Sabato 27 luglio 2019
Risoluto
Consegnati i lavori di completamento del liceo scientifico di Sciacca, finalmente la palestra
Sono stati consegnati ieri dal Settore Edilizia Scolastica del Libero Consorzio di Agrigento i lavori relativi al completamento del Liceo Scientifico "Enrico Fermi" di Sciacca, ed esattamente lo stralcio che prevede la costruzione di corpo uffici, presidenza e auditorium, progetto finanziato dal Ministero dell'Istruzione.
La gara d'appalto dell'importo a base d'asta di 3.899.661,23 euro, compresi oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso di 107.931,46 euro, era stata aggiudicata al Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro "Ciro Menotti" SCPA con sede a Ravenna, che aveva offerto il ribasso del 21,007% (importo contrattuale netto 3.103.132,56 euro più Iva).
I lavori saranno eseguiti dall'impresa consorziata MACOS Soc.Coop. di Agrigento. Prende dunque consistenza l'aspetto definitivo del nuovo Liceo Fermi di Sciacca, del quale è stata ultimata anche la nuova palestra, già collaudata e attualmente in attesa degli ultimi adempimenti burocratici necessari alla sua apertura. Adesso anche nuovi interventi.
Giornale di Sicilia
Edilizia scolastica
Liceo Fermi a Sciacca, consegnati lavori per quattro milioni
Per la palestra si è in attesa degli ultimi adempimenti burocratici
SCIACCA
Sono stati consegnati dal settore Edilizia Scolastica del Libero Consorzio di Agrigento i lavori relativi al completamento del liceo scientifico «Enrico Fermi» di Sciacca ed esattamente lo stralcio che prevede la costruzione di corpo uffici, presidenza e auditorium, progetto finanziato dal ministero dell'Istruzione con decreto di ammissione dell'8 agosto del 2017. La gara d'appalto, dell'importo a base d'asta di poco inferiore a 4 milioni di euro, compresioneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, era stata aggiudicata al Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro «Ciro Menotti» con sede a Ravenna, che aveva offerto il ribasso del 21 per cento. I lavori saranno eseguiti dall'impresa consorziata Macos, società cooperativa di Agrigento. Prende, dunque, consistenza, viene sottolineato dal Libero Consorzio di Agrigento, l'aspetto definitivo del nuovo liceo Fermi di Sciacca, del quale è stata ultimata anche la nuova palestra, già collaudata e attualmente in attesa degli ultimi adempimenti burocratici necessari alla sua apertura, "a conferma del notevole impegno del Libero Consorzio di Agrigento per il miglioramento generale degli istituti scolastici di propria competenza. Un impegno concretizzato dall'ammissione a finanziamentodi numerosi progetti redatti dai tecnici del settore Edilizia Scolastica, alcuni deiquali già in dirittura d'arrivo". La palestra è un obiettivo di questa scuola ormai da parecchi anni. Nel passato si è registrata la presenza anche di delegazioni di alunni ad Agrigento, già quando la Provincia di occupava degli istituti superiori, per sollecitare il completamento della struttura. Niente palestra e soltanto uno spazio all'aperto per fare attività fisica è stato evidenziato più volte, negli anni, dagli studenti dello scientifico. Nel 2016 il liceo ha avuto la certezza di poter avere la palestra grazie a un finanziamento statale di 2 milioni 655 mila euro. Sono stati consegnati i lavori per la realizzazione della struttura poi realizzati. Si è trattato di un progetto inserito, a suo tempo,nel piano triennale delle opere pubbliche dell'ex Provincia Regionale di Agrigent o, relativo ad uno dei due lotti residui del complesso edilizio del "Fe rmi", e che solo nel 2016, dopo la risoluzione di alcuni problemi tecnici legati all'esplet amento della gara d'appalto, ha visto la sua concretizzazione. Adesso gli studenti attendono di poterne beneficiare proprio mentre si trovano in fase di avvio ulteriori lavori per questa scuola. (*GP *)
Magaze
Cammarata: riapre la SP 24 Cammarata-Scalo Ferroviario, dal 1° Agosto riprende anche il servizio degli autobus di linea
CAMMARATA - Con un viaggio inaugurale in pullman, che ha avuto un Passeggero illustre come il Primo Cittadino di Cammarata, Dott. Vincenzo Giambrone, è stata riaperta al transito la SP 24 nel tratto che va da Cammarata allo Scalo Ferroviario.
