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/ Rassegna stampa » 2019 » Novembre » 18 » rassegna stampa dal 16 al 18 novembre 2019
 

rassegna stampa dal 16 al 18 novembre 2019

sabato 16 novembre

Grandangoloagrigento

Manutenzione, si interviene per eliminare frane lungo la Sp 25
L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato l'appalto per i "Lavori di eliminazione delle frane lungo la SP NC n. 25 (Mussomeli-S.G. Gemini-bivio SS 189)", strada già chiusa al traffico (o comunque limitato solo a quello locale) e interessata da diverse frane dal 0+000 al km 3+450.
Si tratta di lavori programmati da tempo dal Settore Infrastrutture Stradali per ripristinare la normale transitabilità su questo importante collegamento tra i comuni dei due versanti montani, e il cui progetto esecutivo, elaborato dai tecnici del Libero Consorzio, è stato finanziato con 1.740.000,00 euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (DM n. 49 del 16/02/2018 "Finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di Province e Città Metropolitane").
L'appalto, gestito in modalità telematica, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa Geodesia Srl, con sede a Vallelunga Pratameno (CL) che ha offerto il ribasso del 25,1221% sull'importo soggetto a ribasso di 1.687.800.,00 euro, per un importo netto di 1.263.789,20 euro ai quali vanno aggiunti 52.200,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 1.315.898,20 euro più Iva). Seconda in graduatoria la Ati Icpa-Coeal (ribasso del 25,1212 %).    I lavori dovranno essere effettuati dall'impresa aggiudicataria entro 500 giorni lavorativi e continui dalla data del verbale di consegna dei lavori.

L A SICILIA

"QUEI DEPURATORI NON DEPURANO"
UNA RAFFICA DI MULTE AI COMUNI

VIOLAZIONI AMBIENTALI. Le sanzioni per oltre 56mila euro comminate dal Libero Consorzio
Oltre cinquantaseimila euro di sanzioni per violazioni ambientali connesse allo scarico di fognature e impianti di depurazione sono stati emessi nei giorni scorsi dagli uffici del Libero consorzio di Agrigento, tracciando in un certo senso anche quello che è lo stato di salute complessivo del settore in provincia.
Sotto la lente di ingrandimento dei tecnici dell'Arpa e delle forze dell'ordine sono finiti diversi casi registrati in larga parte nel 2015 in più zone dell'agrigentino. Avere una mappatura esatta e completa non è al momento possibile molto banalmente perché l'Ex Provincia ha omissato alcuni provvedimenti sanzionatori, lasciandone comunque altri in chiaro.
Parliamo ovviamente innanzitutto da questi: a subire pesanti sanzioni sono stati i sindaci pro tempore di Lucca Sicula e Bivona (nel primo caso insieme al gestore del servizio idrico) da, rispettivamente, 4500 euro e 1500 euro. In entrambi i casi si contesta il fatto che gli impianti di depurazione fossero sprovvisti di alcuni specifici accorgimenti, come i pozzetti di ispezione, i misuratori di portata eccetera. Ben più salata è una sanzione comminata verosimilmente al gestore del servizio idrico (ma qui subentra l'omissis negli atti pubblicati) per il malfunzionamento di un impianto in una zona non individuabile della provincia: ben 10.500 euro è la richiesta di pagamento inoltrata che, come tutte le altre, finirà dinnanzi ad un tribunale perché impugnata da chi l'ha subita.
Ci sono poi una raffica di sanzioni a privati, tutte da seimila euro ciascuna: si tratta di sanzioni fatte in seguito ad attività di controllo della Polizia municipale che, come ormai arcinoto, tra il 2014 e il 2015 battè palmo dopo palmo l'area di viale Emporium, di Villaggio Mosè e di San Leone per individuare abitazioni non allacciate alla rete fognaria (che in alcuni punti in realtà non esiste) sanzionando coloro che scaricavano in fosse settiche non regolari, su terreni vicini o addirittura nel fiume Akragas. Anche in questi casi le sanzioni sono state spesso impugnate con risultati altalenanti, dato che alcune multe sono state "stoppate" dalla giustizia civile. Se, comunque, non sappiamo al momento quali siano le condizioni dei depuratori, e se cioè tutte quelle criticità rilevate siano state affrontate e risolte nel tempo. Unico passo avanti è stata l'acquisizione da parte del Comune di un tratto di condotta realizzata da privati nel tratto iniziale della via Emporium e alla quale, adesso, i cittadini residenti in abitazioni regolarmente edificate potrebbero allacciarsi, anche se non è chiaro chi dovrà pagare cosa .
GIOACCHINO SCHICCHI

