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rassegna stampa dal 5 al 7 gennaio 2019

Giornale di Sicilia

Sabato 5 gennaio 2019


Ars, il centrodestra cerca un patto per ritirare gli emendamenti
Regione, corsa contro il tempo per la Finanziaria

La Finanziaria ha mosso i primi passi in commissione. Ma è il nodo emendamenti a tenere banco in questi giorni all'Ars. Se non verranno ritirati quelli già presentati, difficilmente il traguardo dell'approvazione entro fine mese verrà centrato. La manovra è già uscita dalle prime cinque commissioni. Ed è lì che sono stati presentati un centinaio diemendamenti. Ieri è approdata in commissione Bilancio per un primo esame e solo la prossima settimana si saprà quanti emendamenti arriveranno. C'è un flebile accordo fra maggioranze e opposizione: limitare gli emendamenti per approvare in fretta la Finanziaria di appena 16 articoli e il bilancio con le spese obbligatorie. Ciò per rinviare poi il dibattito su tutte le altre proposte a quando inizierà il suo cammino il Collegato, una norma che completerà la manovra. Con questo piano il governo spera di poter evitare l'allungamento dell'esercizio provvisorio, finora previsto per il solo mese di gennaio. Il termine ultimo è quello del 18 gennaio. Anche se qualcuno si sp inge a ipotizzare che pure in caso di approvazione fra il 22 e 23 gennaio ci sarebbe il tempo di sbloccare tutti i pagamenti evitando di prolungare l'esercizio provvisorio. Ovviamente se la commissione Bilancio non riuscirà ad approvare i testi entro la fine della prossima settimana qualunque obiettivo sarà già fallito. Si vedrà. Intanto ieri un appello alla collaborazione è partito all'indirizzo dell'opposizione da Alessandro Arcò, capogruppo di Diventerà Bellissima. Anche se qualche schermaglia c'è stata perché in commissione è stato proprio il governo a presentare emendamenti: l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha chiesto di modificare i finanziamenti a favore del trasporto pubblico locale. E subito il Pd ha annunciato di voler modificare i finanziamenti destinati all'anti-racket. «La lotta alla mafia deve ancora essere priorità di tutte le forze politiche e delle istituzioni - hanno detto Giuseppe Lupo e Baldo Gucciardi del Pd -. Ci opponiamo ai tagli ai fondi per la lotta al racket ed in particolare alla riduzione dei capitoli destinati all'indennizzo degli imprenditori che denunciano richieste estorsive della criminalità organizzata, previsti dal governo Musumeci nel Bilancio di previsione 019». Mentre Vincenzo Figuccia (Udc) ha annunciato emendamenti «per assicurare la continuità dell'assistenza sanitaria ai detenuti». Una scossa potrebbe darla il presidente dell'Ars. Ieri Gianfranco Miccichè ha annunciato che non riterrà ammissibili emendamenti che vanno oltre il carattere finanziario: «Spero che la Finanziaria sia asciutta. Sarà mio compito non considerare ammissibili gli emendamenti aggiuntivi ». Gia. Pi.   

Il rilancio passa dal nuovo statuto
Assemblea straordinaria al Cua
Il presidente Pietro Busetta ha convocato i soci per il 17 gennaio