La strada era stata chiusa da circa un decennio, per cedimenti della pavimentazione e frane in diversi tratti, ma principalmente per il pericoloso smottamento in contrada Giuri che aveva compromesso la stabilità del ponte omonimo. Il problema è stato continuamente attenzionato dall'attuale Amministrazione Comunale, riuscendo energicamente a far includere, tra gli interventi prioritari programmati dal Libero Consorzio di Agrigento, la strada in questione. I lavori realizzati direttamente dalla Provincia Regionale, sono stati consegnati all'impresa aggiudicataria, lo scorso autunno e sono stati ultimati a perfetta regola d'arte qualche settimana fa.
"Un altro impegno preso sin dall'inizio del mio mandato è stato mantenuto - ha dichiarato il Sindaco Dott. Vincenzo Giambrone - dopo quasi 10 anni viene riaperta al transito la strada che conduce alla Stazione di Cammarata, una strada di grande importanza, non solo perché consente di arrivare nel tratto più breve alla Stazione e alla Statale 189 PA-AG, ma serve anche per raggiungere la zona industriale dove ricadono diverse aziende artigianali che sono l'eccellenza di Cammarata e che danno occupazione a circa 120 lavoratori.
"La riapertura di questa strada al transito veicolare - aggiunge il Sindaco - ridarà vita a tutta la zona bassa, la cui chiusura aveva penalizzato notevolmente i cittadini e diverse attività economiche e commerciali. Dal primo agosto inoltre, la Ditta che gestisce il servizio degli autobus di linea, ripristinerà il transito dei propri veicoli, effettuando le fermate in Piazza della Vittoria e Gianguarna. A tal proposito mi corre l'obbligo di ringraziare i cittadini di Cammarata, proprietari di alcune case nel tratto più stretto del Corso Umberto, per aver dato la loro disponibilità alla eliminazione di alcuni balconi che impedivano l'agevole passaggio dei pullman e dei mezzi pesanti".
Domenica 28 luglio 2019
RIFIUTI
Piano della Regione per trattamento umido
La Regione ha definito il piano per garantire il corretto ciclo dei rifiuti in Sicilia in questa fase transitoria. È stata così trovata una soluzione alla chiusura per manutenzione di un grosso impianto di compostaggio fino al 10 agosto. Nelle more che vengano definiti i progetti dei nuovi impianti pubblici già finanziati e che vengano riaperti quelli esistenti, la Regione ha individuato e definito temporaneamente i quantitativi da trattare in altri impianti.
Metano a Favara, passi in avanti
L'iter, che non sarà breve, era stato avviato nella scorsa legislatura da Manganella che aveva partecipato a un bando
Umberto Re
FAVARA
Anche se i tempi della burocrazia continuano ad essere lenti dovendosi rispettare una serie di adempimenti previsti da leggi, regolamenti e circolari, non mancano i passi avanti verso la metanizzazione della città. Dopo la conferenza dei servizi tenuta nei giorni scorsi a Palermo presso il dipartimento tecnico dell'assessorato regionale alle Infrastrutture perché gli enti interessati potessero esprimere i pareri sul progetto esecutivo per la posa della condotta metanifera a Favara, la commissione regionale ha inviato a tutti i soggetti partecipanti il verbale che, se convalidato (visto che tutti hanno espresso parere favorevole), farà accendere la luce verde per l'inizio dei lavori. Il progetto è stato predisposto dallasocietà «Favaragas», del gruppo «Italgas», che aveva rilevato il ramo aziendale della Cpl Concordia, originaria aggiudicataria dell'appalto con il sistema del project financing. Chiamati a dare i pareri sono stati il Comune di Favara, il Genio Civile, il Libero consorzio, l'Asp, l'Enel, la Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali, i Vigili del Fuoco, il Comune di Agrigento, l'Anas, l'Ato Idrico, Girgenti Acque, Tim Telecom, Snam Rete Gas. Il sindaco Anna Alba che ha partecipato, assieme al capo dell'Utc, l'ingegnere Alberto Avenia, all'incontro di Palermo non nasconde la sua soddisfazione: «Il metano - dice - rappresenta per tutta la comunità un'importante svolta economica. Oltre ai benefici che il servizio, atteso da oltre trent'anni, potrà dare alle famiglie del luogo sicuramente sarà importante per gli sbocchi di lavoro che potrà offrire incrementando tra l'altro l'indot -to». E non è un caso se il primo provvedimento della giunta municipale del 2019 ha riguardato proprio la presa d'atto del progettoesecutivo per la costruzione dell'impianto di distribuzione del gas metano. L'atto riporta il numero uno con la firma di tutti gli assessori nonché dello stesso sindaco. L'iter per la metanizzazione della città era stato avviato nella scorsa