Agrigentonotizie
Liberi consorzi, la Regione sospende le elezioni ma ad Agrigento non si era candidato nessuno
La Regione annulla le elezioni, inizialmente fissate per il 30 giugno, ma intanto ad Agrigento nessuno aveva presentato candidature per l'incarico di presidente e consigliere del nuovo Libero consorzio.
L'ufficio elettorale, composto da Michele Iacono (presidente), Rosario Alaimo Diloro, Calogero Ferlisi e Cosimo Antonica, ha inviato una nota all'assessorato regionale alle Autonomie Locali con la quale ha comunicato la mancanza di candidature. La gestione commissariale è stata prorogata fino al 30 aprile del 2020.
Scrivolibero
Elezioni Liberi Consorzi, nessuna candidatura a Presidente e Consigliere ad Agrigento
L'ufficio Elettorale, composto da Michele Iacono (Presidente), Segregato Comunale di Agrigento, da Rosario Alaimo Diloro (componente), Segretario Comunale di Campobello di Licata, da Calogero Ferlisi (componente), Segretario Comunale di Porto Empedocle e da Cosimo Antonica Dirigente del Comune di Agrigento (segretario), ha inviato una nota all'Assessorato Regionale alle Autonomie Locali con la quale ha comunicato la mancanza di candidature a Presidente e Consigliere per le consultazioni del 30 giugno 2019 del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Elezioni che erano state rinviate dall'Assemblea Regionale Siciliana, la quale aveva approvato un apposito emendamento al disegno di legge n. 381-59 approvato dall'Aula, che prevede lo slittamento delle operazioni di voto dal 1 al 30 aprile 2020 e la proroga della gestione commissariale.
Una Legge che è stata promulgata dal Presidente On. Musumeci, ovvero ha disposto la pubblicazione e l'osservanza da parte delle persone cui è diretta, come si legge nel sito dell'Assessorato alle Autonomie Locali.
Giornale di Sicilia
EX PROVINCIA
Non è arrivata nessuna candidatura
Nessuna candidatura è pervenuta all'ufficio elettorale per le consultazioni del 30 giugno del Libero Consorzio. L'ufficio, composto da Michele Iacono (presidente), Rosario Alaimo Diloro (componente), da Calogero Ferlisi (componente) e da Cosimo Antonica Dirigente del Comune di Agrigento (segretario), ha inviato una nota all'Assessorato Regionale alle Autonomie Locali con la quale ha comunicato la mancanza di candidature a Presidente e Consigliere. Elezioni che erano state rinviate dall'Ars. (* PAPI*)
Libero Consorzio Comunale
Esposizione degli artigiani
La Cna promuove ad Agrigento la mostra, visitabile fino al prossimo 15 giugno, denominata «I Semi di Efesto», ospitata nella Scala Reale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. È la seconda tappa siciliana di un itinerario partito da Enna. Sono circa una ventina gli artigiani, provenienti da tutta l'Isola, che hanno aderito al progetto il cui obiettivo è quello di valorizzare le performance di chi quotidianamente, nell'era digitale e del mercato globale, produce ancora, con competenza e passione, oggetti e manufatti unici e irripetibili. Nella galleria potranno essere ammirate ed apprezzare opere di vario genereche celebrano l'alta qualità della tradizione artigianale agrigentina e siciliana. (*ACAS*)
livesicilia
Le
assunzioni, il manager, i privati
Rifiuti, ecco cosa prevede
la riforma
I
privati dovranno assumere i lavoratori. Un manager guiderà gli enti
provinciali che nasceranno. Solo solo due delle novità contenute
nella riforma dei rifiuti che oggi
approda a Sala d'Ercole. Se la riforma sarà approvata Palazzo dei
Normanni sostituirà quella del 2010 e definirà un percorso scandito
da norme scritte, riscritte e corrette durante il governo Crocetta.
