Sabato 13 aprile 2019
Scrivolibero
Agrigento, riprende la bonifica delle strade provinciali dai rifiuti speciali e pericolosi - ScrivoLibero.it
E' in fase di ripresa la bonifica delle strade provinciali da parte del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di un'azione compresa nelle competenze sulla tutela ambientale dell'ex Provincia Regionale che porterà gradualmente alla rimozione di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi (amianto in particolare), ma anche di quelli solidi urbani abbandonati lungo i tracciati e sul territorio provinciale. I primi interventi sono già in corso, pur con i limiti dettati dalle incerte condizioni meteorologiche, e dopo un'attenta ricognizione sul territorio da parte dei tecnici del Libero Consorzio e gli operatori dell'impresa Sbalanca, aggiudicataria dell'appalto per la rimozione dei rifiuti da strade e territori di competenza del Libero Consorzio (provinciali, ex consortili, ex regionali e non classificate). La durata dell'appalto è di un anno, e per queste azioni è stata stanziata la somma di 85.500,00 euro, leggermente più alta rispetto agli scorsi anni.
E' stata inoltre effettuata la richiesta di dissequestro delle discariche abusive alle Procure della Repubblica competenti per territorio che avevano emesso i relativi provvedimenti di sequestro su segnalazioni delle varie forze dell'ordine (compresa la Polizia Provinciale) e dei cantonieri del Libero Consorzio. Gli interventi riguarderanno tutti i comparti in cui è suddivisa la viabilità provinciale.
Giornale di Sicilia
Consorzio «Empedocle» Università, arriva la prima riunione del Cda
In attesa che la Regione, con l'assessore Lagalla, provveda alla nomina del presidente
Prima riunione del Consiglio d'amministrazione del Consorzio universitario «Empedocle». In attesa che la Regione, nella fattispecie l'assessore all'Istruzione, Roberto Lagalla, provveda alla nomina del presidente, su convocazione del vice presidente, Giovanni Di Maida (indicato dal socio di maggioranza cioè il Comune di Agrigento), ha convocato il Cda per discutere dello stato attuale delle diffide nei confronti dei soci morosi e sulle iniziative da intraprendere e sulla richiesta del Polo territoriale in merito all'ospitalità dei docenti. A seguito delle modifiche statutarie del consorzio Universitario Empedocle di Agrigento, che hanno ridisegnato la nuova governance prevedendo la riduzione da cinque a tre dei componenti del Consiglio di Amministrazione, sono stati nominati: Giovanni Di Maida, quale vice Presidente in rappresentanza dei soci ed Enrico Napoli, in rappresentanza dell'Università degli studi di Palermo. Per quanto riguarda la presidenza del Cua, da indiscrezioni sembra che il riberese Nenè Mangiacavallo, già deputato nazionale e sottosegretario di Stato, possa ricoprire questa importante carica. La nomina gli dovrebbe essere conferita dalla Regione Siciliana, direttamente dall'assessore regionale Roberto Lagalla. Bisognerà attendere ancora qualche altro giorno perché le nuove misure statutarie, come il cambio del nome intitolato ad Empedocle e l'allargamento dei componenti del consiglio di amministrazione debbano essere recepite a Palermo. Mangiacavallo ha dichiarato: «Io non ne so niente. So soltanto che per legge la nomina è di competenza dell'assessore regionale alla Formazione Lagalla. Sono qui. Se mi chiameranno vorrà dire che riconosceranno la mia competenza ». Nel mese di luglio del 2018 è stata approvata la Legge Regionale numero 10 che ha subordinato alla modifica dell'assetto di governo dei consorzi universitari i finanziamenti regionali. Lo Statuto è stato modificato e prevede una governance con un presidente che sarà nominato dalla Regione, un Consigliere nominato dall'Università di rife mento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori