Agrigentonotizie.it
Turismo:
crescono i pernottamenti, in calo le presenze in provincia
„
Turismo,
se la Valle cresce sempre più esponenzialmente, il settore sembra
proprio non voler decollare. I dati li ha forniti - o almeno, li ha
riaggregati - nei giorni scorsi la Regione Siciliana, il cui
assessorato regionale al Turismo ha prodotto un report destinato a
valuare lo status quo ma anche ad individuare strategie di
sviluppo. Il primo dato messo sul tavolo è quello fornito dalla
Banca d'Italia, che nel riportare il numero dei pernottamenti
dei turisti internazionali tra il 2012 e il 2017, in provincia di
Agrigento individua una crescita del 152%, ovvero da 249.784 a
629.908, un trend importante, ma non il migliore. I risultati più
incisivi sono arrivati infatti a Ragusa (+347%), mentre intorno al
risultato agrigentino si muovono Siracusa e Catania (+154%; +158%),
ad eccezione di province come Palermo (+66%) e Messina (+28%).
Tuttavia,
se sono cresciuti i pernottamenti, a calare è stato nella nostra
provincia il numero delle presenze turistiche: se nel 2008 i turisti
stranieri erano stati 800.470, nel 2015 il numero è calato a
577.109, ovvero -28%, che è il risultato negativo peggiore di tutta
l'Isola, che registra complessivamente solo dati con il segno
"meno" davanti. In calo molto significativo nella nostra
provincia è tuttavia il turismo nazionale: tra il 2016 e il
2017 la contrazione è stata del 2% per gli arrivi (da 168.960 a
165.646) e del 4,4% nelle presenze (da 603.983 a 577.109) mentre, un
po' in modo sorprendente, i rapporti vedono una crescita molto
significativa anche in province interne, come ad esempio
Caltanissetta (+60,3% di presenze. In calo che ha un peso, dato che
guardando il tasso di internazionalizzazione, per la provincia di
Agrigento solo il 44,9% dei visitatori non sono italiani nel 2017,
con un lieve calo rispetto al 2016, quando erano sopra quota 45%.
precari
stabilizzati anche a Montevago
„Dopo
circa trent'anni di precariato arriva la tanto attesa
stabilizzazione per 44 lavoratori del comune di Montevago. Sono stati
sottoscritti oggi, nell'aula consiliare "Falcone e Borsellino",
i contratti a tempo indeterminato. Vengono così stabilizzati 44
lavoratori appartenenti alle categorie A, B e C. Tramite concorso
pubblico sono stati assunti a tempo indeterminato anche un assistente
sociale, un architetto, un commercialista e un vigile urbano. Dopo
circa trent'anni di precariato arriva la tanto attesa
stabilizzazione per 44 lavoratori del comune di Montevago. Sono stati
sottoscritti oggi, nell'aula consiliare "Falcone e Borsellino",
i contratti a tempo indeterminato. Vengono così stabilizzati 4
„"E'
una giornata storica per il nostro comune, per i lavoratori e per le
loro famiglie. Con la firma dei contratti a tempo indeterminato
- ha detto il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo - diamo serenità
ai lavoratori precari che da 28 anni svolgono un ruolo fondamentale
per il comune e che ormai da molto aspettavano risposte da parte
delle istituzioni. Applicando la riforma Madia della Pubblica
amministrazione siamo riusciti a stabilizzare tutti i precari storici
con l'obiettivo di rendere più efficiente la macchina
amministrativa e di garantire il diritto al lavoro a queste persone
di cui non si può fare a meno per poter assicurare i servizi
essenziali ai cittadini".
Siracusapost-it
Siracusa,
Libero Consorzio: in pagamento gli stipendi di novembre
Il
ritardo da attribuire alla Regione
Sono
in pagamento per i dipendenti del Libero Consorzio comunale le
spettanze economiche relative al mese di novembre.
