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rassegna stampa dell'1 ottobre 2019

Giornale di Sicilia

Villa Genuardi
I giardini storici da scoprire
Villa Genuardi, ad Agrigento in  via Ugo La Malfa, ospita la mostra intitolata "Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo". Il progetto culturale è coordinato e curato dal Soprintendente Gabriella Costantino. Si avvale della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi (nella foto) e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. L'evento è stato realizzato anche in collaborazione con il Comune di Agrigento, il Libero Consorzio.

Appalti: primo incontro dopo due anni di guerra post elettorale tra il neo viceministro alle Infrastrutture e il presidente Prove d'intesa Cancelleri- Musumeci
Il grillino al governatore: «In arrivo 2,7 miliardi per grandi opere. Si presentino progetti e idee»

La stretta di mano è arrivata al termine  di un colloquio di un'ora e venti minuti. Il primo dopo due anni di guerra seguita alle elezioni. Giancarlo Cancelleri ha varcato la soglia di Palazzo d'Orleans, prima uscita ufficiale in Sicilia da vice ministro alle Infrastrutture. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, lo ha accolto nel salone rosso con un «è un piacere averla qui». Se sarà vero disgelo fra due mondi, quello grillino che governa a Roma e quello di centrodestra che guida la Sicilia, lo si vedrà solo nei prossimi mesi. Intanto per la prima volta dopo anni la Regione e il governo nazionale hanno stilato un'agenda di impegni comuni sul fronte delle infrastrutture da realizzare, da sbloccare e da programmare. Il viceministro ha dato una dritta al presidente: «In fase di approvazione  della legge di Stabilità nazionaleverrà inserita una voce per nuove infrastrutture che vale circa 2,7 miliardi. Soldi che devono essere divisi per tutte le Regioni. E per questo motivo sarà bene farsi trovare pronti con idee e progetti che possono andare avanti velocemente in modo da accaparrarsi il massimo possibile in termini di finanziamenti ». È una partita che si apre adesso ma che può valere i cantieri dei prossimi anni, a cominciare dal raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Catania che è uno degli obiettivi comuni individuati ieri insieme alla dorsale stradale Nord-Sud. Nell'attesa è lo sblocco o l'accelerazione degli appalti in corso il terreno su cui Cancelleri e Musumeci si sono confrontati. In primis è la Agrigento-  Caltanissetta ad agitare i sonni di entrambi. Il viceministro nisseno ha informato Musumeci che si attende solo il parare dell'Avvocatura dello Stato per una serie di soluzioni che potrebbero far uscire dall'impasse  permettendo ad Anas di intervenire finanziariamente superando la crisi della Cmc, in particolare pagando le imprese subappaltatrici. Un'altra soluzione allo studio è quella di permettere il differimento delle sanzioni alla Cmc, che verrebbero saldate alla fine dei lavori: questo permetterebbe all'azienda di incassare i fondi previsti senza dover stornare i soldi che deve alla stessa Anas, intoppo che ha neutralizzato le ultime erogazioni. In generale sulla Agrigento-Caltanissetta e sulla crisi Cmc Cancelleri ha annunciato a Musumeci l'intenzione di istituire un tavolo di crisi fisso, che si riunirà ogni 15 giorni, coinvolgendo ovviamente la Regione. E un'attenzione supplementare al rispetto dei tempi verrà garantita al viadotto Himera sull'autostrada Palermo- Catania la cui inaugurazione è slittata di sei mesi perché una impresa fornitrice è andata in crisi. Nel lungo colloquio, a cui hanno  partecipato anche gli assessori Ruggero Razza (Sanità) e Marco Falcone (Infrastrutture), presidente e viceministro hanno parlato solo di strade eferrovie rinviando a un prossimo incontro  il tema porti e aeroporti. Cancelleri ha anche informato Musumeci che il 14 ottobre sarà a a Palermo il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Sono tutti segnali della voglia di  cambiare passo. E proprio questo ha sottolineato Musumeci: «Avere al ministero delle Infrastrutture un interlocutore siciliano è importantissimo. Cancelleri può essere prezioso al di là delle reciproche appartenenze politiche. È l'occasione per superare errori del passato, quando l'interlocuzione era inesistente». Il riferimento è ai pessimi rapporti che Musumeci e Falcone avevano con l'ex ministro Toninelli. Il viceministro ha assicurato che farà da ponte con Anas e Ferrovie «per portare a casa i risultati di cui questa Regione ha bisogno». Le prove di collaborazione passano anche dalla stipula di una convenzione fra Stato e Regione che permetta al commissario individuato dal governo nazionale di operare senza ostacoli nell'Isola. Dopo questo passaggio l'uomo scelto a Roma dal vecchio governo giallo-verde, Gianluca Ievolella, potrà insediarsi e provare a sbloccare gli investimenti per le strade provinciali. È un passaggio atteso da mesi. Non si sarebbe parlato invece della legge sul metodo di assegnazione delle gare d'appalto. La norma che cancella il meccanismo del massimo ribasso e introduce una soglia ponderata fra le varie offerte, contenuto in una legge votata all'Ars a luglio, è finito nelle sabbie mobili per via dell'impugnativa da parte del consiglio dei ministri. La Sicilia non ha, rivendica Roma, competenza in materia e non può cambiare le regole nazionali. E tuttavia Falcone ha annunciato l'intenzione della Regione di resistere davanti alla Consulta. Una decisione che creerà una fase temporale di limbo: «Fino al giudizio della Consulta - ha spiegato l'assessore la nostra legge resta in vigore». Ciò significa che le gare verranno aggiudicate con l'atipico sistema siciliano almeno per un anno, forse anche un anno e mezzo. Poi tutto dipenderà da cosa decideranno i magistrati costituzionali. E anche questo è uno dei temi più cari agli imprenditori siciliani su cui Ars e governo potrebbero dover tornare a legiferare. 