Informasicilia

Disabili siciliani, Regione stanzia nuovi fondi. Altri quaranta milioni di euro dall'Ente regionale per assistenza agli alunni e assegni di cura per i casi gravissimi.
Disabili siciliani, Regione stanzia nuovi fondi. Il governo regionale ha deciso di stanziare altri quaranta milioni di euro per l'assistenza ai disabili.
In particolare, quasi otto milioni saranno trasferiti alle ex Province per il mantenimento delle attività di assistenza agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali.
Altri 33 milioni di euro saranno destinati per l'erogazione dell'assegno di cura ai gravissimi.
Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci afferma:
«Erano somme necessarie per coprire l'intero fabbisogno del 2019».
Conclude il Presidente della Regione Siciliana:
«Il governo, riprogrammando le risorse del Fondo per la non autosufficienza e grazie a una proficua e costante interlocuzione avuta con il ministero delle Politiche sociali nelle scorse settimane,
ha garantito sia il mantenimento del servizio di assistenza agli alunni disabili, sia il pagamento dell'assegno di cura per tutti i disabili gravissimi fino a fine anno. Un altro impegno mantenuto».
L'insufficienza delle risorse per quest'anno era dovuta, soprattutto, all'aumento delle persone disabili gravissime che nel 2019 sono passate da 10.746 a 12.831.
L'assessore delle Politiche sociali Antonio Scavone agiunge:
«Una crescita che ha determinato un ulteriore fabbisogno di 32,9 milioni di euro, oltre ai 135 milioni già assegnati».
Dice ancora Scavone: «Con i 7,8 milioni, in aggiunta ai 24 già trasferiti alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi di comuni, garantiamo, invece, l'assistenza agli alunni disabili».
Conclude l'assessore regionale: «alunni con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semi convitto, ai servizi negli ambiti igienico-personale, comunicazione extra scolastica e autonomia e comunicazione».

Giornale di Sicilia

Per il ponte - dicono - ci sono i fondi, si attende l'apertura dei lavori

«In provincia di Agrigento, dal 2018 ad oggi, perdiamo 6 mila lavoratori ossia il 65 per cento di lavoratori attivi. Dati negativi, sul 55 per cento, anche per le aziende. Bisogna riattivare la spesa pubblica». Lo ha detto, ieri mattina, durante il sit-in organizzato da Fenal-Uil, Filca-Cisl e Fillea- Cgil, il sindacalista Vito Baglio. Le sigle sindacali, per Agrigento, hanno scelto -per il sit-in - un luogo simbolico: il viadotto Morandi. «Ci troviamo al viadotto Morandi che ha avuto un finanziamento di 30 milioni di euro  ed ancora si parla di aprire i cantieri - ha spiegato Baglio - . Non è possibile che si registrino situazioni simili, per il ponte Morandi ci sono i fondi già stanziati, ci sono le aziende che si sono aggiudicati i lavori, ma ancora, da febbraio, aspettiamo l'apert ura del cantiere». Le sigle sindacali hanno chiesto «una decisiva inversione di rotta rispetto al passato e l'adozione di tutte le misure idonee al rilancio del comparto edile. Chiediamo, in particolare, - hanno spiegato - il completamento dei lavori della statale 640 Agrigento- Caltanissetta e della statale 189 Agrigento-Palermo, la riqualificazione  e messa in sicurezza del territorio, gli interventi sui tre porti: Licata, Porto Empedocle e Sciacca, l'avvio dei lavori sul tratto 'Akragas 2' già appaltato e non ancora partito, un intervento sulla rete stradale provinciale in particolare nel territorio montano dell'Agrigentino e lo sblocco dei fondi del Patto per il Sud». Ad Agrigento, dal 2008 al 2018 si è perso quasi il 65% dei lavoratori attivi passati da 8.173 a 2.913; oltre il 74% delle ore lavorate passate da 4.980.680 a poco più di 1.200.000; una riduzione del 55% di aziende edili attive (da 1.797 a 815 ); una massa salari passata da 43 milioni di euro a poco più di 13 milioni di euro, circa il 70% in meno. «Investimenti pubblici quasi inesistenti, nonostante la grave condizione infrastrutturale del nostro territorio: strade impraticabili; arterie importanti come la statale 115 che attraversa 5 province; - hanno concluso - il sistema della viabilità interna della zona montana oggi in parte isolata». (*CR*)

17 novembre

La Sicilia

Assistenti agli studenti disabili, la Regione: «Non c'è alcuna sospensione»

