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rassegna stampa dal 2 al 4 febbraio 2019

Giornale di Sicilia


ExProvince
La Regione spedisce gli ispettori Scatta una verificasull'utilizzo dei finanziamenti del 2018 In 7 su 9 conti nonapprovati
La Regione spedisce gli ispettori nelle ex Province.Scatta la verifica sull'ut ilizzo dei (pochissimi) finanziamentiricevuti nel 2018. L'obiettivo dichiarato nel decreto di nominadegli ispettori è «verificare che le assegnazioni disposte infavore di Liberi Consorzi e Città Metropolitane siano stateutilizzate nel pieno rispetto delle finalità proprie delle stesse,per garantire i servizi essenziali della popolazione». Gli ispettorinominati Con questo mandato l'assessore agli Enti Locali,Bernadette Grasso, ha spedito Angelo Sajeva a Palermo, GiuseppePetralia a Messina, Girolamo Ganci a Catania, Vincenzo Raitano adAgrigento, Enzo Abbinanti a Caltanissetta, Domenico MastrolemboVentura a Enna, Antonio Garofalo a Ragusa, Carmelo Messina a Siracusae Francesco Riela a Trapani. Si tratta di dipendenti regionali cheentro 60 giorni dovranno verificare i bilanci e relazionare all'a ss e s s o re . Bilanci non approvati Le verifiche della Regione -spiegano in assessorato - sono previste due volte all'anno. Ma inquesto caso l'asses - sore vuole accendere i riflettori dopo chenelle Province la situazione sta diventando ingestibile:«Terrificante» è l'aggettivo usato in assessorato in queste ore.In sette ex Province su 9 non sono stati approvati i bilanci del2018. E dove sono stati approvati il prezzo da pagare per arrivareall'equilibrio contabile è stato altissimo. I licenziamenti aTrapani A Trapani il commissario, il magistrato in pensione RaimondoCerami, ha varato un piano lacrime e sangue per tagliare i costidella Provincia. Il primo punto è stato il licenziamento di 50dipendenti. «Si tratta di personale a tempo indeterminato - haspiegato Cerami - che si occupava di un servizio che ho dovutotagliare. Per questo motivo ho dichiarato l'esubero». La Provincianon svolge più i servizi socio-assistenziali per conto della Regionee dunque sono stati licenziati i 50 dipendenti che se ne occupavano.Storia beffarda, quella di questo personale. «Faceva parte di uncontingente di 100 precari - racconta Cerami - che qualche mese fa laCorte d'Ap - pello ci ha obbligato ad assumere a tempoindeterminato». Ma, poco dopo aver vinto la vertenza ed averconquistato la stabilizzazione, in 50 sono stati dichiarati esuberi:per loro è già scattata la mobilità con una retribuzione dell'80%per due anni e dopo la scelta obbligata sarà il licenziamento. Doppiturni nelle scuole E non è l'unico sacrificio che Cerami è statocostretto a decidere pur di portare il bilancio in pareggio: ilcommissario straordinario ha tagliato tutti gli affitti delle sediche ospitano le scuole superiori del Trapanese. Così verrannorisparmiati due milioni ma da luglio tutte le scuole dovrannolasciare le vecchie aule e per gli studenti il prossimo annoscolastico si svolgerà in regime di doppio turno. «Dovremosfruttare al massimo le sedi di nostra proprietà» sintetizzaCerami. E non è finita qui. Pur di approvare il bilancio Cerami hatagliato del tutto le spese per la manutenzione delle straderisparmiando altri due milioni. Il prelievo dello Stato A questopiano lacrime e sangue il commissario straordinario è statocostretto dal fatto che la Provincia, al pari di tutte le altre, deveversare allo Stato un contributo per il risanamento della finanzapubblica che di fatto assorbe per intero i finanziamenti regionali.Da tutte le Province lo Stato preleva 277 milioni: dunque più deldoppio di quanto la Regione ha dato lo scorso anno, in tutto 112milioni. Ecco perché la maggior parte delle Province non haapprovato i bilanci. E chi lo ha fatto, come Trapani e Agrigento, èstato costretto a varare un piano lacrime e sangue. «Se non avessifatto quei tagli e dunque non fossi riuscito ad approvare unbilancio, avrei anche perso dei finanziamenti statali che vengonoconcessi solo a chi ha i conti in ordine - spiega ancora Cerami -. Sitratta di una ventina di milioni con cui noi realizzeremo la nuovascuola a Pantelleria, l'adeguamento alle norme antisismiche intutti gli istituti di nostra proprietà e la sistemazione di alcunestrade». Si tratta di finanziamenti relativi al 2018 ma nel corsodel 2019 ne sono previsti altri che valgono 200 milioni e a cuipotrebbero concorrere tutte le Province siciliane che approveranno intempo i bilanci. Niente aiuti dalla Regione Di tutto questo icommissari delle Province discuteranno mercoledì in una riunione aPalermo già convocata dall'assessore Grasso. Ma nel frattempo nonarrivano buone notizie nè dall'Ars nè da Roma. La trattativa colgoverno nazionale per fermare almeno nel 2019 il contributo che leProvince danno allo Stato è lontana dall'arrivare al traguardo. Ele due norme che erano previste nella Finanziaria regionale peraiutare le Province sono state stralciate dal testo: la prima avrebbepermesso di stanziare 540 milioni proprio per le scuole e le strade.Sarebbero state il frutto di una anticipazione bancaria di contributiche lo Stato darà in 10 anni. L'assessore all'Economia, GaetanoArmao, ha annunciato che riproporrà in aula a partire dalla prossimasettimana questa norma. Che rischia di diventare l'unicofinanziamento del 2019 a questi enti. Ciò perché anche l'altranorma ipotizzata dal governo regionale, l'accollo dei vecchi mutuidelle Province, è stata stralciata dal testo e con esso i 300milioni di risparmi su cui i commissari straordinari cont avano

