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rassegna stampa del 24 aprile 2019

Giornale di Sicilia

LIBERO CONSORZIO
Revisori dei conti, aperte le candidature
C'è tempo fino alle 12 del 6 maggio per presentare la propria candidatura a ricoprire l'incarico di componente del Collegio dei revisori dei conti del Libero consorzio comunale di Agrigento, per il triennio 2019/2022. Il bando è consultabile nella home page del sito istituzionale. La scelta dei componenti del collegio sarà effettuata pubblicamente, alla presenza del segretario generale, mediante l'estrazione tra i candidati che avranno presentato regolare domanda. Il collegio dei revisori è uno degli organismi indispensabili per il funzionamento dell'Ente. (* PAPI*)

Ipogei, ripartono le ricognizioni
Al Genio civile è stato riattivato il tavolo interdipartimentale: ha il compito di individuare il sistema che attraversa il sottosuolo della città dei templi È stato riattivato, al Genio civile di Agrigento, il tavolo interdipartimentale finalizzato alla ricognizione del sistema ipogeico che attraversa  il sottosuolo della città dei templi. Il tavolo, in virtù di apposito provvedimento del dipartimento regionale tecnico, sarà coordinato dal capo del Genio civile di Agrigento, Rino La Mendola, e si comporrà dei rappresentanti del commissario del Governo per l'emergenza idrogeologica, del Comune di Agrigento, del corpo regionale delle miniere, della Curia arcivescovile di Agrigento, dei dipartimenti regionali della Protezione civile e dell'Ambiente, del Libero consorzio dei Comuni, del Parco della Valle dei Templi e della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento. «Entro la prima decade di maggio, insedieremo il tavolo all'ufficio del Genio civile - ha dichiarato, ieri, La Mendola - riprendendo il lavoro già avviato nel 2010 e poi successivamente interrotto. In occasione dell'insediamento, registreremo le attività già avviate dal Comune e dallo stesso Genio civile, valuteremo i percorsi per il reperimento delle risorse necessarie e concorderemo, con i componenti del tavolo, un cronoprogramma per georeferenziare tutti gli imbocchi degli ipogei. Servirà avviare il rilievo del sottosuolo della città dei templi ed individuare le zone che manifestano segni di dissesto e che sono pertanto da consolidare. Dopo la conclusione di queste attività, verranno redatti i progetti e individuate le risorse necessarie per eseguire i lavori». L'obiettivo finale è quello di mettere in sicurezza le costruzioni che sorgono nelle cavità del sottosuolo Agrigentino e di riaprire, almeno per alcuni tratti, gli ipogei ai turisti, trasformando così un problema in una nuova risorsa. «Gli ipogei, assieme ai tanti lavori che si realizzeranno presto per riqualificare gli spazi pubblici della città antica, potrebbero -ha sottolineano il capo del Genio civile Rino La Mendola - attrarre i tanti turisti di transito che oggi visitano la Valle e poi ripartono. Turisti che verrebbero così trasformati in turisti stanziali, portatori di interessi economici diffusi, fondamentali per l'economia agrigentina». Gli ipogei agrigentini sono dei cunicoli sotto l'antica Akragas, scavati, secondo Diodoro Siculo, dagli schiavi cartaginesi catturati dagli Acragantini dopo la battaglia di Imera del 480 avanti Cristo, per raccogliere le acque piovane filtrate in profondità e per creare quindi una rete idrica sotterranea che potesse soddisfare le necessità della città. Nel tempo gli ipogei, il cui sviluppo altimetricamente segue il contatto tra il letto delle calcareniti superficiali e il tetto della prima intercalazione argillosa, hanno assunto la funzione di raccogliere le acque meteoriche filtrate in profondità convogliandole verso valle. Questo riduceva notevolmente la quantità di acqua che permeava in profondità sino a raggiungere le argille di base, minimizzando i fenomeni di plasticizzazione delle argille e scongiurando i rischi di scivolamento a valle del banco di calcarenite su cui sorge il centro storico. Gran parte degli ipogei sono stati purtroppo manomessi e addirittura interrotti, negli anni '60, durante la costruzione di una serie di palazzine ai margini del centro storico. A causa di tutto questo, la rete idrografica sotterranea non solo non riesce a drenare le acque meteoriche filtrate nelle calcareniti verso valle, ma determinano ulteriori rischi per il progressivo crollo delle volte degli stessi cunicoli che si avvicinano sempre più alla superficie, con il rischio di procurare il cedimento dei terreni di fondazione. (*CR*)

