SiciliaLive24.it
Spiragli di fumata bianca al Consorzio universitario di Agrigento
Entro il 31 gennaio prossimo l'assemblea dei soci del Consorzio universitario di Agrigento dovrà approvare le necessarie modifiche statutarie per rendere praticabile la riforma regionale del settore, con finanziamenti e nuovi corsi di laurea. Lo scorso giovedì 17 gennaio l'assemblea non si è riunita perché è mancato all'appello il commissario della Camera di Commercio. La prossima seduta è stata convocata domani giovedì 24 gennaio, e non dovrebbero ricorrere ancora problemi allorchè il commissario della Camera di Commercio, Giuseppe Termine, avrebbe assicurato la propria presenza. Dunque, in presenza dei due soci, che sono Comune di Agrigento e Camera di Commercio, si procederà alla modifica dello Statuto verso cui si è manifestato fiducioso anche il rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari, che ha affermato: "Sono abbastanza fiducioso che il 24 gennaio si riuscirà a fare, e si potrà quindi dare il via alla comunicazione per i nuovi corsi dal prossimo anno accademico ad Agrigento: Economia, Scienze della formazione e Architettura. Ovviamente, bisogna fare presto, perché prima si inizia a promuoverli meglio si riuscirà a raggiungere i futuri studenti".
Giornale di Sicilia
Caccia a 600 milioni
Finanziaria, lo spettro dell'esercizio provvisorio
PALERMO
«La situazione è più grave di quanto ci aspettassimo. E, sia detto con chiarezza, è frutto delle scelte scellerate del precedente governo»: al termine di un vertice con l'assessore all'Economia, il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè mette sul tappeto le sue preoccupazioni sul cammino della Finanziaria. Anche ieri in testi della manovra non hanno compiuto neppure un passo in commissione. Il problema è la sentenza della Corte dei Conti che ha obbligato a recuperare un disavanzo di 2,1 miliardi. Parte di questo disavanzo, per un accordo con lo Stato siglato a dicembre, può essere rateizzato in 30 anni. Ma per altri 600 milioni si dovrebbe chiudere nel triennio con uscite consistenti fin da subito. Ieri l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, è volato aRoma per provare a ottenere dallo Stato un'altra rateizzazione. Ma il cammino della manovra è appeso a un filo. E pure in ambienti della maggioranza si dà per scontato il ricorso a un nuovo esercizio provvisorio. Ipotesi che Armao continua a smentire: «C'è tempo per approvare almeno la Finanziaria snella e il bilancio». Ma il Pd attacca: «Se, come ormai appare evidente, saremo costretti a prorogare l'esercizio provvisorio, tanto vale che il governo lo dica subito invece di tenere il Parlamento a bagnomaria a tempo indeterminato» ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo. Mentre Claudio Fava critica l'idea di trovare parte dei soldi per colmare il buco dalle somme necessarie ad anticipare il Tfr ai dipendenti regionali: «Questo governo non riesce a trovare altre soluzioni che tagliare diritti».
Gia. Pi.
Villa Genuardi
I giardini storici e gli itinerari
«I giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo» è la mostra allestita dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento all'interno di Villa Genuardi in via Ugo La Malfa. Il progetto culturale è coordinato e curato dalla Soprintendente Gabriella Costantino e si avvale della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. La mostra propone un itinerario storico, monument ale-naturalistico, corredato da un ricco apparato documentario, che illustra i giardini storici pubblici e privati. (*ACAS*)
Manutenzione delle strade, i lavori restano nel limbo
Respinto il ricorso al rup della ditta che aveva battuto le altre 89. Per partire ora serve l'aggiudicazione definitiva
Umberto Re -FAVARA
Sull'appalto per la manutenzione straordinaria di numerose vie cittadine, molte delle quali rappresentano delle vere trappole per automobilisti e pedoni, di cui è rimasta aggiudicataria l'impresa «Itaca» di Casteltermini, si registra un ricorso presentato al rup e al presidente di gara, l'ingegnere Alberto Avenia, che è anche capo dell'Utc di Favara. Il ricorso è stato respinto ma la ditta a questo punto potrebbe ricorrere al Tar Sicilia. Se l'aggiudicazione non diverrà definitiva non si potrà procedere alle ulteriori incombenze, come la sottoscrizione del contratto e la consegna dei lavori. La ditta «Itaca» aveva vinto la concorrenza di altre 89 imprese partecipanti, grazie a un ribasso che ha sfiorato il 38 per cento con le operazioni di gara che erano state