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rassegna stampa del 1° marzo 2019

IlSicilia

Amianto, la Regione individua i siti per lo smaltimento
Approvata la delibera dell'assessore Pierobon

Via libera del governo Musumeci all'individuazione in Sicilia dei siti dove poter trattare e smaltire l'amianto, con grande risparmio in termini finanziari e ambientali.
La giunta regionale ha approvato la delibera dell'assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, che avvierà l'iter per la realizzazione dell'impiantistica necessaria per la trasformazione dei manufatti contenenti amianto o per il loro smaltimento finale.
Oggi nell'Isola si trovano solo impianti di stoccaggio provvisorio e l'amianto viene portato fuori, anche all'estero, con costi esorbitanti che spesso non pongono alcun freno all'abusivismo. Lo smaltimento dell'eternit ha dei costi che variano tra 400 e oltre 500 euro al metro cubo in base a vari fattori come la quantità, la distanza dalla discarica e il tipo di manufatto. Nel frattempo la Protezione civile lavora per l'approvazione finale del Piano amianto che consentirà di intensificare la lotta contro lo smaltimento irregolare e bonificare tutto il territorio siciliano. Ogni Comune dovrà varare un proprio piano e potrà avvalersi del lavoro svolto dalla Regione che mapperà dall'alto, anche tramite foto satellitari, la presenza di potenziali manufatti in amianto, che dovranno comunque essere verificati e confermati dagli enti locali. A quel punto smaltire tettoie, cisterne o canalette in maniera irregolare sarà molto rischioso per cittadini e aziende perché la normativa prevede multe salate e persino l'arresto.

