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rassegna stampa del 12 aprile 2019

Giornale di Sicilia

Anci: 300 milioni per ex Province

Per le ex Provincie arriva una richiesta dell'Anci Sicilia: per «una risoluzione della condizione di emergenza finanziaria sono necessari almeno 300 milioni di euro». La richiesta è partita dal consiglio regionale dell'AnciSicilia che si è svolto a Villa Niscemi, a Palermo. «Abbiamo chiesto e ottenuto il coinvolgimento dell'Anci nazionale sulla questione delle ex province facendola diventare di rilievo nazionale», ha detto Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia. Tutto ciò perché «dovrebbe arrivare un accordo fra Stato e Regione» sulla «questione giuridica e finanziaria».

SiciliaOnPress

Pubblicato il bando per la presentazione delle candidature alla nomina nel collegio dei revisori dei conti del Libero Consorzio di Agrigento per il triennio 2019/2021. Il bando è consultabile nella sezione primo piano della home page del sito istituzionale www.provincia.agrigento.it.
Tutti i professionisti interessati a ricoprire la carica di componente del Collegio dei Revisori dei Conti del libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2019/2022, hanno tempo per presentare la propria candidatura fino alle ore 12:00 del 6 maggio 2019.
L'individuazione dei componenti del Collegio dei Revisori sarà effettuata pubblicamente, alla presenza del Segretario Generale, tramite estrazione tra i candidati che avranno presentato regolare domanda entro il termine fissato e che saranno in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Il collegio dei revisori è uno degli organismi indispensabili per il funzionamento dell'Ente. Esprime il parere obbligatorio sul bilancio di previsione e su numerosi atti dell'Amministrazione. Il nuovo Collegio resterà in carica per un periodo di tre anni.
I partecipanti devono possedere i seguenti requisiti: Iscrizione da almeno 10 anni nel registro dei revisori legali o all'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Avere svolto almeno due incarichi di revisori dei conti presso Enti Locali, ciascuno per la durata di tre anni. Aver conseguito nell'anno precedente, almeno 10 crediti formativi per aver partecipato a corsi e/o seminari formativi in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali.
Le funzioni di Presidente saranno esercitate dal componente che ha svolto il maggior numero di incarichi di revisione presso enti locali e, a parità di incarichi, tali funzioni sono assunte da colui che le ha esercitate nell'ente di maggiore dimensione demografica. Ciascun revisore non può ricoprire più di otto incarichi. Tale incompatibilità va dichiarata all'atto della presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di scelta dell'organo di revisione del Libero Consorzio.
E' previsto un compenso lordo di diciottomila euro annui, oltre iva e c.p.a. se dovuti, mentre al Presidente del collegio dei Revisori dei Conti spetterà un compenso maggiorato del 50%, anch'esso oltre iva e C.p.a. se dovuti.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste al responsabile del procedimento Sig.ra Loredana Montana Lampo, telefono 0922/593222 o tramite e-mail montanalampo@provincia.agrigento.it .

