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rassegna stampa del 4 giugno 2019

La Repubblica.it

Intesa sulle Province ma è scontro sul rimpasto
Dopo lo scontro si lavora a una intesa tra il governatore Nello Musumeci e la maggioranza all'Ars sulle Province. Ma se da un lato si va verso un accordo, Musumeci chiude al mega rimpasto chiesto dai partiti e dai leader della coalizione: il governatore punta solo a due nomine, Turismo e Beni culturali, e non vuole fare altri cambi. E la tensione torna a salire nel centrodestra.
Sul fronte Province la scorsa settimana con un blitz in aula è passato il rinvio del voto al 2020 per gli organi di rappresentanza di Liberi consorzi e Città metropolitane. Così questi enti resterebbero commissariati per sette anni. A spingere per il rinvio del voto è stato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che aveva siglato una intesa con Gianfranco Micciché in cambio del sostegno a Giuseppe Milazzo per le europee. Il governatore Musumeci, che aveva assicurato l'elezione degli organismi per rilanciare le ex Province, è andato su tutte le furie e ha minacciato la crisi: «Presenteremo un emendamento per ripristinare subito il voto, per me è un voto di fiducia», ha detto ai suoi. L'emendamento doveva essere presentato oggi dal gruppo Diventerà bellissima, ma nel frattempo si sta lavorando ad una intesa per evitare tensioni: la pace tra Musumeci e Micciché potrebbe essere siglata con un emendamento che prevede il voto in ottobre. Se sulle ex Province si va verso una intesa tra governo e maggioranza all'Ars, la tensione è tornata a salire sul fronte del rimpasto, altro tema che agita il centrodestra. I leader della coalizione chiedono cambi e posti in più in squadra. Saverio Romano vorrebbe fare un cambio, facendo uscire dalla squadra Toto Cordaro. Ufficialmente per dare spazio a forze nuove di Cantiere popolare. Ma in realtà anche perché scontento del risultato elettorale a Palermo. Raffaele Lombardo vuole più spazio, ma anche lasciare la Famiglia per prendersi Beni culturali e il Bilancio al posto di Gaetano Armao, che Forza Italia vole impallinare. Il nome nuovo tra gli autonomisti sarebbe quello di Carmelo Pullara al Bilancio. In casa Forza Italia invece chiede spazio il sindaco di Messina Cateno De Luca, che dopo l'accordo con Micciché vorrebbe indicare un assessore in squadra: qui il nome sul tavolo è quello di Beppe Picciolo di Sicilia futura e vicino a De Luca. Insomma, altro che mini rimpasto: Musumeci, se dà spazio a tutte le richieste che gli stanno arrivando in queste ore, dovrebbe fare un cambio radicale della squadra. Da qui la frenata del governatore, che attraverso i suoi fedelissimi fa sapere di non avere alcuna intenzione di cambiare più di due pedine. Una al Turismo, dove al posto di Sandro Pappalardo dovrebbe andare Manlio Messina sempre in quota Fdi. La seconda ai Beni culturali, dopo la scomparsa di Sebastiano Tusa: e per questa poltrona pensa a un tecnico di alto profilo, in modo tale da non entrare in nomine politiche che potrebbero creare problemi nella maggioranza. Ma i problemi ci saranno comunque perché molti rimarranno comunque scontenti.

LA SICILIA

Figli d'Ercole
EX PROVINCE SUL VOTO GIALLI E PENTITI

Aghata Christie sarebbe stata ghiotta del giallo ultima edizione delle ex Province, oggi aree vaste, due novità entrano a Sala d'Ercole: il pentimento e la goliardata che sarebbe la meno peggio se non vi si nascondessero subdole manovre. Senza l'ombrello dei pentiti, questo pomeriggio a Sala d'Ercole sarebbe devastante per la maggioranza di cartello. Tutto gira attorno all'emendamento dell'Udc per il rinvio di un anno delle elezioni del prossimo 30 giugno, approvato la scorsa settimana a scrutinio segreto. Firmato anche dalla capogruppo Eleonora Lo Curto. Iniziativa fai da te in netto contrasto con l'orientamento del presidente della Regione che, a prescindere dal sistema elettorale di secondo grado che non condivide, non intende prolungarne oltre ogni decenza la gestione commissariale. 
conseguentemente, ha comunicato che presenterà un emendamento con cui si confermano le elezioni al 30 giugno. Da qui il cambio di rotta dell'Udc. Come la mettiamo? La Lo Curto, anche se recava la sua firma, il giorno successivo ha definito l'emendamento' "incidente di percorso". 
Scoprire cosa' si nasconda dietro questa manfrina non sarebbe difficile, anche se sono tanti gli interrogativi. In primis, le cause del1'inaudito pentimento. E siamo aUa partita nel rettangolo parlamentare. Eleonora Lo Curto ha anticipato che il suo gruppo voterà per l'emendamento del governo. Pentimento, riconoscimento del proprio errore o gioco forza passo indietro? Che sceneggiata! Nasconde insidie con la regia oscura di qualche potente puparo. Motivo? Non nobile. Di potere sicuro. In vista del tanto chiacchierato rimpasto di giunta. O è un giro perverso per mettere le mani anche nella nomina dei commissari? Sul suo emendamento il governo, com'è noto, non può porre la fiducia. E qui scatta l'arma del ricatto con la "manina" dell'oscuro regista. Se il voto sarà palese, seppur risibile, c'è la speranza che il testo del governo possa spuntarla e sempre ché il regista occulto non faccia uscire dall'Aula qualche deputato di sua fiducia, per centrare il perverso obbiettivo. Se si va allo scrutinio segreto è più probabile che a carte coperte prevalga ancora il rinvio delle elezioni. Governo sconfitto. Tranne che non mandi la palla in angolo, rimettendosi alla decisione dell'arbitro. Il voto d'Aula. La partita è complessa e sembrano probabili i tempi supplementari. 