Corriere di Sciacca

BIOGAS: MENTRE A SCIACCA SI DISCUTE, AD AGRIGENTO HANNO RILASCIATO LE AUTORIZZAZIONI. ECCOLE

Abbiamo già, sul nostro giornale, pubblicato alcuni dettagli con l'intervista all'ingegnere Mario Di Giovanna. Ieri sera si è svolta una seduta consiliare tra i cui punti vi era proprio la questione dell'impianto biogas che sorgerà in contrada Scunchipani. Alla seduta hanno assistito anche una folta delegazione dei residenti e degli operatori della pregevole contrada, polmone verde di eccellenza del territorio.
Tutti gli interventi dei consiglieri comunali miravano ad avere chiarimenti, notizie. Anche l'Amministrazione comunale ha dichiarato che non ha idea del progetto, ribadendo che nessun documento giace negli uffici comunali.
Il nostro compito di giornalisti, e la vocazione del Corrieredisciacca.it, a ficcare il naso molto dentro i fatti, ci porta a scoprire dettagli e documenti che altri, come approvato ieri sera in un documento all'unanimità dal Consiglio comunale sono alla ricerca di "indizi".
Ne abbiamo parlato con l'ingegnere  Mario Di Giovanna che ci ha fornito interessanti lumi.
Allora, ingegnere, come stanno i fatti?
"Sono stato incuriosito dall'intervento del consigliere Frigerio, le cui conclusioni presupponevano che, contrariamente a quanto dichiarato, ad oggi in realtà l'impianto per grandi linee fosse stato autorizzato. Ho quindi effettuato una ricerca nell'albo del Libero Consorzio di Agrigento e con grande sorpresa ho trovato ben due determine, relative ad un procedimento di Autorizzazione Unica Ambientale, che in più fasi con l'esplicito assenso dell'Ufficio Tecnico Comunale di Sciacca hanno autorizzato, da un punto di vista ambientale l'impianto".
Ci spieghi meglio a beneficio dei nostri lettori.
"La richiesta di AUA al Comune di Sciacca è stata presentata dalla My Ethanol srl il 26/04/2017. La determina principale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento è la n. 1807 del 27/10/2017 che acquisiti una serie di pareri, compreso quello positivo del SUAP di Sciacca n° 6996 del 18/09/2017, proponeva la determinazione positiva con prescrizioni per il successiva A.U.A. che sarebbe stata rilasciata dal SUAP di Sciacca il 15/11/2017 con provvedimento n°800/2017.
Quindi il Comune di Sciacca aveva conoscenza.
"Si, almento almeno per quanto riguarda gli Uffici Tenici Comunali, era pienamente cosciente della volontà de parte del gruppo Moncada, di produrre biogas nel proprio impianto avendo rilasciato esso stesso l'Autorizzazione Unica Ambientale necessaria all'esercizio".
Una vicenda, comunque, non semplice.
"La vicenda burocratica è in realtà più complessa perchè dopo l'A.U.A. rilasciata dal comune di Sciacca il 15/11/2017, la My Ethanol srl, titolare dell'impianto chiede al comune di Sciacca e al libero Consorzio di Agrigento, ed ottiene, una modifica del materiale in ingresso all'impianto, vedasi a proposito la determina n°2094 del 4/12/2018 e il parere .S.A.P del Comune di Sciacca del 6 Agosto 2018. Dalla documentazione ricavabile dal sito possiamo finalmente vedere la relazione tecnica con la descrizione dell'impianto".
In realtà è una distilleria, ma...
"In realtà l'impianto continua ad essere una distilleria, quindi con ingresso matrici vegetali zuccherine con gli scarti di lavorazione sottoposti ad un processo anaerobico di fermentazione con produzione di biogas che viene poi bruciato sul posto. Le matrici vegetali in ingresso erano nella prima versione dell'impianto melasso di Barbabietole, vinacce e  mastazzo di agrumi. Nella seconda fase dell'autorizzazione, del dicembre del 2018 il pastazzo di agrumi e il melasso di barbabietola vengono sostituiti con "materie cellulosiche di origine non alimentare" definite all'art. 2 comma i lettera q-quinquies del Dlgs 03/03/2011 n. 28. Nel dettaglio si tratta di "materie prime composte principalmente da cellulosa ed emicellulosa e aventi un tenore di lignina inferiore a quello delle materie lignocellulosiche. Comprendono residui di colture alimentari e foraggere (quali paglia, steli di granoturco pule e gusci), colture energetiche erbacee a basso tenore di amido (quali loglio, panico verga, miscanthus, canna comune e colture di copertura precedenti le colture principali ed ad esse successive), residui industriali (anche residui di colture alimentari e foraggere dopo che sono stati estratti gli oli vegetali, gli zuccheri, gli amidi e le proteine) e materie derivanti da rifiuti organici";
Cioè?
"Francamente vuol dire tutto ed il contrario di tutto, mi sorprende che gli uffici non abbiano chiesto cosa effettivamente vogliano trattare, anche perché non sono molti i rifiuti organici a alto tasso zuccherino che possono produrre alcol. Sorprendono inoltre , almeno non sono chiare ad una prima lettura le quantità in gioco. Intanto la produzione di biogas a pag. 32 viene fissata in 250 Nm3/h dal sito della Moncada si legge 500 m3/h.
Le quantità di rifiuti trattati, si legge sempre a pagina 32,  dovrebbero essere di 1.100 tonnellate/mese che su base annua sono 13.200 tonnellate, un numero elevato ma paragonabile ai rifiuti trattati dal centro di compostaggio di Sciacca. Sempre nella stessa pagina però dallo schema dell'impianto si legge, "Vinacce in ingresso 44.880 tonnellate/mese" ed ancora nelle pagine successive "Melasso 4752 t/mese", pastazzo 31.680 tonn/mese" che sono quantità che sarebbero molto grandi su base annuale, su base mensile sono enormi.
Perchè è fondamentale un incontro con l'imprenditore Moncada?
"Altre perplessità sorgono nella lettura e dimensionamento delle quantità trattate di gas è per questo che è fondamentale un incontro con Moncada per chiarire tutti questi dubbi sul progetto, naturalmente col rammarico che questa fase di chiarimento e concertazione sarebbe dovuta avvenire prima che il comune di Sciacca rilasciasse le relative Autorizzazioni ambientali, in questa fase infatti rimane poco da fare".
Filippo Cardinale
ECCO I DOCUMENTI CHE IL CORRIEREDISCIACCA METTE A DISPOSIZIONE
Determina N. 1807 di Registro per le Determine del 27/10/2017  SU_DET_DETE_2094_2018
Determina N. 2094 di Registro per le Determine del 04/12/2018   SU_DET_DETE_2094_2018

Scrivolibero

Acqua pubblica: lettera aperta alla presidente dell'Ati di Agrigento e ai sindaci della provincia - ScrivoLibero.it