Paolo Picone
Il 2019 sarà l'anno della rinascita per il Consorzio universitario agrigentino. L'ateneo di Palermo ha confermato il proprio impegno nell'attivazione di nuovi corsi di laurea al Polodecentrato di contrada Calcarelle  ma per giungere a questo obiettivo bisogna bruciare le tappe. Intanto è necessario effettuare le modifiche allo statuto del Consorzio ed adeguarle a quanto disposto dalle nuove norme regionali. Il primo tentativo è andato a vuoto perché l'assemblea dei soci non ha potuto deliberare in quanto non era presente il rappresentante della Camera di commercio, ente che detiene le quote societarie del Cua assieme al Comune di Agrigento. E questo perché era scaduto il mandato al commissario dell'ente camerale e la Regione non aveva provveduto alla sua sostituzione. Nel frattempo è stato nominato il nuovo commissario, cioè Giuseppe Termine, ex sindaco di Cattolica Eraclea e quindi si può procedere alla convocazione dell'assemblea. Detto fatto. Il presidente del Cua, Pietro Busetta, ha convocato la riunione dei soci, in assemblea straordinaria, per il 17 gennaio alle 10 in prima chiamata ed alle 11 in seconda convocazione, per procedere alle modifiche statutarie. L'assemblea si terrà nei locali del consorzio universitario di via Quartararo. Della convocazione è stato notiziato anche il rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari. Lo statuto dovrà essere modificato per prevedere una diversa distribuzione dei posti di governo: la nuova normativa sui Consorzi che prevede una governance con un presidente che sarà nominato dalla Regione, un Consigliere nominato dall'Università di riferimento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori con una nomina che prevede una elezione «pesata» in base ai contributi dati. Una «garanzia» per Palermo, che avendo potere sulla struttura di comando e copertura delle risorse, si è già detta pronta a riaprire in città tre corsi di Laurea per l'anno accademico 2020/2021. Questa l'offerta formativa: Scienze dell'Educazione (corso di laurea triennale); Architettura (corso di laurea triennale) ed Economia (corso di laurea triennale). Questi corsi si aggiungono ai già esistenti, quali il Corso di laurea in Servizi Sociali e al Corso di Laurea specialistica in Architettura, nonché a quelli in esaurimento, quali Beni Culturali e Giurisprudenza, e al nuovissimo corso in Mediazione Linguistica e Culturale. Il nuovo statuto, comunque, è anche condizione essenziale per consentire lo sblocco delle risorse Regionali per i consorzi. Con la gestione Busetta l'università di Agrigento è stata rilanciata, con importanti traguardi. Ultimo in ordine di tempo, l'accordo raggiunto con la Lumsa che avvierà un corso intensivo per la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico che preveda 1.500 ore in 8 mesi e nel contempo sono state avviate le procedure propedeutiche per la creazione di un corso di laurea in Scienze della formazione. Già è attivo il nuovo corso di Laurea in Scienze della Mediazione Linguistica istituito presso il Consorzio universitario di Agrigento ed autorizzato dal Ministero dell'istruzione e della ricerca. (* PAPI*)

Libero consorzio comunale
Favara, lavori sulle Provinciali
Due appalti da 700 mila euro
Si tratta della tratta della «Sp 80» e della «Sp 3»

Umberto Re - FAVARA
Due importanti e trafficate strade provinciali saranno sottoposte a lavori di manutenzione straordinaria da parte del Libero Consorzio di Agrigento, ex Provincia Regionale, per un importo che sfiora i 700 mila euro. Le due arterie prevalentemente scorrono su territorio di Favara lambendo quello di Agrigento. Si tratta della Sp n. 80 (la Agrigento- Baiata-Favara) e la Sp n. 3 A che dal bivio Caldare porta all'ingresso di Favara nord e che consente anche di accedere sulla strada statale 189. Questi lavori erano stati inseriti nel Programma triennale delle Opere Pubbliche approvato l'anno scorso. Il termine per partecipare alla gara scade venerdì prossimo, 11 gennaio. L'importo complessivo dell'appalto, compresi gli oneri per la sicurezza, è di poco superiore ai 682 mila euro, compresi gli oneri per l'att uazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso (ex D. Lgs. 81/2008) per 13.640 euro. L'importo a base d'asta, soggetto a ribasso, al netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza è di 668.000 euro. I costi della mano d'opera sono pari ad 120.336 euro. Il termine per il ricevimento delle offerte è fissato per le ore 12 del prossimo 11 gennaio 2019, mentre la data dell'apertura delle offerte avverrà alle ore 9 di giorno 15 presso la sala gare del gruppo Contratti del Libero Consorzio, posta al n. 27 di via Acrone ad Agrigento. La ditta che si aggiudicherà l'appalto, per contratto, avrà 150 giorni di tempo, consecutivi e continui, per ultimare i lavori a decorrere dal giorno del verbale di consegna degli stessi da parte dei tecnici del Libero Consorzio.  La procedura di gara è gestita integralmente in modalità telematica e pertanto verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il Portale Appalti. Per partecipare alla gara occorre collegarsi al sito ed accedere alla sezione Portale Appalti al seguente indirizzo: http://gare.provincia.agrigento. it/Port aleAppalti/it/homepage.wp e prendere visione delle istruzioni riportate nella sezione "Istruzioni e Manuali", propedeutiche alla fase di registrazione. Due mesi fa, l'amministrazione provinciale aveva deliberato un intervento  sulla strada "Crocca"che da Villaggio Mosè conduce a Favara eliminando una serie di avvallamenti che mettevano a rischio l'incolumità degli automobilisti e, soprattutto, dei centauri. Sulla vicenda erano intervenuti anche diversi consiglieri comunali segnalandone i pericoli.(* UR*)

Viabilità
Caltabellotta-Sciacca, lavori ok
Tempi rispettati per l'ammodernamento della Provinciale 36
I lavori procedono nei tempi stabiliti.

