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rassegna stampa del 21 marzo 2019

Giornale di Sicilia

Statale 640 ed erosione costiera
L'Anas: colpa delle correnti marine
I dirigenti dell'ente escludono che il fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti dal tratto stradale
L'allarme, l'Anas lo ha lanciato nel 2017. Ma da allora è rimasto praticamente inascoltato. Al tavolo tecnico - convocato dal commissario di Governo - per l'emergenza erosione costiera che rischia d'arrivare fino alla statale 640, nel tratto Agrigento- Porto Empedocle, è stata proprio l'Anas a rappresentare che l'arretramento della falesia è dovuto unicamente all'erosione delle onde e delle correnti marine. «Proprio in quel tratto, infatti, non sono presenti i frangiflutti a mare che ridurrebbero sensibilmente il fenomeno erosivo -hanno reso noto, ieri,dall'Anas che cerca, naturalmente, di fare chiarezza su quanto sta ccadendo - . È stato inoltre completamente escluso che il fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti dal tratto stradale che risultano efficacemente convogliate nelle opere di presidio idraulico. Nel corso dell'incontro, è stato concordato di verificare l'impatto sull'erosione delle cosiddette acque di scorrimento provenienti dalle aree - non di competenza Anas - a monte della strada statale ». E Anas ha garantito la propria collaborazione. Anas, nel corso della riunione, ha sottolineato che nell'ambito delle proprie attività di monitoraggio continuo delle opere in gestione, comprese le pertinenze, ha riscontrato  fin dall'anno 2017 le criticità di erosione del versante a valle della strada ed ha, di conseguenza e continuamente, allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio. La società pertanto accoglie con soddisfazione la notizia che gli enti preposti «abbiano deciso di affrontare la problematica e auspica che gli interventi programmati vengano attuati al più presto, garantendo la messa in sicurezza tutta l'area». A dirsi pronta ad intervenire con urgenza, dopo il tavolo tecnico, è stata la Regione che aveva auspicato - secondo le dichiarazioni del presidente Nello Musumeci - che l'Anas si attivasse subito "per accertare le cause, senza perdere altro tempo". Ma stando a quanto ieri è stato reso noto ufficialmente dall'Anas, l'azienda non pare proprio che abbia perso tempo. L'allarme - rimasto inascoltato - è stato lanciato nel 2017 e delle valutazioni tecniche hanno consentito di escludere "che il fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti dal tratto stradale che risultano efficacemente convogliate nelle opere di presidio idraulico". Per quanto riguarda l'impatto sull'erosione delle cosiddette acque di scorrimento provenienti dalle aree - non di competenza Anas - a monte della strada statale, l'Anas ha garantito la propria collaborazione nell'indagine. A essere interessati, in particolare, dal fenomeno di erosione costiera, sono due chilometri e settecento metri, all'uscita della galleria Caos, tra Agrigento e Porto Empedocle, dove una falesia è quasi arrivata a ridosso del manto stradale. Il progetto verrà inserito nel piano di interventi previsti dall'ordinanza di Protezione civile 558, per i quali c'è già uno stanziamento di trecento milioni di euro per il prossimo triennio. A documentare la gravissima situazione e a segnalarla alla Regione è stata, nei giorni scorsi, l'associazione ambientalista MareAmico. Non si tratterà, però, di contrastare soltanto la forza delle mareggiate. Anzi, come è emerso dal vertice, coordinato dal soggetto attuatore della struttura commissariale Maurizio Croce, gran parte della responsabilità del fenomeno erosivo andrebbe ricercata a monte. "Il sistema di raccolta delle acque che scivolano giù dalla strada statale, realizzato dall'Anas, - hanno reso noto dalla Regione - da tempo risulta danneggiato in più  punti, a cominciare dal piede. Un malfunzionamento che provocherebbe un "effetto-cascata" capace di scavare la roccia, oltre a innescare una serie di altre infiltrazioni". Ma l'Anas ieri ha respinto, categoricamente, questa situazione ed ha parlato  di "acque di scorrimento provenienti dalle aree - non di competenza Anas - a monte della strada statale". (*CR*)