"Ci preme ringraziarVi per la Vostra cortese partecipazione al convegno da noi organizzato sabato 23 febbraio presso il Polo universitario di Agrigento su "Il servizio idrico in provincia di Agrigento: dal fallimento della privatizzazione alla gestione Pubblica e Partecipata", per il quale ci siamo avvalsi dell'autorevole contributo del Costituzionalista Prof. A. Lucarelli che ci ha aiutato a spiegare, anche in termini giuridici ed amministrativi, la nostra proposta di futura gestione del SII attraverso la costituzione di una azienda speciale consortile".
Lo scrive in una lettera inviata alla presidente dell'Ati, la Sindaca di Sciacca Francesca Valenti, il Forum siciliano dei movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni e Federconsumatori Sicilia, che aggiunge:
"Come speravamo l'iniziativa è stata un utile momento di confronto nel quale abbiamo molto apprezzato l'intervento della Presidente dell'ATI idrico Dott.sa Valenti che ci ha rassicurati sull'intendimento dell'ATI, dopo la risoluzione del contratto con il gestore, di voler procedere con una forma di gestione interamente pubblica, di stare già lavorando alla definizione del Piano d'Ambito e di aver costituito un tavolo di lavoro in cui sia i Sindaci consegnatari che quelli che non hanno consegnato le reti al vecchio gestore lavorano insieme, nel rispetto delle posizioni ed esigenze di tutti, per assicurare all'intera provincia una gestione efficace, efficiente ed economica in grado di sanare le illegalità, malversazioni ed inefficienze del passato e poter guardare con fiducia al futuro sviluppo sostenibile del territorio.
Decisione, quella dell'ATI, che trova ulteriore legittimazione dall'ordinanza del TAR, che il 25 scorso ha respinto la richiesta del gestore di sospensione dell'interdittiva antimafia prefettizia, ritenendo che persistano gli elementi di permeabilità alla criminalità organizzata.
Consideriamo pertanto fondamentale la volontà espressa dalla Presidente Valenti di voler valorizzare il contributo partecipativo delle associazioni, dei comitati e dei cittadini come elemento di garanzia di trasparenza, democraticità e leale collaborazione tra gli enti locali e le cittadinanze nel percorso che si sta intraprendendo verso il rispetto della volontà Popolare, della legalità e del Bene Comune per eccellenza".

Giornale di Sicilia

Gestione pubblica dell'acqua
A Ribera vertice dei 27 sindaci
Chiesto un confronto urgente con Siciliacque

Giuseppe Pantano
RIBERA
I 27 sindaci dei Comuni che hanno consegnato le reti idriche si sono riuniti ieri a Ribera. C'era anche Francesca Valenti, sindaco di Sciacca e presidente dell'Ati. «Non si può più perdere tempo per risolvere la questione dell'acqua nell'Agrigentino, chiediamo con urgenza un tavolo regionale che coinvolga SiciliAcque e la Presidenza della Regione Siciliana altrimenti non ne usciamo più e i cittadini non vedranno mai diminuire il costo delle bollette che è il nostro primo obiettivo insieme al miglioramento del servizio idrico nel suo complesso». Questa la posizione del sindaco di Montevago e deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo che ieri era seduta al tavolo. «Si sta valutando l'idea - ha aggiunto - di procedere in maniera unanime per lavorare insieme tutti e 43 i comuni, questa proposta sarà avanzata all'Ati nel corso della prossima assemblea. Nel frattempo, però, i sindaci dei 27 comuni consegnatari pensiamo che sia molto importante un tavolo a livello regionale  perché, per esempio, con SiciliAcque, che vende l'acqua all'ingrosso ad un prezzo esoso che non ha precedenti in Italia, non abbiamo mai interloquito, così come non abbiamo mai parlato della questione con il presidente della Regione. Occorre capire perché i costi dell'acqua applicati da SiciliAcque sono così alti e dobbiamo chiedere con forza la riduzione. È importante non perdere altro tempo, insieme ai commissari prefettizi noi sindaci dobbiamo essere i protagonisti di una soluzione positiva della questione acqua, perché le nostre popolazioni attendono risposte e non possiamo ancora rischiare  di far passare altri anni in questa situazione». Intanto, il Forum siciliano dei movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni e Federconsumatori Sicilia che hanno organizzato un momento di confronto sul tema, apprezzano quanto dichiarato dal presidente dell'Ati, Francesca Valenti, dopo la risoluzione del contratto con il gestore, «di voler procedere con una forma di gestione interamente pubblica, di stare già lavorando alla definizione del piano d'ambito e di aver costituito un tavolo di lavoro in cui sia i sindaci consegnatari che quelli che non hannoconsegnato le reti al vecchio gestore lavorano insieme, nel rispetto delle posizioni ed esigenze di tutti, per assicurare all'intera provinciaunagestione efficace, efficiente ed economica in grado di sanare le illegalità, malversazioni ed inefficienze del passato e poter guardare con fiducia al futuro sviluppo sostenibile del territorio». E auspicano «una prosecuzione del confronto al fine di raggiungere il condiviso obiettivo di una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico integrato, cogliamo l'occasione per porgere i più cordiali saluti». Giovedì 7 marzo, alle ore 19, al centro civico di Menfi, si terrà una seduta di consiglio comunale aperto per discutere del servizio idrico e della gestione futura. La seduta consigliare è stata sollecitata dal comitato per l'acqua pubblica di Menfi che segue, da tempo, le iniziative svolte e che è coordinato da Gaspare Bonfiglio e Pietro Campo. Menfi è tra i comuni che non hanno consegnato le reti idriche e che, nel passato, hanno svolto anche azioni di protesta per difendere questa scelta. (*GP*) 