gestite dal Libero Consorzio di Agrigento. Per tale intervento erano stati impegnati 300 mila euro trasferiti all'amminist razione comunale dall'Anas. In assenza di risorse economiche, visto che il Comune è in dissesto finanziario, si era deciso di far fronte alla manutenzione delle strade utilizzando una parte delle somme residuate dai ribassi d'asta sulla somma di un milione e 900 mila euro che l'Anas aveva trasferito al Comune di Favara a ristoro dei disagi che la popolazione locale aveva sopportato nella mobilità urbana ed extraurbana in occasione dei lavori di raddoppio della Agrigento-Caltanissetta. In base a una convenzione sottoscritta tra il Comune e la stessa Anas nel luglio del 2017 si stabilì di impegnare la somma complessiva di 389 mila euro nel modo seguente: 80 mila euro per lavori al cimitero di Fontana degli Angeli e 300 mila euro per la manutenzione straordinaria di diverse vie cittadine. L'amministrazione comunale ha anche stabilito in quali vie e piazze intervenire. Si comincerà da piazza Cavour, il salotto buono della città, per proseguire in via Castello, tratto di via Arco Cafisi (dove verrà collocata una pavimentazione artistica), parte di via Che Guevara, via Taruffi, via Ferrari, viale Ambrosini, piazza Lando Conti, via Tenente colonnello Russo, viale Europa, via Saragat, via Machiavelli, via Alberti, via Crispi, via Soldato Parrino, viale Berlinguer, via Soldato Agliata, via Soldato Scariano, via Aragona, via Mendola, via Compagna, via Aosta, via Avellino, via Ancona, via Bari, via Campania, via Agrigento (zona alta), cortile Arnone, tratti di corso Vittorio Veneto, ex strada 189 (zona industriale, dal bivio per Aragona all'ospedale "San Giovanni di Dio"). Non si prevedono interventi sulla via Che Guevara, che recentemente è stata chiusa al traffico per una frana, in considerazione del fatto che i lavori sarebbero consistenti prosciugando, in pratica, tutta la somma impegnata. L'amministrazione comunale spera che sia la Regione, attraverso il Genio Civile o la Protezione Civile a farsi carico di tale intervento. (* UR*)
GrandangoloAgrigento
Danneggiò strada provinciale tra Naro e Canicattì, multa per ditta agrigentina
La Polizia provinciale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ancora una volta in prima linea nel garantire la sicurezza nelle Strade Provinciali. E' stata, infatti, individuata dagli Agenti del Corpo, guidati dal Ten. Col. Vincenzo Giglio, la ditta che con i propri mezzi ha apportato fango e detriti sulla strada provinciale n. 81 San Silvestro - Grazia in territorio a cavallo dei Comuni di Canicattì e Naro. I fatti risalgono alla fine di dicembre: alcuni cittadini, a causa della presenza di un notevole strato di fanghiglia sulla carreggiata, avevano segnalato la difficoltà a circolare con i propri veicoli sulla importante bretella stradale che collega la SS 123 "Canicattì-Licata" con la SP n. 12 "Naro Campobello di Licata". In quella circostanza, la Polizia Provinciale intervenne per coordinare gli interventi repentini per l'eliminazione del pericolo ed il ripristino della viabilità. In questi giorni, infine, un nuovo ed importante risultato; dopo un' apposita fase istruttoria interna, che ha portato alla individuazione dei responsabili di quanto accaduto, gli uffici del Comando hanno proceduto ad elevare il verbale di contestazione al rappresentante legale della società che ha causato il riversamento di fango e contestualmente hanno intimato allo stesso il ripristino del tratto viario mediante la pulizia del tracciato che risulta lungo circa 500 metri. Purtroppo, non è l'unico caso di danneggiamento della sede stradale delle strade provinciali che, a causa della carenza di cantonieri, si trovano privi di controlli. Sulla fitta rete viaria secondaria, infatti, transitano mezzi pesanti e trattori che con i loro cingoli, spesso, distruggono il bitumato della sede viaria causando non poche difficoltà alla viabilità.
LA SICILIA
SCARICHI NEL FIUME FIOCCANO LE MULTE
g.s.) Scarico delle fogne dentro il
fiume Akragas, continuano a fioccare multe salatissime nei confronti
degli abitanti delle traverse di via Emporium.
Ne abbiamo parlato più volte: era il
2014 quando la polizia municipale di Agrigento avviò, su indicazione
della Procura della Repubblica, un'azione di monitoraggio del
territorio, che consentì di individuare quasi un centinaio di case
che tutte, più o meno, scaricavano in modo non regolare i propri
reflui, o direttamente nel fiume oppure immettendosi in fognatura
senza autorizzazioni.