con una nomina che prevede una elezione «pesata» in base ai contributi dati. Una «garanzia» per Palermo, che avendo potere sulla struttura di comando e copertura delle risorse, ha deciso di riaprire tre corsi di Laurea per l'anno accademico 2019/2020. L'Università di Agrigento potrà ripartire dunque con la rinnovata partnership dell'ateneo di Palermo. I nuovi corsi di laurea, annunciati dal rettore Fabrizio Micari con sede ad Agrigento saranno quelli di Architettura e Ambiente Costruito, Economia e Amministrazione Aziendale e Scienze dell'Educazione, che insieme al corso già attivo in Servizio Sociale, costituiranno la nuova offerta formativa per l'Anno Accademico 2019/2020. Il sindaco di Agrigento Calogero Firetto, che ha avuto un ruolo fondamentale nel rilancio del Polo, ha dichiarato: «L'Università riparte dando una risposta certa ai nostri tanti giovani e riaccende in tutti la speranza per una nuova prospettiva di rinascita della città che può tornare a credere con più decisione nella sua visione di sviluppo attraverso la Cultura». Intanto inizia la fattiva collaborazione tra il Consorzio Universitario di Agrigento e la Libera Università Maria Santissima Assunta «Lumsa». Le due istituzioni scolastiche, che nei mesi scorsi hanno sottoscritto una partnership, hanno organizzato un corso intensivo di formazione volto all'ottenimento della Qualifica di Educatore professionale socio-pedagogico, mediante l'acquisizione di 60 crediti formativi universitari, che si svolge nei locali del Polo universitario. Obiettivo del corso è fornire ai partecipanti i quadri di riferimento teorico-metodologici utili ad acquisire o consolidare: conoscenze di base delle scienze dell'educazione, con riferimento alle diverse dimensioni educative; competenze per l'analisi della realtà sociale, culturale e territoriale. Il corso è rivolto a persone inquadrate nei ruoli delle amministrazioni pubbliche.
Libero Consorzio
Avviata la bonifica delle strade provinciali
Avviata una nuova bonifica delle strade provinciali da parte del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un'azione compresa nelle competenze sulla tutela ambientale dell'ex Provincia che porterà gradualmente alla rimozione di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi (amianto in particolare), ma anche di quelli solidi urbani abbandonati lungo i tracciati e sul territorio provinciale. I primi interventi sono già in corso e dopo un'attenta ricognizione sul territorio da parte dei tecnici del Libero Consorzio e gli operatori dell'impresa Sbalanca, aggiudicataria dell'appalto per la rimozione dei rifiuti da strade e territori di competenza del Libero Consorzio (provinciali, ex consortili, ex regionali e non classificate). La durata dell'appalto è di un anno, e per queste azioni è stata stanziata la somma di 85.500 euro, leggermente più alta rispetto agli scorsi anni. E' stata inoltre effettuata la richiesta di dissequestro delle discariche abusive alle Procure della repubblica competenti per territorio che avevano emesso i relativi provvedimenti di sequestro su segnalazioni delle varie forze dell'ordine (compresa la Polizia Provinciale) e dei cantonieri del Libero Consorzio. Gli interventi riguarderanno tutti i comparti in cui è suddivisa la viabilità provinciale. (* PAPI*)
LIBERO CONSORZIO
Collegio dei revisori
Domande da presentare
C'è tempo fino a mezzogiorno del 6 maggio per poter partecipare al bando per l'individuazione del componente del Collegio dei Revisori dei Conti del libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2019/2022. Il bando è consultabile nella sezione primo piano della home page del sito istituzionale. L'individuazione dei componenti del Collegio dei Revisori sarà effettuata pubblicamente, alla presenza del segretario Generale, tramite estrazione tra i candidati che avranno presentato regolare domanda. (* PAPI*)
