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rassegna stampa del 14/15/16 dicembre 2019

14 dicembre - sabato
LA SICILIA
LA SICILIA IN UN BUCO PROFONDO 1,1 MILIARDI La Corte dei Conti. La regione dovrà trovare e appostare nell'esercizio per il 2019, le coperture del disavanzo Un altro miliardo dovrà, invece, essere coperto negli esercizi considerati dal governo nel bilancio di previsione. Un miliardo subito e un altro nel giro due anni. La road map del rientro per il disavanzo della Regione che va oltre i 2 miliardi di euro è stata fissata ieri dalla Corte del conti senza troppi giri di parole, tra il linguaggio dei numeri che non ammette appelli e il rendiconto del 2018 parificato con alcune riserve dalle sezioni riunite della Corte dei conti. La legislatura in corso, ha precisato la Corte - non potrà concludersi senza la copertura del pesante disavanzo. Dato da non sottovalutare quello della disponibilità di cassa che si è ridotta di oltre il 70% rispetto allo stesso dato rilevato alla fine del precedente esercizio, attestandosi, al 31 dicembre del 2018, a 314 milioni di euro. Non a caso, come è stato evidenziato nella seduta di ieri, la Regione ha dovuto ricorrere ad anticipazioni di liquidità che hanno toccato la cifra di 6 miliardi di euro, quasi un terzo dell'ammontare delle intere entrate, mentre non è stato recuperato il disavanzo di 580 milioni di euro. Tra le cose che non vanno non manca nel giudizio della Corte dei conti "la quota degli accantonamenti di legge" sottratti "sistematicamente alla gestione di bilancio", come viene scritto nella relazione. Da qui nascerebbe una "impropria capacità di spesa". Il riferimento è al risultato complessivo della gestione finanziaria 2018, chiuso in negativo di oltre un miliardo di euro. Nonostante insomma i giudici abbiano parificato il bilancio nel dispositivo, accogliendo le richieste della Procura generale, hanno altresì rilevato una serie di irregolarità riguardanti i fondi vincolati, alcune partite sulle entrate relative agli accertamenti in conto competenza per 5 milioni di euro circa, i residui attivi per circa 75 milioni di euro. Nella blacklist delle criticità da risolvere entra anche il Fondo per le società partecipate, il Fondo contenzioso e quello di crediti di dubbia esigibilità - che la Corte ha dichiarato non regolari. Un passaggio da non sottovalutare dal momento che indica come sotto stimata la capacità dell'ente a reagire a eventuali rischi che si possono presentare nel corso dell'esercizio finanziario. Non è stata completata inoltre la ricognizione straordinaria del patrimonio. Altra nota dolente quella sulla quantificazione dei beni immobili e mobili che ha portato a un giudizio non regolare del conto economico e dello stato patrimoniale per mancanze di certezze. Senza troppe attenuanti il giudizio della Corte per cui "la Regione non è stata in grado di raggiungere nemmeno gli obiettivi 'minimi' che essa stessa si era data con la legge di stabilità". Inoltre, "né il Defr 2018-2020, né il bilancio di previsione - pur essendo stati approvati ad esercizio ampiamente in corso - né l'assestamento, sono informati al rispetto del principio di continuità degli esercizi finanziari". Per la Corte l'unico titolo che ha registrato un incremento del 3,5 per cento è quello delle Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e che tuttavia risultano compresse dal pesante fardello del contributo alla finanza pubblica che, per il 2018, ammontano a 1 un miliardo e 304,9 milioni di euro. Non è mancato il passaggio per il costo che ancora incide in maniera elevata dei dipendenti regionali in 14mila con una diminuzione di poco superiore al 5% rispetto all'esercizio precedente (14.797 unità). La contrazione complessiva nell'ultimo decennio si avvicina al 25%. Diminuisce la spesa per gli stipendi e aumenta quella dei trattamenti previdenziali. La diminuzione ha precisato la Corte "si è sinora dimostrata assai contenuta e i risparmi conseguiti sui redditi di lavoro dipendente si rivelano in parte assorbiti dagli incrementi delle pensioni". Nell'esercito dei regionali non va dimenticata l'ampia quota (quasi la metà) che copre una serie di funzioni che nelle altre Regioni sono di competenza statale. Ciononostante la stessa Corte ha ribadito l'esigenza di un ricambio generazionale anche per le figure della dirigenza regionale, mai realizzata". Ma la Corte non ha taciuto inoltre sulla necessità di completare la riforma delle ex Province «evitando il crescente deterioramento degli equilibri di bilancio e le attuali logiche