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rassegna stampa del 4 febbraio 2020

LA SICILIA

SCALA DEI TURCHI, I TURISTI IGNORANOIL DIVIETOREALMONTE.
 L'area è inibita daalcune settimane, perchè ufficialmente definita "pericolosa",e così' resterà almeno fino a marzo, e non è chiaro chi potrà odovrà occuparsi della delicata questione della sorveglianza.L'area è inibita teoricamente peralmeno tre mesi e ormai da diverse settimane e nessuno oggi si sentedi fare un vero e proprio pronostico rispetto a quanto rimarràvigente il divieto. Alla Scala dei Turchi, però, c'è chicontinua ad ignorare ogni divieto approfittando anche dell'assenza dicontrolli. Ad annunciarlo e documentarlo è l'associazioneambientalista Mareamico, la quale ha fornito alle testategiornalistiche foto e video che provano come i turisti continuinodice, "ad ignorare l'ordinanza del sindaco di Realmonte, e inassenza dei controlli, penetrano pericolosamente nell'area vietatascavalcando o rompendo la recinzione". E in effetti è quello che sembrerebbeessere accaduto domenica: diversi gruppi di persone, a volte vere eproprie famiglie anche con figli minorenni, sembrano aver volutoignorare non solo le barriere - che sono sta-te in parte persinodivelte da ignoti ma anche gli inequivocabili cartelli che indicanola presenza di un pericolo. La chiusura, va ricordato, è statainfatti disposta dal Comune dopo un evento franoso registrato adicembre e soprattutto dopo che era arrivato un vero e proprio"Allerta" diramato dall'autorità di bacino, che avevaindividuato delle criticità quasi "naturali" dell'area,con la marna che reagisce alle intemperie sbriciolandosi. Unachiusura che oggi non è chiaro nemmeno per quanto tempo potrebbeproseguire, stante che non sono in fase di realizzazione interventidi consolidamento e stabilizzazione. Il Comune di Realmonte, già ieri, harealizzato un sopralluogo insieme al sindaco Lillo Zicari, nontrovando sul posto però nessuno. E' probabile che la presenza digruppi più o meno organizzati in questa stagione si limiti ai giornifestivi. Facile è immaginare cosa potrà accadere in estate, quandocentinaia di persone, si recano a conoscere questo sito, divenutoormai celebre in tutto il mondo grazie ad un'attività di promozioneche oggi è diventato paradossalmente un boomerang. L'attività di vigilanza dell'area nonpotrà essere affidata unicamente al Municipio, che oggi ha solo unvigile urbano in servizio e due ausiliari del traffico. Proprio perquesto l'Ente aveva chiesto alla Prefettura di intervenire disponendodelle risorse umane per questo fine. Sono trascorse circa duesettimane dalla prima richiesta, e al momento non si sono registratimovimenti in un senso o nell'altro.GIOACCHINO SCHICCHI

GIMKANA SICILIA"SENZA SERVIZI TURISTI IN FUGA"
Nuovo allarme. Ilpresidente regionale di Confcommercio, Picarella:" I disagisulle autostrade e sui treni scoraggiano i visitatori".
La disastrosa contingenza dellaviabilità siciliana è stata promossa sul campo al rango di problemaprimario: va oltre l'episodicità dei contrattempi che assumono laforma di cantieri autostradali, restringimenti, cambi di corsia.Comunque motivi di stress per l'automobilista, pendolare o meno, comeper l'autotrasportatore di merci o per chi lavora nei servizi, ovveroper quanti la mobilità è alla base di tutto. Ne è convinto il presidente diConfcommercio Sicilia Francesco Picarella che negli ultimi giorni ètornato in "pressing" sull'argomento: «Nascondere ilcontraccolpo che invece risulta evidente in termini di disagi per ilsettore del turismo e non solo ci sembra del tutto inutile. Non èminimizzando o pensando di trovare soluzioni di volta in volta aiproblemi che si farà più strada». La viabilità a singhiozzo pregiudicail settore prima ancora che sotto il profilo delle presenze anchesulla percezione della Sicilia da parte di chi viene e poi non torna:«Reti ferroviarie che siano in grado di supplire al primo livello diinsufficienza delle strade non ce ne sono - aggiunge Picarella - nonsi arriva in un'unica singola destinazione, Firenze, Roma o Venezia,un'isola deve essere adeguatamente fruibile anche in relazioneall'obiettivo dichiarato di allungare i tempi di soggiorno deituristi». La Sicilia che non riesce a lanciarel'àncora della fidelizzazione si fida forse troppo del suo brand epunta a eludere con disinvoltura eccessiva il timing delle soluzioni,di medio e lungo periodo. E come se l'assuefazione all'emergenzalimitasse la visione sul quadro da provare a mettere a posto:«L'effetto più pratico di tutto ciò - conferma Picarella - vaoltre la chiusura dello svincolo di Enna o dei giri interminabili chegli autotrasportatori sono costretti a fare, si riflettono suiservizi, ma incidono anche in termini di aumento dei costi e suitempi di arrivo delle merci», Concetti facili e quasi elementari cherischiano di diventare macigni dolorosi in assenza di un'inversionedi tendenza, di una discontinuità non occasionale sul nodo trasportiin Sicilia: «Il non pagare i pedaggi come abbiamo anche recentementechiesto non risolverebbe, è ovvio, i problemi, sarebbe tuttavia unpiccolo segnale da parte delle istituzioni, un modo per dire: "C'èattenzione nei vostri confronti"», Se soluzioni risolutive potrannoarrivare solo nel tempo, Confcommercio auspica quella reattività cheanche il governo regionale, in occasione degli incontri avuti, hamanifestato sotto il profilo dell'impegno. «Una convergenza diintenti», come definita nel linguaggio ufficiale dell'interlocuzioneistituzionale, che a inizio legislatura aveva individuato tra gliobiettivi possibili da raggiungere la semplificazione burocratica euna maggiore rapidità nella gestione dei fondi comunitari. Leggere il contesto per Confcommerciorimane una priorità e pure non rinviabile: «Siamo in attesa dicapire - conclude Picarella - attraverso i dati di rilievo per iterritori se l'aumento del numero di imprese possa assumere larilevanza di un valore specifico». La fisionomia dell'Isola cambia -ha già registrato ad esempio una flessione tutt'altro che accennatanel Messinese - e non cerca camere di compensazione, ma possibilmentel'avvio di un'onda lunga, anche minima, ma costante.GIUSEPPE BIANCA