Piazzale Ugo La Malfa
Studenti in una marcia dedicata alla legalità

Oggi alle 11 in piazzale Ugo  La Malfa, ad Agrigento, un gruppo studentesco dell'istituto comprensivo «Esseneto» darà vita ad una passeggiata dedicata alla legalità che raggiungerà il Giardino Botanico in via Demetra. Giunti sul posto, a  mezzogiorno circa, alla presenza delle massime autorità cittadine, si svolgerà la cerimonia di piantumazione di un albero di ulivo per poi issare la bandiera dell'associazione  «Libera». Tutto questo sempre legato alla «Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie» istituita con la legge 8 marzo 2017 n. 20. (*ACAS*)

Giardino Botanico
Ricordando le vittime innocenti delle mafie

« L'equilibrio dell'innocenza » è l'opera del maestro Domenico Boscia, dedicata alle vittime innocenti delle mafie e realizzata su incarico di Alfredo Prado (nella foto), che  verrà scoperta nel corso di una solenne cerimonia in programma oggi a mezzogiorno al Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di una lastra in pietra lavica ceramizzata che rappresenta, secondo la visione del noto artista messinese, il tema delle vittime innocenti delle mafie. Alle 9 un corteo di studenti dell'istituto «Agrigento Centro» partirà da piazza Aldo Moro per raggiungere il giardino. Alle 10 nell'aula consiliare dell'ex Provincia, il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale Girolamo Alberto Di Pisa, incontrerà i ragazzi. (*ACAS*)


Scrivolibero

Vittime di mafia: il ricordo al Libero Consorzio di Agrigento - ScrivoLibero.it

Le vittime innocenti delle mafie saranno ricordate domani mattina, nell'Aula Consiliare "Luigi Giglia" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, nel corso di un incontro con gli studenti degli Istituti secondari superiori del territorio.
Alla manifestazione, aperta dai saluti del Commissario Straordinario dell'ex Provincia Dott. Girolano Alberto Di Pisa e del Prefetto di Agrigento, dott. Dario Caputo, parteciperanno le massime autorità cittadine.
La "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", che si celebra in tutta Italia il 21 marzo, è istituita con la Legge 8 marzo 2017 n. 20 ed è promossa dal MIUR in collaborazione con l'associazione 'Libera'.
La manifestazione prevede che gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado promuovano, nell'ambito della propria autonomia e competenza, iniziative volte alla sensibilizzazione sui temi della legalità e sulla rilevanza istituzionale e sociale del valore della memoria nel ricordo delle vittime delle mafie.
Successivamente un corteo di studenti dei Plessi "Garibaldi" e "Pirandello" della dell'Istituto "Agrigento Centro", diretto dalla Professoressa Anna Gangarossa, partirà da Piazza Aldo Moro per raggiungere il Giardino Botanico di Via Demetra.
Alle ore 11.00, invece, un corteo di studenti dell'Istituto Comprensivo "Esseneto", diretto dalla professoressa Vincenza Lonobile, partirà da Piazzale Ugo La Malfa in direzione del Giardino Botanico, nel quale, alle ore 12.00, alla presenza delle massime autorità cittadine, si svolgerà la cerimonia di scopertura dell'opera del Maestro Domenico Boscia dal titolo: "L'Equilibrio dell'innocenza".
L'opera verrà collocata su un cippo in pietra, in memoria di tutte le vittime delle mafie.
Sono, invece, dedicate ai Giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e alle loro scorte, al Giudice Rosario Livatino e al Maresciallo Giuliano Guazzelli le "pietre d' inciampo" che gli studenti dei Plessi "Pirandello" e "Garibaldi" dell'Istituto Comprensivo "Agrigento Centro" doneranno al Commissario Straordinario Di Pisa, per essere collocate al Giardino Botanico.
Gli studenti, infine, pianteranno un albero di ulivo.