legislatura dal sindaco Manganella che aveva partecipato a un bando riservato ai comuni del meridione d'Italia. E gli esiti sono stati positivi se si considera che il Comuneha ottenuto dal Ministero Economia e Finanze (Mef) un finanziamento in conto capitale di 6 milioni e 716 mila euro. Il resto della somma graverà sulla società «Favaragas » i cui utili le deriveranno dalla gestione ventennale degli impianti. Nel totale, il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di euro, iva compresa. «Adesso aspettiamo il provvedimento finale - dice l'ingegnere Avenia dell'Utc di Favara - e subito dopo daremo via ai lavori che potrebberoiniziare entro l'anno». E questo è l'auspicio dei cittadini che oggi fanno esclusivo uso di bomboledi gas per le esigenze della cucina e di pellet per il riscaldamento. Il punto di allaccio è stato già realizzato in contrada San Benedetto con la condotta, lunga circa 7 chilometri, che sarà interrata sotto la provinciale n. 3, la Favara-Aragona (da qui la necessità del parere del Libero consorzio di Agrigento, proprietario della strada). Il punto di arrivo è previsto in piazza Lando Conti dove attualmente si svolge il mercatino settimanale. All'interno del territorio comunale saranno realizzate sei cabine di distribuzione in funzione del fatto che il territorio sarà ripartito in altrettante zone. Ci sarebbero degli sconti perle famiglie che bruceranno i tempi nel chiedere l'allaccio alla condotta metanifera. (* UR*)
Il caso dell'impianto di Sciacca all'Ars
Biodigestore, La Rocca: «Non ho attaccato Legambiente»
SCIACCA
Si acuisce lo scontro sulla realizzazione del Biodigestore, cioè l'impianto a biometano che la My Ethanol intende realizzare a Sciacca nello stabilimento della Kronion in contrada Scunchipani. Della vicenda si sono occupate le commissioni Salute, Ambiente e territorio e Attività produttive dell'Assemblea regionale siciliana, durante una riunione congiunta a Palermo. Il progetto è stato proposto dalla My Ethanol, società legata alla holding delle rinnovabili Moncada Group. Al centro della disputa è l'ampliamento della distilleria ex Kronion. Moncada punta a sfruttare lo stabilimento durante l'intero arco dell'anno, e per farlo vorrebbe estendere la materia prima trattata. Non più soltanto la rtadizionale vinaccia, ma anche melasso di barbabietola, paasztzo di agrumi e materialeel lulocsico derivante da scarti industriali. Quest'ultimo, in un primo tempo, sembrava dovesse sostituire - su richiesta della stessa My Ethanol econ l'assenso dell'Ufficio territoriale ambiente (Uta) del Libero Consorzio - il melasse il pastazzo. Nei mesi scorsi, però, quando la società ha depositato i documenti sulla richiesta di procedura abilitativa semplificata (Pas) - un altro tipo di autorizzazione da presentare al Comune - le materie prime erano tutte presenti. Sulla vicenda interviene la presidente della commissione Salute dell'Ars, Margherita La Rocca Ruvolo. «È assolutamente priva di fondamento - dice l'onorevole La Rocca Ruvolo - l'affermazione del Gruppo Moncada secondo il quale io, nel corso dell'audizione dedicata alla realizzazione di un biodigestore a Sciacca, avrei fatto un "intervento fortemente critico nei confronti della direttrice di Legambiente Sicilia", così come non è vero che avrei "redarguito " la stessa "per il solo fatto di aver evidenziato che l'iniziativa della My Ethanol srl è ben vista e condivisa da Legambiente". Anzi, come ben documenta una registrazione audio, ho espressamente ringraziato l'associazione ambientalista per l'interessante e confortante contributo offerto alla discussione finalizzata a capire le caratteristiche del progetto che si sta realizzando per poter fornire ai cittadini e ai comitati che hanno espresso preoccupazioni delle rassicurazioni rispetto al timore di possibili rischi per la salute, l'ambiente e l'agricolt ura. Personalmente, in linea generale e di principio -conclude la presidente della commissione Salute - non sono contraria ad iniziative imprenditoriali di questo tipo se non hanno un grave impatto sul territorio e sulla salute pubblica». Ieri non è stato possibile avere una replica da parte della società Moncada group.(* PAPI*)
Si correrà il 3 e 4 agosto
Birilli pronti per l'Autoslalom di Sant'Angelo Muxaro
