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rassegna stampa dal 12 al 14 gennaio 2019

sabato 12 gennaio 2019

Quotidiano.x

Università Agrigento, la Cgil: "serve un presidente subito"!

La CGIL AGRIGENTO ha sempre seguito con grande attenzione la questione del rilancio del CUPA.
In questi ultimi tempi, scrivono Massimo Raso e   Matteo Lo Raso, sembra essere ritornato l'ottimismo per via dell'annuncio di nuovi corsi da parte della Università di Palermo. Ovviamente anche Noi siamo contenti dell'annuncio rettorale, tuttavia proprio per cogliere queste nuove opportunità è fondamentale risolvere alcuni problemi che ostacolano questo obiettivo, primo fra tutti quello della nuova "governance".Come si ricorderà è stata approvata la LeggeRegionale n.10 (Luglio 2018) che ha subordinato alla modifica dell'assetto di governo dei Consorzi Universitari i finanziamenti regionali.
Per questa ragione, continuano Raso e Lo Raso,  è stato convocato per il prossimo 17 Gennaio un' Assemblea Straordinaria dei Soci del Consorzio che ha come OdG le modifiche statutarie necessarie ma non la nomina del nuovo Presidente.Non ne comprendiamo la ragione e chiediamo con forza che urgentemente possa essere integrato tale Odg con la elezione del Presidente.Avendo espresso nel passato un sincero apprezzamento per l'opera del Prof. Busetta e di tutto il Consiglio di Amministrazione, credo che nessuno sia autorizzato a pensare che abbiamo fretta di liberarci dell'attuale Presidente (che, per quello che ci riguarda può anche essere riconfermato), la fretta che abbiamo riguarda, invece, la urgenza di mettere al riparo che l'annunciato avvio dei corsi da parte di UNIPA riguardi l'anno accademico 2019/2020 e non quello successivo!
Se non si elegge il Presidente e la nuova governance sarebbe impossibile stipulare i necessari accordi con UNIPA entro il 31.1.2018.
Al nuovo Presidente torneremo a sottoporre quelli che, a nostro avviso, sono le questioni ancora aperte  e che debbono essere affrontate se davvero si crede ad un rilancio duraturo del CUPA:
1. Questione economica e riscossione crediti
Le questioni economiche hanno, ovviamente, un grande peso.
In questo quadro occorre ancora recuperare le risorse trasferite dalla Regione alla Ex Provincia e che mai sono arrivate al CUPA:
Ci riferiamo a quelle degli anni 2011 e 2012:
ANNO 2011  €.    792.000,00
ANNO 2012  €.    750,000,00
Per un  totale complessivo di  E. 1.542.000,00
2. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con UNIPA
Con UNIPA va, definitivamente, sciolta la partita economica e di contenzioso, insieme a quella di capire il ruolo ed il rapporto che UNIPA vuole avere con il territorio. Anche l'annuncio dei Corsi se è un dato estremamente positivo da un lato, occorre dire che questo avviene senza nessun raccordo con il territorio, la sua economia, le sue necessità evocazioni. Il riferimento è all'Archeologia, ma anche in altri settori (Agro-Industria, Bio-Tecnologie, Architettura, Turismo, Medicina) può ambire a ritagliarsi uno spazio.
Il CUPA deve avere l'ambizione di  diventare utile alladebole economia di questa provincia e accrescere la qualità di quello che si produce e aumentarne le "chances" di successo nei mercati globali.
3. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con il "socio di maggioranza" Comune di Agrigento e con gli altri Soci
Noi comprendiamo le difficoltà del Comune di Agrigento, della Camera di Commercio (così come di tanti altri Comuni ed Enti "fuggiti" dal CUPA per ragioni economiche) ma se tutti seguono il loro esempio e in assenza di una compensazione complessiva della Regione e/o dell'Università, il Consorzio non ha altre entrate.
Si può e si deve lavorare ad un recupero di tutti gli Enti locali, anche ridefinendo le quote di partecipazione di ognuno, così come si devono recupera le presenze delle OrganizzazioniImprenditoriali, degli Ordini .
A nostro avviso il "Libero Consorzio dei Comuni" deve rientrare a pieno titolo nel CUPA. 4. Il CUPA deve riorganizzare se stesso, valorizzare le risorse umane interne, stabilizzare il personale Come Sindacato non ci siamo sottratti ad affrontare la questione personale e saremo disponibili a farlo, nell'ottica della valorizzazione e promozione delle risorse umane esistenti, comprendendo in questo ragionamento la stabilizzazione del personale precario. Queste sono alcune delle principali questioni che vorremmo porre al nuovo Presidente e che poniamo all'insieme della compagine presente e di quella che è andata via: il Consorzio dev'essere una straordinaria carta che il Territorio gioca tutto insieme per sperare nel suo riscatto,conclude la CGIL,  dobbiamo renderlo sempre più partecipato e sempre più utile"