Così la "palla" era poi
passata al Libero consorzio di Agrigento, competente per i reati di
tipo ambientale, che ha man mano avviato le procedure contro i
titolari di quelle abitazioni, sanzionandoli duramente così come
previsto dalle normative attuali con multe da ben 6mila euro
ciascuna. Molti, pare, stiano impugnando i verbali per tentare di
ottenerne l'annullamento, lamentando il fatto che, finora, hanno
pagato le tasse e soprattutto hanno più volte richiesto le
certificazioni necessarie per poter essere in regola con gli
scarichi. Se va detto che molti residenti, proprio negli anni dei
controlli, iniziarono ad auto-denunciarsi nella speranza che questo
accelerasse il processo di risoluzione del problema, oggi l'unica
opportunità esistente l'ha messa in campo un privato. La Sais,
infatti, ha realizzato una condotta che porta i reflui prodotti dal
deposito dei bus fino al depuratore di Sant'Anna. A questo tubo si
sono collegate finora solo 6 famiglie, riunite in un consorzio
chiamato "Emporium", per quanto la condotta pare sia
dimensionata per sorreggere fino a 45 unità abitative .
RACALMUTO
Strada per Milena e Bompensiere sarà
più sicura
RACALMUTO.
c.v.) Verrà messa in
sicurezza la strada che collega Racalmuto con Milena e Bompensiere,
da decenni abbandonata e mai sottoposta a manutenzione. Si occuperà
dei lavori l'impresa Nocifora di Sant'Agata di Militello. Verranno
spesi oltre 300mila euro. Si tratta di un tratto di strada
fondamentale perchè consente ai comuni del Vallone del nisseno
attraversando la città di Leonardo Sciascia di avere un collegamento
diretto con la nuova strada statale 640. Inoltre, di fondamentale
importanza per le attività della miniera Italkali di Racalmuto che
si trova nella zona. La presenza di frane e smottamenti rendeva
queste strade impercorribili, con elevato rischio per le numerose
attività insediate e soprattutto per le popolazioni che
difficilmente potevano essere raggiunte dai mezzi di soccorso al
verificarsi di un evento calamitoso. La situazione è resa ancora più
insostenibile per l'intenso traffico di mezzi pesanti indotto dalla
presenza della miniera dell'Italkali, con grave rischio per la
circolazione e per i lavoratori. Queste infrastrutture viarie erano
abbandonate da decenni e nessuno si era preoccupato di dotarle di una
progettazione propedeutica ed indispensabile per qualsivoglia forma
di finanziamento. Non avendo mezzi, risorse e competenze per poterla
fare il comune di Racalmuto nei mesi passati aveva avviato una
collaborazione tra enti, che ha portato a questo importante
risultato. L'inserimento di questo intervento nel Patto per il Sud è
stato un passaggio fondamentale per potere raggiungere ad avere le
somme necessarie per andare ad effettuare la gara d'appalto e quindi
far partire immediatamente i lavori.
RISORSE IDRICHE
. Lunedì pomeriggio
riunione dell'Ati preceduta da un direttivo
Un gruppo di lavoro per creare un
piano alternativo di gestione
GIOACCHINO SCHICCHI
Assemblea territoriale idrica, si
inizia a parlare (forse) concretamente del futuro della gestione.
A distanza di quasi un mese e mezzo
dall'invio alla Girgenti Acque della lettera che formalmente avvia la
risoluzione del contratto, e dopo settimane di sostanziale silenzio
sul tema, lunedì prossimo i sindaci saranno convocati per discutere
due punti abbastanza rilevanti. Siamo costretti ad usare qualche
condizionale qui e lì perché l'ente non pubblica, come abbiamo
detto più volte, né le convocazioni de lavori, né, spesso, i
verbali delle sedute, così come ancora oggi è inagibile una intera
sezione del sito Istituzionale, quella che dovrebbe rendere conto dei
dati del servizio idrico, come i report delle eventuali mancanze in
termini di fornitura idrica e i valori di scarico dei depuratori che,
seppur sequestrati, pare non siano migliorati particolarmente da
questo punto di vista.
Ad ogni modo, stando a quanto
riferitoci, al terzo punto della giornata di lavori dell'Ati è stato
inserita la creazione di una' struttura, un gruppo di lavoro, che
dovrà occuparsi delle forme di gestione del servizio idrico,
redigendo quel tanto atteso "piano B" del quale ancora oggi
non si è mai sentito parlare concretamente.