emergenziali». A fine 2018 gli enti locali siciliani in bilico sui conti erano una quarantina con un incremento di circa il 25% rispetto all'anno precedente, prevalentemente concentrati nelle provincia di Messina (quindici). Nell'esercizio 2018 hanno formalizzato il dissesto finanziario 10 Comuni, cui vanno aggiunti altri 26 già in dissesto, che non hanno ultimato la procedura di risanamento, per un totale di 36. Poteva andare peggio o meglio? La situazione di fatto non è brillante. Recuperare il disavanzo non sarà semplice; l'inerzia è proseguita nella stessa direzione anche nel 2018. Occorreranno correttivi massicci e misure ancora più specifiche. La stagione dei tagli e delle rimodulazioni insomma è lontana dal concludersi e rischia di comprimere la prospettiva di gestione ancora a lungo. GIUSEPPE BIANCA

15 dicembre - domenica
LA SICILIA
SCIACCA. Il sindaco Francesca Valenti ironizza e i cittadini protestano Strade colabrodo e transenne ... estemporanee SCIACCA. Sta facendo discutere in città un post ironico su Facebook pubblicato nella mattinata di ieri dal sindaco Francesca Valenti. Nel tentativo di ironizzare sull'ennesimo smottamento del manto stradale e la relativa collocazione di una transenna (il centro urbano è pieno di punti dissestati e di transenne collocate dal Comune per segnalare una situazione di pericolo) il primo cittadino ha annunciato via social, con una frase che sa tanto di provocazione e che a tanti non è affatto piaciuta, che da oggi in poi ogni transenna avrà un nome, cominciando con quella chiamata "Salvatore", riferita al Natale che si avvicina o, forse, ad uno dei più accaniti rappresentanti dell'opposizione politica il cui nome , di battesimo è proprio Salvatore. Tra le righe pure pure un tentativo, anche questo non riuscito, di criticare la stampa che diffonde le notizie delle strade danneggiate. Il primo cittadino fa riferimento al degrado della rete idrica e fognaria che sarebbe causa di questi problemi, ma il post ha provocato tanti commenti critici e da più parti è arrivato l'invito a fare un passo indietro o censurare l'iniziativa forse adottata da chi gestisce, sua sua direttiva, la stessa pagina social. Purtroppo la realtà è che gran parte delle strade urbane presentano problemi seri, dovuti certamente alla vetustà delle reti fognaria e idrica, ed al ritardo con cui stanno andando avanti le procedure per il rifacimento di tali impianti, interventi da anni progettati e finanziati, ma la cui competenza non è comunale. La situazione peggiora di molto nella stagione delle piogge e sia l'ente gestore delle reti, che com'è noto è commissariato, sia il Comune di Sciacca, non riescono ad arginare le varie situazioni di emergenza che si vengono a creare ogni giorno. GIUSEPPE RECCA
MUSUMECI CHIEDE L'AIUTO DI CONTENZIOSO "DISAVANZO 2018 IN RATE DECENNALI" PALERMO. Dalla difesa all'attacco. Nel "day after" della parifica della Corte dei conti, Nello Musumeci comincia a delineare la strategia del governo regionale per venire a capo di un disastro finanziario del quale, ha sostenuto il governatore, «non sono mai stato corresponsabile, né direttamente né indirettamente». E la prima mossa è una lettera che da Palazzo d'Orleans arriva al premier Giuseppe Conte. «La grave situazione scaturita da alcune decisioni del Ministero della Salute su risorse finanziarie della Regione determina l'impossibilità di trasferire le somme necessarie ai Comuni per scongiurarne il dissesto». Impossibilità aggravata dalla parifica della Corte dei conti, che «impone il ripianamento di un disavanzo in gran parte ascrivibile - come precisato dalla stessa Corte - a esercizi passati e ad alcune partite finanziarie risalenti a 25 anni fa», scrive Musumeci. Evidenziando che la Regione, pur proprie essenziali funzioni. È quindi urgentissimo che si possa bloccare la vicenda delle rate di mutuo per l'indebitamento sanitario presso il ministero della Salute e quello dell'Economia e finanze (127 milioni circa), mantenendo l'imputazione delle risorse al Fondo sanitario regionale». Musumeci, nella nota, chiede anche un intervento diretto del premier «per l'inserimento dell'emendamento, già esaminato dalla commissione Bilancio del Senato e rinviato alla negoziazione bilaterale, relativo al ripianamento decennale del disavanzo accertato nel rendiconto 2018». Entrambi i provvedimenti sono privi di oneri finanziari per lo Stato. Il governatore, infine, auspica che, nella legge di bilancio statale lo stanziamento per rimuovere, definitivamente, il prelievo forzoso che ancora grava sulle Città