Agrigentonotizie

Marciapiede (mancante) di Bonamorone, scoppia la polemica

E' una delle tante incompiute - in questo caso mai iniziate - agrigentine: stiamo parlando del tratto di marciapiede che dovrebbe collegare l'area di Bonamorone alla Panoramica dei Templi. Un centinaio di metri di vergogna assoluta, dato che quella strada è intensamente trafficata dai turisti che si recano all'accesso di Giunone, spesso a piedi. Un "vuoto" che è rimasto tale per anni per sostanziale lassismo della macchina burocratica comunale e di chi ha amministrato e che si sperava già un anno fa, potesse essere colmato: durante i lavori del Consiglio del Parco si poterono infatti stanziare circa 300mila euro per realizzare un progetto realizzato dal Comune che riqualificava tutta l'area della fontana e completava l'attraversamento pedonale. E invece? Nulla, perché, a quanto pare, mancano dei passaggi necessari per mettere a gara i lavori, e a non muoversi sarebbe il Comune. Così oggi è arrivata una nota di fuoco della consigliera del Movimento 5 Stelle Marcella Carlisi con la quale chiede interventi celeri. "Da tanti anni - dice - s'invoca la sistemazione del tratto di strada che dalla fontana di Bonamorone porta verso il tempio di Giunone. Mancante del marciapiedi prima e poi con una parte sterrata e insidiosa per sassi e cespugli spinosi, il tratto comunale si collega a quello di competenza provinciale che è  stato costruito almeno una decina di anni fa. Più volte la questione è stata citata nelle discussioni in Consiglio comunale ma mai nessuno aveva detto che i soldi erano stati stanziati e serviva solo un po' di attenzione del Comune verso questa opera. Oggi scopriamo che 300mila euro sono a disposizione dal 2017 e che i lavori non sono partiti perché il Comune non ha individuato il responsabile della sicurezza". Carlisi, che ha annunciato di aver predisposto un'interrogazione sul tema per avere chiarimenti da parte dell'Amministrazione, "Perché privare Agrigento di un'opera auspicata da tutti? Perché, almeno per un intero anno, è stata messa in pericolo la vita di chi si è avventurato su quella strada, di sera pure poco illuminata? L'amministrazione che lamenta di non avere il 30% dello sbigliettamento - continua Carlisi - perché non sfrutta questi soldi? Li vuole senza vincoli da usare per acquisti a piacere? È un sintomo di scarsa attenzione verso cittadini e turisti e di mancanza di amore per questa città. Ora che i cittadini sanno che i soldi ci sono, quando cominceranno i lavori?"

Cgil: "Dare subito una nuova governance al Consorzio universitario"
Lunga lettera del segretario provinciale Raso, si chiede che i diversi nodi che riguardano l'università agrigentina vengano sciolti e non si perda altro tempo
Cgil: "Serve una nuova governance per il Cua"
Futuro del Consorzio universitario, la Cgil chiede "urgentemente" la nomina di una nuova governance. Tutto è contenuto in una lunga nota firmata dal segretario provinciale Massimo Raso e dall'rsu del Cua, Matteo Lo Raso. L'occasione è l'assemblea dei soci che si svolgerà il prossimo 17 gennaio e che, si spera, potrà addivenire alla modifica dello statuto del Consorzio allineando lo stesso alla richieste della Regione siciliana, concedendo a questa la presidenza del Cua. La Cgil dichiara di "non comprendere" come mai l'ordine del giorno non prevede appunto l'immediata individuazione di una nuova governance, e teme che possa seguire una fase di stallo. Del resto di temi da discutere ce ne sono tanti, a partire dalla riscossione dei crediti che il Consorzio vanta nei confronti ad esempio dell'ex Provincia non solo in tema di quote sociali, ma anche di trasferimenti versati al Libero consorzio da parte della Regione (secondo il sindacato oltre un milione e mezzo di euro), passando per "i nodi da sciogliere nei rapporti con Unipa", guardando ad un'offerta formativa diversa. "Il Cupa - dicono - deve avere l'ambizione di  diventare utile alla debole economia di questa provincia e accrescere la qualità di quello che si produce e aumentarne le chances di successo nei mercati globali". Secondo Cgil, inoltre, ci sono da sciogliere i nodi con i soci, a partire dal Comune di Agrigento, cercando però anche altre partecipazioni alla compagine.
"Queste - concludono - sono alcune delle principali questioni che vorremmo porre al nuovo presidente e che poniamo all'insieme della compagine presente e di quella che è andata via: il Consorzio dev'essere una straordinaria carta che il territorio gioca tutto insieme per sperare nel suo riscatto, dobbiamo renderlo sempre più partecipato e sempre più utile".