La Finanziaria all'Ars
Appalti e ribassi, slitta la norma

L'ira di Confindustria e Cna: così danneggiate le imprese

Stop agli impianti per la produzione di energia fotovoltaica in Sicilia. Lo prevede una delle ultime norme inserite  nella manovra nella notte fra martedì e mercoledì in commissione Bilancio. Il testo della Finanziaria continua a riservare sorprese anche quando la votazione è già iniziata. La norma che bloccherebbe la realizzazione di impianti di energia fotovoltaica è molto tecnica. Impone di sospendere ogni procedimento per il rilascio delle autorizzazioni in attesa di un nuovo piano di regolamentazione del settore. Un regolamento che dovrebbe arrivare entro tre mesi. Lo stop riguarderebbe tutti i progetti «su terreni agrari coltivabili  e/o coltivati, qualora la superficie totale coperta dell'impianto, calcolata comeproiezione al suolo di tutte le strutture collocate all'interno del lotto, sia superiore ad un ettaro, indipendentemente dalla loro tipologia strutturale». Il futuro regolamento andrebbe scritto a quattro mani dagli assessori all'Agricoltura e all'Ambiente.La norma ha fatto storcere il naso a m olti all'Ars e anche alla Regione. Anche perché ricalca una analoga norma con cui l'anno scorso, sempre nella Finanziaria, la Regione tentò di sospendere la realizzazione degli impianti di energia eolica. In quel caso la norma fuimpugnata dal governo nazionale e poi il governo decise di chiederne all'Ars l'abrogazione per far cadere la materia del contendere con lo Stato. In attesa che il presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché, decida entro lunedì se cassare dal testo la norma (è tra quelle sospese ieri) si è scatenata una dura polemica degli imprenditori contro la Regione. Alla base c'è la decisione della commissione Ambiente dell'Ars di stralciare dal testo del Collegato, che andrebbe approvato immediatamente dopo la Finanziaria, proprio la riforma degli appalti. Si tratta di una nuova regolamentazione del sistema di aggiudicazione delle gare che dovrebbe limitare i ribassi anomali, che in Sicilia sfiorano anche il 50% sulla base d'asta. Lo stralcio è stato deciso perché la commissione intende inserire la proposta del governo in un testo organico e autonomo su cui stava già lavorando. Anche se di tutto ciò né l'assessore all'Economia Gaetano Armao né l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone erano informati. Falcone non l'ha presa affatto bene: «Un grave errore politico della commissione ». L'Ance, l'Associazione dei costruttori edili, non ha però badato ai dettagli: «Le forze politiche regionali - segnalano gli imprenditori aderenti a Confindustria -, così come purtroppo accade ininterrottamente da più di vent'anni, continuano a danneggiare le imprese e i lavoratori edili con tagli di risorse e con norme che colpiscono il comparto delle costruzioni ormai stremato da disoccupazione e mancanza di commesse, e ciò per favorire ancora residue sacche di clientela e di consenso elettorale». L'Ance, aderente a Confindustria, non nasconde i timori di un rinvio a tempo indeterminato della riforma: «È stata inspiegabilmente stralciata ed è stata rimandata ad un disegno di legge che difficilmente vedrà la luce dati i prossimi impegni elettorali ». «Ancora una volta la politica regionale dimostra scarsa attenzione verso il mondo che lavora e produce. Siamo stanchi, delusi e arrabbiati» aggiunge Cna Costruzioni Sicilia. Anche se Falcone ieri ha provato a rassicurare gli imprenditori: «Il Governo Musumeci crede fortemente nell'opportunità di dare respiro al comparto delle opere pubbliche attraverso tali modifiche normative, elaborate prestando ascolto alle richieste di imprese e associazioni». Infine, un'altra norma inserita nella Finanziaria nella seduta notturna in commissione prevede lo slittamento di un anno del pensionamento dei regionali. L'articolo 40 assegna alla Regione il potere di portare da uno a due anni la possibilità di «contingentare per numero, categorie e dipartimenti la fuoriuscita dei dipendenti che hanno presentato la domanda». Rimane tuttavia «l'obbligo di collocarli in quiescenza entro due anni dalla maturazione dei requisiti». Gia. Pi.