Quasi tutto pronto per l'Autoslalom Città di Sant'Angelo Muxaro, giunto al suo quinto appuntamento. Fervono gli ultimi preparativi della manifestazione tra i birilli, che vede in prima linea la Muxaro Corse, e che si svolgerà nel weekend del 3 e 4 agosto, come di consueto, nello scenario naturalistico e storico della cittadina dell'entroterra agrigentino. Il percorso, migliorato grazie al lavoro degli organizzatori e di numerosi volontari, è rimasto pressoché inalterato rispetto all'ultima edizione.Non cambia nemmeno il numero di postazioni, diventate 12 lo scorso anno, che hanno reso il circuito più veloce. Il percorso di circa tre chilometri si dirama lungo la strada provinciale 19 e dalla periferia si inerpica tra i birilli sino a raggiungere le porte del centro abitato del comune. Un percorso che metterà alla prova le abilità dei piloti grazie alla sua complessità. La presenza di tratti veloci e di curvoni decisamente impegnativi rendono il circuito unico e particolarmente apprezzato. Difficile non rima ere affascinati inoltre dalle bellezze paesaggistiche del luogo, che ormai da diversi anni attraggono turisti da ogni latitudine della terra. Non mancano le specialità culinarie che inevitabilmente attrarranno i visitatori che il 3 e 4 agosto si recheranno a Sant'Angelo Muxaro per assistere alla gara. Gara, valevole anche quest'anno, per il Campionato siciliano Slalom (zona due) con coefficiente 1,5; Campionato siciliano che vede in testa Emanuele Schillace del Tm Racing. Il quinto Autoslalom Città di Sant'Angelo Muxaro porterà punti anche per la Coppa Slalom 5a Zona e per lo Challenge Palike 2019. Si rinnova, dunque, il sodalizio con il Team palermitano, coordinato da Annamaria Lanzarone, Nicola Dario e Roberto Cirrito. Per quanto concerne lo Challege si tratterà del quarto appuntamento stagionale. Entrando nel dettaglio del programma, le verifiche sportive e tecniche si terranno nel centro del paese, in Piazza Umberto I, rispettivamente dalle 15 alle 19 e dalle 15.30 alle 19.30 sabato 3 agosto. La chiusura del percorso, domenica 4 agosto, avverrà alle 7.30 e porterà allo start della prima manche fissato per le 9. A seguire altre due manches, per un totale di tre, che vedrà scendere in pista i piloti, che possono ancora iscriversi, per darsi battaglia alla caccia di Michele Puglisi, vincitore nel 2018 conla sua Radical Prosport.Ad aprire le danze delle manches tre apripista, tra i quali Marco Stellino, pilota drift palermitano vice campione europeo 2012 della categoria Street Legal. Lo scorso anno a vincere è stato il giovane Michele Puglisi, che ha rafforzato la sua leadership nel Campionato siciliano. Il catanese aveva rispettato il pronostico della vigilia ma non è stata proprio una passeggiata. Lo slalom - portato a termine da 68 piloti sui 71 verificati-per Puglisi era cominciato davvero in salita con la rottura della catena, che non gli aveva permesso di prendere il via alla prima manche. Risolti i problemi in tempi record, era riuscito a far segnare il miglior crono proprio nella seconda manche. Un cro no abbassato nella terza di due secondi ma solo virtualmente a causa dell'abbattimento di un birillo. (* PAPI*)
Lunedì 29 luglio 2019
Il ricordo di Rocco Chinnici del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento - ScrivoLibero.it
"Parlare di Rocco Chinnici e ricordarne la figura mi suscita sempre emozione. Con Rocco Chinnici negli anni in cui sono stato alla Procura della Repubblica di Palermo, si era instaurato un rapporto non soltanto di natura professionale ma anche e soprattutto di profonda amicizia, stima ed affetto".
Sono le parole del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Alberto Di Pisa, che ha voluto ricordare la figura del magistrato che fu uno dei fondatori del "pool antimafia". Oggi, nell'anniversario della sua morte, il ricordo di un magistrato a cui tanto si deve nella lotta alla mafia.
"Ricordo - dice il commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento - ancora come, durante lo svolgimento del periodo di tirocinio, spesso andavo a trovarlo all'ufficio istruzione dove lui si recava quasi ogni pomeriggio portando con sé Giovanni allora un bambino alquanto vivace e in quelle occasioni leggendo le carte dei processi da lui trattati apprendevo molto non soltanto professionalmente ma soprattutto dal punto di vista umano. Ricordo ancora, a riprova del rapporto che ci legava come, quando la figlia Caterina che aveva vinto il concorso in magistratura dovette effettuare il prescritto periodo di tirocinio in Procura, Rocco volle che fosse affidata a me cosa che naturalmente mi gratificò particolarmente perché dimostrava la stima e la fiducia che nutriva nei miei confronti. Purtroppo quel 29 luglio del 1983 il destino volle che il giorno della strage di via Pipitone Federico fossi io il magistrato di turno che intervenne sul luogo della strage per il compimento degli atti urgenti".