Comunicalo

Disabili, assicurato servizio di "autonomia e comunicazione" nelle scuole medie superiori dell'Agrigentino

Anche per l'anno scolastico in corso, continueranno ad essere erogati, senza soluzione di continuità, i servizi per l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con grave handicap fisico, psichico o sensoriale delle scuole medie superiori della provincia di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Settore Solidarietà Sociale, Politiche della Famiglia, Pari Opportunità ha, infatti, provveduto con un apposito atto amministrativo a completare l'iter per garantire il servizio per la seconda parte dell'anno scolastico 2018/2019. Questo servizio fornisce l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale a circa 200 famiglie che nei mesi scorsi hanno presentato regolare istanza per consentire ai loro figli la regolare frequenza scolastica. L'assistenza viene erogata attraverso gli Enti già iscritti all'albo regionale ex art. 26 l.r. 22/86, autorizzati allo svolgimento dei servizi in favore degli alunni portatori di handicap. Il Libero Consorzio, come funzione delegata dalla Regione, garantisce per l'anno scolastico in corso il servizio riguardante l'assistenza cosiddetta "specialistica" agli studenti con grave handicap fisico, psichico o sensoriale delle scuole medie superiori della provincia, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione ed eccezionalmente quello igienico sanitario nelle scuole di competenza dell'Ente.

Giornale di Sicilia

Libero Consorzio
Studenti disabili, garantita l'assistenza

Nonostante la carenza di fondi anche per l'anno scolastico in corso, continueranno ad essere erogati i servizi per l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con grave handicap fisico, psichico o sensoriale nelle scuole medie superiori della provincia di competenza del Libero Consorzio. Il Settore Solidarietà Sociale, Politiche della Famiglia, Pari Opportunità ha, infatti, provveduto con un apposito atto amministrativo a completare l'iter per garantire il servizio per la seconda parte dell'anno scolastico 2018/2019. Questo servizio fornisce l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale a circa 200 famiglie che nei mesi scorsi hanno presentato regolare istanza per consentire ai loro figli la regolare frequenza scolastica. L'assistenza viene erogata attraverso gli Enti già iscritti all'albo regionale, autorizzati allo svolgimento dei servizi in favore degli alunni portatori di handicap. Il Libero Consorzio, come funzione delegata dalla Regione, garantisce per l'anno scolastico in corso il servizio riguardante l'assistenza cosiddetta "specialistica" agli studenti con grave handicap fisico, psichico o sensoriale delle scuole medie superiori della provincia, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione ed eccezionalmente quello igienico sanitario nelle scuole di competenza dell'Ente. (* PAPI*)

Il futuro dell'Università
Cua, Di Maida: «Statuto da cambiare»