A breve avremo una strada più sicura e che consentirà di raggiungere agevolmente Caltabellotta ». Lo ha detto il sindaco del Comune montano, Paolo Segreto, in merito ai lavori di sistemazione e messa in sicurezza della strada provinciale 36 che collega Sciacca a Caltabellotta. Si tratta di un'opera con gara espletata dalla Protezione Civile attraverso il «Servizio rischi sismico e vulcanologico» di Catania. Un'opera da quasi 2 milioni di euro a base d'asta con durata dei lavori un anno.Quest'opera viene considerata dal Comune di Caltabellotta strategica nell'ambito del progetto di paese-albergo che mira, favorendo l'utilizzo di strutture esistentiin chiave turistica, ad inserire quest'intervento in un più vasto pacchetto di opere pubbliche che saranno realizzate. Questi lavori, infatti, si aggiungono a quelli, già completati, che hanno consentito la riapertura del ponte tra Caltabellotta e San Carlo che aveva reso particolarmente difficili i collegamenti nella zona montana. Ed ancora, il consolidamento di viale Bonfiglio e via Fontanelle, sempre attraverso la Protezione civile. Il primo stralcio è per 350 mila euro. Il progetto complessivo è per 910 mila euro, ma non ancora interamente finanziato. L'alt ra strada, altrettanto strategica per Caltabellotta, è quella, per un milione 396 mila euro, della «Cottonaro - Lavanche » . Questa strada è una circonvallazione che collega la 37 per Sciacca con quella per San Carlo. «Caltabellotta sarà più facile da raggiungere e di questo - afferma il sindaco Segreto - non potranno che beneficiarle anche le presenze turistiche, favorite dall'azione che ormai da anni svolgiamo a sostegno di questo progetto». (*GP *)

Domenica 6 gennaio 2019

Neve e gelo sulla Sicilia
Treni e aerei in affanno
Trasporti in tilt e incidenti diffusi a causa del freddo artico

