Sabato 1 giugno 2019
Agrigentonotizie
Rinvio delle elezioni provinciali, non è ancora detta l'ultima parola
Libero consorzio di Agrigento, il rinvio delle elezioni per il rinnovo di Consiglio e presidenza non è ancora definitivo e nel frattempo gli uffici elettorali continuano il loro lavoro.
Sì perché se come noto, con un vero e proprio "blitz", all'Ars si è approvato uno spostamento al 2020 delle elezioni di secondo livello per ridare la governance politica agli enti di area vasta, questo provvedimento ad oggi non è stato ancora pubblicato nella gazzetta ufficiale e, di fatto, non è ancora operativo. Così il presidente della Regione ha annunciato già per la prossima settimana l'approvazione di un nuovo emendamento che rimetterebbe la lancetta dell'orologio indietro ri-fissando per fine giugno le elezioni.
Così nel frattempo la burocrazia continua il proprio lavoro. Proprio ieri l'ufficio ha pubblicato ad esempio il corpo elettorale e le regole di applicazione del principio di ponderazione con cui il voto di ogni singolo consigliere comunale e sindaco verrà applicato.
In totale, dice il Libero consorzio, i votanti saranno 626. Di questi solo 131 rientrano nella fascia dei comuni più grandi (cioè più di 30mila abitanti) ma sono anche quelli che hanno il valore di ponderazione più alto (ogni voto va quindi moltiplicato per questo numero), cioè 267. Un dato, anche questo, leggermente diverso da caso a caso, perché ad esempio i Comuni che hanno rinnovato le proprie amministrazioni più di recente hanno un numero inferiore di consiglieri che va quindi "compensato". Numeri alla mano i centri più grandi, insieme ai 127 consiglieri e sindaci dei centri tra 10mila e 30mila abitanti (ponderazione 127/234), potrebbero già da soli decidere per tutti, votando dei propri candidati che otterrebbero, aritmeticamente la maggioranza necessaria. Sempre che si voti.
Tp24.it
Rinvio elezioni ex Province, Orlando: "Non è più possibile prorogare
Tp24.it
"Il rinvio al 2020 delle elezioni delle città metropolitane e liberi consorzi, deciso dall'Assemblea regionale siciliana, rischia di essere un rinvio sine die. Dopo anni di stallo rischiamo che seguano ancora altri anni per poter celebrare nuovamente le elezioni delle ex province".
Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Associazione dei comuni siciliani, che aggiungono: "Come AnciSicilia abbiamo, per primi, segnalato le forti perplessità nell'andare ad elezioni in assenza di un quadro istituzionale e finanziario chiaro che consenta non solo di approvare i bilanci ma anche di avviare un'adeguata programmazione degli investimenti. Il rischio, infatti, è quello di addossare gravose responsabilità sugli amministratori locali senza certezze su funzioni e risorse".
"Tuttavia - continuano Orlando e Alvano - dobbiamo prendere atto che negli ultimi mesi sono stati fatti significativi passi in avanti ed in base all'ultimo accordo sottoscritto tra il governo regionale e quello nazionale, anche grazie al costante impegno dell'Anci, sono stati previsti 540 milioni per la viabilità secondaria, 212 milioni sulla parte corrente e l'impegno del governo nazionale a fare approvare modifiche normative finalizzate a garantire l'equilibrio corrente di liberi consorzi comunali e città metropolitane della Sicilia".
"Pur non potendo essere pienamente soddisfatti - precisa il presidente Orlando - e ritenendo che occorrano ulteriori risorse per garantire una duratura stabilità finanziaria degli enti di area vasta, pensiamo che si sia di fronte ad un quadro nuovo del quale bisogna prendere atto e che non si possa più, come accaduto in passato, fare ricorso ai commissari a tempo indeterminato".
"Per tali ragioni - conclude Orlando - e stante la delicatezza della materia, riteniamo che la data delle elezioni non possa essere né rinviata in eterno, né individuata attraverso valutazioni estemporanee, ma occorra avviare, da subito, un confronto con l'AnciSicilia che rappresenta proprio quegli amministratori locali che dovranno assumersi la responsabilità di candidarsi ed eleggere gli organi rappresentativi delle città metropolitane e dei liberi consorzi".
Blogsicilia
Bufera voto ex province, la rivolta dei sindaci | BlogSicilia - Quotidiano di cronaca, politica e costume
"Il rinvio al 2020 delle elezioni delle città metropolitane e liberi consorzi, deciso dall'Assemblea regionale siciliana, rischia di essere un rinvio sine die. Dopo anni di stallo rischiamo che seguano ancora altri anni per poter celebrare nuovamente le elezioni delle ex province".
A parlare sono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Associazione dei comuni siciliani, che aggiungono: "Come AnciSicilia abbiamo, per primi, segnalato le forti perplessità nell'andare ad elezioni in assenza di un quadro istituzionale e finanziario chiaro che consenta non solo di approvare i bilanci ma anche di avviare un'adeguata programmazione degli investimenti. Il rischio, infatti, è quello di addossare gravose responsabilità sugli amministratori locali senza certezze su funzioni e risorse".
