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rassegna stampa del 13 febbraio 2020

Telemontekronio

Viabilità Mare - Monti. Vertice dei sindaci ad Agrigento

Contestualmente all'incontro provinciale contro l'isolamento infrastrutturale della Provincia che si è svolto in prefettura alla presenza del viceministro Gianfranco Cancelleri,
ha avuto luogo il primo tavolo tecnico, presenziato dai sindaci dei Comuni montani agrigentini, volto a migliorare il collegamento tra i paesi sulle montagne e la costa, in particolare per velocizzare l'accesso al primo pronto soccorso utile di Ribera e all'ospedale di Sciacca, nosocomi di riferimento per diversi comuni dell'hinterland.
Nel corso della riunione è avvenuto uno scambio di dati tecnici tra la Provincia e l'Anas ed è stato assegnato all'Azienda Nazionale delle Strade il compito di predisporre un progetto di fattibilità per realizzare un collegamento veloce tra SS 118 e statale 115 attraverso l'ammodernamento della strada provinciale 32, la Cianciana-Ribera.
Nell'incontro si è discusso anche del progetto mare-monti che prevede il collegamento tra il bivio Tumarrano e il centro di Bivona. Progetto per la cui stesura si stima siano necessari circa 5 mesi.
Al vertice tecnico per parlare di viabilità precaria tra la montagna e la costa erano presenti diversi sindaci dei comuni dell'area montana , il prefetto, tecnici della Provincia, il capo di gabinetto dell'assessore Falcone, il dirigente Mele dell'Anas, sindacati, la chiesa e il viceministro alle Infrastrutture Cancelleri.
Sulla Cianciana-Ribera sono stati già appaltati lavori di riqualificazione e riparazione del tratto da parte del Libero Consorzio comunale di Agrigento per circa 550 mila euro. Sullo stesso tratto c'è la volontà della Regione Siciliana di erogare un finanziamento straordinario di circa un milione mezzo di euro, così come richiesto da tempo dei sindaci di Alessandria della Rocca Bubello, di Bivona Cinà, di Cianciana Martorana, di Santo Stefano Quisquina Cacciatore e dal commissario prefettizio di San Biagio Platani che paventano rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini.
Letto 26 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Febbraio 2020 14:25

Agrigentonotizie

Inchiesta "Bed and babies", l'ex Provincia: "Gli indagati non possedevano un b&b"

Ad intervenire è il Settore Turismo del Libero consorzio di Agrigento, che, appunto, "non risultano al momento strutture classificate come casa vacanza o B&B riferibili agli indagati. Pertanto, si presume che, se attività illecite sono state perpetrate, sono avvenute in strutture per affitti brevi che sfuggono a quasi tutti i controlli della Pubblica amministrazione".
L'ufficio stigmatizza tra l'altro "il diffondersi di notizie spesso poco precise" perché questo "procura danni al settore dell'ospitalità turistica diffusa, con rischi di disaffezione alle nostre destinazioni e disparità di trattamento fra sistema legale e sistema incontrollato dell'ospitalità. Esiste infatti - continuano - un sistema dell'accoglienza che prevede procedure complesse di autorizzazione e classificazione, con conseguenti controlli, ed un sistema, quello degli affitti, che sfugge totalmente a qualsiasi controllo sulla regolarità urbanistica degli immobili, la loro sicurezza idrica ed elettrica, il loro regime fiscale e la sicurezza come ordine pubblico".
Dall'Ente di area vasta parte quindi un vero e proprio appello ad "un'azione pubblica più coesa che riformi tutto il sistema dell'accoglienza, in particolare quello diffuso negli affittacamere, B&B, case vacanza, che consenta di far emergere tutte le forme di accoglienza con parità di trattamento e controllo a tutela dei nostri turisti e a favore di un equilibrato sviluppo ricettivo e turistico in generale". Serve quindi "un ripensamento del sistema dell'accoglienza turistica da parte del legislatore regionale, che in merito ha competenze esclusive, che possa migliorare i rapporti di concorrenza fra gli imprenditori e favorire un'equilibrata crescita del settore".

Adeguamento antisismico del liceo scientifico "Leonardo" e del "Foderà", il 24 lavori a gara
Ufficio stampa Libero consorzio Agrigento

Nuovi interventi di adeguamento antisismico sono stati programmati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per gli istituti scolastici della provincia. Gli interventi riguardano il Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento e l'I.I.S.S. "Foderà" di Agrigento.
L'Ufficio "Attività Negoziali e Contratti" dell'Ente ha, infatti, approvato il bando e il disciplinare della tornata di due gare telematiche, ai sensi dell'art. 40 del codice degli appalti, per la progettazione degli interventi di adeguamento antisismico e impiantistico di alcuni edifici del Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento e gli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale del corpo Palestra dell' I.I.S.S. "Foderà" di Agrigento. L'Amministrazione si riserva di affidare direttamente al progettista dei lavori del Liceo Scientifico Leonardo l'incarico di Direzione dei Lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. Le gare per la progettazione sono propedeutiche a richiedere al Ministero competente le somme per realizzare i lavori di adeguamento antisismico degli edifici interessati.
Per i servizi di progettazione del Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento è previsto un importo a base di affidamento di €. 608.947,19, mentre per la progettazione degli interventi di adeguamento antisismico e impiantistico  l'I.I.S.S. "Foderà" di Agrigento l'importo a base di affidamento previsto e di €. 115.411,56.
Le offerte per la progettazione o le domande di partecipazione dovranno pervenire il 24 marzo 2020 entro le ore 12:00, in modalità telematica e pertanto verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il "Portale Appalti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Non saranno ritenute valide offerte presentate in forma cartacea o a mezzo Pec.