"Come è stato scritto da Paolo Borsellino - scrive Di Pisa -, se coloro che idearono e attuarono la strage ritennero di avere decapitato l'ufficio istruzione e di averlo ridotto alla resa si sbagliarono. Rocco Chinnici era ed è vivo nel cuore di tutti noi che poi costituimmo, in Procura e all'Ufficio istruzione il cd pool antimafia e che raccogliemmo il testimone. Chinnici, a chi gli chiedeva quale fosse stata la reazione dei giudici trapanesi di fronte all'assassinio del collega Ciaccio Montalto rispose : "questo è un messaggio onesto e chiaro che voglio lanciare alla mafia : noi giudici siciliani non ci arrenderemo mai, non avremo mai rassegnazione o paura. Per ognuno che cade ce ne sono altri dieci disposti a proseguire con maggiore impegno, coraggio, determinazione." Non vi è dubbio che gli eventi successivi gli hanno dato ragione.
Se rileggiamo alcuni degli scritti di Rocco Chinnici ci rendiamo conto come con grande lucidità ed intuito fin dal 1981 egli si era formata una visione chiara del fenomeno mafioso e ciò senza disporre di quelle acquisizioni probatorie di cui oggi disponiamo non ultime quelle che ci sono state fornite dai collaboratori di giustizia. E ciò appare ancora più apprezzabile se si tiene conto del fatto che in quel periodo non vi era una grande attenzione per il fenomeno mafioso e si tendeva più che altro a rassegnarsi alla convivenza con la mafia. Quando nel 1979,in piena guerra di mafia in corso, divenne dirigente dell'ufficio istruzione di Palermo svolse una intensa attività volta a potenziare la struttura dell'ufficio da lui diretto al fine di renderla più efficiente nel contrasto alla criminalità mafiosa cominciando ad invertire la tendenza di quella che era allora la realtà giudiziaria.
La sua non comune capacità di lettura del problema-mafia e la forza di carattere fecero sì che egli innovasse il metodo di lavoro, assumendo su di sé la gran parte delle principali istruttorie sugli omicidi, in un tentativo di visione strategica del fenomeno e di coinvolgimento più diretto di alcuni magistrati di quell'Ufficio, a cominciare da Borsellino e da altri magistrati, cui assegnò sempre più complessi processi di mafia riguardanti, in particolare, fatti ed aree omogenei Si può dire che gettò le basi di quello che poi con il suo successore Caponetto sarebbe stato il c.d. pool antimafia dell'ufficio istruzione, cui corrispondeva il pool antimafia costituito presso la Procura della Repubblica e di cui io, insieme ad altri colleghi, facevo parte. Rocco Chinnici era consapevole dei notevoli rischi personali che la sua attività comportava soprattutto dopo gli omicidi di Pio La Torre e del generale Carlo Alberto Dalla chiesa, delitti che lo avevano profondamente scosso, come ebbe a dirmi nel corso di uno dei nostri colloqui che spesso il pomeriggio avevamo nella sua stanza di consigliere istruttore. Ma certamente questi delitti non lo avevano fatto desistere dall'impegno nella lotta alla mafia ed anzi lo avevano stimolato a lavorare con sempre maggiore abnegazione. Basta ricordare con quali e quanti sacrifici personali e familiari affrontò l'istruzione del c.d. maxi processo alle cosche mafiose, processo che ha retto a tutte le verifiche dibattimentali fino in Cassazione. E lo sforzo di Rocco Chinnici in questa indagine si può meglio comprendere se si tiene conto del fatto che i dieci anni precedenti erano stati caratterizzati dalla più completa inerzia investigativa per cui bisognava colmare un vuoto non facile da colmare.
Ma parlando di Rocco Chinnici non si può omettere di ricordare che fu il primo ad avere chiaro il connubio tra mafia e politica che poi, in anni recenti ha trovato conferma nelle emergenze processuali e nelle sentenze di condanna che ne sono derivate. In una intervista ebbe a dichiarare all'intervistatore che gli chiedeva se si potesse parlare di un tale connubio : " la mafia stessa è un modo di fare politica mediante la violenza, è fatale quindi che cerchi una complicità, un riscontro, una alleanza con la politica pura, cioè praticamente con il potere......una cosa è certa esiste una connessione profonda fra mafia e politica". E sempre in tale intervista a proposito della legge La Torre allora da poco approvata ebbe a dire che tale legge costituiva uno strumento di eccezionale validità in quanto consentiva di colpire il mafioso nel cuore della sua stessa attività e ciò mediante le indagini nelle banche, il controllo sugli appalti e sub appalti. Parole che a distanza di oltre 30 anni sono estremamente attuali come dimostrato dagli ingenti patrimoni che sempre più spesso vengono sequestrati e confiscati ai mafiosi proprio in virtù della legge La Torre. Il ricordo e il sacrificio di Rocco Chinnici devono rimanere impressi nella memoria di tutti gli italiani come quella di un uomo, di un giudice che ha contrastato la criminalità mafiosa, con coraggio, con abnegazione fino al sacrificio della propria vita. Rocco Chinnici deve essere sempre ricordato da tutti coloro che vogliono che il nostro paese sia liberato da quel cancro che è la mafia".