Crisi del settore ricettivo, in provincia hanno chiuso 15 strutture
Chiudono Bed and breakfast e case vacanza: anche in questo settore le cose non vanno bene per il turismo nell'Agrigentino. Il dato è stato diffuso dalla Uil. «Il turismo, negli ultimi anni, seppur per pochi mesi, aveva iniziato a risollevare, in parte, l'economia di Agrigento e della provincia - sostengono in una nota il segretario generale della Gero Acquisto e Lando Pecoraro, segretario della Uil Turismo. Quest'anno, le cose sono andate un tantino diversamente, a luglio il calo degli arrivi e delle permanenze è stato emblematico, (rispetto allo scorso anno sono venute a mancare 20mila persone) segno che ci sono delle situazioni che meritano di essere attenzionate seriamente. Si è registrato anche un nuovo fenomeno, dopo anni e anni di continua crescita di bed and breakfast e case vacanza, i dati della Camera di Commercio, hanno messo in evidenza che alcune strutture hanno chiuso i battenti. Se vivi soltanto di quello che produce un B&B, devi ospitare 70-100 persone al mese, altrimenti, ti vedi costretto a chiudere". La Uil sciorina i dati: «Otto attività ad Agrigento città hanno «abbassato» la saracinesca, 15 in tutta la provincia. Numeri che pesano  come macigni se consideriamo che nella stagione estiva 2018, ad un certo punto, nel capoluogo non c'erano più posti letto e, i turisti sono stati costretti ad optare per le zone costiere della nostra provincia». Il giudizio del sindacato è severo: «Purtroppo - dicono  Acquisto e Pecoraro - arrivare ad Agrigento è diventata una vera e propria impresa. Finisce con lo scoraggiare molti, visto che il costo che devono sostenere i turisti da Roma per raggiungere la città dei templi è superiore ad una settimana di vacanza in Egitto. Per fortuna tiene la ristorazione: sempre secondo i dati della Camera di Commercio, a fronte di 351 nuove attività in provincia, ci sono da registrare 42 chiusure. Che sia arrivato il momento di affrontare l'aspetto turistico nel suo insieme è una certezza. Ci sembra doveroso  e le istituzioni, i commercianti, isindacati, siedano attorno ad un tavolo per contribuire a trovare delle possibili soluzioni». Il sindacato non vuole cedere alla rassegnazione: «Considerate le nostre innumerevoli bellezze paesaggistiche e archeologiche, non possiamo rimanere in silenzio - aggiungono il segretario generale e quello del Turismo della Uil - altrimenti, la situazione non potrà che continuare  a degenerare. Siamo preoccupati per l'occupazione che ne risentirebbe ulteriormente». (*PAPI*)