L'assessore Scavone ha chiarito alcuni aspetti della vicenda: «Abbiamo solo chiesto al Cga di fare chiarezza sul conflitto di due norme»
«Le opposizioni hanno serie difficoltà a nascondere l'attività del governo Musumeci e per questo ricorrono anche alle bugie. Non è assolutamente vero che la Regione sospenderà, da gennaio, il servizio di assistenza igienico-sanitaria agli studenti disabili siciliani. Fino a quando il Cga, al quale ci siamo rivolti per avere un parere in merito, non ci darà una risposta continueremo ad assicurare il finanziamento».
A dirlo è l'assessore alla Famiglia della Regione siciliana, Antonio Scavone. La richiesta al Consiglio di giustizia amministrativa si è resa necessaria per evitare un eventuale danno erariale, a seguito del conflitto tra due norme. Quella nazionale pone il servizio a carico delle scuole, quella siciliana in capo alla Regione.
Il dirigente generale del dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali Letizia Di Liberti, proprio qualche giorno fa, ha riunito a Palermo i commissari e i dirigenti delle città metropolitane e dei liberi consorzi dei Comuni per illustrare loro la situazione, chiedendo la previsione di spesa per il trasferimento delle risorse. Proprio nei giorni scorsi il Governo Musumeci ha deciso di stanziare altri quaranta milioni di euro per l'assistenza ai disabili. In particolare, quasi otto milioni verranno trasferiti alle ex Province per il mantenimento delle attività di assistenza agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, mentre altri 33 milioni di euro verranno destinati per l'erogazione dell'assegno di cura ai gravissimi. Erano somme necessarie per coprire l'intero fabbisogno del 2019.
Il Governo, riprogrammando le risorse del Fondo per la non autosufficienza e grazie a una interlocuzione con il ministero delle Politiche sociali nelle scorse settimane, ha garantito sia il mantenimento del servizio di assistenza agli alunni disabili, sia il pagamento dell'assegno di cura per tutti i disabili gravissimi fino a fine anno. L'insufficienza delle risorse per quest'anno era dovuta, soprattutto, all'aumento delle persone disabili gravissime che nel 2019 sono passate da 10.746 a 12.831.
"Una crescita - aggiunge l'assessore Scavone - che ha determinato un ulteriore fabbisogno di 32,9 milioni di euro, oltre ai 135 milioni già assegnati. Con i 7,8 milioni, in aggiunta ai 24 già trasferiti alle città metropolitane e ai liberi consorzi di Comuni, garantiamo, invece, l'assistenza agli alunni disabili con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semi convitto, ai servizi negli ambiti igienico-personale, comunicazione extra scolastica e autonomia e comunicazione". 

Oltre 410mila euro per assicurare l'igiene scolastica ai soggetti disabili
di Gaetano Ravanà

E' la somma stanziata dal Libero consorzio di Agrigento per dare una prima risposta ai genitori dei ragazzi
Il Settore "Settore Solidarietà Sociale, Trasporti, RPD" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha provveduto ad impegnare la somma di 410.677,62 euro per assicurare i servizi di "Autonomia e Comunicazione scolastica" e "Igienico Personale", garantiti dall'Ente, riservati agli alunni disabili gravi che frequentano le scuole medie superiori della provincia di Agrigento.
Le somme impegnate sono quelle trasferite a tutt'oggi, per l'esercizio 2019, dalla Regione Siciliana ormai competente in materia di assistenza agli studenti disabili in base alla legge Regionale n. 24 del 2016. L'art. 6 della legge 24/2016, tuttavia, prevede che la Regione Siciliana, pur avocando a se le competenze già attribuite alle ex Province in materia di assistenza degli alunni disabili gravi, deleghi alle città Metropolitane e ai Liberi Consorzi Comunali la realizzazione e la gestione delle relative attività. Servizi che vengono espletati da ditte specializzate accreditate in base ad un apposito elenco provinciale.
In attesa che la Regione trasferisca ulteriori somme, come anticipato ieri dal Presidente della Regione Nello Musumeci, Il Libero Consorzio continuerà ad assicurare i servizi di "Autonomia e Comunicazione scolastica" e "Igienico Personale" in base alle somme già trasferite dalla Regione, non potendo utilizzare fondi propri per mancanza di competenza legislativa in materia.