Domenica 14 aprile 2019
Pappalardo: «Dati positivi»
Più turisti in Sicilia, piano della Regione per eventi triennali
Giacomo Di Girolamo
ERICE
«Il Turismo è una scienza complessa, che richiede una programmazione a lunga scadenza». Così si è espresso il presidente della Regione, Nello Musumeci, ieri pomeriggio, a chiusura degli «Stati generali del Turismo» di Erice. Nonostante siano state ribadite alcune criticità, è emerso che il turismo un settore in piena salute. E quindi ecco che «ci siamodotati di un Programma triennale di sviluppo turistico, uno strumento che consentirà di pianificare nuove strategie per intercettare ulteriori flussi sia stranieri che nazionali», ha detto Musumeci, spiegando che «la Regione, ben consapevole del valore strategico del settore e delle sue infinite opportunità, ha potenziato gli investimenti, mentre la programmazione triennale degli eventi renderà pienamente fruibile in tutte le stagioni dell'anno. Il calendario degli appuntamenti. In questo modo favoriamo anche la destagionalizzazione». Le criticità erano state evidenziate nel Forum dei coordinatori dei cinque «tavoli tematici». Tra esse la necessità di raggiungere, e mantenere, standard qualitativi elevati dell'offerta e, di conseguenza, potenziare l'accoglienza con una migliore formazione professionale degli operatori. «Le relazioni saranno acquisite al patrimonio del Governo» ha assicurato l'assessore Sandro Pappalardo, per nulla spaventato dalle criticità perché forte dei dati, «anche se ancora provvisori», raccolti dall'Osservatorio Turistico Regionale che parlano di 15 milioni di presenze e di quasi 5 milioni di arrivi e che danno in aumento flussi che lo scorso anno erano già in crescita rispetto al precedente del 2,9 per cento sia in termini di arrivi (oltre 140 mila in più) che di presenze (oltre 430 mila pernottamenti in più). Presenze in crescita negli esercizi alberghieri (+1,5%), ma soprattutto in quelli extra-alberghieri (+8,9%) dove le presenze arrivano a 3 milioni (+8,9%) mentre un milione e 100 mila sono gli arrivi (+6,5%), con una permanenza media di 2,9 notti. Negli esercizi alberghieri, invece, le presenze sfiorano i 12 milioni e gli arrivi si assestano a oltre 3 milioni 800mila. Quanto alle difficoltà dei tour operator in Sicilia, fa sentire la sua voce Antonio Mangia, presidente di Aeroviaggi: «Viviamo ancora in una dittatura della burocrazia. Il pubblico mette in difficoltà l'imprenditore privato mentre invece dovrebbe esserne il supporto. Pensate che ancora oggi nel mondo di internet ogni atto va presentato agli uffici in 8 copie cartacee» . (*GDI*)
Lunedì 15 aprile 2019
Gestione dei rifiuti nel capoluogo e nel resto dell'Agrigentino Discarica chiusa, differenziata rivoluzionata
Non è chiaro nemmeno per quanto tempo resterà indisponibile l'impianto «Raco» di Catania
Concetta Rizzo
L'ultima volta, in ordine di tempo, era accaduto lo scorso metà marzo. A partire da oggi - e non è chiaro nemmeno per quanto tempo - resterà chiuso per manutenzione l'impianto di compostaggio «Raco» di Catania, dove conferiscono quasi tutti i Comuni Agrigentini. Sarà necessario, seppur temporaneamente, riorganizzare la raccolta differenziata. Ed è proprio questo che, nelle ultime ore, stavano cercando di fare più amministrazioni comunali. Il tutto, naturalmente, per evitare i disagi nel conferimento e per scongiurare che centri e periferie si trasformino in discariche a cielo aperto. Ad Agrigento - secondo quanto ha comunicato l'assessore comunale all'Ecologia, Nello Hamel, - proprio a causa dell'improvvisa chiusura degli impianti, oggi, si raccoglierà solo la frazione umida. «In modo da potere velocizzare al massimo il servizio e consentire il rapido smaltimento del prodotto