Turismo a Sciacca, all'orizzonte si guarda con ottimismo
La stagione turistica a Sciacca è iniziata bene. I quattro alberghi Aeroviaggi sono tutti aperti e già a Pasqua hanno fatto registrare una copertura dei posti del 50 per cento. In pratica un migliaio di presenze al Torre del Barone, al Lipari, all'Alicudi e al Cala Regina. Le strutture Aeroviaggi con le loro presenze, poco meno di 300 mila all'anno, rappresentano oltre  il 60 per cento dell'intero movimento turistico in città. E poi è in piena azione anche il Verdura Golf Resort, in attesa dei grandi eventi di Dolce e Gabbana e Google, cosìcome hanno avviato l'attività le strutture ricettive che si trovano in centro e nelle località balneari. «Il momento complessivo del turismo non è dei migliori - dice il direttore di Sciaccamare, Calogero Napoli - ma noi, a Sciacca, confermando le 285 mila presenze dello scorso anno, avremo ottenuto un grande risultato. La conferma su questi numeri arriverà tra poche settimane quando si chiuderanno gli ultimi contratti». Il sindaco, Francesca Valenti, ha parlato di «una grande attenzione su Sciacca, come testimonia anche l'evento Dolce e Gabbana», e dunque della necessità che la città si attrezzi al meglio. In quest'ottica anche l'organizzazione di manifestazioni che, pure quest'anno, potranno essere finanziate con il badget dell'imposta di soggiorno. La somma complessiva che arriva al Comune è circa 800 mila euro, ma con una parte consistente che viene assorbita dal Carnevale e da alcuni servizi già destinare circa 100 mila euro all'estate sarebbe un risultato importante. Un sostegno per presentare un'offerta migliore e più ampia potrà arrivare anche dal Museo Diffuso che è partito ufficialmente a Sciacca con la nascita dell'associazione di promozione sociale «Ecomuseo dei 5 Sensi». « L'obiettivo - dicono i promotori - è quello di dimostrare che tanto si può fare per la valorizzazione del nostro territorio agendo parallelamente su due piani, quello della tradizione, mettendo in rete le risorse umane, materiali e immateriali, che già esistono e che rappresentano la vera "ricchezza" di un territorio, ciò che lo rende "unico " al mondo. E poi quello dell'innovazione, supportando la rete con quelle tecnologie smart che sono già sul mercato e che, al giorno d'oggi, permettono di comunicare col resto del mondo, all'istante e a costi bassissimi». Il gruppo di associazioni, artigiani, imprenditori, cittadini che hanno dato vita al progetto hanno creato un museo diffuso nel centro storico di Sciacca, un museo a cielo aperto all'interno del quale la popolazione ha il suo ruolo da protagonista nel valorizzare i posti in cui è nata e cresciuta. In concreto, c'è già la messa online di un portale (www.museodiffusosciacca. it) che rappresenta un contenitore di percorsi, esperienze, vetrine, eventi. L'attivazione delle pagine social «Sciacca città dei 5 Sensi » su Instagram e Facebook ha raggiunto più di 2000 followers ad appena una settimana dalla creazione. E poi la creazione di ben 8 audioguide con izi.travel, una piattaforma gratuita e internazionale. Ed ancora, la creazione di laboratori dove il turista può fare «esperienze» tra arte, tradizioni e cultura e un calendario comune degli eventi. (*GP *)


Palermotoday

Ex Province, Sos dell'Anci: "Servono risorse per superare la crisi"