"Tuttavia - continuano Orlando e Alvano - dobbiamo prendere atto che negli ultimi mesi sono stati fatti significativi passi in avanti ed in base all'ultimo accordo sottoscritto tra il governo regionale e quello nazionale, anche grazie al costante impegno dell'Anci, sono stati previsti 540 milioni per la viabilità secondaria, 212 milioni sulla parte corrente e l'impegno del governo nazionale a fare approvare modifiche normative finalizzate a garantire l'equilibrio corrente di liberi consorzi comunali e città metropolitane della Sicilia".
"Pur non potendo essere pienamente soddisfatti - precisa il presidente Orlando - e ritenendo che occorrano ulteriori risorse per garantire una duratura stabilità finanziaria degli enti di area vasta, pensiamo che si sia di fronte ad un quadro nuovo del quale bisogna prendere atto e che non si possa più, come accaduto in passato, fare ricorso ai commissari a tempo indeterminato".
"Per tali ragioni - conclude Orlando - e stante la delicatezza della materia, riteniamo che la data delle elezioni non possa essere né rinviata in eterno, né individuata attraverso valutazioni estemporanee, ma occorra avviare, da subito, un confronto con l'AnciSicilia che rappresenta proprio quegli amministratori locali che dovranno assumersi la responsabilità di candidarsi ed eleggere gli organi rappresentativi delle città metropolitane e dei liberi consorzi".
lagazzettadelcalatino.it
Rinvio delle elezioni dei liberi consorzi e Città metropolitane: Pogliese chiede celerità
Sulla recente decisione di rinvio delle elezioni degli organi dei liberi consorzi e Città metropolitane il sindaco metropolitano Salvo Pogliese (nella foto) ha rilasciato una dichiarazione riportata nel comunicato stampa dello stesso ente metropolitano.
"Il governo e l'assemblea regionale consentano la votazione, nel più breve tempo possibile, almeno degli organi di secondo livello dei liberi consorzi provinciali e delle Città metropolitane ponendo fine a una gestione straordinaria che purtroppo dura da sette anni. Fermo restando che la scelta dell'elezione diretta, peraltro sempre sostenuta dal presidente Musumeci, rimane quella da privilegiare, è opportuno che non si perda ancora tempo per dare una governance efficace agli Enti di area vasta, per varie ragioni ormai nell'impossibilità di dare servizi adeguati ai cittadini dei territori. Grave e inopportuna, pertanto, è da considerare l'iniziativa di chi ha permesso di inserire l'emendamento per sospendere la tornata elettorale nella discussione all'Ars sul disegno di legge dei Porti turistici, visto che qualche settimana addietro era stato invece ritenuto inammissibile l'emendamento per l'accesso al fondo regionale, destinato al pagamento degli stipendi dei dipendenti dei comuni e della partecipate in difficoltà economica".
Giornale di Sicilia
ELEZIONI RINVIATE
Province, l'Ance: subito la nuova data
«Dopo anni di stallo rischiamo che seguano ancora altri anni per poter celebrare nuovamente le elezioni delle ex province». Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Associazione dei comuni siciliani. Per l'Anci non si può più, «come accaduto in passato, fare ricorso ai commissari a tempo indeterminato». Poi la conclusione: «Stante la delicatezza della materia, riteniamo che la data delle elezioni non possa essere rinviata in eterno». IL CALENDARIO
Volontariato e turismo
Ecco la Pro Loco San Leone
Alla guida il medico Danile
È stata costituita la Pro Loco San Leone, libera associazione fondata sul volontariato che svolgerà, senza fini di lucro, attività di promozione sociale, valorizzazione delle risorse naturalistiche, culturali, storiche, turistiche ed enogastronomiche del territorio. La Pro Loco punterà con le proprie attività al miglioramento estetico del territorio promuovendo iniziative atte a tutelare, incrementare e far conoscere i valori naturali, artistici e culturali della zona, in particolare San Leone e la fascia costiera agrigentina. La Pro Loco San Leone è presieduta dal medico agrigentino Paquito Danile che dopo essere stato eletto ha dichiarato: «Auspico che la stagione estiva, ormai alle porte, si apra con un rinnovato senso del bene comune in cui i cittadini collaborino con entusiasmo alla valorizzazione di San Leone, la nostra perla marittima negli ultimi anni un po' dimenticata, ma che già da quest'anno può ricominciare a brillare come un tempo. Il rispetto delle regole ed il concetto di bene comune sono alla base del nostro progetto, di contro le maestranze e l'amministrazione cittadina devono impegnarsi a fare il loro». Compito della Pro Loco sarà anche quello di essere da trait d'union tra cittadini e operatori economici e amministrazione.
Scrivolibero
Festa della Repubblica, al via i preparativi per il 2 giugno - ScrivoLibero.it
Domenica, 2 giugno 2019, alle ore 9.00, presso la Villa Bonfiglio di Agrigento, si celebrerà il 73° Anniversario della Fondazione della Repubblica, alla presenza delle più alte cariche istituzionali civili, religiose e militari della provincia.
Da stamani al via i preparativi che sta vedendo coinvolti il Libero Consorzio di Agrigento, la Prefettura e i Vigili del Fuoco per "addobbare" il Palazzo provinciale con il tricolore.