Teatro di tanti incidenti mortali
Menfi-Porto Palo, lavori per rendere la strada più sicura

MENFI
Per due settimane squadre di operai del Libero Consorzio di Agrigento saranno in azione a Menfi e in particolare lungo la provinciale che collega il centro Belicino alla località balneare di Porto palo per una serie di lavori di messa in sicurezza. Lavori di sistemazione del manto stradale, ma anche di scerbatura per migliorare le condizioni di sicurezza sono previsti anche nella strada che collega Lido Fiori a Porto Palo. «Nelle scorse settimane ho inviato una relazione al Libero Consorzio - dice il vicesindaco e assessore alla Viabilità, Ludovico Viviani - con tutte le criticità che emergono in queste strade e tempestivamente, molto in anticipo rispetto all'inizio  della stagione estiva e questo è un fatto molto positivo, è stato disposto un intervento. Si tratta di strade che sono molto transitate durante tutto l'anno, ma in particolare già dalle prossime settimane con l'arrivo della bella stagione ». La viabilità, anche a Menfi, è stata messa a dura prova dal maltempo dei mesi scorsi e in particolare dall'esondazione del torrente Mandrarossa che ha allagato  la località balneare di Lido Fiori e causato danni a molte abitazioni, invase da acqua e fango. Ieri è arrivato a Menfi anche Filippo Napoli, responsabile del settore Infrastrutture stradali del Libero Consorzio di Agrigento. Ci sono interi tratti di strada provinciale 79 Menfi - Porto Palo che vengono asfaltati e in altri si interviene con la pulizia impiegando una serie di mezzi meccanici. Questi lavori di sistemazione e messa in sicurezza arrivano pochi giorni dopo che è stato annunciato l'impiego di poco meno di due milioni di euro per la sistemazione di due importanti strade provinciali, la Sciacca - Menfi e la Ribera - Cianciana  grazie a due decreti del dirigente generale del Dipartimento Regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti. Il primo decreto registrato alla Ragioneria centrale riguarda i lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per il ripristino della regolare transitabilità sulla strada provinciale 79/A Sciacca- Menfi, compreso nel programma di interventi sulla rete viaria secondaria siciliana, per un importo di 767.625 euro. L'altro riguarda lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per il ripristino della regolare transitabilità sulla  strada provinciale 32 Ribera - Cianciana per un importo di 996.880 euro. Attualmente sono ancora in corso i lavori, ma l'obiettivo del Libero Consorzio è di completarli entro il prossimo mese di luglio, in anticipo rispetto al previsto, per la sistemazione e messa in sicurezza della strada provinciale Sciacca - Caltabellotta. Lo ha confermato lo stesso Filippo Napoli. (*GP *)