"Ormai da troppi anni le tre città metropolitane e i sei liberi consorzi della Regione Siciliana versano in una condizione di crisi sia sul piano finanziario e di bilancio sia sotto il profilo istituzionale e della gestione dei servizi. Crisi determinata dagli effetti del 'prelievo forzoso' che, a differenza del resto d'Italia, non sono stati in alcun modo attenuati da trasferimenti di risorse a titolo perequativo e che rischiano di
causare la paralisi e il dissesto finanziario nel corso dell'anno corrente". Lo ha detto il presidente dell'AnciSicilia, Leoluca Orlando, che aggiunge: "per superare tale stato di fatto, più volte anche a mezzo stampa, è fatto riferimento al fatto che, attraverso la sottoscrizione o l'integrazione di un accordo tra lo Stato e la Regione Siciliana, si potessero individuare gli strumenti per il superamento delle problematiche finanziarie e, quindi, si potesse consentire la piena ripresa del ruolo istituzionale delle province".
Per l'AnciSicilia "le risorse necessarie da destinare agli Enti di area vasta devono essere quantificati in una cifra complessiva di 300 milioni di euro. In considerazione del fatto che riprendere pienamente l'attività istituzionale significa anche poter sostenere delle spese necessarie, per esempio sul fronte delle manutenzioni ordinarie, anche per rendere proficua la spesa delle ingenti risorse per investimenti di cui tali enti allo stato dispongono".
"È altrettanto chiaro - conclude Orlando - che in assenza di un sistema che consenta di valutare la spesa, quale per esempio quello già applicato per i comuni e relativo ai costi fabbisogni standard, non è possibile addivenire a una valutazione puntuale delle risorse necessarie. Per consentire stabilità agli enti di area vasta occorre, altresì, che vi sia una certezza nella destinazione di queste risorse almeno per un triennio. In modo tale di poter al più presto approvare gli strumenti finanziari ordinari. Nelle more che ciò avvenga è altresì necessario che l'attività delle città metropolitane e dei liberi consorzi possa sin da subito riprendere pienamente attraverso l'approvazione di un bilancio annuale e attraverso la spesa delle risorse per investimenti. Tutto ciò sulla base di norme derogatorie già condivise tra i diversi livelli
istituzionali".

LA SICILIA
RETE SCOLASTICA PROVINCIALE
   Il Tar chiede chiarimenti dall'Assessorato regionale g.s.) Rete scolastica, il Tar Sicilia accoglie, ma solo al fine di approfondire la questione, il ricorso proposto dalla segreteria provinciale della Cgil Flc di Agrigento. Ad agire contro le scelte del Ministero era stato appunto il segretario della sigla sindacale, Gaetano Bonvissuto che, difeso dall'avvocato Daniela Nicastro, aveva chiesto l'annullamento del decreto assessoriale del 25 gennaio scorso di "dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica per la Sicilia per l'anno scolastico 2019/2020". In particolare la CgiI Flc chiedeva che venisse cassata la parte riguardante la provincia di Agrigento "in quanto approvata in carenza dei presupposti di legge" chiedendo, ad ogni modo, di agire su una parte di essa in cui, procedendo al dimensionamento della rete esistente, dispone la soppressione dell'Istituto comprensivo "Quasimodo" del comune di Licata, con conseguente aggregazione/distribuzione dei plessi che lo componevano all'Ic "Marconi" e all'Ic "F.Giorgio", la nuova istituzione dell'Istituto comprensivo "Maestro Panepinto" di Santo Stefano di Quisquina (che aggrega i plessi "Galileo Galilei" di San Biagio Platani, precedentemente con sede a Raffadali". Ma non solo: Bonvissuto chiedeva anche l'annullamento di provvedimenti dell'Ufficio scolastico provinciale e regionale, ma anche di ogni "altro atto presupposto, consequenziale o comunque connesso al precedente". Una situazione complessa rispetto alla quale iI Tar vuole avere maggior chiarezza e ha così chiesto di acquisire "documentati chiarimenti in ordine ai fatti di causa, con riferimento al procedimento seguito per l'approvazione del piano". Il dirigente generale dell'Assessorato regionale dovrà quindi predisporre una relazione sui fatti "corredata da documenti in essa richiamati e da quelli ritenuti utili ai fini del decidere". Il dirigente avrà 30 giorni per depositare tutto e consentire, quindi, al Tar di poter pronunciarsi rispetto al ricorso.

LIBERO CONSORZIO Cercansi revisori dei conti C'è tempo fino alle 12 del 6 maggio prossimo per presentare la propria candidatura a ricoprire l'incarico di componente del Collegio dei revisori dei conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2019/2022. Il bando è consultabile sul sito istituzionale. La scelta dei componenti del Collegio sarà effettuata pubblicamente, alla presenza del segretario generale, mediante l'estrazione tra i candidati che avranno presentato regolare domanda entro il termine fissato e che saranno in possesso di tutti i requisiti richiesti. Il Collegio dei revisori è uno degli organismi indispensabili per il funzionamento dell'Ente. Esprime il parere obbligatorio sul bilancio di previsione e su numerosi atti dell'Amministrazione. L'incarico di presidente sarà svolto dal revisore che ha avuto il maggior numero di incarichi di revisione presso enti locali e, a parità di incarichi, tali funzioni sono assunte da colui che le ha esercitate nell'ente di maggiore dimensione demografica.