Alla cerimonia di domani, oltre alle rappresentanze delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, parteciperanno anche gli orchestrali del Liceo Musicale "E. Majorana" di Agrigento e gli studenti degli Istituti Comprensivi "Salvatore Quasimodo" e "Rita Levi Montalcini" di Agrigento.
Successivamente alle ore 10.00 presso il Palazzo del Governo - Piazza Aldo Moro -si procederà alla consegna delle onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di due medaglie di cui una "Medaglia d'Onore" alla memoria del Signor Ignazio LA MENDOLA, conferita dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra ed ai familiari dei deceduti e una "Medaglia Ricordo in Oro"
conferita dal Presidente della Repubblica al Signor Francesco MARINO quale "Vittima del terrorismo".
Nel corso dell'evento, gli studenti dell'Istituto comprensivo "G. Guarino" di Favara rappresenteranno l'azione scenica "Madri Costituenti", mentre i docenti dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "A.Toscani" di Ribera ed i componenti del Coro "Magnificat" di Agrigento intratterranno gli ospiti con l'esecuzione di alcuni brani musicali.
2 giugno 2019
Giornale di Sicilia
Una nota inviata dall'assessore regionale all'Energia
Rifiuti e passaggio alle Srr
Pierobon: «Troppi ritardi»
Deciso richiamo a chiudere le società d'ambito
Antonio Giordano
PALERMO
Un «deciso richiamo» a tutti i soggetti istituzionali coinvolti a procedere al passaggio alle Srr e a chiudere le società d'ambito in liquidazione. Ancora troppi ritardi in una riforma che dal 2010 non riesce a entrare a regime, con un regime transitorio iniziato nel 2013 e una liquidazione che è partita nel 2014 ma mai ancora portata a termine. L'ultima nota con la quale si chiede di procedere agli obblighi previsti dalla legge è stata inviata l'ultimo giorno di maggio dall'assessore all'Energia, Alberto Pierobon, a tutti gli attori coinvolti nel passaggio: liquidatori, consorzi e Srr, al presidente della Regione e al dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti. «Si constatano persistenti inerzie», nota Pierobon, «da parte dei consorzi e delle società d'ambito quanto alla liquidazione e, da parte delle Srr, per quanto di competenza, al compimento degli atti propedeutici alla piena entrata a regime delle società e, per quel che concerne il personale, ritardi per il trasferimento della dotazione di attrezzature, di beni e degli impianti di consorzi e società d'ambito in liquidazione». E se da un lato l'assessorato invita a fare presto con la lettera inviata a chi di competenza, dall'altro lato ha acceso una lente sulle criticità del processo che da troppo tempo sta andando avanti. In particolare sono due passaggi messi sotto osservazione e sul quale gli uffici di Pierobon hanno avviato un monitoraggio. Il primo riguarda il trasferimento dell'impiantistica e la voltura dei provvedimenti autorizzatori. Elementi, questi già segnalati anche dalla Corte dei Conti e passibili di condanne per danno erariale. «I beni e gli impianti funzionalmente vincolati al servizio pubblico essenziale », si legge nella lettera, «non possono che rimanere vincolati al servizio e rientrare nella sfera giuridica delle Srr cui per legge sono ormai intestate le competenze in materia di regolazione, organizzazione, vigilanza del servizio». Un passaggio questo che consentirebbe alle Srr di «controllare e presidiare la gestione degli impianti nell'ambito del servizio integrato di gestione bacinale». Il secondo aspetto evidenziato nella lettera è quello del personale con l'assessore che nota come «ci sono Srr che non hanno ancora provveduto ad avviare procedure di evidenza pubblica per l'affidamento dei servizi dei comuni non in Aro (aree di raccolta ottimale) » con affidamenti diretti e ricorsi legali da parte di società che rallentano tutti i processi a partire dalle stazioni appaltanti. «Appare necessario che venga realizzata ogni iniziativa utile all'immediato adempimento dei residuali adempimenti di legge», conclude Pierobon nella sua lettera. La settimana entrante, infine, si appresta ad entrare nel vivo la discussione sugli emendamenti al ddl rifiuti all'Assemblea regionale siciliana, un nuovo passo avanti verso l'auspicata normalizzazione da parte dell'esecutivo regionale del settore. (*AGIO*)
L'Ora
Elezioni ex Province.
Figuccia: "Proroga necessaria per riorganizzare il sistema a tutela dell'erogazione dei servizi e delle garanzie occupazionali."