Dopo anni di proteste a Racalmuto
«Strada della miniera»
Fondi per 600 mila euro

RACALMUTO
È giunto il tempo della svolta. Mentre a Racalmuto è già «scoppiata » la campagna elettorale per le prossime amministrative, il 13 marzo saranno consegnati i lavori - per un importo complessivo di 652.000 euro - per la riqualificazione e la messa in sicurezza della strada Racalmuto- Milena. Ad annunciarlo, ieri, è stato il sindaco uscente Emilio Messana: probabile candidato per cercare di conquistare il suo secondo mandato. La strada Racalmuto, Milena, Bompensiere, che conduce alla miniera di sale dell'Italkali, rientrava tra le opere inserite nel «Patto per il Sud», in seguito alla rimodulazione di fondi fatta - era il 26 luglio del 2017 - dalla giunta regionale. «È stato premiato un importante lavoro di sinergia dei territori - ha dichiarato, ieri, il sindaco di Racalmuto: Emilio Messana. Queste infrastrutture viarie erano abbandonate da decenni e nessuno prima di noi si era preoccupato di dotarle di una progettazione, indispensabile per poter accedere a qualsiasi forma di finanziamento. Non avendo mezzi, risorse e competenze per poterla fare da soli, abbiamo attivato una virtuosa collaborazione tra enti, che ha portato a questo primo importante risultato. Non ci siamo limitati a battere cassa - ha spiegato Messana - ma abbiamo promosso un tavolo di concertazione con tutte le istituzioni pubbliche e private interessate: i Comuni di Racalmuto, Milena, Bompensiere, Montedoro, il Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, il Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta, la Protezione civile provinciale, quella regionale e l'Italkali. Siamo riusciti, a seguito di numerosi sopralluoghi congiunti, a redigere una relazione ed un progetto preliminare che sono stati fondamentali per l'inserimento in questa linea di finanziamento. È un investimento importantissimo per i Comuni coinvolti e per lo stabilimento Italkali: si mette in sicurezza una strada ad intenso traffico di mezzi pesanti, si rende più agevole il collegamento tra i Comuni del Vallone, il nostro paese e la statale 640» - ha aggiunto l'uscente capo dell'amministrazione di Racalmuto-. La progettazione e la direzione dei lavori sono della Protezione civile di Agrigento, con l'ingegnere Carmelo Arcieri, coadiuvato dal geologo Carmelo Collura, dal geologo Carmelo Schembri, dal geometra Emanuele Milioto e da Lidia Argento. Il tredici marzo, dunque, l'appuntamento è proprio al Municipio di Racalmuto, che è il Comune capofila dell'intervento finanziato. La svolta si è concretizzata, all'inizio dell'estate 2017, grazie alla delibera della giunta regionale che ha rimodulato gli interventi previsti nel «Patto per il Sud». Svolta che è arrivata ad un anno dalla plateale protesta di circa 50 autoarticolati, provenienti dall'Agrigentino, dal Palermitano e dal Catanese. Allora, i camion si incolonnarono, uno accanto all'altro, lungo via Perlasca, recriminando la necessità di percorrere una strada degna d'essere chiamata tale. La provinciale che da Racalmuto conduce fino a Milena  è, infatti, ormai, peggio diuna «trazzera». (*CR*)