Agrigentonotizie

Studenti con disabilità, arriva un nuovo regolamento

Il Libero Consorzio si dota di un nuovo regolamento da utilizzare per la gestione dei servizi specialistici volti all'inclusione scolastica degli studenti con disabilità frequentanti le scuole secondarie di secondo grado.
Il Regolamento disciplina l'erogazione del servizio di assistenza scolastica specialistica per l'autonomia e la comunicazione, previsto dall'art. 13 comma 3 della Legge 104/1992 e della normativa vigente in materia, in favore degli studenti disabili, residenti nei Comuni del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che frequentano le scuole secondarie di secondo grado. Il Regolamento approvato dal Commissario Straordinario Girolamo Alberto Di Pisa, su proposta del settore "Solidarietà Sociale, Politiche della Famiglia e Pari Opportunità, Attività Culturali e Sportive", disciplina, altresì, l'erogazione del servizio igienico-personale, che potrà essere assicurato, eccezionalmente, sempre in favore degli stessi studenti disabili. I destinatari del servizio sono gli studenti, di età non superiore agli anni 24, con disabilità fisica, e/o psichica e/o sensoriale, in possesso della certificazione dello stato di disabilità la cui gravità comporti una significativa limitazione di autonomia in ambito socio-relazionale e di comunicazione tale da richiedere assistenza specifica nella sfera individuale e/o in quella di relazione. Il servizio richiesto e le figure professionali necessarie, inoltre, devono risultare dagli atti di programmazione scolastica ed, in particolare, devono essere previste dal Piano Educativo Individuale. I servizi previsti nel regolamento vengono assicurati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e sono gestiti in maniera indiretta tramite Soggetti Terzi iscritti all'Albo regionale nella Sezione inabili ed accreditato tramite iscrizione nel registro istituito presso l'Ente. Il regolamento approvato prevede all'art. 5 quali sono i requisiti per potersi iscrivere nel registro.
Il servizio offerto si sviluppa attraverso l'utilizzo di operatori aventi specifiche competenze nel campo dell'handicap, la cui tipologia sarà individuata dalla scuola che richiede l'intervento.

Scrivolibero

Agrigento, presentata la rivista "Sicilia-l'isola del tesoro" - ScrivoLibero.it

"Nell'immaginario mondiale la Sicilia ed il suo patrimonio culturale, monumentale, archeologico, paesaggistico ed enogastronomico sono la metafora del concetto di turismo".
Lo ha detto l'ex direttore generale dell'assessorato al Turismo della Regione Siciliana, Agostino Porretto, intervenendo ad Agrigento alla presentazione del periodico "Sicilia - l'Isola del Tesoro", che si è tenuta nell'aula consiliare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Alla manifestazione, presieduta dal Commissario straordinario dell'ex Provincia, Girolamo Alberto Di Pisa, sono intervenuti il Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, il Direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, Giuseppe Parello (delegato dall'assessore regionale dei Beni Culturali, Sebastiano Tusa) il Segretario/Direttore Generale del Libero Consorzio, Caterina Maria Moricca e le autorità civili e militari del territorio. Presenti, inoltre, numerose scolaresche di Istituti ad indirizzo turistico ed alberghiero ed i vertici degli Enti e delle Associazioni che si occupano di promozione Turistica, come, ad esempio, il Fai - Sicilia, Giuseppe Taibi, Fai delegazione di Agrigento, Vittorio Nocera, Fai Giovani, Veronica Vella, Confcommercio, Enzo Cipolla, Abba - Associazione B&B Agrigento, Carmelo Cantone, Aics, Giuseppe Petix, Ada, Vito Capobianco ed il responsabile del Servizio turistico provinciale, Giuseppe Cigna. "Nel periodico "Sicilia- l'Isola del Tesoro" - ha, poi, sottolineato il Commissario Di Pisa nel suo intervento- l'attenzione degli articoli è focalizzata soprattutto sulla Sicilia, sintesi paradigmatica di una storia che ha visto sovrapporsi popoli, tradizioni e linguaggi diversi, la rivista introduce ad uno spazio geo-culturale più ampio, e cioè quello del Mare Nostrum". "Sicilia- l'Isola del Tesoro" è edita dall'Osservatorio della Politica Turistica Mediterranea, diretta da Agostino Porretto che, infine, ha detto: "Andare alla scoperta della Sicilia "siciliana" è la "mission" del nostro periodico che in questi anni ha voluto far conoscere ai lettori tutto ciò che rende la nostra terra "unica"- ha sottolineato Porretto - l'intento, è quello di esprimere e divulgare, nel miglior modo possibile, la "Sicilianità", non fermandosi alla semplice documentazione del prodotto turistico isolano, ma andando oltre, nella conoscenza delle tradizioni, della multiculturalità e della "poliedricità" della Trinacria, affidandosi a chi, questa essenza, l'ha esportata nel mondo. Per farlo abbiamo scelto un metodo che, per il genere "rivista", è risultato essere innovativo ma soprattutto vincente: l'articolo in prima persona; ciò che vogliamo è infatti che sia lo stesso personaggio, a raccontarsi e raccontare, al contempo, il tesoro trovato o alle volte perduto in Sicilia. Il termine "tesoro" - ha sottolineato - non è da coniugare esclusivamente ai paesaggi o alla cucina, ma a tutto ciò che rappresenta la "Sicilia intimamente siciliana", egregiamente rappresentata, ad esempio, da una realtà d'eccellenza per quanto riguarda un'impresa, o dalle tradizioni popolari, o ancora, da un personaggio pubblico - conclude Porretto". Al termine della cerimonia è stata inaugurata nella "Galleria Espositiva della Scala Reale" la personale di pittura del maestro Antonello Blandi "Siciliacolorata" che ha riscosso grande successo.