organico - ha spiegato l'assessore Hamel - . La raccolta della carta viene quindi spostata a mercoledì. Si tratta di una scelta obbligata - afferma l'assessore Hamel - per cause di forza maggiore» . Ad Aragona, il sindaco Giuseppe Pendolino e l'assessore all'Ambiente Francesco Morreale hanno disposto - sempre per la chiusura per manutenzione dell'impianto di compostaggio «Raco» di Catania - che oggi non sarà effettuata la raccolta dell'umido. La raccolta, come da calendario, sarà effettuata martedì 16 aprile. Di fatto, nelle ultime ore, nell'Agrigentino è tornato l'incubo dello smaltimento dell'umido. Ogni Comune, proprio in queste ore, sta scegliendo come muoversi e cosa fare. Ad Agrigento, l'idea è quella di portare tutto l'umido che si può raccogliere prima che l'impianto chiuda i cancelli. Una scelta imposta dal fatto che, a quanto pare, nessuno sa ancora per quanto tempo durerà la chiusura dell'impianto di compostaggio. «Ci è stato detto, in un primo momento, per sette giorni - ha spiegato l'assessore all'Ecologia di Agrigento, Nello Hamel, - . Poi è stata comunicata una chiusura a tempo indeterminato, poi di soli due o tre giorni. Onestamente non si sta capendo più nulla. Certo è che così non si può più andare avanti e se chiuderà anche la discarica di Bellolampo, che raccoglie l'indifferenziato, inizieremo a pensare a soluzioni alternative come ad esempio conferire all'estero i rifiuti. Ci stiamo lavorando anche insieme alla Regione». Fra lo scorso dicembre e l'inizio di gennaio, il Comune di Agrigento -con il sindaco Lillo Firetto e l'assessore Hamel - aveva alzato la voce, inviando una nota di protesta al presidente della Regione Nello Musumeci: «Denuncio il fatto che gli impianti di compostaggio si trovano a circa 100 chilometri di distanza da Agrigento e questo, oltre a determinare un costo esorbitante, - aveva spiegato Hamel - causa le difficoltà di conferimenti». L'assessore Hamel, oltre a segnalare, allora, l'ennesimo disservizio dovuto alla distanza degli impianti, aveva chiesto - sempre al presidente della Regione Nello Musumeci - che vengano «accelerate le procedure e i lavori per la realizzazione del grande impianto previsto el territorio di Casteltermini ». A metà dicembre, una analoga protesta era stata fatta dal sindaco Lillo Firetto. Allora, Agrigento - ma non soltanto - venne «dirottata », dalla Regione, a conferire i rifiuti indifferenziati alla discarica di Bellolampo, a Palermo. Allora, il sindaco Firetto e l'assessore Hamel avevano espresso tutta la loro preoccupazione: «Questa decisione fagocita i risparmi realizzati con la raccolta differenziata e le centinaia di chilometri percorsi ogni giorno dagli autocompattatori sono uno spreco obbligato che rischia di vanificare i risparmi accumulati con il sacrificio e l'impegno degli operatori, dei cittadini di Agrigento e dell'amministrazione comunale". Allora, gli amministratori lanciarono un veemente appello - di fatto rimasto inascoltato - "affinché venisse consentito al ciclo della differenziata di non subire costi insostenibili ed interruzioni». (*CR*)
Villa Genuardi
Il capoluogo culla di storici giardini
Agrigento si scopre culla di giardini storici, che raccontano storia e origini di una civiltà antica. Ecco perchè a Villa Genuardi, in via Ugo La Malfa, è stata allestita la mostra intitolata «Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo». Il progetto culturale è coordinato e curato dal Soprintendente Gabriella Costantino che si è avvalsa della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico -Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. (*ACAS*)
13 aprile - sabato
LA SICILIA
NECESSARI 62 ANNI DI ETA' E 38 ANNI
DI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI VERSATO
Quota 100, quasi 900 hanno fatto
richiesta in provincia.