Ad annunciarlo
è l'Ente che comunica: "Il protrarsi della procedura di
pagamento è stato dovuto al ritardato trasferimento delle risorse
finanziarie da parte della Regione Siciliana"
livesicilia.it
Comuni
siciliani maglia nera in Italia per riscossione delle tasse.
Mentre
in quasi tutti gli enti locali italiani le percentuali di recupero
delle tasse accertate si tengono sopra il 90%, in Sicilia si riescono
a riscuotere sono l'86,2% delle imposte accertate. Il 13,8% così
diventa per i Comuni un'entrata che non si registrerà mai e, di
conseguenza, una criticità finanziaria.
I
dati elaborati da Crif Raiting sono contenuti nella relazione
conclusiva dei lavori della task force dell'assessorato regionale
all'Economia per
monitorare la situazione finanziaria degli enti locali siciliani. Il
governo regionale ha fatto propria il relazione e così facendo ha
approvato alcuni interventi proposti nel documento. Il principale
consiste nella predisposizione di tre gare d'appalto per
selezionare tre imprese che offrano a cui i comuni possano affidare i
servizi di riscossione.
L'iniziativa
del governo
La
gestione dei tributi è una competenza dei comuni e infatti la
soluzione varata prevede la possibilità di un accesso al servizi su
base volontaria. Così
l'assessorato all'Economia ha dato mandato alla Centrale unica di
committenza di elaborare gli atti per le tre procedure ad evidenza
pubblica. Il territorio regionale infatti è stato diviso in tre
macroaree: Sicilia Occidentale (province di Trapani, Palermo e
Agrigento), Sicilia centrale (province di Messina, Enna e
Caltanissetta) e Sicilia orientale (province di Catania, Ragusa e
Siracusa). Per fare ciò sarà necessario stabilire un livello
essenziale e strategico di performance del servizio e capire se ci la
legge lo consente. Sull'ipotesi pende, così, il rilascio del
parere da parte ufficio legislativo e legale della Regione. Mentre
per sarà pure necessario monitorare i sistemi di riscossione attivi
presso ogni Comune e acquisendo le informazioni utili tramite uno
schema predisposto con l'Anci Sicilia.
L'evasione
della Tari.
Nella
relazione emerge ad esempio, la "bassa capacità di riscossione
degli enti locali della Tari".
Così il gruppo di lavoro ha individuato fra le azioni che non sono
di competenza della Regione ma dello Stato la possibilità di mettere
la tassa sui rifiuti nella bolletta elettrica. Solo una proposta, è
chiaro, ma riuscirebbe a fare fronte all'evasione di una su cinque
famiglie italiane. Un'evasione che in Sicilia, sempre secondo Crif
Raiting,vale il 38% della tassa sull'immondizia quantificata: 77
euro pro capite. Fra le altre misure che poi si potrebbero inserire a
livello statale, per il tavolo tecnico, bisognerebbe consentire ai
Comuni di svolgere la compensazione fra i tributi locali e i crediti
delle Pubbliche amministrazioni.
Le
proposte non finiscono qui. A
livello regionale la task force propone di tornare a incentivare le
unioni dei comuni mentre non mancano i riferimenti alla necessità di
semplificazione, di condivisione delle buone pratiche e di formazione
per gli impiegati comunali chiamati a lavorare con una materia
complessa e in continua evoluzione.
Il
divorzio da Riscossione Sicilia
Ma
se, da una parte la Regione si sta attrezzando per fornire un sistema
di riscossione ausiliario, occorre
dire che i Comuni negli ultimi anni hanno diminuito gli affidamenti a
Riscossione Sicilia. Nel 2018 o ruoli coattivi affidati alla
partecipata regionale sono stati 166 mentre quelli volontari sono
stati 3. Un affidamento dimezzato rispetto al 2010 quanto l'esazione
coattiva era pari a 315 elenchi di debitori e quella volontaria a 155
ruoli. C'è
di più, i Comuni convenzionati con l'agente di riscossione
siciliano nel 2017 erano sei: Caltabellotta,
Palma di Montechiaro e Santa Margherita Belice, nell'agrigentino,
Lipari in provincia di Messina; Giardinello e Monreale nella Città
metropolitana di Palermo. Nel 2003 le convenzioni erano più di
200.