Live sicilia

Secessione dei ricchi, no del Sud Sulle Province intesa più vicina

Salvo Toscano
Il Sud si è fatto sentire oggi in sede di Conferenza Stato-Regioni sul tema del regionalismo differenziato. Tema assai caro alla Lega, che spinge per dare il via libera agli accordi che assegnerebbero a Lombardia e Veneto una ampia sfera di autonomia, una sorta di "secessione mascherata" secondo i critici, su cui il Parlamento nazionale potrebbe solo prendere o lasciare. Una tesi quest'ultima contestata oggi dalle Regioni del Mezzogiorno, Sicilia inclusa. Nel giorno in cui la Regione ha avuto anche due importanti momenti di confronto con il governo nazionale: con il premier
Giuseppe Conte sul tema del dissesto idrogeologico e con il ministero dell'Economia sul complesso doppio dossier che riguarda la situazione economia delle Province e la possibilità di spalmare in trent'anni l'intera somma necessaria a rientrare dal disavanzo. Incontri dai quali l'assessore all'Economia Gaetano Armao torna rincuorato, sottolineando una "piena sintonia con il governo nazionale sui temi". Soprattutto sulle ex Province alla canna del gas qualcosa sembra muoversi e alla Regione c'è ottimismo sulla possibilità di permettere presto agli enti di area vasta di approvare bilanci e consuntivi.
Autonomia, la frenata del Sud
Ieri Matteo Salvini, dopo l'incontro con i governatori veneto e lombardo, aveva accelerato sul regionalismo differenziato, chiedendo a Conte e Luigi Di Maio di procedere spediti, secondo el ricostruzioni dei quotidiani. Ma oggi in Conferenza Stato-Regioni si è alzata forte e univoca la voce dei governatori del Centro-Sud che si sono espressi criticamente sulla "secessione dei ricchi". In particolare, oltre al merito della riforma, che rischia di amplificare il divario tra Nord e Sud, ci sono stati interventi critici sul modus operandi. E in particolare sul percorso secondo il quale gli accordi con le tre regioni (oltre a Lombardia e Veneto c'è anche l'Emilia Romagna) dovrebbero essere ratificati dal Parlamento senza la possibilità di emendarli. Sul punto Armao ha fatto notare che questo sarebbe un paradosso anche perché gli statuti delle regioni a statuto speciale sono modificabili dalle Camere con leggi costituzionali, mentre lo schema previsto per il regionalismo differenziato delle tre regioni del Nord, che hanno statuto ordinario, avrebbe una "blindatura" più rigida.
Province, si cerca la soluzione
Una parziale schiarita arriva dal tavolo sulle ex Province. Città metropolitane e Liberi consorzi in Sicilia sono in condizioni finanziarie disperate, Siracusa è già al default, a Messina poco manca, i bilanci non si riescono ad approvare e i servizi ai cittadini sono massacrati. E allora, nell'attesa di archiviare il prelievo forzoso come contributo alla finanza pubblica, che in questi anni ha messo in ginocchio le ex Province anche alla luce dei tagli ai trasferimenti, si lavora a misure tampone che possano avere effetti immediati. La ricetta sul tavolo è quella invocata dal governatore Nello Musumeci e  dall'Anci siciliana, una modifica ordinamentale che potrebbe permettere per lo meno di chiudere i bilanci e i rendiconti. Su questo Armao avrebbe registrato aperture da Roma. E anche Conte oggi a margine dell'incontro con i presidenti di Regione sul dissesto idrogeologico ha ribadito l'intendimento che sulle Province lo Stato faccia la sua parte. A dare fiato ai conti ci sono anche i 112 milioni che la Regione ha già stanziato per gli enti d'area vasta, un afflusso di risorse che scongiurerebbe nell'immediato il default.

La Valle dei Templi

ADA Agrigento evento spazio Temenos - La Valle dei Templi

Sabato 2 MARZO alle ore 17,00 presso lo SPAZIO TEMENOS  (Chiesa di San Pietro) di via Pirandello, 1, Agrigento, avrà luogo la cerimonia conclusiva del progetto "Young  & Old. Generazioni a confronto. Il recupero della memoria al tempo dei social", organizzato dall'Associazione  per i Diritti degli Anziani (ADA) di Agrigento, presieduta da Vito Capobianco,  in collaborazione con gli alunni dell'Istituto Comprensivo Luigi Pirandello di Porto Empedocle.
Il ricco programma, coordinato dalla giornalista Teresa Di Fresco, prevede l'esibizione del gruppo folkloristico "I piccoli di Val d'Akragas" che eseguiranno danze e musiche della tradizione popolare agrigentina liberamente ispirate al "Liolà" di Pirandello. Brani tratti da commedie pirandelliane saranno rappresentati anche  dalla "Compagnia delle Donne di Anticoli Corrado" in collegamento remoto dall'aula consiliare di Anticoli Corrado, comune partner del progetto. Durante la cerimonia sarà proiettato il video/intervista "Doposcuola con i nonni" realizzato dagli alunni dell'Istituto Comprensivo Luigi Pirandello di Porto Empedocle. Seguirà la presentazione del libro "Il Pirandello dimenticato" di Pierluigi Pirandello e Alfonso Veneroso (De Luca Editori D'Arte).
La diretta facebook dell'evento, trasmessa nella pagina "URP informa Agrigento", sarà curata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

Scrivolibero

Il 13 marzo saranno consegnati i lavori per la messa in sicurezza della strada Racalmuto-Milena-Bompensiere

