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rassegna stampa del 26 marzo 2020

livesicilia.it


Ex Provincia, dipendente positivo
Personale isolato fino al 30 marzo
Un dipendente dell'ex Provincia di Palermo è positivo al test del Coronavirus. Lo ha comunicato in una nota il dirigente della Città Metropolitana di Palermo, Filippo Spallina. "Un dipendente della Città Metropolitana di Palermo, già a casa dal 13 marzo scorso, prima per ferie personali, poi per malattia, ha comunicato all'Ente, tramite email, di essere risultato positivo al Covid-19".
Nella nota inviata alle redazioni Spallina spiega che "si sono informati subito gli organi sanitari competenti per la attivazione dei protocolli a tutela della salute di chi è contagiato e di quanti sono stati in contatto con lo stesso, che gli uffici dove il dipendente aveva svolto il proprio lavoro sino al venerdì 13 marzo mattina, sono stati sanificati prontamente, come peraltro già a suo tempo programmato dall'Ente e come previsto in merito dalla recente normativa dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e che il personale dipendente dell'ufficio oggetto della sanificazione, per turnazione, rientrerà in sede il lunedì 30 marzo".
Rispetto alle polemiche su un presunto ritardo nell'attivazione dello smart working all'ex Provincia di Palermo il dirigente precisa che "dopo l'approvazione del Lavoro Agile da parte della recente normativa emanata dal Governo Nazionale in merito, l'ex Provincia tramite le sue Direzioni, nonostante le difficolta di adeguate tecnologie a supporto, ha utilizzato: ferie residue, turnazioni per lavori indifferibili e avvio di lavoro Agile che, in alcune direzioni, peraltro, con molteplici competenze ha richiesto un minimo esame di fattibilità, sia organizzativa sia di contenuti, oggetto delle stesse di concerto con i Capiservizio ed il dirigente che comunque nei casi possibili è stato attivato. Per quanto sopra esposto si evidenzia che la maggior parte del personale è già in Lavoro Agile e come già detto tranne per assenze dovute a ferie residue del 2019, istituti come la legge 104,151 o per patologie ordinarie o per dovuta, quanto inderogabile, turnazione per attività come da vigente normativa dichiarata indifferibile es: stipendio del personale, pagamenti ad imprese per servizi erogati alla pubblica amministrazione". 

Telemontekronio

Cgil chiede ai sindaci agrigentini di attivare lavoro agile
Scritto da  Maria Genuardi
Si susseguono gli appelli dei sindaci a rimanere a casa, ma la maggior parte delle amministrazioni comunali
della provincia di Agrigento non ha per nulla attivato le modalità di lavoro agile per i propri dipendenti. E' questo il richiamo che arriva dalla Cgil agrigentina in una nota trasmessa ai sindaci del territorio, ma anche al commissari del Libero Consorzio, dell'Istituto Case Popolari e del Consorzio Universitario. A parte alcuni sporadici casi, scrivono Pietro Aquilino e Vincenzo Iacono della Fuzione Pubblica della Cgil, la stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali della provincia non ha adottato i regolamenti per l'individuazione delle prestazioni essenziali, non ha favorito e proceduto all'avvio massiccio delle modalità di lavoro agile. Eppure, denuncia la Cgil, è stato espressamente indicato che il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni e che le stesse devono limitare la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono espressamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell'emergenza Covi-19. E' evidente, sostiene la Cgil di Agrigento, che negli uffici devono rimanere solo i dipendenti che necessariamente non hanno altra possibilità di assicurare il loro lavoro, mentre per tutti gli altri si deve far ricorso al lavoro agile e, qualora non sia possibile, utilizzare le ferie pregresse o i permessi.
Non è il dipendente che deve giustificare la richiesta di lavoro agile o predisporre progetti che poi devono essere valutati, precisa inoltre il sindacato, ma è la pubblica amministrazione che deve motivare la mancata attivazione.
Fatte queste premesse, la Cgil ha oggi chiesto a tutti i sindaci agrigentini di conoscere quali misure sono state adottate a tutela dei dipendenti: dal lavoro agile, alla interruzione dei rientri pomeridiani, alla fornitura di mascherine, guanti e prodotti igienizzanti per quanti devono continuare a svolgere servizio al pubblico.
Cgil che, infine, ha richiamato gli amministratori locali a rispettare le disposizioni sulla sanificazione da garantire negli uffici comunali.