"Voglio precisare che la mia battaglia sulle risorse da attribuire alle province regionali è rivolta al raggiungimento di un duplice risultato, da un parte i servizi essenziali quali la viabilità interprovinciale, la manutenzione delle strade, i servizi in favore dei disabili, dall'altra le garanzie occupazionali e le tutele dei diritti dei lavoratori, dipendenti dei medesimi Enti". - A dichirarlo è l'on. Vincenzo Figuccia Deputato dell'Ars e leader del Movimento CambiAmo la Sicilia. - "Il mio opporsi quindi alla data del 30 giugno - prosegue Figuccia - scaturisce da una scelta precisa, legata al fatto che la macchina organizzativa in un lasso di tempo così breve non è nelle condizioni di ripartire. La Delrio non è stata una buona legge e il suo recepimento ha rappresentato un ulteriore errore, in quanto non si sono definite nè funzioni né competenze." "Chiedo pertanto, - continua il Deputato - a garanzia dei dipendenti e di tutto il personale degli Enti, in funzione della riorganizzazione dei servizi, che la data delle elezioni venga quanto meno prorogata ad ottobre, in quanto ciò rappresenterebbe un'opportunità affinché vi possa essere il tempo materiale per riorganizzare l'insieme dei lavori". "Auspico nel frattempo che i 350 milioni necessari a garantire i servizi, possano essere erogati dallo Stato e nel contempo, attraverso una norma nazionale, si possa arrivare presto ad elezioni dirette, - conclude Figuccia - dove siano i cittadini ad esprimere gli eletti a garanzia della democrazia e della partecipazione.
1 Giugno - sabato
LA SICILIA
ANCI SULLE EX PROVINCE
"Basta commissari un errore il
rinvio delle elezioni".
PALERMO
. «Il rinvio al 2020 delle
elezioni delle città metropolitane e Liberi consorzi, deciso
dall'Ars, rischia di essere un rinvio sine die. Dopo anni di stallo
rischiamo che seguano ancora altri anni per poter celebrare
nuovamente le elezioni delle ex province». Così Leoluca Orlando e
Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale:
nell'Associazione dei comuni Siciliani, commentano il rinvio
dell'elezione di secondo livello dopo l'approvazione di un
emendamento in tal senso. Rinvio al quale intende opporsi .I! governo
regionale, presentando già martedì un proprio emendamento.
«Come Anci Sicilia abbiamo. per primi,
segnalato le forti perplessità nell'andare ad elezioni In assenza.
di un quadro istituzionale e finanziarlo chiaro che consenta non solo
di approvare i bilanci ma anche dì avviare un' adeguata
programmazione degli investimenti - aggiungono - Il rischio, infatti,
è quello di addossare gravose responsabilità sugli amministratori
locali senza certezze su funzioni e risorse».
«Tuttavia - continuano Orlando e
Alvano - dobbiamo prendere atto che negli ultimi mesi sono stati
fatti significativi passi in avanti ed in base all'ultimo accordo
sottoscritto tra il governo regionale e quello nazionale, anche
grazie al costante impegno dell'Anci, sono stati previsti 540 milioni
per la viabilità secondaria, 212 milioni sulla parte corrente e
l'impegno del governo nazionale .a fare approvare modiche normative
finalizzate a garantire l'equilibrio corrente di liberi consorzi
comunali e città metropolitane della Sicilia». «Non si può più
fare ricorso al commissario a tempo indeterminato - osserva Orlando -
e per tali ragione e stante la delicatezza della materia: riteniamo
che la data delle elezioni non possa essere né rinviata in eterno,
né individuata attraverso valutazioni estemporanee».
CIANCIANA
Stanziato un milione per la
provinciale per Ribera
. Un milione di euro sarà
stanziato, con un apposito finanziamento, dal Libero Consorzio
Provinciale di Agrigento per la strada provinciale Cianciana-Ribera
che mette in comunicazione il territorio della montagna con il
litorale che fa capo alla città delle arance. Si tratta dell'arteria
provinciale n.32 che ormai da qualche decennio è ridotta malamente,
a tratti quasi una trazzera, per migliaia di viaggiatori, specie
pendolari, quotidianamente costretti a percorre una delle poche
strade che unisce i centri di Cianciana, Alessandria della Rocca, San
Biagio Platani ed anche Bivona con Ribera e Sciacca. La notizia è
stata annunciata agli assessori del comune di Cianciana Liborio
Curaba e Francesco Alfano dai tecnici e funzionari del Consorzio di
Agrigento durante una riunione che si è svolta, su richiesta della
nuova sindaca Giovanna Bubello, al palazzo comunale di Alessandria
della Rocca. La delibera del finanziamento sarà approvata
dall'esecutivo nella riunione del prossimo 9 luglio. Il progetto
prevede, però, soltanto la riparazione delle numerose frane per
bloccare gli smottamenti in presenza di copiose piogge invernali che
rendono intransitabile la 32 e la copertura con asfalto delle
migliaia di buche, oltre che l'eliminazione dei bubboni che deformano
l'arteria.
Da anni è stata denunciata l'estrema
precarietà della strada che, bisognevole di un ammodernamento,
rappresenta un pericolo per tutti i viaggiatori
LIBERO CONSORZIO COMUNALE.
Individuati tutti i potenziali votanti e fissate le percentuali di
ponderazione del voto.