g.s.) "Quota 100" sono stati
quasi 900 gli agrigentini che hanno chiesto allo Stato di poter
andare in pensione prima di quanto finora previsto. I dati, forniti
dall'Inps, dicono appunto che alla fine sono stati 886 coloro che
hanno approfittato dello "scivolo" pensionistico offerto
dal Governo nazionale. A monte di tutto c'è il cosiddetto
"Decretone" che consentirà per il triennio '19-21 di
andare in pensione a 62 anni, con un'anzianità contributiva minima
che deve però essere di almeno 38 anni. Il sistema è abbastanza
complesso, perché prevede che il trattamento sarà erogato dopo tre
mesi dalla maturazione dei requisiti, per i dipendenti privati, e
dopo sei mesi per quelli pubblici e il tfr sarà erogato nel momento
in cui il diritto al trattamento pensionistico sarebbe maturato in
base alla pensione di vecchiaia, quindi a 66 anni. Sarà comunque
possibile chiedere un prestito, fino ad un massimo di 45mila euro,
che tuttavia dovrà poi essere restituito con gli interessi quando
sarà riscossa la liquidazione.
Tornando ai numeri, tra le province .
siciliane quella di Agrigento non è certamente la più interessata
statisticamente al fenomeno, anzi. Se i "quota centisti"
agrigentini sono stati appunto 886, a Trapani si sono registrate 994
domande, mentre a Siracusa 891. Ovviamente molto più significativi
sono i dati nelle province delle grandi città con Catania che ha
registrato 2.629 domande, Palermo 2.897 domande e Messina 1.346.
Sotto la quota agrigentina Caltanissetta (5;38), Enna (477) e Ragusa
(639). I dati finora disponibili non sono ancora diversificati per
tipologia di lavoratore, quindi non si può sapere ad esempio se la
"Quota 100" stia incidendo di più sul settore del pubblico
impiego o sul lavoro privato. Differenze non di poco conto, anche
rispetto alle prospettive e all'impatto che questo provvedimento avrà
anche sulle possibilità di assunzione.
Certo è che molti amministratori, a
partire dal sindaco di Agrigento, avevano espresso la loro
preoccupazione per la possibilità che gli uffici fossero
danneggiati- al punto di non poter più essere nelle condizioni di
fornire i servizi - proprio dai pensionamenti in massa anche se in
prospettiva il Governo ha già previsto delle forme di turn over che
dovrebbero consentire di superare i vincoli oggi vigenti.
WELCOME AGRIGENTO
Pubblicato avviso per operatori
r.b.) Welcome Agrigento, pubblicato
l'avviso rivolto agli operatori interessati all'inserimento nella
piattaforma che si pone come strumento utile alla costruzione di una
offerta turistico-culturali- integrata, a vantaggio di un turismo
sostenibile e competitivo in armonia con la conservazione delle
risorse naturali, del patrimonio storico, dell'identità culturale e
in funzione del miglioramento della qualità
della vita dei residenti e dei turisti.
Welcome Agrigento, che nasce da un'idea di Coopculture, e stata
presentata nei giorni scorsi allo Spazio Temenos innanzi a una platea
di operatori del settore interessati a
cooperare e promuovere percorsi
turistico-culturali.
CAMPOBELLO DI LICATA
Interverranno
il prefetto Caputo ed il questore Iraci
Per la ricorrenza del 25 aprile in
programma diversi eventi
E' Campobello di.
Licata il 'Comune della provincia di Agrigento dove quest'anno è
ricaduta la scelta della Prefettura di Agrigento per celebrare la
ricorrenza del 25 Aprile.
In questi giorni l'amministrazione
comunale ha lavorato incessantemente alla stesura del programma
ufficiale della manifestazione completandolo in tempi record.