GrandangoloAgrigento

Covid-19, le iniziative del Libero Consorzio Agrigento
di Redazione
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.L. 17 marzo 2020, delle direttive del Ministro per la pubblica amministrazione, oltre che del Governo Regionale, ha disposto con la determinazione n.52 del 19 marzo 2020 del Commissario Straordinario Girolamo Alberto Di Pisa la chiusura al pubblico di tutte le sedi anche periferiche a partire dal 20 marzo e fino a data da destinarsi.
Gli uffici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, conseguentemente, continuano ad operare in modalità definita "lavoro agile", come avviene negli altri uffici pubblici, esclusivamente da casa per i servizi non essenziali, per tutta la durata dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, ovvero fino alla data antecedente che sarà stabilita con DPCM. Ciò al fine di ridurre al minimo la possibilità di contagio e contribuire fattivamente all'arresto del diffondersi dell'epidemia. Quindi gli uffici sebbene non aperti sono operativi mediante il lavoro agile e raggiungibili mediante posta elettronica oppure telefonicamente, come indicato nella home page del sito internet dell'Ente nella sezione "In evidenza", dove sono riportati tutti i recapiti telefonici dei responsabili dei vari uffici del Libero Consorzio.
Come chiarito nella relazione illustrativa del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, l'art. 87 dello stesso decreto prevede la presenza negli uffici di personale esclusivamente per assicurare le attività indifferibili e non altrimenti erogabili, portando ad esempio gli sportelli aperti al pubblico, come sono le sedi degli Urp. In ogni caso, l'apertura degli uffici ritenuti necessari dal Decreto Legge del 17 Marzo 2020 vedono la presenza di un solo dipendente e nessun contatto con il pubblico per garantire il necessario presidio telefonico.
Inoltre il Direttore - Segretario Generale Caterina Moricca ha autorizzato l'attivazione di uno sportello di supporto psicologico e di ascolto per i dipendenti del  Libero Consorzio Comunale, nell'ambito del Servizio Prevenzione e Protezione sui luoghi di lavoro gestito dal Dirigente Teresa Deleo, e dallo Psicologo Nino De Miceli. Tale sportello, al momento, funzionerà solo telefonicamente.
Precedentemente, sempre il segretario generale dell'Ente Caterina Moricca sentito il Commissario Straordinario Di Pisa, con una sua precisa disposizione, la n. 5 dell'11 marzo 2020, relativa all'emergenza sanitaria da Covid-19, aveva autorizzato l'intervento di pulizia straordinaria e sanificazione di tutte le sedi del Libero Consorzio, anche di quelle periferiche, disponendo la chiusura di tutti gli uffici dal 16 al 18 marzo.

SCRIVOLIBERO

CORONAVIRUS, SALGONO A 7 I CASI AD AGRIGENTO CITTÀ: ALTRE DUE PERSONE RICOVERATE

Salgono a sette i casi accertati ad Agrigento città di soggetti infetti da Coronavirus. Sono dunque altri due, rispetto alle precedenti 24 ore, i casi registrati.
A riferirlo è stato il Sindaco della città dei templi, Lillo Firetto. Il primo cittadino, in un video ha lanciato un ulteriore appello al senso di responsabilità collettiva.
"Come vedete ci sono i controlli - sottolinea il Sindaco Firetto - ma se non c'è un senso di responsabilità collettiva, noi non ne veniamo fuori".
Ad Enna è ricoverato un 60enne, mentre al reparto di malattie infettive dell'Ospedale di Caltanissetta vi è un 65enne. Nell'Agrigentino, complessivamente, con questi due nuovi casi si arriva dunque a 52 casi.
In tutto le persone in quarantena fiduciaria secondo i dati del COC sono 313, cui vanno aggiunti quelli dell'Asp.
Aumentano anche le persone che si sono autodenunciate e che si trovano attualmente in isolamento fiduciario. Aumentano anche il numero di tamponi effettuati dall'Asp di Agrigento e di cui si attendono gli esiti.