Atterrano a Comiso i passeggeri di un volo diretto a Palermo
Luigi Ansaloni
PALERMO
Neve alta, ghiaccio sulle strade, ferrovie in affanno, l'aeroporto Falcone- Borsellino imbiancato con i velivoli costretti a virare altrove. L'ondata di gelo ha mandato in tilt i trasporti nell'Isola. La buona notizia è che oggi andrà meglio, con temperature in rialzo. La cattiva è che la tregua durerà poco: da domani la colonnina di mercurio scenderà di nuovo. Neve su strade e autostrade. Per avere un'idea dell'eccezionalit à dell'evento che ha colpito negli ultimi giorni la Sicilia, basta un dato: sono state oltre mille le tonnellate di sale utilizzate dall'Anas durante questa settimana, pari ad oltre due terzi della quantità solitamente utilizzata nell'Isola durante una intera stagione invernale. I maggiori disagi al centro della Sicilia, nelle zone più alte, dove in certi punti la neve ha superato anche il metro. Come ad esempio tra la provincia di Enna e di Messina, quando solo nel pomeriggio è stata riaperta la statale 117 chiusa per ore a seguito delle forti nevicate. Sul tratto il transito è consentito con catene montate o  pneumatici da neve da Mistretta a Nicosia, ma quasi isolate son rimaste anche località come Leonforte e Troina. Difficoltà nelle zone dei Nebrodi, come a Cesarò, San Fratello, Ucria, Floresta. Anche nelle zone più interne del Catanese tutto è bloccato, come a Bronte, Ragalna e Randazzo. Un camion di traverso ad Adrano ha bloccato la circolazione in uscita sulla Statale 121. Il sindaco di Mascali ha vietato la circolazione di tutti i veicoli sino a cessata emergenza. L'Anas ha attivato le procedure per la gestione dell'emergenza, operando sin da mercoledì con mezzi spargisale al fine di prevenire la formazione di ghiaccio e successivamente, sulle strade già colpite dalle nevicate gli spazzaneve, utilizzando 150 uomini e 58 mezzi. Parecchi incidenti sull'autost rada Palermo-Catania e sulla Palermo- Mazara del Vallo, fortunatamente senza grossi danni. Nel Palermitano a causa delle nevicate le squadre del comando provinciale dei vigili del fuoco hanno soccorso diversi automobilisti rimasti bloccati sulle strade statali e provinciali interne. Difficoltà sulla Palermo- Sciacca soprattutto tra Altofonte e Giacalone. Neve alta sulle Madonie, con difficoltà lungo la statale 120, specialmente dal tratto da Petralia Soprana a Ganci, e sulla 286, che da Geraci arriva a Castelbuono. Neve e ghiaccio anche a bassa quota, per una tormenta che si è abbattuta nell'agrigentino. In azione i mezzi spargisale e qualche ruspa che ha rimosso la neve dalla carreggiata. Si sono registrati anche degli incidenti a catena, come sulla statale 122 per Castrofilippo e sulla statale 123 dove una Bmw si è schiantata contro un Daily. Neve e disagi anche nelle zone interne, da Naro e Racalmuto. È nuovamente transitabile la Cammarata-Santo Stefano Quisquina, stessa situazione sulla SP 25 Soria-Mussomeli e sulla la SP 20 Acquaviva-San Biagio Platani. Nel Trapanese i maggiori disagi alla viabilità causati dalla nevicata si sono registrati nel Belice ed ad Erice dove fino al primo pomeriggio di ieri era impossibile raggiungere la vetta. Catene montate nella notte fra venerdì e sabato nell'autostrada nei tratti fra Alcamo e Santa Ninfa ed Alcamo e Trapani. Impossibile fino ad ieri mattina giungere a Salemi dalla provinciale che la collega con Trapani. Problemi nella viabilità anche a Calatafimi e Partanna. Nel Nisseno liberate dalla neve le strade interne all'ospedale di Caltanissetta. Situazione critica nel Vallone dove la neve ha raggiunto diversi centimetri di altezza. Nel Messinese, dopo tre giorni di disagi peril mare mosso, le Eolie escono parzialmente dall'isolamento: da Milazzo è partito un aliscafo per Vulcano, Lipari e Salina, ma la situazione è critica nelle isole minori, prive di collegamenti da 3 giorni. Problemi anche alle ferrovie Qualche momento difficile ma poi una situazione in graduale miglioramento, dopo gli interventi dei tecnici di Rfi, anche per la circolazione ferroviaria in Sicilia. Nel primo pomeriggio riattivate, con limitazioni di velocità a causa della presenza di neve, le linee Palermo-Catania e Palermo-Agrigento. Limitata la percorrenza di alcuni treni regionali, aggiunti ad altri fermate straordinarie. Ancora interrotta la Gela-Canicattì-Caltanissetta. In mattinata erano stati soppressi due treni.  Aerei, l'odissea dei palermitaniA causa della neve caduta per gran parte della notte si sono registrati disagi anche all'aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo, dove alcuni voli sono stati cancellati e altri dirottati. Uno di questi, un Roma- Palermo, è stato fatto atterrare a Comiso: da lì un calvario, per gli 81 passeggeri a bordo. Ben due autobotti che avrebbero dovuto portare il carburante hanno subito un guasto e l'aereo non ha potuto fare rifornimento, così non è ripartito per Palermo. I passeggeri hanno dormito in alcuni alberghi di Comiso e sono ripartiti in pullman solo in mattinata. (* LANS*)

Neve sui Templi, strade provinciali in tilt
La coltre bianca ha messo a dura prova la viabilità a Cammarata e Santo Stefano Quisquina