metropolitane e sui Liberi consorzi della Sicilia venga riportato da 80 a 100 milioni. «Somma valutata dalla Corte dei conti - conclude Musumeci - come minimale per raggiungere l'obiettivo inserito nell'Accordo che Stato-Regione hanno stipulato lo scorso anno». Ma i parlamentari nazionali del M5S sembrano già soddisfatti dallo stanziamento previsto. «Riduciamo l'odioso prelievo forzoso che, negli anni, ha concorso a ingigantire la crisi delle ex Provincie regionali. Con la nuova legge di bilancio si trasferiscono 80 milioni all'anno alla Sicilia come compensazione dell'ingente contributo alla finanza pubblica. Grazie al lavoro svolto da noi portavoce siciliani con il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa, finalmente mettiamo fine ad un trattamento discriminatorio». GIUSEPPE BIANCA
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca "SÌ" ALLA DEMOLIZIONE DEL BUNKER, CHIUSA LA PROVINCIALE PIANO GATTA - FONDACAZZO Secondo quanto rende noto la Prefettura, da domani la strada 1/A sarà interdetta alla circolazione e verranno predisposti i percorsi alternativi. Redazione C'è rischio crollo. La Sovrintendenza autorizza la demolizione del bunker della seconda guerra mondiale e la strada provinciale 1/A, al chilometro 1+800, in contrada Piano Gatta-Fondacazzo verrà chiusa a partire da domani a mezzogiorno. Nei giorni scorsi, lungo la provinciale 1/A, in contrada Piano Gatta-Fondacazzo, sono stati rilevati segnali di sfaldamento alla base del bunker che sovrasta la sede stradale. Lo rende noto la Prefettura di Agrigento. I controlli, immediatamente disposti, hanno consentito di verificare una grave situazione di instabilità del manufatto con fenomeni di erosione del terreno di fondazione che, in un punto, è esposto per circa mezzo metro. Trattandosi di un bene di rilevanza storica, è stato necessario interessare - spiega il vice prefetto vicario Giovanna Termini - la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento che ha confermato la tutela dell'opera. E' stato considerato il ruolo strategico della strada nel quadro generale della viabilità provinciale e della città di Agrigento. Il capoluogo di provincia ha rischiato di ritrovarsi isolato anche da quel punto d'accesso. La strada 1/A è il più immediato e utilizzato collegamento da e per Porto Empedocle e l'ospedale. Inoltre, la Protezione civile ne ha evidenziato - chiarisce sempre la Prefettura - la funzione indispensabile nell'eventualità di emergenze causate da eventi naturali o provocati dall'uomo. La Soprintendenza, quindi, tenendo conto che i lavori per la messa in sicurezza comporterebbero la chiusura della strada per un periodo non inferiore ad un anno, ha espresso parere favorevole alla demolizione del bunker. Il parere ha valenza anche ai fini della realizzazione della procedura di somma urgenza già avviata dall'undicesimo reparto Infrastrutture dell'Esercito che dovrebbe portare a termine la demolizione in circa due settimane. L'intervento comporterà la temporanea interdizione della viabilità per la durata dei lavori, con deviazioni che sono state definite nel pomeriggio di ieri nel corso di una riunione alla polizia Stradale di Agrigento, alla quale hanno preso parte rappresentanti del Comune, del Libero consorzio, dell'Anas, della polizia municipale e della polizia provinciale. A decorrere dalle ore 12 circa di domani - lunedì 16 dicembre - la strada provinciale 1/A sarà interdetta alla circolazione, con predisposizione dei percorsi alternativi. A SUD, per chi proveniene dalla statale115 o da Villaseta, la strada provinciale 1/A sarà interdetta subito dopo l'intersezione per Piano Gatta e gli utenti diretti ad Agrigento troveranno indicazioni per raggiungere la strada provinciale 1/B Fondacazzo - contrada Borsellino che si innesta sulla statale 118 utilizzando l'intersezione per Piano Gatta. A NORD, la strada provinciale 1/A sarà interdetta solo parzialmente all'altezza del chilometro 1, nei pressi dello svincolo per via Ignazio Alfieri (Parco Icori) - collegamento strada provinciale 1 Via Volpe, per consentire l'accesso ai soli utenti che abbiano residenza prima del chilometro 1+800, mentre dal chilometro 1+700 l'interdizione sarà totale. L'utenza che provenga dalla statale 189 troverà indicazioni per raggiungere la statale 122 in direzione Porto Empedocle - Trapani proseguendo per la statale 640, mentre i veicoli provenienti dalla statale 118 potranno usufruire della strada provinciale 1/B Fondacazzo - contrada Borsellino, che si innesta sul tratto aperto al transito della strada provinciale 1/A.