Ribera, Toscanini e Glazunov Conservatori a confronto RIBERA.

Avviato il progetto Erasmus Italia-Russia, vinto dall'istituto musicale "Toscanini" di Ribera in partnership con il Petroza vodsk State Glazunov Conservatoire (Russia) nell'ambito della Call Extra UE K107 per il biennio 2018-2020. Gli studenti universitari del "Toscanini", Ivan Virzì (Tromba) e Valerio Salerno (Corno), in mobilità studio per 3 mesi, si trovano già in Russia presso il conservatorio partner per partecipare ad importanti attività didattiche e concerti insieme ai docenti Sergio Calì (percussioni) Giacomo Tantillo (tromba jazz) e Roberto Basile (trombone) impegnati in masterclass, concerti, giuria in concorso internazionale, e in prime esecuzioni assolute nell'ambito del prestigioso "9th Festival Silver Sounds lnternational Festival ofWinds, Brass and Percussion" di Petrozavodsk, città della regione di San Pietroburgo. Grazie al patrocinio Erasmus finanziato dall'Agenzia Nazionale INDIRE, le due istituzioni di alta formazione stanno collaborando e in maniera coordinata e in sinergia mettendo a frutto le reciproche risorse artistiche e didattiche per realizzare insieme uno speciale progetto esecutivo e compositivo di nuove musiche che vede protagonisti docenti e studenti delle due istituzioni quali componenti dell'Ensemble di Ottoni e Percussioni Toscanini/Glazunov che, sotto la direzione del Maestro Roberto Basile, eseguirà sia in Russia (sabato, 30 aprile ore 18, nell'auditorium Glazunov Conservatorie) che in Italia (21 giugno - Parco archeologico Valle dei Templi di Agrigento) musiche in prima esecuzione assoluta appositamente commissionate per l'occasione ai compositori: Gianfranco Gioia, Raffaele Marsicano, Alberto Maniaci, Sergio Cali, Giacomo Tantillo, Simone Piraino, Marco Salvaggio. "E' una esperienza internazionale - dice la direttrice Mariangela Longo - unica resa possibile grazie al prezioso supporto dei coordinatori e alla disponibilità dei docenti e degli studenti partecipanti; tutto il nostro istituto sta seguendo da vicino, passo passo, attraverso i social, i colleghi studenti e docenti che si trovano a Petroza-vodsk a rappresentare la nostra istituzione e il made in ìtaly in campo musicale".

STUDIO, MAPPATURA E MESSA IN SICUREZZA. A CAPO CI SARA' IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE

Ipogei, creata struttura interdipartimentale g.s.) Studio, mappatura e futura messa in sicurezza degli ipogei, riattivato il "tavolo interdipartimentale" da parte della Regione. Come avevamo annunciato nelle scorse settimane nel corso di una intervista al dirigente capo del Genio Civile Rino La Mendola, la struttura finalizzata alla ricognizione del sistema ipogeico che attraversa il sottosuolo della città dei templi è nuovamente operativa. Il tavolo, in virtù di apposito provvedimento del Dipartimento Regionale Tecnico, sarà coordinato da La Mendola e si comporrà dei rappresentanti del commissario del governo per l'emergenza idrogeologica, del Comune di Agrigento, del corpo regionale delle miniere, della Curia arcivescovile di Agrigento, dei dipartimenti regionali della Protezione civile e dell'Ambiente, del Libero consorzio dei comuni della Provincia, del Parco della Valle dei Templi e della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Agrigento. La struttura si andrà ad insediare entro la prima decade di maggio e per prima cosa andrà a recuperare quanto già fatto nel 2010, quando si avviarono, nel contesto di un più ampio ragionamento sul centro storico, le prime attività di censimento e individuazione delle strutture sotterranee. "In occasione dell'insediamento - spiega La Mendola - registreremo le attività già avviate dal Comune e dallo stesso Genio civile, valuteremo i percorsi per il reperimento delle risorse necessarie e concorderemo, con i componenti del tavolo, un cronoprogramma per georeferenziare tutti gli imbocchi degli ipogei, avviare il rilievo del sottosuolo della città dei templi ed individuare le zone che manifestano segni di dissesto e che sono pertanto da consolidare. Dopo la conclusione di dette attività, verranno redatti i progetti ed individuate le risorse necessarie per eseguire i lavori. L'obiettivo finale - continua il capo del Genio Civile - è dunque quello di mette in sicurezza le costruzioni che sorgono sulle cavità del sottosuolo Agrigentino e di riaprire, almeno per alcuni tratti, gli stess pogei ai turisti, trasformando così un problema in una nuova risorsa".