Già, perché se il percorso verso la
risoluzione del contratto con la Girgenti acque è iniziato
nell'agosto del 2017 (quando l'avvocato Mazzarella inviò la lettera
contenente le contestazioni all'azienda da parte dell'Assemblea), e
solo il 7 dicembre scorso si è deciso di deliberare in sede di Ati
la risoluzione del contratto (confortati, o rassicurati che dir si
voglia dall'interdittiva prefettizia firmata da Dario Caputo), ancora
oggi nessuno sa concretamente cosa fare in un futuro senza il gestore
privato.
Certo, si è confortati dal fatto che
questo dovrà continuare a garantire il funzionamento della macchina
fintanto che un nuovo soggetto non sarà individuato, ma è un gioco
al "rimpiattino" che trova la contrarietà soprattutto
delle associazioni per l'acqua pubblica, le quali oggi guardano con
attenzione l'evolversi della situazione e temono si possano cercare
soluzioni di "comodo", dando per scontato che nessun futuro
alternativo è possibile rispetto alla gestione privata, da affidare
a soggetti più o meno "puri" o più o meno "partecipati"
da parte degli enti pubblici. E per parlare di gestione "comune"
le associazioni Titano e Dico Bene si riuniranno il prossimo 29
gennaio a Santa Margherita Belice presso l'aula consiliare per
informare i cittadini "sulle sofferenze vissute dalle
popolazioni dei comuni che hanno privatizzato la gestione e per
consegnare ai sindaci la volontà di un servizio 100% pubblico".
STRADE STATALI 640 E 189
Aperto "tavolo" per
trovare la soluzione al problema Cmc
"E mentre in questi giorni siamo
costretti ad ascoltare sui media locali i vecchi politici straparlare
sulle infrastrutture fatiscenti in Sicilia, nonostante siano essi
stessi responsabili e protagonisti unici della scena politica degli
ultimi vent'anni, mi piace ricordare, e ricordarmi, di questa nuova
classe di cittadini entrati nelle istituzioni lo scorso 4 marzo".
Lo afferma il deputato M5S Michele
Sodano che prosegue "Cari Sindaci, cari "ci siamo svegliati
solo adesso", potete stare tranquilli. Ma non lo sapete? L'unico
motivo che ci spinge a fare politica è l'amore sincero per la nostra
terra, il rispetto profondo per i nostri conterranei che se ne sono
dovuti andare. Ogni giorno spingiamo il più possibile per restituire
alle nostre città quella dignità che la vostra politica ha tolto.
Non abbiamo altri fini, restituiamo il nostro stipendio, stiamo
eliminando gli assurdi privilegi che voi avete creato e in soli sette
mesi abbiamo dato a questo paese quello che voi
non avete mai chiesto: legge
anticorruzione, legge per il sostegno alla povertà e il
reinserimento nel mondo del lavoro, legge per dare ai cittadini la
possibilità di andare in pensione. Sulle infrastrutture ci stiamo
pensando per davvero, come nessuno ha mai fatto fino ad adesso. Ed è
solo l'inizio, stiamo cambiando tutto e voi non riuscite a farvene
una ragione, ma cari vecchi politici, ho solo una richiesta. Non
infierite, non continuamente a mettere il dito nella piaga, per la
dignità vostra e per quella della no-
stra terra".
-Entriamo nello specifico, per quanto
riguarda Agrigento quali problemi state affrontando?
"Diversi. Uno tra tutti le due
strade statali, 640 e 189, per le quali c'è un tavolo aperto per
individuare la soluzione migliore per risolvere il problema della Cmc
Ravenna. Coloro che oggi si lamentano sono gli stessi che in
vent'anni non hanno fatto alcunché. E' assurdo. Hanno dormito per
vent'anni e adesso si svegliano? E' il gioco patetico di questi
untori. Forse era il caso di penserei prima. Non possiamo stare zitti
davanti a tale spregiudicatezza. La nostra unica vittoria è
risolvere il problema. Per noi, questo, è un dibattito costante".
-Quali le possibili soluzioni?
"Stiamo lavorando su diverse
soluzioni, ad esempio appaltare i lavori alle aziende in subappalto
alla Cmc, comunque la commissione Trasporti se ne sta occupando. Il
mio è lo sfogo di un cittadino che si è stufato di queste beghe.
Credo che l'unica via per uscire dal tunnel sia il coinvolgimento dei
cittadini nella vita della città, in politica. L'interesse della
gente, questa è l'unica soluzione possibile".