CorriereAgrigentino

Libero Consorzio Agrigento, bando di gara per la bonifica dei rifiuti - Corriere Agrigentino

E' pubblicato sul sito internet istituzionale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento il bando di gara per il servizio di bonifica dai rifiuti abbandonati nel territorio provinciale.La gara sarà gestita integralmente sulla piattaforma telematica del Libero Consorzio, e pertanto saranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il portale Appalti. L'importo complessivo dell'appalto è di 330.000,00 euro più Iva, compresi oneri per la sicurezza (9.900,00 euro, non soggetti a ribasso), e le offerte dovranno essere presentate entro le ore 12:00 del prossimo 21 febbraio 2020. La prima seduta per l'apertura delle offerte telematiche avrà luogo invece nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 Agrigento) alle ore 9.00 del 24 febbraio.    La durata dell'appalto è di 24 mesi. Rispetto agli anni precedenti il Libero Consorzio ha incrementato le risorse per questo importante servizio, che consente periodicamente di rimuovere e smaltire grandi quantitativi di rifiuti, compresi quelli speciali e pericolosi, dal territorio provinciale e sulle strade di competenza del Libero Consorzio (provinciali, ex consortili ed ex regionali). Si tratta di un'attività di risanamento ambientale assegnata ai Liberi Consorzi (ex Province Regionali) dall'art. 160 della Legge Regionale n. 25/1993, integrata dal Decreto Legislativo 152/2006.
Il bando di gara e i relativi allegati tecnici sono scaricabili dal sito www.provincia.agrigento.it, sezione Gare e Appalti (esatta denominazione: "Affidamento del servizio mediante accordo quadro biennale, con un solo operatore economico, per interventi di bonifica dai rifiuti abbandonati in tutto il territorio provinciale e/o lungo le strade provinciali, mediante raccolta e conferimento in discarica e/o presso ditte autorizzate al recupero dei rifiuti - anni 2020-2021").

Qds

Libero Consorzio Agrigento contro abbandono rifiuti - QdS

Una telecamera mobile e due cartelli informativi sono stati installati dall'Ente sulla Sp 80. Decisione presa in attuazione del nuovo regolamento per contrastare chi inquina
AGRIGENTO - Nuova iniziativa del Corpo di Polizia provinciale per contrastare il fenomeno dell'abbandono incontrollato di rifiuti, pericolosi e non, in prossimità dei siti maggiormente a rischio nelle aree e strade provinciali.
"Il Corpo della Polizia provinciale - hanno sottolineato dal Libero Consorzio comunale di Agrigento - ha infatti installato una telecamera mobile e due cartelli informativi sulla Strada provinciale 80 Agrigento-Baiata-Favara per prevenire il fenomeno incontrollato dell'abbandono dei rifiuti. I cartelli sono stati realizzati seguendo i criteri previsti dalla legge in materia di protezione dei dati personali e sono stati apposti prima dell'inizio dell'area delle riprese, indicando la finalità delle registrazioni. Le immagini sono registrate e trasmesse in tempo reale alle Autorità di Polizia".
Il Libero Consorzio nel mese di settembre si era dotato di un nuovo regolamento per contrastare più efficacemente l'abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti nel territorio provinciale di competenza dell'Ente attraverso l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza e di fotocamere, nel rispetto di quanto stabilito dal Garante per il trattamento dei dati personali.
"Il sistema di video-sorveglianza utilizzato dalla Polizia provinciale - hanno concluso dall'Ente - che ha specifiche competenze in materia ambientale, ha come fine la prevenzione, l'accertamento e la repressione degli illeciti derivanti dall'utilizzo abusivo delle aree impiegate come discarica di materiale e di sostanze pericolose nonché il rispetto della normativa concernente lo smaltimento di qualunque genere di rifiuti".