SiciliaTv

Agrigento, studio degli ipogei: riattivato il tavolo interdipartimentale


È stato riattivato, presso il Genio Civile di Agrigento, il tavolo interdipartimentale finalizzato alla ricognizione del sistema ipogeico che attraversa il sottosuolo della città dei Templi. Il tavolo, in virtù di apposito provvedimento del Dipartimento Regionale Tecnico, sarà coordinato dal Capo del Genio Civile di Agrigento, Rino La Mendola, e si comporrà dei rappresentanti del Commissario del Governo per l'emergenza idrogeologica, del Comune di Agrigento, del Corpo Regionale delle Miniere, della Curia Arcivescovile di Agrigento, dei Dipartimenti Regionali della Protezione Civile e dell'Ambiente, del Libero Consorzio dei Comuni della Provincia, del Parco della Valle dei Templi e della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento.
"Entro la prima decade di maggio, insedieremo il tavolo presso l'Ufficio del Genio Civile- afferma La Mendola- riprendendo il lavoro già avviato nel 2010 e poi successivamente interrotto. In occasione dell'insediamento, registreremo le attività già avviate dal Comune e dallo stesso Genio Civile, valuteremo i percorsi per il reperimento delle risorse necessarie e concorderemo, con i componenti del tavolo, un cronoprogramma per georeferenziare tutti gli imbocchi degli ipogei, avviare il rilievo del sottosuolo della città dei Templi e individuare le zone che manifestano segni di dissesto e che sono pertanto da consolidare. Dopo la conclusione di dette attività -conclude-, verranno redatti i progetti  e individuate le risorse necessarie per  eseguire i lavori".

AnciSicilia

Crisi finanziaria e istituzionale delle ex province, Orlando: "Per una ripresa delle attività occorrono non meno di 300 milioni" - Anci Sicilia

"Ormai da troppi anni le tre città metropolitane ed i sei liberi consorzi della Regione Siciliana versano in una condizione di crisi sia sul piano finanziario e di bilancio sia sotto il profilo istituzionale e della gestione dei servizi. Crisi determinata dagli effetti del "prelievo forzoso" che,a differenza del resto d'Italia, non sono stati in alcun modo attenuati da trasferimenti di risorse a titolo perequativo e che rischiano di causare la paralisi e il dissesto finanziario nel corso dell'anno corrente". Lo ha detto il presidente dell'AnciSicilia, Leoluca Orlando, che aggiunge: "Per superare tale stato di fatto, più volte anche a mezzo stampa, è fatto riferimento al fatto che, attraverso la sottoscrizione o l'integrazione di un accordo tra lo Stato e la Regione Siciliana, si potessero individuare gli strumenti per il superamento delle problematiche finanziarie e, quindi, si potesse consentire la piena ripresa del ruolo istituzionale delle province. Ebbene, occorre precisare che le risorse necessarie da destinare agli Enti di area vasta devono essere quantificati in una cifra complessiva di 300 milioni di euro. In considerazione del fatto che riprendere pienamente l'attività istituzionale significa anche poter sostenere delle spese necessarie, per esempio sul fronte delle manutenzioni ordinarie, anche per rendere proficua la spesa delle ingenti risorse per investimenti di cui tali enti allo stato dispongono".
È altrettanto chiaro - conclude il presidente Orlando - che in assenza di un sistema che consenta di valutare la spesa, quale per esempio quello già applicato per i comuni e relativo ai costi fabbisogni standard, non è possibile addivenire ad una valutazione puntuale delle risorse necessarie.">Per consentire stabilità agli enti di area vasta occorre, altresì, che vi sia una certezza nella destinazione di queste risorse almeno per un triennio. In modo tale di poter al più presto approvare gli strumenti finanziari ordinari.">Nelle more che ciò avvenga è altresì necessario che l'attività delle città metropolitane e dei liberi consorzi possa sin da subito riprendere pienamente attraverso l'approvazione di un bilancio annuale e attraverso la spesa delle risorse per investimenti. Tutto ciò sulla base di norme derogatorie già condivise tra i diversi livelli istituzionali".

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