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rassegna stampa del 4 gennaio 2019

La sicilia.it

Ex Province, il disastro è servito
E c'è chi dovrà tagliare i riscaldamenti
Il pasticcio era nell'aria da tempo eda scuole ed enti che comunque dipendevano dalle ex provincel'allarme era stato lanciato con largo anticipo. Ora i nodiannunciati sono puntualmente arrivati al pettine perché le exprovince, oggi liberi consorzi comunali, non hanno più le risorseper pagare le utenze delle scuole, dall'acqua al metano, dalla luceal telefono. Ex province sull'orlo del dissesto soprattutto a causadel cosiddetto prelievo forzoso dello Stato e stabilito a suo tempodal Governo Crocetta nell'ambito di una abolizione delle provinceche, a conti fatti, sta creando più problemi di quanti ne abbia"risolti" e che sostanzialmente non ha fatto risparmiare quasinulla. All'Ars c'è un emendamento (primo rmatario l'on.Giorgio Assenza di Diventerà bellissima), con il quale si punta adautorizzare i Liberi consorzi e le città metropolitane a stanziarela maggiorazione del contributo della finanza pubblica di competenzadell'esercizio 2018 nel bilancio di previsione 2019 e il cui onereviene assunto dalla Regione siciliana. L'obiettivo è evitare ildefault. A Caltanissetta c'è aria di rivolta da parte deidirigenti scolastici che dovranno attingere ai fondi della scuolavisto che il Libero Consorzio non può più operare alcun impegno dispesa. Molti presidi hanno inviato una diffida al commissariostraordinario dell'ente e al dirigente del settore pubblicaistruzione, trasmessa anche a prefetto, assessori regionali allapubblica istruzione e alle autonomie locali, direttore dell'Ufficioscolastico regionale Sicilia, dirigente dell'Usr ambitoCaltanissetta-Enna, chiedendo la revoca del provvedimento giacché ilpagamento delle utenze - sostengono - non rientra tra i capitoli dispesa del proprio bilancio. E hanno aggiunto che il mancato pagamentodelle utenze da parte del Libero Consorzio si configurerebbe comeinterruzione di pubblico servizio e lesione del diritto allo studio.Sta di fatto che a quattro giorni dalla riapertura delle scuole sirischiano le lezioni al freddo. Già da ieri alcuni istituti sono alfreddo. Intanto è stata disposta la disdetta delle utenze inerential riscaldamento di tutti gli uffici provinciali, e che, a seguire, siprocederà al drastico ridimensionamento di quelle elettriche etelefoniche, razionalizzando quelle idriche. Ad Agrigento intanto èstata bloccata la stabilizzazione dei precari, garantendo comunque illoro posto di lavoro fino al dicembre del 2019. Si tratta di 133persone che ora hanno paura. Il commissario Di Pisa ha firmato un attodi indirizzo, con il quale manifesta "l'intento di procedere allastabilizzazione di tutto il personale precario", ma subordina tuttoall'avvio eettivo delle procedure "alla soluzione delleproblematiche conseguenti agli inadempimenti dell'Osservatorioregionale per l'attuazione della legge 15" e cioè della leggeche ha riformato le province e che prevedeva tra le varie cose lariallocazione del personale in altri enti. Anche a Enna c'è ilrischio che si blocchi la stabilizzazione dei 99 precari anche perchél'Ente rischia di dovere dichiarare il dissesto. E intanto prova avendere alcune case cantoniere, tre nel comune di Aidone (contradaMalaricotta e due sulla Sp 35), a Gagliano (contrada Galleria), adAssoro (contrada Comuni e Cavalcatore), a Nissoria (contrada Favara),a Villarosa (sulla Sp 6), Piazza Armerina (contrada Bivio Catena edErbe Bianche), Valguarnera (contrada Ferrovia) e Calascibetta (sullaSp 94), da cui spera di incassare poco meno di mezzo milione, mentreintende attare di via Varisano/piazza VI Dicembre, in piazza dellaBonica a Pergusa ed un altro locale a Nicosia A Ragusa comunque sonostate stanziate le somme per versale le indennità ai dirigenti e gliarretrati contrattuali dei dipendenti dell'ex provincia.