Il segretario della Cgil: «Non si perda altro tempo, è necessario eleggere subito la nuova governance e puntare sul rilancio dei corsi di laurea»
Paolo Picone
«La condizione per il rilancio del Consorzio universitario agrigentino è non perdere altro tempo, è necessario eleggere la nuova governance subito». Ne sono convinti il segretario generale della Cgil di Agrigento, Massimo Raso ed il Responsabile sindacale della stessa organizzazione, Matteo Lo Raso. «La nostra organizzazione, sia da sola che unitariamente - dicono Raso e Lo Raso - ha sempre seguito con grande attenzione la questione del rilancio del Cupa. In questi ultimi tempi sembra essere ritornato l'ottimismo per via dell'annuncio di nuovi corsi da parte della Università di Palermo. Ovviamente anche noi siamo contenti dell'annuncio del rettore, tuttavia proprio per cogliere queste nuove opportunità è fondamentale risolvere alcuni problemi che ostacolano questo obiettivo, primo fra tutti quello della nuova "governance "». È stata approvata la Legge Regionale n.10 (luglio 2018) che ha subordinato alla modifica dell'assetto di governo dei Consorzi Universitari i finanziamenti regionali. Per questa ragione è  tata convocata per il prossimo 17 gennaio un'assemblea straordinaria dei Soci del Consorzio che ha come ordine del giorno le modifiche statutarie necessarie ma non la nomina del nuovo presidente. «Non ne comprendiamo la ragione - aggiunge Raso - e chiediamo con forza che urgentemente possa essere integrata la scaletta dei lavori con l'elezione del presidente ». La vicenda viene riassunta dal vice presidente del Cua, Giovanni Di Maida. «Una volta approvate le modifiche - spiega Di Maida - si deve redigere un verbale da trasmettere alla Regione, al socio di maggioranza ed all'università di Palermo. Saranno poi questi enti a nominare i propri rappresentanti. L'assessorato regionale alle Attività produttive nella persona dell'assessore Turano, in questa fase ha nominato il commissario ad acta della Camera di commercio, con il mandato preciso di consentire lo svolgimento dell'assemblea del Consorzio universitario che si terrà giorno 17. Saràun momento importante perché si procederà alle modifiche previste dalla nu va legge che riguardano la governance. Ovvero il presidente sarà nominato dall'assessore Lagalla, il vice presidente dal Comune di Agrigento, che è il socio di maggioranza ed un terzo componente che spetterà come dice la norma all'università di riferimento, che nel nostrocaso è Palermo, che il prossimo anno attiverà tre nuovi corsi di laurea. In particolare Scienze della formazione, architettura ed economia, che vanno ad aggiungersi - spiega ancora Di Maida - a quello già esistente in Servizi sociali. In più avremo sempre il corso di mediatore linguistico e culturale e stiamo lavorando per aprire un percorso di studi universitari nel settore della musica. Abbiamo una interlocuzione molto avanzata con il Toscanini di Ribera che già eroga questi corsi. Il lavoro svolto fin qui dal Cda con il presidente Busetta è stato un lavoro che oggi porta i suoi frutti con la ripresa dei rapporti con UniPa. Abbiamo allineato gli strumenti finanziari. Bisogna dare atto - conclude il vice presidente Di  Maida - che il Comune di Agrigento ha profuso un impegno notevole nel rilancio dell'azione del consorzio». Le dimissioni del presidente Busetta sono state ampiamente annunciate e saranno formalizzate quando l'assemblea avrà varato le modifiche. «Avendo espresso nel passato un sincero apprezzamento per l'opera del professor Busetta e di tutto il Consiglio di Amministrazione - spiega ancora Massimo Raso - credo che nessuno sia autorizzato a pensare che abbiamo fretta di liberarci dell'attuale presidente (che, per quello che ci riguarda può anche essere riconfermato), la fretta che abbiamo riguarda, invece, la urgenza di mettere al riparo che l'annunciato avvio dei corsi da parte di Unipa riguardi l'anno accademico 2019/2020 e non quello successivo! Se non si elegge il Presidente e la nuova governance sarebbe impossibile stipulare i necessari accordi con Unipa entro il 31 gennaio. Al nuovo Presidente torneremo a sottoporre quelli che, a nostro avviso, sono le questioni ancora aperte e che debbono essere affrontate se davvero si cr de
ad un rilancio duraturo del Consorzio ». Raso si riferisce alla questione economica e riscossione crediti che hanno, ovviamente, un grande peso. «In questo quadro occorre ancora recuperare le risorse trasferite dalla Regione alla Ex Provincia e che mai sono arrivate al Cupa per gli anni 2011 e 2012 per un to tale complessivo di 1.542.000 euro che sono così ripartiti: 792 mila euro per il 2011 e 750 mila euro per il 2012». (* PAPI*)

Favara
Iniziati i lavori sull'Esa Chimento
La strada verso la riapertura

Saranno le maestranze di Girgenti Acque a rimettere in pristino i luoghi
FAVARA
Potrebbe essere riaperto al transito la prossima settimana il tratto di strada della cosiddetta Esa Chimento interdetto alla circolazione veicolare mercoledì scorso dopo l'ulteriore frana che ne ha allargato il fronte. Saranno le maestranze di Girgenti Acque a rimettere in pristino i luoghi dovendo sostituire una parte del collettore (di un metro di diametro) che raccoglie le acque bianche e nere della città che è stato tranciato dal movimento franoso. Le prime avvisaglie si ebbero all'inizio dello scorso mese di novembre con il primo cedimento che costrinse l'amministrazione comunale a transennare parzialmente la strada attivando il senso unico alternato. Non mancarono le proteste visto che aldilà del punto di crisi c'è un quartiere abitato da numerose famiglie. Quartiere che dallo scorso mercoledì è tagliato completamente fuori tanto che per raggiungere le proprie case gli abitanti devono percorrere la provinciale della Crocca per risalire dalla parte a sud dell'Esa Chimento passando di fronte allo Sport Vi lage. In tutto sobbarcandosi circa 15 chilometri in più. Ovviamente è una situazione insostenibile, tant'è che la società che in provincia gestisce il servizio idrico integrato ha accelerato i tempi facendo arrivare il materiale necessario per ripristinare la funzionalità del collettore e, quindi, della strada che ormai appartiene al Libero Consorzio di Agrigento. E già da due giorni è al lavoro. Con la strada statale 122 non percorribile a causa dell'abbatt imento del ponte Petrusa, con l'Esa Chimento al momento chiusa al traffico per frana, con la provinciale San Pietro (che si innesta su via Papa Luciani ad Agrigento) ridotta ad un colabrodo visto che ha assorbito tutto il flusso automobilistico leggero e pesante della S.S. 122, le vie di fuga si sono ridotte al  lumicino. "Attendiamo notizie da parte della Regione Siciliana sui trasferimenti per la calamità naturale che ha colpito la nostra comunità lo scorso novembre" dice il sindaco Anna Alba. Rassicurazioni nei giorni scorsi erano arrivate dal Libero Copnsorzio di Agrigento che ha fatto sapere che proprio la S.P. n. 7, meglio conosciuta come Esa Chimento, sarà interessata da interventi manutentivi. Questa strada, infatti, insieme ad altre, è diventata una trappola per chi l'attraversa a causa di avvallamenti, fessurazioni, restringimenti e frane. Nonostante i pericoli molto evidenti è percorsa giornalmente da migliaia di automobilisti perché consente di arrivare in poco tempo a Villaggio Mosè e da lì proseguire ad est verso Palma di Montechiaro e ad ovest verso la rotonda Giunone. (* UR*)

