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rassegna stampa dal 28 al 30 settembre 2019

Giornale di Sicilia


«Karting in piazza»
Educazione stradale e rispetto delle regole

Ha anche partecipato il Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio
Educazione stradale e rispetto delle regole di protezione civile, questi i punti salienti dell'iniziativa «Karting in piazza» che si è conclusa ieri ad Agrigento. La manifestazione in piazza Vittorio Emanuele, ha visto anche la partecipazione del Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e delle associazioni di volontariato di protezione civile. «Il rispetto delle regole salva la vita» è il tema trattato in due giorni dell'iniziativa promossa da Automobile Club d'Italia e Fia Action for road safety con la collaborazione di Acisport e con il patrocinio del Coni, del Comune e del Libero Consorzio comunale di Agrigento. I ragazzini (oltre 500) hanno seguito lezioni teoriche sull'educazione stradale a contatto con i campioni di Kart e Rally, potendo osservare anche da vicino come sono costruiti i "bolidi" e, in una seconda fase, hanno messo in pratica  quanto appreso a bordo di un piccolo kart elettrico depotenziato, seguiti dai tecnici e dal personale esperto di Acisport. Tra i momenti rilevati dell'evento è stato simulato un incidente di un ciclomotore con conseguente ferimento del ragazzo che stava alla guida e non indossava il casco. I volontari della Croce Rossa Italiana, grazie a abilissimi truccatori hanno simulato in maniera perfetta le ferite subite dal ragazzo vittima dell'incidente. Sono stati proiettati, inoltre, dei video per bambini sul rispetto delle regole di protezione civile grazie alla tenda messa a disposizione dall'associazione Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta con la collaborazione dei Grifoni di Favara e Emergency Life di Porto Empedocle. (*PAPI*)


Giornale di Sicilia


Parla il presidente dell'Ati, Francesca Valenti «Acqua pubblica, scelta irreversibile»
Il sindaco di Sciacca: modificheremo la gestione del servizio, entro sei mesi il cambio
«Questa è una vittoria della nostra città, dei cittadini, della provincia.  Ci siamo riappropriati della gestione pubblica di un bene pubblico essenziale quale l'acqua. Non è facile quello che abbiamo fatto, una scelta coraggiosa che fino  a poco tempo fa non era neppure immaginabile». Così Francesca Valenti, presidente dell'Ati e sindaco di Sciacca, ha iniziato ieri la conferenza stampa, in un bar di piazza Angelo Scandaliato, poche ore dopo il voto dell'assemblea territoriale idrica che ha approvato la nuova forma di gestione per il servizio idrico integrato, scegliendo la società Consortile di comuni pubblica. Le novità nella gestione «Intanto -dice Francesca Valenti - dovremo lavorare allo statuto, concordare tutte le clausole e costituire l'Azienda speciale consortile che dovrà gestione il servizio idrico. Buona parte del lavoro è stato fatto per questa svolta epocale che pone fine a un capitolo triste. Nella gestione cambieranno le regole, il modo, l'approccio. Adesso siamo noi che gestiamo il nostro servizio idrico e non dobbiamo subire le scelte imprenditoriali dei privati che non sono chiamati a rispondere alle esigenze dei cittadini.
La gestione pubblica
di un consorzio di comuni, invece, ci chiama a gestire tutti questa risorsa nel modo migliore» . La scelta definitiva «Non ci sono ricorsi pendenti - d ice Francesca Valenti - e noi possiamo avere con Girgenti Acque delle definizioni di dare e avere, discutere di aspetti economici. Non c'è, però, il gestore privato e  non può esserci. E' stato consacrato che i cittadini, le città, le amministrazionisi sono ripresi la gestione pubblica». Sui tempi per definire il tutto il sindaco afferma che «i commissari prefettizi hanno sempre detto che sono traghettatori. Adesso dobbiamo definire quello che necessita per partire. Qualche mese certamente ci vorrà». Per fine 2019 i tempi sembrano troppo stretti e la stessa Valenti afferma che «manca troppo poco», ma nel 2020, probabilmente già nella prima fase dell'anno, il progetto potrà trovare definitivo completamento da parte dell'Azienda consortile.
I costi del servizio
Questo capitolo, che è in primo piano, secondo quanto riferito dal presidente Valenti, comprende anche un altro aspetto. «La sfida è anche la riduzione dei costi - dice Francesca Valenti - perché i cittadini chiedono un servizio efficiente e l'abbattimento dei costi. Lì c'è anche una battaglia contro il caro acqua e contro la gestione Siciliacque. Se si acquista a costi esorbitanti è chiaro che i costi lievitano. Su quelli di gestione avremo già un abbattimento, ma oltre all'o c ulatezza della gestione pubblica dobbiamo garantire che il costo si abbassi». Il futuro del personale «Noi dobbiamo gestire il servizio nel modo migliore - dice Francesca Valenti - tenendo conto anche delle professionalità che già ci sono. Non appena costituiremo il nuovo modello di gestione tutto questo verrà rapportato a chi è già al lavoro nel settore». «Noi dobbiamo capire - aggiunge il sindaco Valenti - qual'è la forza lavoro necessaria all'a z i e nda.   Attualmente ci sono circa 300  lavoratori tra Girgenti Acque e quelli di una società a cui Girgenti Acque ha affidato alcuni servizi. In questo momento dobbiamo andare avanti e fare in modo che i cittadini abbiamo una diminuzione della tariffa. Non bisogna pregiudicare le legittime aspettative dei lavoratori e neppure gravare i cittadini di costi esorbitanti non necessari. Proveremo a fare un piano che salvaguardi la forza lavoro nei limiti necessari per la gestione».
I commenti
Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha definito "una scelta non felice " quella dei sindaci che continueranno con una propria gestione del servizio. Tra questi anche il sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, fratello di Francesca, che, però, da parte sua, afferma: «Noi abbiamo fatto una scelta di continuità per l'acqua pubblica, una scelta che non costa niente perché parliamo di gestione e non di reti idriche. Noi abbiamo tutti i requisiti che la gente riconosce». E poi: «Un anno di acqua a Santa Margherita per una famiglia costa mediamente la metà o ancora meno di un anno di acqua a Sciacca». «Ai cittadini - dichiara il sindaco di Ribera, Carmelo Pace - si è voluta finalmente dare una risposta, attesa da tempo». (*GP *)