Siciliaonpress

Giornate FAI di Primavera, ad Agrigento 40 luoghi da visitare
Autore - Giuseppe Moscato

Presso Villa Genuardi ad Agrigento la dlegazione FAI di Agrigento ha presentato le Giornate FAI di Primavera 2019, giunte ormai alla 27ª edizione, che si svolgeranno, in tutta Italia,  Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019
Monastero benedettine PalmaQuest'anno la Delegazione di Agrigento aprirà più di 40 luoghi in città e nei 12 comuni della provincia che hanno aderito all'iniziativa: si tratta di beni spesso poco conosciuti o poco valorizzati, a volte chiusi perché di proprietà privata, come Ville e Palazzi, resi fruibili grazie alla collaborazione dei volontari Fai e degli oltre 800 Apprendisti Ciceroni delle 30 scuole coinvolte che, indossati i panni di narratori d'eccezione, racconteranno ai visitatori il valore di questi beni e le storie che essi custodiscono.
Castello-di-NaroPer l'edizione 2019 la novità sarà il progetto FAI ponte tra culture, che si propone di porre l'attenzione su quei luoghi che testimoniano la ricchezza derivata dall'incontro e dalla fusione tra la nostra tradizione e quella dei paesi europei, asiatici, americani e africani come il giardino di Villa Genuardi ad Agrigento, con influenze dell'Asia e del Sud America, e la chiesa di Santa Caterina D'Alessandria a Naro, probabilmente costruita su un'antica Moschea.
Tra i beni aperti nella Provincia di Agrigento, grazie alla collaborazione di vari enti e soggetti privati:
villa romana realmonte2 beni di competenza della Soprintendenza di Agrigento, Villa Genuardi e la Villa Romana di Realmonte,
1 bene di competenza del Polo Museale di Agrigento, le Catacombe Paleocristiane di Naro
1 bene di competenza del Libero Consorzio della Provincia di Agrigento, il Giardino Botanico di Agrigento
1 bene di competenza del FEC, la chiesa delle Benedettine di Palma di Montechiaro
1 bene di competenza dell'autorità portuale di Porto Empedocle, il Porto Empedocle
1 bene di competenza delle Ferrovie dello Stato, la Stazione di Porto Empedocle
Beni di pertinenza comunale - Municipio di Licata, Municipio e Torre Carlo V a Porto Empedocle, Castello di Naro, Palazzo Ducale a Palma
1 bene di competenza ANAS, la Casa Anas di Agrigento
15 beni di competenza dell'Arcidiocesi di Agrigento, tra chiese e oratori, come la Chiesa Madre di Sambuca recentemente aperta al culto, la Chiesa Madre di Aragona, con l'annessa sezione del Museo diocesano, la Chiesa Madre di Racalmuto con la bellissima tela di Pietro d'Asaro recentemente restaurata, la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria probabilmente costruita sopra una moschea araba.
4 beni privati - Fattoria Mosè ad Agrigento, Villa Maria a Casteltermini, Palazzo La Lumia a Licata, Palazzo Adamo Bartoccelli a Canicattì
treno storico-templiIniziative speciali:
- Treno storico da Palermo per la Valle dei Templi di Agrigento
- Treni navetta tra La Stazione Centrale di Porto Empedocle e il Tempio di Vulcano, da dove si potrà accedere al Giardino della Kolymbetrha bene FAI. Per prenotazioni: prenotazioni@fondazionefs.it
I beni resteranno aperti nei giorni di sabato 23 e domenica 24 Marzo 2019 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00.


Gds.it

Ex Province, sbloccati oltre cento milioni di euro

Pronti per essere sbloccati gli oltre 100 milioni di euro della   Finanziaria 2019 destinati alle ex Province. I decreti saranno firmati   in settimana ed entro fine mese i fondi messi a disposizione dal   governo regionale saranno liquidati ai Liberi consorzi comunali e alle   città metropolitane". A darne notizia i sindacati siciliani Cigl, Cisl   e Uil, con le federazioni per la Funzione pubblica. "Dopo i quasi 50 milioni di euro provenienti dalle accise e versati   nei giorni scorsi, ecco un'altra boccata di ossigeno per questi enti,   molti dei quali si trovano in condizioni di dissesto o di   pre-dissesto. Ma non può bastare: serve una strategia precisa, mosse   politiche chiare, per non essere costretti ad agire sempre per   tamponare le emergenze", dicono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo   della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera   della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia. "Il nostro impegno dopo il primo incontro a Palazzo d'Orleans   organizzato dal governo Musumeci - proseguono i sindacalisti -, è   quello di continuare a portare avanti l'interlocuzione aperta con   tutti i rappresentanti istituzionali e politici regionali e nazionali.   Siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non   arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province   siciliane. Attendiamo entro il mese di settembre un nuovo accordo   Stato-Regione sul prelievo forzoso, che tanto incide sulla vita   economico-finanziaria degli enti intermedi, per poi andare avanti   rimettendo le Province, le loro funzioni e il personale, al centro del   dibattito politico".