Domenica 13 gennaio

Appalto a impresa di Casteltermini
Manutenzione strade urbane
A Favara affidati i lavori

Saranno impiegati fondi Anas per 300 mila euro
Umberto Re
FAVARA
Sarà la ditta «Itaca», con sede a Casteltermini, ad eseguire i lavori di manutenzione straordinaria di numerose vie cittadine molte delle quali rappresentano delle vere trappole per automobilisti e pedoni. Vincendo la concorrenza di altre 89 imprese partecipanti, grazie a un ribasso che ha sfiorato il 38 per cento, si è aggiudicato l'appalto le cui operazioni di gara sono state gestite dal Libero Consorzio di Agrigento. Per tale intervento erano stati impegnati 300 mila euro trasferiti all'amministrazione comunale dall'Anas. «In assenza di risorse economiche visto che il Comune è in dissesto finanziario - dice il capo dell'Utc, l'ingegnere Alberto Avenia - si è deciso di utilizzerare una parte delle somme residuate dai ribassi d'asta sulla somma di un milione e 900 mila euro  che l'Anas aveva trasferito al Comunedi Favara a ristoro dei disagi che la popolazione locale aveva sopportato nella mobilità urbana ed extraurbana in occasione dei lavori di raddoppio della Agrigento-Caltanissetta». In base a una  conve zione sottoscritta tra il Comune e la stessa Anas nel luglio del 2017 fu deciso di utilizzare la somma complessiva di 389 mila euro nel modo seguente: 80 mila euro per il cimitero di Fontana degli Angeli  e 300 mila euro per la manutenzione straordinaria di diverse vie cittadine. Il bando di gara per quest'ultimo intervento è stato predisposto dal personale dell'ufficio tecnico comunale. L'amministrazione comunale ha anche stabilito in quali vie e piazze intervenire. Si comincerà da piazza Cavour, il  salotto buono della città, per proseguirein via Castello, tratto di via Arco Cafisi (dove verrà collocata una pavimentazione artistica), parte di via Che Guevara, via Taruffi, via Ferrari, viale Ambrosini, piazza Lando Conti, via Tenente colonnello Russo, viale Europa, via Saragat, via Machiavelli, via Alberti, via Crispi, via Soldato Parrino, viale Berlinguer, via Soldato Agliata, via Soldato Scariano, via Aragona, via Mendola, via Compagna, via Aosta, via Avellino, via Ancona, via Bari, via Campania, via Agrigento (zona alta), cortile Arnone, tratti di corso Vittorio Veneto, ex strada 189 (zona industriale, dal bivio per Aragona all'ospedale «San Giovanni di Dio »). La gara per i lavori al cimitero «Fontana degli Angeli», in disuso dagli anni sessanta ma ancora frequentato non solo dai parenti di chi ha un familiare ivi sepolto ma anche da semplici visitatori attirati dalla bellezza architettonica del luogo, è stata interamente gestita dall'Utc prevedendo un importo sotto soglia (89 mila euro). Delle 77 ditte partecipanti, a spuntala è stata l'impresa «Lavoro Sud» di Favara che ha offerto un ribasso del 39,93 per cento. Il capitolato prevede la realizzazione della nuova casa del custode, dei bagni a beneficio del personale interno, compreso quello per i portatori d'handicap, e il rifacimento dei muri di cinta nelle parti che risultano compromesse. (*UR*)    

Libero Consorzio
Incidenti e risarcimenti, arrivate nuove richieste

Le richieste di risarcimento danni, per incidenti stradali, arrivano anche al Libero consorzio comunale di Agrigento. Non soltanto al  Municipio della città dei Templi o ad altri Comuni dell'Agrigentino, ma anche all'ex Provincia regionale dunque. Ente che però, almeno negli ultimi due casi, è riuscita  a percorrere la strada dell'accordo bonario. Ed ha dunque «archiviato» due pretese risarcitorie con 2.200 euro. Le istanze di risarcimento erano invece di complessive quasi 7.500 euro. Il 31 agosto scorso, due persone hanno avuto un incidente stradale lungo la strada provinciale 26. La richiesta di risarcimento danni formalizzata era stata, poco dopo, di 5,175,13 euro, oltre danni biologici. In seconda battuta però, si è arrivati ad una proposta transattiva di 1.200 euro e l' avvocato Alaimo Diega Martello, legale interno dell'ente, ha dato parere favorevole. Il 18 maggio dello scorso anno, lungo la strada provinciale 1, tratto C, s'è registrato un altro incidente stradale per il quale al Libero consorzio era  rrivata la richiesta di risarcimento danni di 2.182,94 euro. Anche in questo caso s'è, però, arrivati ad una proposta transattiva per mille euro, proposta sulla quale l'avvocato Alaimo Diega Martello, legale interno dell'ente, ha dato parere favorevole. "Archiviati" dunque i due casi. (*CR*)