Canicattìweb

Entro il 16 ottobre le proposte per modificare il Piano di prevenzione della corruzione e della Trasparenza del Libero Consorzio

Associazioni e cittadini hanno tempo sino alle ore 13:00 del 16 ottobre per presentare le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione e della Trasparenza denominato P.T.P.C.T. del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il triennio 2020/2022.
Per tale scopo è possibile esaminare tutta la documentazione e scaricare il modulo di presentazione delle osservazioni nella sezione "Primo Piano" della home page del sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it.
Le eventuali osservazioni o proposte di modifica dei cittadini o delle Associazioni al Piano potranno essere consegnate direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale di Agrigento o inviate agli indirizzi di posta elettronica:  HYPERLINK "mailto:m.hamel@provincia.agrigento.it" m.hamel@provincia.agrigento.it e  HYPERLINK "mailto:i.iannuzzo@provincia.agrigento.it" i.iannuzzo@provincia.agrigento.it oppure utilizzando la posta certificata del Libero Consorzio Comunale di Agrigento:  HYPERLINK "mailto:protocollo@pec.provincia.agrigento.it" protocollo@pec.provincia.agrigento.it .
Le eventuali modifiche, inviate da cittadini o Enti interessati, dovranno essere valutate entro il 31 gennaio del 2019.
Il Piano ha per oggetto l'individuazione di misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, a tutela e a salvaguardia della correttezza e della legalità dell'azione amministrativa. Il Piano si prefigge di ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; creare un contesto sfavorevole alla corruzione, con l'obiettivo di creare un collegamento tra corruzione, trasparenza e performance.