Corriere Agrigentino

Agrigento, Libero Consorzio. Nuovo regolamento per servizi ai disabili - Corriere Agrigentino

Il Libero Consorzio si dota di un nuovo regolamento da utilizzare per la gestione dei servizi specialistici volti all'inclusione scolastica degli studenti con disabilità frequentanti le scuole secondarie di 2° grado.
Il Regolamento disciplina l'erogazione del servizio di assistenza scolastica specialistica per l'autonomia e la comunicazione, previsto dall'art. 13 comma 3 della Legge 104/1992 e della normativa vigente in materia, in favore degli studenti disabili, residenti nei Comuni del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che frequentano le scuole secondarie di 2° grado.
Il Regolamento approvato dal Commissario Straordinario Girolamo Alberto Di Pisa, su proposta del settore "Solidarietà Sociale, Politiche della Famiglia e Pari Opportunità, Attività Culturali e Sportive", disciplina, altresì, l'erogazione del servizio igienico-personale, che potrà essere assicurato, eccezionalmente, sempre in favore degli stessi studenti disabili. I destinatari del servizio sono gli studenti, di età non superiore agli anni 24, con disabilità fisica, e/o psichica e/o sensoriale, in possesso della certificazione dello stato di disabilità la cui gravità comporti una significativa limitazione di autonomia in ambito socio-relazionale e di comunicazione tale da richiedere assistenza specifica nella sfera individuale e/o in quella di relazione. Il servizio richiesto e le figure professionali necessarie, inoltre, devono risultare dagli atti di programmazione scolastica ed, in particolare, devono essere previste dal Piano Educativo Individuale.
I servizi previsti nel regolamento vengono assicurati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e sono gestiti in maniera indiretta tramite Soggetti Terzi iscritti all'Albo regionale nella Sezione inabili ed accreditato tramite iscrizione nel registro istituito presso l'Ente. Il regolamento approvato prevede all'art. 5 quali sono i requisiti per potersi iscrivere nel registro.
Il servizio offerto si sviluppa attraverso l'utilizzo di operatori aventi specifiche competenze nel campo dell'handicap, la cui tipologia sarà individuata dalla scuola che richiede l'intervento.


Giornale di Sicilia

Uffici pubblici digitalizzati, caccia a 25 mila esperti

Marianna Berti
ROMA
La svolta digitale non può più essere rimandata, la Pubblica Amministrazione ha bisogno di giovani esperti in nuove tecnologie e di dirigenti in grado di traghettare ogni ufficio verso una nuova concezione del lavoro. Il sottosegretario alla P.a, Mattia Fantinati, dà le prime stime: «Io credo che servano almeno 25.000 nuove risorse provenienti da un percorso di studi espressamente tecnico-informatico». Si sta poi cercando una soluzione per rimediare ai ritardi nell'individuazione del responsabile per la transizione al digitale, una figura «chiave» che però ad oggi risulta assente in tre amministrazioni su quattro. Con lo sblocco del turnover, slittato al 15 novembre 2019, dovrebbero entrare nello Stato «150 mila» nuove leve l'anno, di queste un sesto dovrebbe tradursi in assunzioni 2.0. D'altra parte con il ddl Concretezza, ora all'esame della Camera, «abbiamo espressamente previsto - ricorda Fantinati - che ci debbano essere assunzioni in via preferenziale di quelle figure tecniche e di esperti in Ict che oggi mancano alla P.a.  Intanto il ministero sta tentando di aiutare i singoli enti a nominare il cosiddetto capo hi-tech, previsto dal Codice digitale. Lo stato dell'arte non conforta: «In Italia - spiega il sottosegretario - sommando Regioni, Comuni, agenzie e tutto il pubblico, arriviamo a 13.563 enti. In questo momento, abbiamo 3.444 amministrazioni, pari al 26% del totale, che si sono dotate di questa figura ». Si parte quindi in salita ma «il trend è in aumento», assicura Fantinati. «Fino ad ottobre del 2018, solo 2.965 P.a, cioè il 21%, aveva ottemperato all'obbligo». Dopo, ricorda, c'è stata la «circolare della ministra Bongiorno che sollecitava la nomina da parte delle amministrazioni inadempienti» e «da allora, abbiamo registrato un incremento del 3,5%. In pochi mesi, abbiamo fatto quello che non si era fatto in tre anni». Ora, per supportare le amministrazioni, Fantinati propone «un tavolo con università, ordini professionali, team digitale e Agid». Al dirigente in questione spetterebbero compiti non da poco. «Il digitale è una rivoluzione che comporta la reingegnerizzazione dei processi: non si tratta di scannerizzare i documenti, ma di passare a un nuovo paradigma». Per questo saranno favoriti corsi ad hoc e gestioni associate. La digitalizzazione appare così come l'ultimo tassello di un processo di restyling globale della P.a. Per far sì che in Italia la pubblica amministrazione «faccia un passo avanti - per eliminare la carta, per eliminare le file, per eliminare la burocrazia - deve partire la digitalizzazione. Tutti i Paesi hanno fatto il salto di qualità soltanto quando si è avuta la trasformazione digitale», sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. «Negli ultimi anni - prosegue - hanno sbagliato tutti coloro che hanno detto che la digitalizzazione si sarebbe fatta nel giro di un  mese, o coloro che hanno detto "l'abbiamo già fatto". La mia circolare numero 3 invita le pubbliche amministrazioni ad indicarmi i responsabili per la transizione digitale, quando sono arrivata io non c'era niente». E ha concluso: «Siamo all'anno zero, in Gran Bretagna ci hanno messo dieci anni, da noi serviranno alcuni anni. Ma è importante parlarne, avviare i processi, e Pubblica amministrazione. La ministra Giulia Bongiorno sollecitarli».