Alle 9.30 di giovedì 25. aprile nella
Chiesa Madre di Campobello di Licata sarà celebrata una santa messa
in ricordo dei caduti di tutte le guerre e di quella liberazione. A
seguire corteo dalla chiesa Madre alla piazza XX Settembre a cura dei
sindacati, Cgil, Cisl e Uil e dell'Anpi, associazione nazionale
partigiani d'Italia.
Alle 10.30 in piazza XX settembre a
pochi passi dalla sede centrale del comune si terra la cerimonia
ufficiale proposta dalla Prefettura.
Rassegna del picchetto interforze da
parte del prefetto di Agrigento Dario Caputo, alzabandiera ed
esecuzione dell'Inno Mameli, deposizione delle corone d'alloro
lettura del messaggio del Presidente della Repubblica. A concludere
la cerimonia esecuzione di musiche e canti a cura d scuole di
Campobello di Licata e della banda musicale "Giovanni Marengo"
di Campobello di Licata.
"Prepariamoci a questa emozionante
manifestazione- dice il primo cittadino Campobello di Licata, Gianni
Picone -. Ringrazio di cuore - aggiunge - sua eccellenza il prefetto
dottor Dario Caputo per aver scelto Campobello di Licata" .
. Le manifestazioni del venticinque ap
vedranno oltre alla partecipazione delle più alte cariche civili,
religiose e militari della provincia di Agrigento anche il
coinvolgimento di tutti i ragazzi che frequentano le scuole del
paese.
Quest'anno ricorre il
settantaquatttesimo anniversario della liberazione dell'Italia dal
nazi-fascismo.
14 aprile - domenica
LA SICILIA
DOPO INTERDITTIVA ANTIMAFIA.
Hydortecne e Girgenti Acque, verso la "fusione"?
Venuti e Dell'Aira commissari anche
della società "clone"
Hydortecne e Girgenti Acque: versò la
"fusione"? Dopo l'interdittiva antimafia prodotta nei
confronti della società "clone" (o forse è il caso di
dire "figlia) del gestore del servizio idrico, nel tardo
pomeriggio di ieri la Prefettura, sentita l'Autorità nazionale
anticorruzione, ha infatti disposto il commissariamento della
Hydortecne ponendo a capo di essa i commissari Gervasio Venuti e
Massimo Dell'Aira che, come noto, si stanno già occupando della
"straordinaria e temporanea gestione" della Girgenti Acque.
Una nomina che appariva quasi scontata
e che non poteva che essere affidata ai medesimi commissari al fine
di recuperare una unità di gestione ritenuta fin da subito
essenziale dagli stessi Controllori nominati dalla Prefettura i
quali, anzi, rilevavano come fosse potenzialmente un serio problema
continuare a mantenere le due società separate. Hydortecne,
evidenzia il provvedimento di commissariamento, espleta funzioni
essenziali per garantire il servizio idrico, ma, al contempo,
risulterebbe "costituita all'unico scopo di espletare compiti
riservati al concessionario del servizio pubblico, esercitando di
fatto il ruolo di subconcessionario e subappaltatore con modalità
totalmente estranee alle regole della Pubblica amministrazione".
Così l'incarico affidato ai commissari, da un lato dovrà garantire
la "continuità di funzioni e servizi indifferibili per la
tutela di diritti fondamentali, nonché la salvaguardia di livelli
occupazionali" e rappresentare, come ribadito dall'Anac, "un
presidio di legalità". In tema di gestione, dice ancora il
provvedimento della Prefettura, "nell'espletamento dell'incarico
i commissari valuteranno la possibilità di realizzare e - ove
Possibile - disporranno il progressivo trasferimento da Hydortecne a
Girgenti Acque delle attività e del personale destinatia servizi
essenziali per il servizio idrico integrato, in modo da eliminare
definitivamente le funzioni di subconcessione e subappalto, fino ad
oggi impropriamente espletate da Hydortecne, ridurre i costi totali
ed assicurare - continua - il miglioramento dei livelli di servizio,
avendo come obiettivo la garanzia della continuità di funzìonì e
servizi indifferibili per la tutela di diritti fondamentali e la
salvaguardia dei livelli occupazionali". Quindi si va verso una
struttura unica, che per alcuni servizi si rivolgerà comunque
all'esterno ma potrà sfruttare le risorse umane presenti per
risparmiare sui costi. In che misura? Questo è oggi il grande
interrogativo, dato che Hydortecne (che esattamente come Girgenti
Acque è in concordato preventivo) aveva già iniziato a provvedere
al licenziamento di una parte del personale in servizio nei mesi
scorsi. Senza una gestione dell'intero territorio provinciale - era
stato già lasciato intravedere - sarà difficile garantire
integralmente le risorse umane.