IN ATTESA DI CHIAREZZA SUL VOTO GLI
UFFICI VANNO AVANTI.
g.s.) Libero consorzio, il rinvio delle
elezioni non è ancora definitivo e nel frattempo gli uffici
elettorali continuano il loro lavoro. Sì perché se come noto, con
un vero e proprio "blitz", all'Ars si è approvato uno
spostamento al 2020 delle elezioni di secondo livello per ridare la
governance politica agli enti di area vasta, questo provvedimento ad
oggi non è stato ancora pubblicato nella gazzetta ufficiale e, di
fatto non è ancora operativo. Così il presidente della Regione ha
annunciato già per la prossima settimana l'approvazione di un nuovo
emendamento che rimetterebbe la lancetta dell'orologio indietro
rifissando per fine giugno le elezioni. Nel frattempo la burocrazia
continua il proprio lavoro. Proprio ieri l'ufficio ha pubblicato il
corpo elettorale e le regole di applicazione del principio di
ponderazione con cui il voto di ogni singolo consigliere comunale e
sindaco verrà applicato. In totale, i votanti saranno 626. Di questi
solo 131 rientrano nella fascia dei comuni più grandi (cioè più di
30mila abitanti) ma sono anche quelli che hanno il valore di
ponderazione più alto (ogni voto va quindi moltiplicato per questo
numero), cioè 267. Un dato, anche questo, leggermente diverso da
caso a caso, perchè ad esempio i comuni che hanno rinnovato le
proprie amministrazioni più di recente hanno un numero inferiore di
consiglieri che va quindi "compensato". Numeri alla mano i centri
più grandi, insieme ai 127 consiglieri e sindaci dei centri tra
10mila e 30mila abitanti (ponderazione 127/234), potrebbero già da
soli decidere per tutti, votando dei propri candidati che
otterrebbero, aritmeticamente la maggioranza necessaria.
Sempre che si voti.
L'ACQUA PER IRRIGARE COSTERA' DI
MENO
Boccata di ossigeno per l'intera
agricoltura agrigentina perché l'acqua per irrigare giardini,
agrumeti ed ortofrutta, per la prima volta dopo i vorticosi aumenti
degli ultimi anni, costerà di meno. Lo annuncia il consorzio di
bonifica 3 Agrigento che precisa come, a seguito di una ricognizione
di economie di gestione disposta dal commissario straordinario della
struttura consortile della Sicilia occidentale, che raggruppa i
territori delle province di Agrigento, Trapani, Palermo,
Caltanissetta e Gela, sia riuscita ad applicare, dopo oltre un
quinquennio, una riduzione delle tariffe sia per l'acqua utilizzata
nei campi che per i terreni sottesi.
Il consorzio di bonifica 3 Agrigento
informa gli agricoltori della provincia che per il 2019 la tariffa
applicata per il beneficio irriguo sarà pari ad 75 euro ad ettaro di
terreno, con una riduzione di 10 euro rispetto al costo di 85
dell'anno scorso. Cambiano pure, seppure di poco, le tariffe per
l'acqua utilizzata per l'irrigazione che verrà a costare 21
centesimi di euro al metro cubo, con una riduzione di appena due
centesimi rispetto ai 23 centesimi di euro del costo del 2018.
Il commissario straordinario Carlo
Turriciano e il direttore generale Giovanni Tomasino della struttura
consortile regionale precisano che "lo spirito
dell'amministrazione è quello di raccogliere al meglio le esigenze
degli agricoltori e di contemperarle con il risultato di
amministrazione per potere reinvestire le economie, create al
risparmio di gestione dell'ultimo periodo, in un concreto aiuto al
comparto dell'agricoltura".
Il consorzio, di fronte alle difficoltà
finanziarie, era stato costretto ad aumentare le tariffe idriche come
unica soluzione per il pareggio di bilancio.
2 giugno - domenica
LA SICILIA
REALMONTE
Scala dei Turchi, ad agosto nessuno
vigilerà sul decoro
Trecento euro per 100
ore di lavoro da scaglionare in 25 giorni, controllando che sulla
Scala dei Turchi non si gettino rifiuti o si creino danni. A questa
"offerta" di cosiddetto servizio civico hanno risposto
poche persone, tanto che per il servizio compreso nel periodo
iniziato il primo maggio non ci sono problemi, a differenza di quanto
accade per il secondo turno. Il Comune infatti ha notato che non ci
sono state disponibilità da parte di indigenti aventi diritto a
svolgere tale servizio, a partire dal primo agosto. Preso atto del
disinteresse, il Comune ha riaperto il bando con la speranza che da
qui alla fine di giugno qualche persona bisognosa di lavorare e di
racimolare almeno 300 euro, si faccia avanti, per lavorare alla Scala
dei Turchi nel bel mezzo della stagione estiva, faticando certamente,
ma offrendo un contributo alla propria città e al proprio conto
corrente.
Vedremo in quanti saranno i realmontini
che risponderanno alla "chiamata" del Comune. Da
evidenziare infatti come tale iniziativa riguardi solo ed
esclusivamente le persone disoccupate, che siano di sana e robusta
Costituzione e che abbiano una loro auto con la quale recarsi alla
Scala per lavorare 4 ore al giorno. Requisiti che hanno permesso lo
scorso anno a una ventina di persone di svolgere il servizio e
racimolare l'emolumento promesso dal Comune. Non resta a questo punto
che attendere la risposta dei cittadini.