TROPPE DISCARICHE NELLE PIAZZOLE
CUMULI DI RIFIUTI LUNGO LE STATALI

IN PROVINCIA. Abbandonate montagne di spazzatura, sott'accusa soprattutto la Ss 640
Non ci sono piazzole di sosta o margini delle strade statali che siano pulite. Tante piccole o grandi discariche di rifiuti caratterizzano tratti della rete viaria provinciale, arrecando danno all'ambiente alla presunta immagine turistica del territorio agrigentino. Certo, Agrigento è in "ottima compagnia" di altre località siciliane, ma da queste parti la faccenda è ormai cronica. E' soprattutto la strada statale 640 il teatro di questo vergognoso fenomeno, figlio della inciviltà genetica di chi vive in questo territorio e dei rari, se non assenti, interventi delle istituzioni preposte al controllo e alla pulizia. Lungo il tratto agrigentino della raddoppiata strada statale detta "degli scrittori" le piazzole di sosta sono divenute da tempo luogo di deposito per tutti coloro i quali - evidentemente - non effettuano la differenziata. Mini discariche intercomunali quali Anas - proprietaria della strada, ndr - ha spesso sollecitato i comuni di competenza territoriale per procedere con mezzi delle municipalità competenti alla rimozione dei rifiuti. Come togliere l'acqua dal mare con un bicchiere viene da dire, visto che i rifiuti spesso sono ancora lì. C'è poi il "caso" della zona all'ingresso di Porto Empedocle, nei pressi della galleria Caos. Qui i lati della strada sono da mesi ricettacolo di rifiuti di ogni genere, i quali si mischiano con la vegetazione, andando anche a ostruire le "cunette" nelle quali dovrebbe confluire l'acqua piovana o quella proveniente dalle adiacenze. Uno scenario da terzo mondo, squallido biglietto da visita per chi arriva o di saluto per chi se ne va da Porto Empedocle. Si tratta in questo caso di rifiuti di origine prettamente ittica, facilmente dunque riconducibili agli operatori della pesca empedoclini, che al momento di disfarsi di cassette di plastica o legno e altri materiali non esitano a scaraventare il tutto dove capita. E nessuno rimuove, con danni come detto per l'ambiente e il decoro della zona. La speranza è che le amministrazioni comunali competenti, Anas e le forze dell'ordine possano venire a capo in qualche modo di questa quotidiana emergenza che arreca gravi danni sotto vari punti di vista al territorio provinciale.
FRANCESCO DI MARE

Scrivolibero

Reati ambientali nell'agrigentino: il Libero consorzio multa comuni, gestore idrico e privati - ScrivoLibero.it

E' tempo di multe al Libero Consorzio di Agrigento.
Per la precisione ammonterebbero a circa 56 mila totali le sanzioni indirizzate ai comuni, all'ente gestore idrico e a privati. In particolare, per quest'ultimi, il reato ambientale contestato sarebbe il solito: smaltimento di reflui fognari senza il rispetto della normativa. In questo caso la multa ammonterebbe a 6000 euro. Altra storia quella di alcuni comuni, come quelli di Lucca Sicula e Bivona, sanzionati insieme all'ente idrico gestore, per gli impianti di depurazione non a norma: assenza di pozzetti di ispezione, di misuratori di portata ecc.

Gds

L'appello dei disabili alla Regione: "Nessun taglio all'assistenza scolastica"

L'appello dei disabili è chiaro e si fa sentire ad alta voce: non tagliate i fondi per l'assistenza a scuola. Dopo una serie di allarmi più o meno veritieri lanciati dalla Regione, arriva la secca smentita dell'assessore alla Famiglia Antonio Scavone: «Non è assolutamente vero che sospenderemo, da gennaio, il servizio di assistenza igienico-sanitaria agli studenti disabili siciliani».
Come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, secondo l'assessore, la richiesta al Consiglio di Giustizia Amministrativa, che ha messo tutti in allarme, si è resa necessaria, per evitare un eventuale danno erariale, a seguito del conflitto tra due norme: quella nazionale, che pone il servizio a carico delle scuole, e quella siciliana, che la prevede in capo alla Regione.