Agrigentooggi

Ad Agrigento il raduno dei bersaglieri in congedo - AgrigentoOggi

Per la prima volta Agrigento, ma soprattutto la sua Valle dei templi, farà da cornice ad un raduno dell'Associazione Nazionale Bersaglieri in congedo.
L'evento ha carattere interregionale e coinvolge le sezioni ricadenti nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e naturalmente Sicilia. Numerosi i fanti piumati in congedo che hanno fatto pervenire la loro adesione all'iniziativa: molti di loro saranno ad Agrigento già da venerdì 4 ottobre quando è prevista la cerimonia dell'Alzabandiera che aprirà ufficialmente il Raduno: si svolgerà al giardino botanico alla presenza delle principali autorità, utilizzando i pennoni che appositamente il Libero Consorzio di Agrigento ha fatto sistemare all'interno dell'incantevole polmone di verde incastonato nella periferia sud della città dei templi. L'Inno di Mameli e le altre musiche che accompagneranno la cerimonia saranno eseguiti dalla fanfara del sesto reggimento bersaglieri di stanza a Trapani. Subito dopo, nel piazzale soprastante gli uffici della provincia ubicati all'interno del giardino, sarà scoperto un monumento al bersagliere. Subito dopo la fanfara sfilerà per le vie principali della città fino all'ora di pranzo.
Sabato mattina, 5 ottobre, nell'auditorium dell'Istituto di Istruzione secondaria superiore Michele Foderà avrà luogo un incontro con la scuola nel corso del quale la sezione di Agrigento sarà intitolata alla Medaglia d'Argento al Valor Militare tenente Gaetano Camizzi, originario di Cianciana, Caduto durante la prima guerra mondiale. Per l'occasione due nipoti dell'eroe, residenti in Piemonte, scenderanno appositamente e presenzieranno alla cerimonia. Nella stessa mattinata un altoi ufficiale dei bersaglieri parlerà del ruolo dei fanti piumati nel moderno modello di difesa.
Nel pomeriggio sarà coinvolta la città. Alle ore 15,45 a villa Bonfiglio l'omaggio ai Caduti e quindi una sfilata per il viale della Vittoria, piazzale Moro e via Atenea. A sfilare saranno i rappresentanti delle sezioni presenti insieme a tre fanfare associative: quella della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, quella di Palermo e quella della sezione di Lonate Pozzolo, in Lombardia. All'arrivo oin piazza Pirandello, i radunisti assisteranno alla Messa nella con cattedrale di San Domenico.


Giornale di Sicilia


Le reazioni dopo il voto dei sindaci a favore dell'Azienda Speciale Consortile
Acqua pubblica, i comitati: «In provincia caso unico in Italia»
Gestione idrica. Il passaggio è avvenuto con una votazione plebiscitaria


«Il voto unanime dei sindaci agrigentini sulla forma gestionale del servizio idrico integrato con l'Azienda speciale consortile è considerato come un  precedente unico a livello nazionale verso il completamento dell'iter dellalegge sull'acqua pubblica». Lo sostiene il Forum per l'acqua pubblica, coordinato da Antonella Leto, di cui fanno parte diverse associazioni civiche. «Con la costituzione dell'Azienda speciale consortile - spiega il Forum -  la provincia di Agrigento sarà la prima a livello nazionale a rispettare la volontà popolare espressa a larghissima maggioranza con i referendum del 2011. Per la prima volta in Italia ed in Sicilia sarà un ente di diritto pubblico e non una Spa a gestire le risorse idriche a livello provinciale, garantendo  la partecipazione ed il controllo democratico delle cittadinanze e dei lavoratori. Finora il primato era detenuto da Napoli con la gestione di ABC ma solo a livello comunale e non di provincia o ambito territoriale. Una svolta epocale dopo 12 anni di disservizi, illegittimità ed illegalità subite con la gestione privata, archiviata dalla  Procura di Agrigento con il commissariamento di Girgenti acque». Il Forum, inoltre vuole rimarcare  positivamente il ruolo dell'Assemblea idrica. «Alla presidenza dell'Ati - si legge ancora in una nota - che non ha mai interrotto l'interlocuzione con  i comitati del Forum siciliano dei movimenti per l'acqua, ed ai sindaci, va ilmerito di aver fatto una scelta coerente alla volontà espressa di far tornare in mano pubblica e partecipata la gestione  del servizio idrico integrato. Dalla provincia di Agrigento è partita 12 anni fa in Sicilia la mobilitazione contro le privatizzazioni dell'Acqua  Bene Comune che ha contagiato l'intera regione; una straordinaria e continuativa mobilitazione portata avanti insieme a tutte le realtà del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua che hanno promosso la legge di iniziativa popolare attualmente in discussione alla Camera ed in Sicilia a quella di iniziativa popolare e dei consigli comunali di cui ben 135 comuni sono stati promotori insieme ai cittadini ed alle realtà che compongono il Forumsiciliano. La votazione di Agrigento mette un punto fermo sul futuro dell'acqua pubblica nella provincia di Agrigento, rappresentando la prima gestione consortile italiana. Bisogna ora lavorare ad uno statuto -conclude il Forum - che contempli la piena partecipazione dei cittadini per una gestione responsabile, efficace, efficiente, economica e sostenibile in grado di tutelare la risorsa, il territorio ed i diritti dei cittadini. Siamo consapevoli che le difficoltà da affrontare non saranno poche ma confidiamo che l'assessorato regionale competente voglia accompagnare con atti concreti questa scelta epocale, che pone oggi Agrigento a livello nazionale  come un fiore all'occhiello della democrazia partecipativa». (* PAPI*)