Agrigentonotizie

Nuovi revisori dei conti del Libero consorzio: ecco il bando per partecipare

Pubblicato il bando per la presentazione delle candidature alla nomina nel collegio dei revisori dei conti del Libero Consorzio di Agrigento per il triennio 2019/2021. Il bando è consultabile nella sezione primo piano della home page del sito istituzionale www.provincia.agrigento.it.
Tutti i professionisti interessati a ricoprire la carica di componente del Collegio dei Revisori dei Conti del libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2019/2022, hanno tempo per presentare la propria candidatura fino alle ore 12:00 del 6 maggio 2019.
L'individuazione dei componenti del Collegio dei Revisori sarà effettuata pubblicamente, alla presenza del Segretario Generale, tramite estrazione tra i candidati che avranno presentato regolare domanda entro il termine fissato e che saranno in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Il collegio dei revisori è uno degli organismi indispensabili per il funzionamento dell'Ente. Esprime il parere obbligatorio sul bilancio di previsione e su numerosi atti dell'Amministrazione. Il nuovo Collegio resterà in carica per un periodo di tre anni.
I partecipanti devono possedere i seguenti requisiti: Iscrizione da almeno 10 anni nel registro dei revisori legali o all'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Avere svolto almeno due incarichi di revisori dei conti presso Enti Locali, ciascuno per la durata di tre anni. Aver conseguito nell'anno precedente, almeno 10 crediti formativi per aver partecipato a corsi e/o seminari formativi in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali.
Le funzioni di Presidente saranno esercitate dal componente che ha svolto il maggior numero di incarichi di revisione presso enti locali e, a parità di incarichi, tali funzioni sono assunte da colui che le ha esercitate nell'ente di maggiore dimensione demografica. Ciascun revisore non può ricoprire più di otto incarichi. Tale incompatibilità va dichiarata all'atto della presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di scelta dell'organo di revisione del Libero Consorzio.
E' previsto un compenso lordo di diciottomila euro annui, oltre iva e c.p.a. se dovuti, mentre al Presidente del collegio dei Revisori dei Conti spetterà un compenso maggiorato del 50%, anch'esso oltre iva e C.p.a. se dovuti.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste al responsabile del procedimento Sig.ra Loredana Montana Lampo, telefono 0922/593222 o tramite e-mail montanalampo@provincia.agrigento.it .

Meridionews

Liberi Consorzi, sindaci dell'Anci sul piede di guerra. «Si trovino i fondi o diserteremo elezioni provinciali»
Miriam Di Peri

Che la situazione non fosse delle più rosee non era un mistero per nessuno. A poco sono serviti i poco più di cento milioni di euro trasferiti dalla Regione agli enti intermedi: la fotografia che emerge guardando alle ex Province siciliane racconta un disastro visibile a tutti. Strade a pezzi, scuole in cui non viene garantita la manutenzione, assistenza ai disabili a intermittenza. Adesso i sindaci dell'Anci sicilia, riuniti questa mattina a Palermo, alzano le barricate. E minacciano di non prendere parte alle elezioni di secondo livello per l'elezione dei rappresentanti politici provinciali, a meno che non si trovi una soluzione per garantire stabilità agli enti.
«Abbiamo chiesto e ottenuto - annuncia il presidente dell'associazione dei Comuni siciliani, Leoluca Orlando - il coinvolgimento dell'Anci nazionale sulla questione delle ex Province, facendola diventare di rilievo nazionale. Per la parte giuridica, chiediamo al governo nazionale che venga eliminata la triennalità del bilancio in caso di mancata approvazione per il 2018 e, qualora fosse necessario, anche per il 2017, la possibilità di poter utilizzare gli avanzi di amministrazione e l'opportunità di fare impegni di spesa per investimenti anche senza bilancio approvato purché si tratti di investimenti finalizzati».
Ma oltre a una serie di questioni tecniche legate all'utilizzo degli avanzi di cassa e all'approvazione dei bilanci, c'è anche il tema della spesa corrente e delle casse degli intermedi ormai vuote. Il sottosegretario all'Economia Alessio Villarosa ha annunciato la disponibilità del governo nazionale a destinare cento milioni dal Fondo di sviluppo e coesione alle ex Province siciliane. Risorse che, comunque, come ammesso anche dal sottosegretario pentastellato, costituirebbero l'ennesima toppa, ma non un intervento risolutivo. L'altra via potrebbe essere quella tracciata da un disegno di legge presentato dal deputato messinese di Forza Italia, Nino Germanà, che interviene direttamente sul prelievo forzoso nelle casse provinciali. Ma allo stato attuale la proposta normativa giace ancora in commissione Bilancio a Montecitorio, in attesa di essere discussa. Così ecco che gli amministratori locali sono pronti ad alzare le barricate.
Secondo le stime dell'Anci Sicilia, «per una risoluzione della condizione di emergenza finanziaria sono necessari almeno trecento milioni di euro e chiediamo che la parte normativa, vista la grave situazione istituzionale ed economica in cui versano gli enti intermedi, venga approvata con procedura d'urgenza entro il prossimo 30 aprile. In caso contrario - conclude Orlando - l'AnciSicilia inviterà gli amministratori siciliani a non partecipare alla prossima competizione elettorale disertando le imminenti elezioni di secondo livello fissate per il prossimo 30 giugno».