CATTOLICA ERACLEA
Eraclea Minoa, manca "Via"
per il progetto di 4 mln contro l'erosione
CATTOLICA ERACLEA. Manca il Via, il
decreto di valutazione di impatto ambientale, e 4 milioni di euro
sono fermi da oltre 5 mesi per dare il via all'inizio dei lavori del
progetto contro l'erosione marina di Eraclea Minoa. La denuncia è
dei deputati nazionali di 5 Stelle Chiazzese e Soda no che accusano
la Regione di rimbalzi burocratici, lentezza amministrativa e giochi
a scaricabarie."Il presidente Musumeci ad oggi è rimasto
immobile di fronte al disastro della spiaggia di Eraclea Minoa, che
sta scomparendo metro dopo metro sotto l'effetto dell'erosione del
mare. A partire dagli anni '80 la spiaggia è arretrata di 150 metri
e il boschetto di 50 metri. Il luogo meraviglioso, di grande
interesse naturalistico e turistico, tra poco sarà solo un ricordo".
Sono le parole del deputato regionale del Movimento 5 Stelle Trizzino
che ha presentato un'interrogazione urgente all'Arso Anche il
deputato regionale Di Caro ha parlato di "5 mesi di perdita
inutile di tempo".
Scrive ancora Trizzino: "A causa
dell'incuria della politica, anche l'ultimo tratto del litorale di
sabbia dorata già non esiste più, mentre cadono uno dopo l'altro,
aggrediti dalle onde, gli alberi della splendida pineta che si
affaccia sul mare. Da anni i villeggianti e i tanti turisti assistono
sgomenti a queste tristissime scene. Oltre agli evidenti danni di
carattere ambientale, è fortemente compromessa l'economia del luogo.
Inevitabile la chiusura di alcune attività commerciali, divenute
inaccessibili a causa dei danni causati dal mare. Nemmeno un
escavatore è entrato in azione. AI progetto manca ancora la Via. Non
si può, più attendere. Apprendo da Fabio Galluzzo, presidente di
Marevivo, che negli ultimi tre giorni sono caduti oltre 30 alberi".
EMANUELA MINIO
15 aprile - lunedì
LA SICILIA
Appaltati i lavori per la strada
provinciale 26
SAN GIOVANNI GEMINI. Più sicurezza
per gli automobilisti
SAN GIOVANNI GEMINI. e.m.) Più
sicurezza per gli automobilisti che si troveranno a transitare per la
strada provinciale 26 che in questi ultimi anni è stata interessata
da tre movimenti franosi che hanno creato un certo disagio e per
fortuna non hanno creato danni a persone e cose. L'arteria finalmente
sarà riparata per un miglioramento del traffico veicolare tra i
paesi della montagna.
Il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento ha reso noto di avere aggiudicato, nell'ultima tornata di
gare di opere stradali, l'appalto per i lavori di manutenzione
straordinaria sulla SP n. 26, nel tratto B, tra la strada statale 189
e San Giovanni Gemini.
