lombardo indicherà, a meno di sorprese, Antonio Scavone. Si muove quindi un pezzo importante nello scacchiere del governo. La sostituzione avverrà a giorni, probabilmente durante la pausa per le festività. È l'Mpa che pressa per avere in giunta un assessore più politico, capace di capitalizzare uno degli assessorati di maggiore peso alla Regione. Non a caso Lombardo avrebbe già suggerito a Musumeci la nomina di Scavone, ex deputato nazionale fino alla scorsa legislatura e attualmente senza incarichi. Scavone è stato in passato il manager dell'Asp di Catania. Ieri Musumeci ha ammesso con i fedelissimi a Palazzo d'Orleans che il cambio è imminente («l'assessore Ippolito è molto stanca») pur senza annunciare il nome del sostituto. La Ippolito, farmacista nissena, è stata l'assessore che ha in questo primo anno di governo ha avuto in mano il piano per il lavoro: stage, tirocini, cantieri di servizio per un valore di oltre 100 milioni sbloccati dopo anni ma non del tutto entrati a regime anche per via di ritardi da parte dei Comuni. Inoltre la Ippolito è stata l'altra faccia della Regione, insieme all'assessore alla Salute Ruggero Razza, nella gestione dell'emergenza disabili. Il feeling fra Musumeci e l'Mpa in questa legislatura è cresciuto di mese in mese e proprio in questa fase potrebbe esserci una ulteriore convergenza. L'Mpa andrà alle Europee con Fratelli d'Italia e pure Diventerà Bellissima, il movimento di Musumeci, è vicino a chiudere un accordo con la Meloni: l'annuncio potrebbe arrivare a gennaio. La staffetta fra la Ippolito e Scavone è la seconda in giunta a un anno esatto dal battesimo del governo. Il primo cambio è stato quello di Vincenzo Figuccia, dimessosi da assessore ai Rifiuti e sostituito dal veneto Alberto Pierobon, sempre in quota Udc. Lo stesso Pierobon è spesso indicato come uno dei possibili assessori in usci a in caso di rimpasto ma Musumeci non ha mai confermato queste voci e anzi negli ultimi giorni ha fatto intendere che non ha in cantiere cambi all'assessorato ai Rifiuti. Ieri si sono insediati i nuovi manager di Asp e ospedali: per ora saranno semplici commissari (l'Ars deve ancora  ratificare le nomine) affiancati dai  vecchi direttori sanitari e amministrativi. A fine gennaio i loro poteri sarannopieni e potranno nominare nuovi direttori. Nello stesso tempo la Seus pubblicherà il bando per il nuovo direttore generale: incarico per il quale tutti a Palazzo d'Orleans danno come favorito l'ex manager dell'Asp di Palermo Antonio Candela.

Le novità della Finanziaria approvata dal governo: ora si passa all'Ar s
L'esenzione dal ticket a chi acquista un'auto elettrica

PALERMO
C'è l'esenzione dal ticket per chi acquista auto elettriche o ibride, ci sono gli sgravi fiscali per chi si trasferisce a vivere in Sicilia da altri Paesi e ci sono 20 milioni per le ex Province.Per il resto la Finanziaria approvata ieri in giunta e spedita all'Ars è una leggina di appena 16 articoli che rinvia a un'altra legge, il cosiddetto Collegato, tutte le questioni aperte. La manovra è così pronta per essere approvata e il presidente Musumeci ha provato a tracciare la road map: «Domani l'Ars riceverà i testi, se potranno essere incardinati in aula entro fine anno allora è possibile anche approvare tutto fra il 4 e il 5 gennaio. Evitando così il ricorso all'esercizio provvisorio, un risultato storico » . La norma di maggior peso è per ora quella destinata a chi vive da almeno 5 anni all'estero e vorrà trasferirsi in Sicilia: prevede l'esenzione per 10 anni dal pagamento di addizionale regionale Irpef, bollo auto, imposte di registro e catastali e tributi comunali. È la cosiddetta norma acchiappa-pension ti, sul modello di quella attuata con successo dal Portogallo.Ci sono poi 8 milioni di contributi per le aziende di trasporto pubblico locale che utilizzeranno mezzi elettrici, sia bus che treni. E nella stessa logica va l'esenzione dal bollo per tre anni in favore di chi acquisterà mezzi elettrici, ibridi e a idrogeno. Per i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane (ex Province) ci sono 20 milioni in più rispetto al 2018. Ma le richieste che arrivano dai vari territori erano molto più elevate e lo stanziamento attuale ha quindi fatto storcere il naso ai leader di Cgil, Cisl e Uil convocati ieri a Palazzo d'Orleans. A favore delle imprese c'è la norma che permette di utilizzare i fondi dell'Irfis per agevolazioni al credito «anche mediante forme di garanzia in collaborazione con i confidi e altre istituzioni pubbliche». Fra le entrate l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha inserito i 154,9 milioni frutto della liquidazione della Sicilcassa. Dal punto di vista economico la norma di maggiore peso è invece  uella che spalma su 30 anni la copertura di un maxi buco da 700 milioni ereditato dal governo Crocetta. È una soluzione che ammortizza il peso e libera risorse per altre misure. La Finanziaria prevede che l'operazione possa andare in porto «nelle more di un accordo con lo Stato». Nell'attesa però il governo accantonerà 336 milioni che serviranno a pagare le prime due maxi rate in caso di mancato accordo con lo Stato sulla divisione in 30 anni. Abolito anche l'obbligo a carico dei Comuni di versare un contributo per l'assunzione di bagnini in estate. Nel collegato alla Finanziaria, che dovrebbe essere approvato fra fine genaio e febbraio, Musumeci e Armao contano di inserire una norma che avvia la realizzazione del centro unico direzionale dove raggruppare tutti gli assessorati regionali: sorgerà in via La Malfa a Palermo e c'è  già un progetto che prevede tre grattacieli. Ci sarà pure una nuova agenzia per lo sviluppo dell'agricoltura e varie norme che erano state presentate nella Finanziaria 2018 ma erano ri aste non approvate. Il piano del governo non convince però i sindacati. Per Michele Pagliaro(Cgil), Mimmo Milazzo (Cisl) e Claudio Barone (Uil): «Su alcune emergenze, in primis quelle di Province e Comuni, sono ancora  insufficienti le risposte del governo. Lanostra preoccupazione resta alta».E Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all'Ars, ironizza sui tempi previsti: «Il centrodestra ieri è caduto all'Ars su una leggina che dettava nuove regole per la sistemazione delle aiuole nei Comuni. Come pensa di approvare la manovra entro fine anno?». Gia. Pi.