LA VERTENZA. Ma per gli agricoltori
non è sufficiente, chiedono interventi per definire il pregresso
AGRICOLTURA, DIMINUISCE COSTO ACQUA
PER USI IRRIGUI
Il commissario del Consorzio di
bonifica Sicilia Occidentale delibera una riduzione della tariffa
applicata per il beneficio irriguo, ma i comitati spontanei
agricoltori della zona agricola interessata, impegnati da mesi in un
serrato braccio di ferro con le autorità regionali, non sono affatto
soddisfatti. La decisione adottata dal commissario straordinario
Carlo Turriciano, insediatosi lo scorso mese di gennaio, prevede per
l'anno 2019 un costo di euro 75 ad ettaro che porta la tariffa a 0,21
euro, con una riduzione di euro 0,02 rispetto alla tariffa di 0,23
euro applicata nel 2018. Turriciano va orgoglioso del risultato, la
Regione Siciliana lo ha posto alla guida del complesso sistema di
gestione dei consorzi della Sicilia occidentale con competenza sulle
province di Agrigento, Palermo, Trapani, Caltanissetta e del Comune
di Gela e gli chiede risultati concreti. Il funzionario sottolinea
come sia la prima volta, dopo un quinquennio, che è stato possibile
produrre Una riduzione alle tariffe del comprensorio dell'ex
Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, un provvedimento che "accoglie
al meglio le esigenze degli agricoltori - afferma - contemperandole
con il risultato di amministrazione, di potere reinvestire le
economie create dal risparmio di gestione dell'ultimo periodo, in un
concreto aiuto al comparto dell'agricoltura". Magli agricoltori,
in particolare quelli dei comitati spontanei che viaggiano da soli
sotto l'egida del Movimento Consumatori, lo giudicano un
provvedimento "mortificante dopo che il Consorzio ha posto in
essere aumenti ed incrementi programmati che arriveranno ad oltre il
300 per cento per la bonifica e di oltre il 60 per cento per il
servizio irriguo, con effetti retroattivi a partire dal 2013".
Sono convinti che in questo modo si lasciano irrisolte le vecchie ed
annose questioni. Vogliono risposte chiare sul pregresso e sul
futuro: "Non basta una riduzione di pochi centesimi - dicono
- vogliamo certezze sulla determinazione di tali tariffe e certezze
sui modi di calcolo delle tariffe". E, infine, confermano la
mobilitazione del settore e l'impegno costante del Movimento
Consumatori Sicilia nel dare sostegno alla loro vertenza.
LIVESICILIA
GLI SCENARI
PROVINCE: ELEZIONI SÌ, ELEZIONI NO
TUTTI I DUBBI SULLA "MARCIA
INDIETRO"
Dopo il rinvio, Musumeci ha detto
che martedì il governo presenterà un emendamento per annullare la
decisione dell'Ars. Ma è possibile?
PALERMO - Sarebbero dovute tornare al
voto il 30 giugno ma mai come adesso regna l'incertezza. Così,
sulle elezioni delle ex Province è l'ennesimo caos. Dopo il rinvio
delle votazione Musumeci vorrebbe annullare gli effetti del voto
dell'Ars. La linea del presidente però potrebbe incontrare alcuni
ostacoli. LiveSicilia ha sentito così alcuni deputati di lungo corso
o con incarichi istituzionali all'Assemblea regionale siciliana per
comprendere quali sono gli scenari e se Sala d'Ercole potrà dare
subito seguito alla volontà del governatore.
Lo stop alle elezioni è arrivato
grazie a un emendamento proposto nella discussione della legge sui
marina resort. Un blitz della maggioranza alla maggioranza firmato
dai capogruppo di Fratelli d'Italia, Popolari e autonomisti,
Sicilia Ftura Udc e Misto. Subito ha cantato vittoria Cateno De Luca,
sindaco della Città metropolitana di Messina, che ha fatto del
rinvio delle elezioni una battaglia personale, che ha rivendicato il
voto come l'esito del "patto della Madonnina", patto elettorale
fra lui e Miccichè, e che di questa vicenda è l'uomo chiave.
Poi è intervenuto il presidente della
Regione Nello Musumeci che ha dettato la linea del dietrofront
immediato: "Il governo proporrà un emendamento già nella seduta
di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata ieri possa
essere promulgata". In aula la posizione del governatore era già
stata evocata da Giusi Savarino ma a nulla era servita la posizione
di Diventerà Bellissima.
Fatto il patatrac adesso occorre
rimediare. Secondo il vicepresidente dell'Ars Roberto Di Mauro
(PopAut) "Le leggi in una sessione non si possono cambiare. Bisogna
chiudere una sessione e farne un'altra. In fondo è un fatto
tecnico. Si può fare tutto: basta fare una conferenza dei capigruppo
così da aprire una nuova sessione". Insomma, fin quando l'Ars
avrà l'attuale ordine del giorno (attendono d'essere esaminati
tre disegni di legge di origine governativa: quello sulla pesca,
quello sul diritto allo studio e quello sui rifiuti), non sarà
possibile ritornare sul punto per mettere ordine salvo non si faccia
un nuovo calendario dei lavori
Della stessa opinione è Antonello
Cracolici (Pd), anche lui fra i decani di sala d'Ercole: "Nel
regolamento dell'Ars c'è una regola che dice che nella stessa
sessione non si può votare su una cosa per cui l'Assemblea si è
espressa". Ma per Cracolici c'è un'altra ragione che rende
impraticabile la soluzione proposta dal presidente della Regione. "La
legge - ha spiegato - deve essere pubblicata, altrimenti come si può
modificare, quella norma? Al momento - ha proseguito Cracolici -
esiste solo un voto e l'Ars non può abrogare un voto. Spesso - ha
chiosato il democratico - si farebbe meglio ad approfondire prima di
fare dichiarazione che creano confusione".