16 dicembre - lunedì
LA SICILIA
CIANCIANA, LA Sp. 32 E' UN FIUME IN PIENA APPELLO DEI SINDACI "SI RISCHIA LA VITA" CIANCIANA. La strada provinciale 32, la Cianciana-Ribera, di competenza del Libero Consorzio comunale di Agrigento, quando piove un fiume in piena egli automobilisti rischiano la vita quotidianamente. La denuncia è stata avanzata in questi giorni di piogge dai cinque sindaci dei paesi dell'interno montano Cianciana, Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano Quisquina e San Biagio Platani, da dove per raggiungere il litorale, la strada statale 115" tra Ribera-Sciacca, devono percorre l'unica arteria di collegamento. Sitrtitta d.i un tratto diappena18 chilometri, metà ex strada provinciale e metà tracciato rotabile ricavato sulla, massicciata dell'ex ferrovia scartamento ridotto Magazzolo-Cianciana, che si trasforma, durante l'inverno in fiume molto pericoloso, frammisto a fango, detriti di pietre ed arbusti nastro di asfalto non si vede più, e gli automobilisti si fermano o rischiano di finire in aperta campagna. Da anni gli amministratori comunali segnalano la pericolosità della transitabilità della strada-trappola. Stavolta sono scesi in campo il sindaco di Alessandria della Rocca: Giovanna Bubello e il primo cittadino di Cianciana Francesco Martorana, con l'assessore Liborio Curaba e la consigliera Antonella Settecasi i quali denunciano che il diritto alla salute non viene garantito. Pare che una donna abbia partorito di recente in ambulanza che viaggiava a velocità ridotta verso l'ospedale riunito di Ribera-Sciacca. I sindaci da poco hanno chiesto all'Anas la trasformazione dell'arteria in statale. Pare che ci sia un progetto dell'ex Provincia di 700-00mila euro ma gli amministratori comunali affermano che con il finanziamento forse non si potranno tappare nemmeno le buche. ENZO MINIO
BUNKER MILITARE RISCHIA DI CROLLARE CHIUSA LA PROVINCIALE DI FONDACAZZO g.c.) Un vecchio bunker della Seconda guerra mondiale sul ciglio della strada per Fondacazzo rischia di collassare: sarà abbattuto perché in assenza del viadotto Akragas la percorribilità della Provinciale 1 è troppo importante per un'area significativa della provincia. La decisione è stata presa durante un vertice in Prefettura. Tutto è iniziato un paio di settimane fa, quando si sono iniziati a riscontrare dei sintomi di sfaldamento della pietra arenaria su cui la struttura in calcestruzzo poggia. "In considerazione del ruolo strategico della strada nel quadro generale della viabilità provinciale e della città di Agrigento, per la quale l'arteria è il più immediato ed utilizzato collegamento da e per Porto Empedocle e l'ospedale. Inoltre - dice una nota della Prefettura - la Protezione Civile ne ha evidenziato la funzione indispensabile nell'eventualità di emergenze causate da eventi naturali o provocati dall'uomo". Si procederà adesso in somma urgenza, con l'intervento, dell'E­sercito che dovrebbe demolire tutto in due settimane. A partire dalle 12 di oggi, quindi, la strada provinciale VA sarà interdetta alla circolazione. I percorsi alternativi sono i seguenti: per chi proviene dalla statale 115 o da Villasseta, la strada provinciale 1/A sarà interdetta subito dopo l'intersezione per Piano Gatta e gli utenti diretti ad Agrigento troveranno indicazioni per raggiungere la Strada Provinciale 1/B Fondacazzo - Contrada Borsellino, che si innesta sulla SS. 118 utilizzando l'intersezione per Piano Gatta. A nord la strada provinciale 1/ A sarà interdetta solo parzialmente all'altezza del Km.l, nei pressi dello svincolo per via Ignazio Alfieri (Parco Icori) - Collegamento SP 1 Via Volpe, per consentire l'accesso ai soli utenti che abbiano residenza prima del km 1+800, mentre dal km 1+700 l'interdizione sarà totale. Le automobili che provengono dalla statale 189 troveranno invece indicazioni per raggiungere la Statale l22 in direzione Porto Empedocle -Trapani proseguendo per la statale 640, mentre i veicoli provenienti dalla statale 118 potranno usufruire della strada provinciale 1/B Fondacazzo - contrada Borsellino, che si innesta, come sopra spiegato, sul tratto aperto al transito della strada provinciale 1/ A.