Università
Cua, corsi per imparare a gestire il turismo

Un corso executive in Destination management & marketing al Polo Universitario di Agrigento di via Quartararo. Organizzato  da BeAcademy, Centro OrientamentoFormazione & Placement, Università di Catania, Distretto Turistico Valle dei Templi e Polo Universitario di Agrigento, si svolgerà il 9 e il 16 febbraio 2019. Il corso si pone l'obiettivo di formare i partecipanti verso le tecniche gestionali e promozionali in grado di valorizzare il territorio turistico come sistema integrato. Infatti, il principale limite ascrivibile alle politiche di valorizzazione del patrimonio turistico presente sul territorio, è dato dalla mancanza di un approccio progettuale strutturato in grado di proporre le risorse presenti nelle destinazioni in termini di offerta integrata. I prodotti e servizi di cui si compone l'offert a turistica delle località siciliane sono stati spesso organizzati, promossi e commercializzati singolarmente e in modo slegato dal sistema a cui appartengono. Il corso ha una durata di 16 ore così distribuite: sabato 9 febbraio, 8 ore, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18; sabato 16 febbraio 8 ore dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il programma del corso è costituito da quattro moduli: Destination Management (4 ore), Food Tourism (4 ore), Destination Marketing (4 ore), Destination Event Planning (4 ore). I docenti saranno Marco Platania e Benedetto Puglisi, esperti di Destination Management & Marketing. A fine corso verrà rilasciato l'attestato di partecipazione. Inoltre il consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario ha approvato la richiesta di organizzare il Master di secondo livello in campo farmaceutico. La delibera è stata approvata su proposta di Giuseppe Bellavia, capodipartimento del Farmaco dell'Asp di Agrigento. La provincia rileva in questo settore una situazione invidiabile perché negli ospedali di Agrigento, Sciacca e Canicattì, dove insistono tre oncologie, si hanno nelle farmacie ospedaliere ben tre laboratori sterili detti «camere bianche». (* PAPI*)

Nominato dalla Regione
Azienda sanitaria, si insedia il commissario Santonocito

Il nuovo manager dell'Asp di Agrigento, Giorgio Giulio Santonocito, recentemente nominato dalla Regione, si è insediato -con l'incarico di commissario - ieri pomeriggio. A consegnargli simbolicamente il «timone» della guida della sanità provinciale agrigentina è stato il direttore generale facente funzioni uscente Silvio Lo Bosco che, assistito dal direttore amministrativo Francesco Paolo Tronca, ha retto l'azienda nelle ultime settimane «traghettando» l'amministrazione dalla precedente gestione commissariale di Gervasio Venuti verso il nuovo corso. Giorgio Giulio Santonocito, 50 anni, dottore in economia aziendale, proviene dall'Arnas «Garibaldi» di Catania dove è stato commissario straordinario dall'agosto 2017. Precedentemente, sempre come commissario, ha retto per un triennio l'Asp di Caltanissetta, azienda nella quale ha ricoperto anche il ruolo di direttore amministrativo dalla fine del 2013 fino a buona parte del 2014. Ieri pomeriggio, al termine di una giornata caratterizzata da numerosi adempimenti, il manager ha da subito lasciato trasparire la determinazione e l'entusiasmo con cui si accinge ad assumere il nuovo incarico per proseguire lungo il cammino di crescita già avviato all'Asp di Agrigento. (*CR*)

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