LIBERO CONSORZIO
Acquisto di sale da spargere in strada

L'ex Provincia regionale di Agrigento ha impegnato la somma di 1.793,90 euro per l'acquisto - dalla Raffineria di Partinico - di salgemma in grani, idoneo ad essere utilizzato con funzioni antigelo per spargimento sul manto stradale. I sacchi che sono stati acquistati dal Libero consorzio comunale sono tutti da 25 chilogrammi e verranno scaricati in due distinti magazzini di stoccaggio lungo la strada provinciale 26. Il prezzo sostenuto è di 0,098 euro per ogni chilo. La quantità comprata dovrebbe servire a tamponare le emergenze viabilità del 2019. (*CR*)

PALMA
Bandita la gara per il cimitero

Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha bandito la gara d'appalto per i lavori di ampliamento a Sud del cimitero comunale di Palma di Montechiaro. Il piano di lavori è da 1.336.682 euro. Il termine ultimo per la presentazione dei plichi per partecipare alla gara è mezzogiorno del 4 aprile. La prima seduta per aprire le buste, nella sala Gare del gruppo contratti del Libero consorzio comunale, è stata fissata alle ore 9 dell'8 aprile. La procedura sarà gestita in modalità telematica e verranno ammesse solo le istanze arrivate al portale appalti.(*CR*)  

RIBERA
Lavori di adeguamento all'asilo nido comunale

Lavori di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio dell'asilo nido comunale di largo San Marino di Ribera. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha pubblicato il bando di gara per l'appalto che ha un importo complessivo di 44 mila euro. Le istanze di partecipazione dovranno arrivare entro mezzogiorno del 27 giugno prossimo, mentre le buste verranno aperte, sempre al Libero consorzio, alle ore 9 del primo luglio. Per prendere visione dei documenti basta collegarsi al sito della ex Provincia (*CR*)

Lunedì 14 gennaio

SICUREZZA
Sale antigelo sparso sulla Provinciale 26

L'ex Provincia regionale di Agrigento ha impegnato la somma di 1.793,90 euro per l'acquisto - dalla Raffineria di Partinico - di salgemma in grani, idoneo ad essere utilizzato con funzioni antigelo per spargimento sul manto stradale. I sacchi che sono stati acquistati dal Libero consorzio comunale sono tutti da 25 chilogrammi e verranno scaricati in due distinti magazzini di stoccaggio lungo la strada provinciale 26. Il prezzo sostenuto è di 0,098 euro per ogni chilo. La quantità comprata dovrebbe servire a tamponare le emergenze viabilità del 2019.(*CR*)