Inoltre,
alcuni Comuni, stando ai dati forniti dalla società, non si sono mai
affidati a Riscossione Sicilia: Montallegro
e Santo Stefano di Quisquina (Ag); Bompensiere, Delia, Acquaviva
Platani, Villalba e Caltagirone (Cl), Fondachelli Fantina, Capo
d'Orlando, Frazzano, Motta d'Affermo (Me); Cassaro (Sr) e Vita
(Tp).
Alla
base della crisi non ci sarebbe la mala gestione ma una legge. "Le
motivazioni del numero attuale di convenzioni - spiega una nota di
Riscossione Sicilia -, è da ricercare anzitutto nel fatto che il
Decreto Sviluppo del 2011 stabiliva la data del 01/01/2012 come
'termine ultimo' per l'abbandono definitivo della riscossione
dei tributi locali da parte di Equitalia e Riscossione Sicilia". Il
termine è stato prorogato ma la situazione di incertezza che si è
generata ha portato gli enti locali ad abbandonare la società.
La
situazione finanziaria dei Comuni
Gli
enti locali insomma sono in sofferenza per via dell'incapacità di
riscuotere i tributi e per l'innescarsi del circuito vizioso legato
all'apertura di mutui. Secondo i dati citati nella relazione, i
comuni siciliani il 35,9% dei Comuni siciliani è costretto a
ricorrere alle anticipazioni di cassa e all'accensione di mutui.
L'indebitamento è contenuto, mentre non si può dire lo stesso
delle anticipazioni di liquidità che gli istituti di tesoreria
concedono agli enti, sebbene i Comuni riescano a ripianare i debiti.
Sembrerebbe, così, che malgrado le difficoltà a riscuotere alla
fine gli enti locali siciliani riescano a pagare i prestiti al prezzo
di avere bilanci assai rigidi e difficoltà a realizzare le politiche
di competenza.
FINANZIARIA
La
manovra approda all'Ars
Duello sul calendario dei lavori
Il
testo della legge di stabilità e del bilancio, arrivato all'Ars nei
giorni scorsi, è stato assegnato oggi alle commissioni di merito per
l'esame delle parti di competenza. Il governo, dunque, conferma di
non voler far ricorso all'esercizio provvisorio. La manovra sarà
esaminata dalle commissioni di merito e poi dalla Commissione
bilancio, e dovrebbe arrivare in aula all'inizio di gennaio. Il
calendario definitivo sarà stabilito dalla conferenza dei
capigruppo, convocata dal presidente Gianfranco Miccichè subito dopo
l'inizio della seduta di oggi.
*Aggiornamento
Nel
corso della conferenza dei capigruppo il governo regionale ha
proposto un calendario dei lavori che prevede l'esame della manovra
economica nelle commissioni di merito fino al 4 gennaio, in
commissione Bilancio fino al 10 gennaio e l'invio del testo in aula
l'11 gennaio (emendamenti da presentare entro il 12 gennaio). L'esame
degli articoli in aula è previsto dal 14 al 20 gennaio. Le
opposizioni, Pd e Movimento 5 Stelle, hanno espresso perplessità
sull'ipotesi di chiudere l'anno senza avere approvato né la manovra
economica e neppure l'esercizio provvisorio, e hanno chiesto di
votare in aula il calendario dei lavori proposto dal governo in
conferenza di capigruppo ed esposto a Sala d'Ercole dall'assessore al
Territorio Toto Cordaro. Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè
ha sospeso la seduta, rinviando i lavori e la votazione a domani alle
ore 16 "per dare al governo - ha detto - la possibilità e il
tempo di valutare le osservazioni delle opposizioni".