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca "QUALITÀ DELLA VITA 2019": AGRIGENTO CADE ALL'INDIETRO E PRECIPITA AL 102ESIMO POSTO Lo scorso anno, secondo l'indagine de "Il Sole 24 ore" era sul 93esimo gradino della speciale classifica. Encomiabile la posizione raggiunta per "Giustizia e sicurezza": 16esimo posto Redazione Per "Italia Oggi" era ultima: al 107esimo posto. Per "Il Sole 24 ore" è, invece, al 102esimo posto. Di fatto, secondo l'indagine de "Il Sole 24 ore" si vive bene a Milano: il capoluogo lombardo conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la classifica sulla "Qualità della vita 2019" che è giunta alla trentesima edizione. Maglia nera, quest'anno, per Caltanissetta che è al 107esimo posto. Ma non va comunque per niente bene Agrigento che è, appunto, al 102esimo gradino della graduatoria. Agrigento è tornata a precipitare nel "baratro" visto che, lo scorso anno, era al 93esimo posto e in 365 giorni circa ha "bruciato", cadendo all'indietro, 9 posizioni. Qualità della vita 2019: i parametri Che cosa misura questa classifica? La qualità della vita 2019 è una versione extra large della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all'anno scorso, infatti, il numero di indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: "Ricchezza e consumi", "Affari e lavoro", "Ambiente e servizi", "Demografia e società", "Giustizia e sicurezza", "Cultura e tempo libero". Per "Ricchezza e consumi", Agrigento è al 103esimo posto. La sorpresa è tutta invece per "Ambiente e servizi" dove la città dei Templi si è piazzata ad un niente male 59esimo posto. Ancora più encomiabile, poi, la posizione raggiunta per "Giustizia e sicurezza": Agrigento è al 16esimo posto, mentre la vincitrice Milano è al 107esimo gradino. Precipita, di nuovo, alla fine dell'elenco per "Affari e lavoro": è penultima. Esattamente lo stesso gradino in cui si trova per "Cultura e tempo libero", ultima è invece Enna. Ed è sempre al 106esimo posto anche per "Valore aggiunto per abitante". Per "Demografia e società", Agrigento è 69esima; per "Depositi bancari pro capite" è invece al 102esimo gradino. Gli agrigentini sono però scrupolosi e coscienziosi visto che per "Rata mensile dei mutui" è 34esima ed è - addirittura - seconda per "Finanziamenti attivi - Esposizione media residua". Per "Prezzo medio di vendita delle case" è invece 93esima, per "Canoni di locazione" è 15esima, mentre scende al 101esimo gradino per "Importo medio delle pensioni di vecchiaia". Per "Assorbimento del settore residenziale" è ventesima; per "Spesa delle famiglie per consumo di beni durevoli" precipita al 105esimo posto; per "Protesti pro capite" è al 92esimo posto; per "Rischio dei finanziamenti" è all'88esimo posto; mentre per "Popolazione con crediti attivi" è al 101esimo gradino. Per "Reddito medio complessivo per contribuente" è sempre in fondo alla classifica: 105esimo posto. Per niente positivo poi il dato "Emigrazione ospedaliera": Agrigento è 59esimo posto.