LIVESICILIA

CONFRONTO MUSUMECI-OPPOSIZIONI
CHIESTA UNA NUOVA FINANZIARIA

I presidenti dei gruppi parlamentari dell'opposizione (Nicola D'Agostino, Claudio Fava Giuseppe Lupo e Giorgio Pasqua) hanno incontrato in videoconferenza questo pomeriggio il presidente Musumeci per prospettargli un elenco di priorità e di interventi urgenti che a loro giudizio - in vista della riunione di Giunta prevista per domani - il governo della Regione Sicilia deve assumere tempestivamente sia sul terreno della prevenzione e la risposta sanitaria per contrastare l'epidemia di Covid19, sia sul piano delle misure di sostegno economico e sociale.
I gruppi dell'opposizione chiedono inoltre che martedì, alla ripresa dei lavori d'aula, venga a riferire il presidente Musumeci, assieme agli assessori Razza ed Armao, e che sia previsto un periodico confronto tra il Parlamento siciliano e la Giunta di governo, come ha peraltro garantito anche il Presidente del Consiglio alle Camere, riconoscendo la primaria funzione di indirizzo e di controllo che spetta, soprattutto nei momenti di emergenza, a tutte le assemblee parlamentari.
In dettaglio, gli onorevoli D'Agostino, Fava, Lupo e Pasqua hanno chiesto l'adozione urgente delle seguenti misure:
In ambito sanitario:
1. tamponi periodici per tutti gli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia;
2. tamponi per tutte le figure professionali più esposte al rischio di contagio e per i siciliani rientrati nelle settimane scorse dal continente ed attualmente in quarantena;
3. potenziamento e utilizzo di tutti i laboratori di sanità pubblica delle Asp per le analisi sui tamponi effettuati;
4. garantire la disponibilità di tutti i dispositivi di prevenzione individuale per tutti gli operatori sanitari;
5. sanificazione delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali pubbliche e private (compresi ambulatori dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie) nonché delle ambulanze pubbliche e private, degli uffici pubblici regionali, degli enti regionali, degli enti locali nonché delle abitazioni e delle autovetture dei contagiati;
6. tempi certi di attivazione dei posti letto in terapia preintensiva e intensiva
7. attivazione di strutture, fuori dal circuito ospedaliero, per i pazienti asintomatici in quarantena.
In ambito finanziario:
1. il ritiro dell'attuale legge finanziaria per approntare, con il contributo e la condivisione di tutti i gruppi politici, una nuova finanziaria legata alle necessità economiche e alle priorità sociali imposte da questa emergenza;
2. una variazione della legge di Bilancio, nello spirito di riconsiderare - anche attraverso un sollecito confronto con il governo centrale - le poste finanziarie e gli obiettivi;
3. attivare il reperimento di risorse finanziarie attingendo ai fondi extra regionali per 1,5 miliardi di euro;
4. la sospensione fino al 31 dicembre prossimo dei pagamenti in favore di Irfis, Ircac e Crias;
5. la sospensione fino al 31 dicembre prossimo di tutte le spettanze pretese dall'attività ordinaria e straordinaria di Riscossione Sicilia;
6. l'istituzione di un Fondo ad hoc destinati ai Comuni per sospendere o e/o abbattere, per l'anno in corso, le imposte locali dovute da tutti i soggetti contribuenti (commercianti, artigiani, agricoltori, pescatori, titolari di partite iva) le cui attività abbiano risentito per le misure imposte dall'emergenza Covid19. Il Fondo dovrebbe farsi carico anche delle condizioni di ulteriore disagio sociale ed economico dei cittadini meno abbienti;
7. definire un'intesa sindacale ed una piattaforma per sbloccare la Cassa integrazione in deroga;
8. la proroga dei termini per bandi, procedure amministrative e ricorsi amministrativi;
9. lo scorrimento delle graduatorie dei bandi già operativi per favorire immissione liquidità.
L'esito della riunione
Al confronto in videoconferenza hanno partecipato i capigruppo di opposizione, Musumeci e gli assessori Armao, Razza, Scavone, Lagalla e Turano. Sulle proposte inerenti all'economia, a quanto apprende Livesicilia, il governo ha detto di avere chiesto allo Stato una riduzione di 300 milioni alla compartecipazione alla finanza pubblica.  Si è parlato anche della possibilità di utilizzare i fondi strutturali europei anche per la spesa corrente. Sul tavolo anche il tema della possibile rinegoziazione dei mutui con lo Stato, a cui ha fatto riferimento Armao, e della necessità di spalmare il disavanzo. L'opposizione ha apprezzato le aperture del governo al confronto. E' emersa anche la volontà della Regione di accelerare al massimo le procedure di attivazione della cassa integrazione in deroga. Dal punto di vista sanitario, l'opposizione ha chiesto un potenziamento dei lavoratori per l'analisi dei tamponi. Il governo ha parlato del coinvolgimento dei privati in questa attività, in affiancamento alle sei strutture pubbliche che si occupano delle analisi. L'obiettivo è di arrivare almeno a una dozzina di laboratori pubblici cui si aggiungerebbero i laboratori privati. Questo per effettuare un maggior  numero di tamponi ottenendo risultati in tempi più stretti, un miglioramento che potrebbe contenere la diffusione dell'epidemia. I posti di rianimazione riservati Covid, ha esposto il governo, al momento sono 220 e si conta di arrivare entro  il 15 aprile a 590. In quel periodo si prevede il picco massimo del contagio. Accolta anche la sollecitazione delle opposizioni per procedere ad una massiccia sanificazione di ambulanze e strutture sanitarie. Permangono invece forti preoccupazioni per i ritardi nelle forniture dei kit di prevenzione individuale. "La sicurezza del personale sanitario e di tutte le figure professionali più esposte al contagio resta la priorità, per contenere la diffusione del Covid19 - puntualizzano D'Agostino, Fava, Lupo e Pasqua - Ci auguriamo di ricevere su questo punto, martedì in aula, informazioni meno frammentarie e più positive". Nella mattinata di domani, il presidente Musumeci incontrerà i capigruppo della coalizione di governo per un confronto sui medesimi temi.  (Sa. T.)