12 gennaio - sabato

LA SICILIA


Finanziaria bloccata, se ne riparla martedì.
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. La Finanziaria 2019 non decolla. Anzi neanche si vede in Aula. Ieri fumata nera su tutta la linea. L'Ars, convocata in mattinata, non ha prodotto esiti. Dopo un breve dibattito, la seduta è stata rinviata sollevando l'ira delle opposizione, Pd e M5s. La Finanziaria, infatti, è ancora ferma in Commissione Bilancio. Al termine dei lavori d'Aula il presidente di turno, Roberto Di Mauro, ha rinviato a martedì prossimo. Toccherà alla conferenza dei capigruppo sempre nella stessa giornata, mettere una pezza e stilare una road map con cui affrontare nelle due settimane che restano, i nodi, per arrivare all'approvazione della legge di stabilità regionale, scongiurando un nuovo ricorso all'esercizio provvisorio entro la fine di gennaio.
Il nervosismo ieri serpeggiava non solo nei corridoi di Palazzo dei Normanni. Da giorni il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, non fa mistero di non gradire che i tempi che si stanno dilatando e sono in tanti a scommettere che fino a quando non arriverà il disegno di legge collegato alla finanziaria, lo stallo non si potrà sbloccare. Se infatti i due iter non fossero paralleli, nella coalizione che supporta Musumeci nessuno vuole professare atti di fede, senza sapere prima in dettaglio cosa contiene il collegato.
Già lo scorso anno, con una cronologia di fatti inversa, il collegato nacque come contenitore di norme stralciate, il destino dei due documenti aveva seguito un percorso analogo. Secondo indiscrezioni Fi aspetta di capire, ad esempio se nel secondo ddl ci sia la a proposta di scioglimento di enti, tra cui l'Esa, su cui in passato aveva mostrato la sua contrarietà a Palazzo d'Orleans, o quali altri passaggi anche di impegno finanziario, vengono resi espliciti con le norme.
Intanto le opposizioni vanno all'attacco del centrodestra e del governo. «La tabella di marcia dei lavori per l'approvazione della manovra economica è saltata - ha commentato il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo - Il governo brancola nel buio, ma la manovra è stata sabotata dai suoi stessi assessori con la presentazione di emendamenti approvati nelle commissioni di merito che, insieme con quelli dei deputati di maggioranza, prevedono circa 100 milioni di spesa", mentre per Antonello Cracolici «il flop del governo Musumeci è un film dal copione già scritto". Ma fra i dem c'è anche chi, come Giuseppe Arancio, è critico sulla gestione del sistema sanitario regionale: «La dichiarazione del ministro Grillo che smentisce seccamente e senza equivoci le esultanze ingiustificate di membri della maggioranza per una fantomatica e inesistente approvazione della rete ospedaliera,la dice lunga sull'approssimazione e sulla fragilità dei rapporti tra governo regionale e governo nazionale». Ma da un grillino di peso, arriva una chiara apertura: «accolgo positivamente la volontà del governo siciliano di adempiere entro i tempi concordati alle azioni correttive richieste dal Ministero della Salute», dice il deputato nazionale Giorgio Trizzino, certo che «In questo modo la Sicilia potrà finalmente completare quanto prima la propria rete ospedaliera»,
Ma sulla finanziaria il capogruppo del M5S all'Ars Francesco Cappello va giù duro: «In commissione al bilancio siamo ancora alla discussione generale, la maggioranza aspetta il collegato per fare il proprio banchetto, serve una nuova road map o il governo proceda alla proroga dell'esercizio provvisorio perché siamo in ritardo».
Giunta lunga invece in programma domani con il presidente Musumeci che ha convocato a Pergusa i suoi assessori. Sarà l'occasione per definire l'approvazione dello strumento atteso all'Ars, cioè il collegato, che già si preannuncia croce e delizia delle prossime settimane parlamentari siciliane.

CGIL. Il sindacato chiede che il 17 gennaio si insedi direttamente la nuova governance del Consorzio universitario
"SUBITO UN PRESIDENTE PER IL CUA"
Lettera aperta del segretario provinciale Raso al Cda e all'Assemblea dei soci


Consorzio universitario di Agrigento, la Cgil punta il dito contro la governance e i soci: "Subito un nuovo presidente per il Cua".
Con una lunga lettera firmata dal segretario provinciale Massimo Raso e dall'Rsu Matteo Lo Raso, il sindacato chiede che l'università agrigentina si doti immediatamente di nuovi vertici, approfittando dell'assemblea dei soci che si terrà il prossimo 17 gennaio e che prevederà, tra l'altro, la riforma complessiva dello statuto, con l'inserimento di nuove regole per le nomine di presidente (che sarà indicato dalla Regione), vicepresidente (espressione del socio maggioritario, ovvero il Comune) e di un componente del consiglio che sarà nominato dall'università di riferimento, ovvero Palermo. Un aggiornamento chiesto dalla Regione per poter accedere alle risorse e che, sostiene la Cgil, avrebbe dovuto prevedere l'inserimento di un secondo punto all'ordine del giorno: la nomina della nuova governance. Invece niente, dato che ogni ragionamento in tal senso non potrà che essere svolto in altri tavoli, poco connessi al mondo accademico.
"Non comprendiamo la ragione per cui non sia stato inserito il punto per la nomina del nuovo presidente - dicono - e chiediamo che si provveda urgentemente a integrare l'ordine del giorno".
Speranze che rimarranno lettera morta così come le osservazioni fatte dal sindacato sui nodi ancora da sciogliere dell'università agrigentina, partendo, ad esempio, da oltre un milione e mezzo
di euro che, dice il sindacato, la Regione ha trasferito all'ex Provincia (socia fino ad un paio di anni fa) perché finanziasse il Cua ma che, dicono Raso e Lo Raso, non sono mai arrivate ad Agrigento.
Inoltre Cgil, nell'apprezzare la volontà di Palermo ad investire con nuovi corsi, chiede però che questi abbiano "un raccordo con il territorio, la sua economia, le sue necessità e vocazioni" con particolare riferimento ad archeologia, industria agro-alimentare, biotecnlogie, turismo, medicina ecc. Tutto al fine che i Cua possa diventare "utile alla debole economia di questa provincia".
Nel chiedere, in coda, di agire per rafforzare il "portafogli" di soci del Consorzio (ne sono rimasti solo 2, uno, il Comune di Agrigento, non pagherà nemmeno più la quota sociale, commutata con l'uso di una struttura, l'ex Palazzo Tomasi, che Cua non saprebbe come usare) Cgil ribadisce la necessità di un investimento sul futuro del Cua come "carta che il territorio deve poter giocare tutto insieme per poter sperare nel proprio riscatto".
GIOACCHINO SCHICCHI