Agrigentoggi
Agrigento avrà il "Monumento al Bersagliere" - AgrigentoOggi

Venerdì 4 ottobre, alle 10,00, presso il Giardino Botanico del Libero Consorzio di Agrigento, verrà inaugurato il "Monumento al Bersagliere".
L'iniziativa rientra nell'ambito degli eventi previsti dal programma del Raduno Interregionale Sud che si svolgerà ad Agrigento dal 4 al 6 ottobre 2019.
Il monumento al bersagliere, è stato realizzato con il contributo determinante dell'Accademia di Belle Arti di Agrigento, diretta dal prof. Alfredo Prado. Autore dell'opera è il prof. Domenico Boscia, pittore, scultore e ceramista originario della provincia di Messina, molto noto negli ambienti artistici siciliani e nazionali.
Il manufatto consiste in un busto in pietra lavica riproducente un bersagliere sovrapposto ad un cippo in tufo sistemato in un'aiuola al giardino botanico, gentilmente concesso dal commissario del Libero Consorzio. Il busto nella parte anteriore è decorato con i colori della pelle e dell'uniforme del fante piumato, con effetti ceramizzati. Sotto il busto, una targa ricorderà il giorno dell'inaugurazione.

AGRIGENTOOGGI

CRISI DEL SETTORE RICETTIVO, BED AND BREAKFAST E CASE VACANZA CHIUDONO
Chiudono Bed and breakfast e case vacanza: anche in questo settore le cose non vanno bene per il turismo nell'Agrigentino. Il dato è stato diffuso dalla Uil. «Il turismo, negli ultimi anni, seppur per pochi mesi, aveva iniziato a risollevare, in parte, l'economia di Agrigento e della provincia - sostengono in una nota il segretario generale del- la Gero Acquisto e Lando Pecoraro, segretario della Uil Turismo. Quest'anno, le cose sono andate un tantino diversamente, a luglio il calo degli arrivi e delle permanenze è stato emblematico, (rispetto allo scorso anno sono venute a mancare 20mila persone) segno che ci sono delle situazioni che meritano di essere attenziona- te seriamente. Si è registrato anche un nuovo fenomeno, dopo anni e anni di continua crescita di bed and breakfast e case vacanza, i dati della Camera di Commercio, han- no messo in evidenza che alcune strutture hanno chiuso i battenti. Se vivi soltanto di quello che pro- duce un B&B, devi ospitare 70-100 persone al mese, altrimenti, ti vedi costretto a chiudere".La Uil sciorina i dati: «Otto attività ad Agrigento città hanno «abbassato» la saracinesca, 15 in tutta la provincia. Numeri che pesano come macigni se consideriamo che nella stagione estiva 2018.Comparto in sofferenza. Molti giovani hanno investito in B&b e case vacanza ad un certo punto, nel capoluogo non c'erano più posti letto e, i tu- risti sono stati costretti ad optare per le zone costiere della nostra provincia». Il giudizio del sindaca- to è severo: «Purtroppo - dicono Acquisto e Pecoraro - arrivare ad Agrigento è diventata una vera e propria impresa. Finisce con lo scoraggiare molti, visto che il costo che devono sostenere i turisti da Roma per raggiungere la città dei templi è superiore ad una settimana di vacanza in Egitto. Per fortuna tiene la ristorazione: sempre se- condo i dati della Camera di Commercio, a fronte di 351 nuove attività in provincia, ci sono da registrare 42 chiusure. Che sia arrivato il momento di affrontare l'aspetto turistico nel suo insieme è una certezza. Ci sembra doveroso che le istituzioni, i commercianti, i sindacati, siedano attorno ad un tavolo per contribuire a trovare delle possibili soluzioni». Il sindacato non vuole cedere alla rassegnazione: «Considerate le nostre innumerevoli bellezze paesaggistiche e archeologiche, non possiamo rimanere in silenzio - aggiungono il segretario generale e quello del Turismo della Uil - altrimenti, la situazione non potrà che continuare a degenerare. Siamo preoccupati per l'occupazione che ne risentirebbe ulteriormente».

AGRIGENTO AVRÀ IL "MONUMENTO AL BERSAGLIERE"

 4 ottobre, alle 10,00, presso il Giardino Botanico del Libero Consorzio di Agrigento, verrà inaugurato il "Monumento al Bersagliere".L'iniziativa rientra nell'ambito degli eventi previsti dal programma del Raduno Interregionale Sud che si svolgerà ad Agrigento dal 4 al 6 ottobre 2019.Il monumento al bersagliere, è stato realizzato con il contributo determinante dell'Accademia di Belle Arti di Agrigento, diretta dal prof. Alfredo Prado. Autore dell'opera è il prof. Domenico Boscia, pittore, scultore e ceramista originario della provincia di Messina, molto noto negli ambienti artistici siciliani e nazionali.Il manufatto consiste in un busto in pietra lavica riproducente un bersagliere sovrapposto ad un cippo in tufo sistemato in un'aiuola al giardino botanico, gentilmente concesso dal commissario del Libero Consorzio. Il busto nella parte anteriore è decorato con i colori della pelle e dell'uniforme del fante piumato, con effetti ceramizzati. Sotto il busto, una targa ricorderà il giorno dell'inaugurazione.