Agrigentonotizie

Gli alunni della "Montalcini" all'Ecomuseo del Libero consorzio

Dall'Unità d'Italia ai giorni nostri; continuano le visite didattiche all'Ecomuseo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Stamani, infatti, è stata la volta di una scolaresca dell'Istituto comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Agrigento, diretto da Luigi Costanza; un "parterre" di 55 alunni, accompagnati dalle docenti Mariangela Filippazzo, Alfonsina Gallo Carrabba, Maria Cammarata e Teresa Rizzo, ha assistito ad una lezione sulla storia del "Magnifico" Palazzo della Provincia e sull' Illuminismo negli ambienti dell'Ecomuseo dell'ex Provincia. Gli "Ecomusei" sono previsti dalla legge regionale n. 16 del 2 luglio 2014 che ha attribuito agli enti pubblici e privati, agli Enti locali e alle associazioni, la possibilità di istituirli.
Il termine "Ecomuseo" indica, appunto, un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.  La realizzazione dell'Ecomuseo è nata dall'esigenza di riunire tutti i beni dell'ex Provincia il cui comune denominatore è il XIX secolo inserendoli al meglio in una rete di strutture, attività, laboratori ed eventi distribuiti sul territorio.
Fanno parte dell'Ecomuseo tutti beni dell'ex Provincia il cui comune denominatore è il XIX secolo compreso il Giardino Botanico con l'erbario e l'Officina delle tradizioni popolari, recentemente inaugurata, la Galleria espositiva della Scala Reale, l'Aula Consiliare "Luigi Giglia"e la biblioteca "Gaspare Ambrosiani", che  conserva  una pregevole copia della "Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts e des métiers"di Diderot e D'alembert.
Gli studenti  hanno, poi, visionato il pregiato patrimonio librario costituito da circa 6000 volumi a prevalente indirizzo storico, giuridico ed amministrativo, che rappresenta uno strumento essenziale di documentazione ed informazione.
Si tratta della terza edizione del cosiddetto "Manifesto dell'Illuminismo" dedicata a sua Altezza l'Arciduca d'Austria Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, in seguito imperatore Leopoldo II. Stampata a Livorno dal 1770 al 1778, è composta da 28 volumi, di cui 17 di testo e 11 di tavole, ma di questi 28 volumi ci sono pervenuti il XXVI, che corrisponde al IX delle tavole.

SiciliaTv

Elezioni Provinciali, ennesimo rinvio

Martedì 4 febbraio, l'Assemblea Regionale Siciliana si riunirà e voterà un disegno di legge, appena esitato nelle commissioni parlamentari competenti, che contiene un articolo che rinvia le elezioni provinciali in Sicilia da domenica 19 aprile a una domenica del prossimo ottobre.
Poco più di due settimane addietro il governo Musumeci aveva fissato sul calendario il 19 aprile come data per eleggere (con elezioni di secondo livello) presidenti e consiglieri provinciali, tra l'altro in province dove addirittura non si vota da 12 anni, come ad esempio Agrigento.
L'ultimo Presidente della Provincia eletto direttamente dai cittadini fu, nel 2008, il professor Eugenio D'Orsi.
Con l'arrivo alla Regione del governo Crocetta è stata varata la riforma disastrosa che ad oggi ha provocato il commissariamento delle nove province siciliane da quasi 8 anni, la bancarotta della provincia di Siracusa e il quasi dissesto della provincia di Messina.
Il successore di Crocetta, il già Presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, e attuale Presidente della Regione, ha riaperto la strada al recupero e rilancio delle Province come ente locale intermedio tra Comuni e Regione. Ha sponsorizzato il ripristino dell'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali e poi, però, dopo l'impugnativa da parte del governo di Roma, è stato costretto ad accontentarsi delle elezioni di secondo livello, ovvero votano solo i consiglieri comunali e i sindaci dei 390 Comuni dell'Isola.
Dopo diversi rinvii e varie vicissitudini si era arrivati alla decisione di votare domenica 19 aprile, ma, forse, le cose non andranno così.

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