AGRIGENTONOTIZIE


Cronaca / Ribera CHE SHOW AL TEATRO "MASSIMO", IL PUBBLICO BALLA SULLE NOTE ROCK DEL TOSCANINI In scena lo spettacolo musicale "Come Alive", nell'orchestra anche l'agrigentino, Sergio Calì Redazione Al teatro Massimo di Palermo, è andato in scena "Come Alive" in collaborazione con il "Toscanini" di Ribera e il Ballet Du Nord. Un successo acclarato dai ripetuti applausi per il Toscanini Electric Ensemble che ha letteralmente trascinato il pubblico a ballare insieme ai danzatori della compagnia francese guidati dal coreografo Sylvain Groud che si è esibito in una speciale performance anche dal palco reale. Tra i musicisti dell'ensemble: direttore e chitarra solista Luca Nostro, batteria solista Sergio Calì, chitarre elettriche Francesco Tamburello, Angelo Prazza, Stefano di Costa, Davide Lauricella, Vincenzo Scaturro, Marco Alongi, Alessandro Schittone, Marco Gioè, Giuseppe Piparo, Felice Amodio, Francesco Fauci, Calogero Bruno. Bassi elettrici Vincenzo Ruffo, Sergio Morreale. "Un successo che conferma l'elevata qualità didattica e di produzione dell'Istituto Toscanini che - dice il direttore Mariangela Longo - operando in sinergia con i più importanti teatri di produzione, riesce ad offrire ai propri giovani talenti esperienze artistiche di alto prestigio e di grande crescita professionale grazie ad un corpo docente altamente qualificato ed efficiente.

AGRIGENTOOGGI
EX PROVINCE, SBLOCCATI GLI OLTRE 100 MILIONI DI EURO DELLA FINANZIARIA 2019 Di Redazione web Cgil, Cisl e Uil: "Una boccata d'ossigeno, ma non basta. Stop a soluzioni tampone, pronti a manifestare anche a Roma" "Pronti per essere sbloccati gli oltre 100 milioni di euro della Finanziaria 2019 destinati alle ex Province. I decreti saranno firmati in settimana ed entro fine mese i fondi messi a disposizione dal governo regionale saranno liquidati ai Liberi consorzi comunali e alle città metropolitane". A darne notizia i sindacati siciliani Cigl, Cisl e Uil, con le federazioni per la Funzione pubblica. "Dopo i quasi 50 milioni di euro provenienti dalle accise e versati nei giorni scorsi, ecco un'altra boccata di ossigeno per questi enti, molti dei quali si trovano in condizioni di dissesto o di pre-dissesto. Ma non può bastare: serve una strategia precisa, mosse politiche chiare, per non essere costretti ad agire sempre per tamponare le emergenze", dicono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia. "Il nostro impegno dopo il primo incontro a Palazzo d'Orleans organizzato dal governo Musumeci - proseguono i sindacalisti -, è quello di continuare a portare avanti l'interlocuzione aperta con tutti i rappresentanti istituzionali e politici regionali e nazionali. Siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane. Attendiamo entro il mese di settembre un nuovo accordo Stato-Regione sul prelievo forzoso, che tanto incide sulla vita economico-finanziaria degli enti intermedi, per proseguire poi, con la collaborazione di tutti, con una fase di rilancio delle Province".