"Onestamente, mi chiedo come si possa
modificare una norma che ancora non è in vita - ha commentato di
Stefano Pellegrino (Fi), avvocato e presidente della commissione
Affari istituzionali dell'Ars - questo richiederebbe quindi la
pubblicazione. È chiaramente una situazione inusuale". Poi
Pellegrino ha proposto lo scenario che a lui sembrerebbe più adatto.
"La questione - ha spiegato - va risolta con un progetto normativo
completo, piuttosto che con un emendamento che in questo caso
andrebbe nella legge sulla Pesca. Così sarebbe fatto l'opportuno
passaggio nella prima commissione. Devo costatare invece che sia la
Commissione che l'assessore agli enti locali siamo stati scavalcati
da questo voto dell'Assemblea. Certamente però - ha concluso il
forzista - non sarebbe rispettata la data di giugno e si potrebbe
riuscire a fissare la data delle elezioni per settembre e ottobre".
E proprio questa sarebbe la richiesta
che ieri Cateno De Luca avrebbe indirizzato a Musumeci: "Prima
risolviamo il problema finanziario e poi sarà legittimo chiedere al
Parlamento siciliano di modificare la decisione assunta e magari
garantire lo svolgimento delle elezioni ad ottobre 2019". Martedì
sapremo quali sono le mosse che il governo vorrà intraprendere e che
il regolamento dell'Assemblea consentirà di adottare. Solo allora
si scoprirà se il rinvio è inevitabile.
VINCENZO FIGUCCIA
EX PROVINCE, "OK AL RINVIO DEL
VOTO
SERVE TEMPO PER RIORGANIZZARSI"
"Spero si arrivi presto a
elezioni dirette", scrive in una nota il deputato dell'Ars.
"Voglio precisare che la mia
battaglia sulle risorse da attribuire alle province regionali è
rivolta al raggiungimento di un duplice risultato, da un parte i
servizi essenziali quali la viabilità interprovinciale, la
manutenzione delle strade, i servizi in favore dei disabili,
dall'altra le garanzie occupazionali e le tutele dei diritti dei
lavoratori, dipendenti dei medesimi Enti". Lo afferma in una
nota Vincenzo Figuccia, deputato dell'Ars e leader del Movimento
CambiAmo la Sicilia. "Il mio opporsi quindi alla data del 30
giugno - prosegue Figuccia - scaturisce da una scelta precisa, legata
al fatto che la macchina organizzativa in un lasso di tempo così
breve non è nelle condizioni di ripartire. La Delrio non è stata
una buona legge e il suo recepimento ha rappresentato un ulteriore
errore, in quanto non si sono definite nè funzioni né competenze".
"Chiedo pertanto, a garanzia dei
dipendenti e di tutto il personale degli Enti, in funzione della
riorganizzazione dei servizi, - continua - che la data delle elezioni
venga quanto meno prorogata ad ottobre, in quanto ciò
rappresenterebbe un'opportunità affinché vi possa essere il tempo
materiale per riorganizzare l'insieme dei lavori". "Auspico
nel frattempo che i 350 milioni necessari a garantire i servizi,
possano essere erogati dallo Stato e nel contempo, attraverso una
norma nazionale, si possa arrivare presto ad elezioni dirette, -
conclude Figuccia - dove siano i cittadini ad esprimere gli eletti a
garanzia della democrazia e della partecipazione".
3 giugno - lunedì
LA SICILIA
FESTA DELLA REPUBBLICA. Celebrato
anche in città il 73° anniversario.
IL 2 GIUGNO DISERTATO DAI CITTADINI
Registrata l'assenza degli
agrigentini, cerimonia per la consegna delle onorificenze.
La cerimonia del 73° anniversario
della Repubblica Italiana, ad Agrigento, si è svolta in due
particolari momenti: alla villa Bonfiglio al viale della Vittoria, e
nel cortile interno del Palazzo della Prefettura. A fare gli onori di
casa il prefetto Dario Caputo. Presenti i rappresentanti delle Forze
dell'Ordine e di Polizia, le Associazioni combattentistiche e
dell'Arma, le più alte cariche istituzionali, civili, e religiose
della Provincia agrigentina. Una cerimonia che ha visto l'assenza
della gente comune. Tra cariche istituzionali e divise vi erano
soltanto alcune decine di cittadini. Ogni anno è sempre così.