Giornaledisicilia.it

Ex Provincia, proroga dei contrattiai precari Ma solo per un anno
Niente stabilizzazione dei precari storici all'ex Provincia di Agrigento ma solo una proroga dei contratti per un anno. Il commissario del Libero consorzio Girolamo Alberto Di Pisa, fresco di riconferma da parte della Regione, ha firmato un atto di indirizzo con il quale, nel prorogare tutti icontratti a tempo determinato fino al dicembre 2019, ribadisce «la volontà di procedere alla stabilizzazione di tutto il personale precario», ovvero 133 unità, subordinando le stesse «alla soluzione delle problematiche conseguenti agli inadempimenti dell'osservatorio regionale per l'attuazione della legge 15», ovvero quella che avrebbe dovuto riformare le Province, sottraendo loro competenze, ma, anche, consentendo la mobilità tra diversi entidel personale in servizio. «L'osservatorio però non sia maientrato in funzione e le linee guida non sono mai state sottoscritte e quindi - sottolinea Di Pisa - sono impossibili in questa fase leassunzioni, perché tali sono le stabilizzazioni». Quindi tutto da rinviare a data da destinarsi, anche se, fortunatamente, le condizioni economiche dell'Ente non destano particolari preoccupazioni: la crisi si sente ma non c'è un rischio reale didissesto economico per l'ente. I sindacati però non ci stanno e la vertenza per la stabilizzazione dei lavoratori precari presso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento approda sul tavolo della Regione e precisamente all'Assessorato Regionale alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica. Da tempo la Funzione pubblica Cgil di Agrigento chiede un tavolo di concertazione ufficiale per fare il punto della situazione rispetto al percorso amministrativo che possa consentire la stabilizzazione definitiva dei lavoratori con contrattoa tempo determinato. In assenza di una convocazione ufficiale, richiesta al commissario Di Pisa, il sindacato ha scritto alla Prefettura proclamando lo stato di agitazione e ha chiesto di attivare le procedure di conciliazione. Nel frattempo, appunto, surichiesta della segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil Sicilia Clara Crocè, l'assessore ha convocato il commissario straordinario del Libero Consorzio per affrontare la vertenza aperta dal sindacato dei servizi pubblici. Durante l'incontro i dirigenti dell'ex Provincia di Agrigento hanno comunicato che, l'Ente ha già provveduto alla proroga del personale precario.Hanno inoltre precisato che il Libero consorzio ha approvato ilbilancio e intende stabilizzare i lavoratori precari, pertanto, hachiesto chiarimenti in ordine al contenuto di alcune norme chesembrerebbero impedire la stabilizzazione del personale precario edin particolate: l'osservatorio istituito con norma regionale ha, di fatto, impedito qualsiasi iniziativa; la norma che impone la riduzione della dotazione organica del 15%, in atto l'ex provincia di Agrigento è fuori con una percentuale del 6,8%. (*PAP I*)

Zona montana, cadono i primi fiocchi dineve, «regge» la viabilità
Fra Cammarata e San Giovanni Gemini laneve è arrivata anche in paese. A Racalmuto e Grotte, durante lamattinata di ieri, i cittadini hanno assistito a bufere di nevischioprima e ad autentiche nevicate - con grossi fiocchi candidi -dopo. Neve che però non si è depositata. Le temperature sono datein caduta libera anche per le prossime ore e dunque non è esclusoche la neve possa arrivare a depositarsi anche a bassa quota. Anzi, èproprio prevista questa eventualità. Il personale tecnico e stradaledel Libero consorzio comunale di Agrigento, da ieri, è al lavoro sututto il comprensorio montano dell'Agri - gentino perché, causadell'approssimarsi di una forte perturbazione, già durante la nottefra mercoledì e ieri le nevicate sono state consistenti a quotesuperiori ai 700 metri. I mezzi del Libero consorzio sono già pronticon spalaneve e spargisale - hanno reso noto, ieri mattina, dall'exProvincia regionale - per evitare la formazione di pericolose lastredi ghiaccio e neve sulle strade provinciali. «Attualmente non sonosegnalati particolari disagi sulle strade provinciali interne, -hanno scritto ieri dal Libero consorzio - . Ma per la giornata didomani (OGGI NDR.) si attende un ulteriore peggioramento dellecondizioni meteo». Per questo motivo, il settore Infrastrutturestradali ha raccomandato ai cittadini delle aree interne «dimettersi in viaggio solo se strettamente necessario, ricordandoinoltre che è in vigore dal 2015 l'ordinanza che rendeobbligatoria la presenza di catene a bordo degli autoveicoli o ilmontaggio di pneumatici da neve per quanti transiteranno sulle stradeinterne dal 15 novembre al 15 aprile. In vigore anche il divieto ditransito in caso di ghiaccio o neve per i motocicli. "I controlliper il rispetto di questa ordinanza - hanno concluso dal Liberoconsorzio - saranno eseguiti dalle forze dell'ordine». Edeffettivamente, soprattutto sul versante montano, ieri, venivanoeffettuati i controlli dei carabinieri e della polizia Stradale. Adisposizione, per fronteggiare emergenze, così come era stato giàpianificato durante un recente vertice in Prefettura, anche il gruppodi Protezione civile. Le strade ritenute a rischio sono: nel compartocentro-nord: la provinciale 24-B San Giovanni Gemini-Santo Stefano diQuisquina (SS118), la provinciale 25 Mussomeli-Soria-Tumarrano-con -fine provincia di Caltanissetta, la 26-A Cammarata-confine provinciadi Palermo, la provinciale 26-C Santo Stefano Quisquina-confineprovincia di Palermo, la Spc 31 ex consortile Cammarata versoCasteltermini, la Spc 39 Soria-Casalicchio e la Spc 40 Salina-Menta,più altre strade a rischio medio-basso. Nel comparto ovest, invece,sono a rischio la provinciale 34 Bivio Tamburello-Bivona (trattostradale lato Bivona), la 36 bivio statale 115-S. Anna - bivioCaltabellotta, la provinciale 37 Sciacca -Caltabellotta-San Carlo ela provinciale 69 Sambuca-Adragna. ( *C R* )