Cronaca STABILIZZAZIONE DEI PRECARI SEMPRE PIÙ A RISCHIO: MANCA ANCORA IL PARERE SUL CONSOLIDATO I revisori al momento non hanno dato il proprio "via libera" al provvedimento essenziale per approvare un già zoppicante piano del fabbisogno del personale Redazione Stabilizzazione dei precari del Comune di Agrigento e approvazione dei bilanci mancanti, è corsa contro il tempo da parte del Consiglio comunale di Agrigento. Oggi, dopo una seduta a vuoto nei giorni scorsi, dovrebbe riunirsi la conferenza dei capigruppo in seduta urgente e allargata per discutere della possibilità (che deve essere condivisa da tutti i consiglieri comunali) di rinunciare ai 20 giorni concessi dalla legge per analizzare il bilancio previsionale 2019 ed evitare che, come invece accadrebbe ad oggi, lo stesso venga calendarizzato il 31 dicembre, senza concedere alcun margine per votare tutti gli atti finanziari e poter quindi approvare il piano di fabbisogno del personale e poi firmare la stabilizzazione dei precari da parte degli uffici. Sul cammino di approvazione degli atti necessari, anche, per dare n contratto non più part time ai dipendenti da anni in "purgatorio", è però anche comparso un nuovo ostacolo: se non bastassero le problematiche del tempo necessario per votare tutti i provvedimenti, e quelle connesse all'assenza di un parere pienamente positivo da parte dei revisori dei conti del piano per il fabbisogno del personale, adesso è sorta pare una difficoltà da parte del collegio a rilasciare dovuto parere sul bilancio consolidato, essenziale per la stabilizzazione. Pare che i tecnici non avrebbero tempo a disposizione per provvedere perchè già onerati dall'analisi di numerosi debiti fuori bilancio e altri atti. Martedì, intanto, sarà convocata una riunione dei capigruppo con il commissario ad acta per l'approvazione del bilancio consuntivo che, verosimilmente, potrebbe essere discusso il prossimo 20 dicembre.
LIVESICILIA
MANOVRA NUOVA LEGGE DI BILANCIO "ALLA SICILIA 80 MILIONI ALL'ANNO" PALERMO - "La Sicilia con la nuova legge di Bilancio si vedrà trasferire 80 milioni di euro all'anno come compensazione dell'ingente contributo alla finanza pubblica. E' stato svolto un gran lavoro e adesso la Sicilia non sarà né discriminata, né lasciata indietro rispetto alle altre regioni italiane". La afferma in una nota il senatore Vincenzo Santangelo (M5s) secondo il quale "si tratta di ristabilire l'equità per noi siciliani. Portiamo a compimento un complesso cammino del provvedimento che prevede ora la compartecipazione statale al prelievo forzoso, iniziato lo scorso anno". "Sono molto contento - aggiunge - perché in questo modo riduciamo l'odioso prelievo forzoso che, negli anni, ha concorso ad ingigantire la crisi delle ex Provincie Regionali siciliane. Già nell'accordo Stato-Regione del dicembre del 2018 era stata prevista una riduzione del contributo alla finanza pubblica da parte della Regione siciliana e il trasferimento di 540 milioni di euro per strade e scuole, da erogare fino al 2025". Per il senatore del M5s "è stato frutto di un lavoro sinergico di noi parlamentari siciliani e del sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, già dall'insediamento del primo governo Conte. Sicuramente questo contributo - conclude Santangelo -è una grossa boccata d'ossigeno, che servirà a risollevare le sorti della nostra Sicilia".(ANSA).
SICILIA24H
In evidenza DA OGGI PER DUE SETTIMANE CHIUSA AL TRANSITO LA PIANO GATTA - FONDACAZZO Redazione Ad Agrigento per due settimane, a decorrere da oggi lunedì 16 dicembre, è vietata al transito la strada provinciale 1/A, al chilometro 1+800, in contrada Piano Gatta - Fondacazzo. Due settimane è il tempo stimato come necessario per demolire un bunker risalente alla seconda guerra mondiale, che sovrasta la strada e che, come accertato dai tecnici, versa in condizione di grave instabilità. Trattandosi di un bene di rilevanza storica, la Prefettura ha coinvolto la Soprintendenza ai Beni Culturali che ha prestato il consenso alla demolizione perché eventuali opere di consolidamento del bunker avrebbero determinato la chiusura della strada almeno per un anno. E la Protezione Civile ha invece ritenuto strategico tale collegamento stradale, e quindi prevalente l'interesse pubblico alla sua percorribilità. Ad occuparsi della demolizione, con procedura di somma urgenza, è l'11° Reparto Infrastrutture dell'Esercito. Il traffico è deviato con apposita segnaletica su percorsi alternativi.



































































































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