LA SICILIA
"IL PATRIMONIO CULTURALESICILIANO METAFORA DEL CONCETTO TURISMO"Lo ha detto Agostino Porretta allapresentazione di "Sicilia-Isola del Tesoro""Nell'immaginario mondiale laSicilia ed il suo patrimonio culturale, monumentale archeologico,paesaggistico ed enogastronomico sono la metafora del concetto diturismo". Lo ha detto l'ex direttore generaledell'assessorato al Turismo della Regione Siciliana, AgostinoPorretto, intervenendo ad Agrigento alla presentazione del periodico"Sicilia - l'Isola del Tesoro", che si è tenuta nell'aulaconsiliare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Alla manifestazione, presieduta dalCommissario straordinario dell'ex Provincia, Girolamo Alberto DiPisa, sono intervenuti il Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ilDirettore del Parco Archeologico Valle dei Templi; Giuseppe Parello(delegato dall'assessore regionale dei Beni Culturali, SebastianoTusa) il Segretario/Direttore Generale del Libero Consorzio, CaterinaMaria Moricca e le autorità civili e militari del territorio. Presenti, inoltre, numerose scolareschedi Istituti ad indirizzo turistico ed alberghiero ed i vertici degliEnti e delle Associazioni che si occupano di promozione Turistica,come, ad esempio, il Fai-Sicilia, Giuseppe Taibi, Fai delegazione diAgrigento, Vittorio Nocera, Fai Giovani, Veronica Vella,Confcommercio, Enzo Cipolla, Abba - Associazione B&B Agrigento,Carmelo Cantone, Aics, Giuseppe Petix, Ada, Vito Capobianco ed ilresponsabile del Servizio turistico provinciale, Giuseppe Cigna. "Nel periodico "Sicilia-l'Isoladel Tesoro" - ha, poi, sottolineato il Commissario Di Pisa nelsuo intervento - l'attenzione degli articoli è focalizzatasoprattutto sulla Sicilia, sintesi paradigmatica di una storia che havisto sovrapporsi popoli, tradizioni e linguaggi diversi, la rivistaintroduce ad uno spazio geo-culturale più ampio, e cioè quello delMare Nostrum"."Sicilia- l'Isola del Tesoro"è edita dall'Osservatorio della Politica Turistica Mediterranea;diretta da Agostino Porretto che, infine, ha detto: "Andare allascoperta della Sicilia "siciliana" è la "mission"del nostro periodico che in questi anni ha voluto far conoscere ailettori tutto ciò che rende la nostra terra "unica" - hasottolineato Porretto - l'intento, è quello di esprimere edivulgare, nel miglior modo possibile, la "Sicilianità",non fermandosi alla semplice documentazione del prodotto turisticoisolano, ma andando oltre, nella conoscenza delle tradizioni, dellamulticulturalità e della "poliedricità" della Trinacria,affidandosi a chi, questa essenza, l'ha esportata nel mondo. Perfarlo abbiamo scelto un metodo che, per ili genere "rivista", èrisultato essere innovativo ma soprattutto vincente: l'articolo inprima persona; ciò che vogliamo è infatti che sia lo stessopersonaggio, a raccontarsi e raccontare, al contempo, il tesorotrovato o alle volte perduto in Sicilia. Il termine "tesoro"- ha sottolineato - non è da coniugare esclusivamente ai paesaggi oalla cucina, ma a tutto ciò che rappresenta la "Siciliaintimamente siciliana".
ANCE SICILIA ALL'ATTACCO «LAPOLITICA ALL'ARS HA PERSO LA RAGIONE» I costruttori contestano il mancatostop ai ribassi oltre il 50% e le regole per le concessioni edilizie PALERMO. Niente stop alleaggiudicazioni con i ribassi superiori al 50% e niente autorizzazioniedilizie senza avere prima saldato le fatture ai professionisti. Unadecisione scaturita in commissione all'Ars durante la discussionedella Finanziaria regionale che ha suscitato l'ira di Ance Sicilia,l'associazione dei costruttori edili che si è rivolta al presidentedella Repubblica Sergio Mattarella perché «intervenga energicamenterichiamando al buon senso un sistema politico-istituzionale che inSicilia sembra avere perso il lume della ragione e l'obiettivo delbene comune». «Le forze politiche regionali, èevidente - spiegano all'Ance - hanno fatto una scelta di campo:abbandonare le imprese oneste e i lavoratori veri al loro destino,nonostante siano anche loro cittadini italiani, uguali agli altri econ pari diritti tutelati dalla Costituzione. Di fronte a questapericolosa strategia - creo segue - che si aggiunge alla gravissimacrisi del comparto che vede ovunque cantieri fermi e infrastrutturedanneggiate nonostante l'abbondanza di risorse disponibili». L'AnceSicilia ha così annunciato di aderire allo stato di mobilitazionepermanente dichiarato dall'Ance nazionale. «Se a livello nazionale sembra chetutte le forze politiche stiano finalmente comprendendo che solo gliinvestimenti in edilizia possono salvare il Paese dal tracolloeconomico e sociale - è la posizione dei Ance Sicilia - tant'è chedovrebbe arrivare un decreto che sbloccherà tutte le risorsedisponibili per trasformarle subito in cantieri, le forze politicheregionali fanno peggio, così come purtroppo accade ininterrottamenteda più di vent'anni: continuano a danneggiare le imprese e ilavoratori edili con tagli di risorse e con norme che colpiscono ilcomparto delle costruzioni ormai stremato da disoccupazione emancanza di commesse, e ciò per favorire ancora residue sacche diclientela e di consenso elettorale». Secondo Ance Sicilia il mancato stop airibassi superiori al 50 per cento «anche senza volerlo, si consolida- in campagna elettorale - un metodo che premia le forme di impresaillegali che violano la sana concorrenza a scapito delle impresecorrette, della regolarità e sicurezza del lavoro dipendente e dellaqualità delle opere». La norma che impone la concessione ediliziasolo quando le fatture dei Professionisti sono state saldate «purispirato certamente da una causa condivisibile, cioè contrastare gliinadempimenti finanziari dei committenti» non farà che «bloccaredefinitivamente anche l'edilizia privata, così come avevamosegnalato in tempi non sospetti a luglio di due anni fa. E' infattievidente a chiunque che l'obbligo di saldare in ogni caso prima disapere se si potrà o meno ottenere l'autorizzazione a realizzarel'intervento sicuramente farà da deterrente ai nuovi investimenti ein ogni caso sarà fonte di contenziosi».
3 febbraio - domenica
LA SICILIA
FALCONE: «IL GOVERNO DI ROMA DOPOIL DECRETO SALVA-BANCHE PENSI A QUELLO SALVA-IMPRESE»L'assessore: «Ag-Pa e Ag-A19, entrofebbraio aprano i cantieri Se l'impresa è in crisi ora tocca all'Anas trovare la soluzione» CALTANISSETIA. «Se i governi nazionaliriescono a fare il decreto "salva-banche" si devono rendereconto che ora serve il "salva-imprese". La politica deveintervenire: tutte le principali imprese edili del territorionazionale sono in concordato preventivo e quindi è necessariotutelare le stesse aziende ed i lavoratori. Altri ostacoli sonorappresentati poi dal Codice degli appalti che non funziona e dailacci e lacciuoli della burocrazia». L'assessore regionale alleInfrastrutture Marco Falcone, dal palco allestito dinanzi almunicipio di Caltanissetta, è intervenuto in rappresentanza delgoverno regionale su specifica delega del presidente Musumeci,sollecitando rimedi urgenti per «dare risposte concrete alle aziendeed alla nostra terra». «Quando ci siamo insediati al Governodella Regione - ha aggiunto - abbiamo subito rappresentato i ritardinei lavori della Ss 640. Abbiamo effettuato vari sopralluoghi, poiun'ispezione e detto chiaramente che in un'opera che costa duemiliardi di euro non si possono effettuare interventi per appena 300mila euro al mese. Abbiamo avuto decine di incontri con Anas e Cmc ediffidato la stessa Anas a cui avevamo commissionato un prodottofinito. Devono essere loro a completarli se l'impresa incaricata nonli esegue. Poi si avvarrà sulla società di progetto Empedocle esuccessivamente sulla Cme. E l'Anas ha capito che noi siamointransigenti ed ha convocato la Cme. Ma nel frattempo la dittaindebitata ha chiesto l'ammissione alla procedura di concordatopreventivo e ci siamo trovati di fronte a quest'altra situazione.Senza il tessuto imprenditoriale di questi territori quest'opera nonsi sarebbe potuta realizzare. Ed è proprio grazie a queste aziendese l'opera si completerà. Sia ieri che questa mattina ho sentito ivertici dell'Anas ed il direttore generale della Cmc ed ho ribaditodue scadenze ben precise. Entro lunedì 18 febbraio dovrannoripartire i lavori dell'ultimo tratto della Agrigento-Palermo, aBolognetta, ed il lunedì successivo quelli della Ss 640. E se non cisarà la Cmc dev'essere l'Anas ad intervenire per fare riaprire icantieri. Altrimenti il governo regionale farà un'azione legale. Lastessa Anas ci ha detto che ci sono 6 milioni e mezzo di euro per pagare le impresecreditrici».