"Quando come oggi ricordiamo Chinnici o leggiamo le sue parole o quando altri magistrati proseguono la lotta di Chinnici di Terranova, di Costa, di Falcone, di Borsellino e di tutti gli altri caduti nella lotta contro la mafia ,ciò significa salvare e prolungare un frammento della sua vita e delle sue idee", conclude Alberto Di Pisa.
27 luglio - sabato
LA SICILIA
NON AVEVANO COMUNICATO I NOMI DEGLI
OSPITI
Denunciati alla magistratura dieci
titolari di Bed & Breakfast
Hanno portato alla scoperta di nuove
irregolarità i controlli effettuati in bed & breakfast, negli
ultimi giorni, dal poliziotti della sezione Volanti della Questura.
Le ispezioni, vanno avanti da tempo, e rientrano nell'ambito di
un'imponente attività, disposta dal questore Rosa Maria Iraci,
finalizzata a verificare l'eventuale presenza di strutture
ricettive abusive e il rispetto delle regole.
Complessivamente in quest'ultima
tornata di controlli a tappeto, 10 titolari di B&B di Agrigento,
San Leone, Villaseta e Villaggio Mosè, sono stati denunciati, in
stato di libertà, alla Procura della Repubblica, per omissione di
comunicazione all'Autorità di Pubblica Sicurezza, in quanto non
avevano comunicato i nominativi di turisti, alloggiati nelle loro
strutture ricettive. In una di queste ispezioni, il controllo si è
concluso con l'emissione di quattro fogli di via obbligatorio ad
altrettanti cittadini della Romania, ospiti di un B&B di
Villaseta sospettati d'aver messo a segno dei danneggiamenti a
diverse autovetture, e un furto, fra l'area parcheggio e un negozio
del Centro commerciale "Città dei Templi". I poliziotti
della sezione Volanti, dopo essere intervenuti a seguito di più
segnalazioni di danneggiamenti e furti, hanno avviato le indagini ed
hanno scoperto, che nel B&B alloggiavano 12 romeni, fra cui 5
bambini. La struttura è risultata essere in regola, mentre 4
persone, componenti di diversi nuclei familiari sono risultati essere
già noti per furti e altri reati contro il patrimonio.
SANTO STEFANO QUISQUINA
Il Gal Sicani pubblica il primo
bando di finanziamento per lo sviluppo turistico
S. STEFANO QUISQUINA. Promozione
turistica e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e
ambientale dei borghi montani e della costa aderenti al Distretto
Rurale di Qualità dei Sicani, queste le finalità del primo bando
dell'azione del Piano di Azione Locale Sicani pubblicato dal Gal
Sicani. L'azione ''Vivere e Viaggiare nel Distretto Rurale di Qualità
Sicani", il cui bando è consultabile online sul sito
istituzionale www.galsicani.eu, ha lo scopo di contribuire a
diversificare e destagionalizzare l'offerta turistica, conservare il
paesaggio, promuovere le tipicità locali attraverso il diretto
contatto con i turisti e favorire la creazione di opportunità
occupazionali nelle zone rurali.
"La dotazione finanziaria
stanziata ammonta a quasi due milioni e mezzo di euro" - spiega
il presidente del GAL Sicani Salvatore Sanzeri - sono i primi che
metteremo a bando, ma ne seguiranno altri destinati al sostegno delle
reti d'impresa, sia del settore agricolo e agroalimentare che di
quello turistico, e alla formazione degli operatori del Distretto
Rurale di Qualità. Ora non resta che continuare a lavorare per
attuare il Piano di Azione Locale, forti dell'esperienza maturata
nella programmazione precedente e sicuri delle potenzialità
socio-economiche del territorio".
Verranno finanziati investimenti per la
realizzazione e la riqualificazione di piccole infrastrutture
ricreative o turistiche e la creazione e sistemazione di itinerari
turistici e sentieri all'interno di aree naturali o di borghi
storici, interventi a servizio delle attività outdoor, centri per
l'informazione e l'accoglienza turistico-sportiva, allestimento di
infrastrutture di turismo attivo legate alle attività sportive e
ricreative a basso impatto ambientale, attraverso l'escursionismo,
l'equitazione, il ciclo turismo, il trekking, compresa la segnaletica
e la fornitura dell'attrezzatura.