Leggi
su leggi che nell'Isola ha portato a un moltiplicarsi di enti: fra
assemblee e società d'ambito mai liquidate, 18 Srr, Società per
la regolamentazione del servizio e la gestione dei rifiuti (alcune
delle quali mai partite), e 71 ambiti di raccolta ottimale creati in
deroga alla regola delle Srr. E' questo l'universo assai affollato
dei rifiuti siciliani. Cosa prevede la riforma dei rifiuti,
targata Musumeci- Pierobon?
Cosa
accade al personale
Se
la governance del settore, come ampiamente anticipato, sarà affidata
a nove enti con grandezza e competenza provinciale, certamente uno
dei punti più delicati della riforma è quello che riguarda il
personale. Tanto è delicato questo punto che già all'articolo 11
si parla di istituire per ogni ambito provinciale un bacino dei
lavoratori del settore dei rifiuti. Vi entreranno tutti i lavoratori
che hanno "prestato servizio presso il gestore, indipendentemente
dalla tipologia contrattuale utilizzata negli otto mesi precedenti al
nuovo affidamento". Le Ada, Autorità d'Ambito, avranno il
compito di garantire che questi lavoratori continuino a lavorare
senza soluzioni di continuità. Così, tutti i documenti per le gare
d'appalto d'affidamento dei servizi dovranno prevedere "a pena
di nullità, l'adozione di strumenti di tutela occupazionale del
personale inserito nel bacino".
Di
lavoratori si torna a parlare poi nella parte del disegno di legge
che si occupa del superamento delle Srr e la transizione alle Ada.
Prima si parla di personale amministrativo che dagli enti dei rifiuti
esistenti passerà al nuovo ente pubblico di grandezza provinciale
con un ordine deciso per legge: prima tutti coloro che hanno un
contratto a tempo indeterminato e poi, fino alla scadenza, quelli che
hanno un contratto a tempo determinato. Stessa logica varrà per il
personale operativo con la possibilità di includere anche i
lavoratori delle imprese private. Per garantire il pagamento degli
stipendi l'azienda che vincerà l'appalto di gestione dei rifiuti
dovrà presentare una polizza fideiussoria. Il personale che proviene
dai comuni potrà decidere di essere reinserito negli enti
locali.
Come
saranno gestite le Ada
Come
già accennato le competenze dovranno passare dal centinaio di enti
esistenti a nove enti di grandezza provinciale che avranno
un'assemblea dei sindaci con i poteri decisionali più importanti,
un collegio dei revisori e un governatore d'ambito. Quest'ultimo
sarà un vero e proprio amministratore delegato dell'Autorità
d'ambito. L'incarico infatti dovrà essere conferito a un
"soggetto di comprovata qualificazione professionale scelto, previo
atto di interpello, tra dipendenti degli enti locali" oppure a un
professionista individuato con un concorso per titoli.
All'assemblea
dei sindaci spetterà l'approvazione di tutti gli atti e dei
regolamenti per il funzionamento del servizio a partire dal piano
d'ambito.
Proprio in questo documento i territori decideranno dove stabilire
gli impianti di smaltimento e ricupero dei rifiuti e dove dovranno
nascere le discariche. Le Ada infine si occuperanno di gestire e
riscuotere le tasse sui rifiuti.
Una
difficile transizione
Il
disegno di legge si occupa per una buona parte di come scongiurare
che per l'applicazione della legge debbano passare altri nove anni.
Nei primi articoli c'è un ampio articolo che si occupa di poteri
sostitutivi attraverso cui la Regione si sostituirà ad enti ed
organi che non faranno il loro dovere.
Si
parte con una norma per mettere in liquidazione le società e le
assemblee d'ambito. Per chiudere gli enti che sono stati messi in
liquidazione nel 2010 i
commissari saranno affiancati dall' dall'Ufficio Speciale per la
chiusura delle liquidazioni dell'Assessorato dell'economia. Per il
passaggio dalle Srr alle Ada invece saranno create delle Sezioni
territoriali di transizione, delle strutture commissariali che
avranno il compito di "svuotare" di funzioni e di personale le
Srr per riempire le Ada