Corriere di Ragusa

Siluro di Anci Sicilia, Orlando: "Chiarezza sui liberi consorzi o disertiamo le elezioni di giugno" - Palermo - Corriere di Ragusa

Le elezioni di secondo livello per i presidenti dei Liberi Consorzi e delle giunte sono state fissate per il 30 giugno ma Anci Sicilia lancia un siluro. Il presidente e sindaco di Palermo Leoluca Orlando (foto) ha chiesto chiarezza sul futuro economico finanziario dei nuovi enti. In caso contrario l'Anci Sicilia inviterà gli amministratori siciliani a non partecipare alla prossima competizione elettorale disertando le imminenti elezioni di secondo livello E' la sintesi di quanto discusso e deliberato nel corso del consiglio regionale dell'Anci Sicilia che si è svolto a Villa Niscemi, a Palermo. Dice Orlando :"Abbiamo chiesto e ottenuto il coinvolgimento dell'Anci nazionale sulla questione delle ex province facendola diventare di rilievo nazionale. Per la parte giuridica chiediamo al Governo nazionale che venga eliminata la triennalità del bilancio in caso di mancata approvazione per il 2018 e, qualora fosse necessario, anche per il 2017, la possibilità di poter utilizzare gli avanzi di amministrazione e l'opportunità di fare impegni di spesa per investimenti anche senza bilancio approvato purché si tratti di investimenti finalizzati".
Dice ancora Orlando: "In considerazione del fatto che abbiamo notizie che, nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare un accordo fra Stato e Regione per favorire la risoluzione della questione giuridica e finanziaria evidenziamo che, per una risoluzione della condizione di emergenza finanziaria sono necessari almeno 300 milioni di euro e chiediamo che la parte normativa, vista la grave situazione istituzionale ed economica in cui versano gli enti intermedi, venga approvata con procedura d'urgenza entro il prossimo 30 aprile. In caso contrario l'Anci Sicilia inviterà gli amministratori siciliani a non partecipare alla prossima competizione elettorale disertando le imminenti elezioni di secondo livello fissate per il prossimo 30 giugno".
INTANTO SI PREPARA LA MARCIA VERSO LA PREFETTURA SU INIZIATIVA DEL SINDACO DI MESSINA CATENO DE LUCA
Iniziativa in in vista per il futuro incerto delle ex province, con la marcia di protesta dei sindaci messinesi verso la Prefettura. Il sindaco di Messina Cateno De Luca dichiara: "Al Prefetto consegnerò la fascia di sindaco della città metropolitana e mi auto sospenderò. Subiamo la mortificazione dello Stato". "Con tutti i colleghi sindaci del Messinese - prosegue De Luca - siamo giunti alla conclusione che è arrivato il momento di reagire e interrompere l'assordante silenzio circa i finanziamenti statali destinati alle ex province siciliane. Il primo Maggio, alle ore 9, ci riuniremo in piazza Duomo a Messina per una marcia di protesta verso la Prefettura. Lì, consegnerò la mia fascia di sindaco della città metropolitana e mi auto sospenderò dalle funzioni". Il sottosegretario Villarosa si era impegnato ad assicurare risorse aggiuntive per le ex province. La realtà però è ben diversa: solo 100 milioni, che tra l'altro erano già stati assegnati, utili solo a ripianare il disavanzo del 2018, lasciando scoperto il bilancio 2019, che purtroppo non può essere approvato.
"Non siamo più nelle condizioni di giustificare questo abbandono - continua De Luca - e soprattutto, di sopportare l'umiliazione a causa dell'assenza dello Stato, nella persona del sottosegretario all'economia, Alessio Villarosa. Abbiamo - conclude De Luca - oltre 400 milioni di investimenti fermi; abbiamo strade insicure e scuole fatiscenti. Non ci stiamo: è il momento di reagire. Chiediamo al Governo Regionale di prendere una netta posizione perché tale silenzio non è comprensibile".

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