Concetta Rizzo
Una «spolverata» è caduta perfino nella Valle dei Templi. Neve che s'è fatta più consistente a partire dalle contrade San Giusippuzzu, Minaga e Consolida verso l'hinterland Agrigentino. E fra Racalmuto, Grotte ed Aragona si è arrivati anche a superare quattro centimetri. Giornata di suggestioni,ma nonsoltanto, quella di ieri per l'intera provincia. Non soltanto perché fra Cammarata e Santo Stefano Quisquina, la neve ha perfino interrotto la circolazione sulla strada provinciale 24. Un'emergenza viabilità rientrata soltanto nel tardo pomeriggio di ieri dopo una giornata di super lavoro per il personale del settore Infrastrutture stradali del Libero consorzio comunale che, con il mezzo spalaneve, hanno rimosso neve e ghiaccio praticamente per l'intera giornata di ieri. A monitorare tutte le principali strade statali, ieri, per l'intera giornata ci ha pensato la Polizia Stradale di Agrigento che è coordinata dal vice questore Andrea Morreale. Gli agenti, dal viadotto Carboj di Sciacca fino in contrada Grottarossa sulla statale Agrigento-Caltanissetta, hanno fatto decine di interventi di soccorso. Ad accorrere da un capo all'altro della provincia anche i vigili del fuoco del comando provinciale e dei vari distaccamenti. Numerosi i piccolissimi incidenti stradali: tamponamenti soprattutto, ma sono stati aiutati anche diversi automobilisti in difficoltà. Automobilisti che hanno visto sbandare la propria autovettura senza riuscire a riprenderla. Obbligo perentorio di catene sia per raggiungere e passare da Lercara Friddi, così come dalla Fondovalle di Sciacca, ma anche per arrivare a Caltanissetta. Neve anche a Favara così come a Comitini. A Racalmuto, in centro, per buona parte della mattinata, i dipendenti comunali hanno cercato di fare il possibile per scongiurare incidenti stradali: la maggior parte delle vie è stata, infatti, «cosparsa» di sale. A preoccupare maggiormente, come sempre del resto, è stata però la zona montana dell'Agrigentino: la strada provinciale che collega Cammarata con Santo Stefano Quisquina, durante la notte fra venerdì e ieri, è stata completamente ricoperta da una spessa coltre bianca. Soltanto dopo mezza giornata di lavoro, con tanto di spalaneve del Libero consorzio, la via è stata riaperta al transito. «La strada è percorribile dai veicoli sempre conprudenza e solo con catene montate o con pneumatici invernali, mentre è vietato il transito a tutti i veicoli a due ruote - spiegavano, nel tardo pomeriggio di ieri, dal Libero consorzio comunale - . Particolare attenzione sarà necessaria nel tratto dal ristorante Filici in direzione Santo Stefano e, in genere, nei tratti più elevati del tracciato». Per l'intera giornata di ieri, e così avverrà verosimilmente anche oggi,  sotto osservazione verranno tenute tutte le strade del comprensorio montano come la Provinciale 20 Acquaviva- San Biagio Platani. «Rimane valido - hanno reso noto, ieri sera, dal Libero consorzio comunale di Agrigento - il consiglio di mettersi in viaggio solo se strettamente necessario su tutte le strade interne, considerato che la neve caduta abbondante anche a quote più basse, come nei Comuni di Grotte e Racalmuto, potrebbe dar luogo alla formazione di ghiaccio. Anche in questi casi saranno effettuati controlli per valutare la necessità dello spargimento di sale sulle carreggiate» aggiungevano dall'ex Provincia regionale. Giornata di giochi e di allegria, invece,  soprattutto nei Comuni dell'hinterland per i più piccoli che hanno potuto realizzare autentiche opere d'arte»: pupazzi di neve che in molti casi non sono sopravvissuti fino alla sera. (*CR*)

Sono trecento gli iscritti
Ribera, nuova sede per l'istituto musicale
La direttrice del Toscanini, Longo: «Autorizzati anche i corsi pop rock»