LA SICILIA
CAMMARATA Il sindaco smentisce Protezione civile

CAMMARATA. Aziende agricole in crisi per mancanza di idonei collegamenti a causa delle strade disastrate. Una situazione drammatica con la Protezione Civile regionale che dice di non sapere nulla perché nessuno da Cammarata ha segnalato l'emergenza. Il sindaco Vincenzo Giambrone non ci sta e smentisce con dati alla mano. "Apprendo con vero disappunto misto a tanta amarezza e delusione - afferma il sindaco di Cammarata - che la Protezione Civile Re­gionale non abbia ricevuto nessuna segnalazione in ordine ala frana verificatasi in contrada Casalicchio. Premetto che l'Amministrazione comunale ha impegnato le proprie modeste risorse finanziarie per ripristinare le strade agricole del vasto territorio per consentire agli agricoltori di raggiungere le loro aziende". Per il primo cittadino cammaratese è evidente la presenza di una scarsa comunicazione interna alla Protezione Civile visto che sulla questione è stato redatto un verbale il 4 febbraio scorso da parte di un funzionario dell'ufficio regionale. "L'unica spiegazione - aggiunge Giambrone - è che il responsabile della Protezione Civile non abbia letto quanto scritto dal suo collaboratore". Il sindaco del paese montano non ha nessuna intenzione di gettare acqua sul fuoco ma vuole che sia chiarito l'operato della sua Amministrazione che si è mossa subito dopo il nubifragio del 3 novembre dello scorso anno che ha creato gravissimi danni con le conseguenti polemiche di questi giorni con gli agricoltori che, intanto, restano a guardare.

CONTRADA CAOS
Erosione costa parte il rimpallo di responsabilità. Erosione della costa tra Agrigento e Porto Empedocle e rischi per la viabilità lungo la statale 640, tra Regione e Anas è guerra di note stampa. Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi del tavolo tecnico convocato a Palermo per discutere della situazione dell'avanzata di un vasto fenomeno franoso che oggi, come evidenziato dall'associazione ambientalista "Mareamico", è arrivato a lambire il percorso della "Strada degli scrittori" tra Agrigento e Porto Empedocle. Un incontro che si è concluso con l'impegno di un successivo tavolo tecnico da convocarsi il prossimo 10 aprile ma al termine del quale sono arrivate alcune note stampa molto indicative di che aria si respiri ad oggi tra la Regione e la società autostradale. "Siamo pronti ad intervenire con urgenza per contrastare l'erosione della costa tra Porto Empedocle e Agrigento - ha detto proprio Musumeci -, ma l'Anas si attivi subito per accertare le cause, senza perdere altro tempo". Cause che proprio la Presidenza della Regione indicava già al termine del vertice, sostenendo, in una nota, che "gran parte della responsabilità del fenomeno erosivo andrebbe ricercata a monte", cioè nel "sistema di raccolta delle acque che scivolano giù dalla strada statale" realizzato dall'Anas. Un malfunzionamento che provocherebbe un "effetto-cascata"- capace secondo la Regione - di scavare la roccia, oltre a innescare una serie di altre infiltrazioni". Una linea totalmente sovvertita da Anas, che, sebbene con toni abbastanza accondiscendenti, ha ribadito la sua verità. "L'arretramento della falesia - spiega in una nota - è dovuto unicamente all'erosione delle onde e delle correnti marine. Proprio in quel tratto, infatti, non sono presenti i frangiflutti a mare che ridurrebbero sensibilmente il fenomeno erosivo. E' stato inoltre completamente escluso che tale fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti dal tratto stradale, che risultano efficacemente convogliate nelle opere di presidio idraulico".Ma non è finita qui perché "Anas nel corso della riunione ha infine sottolineato che nell'ambito delle proprie attività di monitoraggio continuo delle opere in gestione, comprese le pertinenze delle stesse, ha riscontrato fin dall'anno 2017 le criticità di erosione del versante a valle della strada, ed ha conseguentemente e continuamente allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio". Quindi tutti sapevano già. E perché stupirsi solo ora, a clamore rnedìatico in corso? La soluzione che la Regione potrebbe applicare, comunque, è già nota ed è stata anche già annunciata, cioè il cosiddetto "contratto di costa" che sarebbe un viatico per interventi su larga scala come quelli che servirebbero per agire su una porzione di territorio tanto vasta

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