LA SICILIA
L'ATI HA VOTATO FORMA DI GESTIONE: I SINDACI SCELGONO SOCIETA' CONSORTILE g.s. L'Assemblea territoriale idrica ha approvato all'unanimità (con l'astensione dì otto sindaci) la società consortile pubblica come forma di gestione futura dell'Ati di Agrigento. Il voto si è svolto in modo veloce e "pulito", anche se si è arrivato af prelievo del punto con non poche difficoltà. Alla fine, alla presenza delle associazioni per l'acqua pubblica, tutte presenti e quasi tutte impegnate ormai da mesi a scongiurare l'ipotesi della scelta della. Spa pubblica come forma di gestione, i sindaci hanno tutti votato in favore della consortile, con appunto l'astensione di Cammarata, Santo Stefano di Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Burgio, Menfi e Santa Margherita di Belice, che attendono tutti il riconoscimento dell'articolo 147 delle legge "Galli" per poter continuare la gestione diretta. Approvata la Consortile, tra gli applausi scroscianti dei presenti, è stato il presidente dell'Ati Francesca Valenti a dirsi contenta di questo "momento Storico" perla difficile scelta presa. "Adesso dovremo affrontare una grande sfida - ha detto - e sono contenta che si sia scelto all'unanimità. Abbiamo dato una importante, dimostrazione di compattezza e ci proiettiamo adesso verso un futuro diverso, dopo aver subito per tanti anni una gestione che ha fatto soffrire i cittadini".