IN SALVO IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
L'ITC "ZAPPA"
OSPITATOALLA "MARCONI"
CAMPOBELLO DI LICATA. Il prossimo anno
scolastico è salvo per gli studenti dell'Itc Gino Zappa di
Campobello di Licata, che fa parte del Saetta e Livatino di Ravanusa.
Mentre si rischiava di non potere avviare a settembre le lezioni
presso la scuola superiore perché i locali dove si trova attualmente
sono fatiscenti ed igienicamente poco salubri ecco arrivare la
soluzione che salva di fatto il prossimo anno scolastico. Il sindaco
Gianni Picone, pur non essendo la scuola di competenza comunale ha
messo a disposizione dello Zappa la scuola primaria "Guglielmo
Marconi" recentemente ristrutturata e restituita alla
collettività. Nei mesi scorsi, era stato il dirigente dell'istituto
superiore Saetta e Livatino, Michele Di Pasquali a chiedere al
sindaco Gianni Picone di valutare se vi fosse la possibilità di
avere dei locali da destinare allo Gino Zappa, altrimenti la scuola
avrebbe dovuto chiudere o trasferirsi presso la sede centrale di
Ravanusa. Campobello di Licata, avrebbe perso in questo modo l'unica
istituzione scolastica superiore presente sul territorio. Nei giorni
scorsi, il commissario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento,
Alberto Di Pisa ed il sindaco di Campobello di Licata Gianni Picone
hanno messo nero su bianco, sottoscrivendo la convenzione che di
fatto concede alla provincia i locali della scuola Marconi che
serviranno allo Zappa. Convenzione che avrà termine quando saranno
completati i lavori di realizzazione del nuovo istituto Gino Zappa di
cui il progetto è stato già approvato da tempo. L'ex provincia,
infatti, si era vista a rescindere il contratto con i vecchi
proprietari dell'immobile dove si trovava sino a pochi mesi addietro
l'istituto tecnico Gino Zappa, perché nonostante gli inviti non
avevano provveduto ad adeguarlo. Il dirigente del "Saetta e
Livatino" Michele Di Pasquali ha ringraziato l'amministrazione
comunale per la tempestività con la quale ha trovato la - soluzione
al problema considerato che non si riuscivano a trovare altre
strutture in paese che potessero ospitare le classi dello Zappa. "Era
il minimo che come amministrazione comunale potevamo fare - ha detto
il sindaco Gianni Picone. La nostra comunità non poteva permettersi
di perdere una delle scuole che hanno fatto la storia di Campobello
di Licata e che hanno visto tanti giovani, io compreso conseguire un
diploma superiore presso quella che da tutti viene definita ancora la
Ragioneria"(CV)
28 luglio - domenica
LA SICILIA
RIFIUTI, IL COMUNE PORTA IN
TRIBUNALE RTI E SRR
FLOP RACCOLTA DIFFERENZIATA. Alla
base della citazione in giudizio c'è il mancato avvio del servizio
malgrado la stipula del contratto.
L'assessore Pira:" Abbiamo
collaborato e avuto pazienza. Adesso basta".
Tra il Comune e la Rete temporanea di
Imprese Iseda e associati finisce (come ampiamente previsto) a carte
bollate. L'Ente ha infatti deciso di citare in giudizio dinanzi al
Tribunale di Agrigento sia il raggruppamento di ditte che avrebbe
dovuto gestire i servizi ambientali sul territorio (con annesso avvio
della raccolta differenziata) che la Srr Agrigento Provincia Est.
Alla base della citazione c'è il mancato avvio del servizio malgrado
la stipula del contratto e quindi la causa è per inadempimento di
quanto pattuito. L'incarico per la rappresentanza legale del Comune è
stato affidato all'avvocato Domenico Cantavenera del foro di Palermo.
Passaggio inevitabile e ampiamente messo in preventivo.
Il Comune ritiene infatti di essere
stato danneggiato dalla mancata applicazione del contratto
sottoscritto con Rti Iseda e Associati e pertanto chiederà di vedere
riconosciuti e quantificati nelle sedi opportune i propri danni
causati dalla mancata applicazione di quanto firmato. La via del
ricorso e della causa legale - una volta appurato che il contratto
non sarebbe stato rispettato nei termini previsti - era stata
annunciata anche dall'assessore all'Ambiente Antonio Pira.
"Quando ci è stato chiesto di
fare la nostra parte lo abbiamo fatto - erano state le sue parole -
siamo stati pazienti e comprensivi, purtroppo non si può più.
Tuteleremo gli interessi del comune di Licata in tutte le sedi, nel
frattempo cercheremo di recuperare il tempo perduto".
Come noto, si tratta di una lunga
querelle che ha animato le ultime settimane anche con duri attacchi
da parte delle opposizioni politiche. Il servizio - secondo quanto
stabilito al momento della firma del contratto avrebbe dovuto
prendere il via il 18 maggio.