LA SICILIA
PRIMO RADUNO INTERREGIONALE DEI BERSAGLIERI IN CONGEDO
Agrigento e la sua Valle dei Templi faranno per la prima volta da cornice ad un raduno dell'Associazione Nazionale Bersaglieri in congedo. L'evento, di carattere interregionale, avrà il via venerdì 4 ottobre quando è prevista la cerimonia dell'alzabandiera che aprirà ufficialmente il Raduno. Luogo dell'iniziativa sarà il giardino botanico dove, alla presenza delle principali autorità, si inaugurerà anche un monumento al bersagliere. Sabato mattina, 5 ottobre, nell'auditorium dell'Istituto di Istruzione secondaria superiore "Foderà" avrà luogo un incontro con la scuola nel corso del quale la sezione di Agrigento sarà intitolata alla medaglia d'argento al valor militare tenente Gaetano Camizzi, originario di Cianciana, caduto durante la prima guerra mondiale. Per l'occasione due nipoti dell'eroe, residenti in Piemonte, scenderanno appositamente e presenzieranno alla cerimonia. Domenica mattina, 6 ottobre, si terrà una sfilata per la via Sacra nella Valle dei templi.Numerosi i momenti di coinvolgimento della città: sabato pomeriggio, ad esempio, alle 15,45 a villa Bonfiglio sarà tributato un omaggio ai caduti, cui seguirà una sfilata per il viale della Vittoria, piazzale Moro e via Atenea. A sfilare saranno i rappresentanti delle sezioni presenti insieme a tre fanfare associative: quella della sezione diBarcellona Pozzo di Gotto, quella di Palermo e quella della sezione di Lonate Pozzolo, in Lombardia. All'arrivo in piazza Pirandello, i radunisti assisteranno alla Messa nella concattedrale di San Domenico.

HYDORTECNE, RESPINTA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA

.La difesa della società del Gruppo Campione tenterà la strada del ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa.Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di sospensiva dell'interdittiva antimafia firmata dalla Prefettura di Agrigento nei confronti della società "Hydortecne" avanzata dai legali della società. Il provvedimento, firmato nei giorni scorsi e di difficile lettura giacche infarcito di omissis" si limita semplicemente a non ritenere dotato di "fumus beni iuris" il ricorso presentato della società che per conto della Girgenti Acque svolge oggi un gran numero di servizi (dalla bollettazione all'istallazione dei contatori) rinviando tutto nel merito delle questioni, a data da destinarsi.La "Hyodortecne" venne colpita da interdittiva antimafia lo scorso 9 febbraio, quando la Prefettura, gli organi inquirenti e degli stessi commissari straordinari accertarono a proprio dire la sussistenza di "elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa" per la società, dato che fa "capo alla medesima compagine proprietaria a carico della quale, nel novembre del 2018 sono stati accertati i presupposti interdictivi". Le risultanze istruttorie, secondo la Prefettura inducevano "a ritenere che l'intensità, la continua attività e la rilevanza dei collegamenti dei vincoli associativi esistenti tra le due compagini trovino la propria origine e principale ragion d'essere nella volontà della società 'madre' di perseguire finalità illecite attraverso la 'filiazione' Hydortecne",Una società, questa, nata per "clonazione" e già questo, per la Prefettura, preso da solo "non necessiterebbe dell'allegazione di ulteriori e diversi indicatori di permeabilità a condizionamenti mafiosi".Rispetto a tutte queste valutazioni la difesa della Hydortecne, affidata agli avvocati Marco e Gabriele Giglio, aveva proposto un articolato ricorso per ottenere la sospensiva degli effetti del provvedimento, e si riservano oggi di tentare la medesima richiesta al Consiglio di giustizia amministrativa.Nessuna notizia, invece, per l'udienza al Tar concernente la richiesta di revoca dell'informativa antimafia nei confronti delle imprese del gruppo Campione.

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