RIBERA
Nuova sede messa a disposizione dal Comune di Ribera, in corso Umberto, e 300 iscrizioni raggiunte. È iniziato sotto i migliori auspici il 2019 per l'istituto musicale «Toscanini » di Ribera che sta preparando proprio in questi giorni un importante concerto: «Sublimazioni Barocche». L'Orchestra da Camera del Toscanini in collaborazione con l'ensemble Cordes et Vent, diretta dalla professoressa Roberta Faja, il 27 gennaio si esibirà nell'auditorium Rai di Palermo. Solisti il soprano Klizia Prestia e il controtenore Giuseppe Montagno. «In questi giorni -dice il direttore del Toscanini, Mariangela Longo - stiamo anche programmando la mobilità Erasmus outgoing dei nostri docenti e studenti in attuazione della prima fase del progetto con il conservatorio di Petrozavodsk che partirà nei primi giorni del prossimo mese di marzo. La seconda fase incoming dei colleghi docenti e studenti russi avverrà, invece, tra maggio e luglio ». Sono 27 i corsi dell'istituto con due autorizzati recentemente. Assieme al Toscanini fanno parte della statalizzazione in Italia altri 17 istituti superiori di studi musicali in carico ad enti locali. Il Toscanini rientra tra le 73 istituzioni Afam italiane. Un risultato straordinario per la scuola riberese che, tre anni fa, è stata a un passo dalla chiusura per mancanza di risorse economiche. L'istituto è stato fondato nel 1991 dalla ex Provincia di Agrigento. Il principale obiettivo è quello di «accompagnare» l'Istituto in questa fase importante per l'avvio della statalizzazione in applicazione di una legge approvata il 21 giugno 2017. In tre anni la scuola è passata dal rischio chiusura al pieno rilancio ed a prospettive importanti. Nel frattempo sono già attivi i 7 bienni ordinamentali di secondo livello universitario e 23 trienni di primo livello e relativi corsi propedeutici. Sono stati autorizzati anche i nuovi corsi universitari pop rock, «una novità assoluta nel territorio, che adesso potranno essere attivati a seguito del trasferimento alla nuova sede di corso Umberto - dice il direttore Mariangela Longo - assegnata dal Comune di Ribera per la quale l'Istituto ha ottemperato a tutti gli adempimenti formali necessari e previsti dalla normativa vigente». (*GP*)


Lunedì 7 gennaio



LA SICILIA

CONSORZIO UNIVERSITARIO. Il 17 gennaio si riunirà, dopo lunga attesa, l'assemblea dei soci
TUTTO PRONTO PER LA NUOVA ERA
Verrà modificato lo statuto e si darà il via libera ad una nuova governance a tre.
GIOACCHINO SCHICCHI
La nuova "era" del Cua dovrebbe partire il prossimo 17 gennaio. Forse. 
Dopo lunga attesa, infatti, è stato possibile nuovamente convocare l'Assemblea dei soci grazie alla nomina da parte della Regione Siciliana del nuovo commissario della Camera di commercio di Agrigento, che è uno dei soci fondatori insieme al Municipio.  Si è così nuovamente raggiunto il plenum e sarà possibile modificare lo statuto del Consorzio, modificandolo così come richiesto dalla Regione, ovvero prevedendo che la presidenza sia appunto di nomina regionale, la vicepresidenza scelta dal Comune e un terzo componente del Cda, dice la norma regionale, nominato dall'università di riferimento, quella che cioè gestisce il numero più alto di corsi. Un ruolo che, stante il quasi immobilismo di questi anni, continua ad essere saldamente nelle mani dell'Università di Palermo, che è stata prima tacciata di essere la causa di ogni male di Agrigento ed è invece oggi abbracciata come unica ancora di salvataggio per garantire il futuro del Cua. La modifica dello statuto dovrebbe facilitare questo percorso, dato che comp orterà quasi in automatico le successive dimissioni del presidente Piero Busetta e verosimilmente dal resto del Consiglio di amministrazione, che scadrà in estate e che, stando a quanto finora trapelato, dovrebbe essere quasi totalmente rinnovato ad eccezione del vicepresidente Giovanni Di Maida, che dovrebbe essere riconfermato in quota Comune nel ruolo attualmente ricoperto. Attualmente non girano nomi, mentre più certo è che dal prossimo anno accademico (2020-2021) ad Agrigento vi sarà nuovamente un'offerta formativa strutturata, con proprio Unipa che metterà in piedi i corsi di Scienze dell'Educazione, Economia e Architettura che si aggiungono a quelli già esistenti (Mediazione Linguistica e Culturale, Corso di laurea in Servizi Sociali e il Corso di Laurea specialistica in Architettura, quelli a esaurimento di Beni Culturali e Giurisprudenza) e si sommeranno ai corsi proposti da Lumsa (Scienza dell'Educazione), al corso in Mediazione culturale e ad un corso in materie musicali che è ancora in fase di progettazione con l'istituto "Toscanini" di Ribera.  Nessuna notizia, al momento, dell'annunciato interessamento dell'università romena di Galati, che fino a non molto tempo fa sembrava pronta ad investire ad Agrigento in modo praticamente immediato e che però, al momento dell'avvio dell'anno accademico 2018-2019 non ha fatto alcun passo avanti.

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