LA SICILIA
STATALE 640: EPPUR SI MUOVE L' imbuto di Caltanissetta. Definito positivo l'esito del vertice al ministero delle Infrastrutture su sblocco dei crediti e ripresa dei lavori. Primo step il tratto di 4 km tra capoluogo e Canicattì. CALTANISSETTA. Ora spira il vento dell'ottimismo tra i titolari delle imprese che negli ultimi mesi hanno contribuito a realizzare una parte dei lavori necessari per completare il raddoppio della ex scorrimento veloce 640 Agrigento-Caltanissetta dopo l'incontro che i loro rappresentanti hanno avuto a Roma con il viceministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri: quest'ultimo durante la riunione ha infatti avuto parole e toni assolutamente rassicuranti, non solo per quel che riguarda il pagamento dei crediti maturati negli ultimi sei anni dalle ditte e dai fornitori (si parla di almeno un centinaio in tutta la Sicilia, per una somma complessiva tra 90 e 100 milioni di euro, una decina dei quali da destinare ai responsabili delle imprese nissene), ma anche sulla possibilità di una ripresa imminente dell'attività lavorativa. «Il viceministro Cancelleri - ha detto il vicepresidente del comitato creditori Salvatore Giglio - ci ha detto e dimostrato che in campo ci sono tutte le condizioni e tutte le soluzioni utili per ottenere il saldo dei crediti e per definire quella che viene definita una infrastruttura fondamentale non solo per il territorio dell'intero centro Sicilia, ma anche per l'intera regione: a lavori completati infatti tutto il traffico su gomme proveniente dalla zona sud-est dell'isola potrà immettersi con più facilità sull'autostrada Palermo-Catania, . consentendo così agli automobilisti di raggiungere in tempi più brevi i capoluoghi di provincia della Sicilia orientale». A breve dovrebbero esserci novità positive anche per l'apertura del tratto che da contrada Grottarossa in territori di Canicattì, arriva in contrada Bigini, quasi alle porte della città di Caltanissetta: un tratto di strada di quasi quattro chilometri che, dopo la crisi che ha travolto la "Cmc" e la conseguente sospensione dei lavori in pratica è stato completato negli ultimi mesi con l'anticipazione dei soldi fatta dai creditori. Questi però hanno dovuto fermarsi quando è stato necessario acquistare i gaurd-rail da collocare ai bordi della strada, senza i quali i mezzi non possono viaggiare in sicurezza: adesso pare che l'assessorato regionale alle Infrastrutture e l'Anas si siano mossi per pagare alla ditta interessata i soldi necessari, per cui questo problema nelle prossime settimane dovrebbe essere risolto. Rimane però da completare la porzione di lavori particolarmente importanti lasciati in sospeso dall'azienda ravennate: tra queste il completamento della galleria "Sant'Elia", la ricostruzione del viadotto "San Giuliano" alle porte di Caltanissetta, il tratto che dal capoluogo nisseno arriva sino alla valle dell'Imera, e lo svincolo che consentirà agli automezzi di immettersi sull'autostrada Palermo-Catania.

LA SICILIA
"Quota 100": ne hanno usufruito già in settecento I dati. Ad oggi comunque rimangono quasi 500 domande in attesa di accoglienza. g.s.) Quota 100, al 25 settembre sono stati quasi 700 i lavoratori che hanno deciso di sfruttare l'opportunità offerta dal Governo nazionale di andare in pensione raggiungendo, appunto, il numero 100 con la somma degli anni di lavoro svolti e l'età anagrafica. I dati sono forniti da Inps e sono appunto aggiornati a questo. mese e tracciano un quadro abbastanza chiaro di come in questa provincia, sempre più vecchia e con le culle sempre più vuote, la misura abbia colpito alcuni settori più che altri. Parlando di sole pratiche definite (che sono 685 contro le 1127 pervenute) infatti emerge chiaramente come la "Quota 100" abbia riguardato principalmente il settore privato piuttosto che quello pubblico, con differenze significative rispetto alle altre province. Nell'Agrigentino, infatti, su 685 pratiche ben 407 hanno riguardato dipendenti che lavorano per imprese, aziende e in generale per il settore privato, con quindi soltanto 254 lavoratori di enti pubblici che hanno ottenuto una pensione anticipata, anche se ridotta rispetto alle somme percepite nella prima fase. E se ad oggi risultano ancora rispettivamente 171 e 242 pratiche giacenti, va detto che i posti sottratti gli enti locali oggi stanno determinando una situazione allarmante in diversi comuni della provincia. Il caso di Agrigento è ormai notorio, ma a questo si aggiungono situazioni praticamente identiche anche in centri di minori dimensioni come ad esempio Porto Empedocle, dove non sono rimasti più uomini per la polizia municipale. Quella che ancora oggi manca è una risposta concreta da parte del Governo all'allarme lanciato dai comuni, i quali, soprattutto quelli che sono oggi in dissesto finanziario o alle "porte" dello stesso, non sono in condizione di assumere nuovi lavoratori e spesso nemmeno di stabilizzare quelli in servizio. Comunque, tornando alle differenze tra le varie province, va detto che questa predominanza del privato sul pubblico è un caso che ritorna in tutti i centri di grandi dimensioni, con province come Enna, Siracusa e Ragusa che invece registrano una tendenza praticamente inversa. Ma tutti questi pensionamenti, adesso, si tradurranno in assunzioni?

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