LA SICILIA

Si esaurirà presto il contributo-tampone promesso dalla Regione per gli istituti superiori
STUDENTI DISABILI SENZA ASSISTENZA

Sono ormai tre le settimane in cui resta sospeso il servizio di assistenza agli studenti disabili che frequentano gli istituti superiori di competenza del Libero Consorzio. Le proteste messe in atto dalle famiglie dei ragazzi e dagli operatori delle cooperative che stavano svolgendo il servizio, non hanno prodotto sinora alcun risultato concreto, se non la promessa della Regione (ente che stanzia somme ad hoc e le trasferisce ai Liberi Consorzi) di un finanziamento che possa "coprire" il servizio sino al 21 dicembre, ultimo giorno di scuola prima della pausa natalizia. Un intervento-tampone che le famiglie interessate contestano, visto che il problema si riproporrebbe da gennaio.
A nulla sono servite le manifestazioni promosse dall'associazione "La Voce dei Disabili" che riunisce le oltre 70 famiglie dei ragazzi. Per dare continuità alla loro presenza in classe, nei giorni scorsi qualche genitore ha provato ad accompagnare il proprio figlio a scuola, ma il problema si è posto in maniera grave nel momento in cui si è resa necessaria l'assistenza igienico-personale. In mancanza di operatori specifici, a ciò dovrebbero provvedere i collaboratori scolastici (alias bidelli) ma non tutti, seppur incentivati, hanno dichiarato di essere disponibili a garantire il servizio.
Senza le cooperative di supporto (a cui è stato detto di "fermarsi" dal 28 ottobre scorso) non è quindi pensabile che i ragazzi possano tornare in classe. Per cui diventa urgente, oltre che indispensabile, che dall'Assessorato regionale alla Famiglia vengano date certezze (e soldi) ai Liberi Consorzi, intanto per le settimana che restano da ora al 21 dicembre. Le famiglie dei ragazzi, invece, auspicano che venga data loro la certezza della continuità del servizio sino al giugno 2020, sino cioè alla conclusione dell'anno scolastico in corso, senza più alcuna interruzione.
Nei giorni scorsi, nel corso di una riunione tenuta a Palermo, i dirigenti dell'Assessorato regionale alla Famiglia hanno chiesto ai responsabili dei Liberi Consorzi siciliani di fornire un dettagliato resoconto sui costi del servizio. Cosa che dovrebbe essere stata già fatta, considerata l'urgenza della problematica. Per cui il trasferimento delle somme dovrebbe avvenire da un giorno all'altro.
La problematica che ha portato a questo stato di cose è nota. Già dal 2018 non sono sufficienti le somme necessarie per la gestione del servizio, essendo stati inseriti nel bilancio regionale 19,5 milioni, sebbene il costo complessivo per tutta la regione sia di 32,3 milioni. Nell'anno scolastico 2018-19 per i ragazzi disabili le lezioni ebbero inizio a novembre perché mancavano 12,8 milioni, metà dei quali li mise a disposizione il Governo nazionale con l'impegno che anche la Regione siciliana mettesse l'altra metà della somma. Cosa che la Regione non fece, come ha più volte denunciato il deputato regionale M5S Giorgio Pasqua. A fine anno scolastico 2018-19 restò una parte dei questi soldi e furono sufficienti per riavviare il servizio all'inizio di quest'anno.
LINO LACAGNINA


18 novembre

Favaraweb

Regione, taglio all'assistenza per studenti disabili Cisal: "Scelta sbagliata, si danneggiano i più deboli" - Favaraweb
Postato da Calogero Castronovo

"Le difficoltà finanziarie della Regione siciliana sono sotto gli occhi di tutti, ma i calcoli ragionieristici devono fermarsi di fronte ai diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie: invitiamo il governo Musumeci e l'Ars ad aprire un confronto con tutti i soggetti coinvolti per trovare una soluzione. Però una cosa è certa: non possiamo far pagare ai più deboli le colpe di altri, va garantito a ogni costo tutto l'anno scolastico". Lo dicono il commissario della Cisal Sicilia Nicola Scaglione e il segretario provinciale del Csa-Cisal di Messina Clara Crocè.
"La nota con cui la Regione ha nei fatti 'scaricato' sul personale delle scuole il servizio di assistenza igienico-personale degli studenti disabili è inaccettabile - spiega il sindacato - Per non parlare delle condizioni sempre più critiche in cui si costringono a operare Città metropolitane e Liberi consorzi, ormai al collasso. Per fornire un servizio di qualità serve personale adeguatamente preparato e non si può pensare di averlo entro dicembre, né si possono buttare a mare migliaia di operatori che finora hanno garantito un'adeguata assistenza agli studenti. Per questo abbiamo chiesto al governatore Musumeci, all'assessorato alla Famiglia e alla Quinta commissione Ars un'audizione immediata sulla situazione di Messina e di tutte le province siciliane. Una società degna di questo nome deve anzitutto prendersi cura di chi è in difficoltà e non fargli pagare il prezzo delle criticità finanziarie dell'Isola, investendo sull'unico capitale 'sicuro': le future generazioni".

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