Giornale di Sicilia

L'istituto «Foderà-Brunelleschi»
Siglata una convenzione con il Giardino Botanico

Paolo Picone
Sottoscritto un accordo tra l'istituto "Foderà -Brunelleschi"di Agrigento con un'importante istituzione del territorio di Agrigento mirata a favorire l'arricchimento dell'offerta formativa degli alunni. La convenzione tra il Giardino  Botanico di Agrigento e la scuola ad indirizzo tecnico tecnologico, è statastipulata nell'intento di promuovere azioni orientative per il proseguimento del percorso di istruzione e formazione, con lo scopo di costruire un prezioso supporto alla didattica, mirata ad un attivo coinvolgimento delle scolaresche interessate. La convenzione è mirata a sviluppare una concreta sinergia tra l'Ist ituto scolastico ed il Giardino Botanico. Il Giardino Botanico, esteso circa 70 mila metri quadri, rappresenta una sorta di museo a cielo aperto delle essenze della "macchia mediterranea" con pregevoli testimonianze archeologiche e naturali. A tale scopo, gli alunni verranno coinvolti in: attività di studio,monitoraggio e catalogazione delle vegetazioni arborea e arbustiva, presenti nel giardino studio di preesistenze archeologiche ed evidenze geologiche; Rilievi topografici in campo; implementazione dell'erbaio; progettazione di impianti di automatizzazione (gestione delle risorse irrigue,  fitosanitarie, ecc). Ed ancora sperimentazione mediante messa a dimora a coltivazione di piante arboree, arbustive ed erbacee provenienti da diversi paesi, nell' intento di studiare e verificare la capacità di adattamento nelle nostre condizioni climatiche di piante tropicali e subtropicali, anche per lo studio e l'approfondimento die cambiamenti climatici e il conseguente adattamento di piante nonautoctone all'areale della nostra zona climatica.  Inoltre verranno realizzati un ortosensoriale e un orto terapeutico per persone diversamente abili. L'accordo è stato possibile grazie  all'impegno del commissario del "Libero Consorzio", Alberto Girolamo Di Pisa, del funzionario dell'ente, Ignazio Gennaro, nonchè del responsabile del Giardino botanico, Giovanni Alletto. (* PAPI*)