Di rinvio in rinvio si è arrivati allo
scorso 15 luglio con la comunicazione del Raggruppamento di Imprese
di non essere ancora in grado di garantire il servizio sul territorio
di Licata. In mezzo a tutto questo valzer c'era stata anche la
consegna dei mastelli alla popolazione (con rimbalzi tra l'ex
mattatoio e la scuola elementare Angelo Parla) e una campagna di
informazione tra scuole e cittadinanza per avviare la raccolta
differenziata. Risultato finale: il Comune si vede costretto a
continuare con Apea e l'avvio della differenziata per ora va riposto
in soffitta. Da lì, la decisione di chiedere i danni e l'avvio di un
procedimento giudiziario dinanzi al Tribunale di Agrigento. Di
differenziata è tornato a parlare il circolo locale della Lega
Salvini in replica ad un intervento di pochi giorni fa dell'assessore
Antonio Pira.
"Apprezziamo la volontà espressa
dall'assessore in merito all'invito per un "confronto tecnico"-
scrivono Francesca Platamone e Giuseppe Montana - tuttavia riteniamo
che l'amministrazione più che "confronti tecnici", visto
che pare abbia idee chiarissime, debba dare risposte ai cittadini.
Per questa ragione, auspichiamo un confronto pubblico, un'assemblea
pubblica con gli stati generali dell'associazionismo, con le parti
tutte, ma soprattutto con i liberi cittadini, che chiedono risposte e
pretendono trasparenza".
A partire da domani i rifiuti si
potranno scaricare a Enna Regione.
Decisione del dipartimento Energia e
Rifiuti.
c.v.)
Ravanusa, Naro e Porto Empedocle
tirano un sospiro di sollievo. Da lunedì, infatti, sono stati
autorizzati dalla Regione Siciliana a scaricare i rifiuti a Enna
lasciando così Trapani dopo che gli era stata negata la discarica di
Gela. Il provvedimento del dipartimento Regionale Energia e Rifiuti
firmato dal dirigente generale l'ingegnere Salvo Cocina è arrivato
venerdì sera ed era stato annunciato dopo una riunione che mercoledì
scorso si era svolta a Palermo. Ravanusa e Naro da domani potranno
conferire ad Enna rispettivamente tre e sette tonnellate al giorno di
spazzatura. Porto Empedocle, considerato che si tratta di un paese
con presenza turistica 14 tonnellate al giorno. "Ringrazio il
direttore del dipartimento, l'ingegnere Salvo Cocina,- ha detto ieri
il sindaco di Ravanusa Carmelo D'Angelo - per avere mantenuto la
promessa e mi auguro che in futuro non avvengano distrazioni di
questo genere che causano gravi disagi ai cittadini oltre che
problemi a chi gestisce i servizi". Il trasferimento dei rifiuti
da Gela a Trapani aveva causato un aumento del prezzo di conferimento
in discarica di oltre il 100%. Infatti, mentre a Gela i tre comuni
pagavano circa 100 euro a tonnellata a Trapani la somma era lievitata
a 220 euro oltre iva. Inoltre, così come aveva denunciato il sindaco
di Ravanusa, proprio l'altro ieri i mezzi rimanevano in fila presso
la discarica di Trapani sin dall'alba.
29 luglio - lunedì
LA SICILIA
Viabilità, sei sindaci scrivono a
Toninelli e convocano i Consigli.
ALESSANDRIA DELLA ROCCA. e.m.) Sei
sindaci dei paesi del comprensorio montano, per la grave precarietà
varia della SS 118 e della strada provinciale 32, scrivono
un'accorata lettera al ministro Toninelli e convocano i consigli
comunali straordinari per chiedere con urgenza un tavolo tecnico che
si occupi della viabilità che attualmente blocca e rallenta
enormemente i collegamenti tra la montagna e il litorale. Lo hanno
deciso sindaci ed amministratori comunali di Alessandria della Rocca,
Bivona, Santo Stefano Quisquina, Cianciana, San Biagio Platani e
Raffadali, con la presenza del deputato nazionale Perconti, convocati
dalla sindaca alessandrina Giovanna Bubello, i quali hanno già
scritto una dettagliata lettera a Toninelli sulla difficoltà della
viabilità, con strade spesso bloccate durante la stagione invernale
e con rischi molti seri per assicurare la salute della popolazione
che con le ambulanze non può raggiungere gli ospedali del
territorio. E' stato concordato che ciascun comune convocherà in
settimana un consiglio comunale ad hoc e che l'ordine del giorno sarà
inviato a tutta la deputazione regionale e nazionale e al prefetto di
Agrigento.