SERVIZIO DI TESORERIA 
Banca San Francesco fino a dicembre


(g.c.) Nuova proroga nell'affidamento del servizio di tesoreria comunale. Fino al termine dell'anno sarà ancora la Banca San Francesco a fungere da tesoriere dell'Ente. E' stato reso noto tramite una determina dirigenziale del dipartimento Servizi Finanziari. Si tratta di una prosecuzione obbligatoria poiché sono andate deserte le gare di affidamento del servizio espletate dal Libero Consorzio. L'accordo Comune e la Banca San Francesco è scaduto il 31 dicembre 2015 ma, in mancanza di un nuovo istituto di credito disposto a rilevare la tesoreria dell'Ente, si procederà di proroga in proroga fino a quando non verrà individuata una nuova banca a cui aggiudicare il servizio. "Nelle more della definizione di un nuovo iter procedimentale - si legge nella determina dirigenziale - si pone la necessità di prorogare il contratto di ulteriori sei mesi alle medesime condizioni del contratto scaduto nel dicembre 2015 per il periodo che va dal primo luglio al 31 dicembre 2019". La proroga cesserebbe nel caso in cui il Comune stipulasse un contratto con un nuovo istituto di credito. La prosecuzione del servizio di tesoreria comunale si rende necessaria per garantire continuità ai servizi comunali. I tentativi di trovare un nuovo istituto di credito che funga da tesoreria comunale vanno a vuoto da diverso tempo. 

AMBIENTE. Al momento non vi sono dati pubblici che consentano di accertarne lo stato di salute
DEPURATORI SEQUESTRATI E DIMENTICATI

Sono una decina gli impianti oggi gestiti, attraverso commissari, dalla regione  Siciliana.
GIOACCHINO SCHICCHI 
Sequestrati e dimenticati. O almeno, coperti da un vero e proprio segreto Istruttorio" che non consente, oggi di sapere se quegli impianti stiano funzionando a regola d'arte o, come pare, presentino ancora le numerose criticità rilevate dalla magistratura stessa. 
Stiamo parlando della decina di depuratori sottoposti a sequestro giudiziario in provincia di Agrigento e oggi gestiti, attraverso commissari, dal Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Siciliana. Un ente a cui le opere erano state consegnate direttamente dalla Procura della Repubblica, la quale contestava a Girgenti Acque (ente gestore) di non aver svolto la propria funzione di custode giudiziario, non avendo realizzato degli interventi che consentissero di superare le criticità evidenziate da forze dell'ordine e magistratura. "La gravità delle violazioni poste in essere dal gestore agli obblighi assunti con la convenzione di gestione del servizio idrico integrato e la situazione globale in cui versa il sistema depurativo della Provincia di Agrigento a seguito della scadenza dei termini assegnati per l'adempimento delle prescrizioni - diceva la Procura con una nota hanno imposto la sostituzione dell'attuale gestore". 
Ma adesso? In realtà non lo sappiamo. Nel senso che al momento quale sia lo stato dei depuratori, se siano stati anche solo parzialmente adeguati, se abbiano conseguito  l'autorizzazione allo scarico rilasciata dallo stesso Dipartimento regionale (delle quali però ad oggi non vi è traccia sui si ti istituzionali che raccolgono tutti i decreti e i provvedimenti di questo tipo) e se continuino ad esservi problemi, ad esempio, di cariche batteriche elevatissime nel refluo scaricato (soprattutto escherichia coli). I commissari infatti, da quanto ci è dato sapere, non forniscono i dati di funzionamento degli impianti alla stessa Girgenti Acque (che, per esempio, aveva chiesto di conoscere le portate in entrata per verificare eventuali perdite fognarie) e anche sullo stesso sito dell'Ati la voce dedicata ai valori anomali nei reflui è scomparsa. Da mesi, infatti, questa sezione è completamente inutilizzabile. Perchè? (e lo siamo chiesti più volte e nessuno ci ha mai risposto. 
certo è che dall'arrivo dei commissari nella gestione dei depuratori le porte si sono "chiuse": un caso certamente significativo risale a quando l'Ati aveva affidato l'incarico al Dipartimento di ingegneria di Palermo di effettuare sopralluoghi preso gli impianti e valutarne lo stato per verificare possibili interventi in caso di gestione pubblica. Una possibilità negata dalla magistratura che sostenne che la stessa si sarebbe configurata come "attività di controllo quantomeno inopportuna da parte dell'Ati nei confronti del giudice per le indagini preliminari di cui l'Amministrazione giudiziaria è promanazione" .

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