RICORSO AL TAR CONTRO L'ATI Tariffe idriche non conguagliate per23,5mln Sulla "testa" dell'Assembleaterritoriale idrica, e quindi su tutti i comuni di cui è composta,pende urta richiesta di pagamento da oltre 23 milioni di euro. Tra letante vicende legali che ruotano intorno alla gestione dell'acqua,infatti, ve ne è una che giusto in questi giorni è sotto la lente del Tribunale amministrativoregionale. Con un ricorso, la società Girgenti Acque sta cercando diveder riconosciuto l'obbligo dell'ex Ato a "provvedere allaquantificazione e all'approvazione dei conguagli tariffari per ilperiodo 10 gennaio 2008 - 31 dicembre 2011", ovvero i primi treanni di gestione, che la società da tempo contesta essere statirealizzati in modo difforme da quanto previsto dalle norme. Con ilricorso, inoltre, Girgenti Acque chiede "la condanna delConsorzio medesimo a quantificare detto conguaglio in 23.352.000 euroo, in subordine, in una somma pari alladifferenza tra il ricavo che il gestore avrebbe dovuto conseguireapplicando la tariffa prevista dal Piano d'ambito e il ricavoeffettivamente conseguito". Si tratta, come dicevamo, di una deidiversi fronti legali che vedono e vedranno fronteggiarsi Ati e Ato eil gestore per le vicende degli anni trascorsi, con il privato checontesta appunto la quantificazione delle tariffe (anche negli annisuccessivi), la mancata consegna delle reti da parte dei sindacicosiddetti "ribelli" eccetera. Rispetto al ricorso inquestione, il Tar ha chiesto di avere approfondimenti sulla vicenda.Lo scorso 28 novembre 2018 la difesa dell' Ati ha infatti depositatouna memoria nella quale ha richiamato, "senza depositarne copia"un atto centrale rispetto alla vicenda, cioè la la delibera 1 del 30luglio 2015 dell'allora commissario straordinario dell'Ato. "Postoche dello stesso se ne ha una conoscenza solo parziale - dice ilTribunale amministrativo -, filtrata dalla citata memoria, peraltroin assenza di un uso di virgolette che avrebbe consentito didistinguere i contenuti della delibera (ancorché parziali) dagliargomenti difensivi sviluppati in memoria" si chiede quindi difornire copia dell'atto per consentire ai giudici amministrativi dientrare nel merito della vicenda e poter decidere. Intanto laGirgenti Acque, così come trapelato nei giorni scorsi, ha presentatoformalmente al Tar il ricorso contro l'interdittiva antimafia firmatadalla Prefettura di Agrigento. GIOACCHINO SCHICCHI