Il prossimo 13 marzo saranno consegnati i lavori, dell'importo complessivo di €. 652.000,00, per la riqualificazione e la messa in sicurezza della strada Racalmuto Milena.
La strada Racalmuto, Milena, Bompensiere, che conduce alla miniera dell'Italkali rientrava tra le opere inserite nel "Patto per il Sud" in seguito alla rimodulazione operata con la Deliberazione n. 302 del 26/07/2017 della Giunta Regionale Siciliana.
"È stato premiato un importante lavoro di sinergia dei territori - dichiara il sindaco Emilio Messana. Queste infrastrutture viarie erano abbandonate da decenni e nessuno prima di noi si era preoccupato di dotarle di una progettazione, indispensabile per poter accedere a qualsiasi forma di finanziamento. Non avendo mezzi, risorse e competenze per poterla fare da soli, abbiamo attivato una virtuosa collaborazione tra enti, che ha portato a questo primo importante risultato.
"Non ci siamo limitati a battere cassa - spiega Messana - ma abbiamo promosso un tavolo di concertazione con tutte le istituzioni pubbliche e private interessate: i Comuni di Racalmuto, Milena, Bompensiere, Montedoro, il Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, il Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta, la Protezione Civile Provinciale e Regionale, l'Italkali.
"Siamo riusciti, a seguito di numerosi sopralluoghi congiunti, a redigere una relazione ed un progetto preliminare, che sono stati fondamentali per l'inserimento in questa linea di finanziamento.
"È un investimento importantissimo per i Comuni coinvolti e per lo stabilimento Italkali: si mette in sicurezza una strada ad intenso traffico di mezzi pesanti, si rende più agevole il collegamento tra i Comuni del Vallone, il nostro paese e la s.s. 640. "
La progettazione e la direzione dei lavori sono in capo alla Protezione Civile di Agrigento, con l'Ing. Carmelo Arcieri, coadiuvato dal geol. Carmelo Collura, dal geol. Carmelo Schembri, dal geom. Emanuele Milioto e dalla sig.ra Lidia Argento. Appuntamento il tredici marzo prossimo presso il Municipio di Racalmuto, comune capofila dell'intervento finanziato.

Risoluto.it

Rilasciata l'A.U.A per l'impianto di biogas della Moncada Energy, la sindaca Valenti:"Un fatto gravissimo" - Risoluto
Giovanna Venezia

E' stato l'ingegnere Mario Di Giovanna, attivista del Comitato Stop alla piattaforma, da anni impegnato in tante battaglie a difesa del territorio, a scovare il progetto dell'impianto di biomasse della Moncada Energy all'albo pretorio del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Da settimane in città si vociferava della possibilità di un impianto di biogas nella contrada Chiana-Scunchipani di Sciacca, nella sede dell'ex distilleria Kronion. Da più parti, si sono levate richieste e chiarimenti. Da Mizzica alla relativa commissione consiliare, dai consiglieri di opposizione alla richiesta di un consiglio comunale per trattare il punto. Ma si continuava a brancolare nel buio, tra i rimpalli degli uffici comunali dove a quanto pare, il progetto della Moncada Energy nessuno sembrava averlo mai visto.
Anche se dall'altro lato, c'erano le concessioni di servitù che la Snam nel frattempo stava ottenendo in alcuni terreni attigui all'ex sede della Kronion.
Eppure è bastata l'intuizione di Di Giovanna, il controllo all'albo pretorio provinciale per accorgersi che l'A.U.A, l'autorizzazione unica ambientale era stata già concessa nel novembre del 2017 alla ditta "My Ethanol srl", rilasciata anche sulla base dell'autorizzazione dello Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Sciacca. Ci sarebbero anche le firme di ben quattro degli otto componenti del risicato Ufficio tecnico di Sciacca. Insomma, stando alle carte, all'Ufficio Tecnico del Comune di Sciacca, il progetto dell'impianto di biomasse non avrebbe dovuto essere roba sconosciuta così come fino a ventiquattro ore fa appariva anche nei contenuti della seduta consiliare che ha trattato la questione.
"Un fatto gravissimo - ha commentato oggi la sindaca Francesca Valenti apprendendo quanto scovato da Mario Di Giovanna. La prima cittadina nei giorni scorsi aveva annunciato la convocazione dei vertici della ditta per conoscere i termini della questione. Incontro che si farà anche se stando alle carte, l'impianto ha già tutte le autorizzazioni necessarie nei termini di legge per far partire il progetto.

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