Villa Genuardi, mostra sui giardini storici
Villa Genuardi, ad Agrigento in via Ugo La Malfa, ospita la mostra intitolata "Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo". Il progetto culturale è coordinato e curato dal Soprintendente Gabriella Costantino. Si avvale della consulenza botanica dei proff. Rosario Schicchi (nella foto) e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. L'evento è stato realizzato anche in collaborazione con il Comune di Agrigento, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la Curia Vescovile, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il museo archeologico "Griffo" ed il FAI - Giardino  della Kolymbethra. (*ACAS*)

Il Messaggero

Statalie Quota 100, la buonuscita sarà congelata fino a otto anni

Pergli statali che lasceranno in anticipo il lavoro utilizzando loscivolo di Quota100, la buonuscita verrà pagata soltanto al momento in cui matureranno i requisiti previsti dalla legge Fornero, ossia una volta raggiunti i 67 anni. È una delle norme inserite nel decreto legge per la riformadelle pensioni e per il reddito di cittadinanza che il governoapproverà probabilmente in consiglio dei ministri il prossimo 14 gennaio. Quello del trattamento di fine servizio (Tfs) e di fine rapporto (Tfr) degli statali, era uno dei nodi più complessi da sciogliere. Pagare immediatamente le liquidazioni ai dipendenti pubblici avrebbe avuto un costo proibitivo per le casse dello Stato,oltre 7 miliardi di euro, che andrebbero sommati ai 21 miliardi chegià costa in tre anni la misura. Il pagamento, dunque, saràposticipato. Un ritardo che nei casi più estremi potrebbe arrivare anche fino a otto anni. 
LA REGOLA
Laregola infatti sarà questa: la liquidazione potrà essere incassatasolo nel momento in cui saranno maturati i requisiti previsti dallanormativa Fornero, ossia 67 anni di età, o 42 anni e 10 mesi dianzianità contributiva. Il decreto prevede però, che rimangano invigore anche le regole di liquidazione attuali della buonuscita. Oggiil Tfr e il Tfs vengono liquidati solo fino a 50 mila euro, mentre sel'importo supera i 50 mila euro, ma è inferiore a 100 mila euro,viene liquidato in due rate annuali (con un ritardo quindi di 12mesi); se l'importo supera i 100 mila euro, le rate annualidiventano tre. Insomma, se un dipendente pubblico lasciasse il lavoroa 62 anni di età avendo versato 38 anni di contributi (come previstoda Quota 100), e avesse maturato una liquidazione superiore a 100mila euro, per avere l'intera cifra dovrebbe aspettare i 70anni.
Ilgoverno sarebbe consapevole di questo problema e starebbecontrattando con l'Abi la possibilità di un anticipo bancario perpermettere agli statali di ottenere in tempi più brevi la liquidazione. Anche il nodo della finestra di uscita per i dipendenti pubblici sarebbe stato definitivamente risolto. Le prime usciteavverranno a luglio, mentre per i dipendenti privati lo scivoloinizierà a funzionare da aprile. Confermato anche il congelamento per il pensionamento con l'anzianità contributiva. Rimarrà fissata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per ledonne. Siccome lo scatto è già entrato in vigore il primo gennaio, il decreto prevede che la nuova regola venga applicataretroattivamente. Stesso discorso per Opzione Donna, la possibilitàdi andare in pensione con 35 anni di contributi e 58 di etàaccettando il calcolo contributivo (e dunque un taglio dell'assegno)della pensione. Rinnovata anche l'Ape sociale, il meccanismo ideato dal precedente governo per permettere il pensionamento anticipato attraverso un prestito pensionistico a carico dello Stato a categorie svantaggiate di soggetti.
LE CONFERME
Peril resto il decreto conferma quasi tutte le anticipazioni dellavigilia. Il pensionamento potrà essere anticipato anche di altri treanni grazie ai fondi bilaterali delle imprese, le quali però,potranno avere accesso a questo ulteriore scivolo per i dipendentisolo se assicureranno un certo numero di nuove assunzioni. La bozza conferma anche che il prepensionamento attraverso Quota 100 sarà sperimentale e avrà una durata di tre anni. Poi, a bocce ferme, si tornerà alle regole della Fornero, a meno che il governo non riesca a mantenere la promessa di introdurre una regola generale di pensionamento con 41 anni di contributi versati. 
L'AZZERAMENTO
Neltesto, poi, è stato inserito l'azzeramento dei vertici dell'Inpse dell'Inail. La misura cancella dieci anni di gestionesemicommissariale e reintroduce il consiglio di amministrazione. Ilriordino avrà come effetto collaterale quello di azzerare gliattuali vertici dei due enti, il presidente dell'Inps Tito Boeri,particolarmente inviso alla Lega per le sue continue bocciature delle modifiche alla Fornero, e il presidente dell'Inail Massimo De Felice. La nuova governance prevede un consiglio di amministrazione composto da quattro consiglieri e dal presidente. Sarà nominato condecreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio deiMinistri, adottata su proposta del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

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