A dare il via alla ricorrenza il comandante provinciale dei
carabinieri Giovanni Pellegrino, il prefetto Caputo, e il questore
Rosa Maria Iraci, che hanno passato in rassegna i reparti schierati
nel piazzale. Nel palco delle autorità il sindaco di Agrigento,
Lillo Firetto, altri primi cittadini della provincia, il cardinale
Francesco Montenegro, ed esponenti politici locali, regionali e
nazionali. Dopo la deposizione di una corona d'alloro al monumento
dei Caduti, hanno preso la parola le massime autorità, poi è stato
il turno di alcuni alunni, i quali hanno declamato brani e poe-sie a
tema, mentre, a margine della cerimonia è stato proposto l'Inno
d'Italia. A seguire il corteo si è spostato in Prefettura, per la
seconda parte della cerimonia, culminato con le consegna delle
onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e
quest'anno anche di due medaglie, di cui una "d'onore" alla
memoria di Ignazio La Mendola, conferita dal Presidente della
Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati nei lager
nazisti, e destinati 'al lavoro coatto per l'economia di guerra e ai
familiari dei deceduti, e una "medaglia in oro" conferita
sempre dal Presidente della Repubblica a Francesco Marino quale
"Vittima del terrorismo". La medaglia d'onore, conferita
alla memoria di Ignazio La Mendola, è stata ritirata dal figlio
Davide La Mendola. A consegnarla è stato il presidente emerito Aldo
Lo Presti Seminerio; La medaglia d'oro, consegnata dal colonnello
Giovanni Pellegrino che è il comandante provinciale dell'Arma dei
carabinieri di Agrigento, è stata attribuita a Francesco Marino.
Quale commendatore dell'ordine "al merito della Repubblica
italiana" è stato insignito Gaetano Marongiu. Il titolo di
"Cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica Italiana"
è stato attribuito al maresciallo aiutante della Guardia di finanza
Domenico Mirabile; all'appuntato della Guardia di finanza Paolo Caci;
all'ispettore del corpo nazionale dei vigili del fuoco a riposo
Giuseppe Vitello; al capo squadra dei vigili del fuoco a riposo
Accursio Bono; al vigile del fuoco Calogero Navarra; alla guardia del
corpo Forestale a riposo Domenico
Bruno, e al funzionario dell'ufficio Dogane Rosalba Alletto.
REGIONE: GLI EQUILIBRI DELLA
MAGGIORANZA FRA BLITZ ALL'ARS E ATTESA PER IL RIMPASTO
Musumeci, domani sulle Province sarà
"questione di fiducia".
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Sul rinvio del voto per le ex
province Nello Musumeci non ci sta e chiede che l'Ars che «nella sua
sovranità, ha deciso di rinviare la data delle elezioni
provinciali», ci metta una pezza. Alla prima occasione o al primo
emendamento utile. Possibilmente cioè già da domani, quando il
Parlamento siciliano torna a riunirsi.
Tra assetti da ridefinire e
riposizionamenti post Europee e che rendono necessari
approfondimenti. nella maggioranza di centrodestra i mal di pancia
non mancano. A mente fredda si comprende ancora meglio che il blitz
d'Aula, messo a segno da Vincenzo Figuccia, non sarebbe stato
possibile senza uno zoccolo duro molto meno occasionale di quanto non
fosse apparso a prima vista. Quasi un modo per voler riaprire il
discorso su molte delle questioni aperte. E non solo sul rimpasto di
governo.
Intanto la legge che differisce il voto
- un emendamento ai "Marina resort", non proprio il massimo
dell'affinità tecnica e di materia - «va pubblicata», ribadisce
Figuccia, ricordando che nella stessa sessione non è possibile
riproporre una norma di segno diverso rispetto a quella iniziale. E
il deputato dell'Udc aggiunge: «Chiedo pertanto a garanzia del
dipendenti e di tutto il personale degli Enti, in funzione della
riorganizzazione del servizi, che la data delle elezioni venga quanto
meno
prorogata ad ottobre». E c'è chi dice
che anche dalle parti del governo regionale lo slittamento in autunno
potrebbe rappresentare il male minore. Ma si tratta di schermaglie
destinate a esaurirsi da qui a domani. O forse è la premessa di un
ulteriore stalla con la trattativa nel centrodestra che torna a
contarsi in Aula?
Per il capogruppo all'Ars di Diventerà
Bellissima, Alessandro Aricò, ci sono anche altri e elementi da
considerare :« La legge prevede che si può eleggere chi sia
rappresentante di un mandato che supera i 18 mesi, ulteriori
differimenti della data del voto comporterebbero un'alterazione della
geografia dei potenziali elettori passivi di circa il 20%». Anche in
questo caso dunque il break per un voto nel 2020 non è visto di buon
occhio. Il contro-emendamento, se prevarrà la linea della
riproposizione immediata, prenderà la forma di un ulteriore "insert"
uno dei ddl in votazione, quello sulla pesca ad esempio.
Potrebbe inoltre prevalere alla fine la
linea portata avanti da Leoluca Orlando che propone il voto a
settembre. Dopo l'estate. Una soluzione mediana per non andare troppo
in prossimità del 2020. La questione rimane in campo dunque e
rappresenta uno stress-test della coalizione che sostiene l'esecutivo
a guida Musumeci anche in vista della rimodulazione dell'assetto di
governo, che potrebbe partire già dai prossimi giorni.
Intanto Diventerà Bellissima prepara
con cura la manifestazione "La Sicilia protagonista nel Sud!"
in programma a Palermo in piazza Verdi il prossimo 15 giugno. Per
quel sabato i mal di pancia, auspicabilmente, nel centrodestra
siciliano, dovrebbero essere passati. A tutti. O quasi.