Gds

Protezione civile, governo Musumeci finanzia nuove vie di fuga

Stanziati ventisette milioni di euro per migliorare il sistema regionale delle vie di fuga in caso di emergenza in dieci comuni dell'Isola. Il governo Musumeci ha approvato un Piano di interventi predisposto dalla Protezione civile regionale.
Si tratta di progetti definiti sulla base delle istanze prodotte dai singoli territori che andranno a sanare punti di criticità rilevati in relazione all'esigenza di "rafforzare i presidi di prevenzione del rischio con finalità di protezione civile". Gli interventi copriranno tutte le nove province, oltre all'ottimizzazione dell'accesso al Centro regionale della Protezione civile per la Sicilia orientale che si trova a San Giovanni La Punta.
«Prevenire - sottolinea il presidente della Regione, Nello Musumeci - è sempre meglio che curare. Stiamo intervenendo perché siamo ben consci degli alti rischi che alcune aree del nostro territorio corrono, da quello vulcanologico a quello industriale, da quello degli incendi boschivi a quello sismico, a quello idrogeologico. E nell'ultimo anno e mezzo non è mancato nulla. Farsi trovare impreparati, in caso di catastrofi naturali o eventi calamitosi, sarebbe da incoscienti».
Gli interventi finanziati - in attuazione del Piano di azione e coesione - Asse prioritario 2 "Riduzione e gestione dei rischi ambientali" - riguardano i Comuni di: Siculiana in provincia di Agrigento (manutenzione straordinaria del ponte sul "Fosso delle Canne" strada provinciale 75 - Siculiana/Montallegro Km 1,375 - e messa in sicurezza del costone roccioso); Milena nel Nisseno (messa in sicurezza strada provinciale 152, Racalmuto-Milena. Realizzazione nuovo tratto stradale di m 600 in località Cozzo Tondo); Militello in Val di Catania (ripristino viabilità interrotta sulla strada provinciale 99 del Loddiero, dalla strada provinciale 28 fino al Territorio di Scordia e San Giovanni La Punta, in provincia di Catania (allargamento tratto di strada comunale "via Taormina" in corrispondenza dell'elisuperficie realizzata nell'ambito del Programma regionale di rete infrastrutture eliportuali); Troina nell'Ennese (sistemazione attraversamento del fiume Troina lungo la trazzera Troina-Cesarò con realizzazione di un ponte di seconda categoria); Caprileone in provincia di Messina (progetto per il collegamento allo svincolo autostradale alla strada statale 113); Valledolmo nel Palermitano (sistemazione e ampliamento della strada comunale esterna collegante la Provinciale 13 con la comunale Rinella); Ispica in provincia di Ragusa (completamento via di fuga sud); Ferla nel Siracusano (lavori di completamento della strada Grottalle, come via di fuga del centro abitato); Buseto Palizzolo in provincia di Trapani (manutenzione straordinaria della strada comunale via Marsala, interessata da un movimento franoso, messa in sicurezza e mitigazione rischio idrogeologico).
Il governo regionale ha approvato anche l'aggiornamento dei criteri per la definizione del Piano regionale delle vie di emergenza - fermi al 2011 - per aggiornare gli standard minimi di sicurezza che le vie di emergenza devono possedere in relazione al tipo di rischio cui il territorio è sottoposto. Il nuovo strumento indica come determinare un'opportuna rete di vie di emergenza adeguata ai diversi scenari di rischio presenti nel territorio. Tali vie dovranno garantire un rapido accesso ai mezzi di soccorso o al loro approvvigionamento, il veloce raggiungimento di svincoli autostradali o strade di collegamento, facilitare le forze di protezione civile eventualmente in campo (vigili del fuoco, forze dell'ordine, mezzi di pronto soccorso, squadre specialistiche di intervento), permettere alla popolazione di allontanarsi tempestivamente dai luoghi di crisi per raggiungere aree di attesa. Le linee-guida contenute nel Piano saranno ora trasmesse a tutte le amministrazioni unitamente alla scheda-tipo di proposizione dell'intervento che consentirà di individuare in dettaglio quelli di maggiore interesse e prioritari per un'utile programmazione.
Il Piano regionale non rimane statico ma, come spiega  Calogero Foti, dirigente generale del dipartimento regionale di Protezione civile "è per sua stessa natura uno strumento dinamico in continua evoluzione e risponde, quindi, all'esigenza di migliorare e rafforzare il sistema complessivo della protezione civile nell'Isola».

Livesicilia

Ex Province, torna l'ipotesi rinvio Il testo rispedito in commissione

di Andrea Cannizzaro
PALERMO - Il nodo delle ex Province torna a Palazzo dei Normanni e l'ombra del rinvio sembra incombere ancora una volta sugli enti commissariati da anni. Sembrava che sull'argomento fosse calato il sipario e che il 19 aprile, per Liberi consorzi e Città metropolitane, sarebbe stato il giorno del voto. Così, però, potrebbe non essere: la data dell'elezione di secondo livello potrebbe slittare ancora. Questo è quanto lascia presagire, infatti, il voto che si è tenuto oggi all'Ars.
Alla fine della seduta il presidente Gianfranco Miccichè ha chiesto che i deputati si pronunciassero sulla possibilità che la prima Commissione riesamini il disegno di legge di rinvio delle votazioni. Proprio questa due settimane fa aveva bocciato il rinvio. Con il voto Sala d'Ercole ha dato il suo nulla osta: i deputati che si occupano di Affari istituzionali dovranno così valutare nuovamente se ci sono le condizioni per il rinvio.
La questione era stata valutata durante una conferenza dei capigruppo. A pesare sono state le argomentazioni illustrate in aula dall'assessore agli Enti locali Bernadette Grasso, favorevole al riesame della questione. "In fase di attuazione - ha spiegato l'esponente del governo Musumeci - è emerso un contrasto della norma attuativa e la normativa regionale. Inoltre alcuni comuni dove non c'è stata ancora la riduzione del numero dei consiglieri finirebbero per pesare di più sul voto rispetto a quelli in cui la riduzione c'è stata. Il rinvio comporterebbe che tutti i consigli comunali voterebbero con un numero adeguato di rappresentanti".
Critico il Movimento cinque stelle, che non ha partecipato al voto ritirando i tesserini. "Il governo Musumeci - affermano i deputati pentastellati - continua a smentirsi sull'elezione delle Province. Da due anni e mezzo, con varie dichiarazioni pubbliche, il presidente della Regione sembrava dirigersi verso l'individuazione di una data prossima per eleggere gli organi delle Province, per uscire finalmente dalla situazione di stallo che sta portando solo ritardi e disservizi. Oggi, nonostante la promessa di andare al voto il 19 aprile, si cambia idea e si rinvia la decisione in commissione, con l'obiettivo di posticipare la data delle elezioni. Il problema di questa maggioranza - concludono i parlamentari M5s - è che non ha una maggioranza e noi non vogliamo essere complici davanti a questa enorme difficoltà politica. Il governo si metta d'accordo con se stesso".
Più moderata la posizione del capogruppo dem Giuseppe Lupo: "Attendiamo di conoscere in Commissione dal governo, le ragioni tecniche per le quali non si potrebbe andare al voto il prossimo 19 aprile".


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