13 gennaio - domenica

AGRIGENTONOTIZIE

Cronaca
INCIDENTI E RISARCIMENTO DI DANNI, L'EX PROVINCIA RAGGIUNGE DUE ACCORDI

Le istanze erano di quasi 7.500 euro complessivi. I due casi sono stati "archiviati" invece con 2.200 euro
Le richieste di risarcimento danni, per incidenti stradali, arrivano anche al Libero consorzio comunale di Agrigento. Non soltanto al Municipio della città dei Templi o ad altri Comuni dell'Agrigentino, ma anche all'ex Provincia regionale dunque. Ente che però, almeno negli ultimi due casi, è riuscita a percorrere la strada dell'accordo bonario. Ed ha dunque "archiviato" due pretese risarcitorie con 2.200 euro. Le istanze di risarcimento erano invece di complessive quasi 7.500 euro.
Il 31 agosto scorso, due persone hanno avuto un incidente stradale lungo la strada provinciale 26. La richiesta di risarcimento danni formalizzata era stata, poco dopo, di  5,175,13 euro, oltre danni biologici. In seconda battuta però, si è arrivati ad una proposta transattiva di 1.200 euro e l' avvocato Alaimo Diega Martello, legale interno dell'ente, ha dato parere favorevole. Il 18 maggio dello scorso anno, lungo la strada provinciale 1, tratto C, s'è registrato un altro incidente stradale per il quale al Libero consorzio era arrivata la richiesta di risarcimento danni di 2.182,94 euro. Anche in questo caso s'è, però, arrivati ad una proposta transattiva per mille euro, proposta sulla quale l' avvocato Alaimo Diega Martello, legale interno dell'ente, ha dato parere favorevole. "Archiviati" dunque i due casi.

LA SICILIA

IL PARADOSSO. I Municipi non hanno risorse tecniche per predisporre i progetti
Ai piccoli Comuni 2,3 mln di euro ma sarà complesso spenderli

I soldi ci sono, anche se non sono poi molti, ma riuscire ad approvvigionarsene sarà un altro paio di maniche.
Nella giornata di ieri il Movimento 5 Stelle dava annuncio "urbi et orbi" dell'arrivo di importanti risorse per i comuni sotto i 20mila abitanti, inserite all'interno della Finanziaria nazionale e disponibili in seguito. alla pubblicazione in un apposito decreto assessoriale. Due milioni e trecentomila euro in totale per diversi centri dell'Agrigentino che saranno differenziati in base al numero di abitanti e che, però, saranno disponibili solo seguendo pedissequamente alcuni passaggi che, attualmente, sono delle vere e proprie "Forche caudine".
Il decreto, infatti, prevede che i Comuni che intendono partecipare al fondo debbano avviare le opere da finanziare entro il 19 maggio 2019 per far sì che possano ricevere la prima tranche delle somme (il 50%). La restante parte sarà successivamente corrisposta all'Ente quando ci sarà il collaudo dell'opera realizzata. Tutto ok? Non esattamente. Molti comuni dell'Agrigentino, anche quelli di maggiori dimensioni, infatti, guardano alle regole imposte con preoccupazione: troppi stretti i tempi entro i quali fare tutto, anche in considerazione che molti Comuni non hanno uffici tecnici capaci di fare progettazione, e di certo non hanno somme per appaltare il servizio all'esterno, troppo alto il rischio che si possa appaltare un cantiere ma poi la spesa resti tutta a carico del Municipio (basta infatti un ritardo di un giorno sull'affidamento delle opere per far saltare tutto). Così, parlando con diversi assessori e alcuni dirigenti tecnici, ci è stato confidato che la strategia sarà quella di giocare "coperti", ad esempio usando le somme (che non sono moltissime, in realtà) per diverse piccole opere, in modo da accelerare sull'avvio e ridurre il pericolo che si trasformino in vere e proprie "zavorre".  Ma andiamo al dettaglio. Comuni fino a 2mila abitanti, 40mila euro: Comitini, Joppolo Giancaxio, Calamonaci, Villafranca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, Lucca Sicula. Comuni fino a 5mila abitanti, 50mila euro: Camastra, Montallegro, Santa Elisabetta, Burgio Castrofilippo, Montevago, San Biagio Platani, Bivona, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Realmonte, Siculiana, Alessandria della Rocca, Cianciana, Santo Stefano Quisquina. Comuni tra 5mila e 10mila abitanti, 70mila euro: Grotte, Sambuca di Sicilia, Lampedusa e Linosa, Cammarata, Santa Margherita di Belice, San Giovanni Gemini, Naro, Casteltermini, Campobello di Licata, Racalmuto, Aragona e infine i comuni tra 1Omila e 20mila abitanti, che riceveranno 100mila euro: Ravanusa, Menfi, Raffadali, Porto Empedocle, Ribera.  - GIOACCHINO SCHICCHI

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