4 febbraio - lunedì
LA SICILIA
Manovra regionaleNON SORRIDE NESSUNO E A PIANGERESONO IN TANTIECCO LA MAPPA DEI TAGLIdi Giuseppe BiancaPALERMO. Non sorride nessuno e piangonoin tanti. Nella Finanziaria 2019, i cui taglisaranno compensati in larga parte, almeno si spera, dopo l'accordo,che da Roma potrebbe portare a spalmare anche i 546 milioni di eurodi disavanzo, insieme al resto, nei trentanni, anziché nel triennio,le categorie che intanto risentono delle diminuzioni deglistanziamenti di bilancio svariano dal trasporto pubblico locale allaCultura e ai teatri, dai forestali e dagli ex Pip agli entiregionali. Il dettaglio è così articolato: Tabella G. Al trasporto pubblicolocale, rispetto allo scorso anno andranno in meno 42.879.991,27 euroe si passerà da 158.751.877,56 a 115.871.886,29 euro. Sempre dallastessa categoria di risorse spariscono 2.328.018,98 euro per ilavoratori impegnati nei cantieri di servizio che percepiscono ilreddito minimo inserimento. I trasferimenti agli enti locali per icentri antiviolenza e le case di accoglienza subiscono un taglio di801.782,1 euro. Forestali. Il totale richiestoper coprire le spese del taglio ammonta a 53.069.153,34 euro. Sommadirottata sul Fondo di Sviluppo e Coesione e non a carico delbilancio regionale. Enti regionali. Vengonorecuperati 17.013.581 euro con tagli che incidono sulle casse di:Enti Parco (- 3.427.937 euro); Ersu (- 2.461.041 euro): personalecooperative agricole e cantine sociali (-1.231.197 euro), ma anche"lacrime e sangue" per le Riserve naturali a cui vieneaffibbiato un preoccupante segno meno dinanzi alla cifra di 1.254.979euro; all'Istituto Incremento Ippico vanno in meno 298.352 euro eall'Istituto Zootecnico 755.392 euro. Destino comune anche per Irvo(Istituto regionale del vino e dell'olio) con un poco rassicurante-572.964 euro, per il personale dell'Ente Fiera del Mediterraneo(-325.946 euro), e per il Brass Group (515mila euro), ma anchesforbiciata di rilievo per l'indennità vitalizia a favore deitalassemici a cui vengono tolti 2.151.470 euro. All'Istituto Florio eSalamone vanno in meno 154.929 euro, 570mila in meno ai Consorziuniversitari, ma soprattutto un milione in meno per i fondidell'obbligo scolastico. Minori risorse anche per il Corfilac(281.479 euro) e gli Ipab (422mila euro) e tagli anche su scuoleparitarie (601.460 euro) e manutenzione straordinaria delle scuole(261 mila).Teatri. Nonsi salvano, nella dura legge dei tagli della Finanziaria leassociazioni e gli Enti teatrali, unitamente al fondo unico regionaleper lo spettacolo (Furs). Per il teatro Bellini di Catania lariduzione programmata ammonta a 1.843.522 euro; e 100mila euro inmeno per lo Stabile di Catania; poco meno di un milione di taglio(918.990 euro) per il Teatro di Messina, mentre le minori entrate perla Foss si fermano a 429.480 euro. Al Massimo di Palermo tagli inarrivo invece per 265mila euro e 84.400euro per il Teatro Biondo diPalermo. Su un totale di 7 milioni e mezzo di euro il fondo unicoregionale per lo spettacolo viene contratto di un milione 665.361euro, e l'Inda arretra in termini di dotazione di 48.570 euro cosìcome Taormina Arte (-543.640). Ex Tabella H.Croce e delizia delle cronache parlamentari, caduta in disgrazia edepotenziata negli anni la tabella che riassume i fondi per una seriedi associazioni ed enti sparsi nel territorio regionale accusa unulteriore taglio di quasi un milione di euro (-930mila euro). Altri tagli.Completano il dettaglio delle varie some prelevate per far quadrare iconti anche il minore contributo (1.111.381 euro) all'UniversitàKore di Enna, all'Unione ciechi (-573.755 euro) e alla Stamperiaregionale Braille (576.141 euro) e ancora il taglio sulle somme allaKeller (-313.487 euro) a Florio e Sal (-100mila euro) e all'Aras(Associazione regionale allevatori Sicilia) a cui vanno m meno281.350 euro. Tagli al Bilancio.Si trovano nel Bilancio il cui articolato è stato approvatodall'Ars, e non nella Finanziaria, i tagli sul Fondo Pensioni(buonuscita) dei regionali pari a 9.617.030,80 euro per "esercizio2019 e i prelievi per il 2020 di 18.803.264,28 dal fondo di riservaper le spese obbligatorie.




AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca VERIFICA SUI BILANCI, LA REGIONEINVIA UN ISPETTORE ALL'EX PROVINCIAAd Agrigento arriverà VincenzoRaitani che avrà 60 giorni di tempo per effettuare i controlli e poirelazionare all'assessore regionaleRedazione Ad Agrigento arriverà VincenzoRaitani. E' l'ispettore inviato, dalla Regione, all'ex Provincia perla predisposta verifica sull'utilizzo dei finanziamenti ricevutinel 2018. Nel decreto di nomina degli ispettori si legge che bisogna"verificare che le assegnazioni disposte in favore di Libericonsorzi e Città Metropolitane siano state utilizzate nel pienorispetto delle finalità proprie delle stesse, per garantire iservizi essenziali della popolazione".I dipendenti regionali, entro 60giorni, dovranno verificare i bilanci e relazionare all'assessore.In sette ex Province su 9 non sonostati approvati i bilanci del 2018. E dove sono stati approvati ilprezzo da pagare per arrivare all'equilibrio contabile è statoaltissimo. Ogni Provincia deve versare allo Stato un contributo peril risanamento della finanza pubblica che di fatto assorbe per interoi finanziamenti regionali.Da tutte le Province lo Stato preleva277 milioni: dunque più del doppio di quanto la Regione ha dato loscorso anno, in tutto 112 milioni. Ecco perché la maggior partedelle Province non ha approvato i bilanci. E chi lo ha fatto, comeTrapani e Agrigento, è stato costretto a varare un piano lacrime esangue.

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