Sono dei lavori programmati da tempo su
un progetto che è stato elaborato dai tecnici del Settore
Infrastrutture Stradali e un'opera viaria finanziata con 748 mila
euro, giusta delibera n. 87 del 2017 della giunta regionale che
riprogrammava le risorse finanziarie ex FAS 2000/2006 destinate alle
strade secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale,
in particolare su quello montano dove nell'Agrigentino ha presentato
per anni precarietà, disagi e pericoli.
L'appalto, gestito come ormai avviene
dall'inizio del2019 in modalità telematica, è stato aggiudicato
provvisoriamente all'impresa 3B Costruzioni di Favara, che ha offerto
il ribasso del 38,7423 per cento sull'importo soggetto a ribasso di
724.072,60 euro, per un importo netto oggi di 443.550,22 euro ai
quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non
assoggettati a ribasso. L'importo contrattuale complessivo è ora di
467.477, 62 euro più Iva.
Il completamento dell'opera pubblica,
al servizio di migliaia di viaggiatori, consentirà di rimuovere le
frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di
sicurezza su un'importante via di accesso alla zona montana, causando
per diverso tempo disagi, limitazioni al transito e qualche
deviazione. C'è da sperare che l'impresa rispetti in pieno i tempi
di realizzazione, approfittando delle stagioni estiva e autunnale, in
maniera che le condizioni climatiche del prossimo inverno, come le
piogge, non rallentino notevolmente l'attività del cantiere.
Palestra "Fermi" ancora
chiusa vibrante proteste degli studenti
SCIACCA.
Alcuni problemi burocratici
ne impediscono l'apertura.
SCIACCA. Anche gli studenti scendono in
campo per protestare contro la mancata apertura della palestra del
liceo scientifico "Enrico Fermi", completata da tempo e
ancora chiusa a causa di problemi burocratici. L'iter dell'opera
pubblica è stato caratterizzato da ritardi fin dalle procedure di
finanziamento e della gare d'appalto. Oggi, ad oltre un anno dalla
conclusione dei lavori, per una questione a quanto pare di collaudo,
la palestra è ancora chiusa. Si tratta di un'ala del liceo
scientifico di Sciacca che con questo intervento ha' trasformato gli
spazi disponibili in una sorta di piccolo palazzetto dello sport che
potrebbe anche essere utilizzato da associazioni sportive cittadine
per gare agonistiche: Ma nel frattempo rimane chiuso ed ora anche gli
studenti cominciano a protestare con toni piuttosto forti. I
rappresentanti d'istituto Luca Ignazio Cirafisi, Vito Montalbano,
Giuseppe Curreri e Calogero Santoro, hanno firmato un documento con
cui reclamano l'apertura della struttura ed invitano le autorità
preposte ad intervenire. "Abbiamo più volte sollecitato il
dirigente scolastico, seppure informalmente - scrivono - ma non si è
ancora pervenuti all'apertura della palestra, ormai da tempo
ultimata. Su richiesta degli studenti, oggi segnaliamo il malcontento
relativo all'impossibilità di usufruire dell'edificio nonostante i
lavori edilizi siano terminati da parecchi mesi. Consapevoli che ci
sia una situazione di "scarica barile", auspichiamo che si
ponga fine alla situazione imbarazzante in atto". L'edificio
scolastico e di competenza del Libero Consorzio e ogni responsabilità
ricade in capo a questo organismo sovracomunale. I tempi della
burocrazia sono lentissimi e la vicenda porta alla mente un'analoga
struttura sportiva scolastica, una piscina dell'istituto Ipia,
realizzata 40anni fa insieme all'edificio scolastico ma mai
completata. Nel caso del "Fermi", il finanziamento di 2 milioni
di lire risale al 2013. L'aggiudicazione definitiva dell'appalto è
del 2015 da parte del Libero Consorzio. Il progetto era stato
inserito nel piano triennale delle opere pubbliche e finanziato con
fondi del bilancio provinciale.
GIUSEPPE RECCA