GdS online

GOVERNO
Coronavirus, in vigore il nuovo decreto con le restrizioni: più libertà di azione alle Regioni, ma non ai sindaci

Firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto approvato dal consiglio dei ministri sulle misure restrittive per l'emergenza coronavirus. Le nuove misure sono quindi in vigore da oggi.
Sono sei gli articoli che lo compongono e con cui il governo uniforma i precedenti Dpcm sulle misure restrittive, alzando le sanzioni pecuniarie per chi viola i divieti. E, nell'ultima versione del decreto, si dà, di fatto, maggiore libertà di azione alle Regioni: sparisce, infatti, il limite di sette giorni - e quello dell'ok del governo entro 24 ore dall'entrata in vigore - per le misure che, eventualmente, i singoli governatori ritengano di voler mettere in campo su una parte o sull'intero territorio regionale.
I sindaci, invece, "non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze continuabili e urgenti in contrasto con le misure statali o eccedendo alle restrizioni previste dallo stesso decreto. Al comma 1 dell'articolo 3 del decreto, quindi, si dà possibilità alle singole Regioni, "in relazione a specifiche situazioni di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, di introdurre misure ulteriormente restrittive", tra quelle elencate nell'articolo 1 del testo.
La lista delle 28 restrizioni e regole contro il coronavirus: ecco il decreto integrale
IL PROVVEDIMENTO
La lista delle 28 restrizioni e regole contro il coronavirus: ecco il decreto integrale
Misure che possono essere attuate "esclusivamente nell'ambito delle attività" di competenza delle regioni, e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l'economia nazionale", si legge nel decreto. Sparisce, invece, la possibilità per i singoli governatori di "sospendere" le restrizioni previste dal decreto legge.
Il premier Giuseppe Conte
GOVERNO
Coronavirus, carcere fino a 5 anni per chi viola la quarantena: tutte le sanzioni del nuovo decreto
Restrizioni che, nella versione finale del testo, sono confermate: dal divieto di assembramenti al divieto assoluto di uscire per i positivi, dalla sospensione di qualsiasi evento culturale, sportivo e religioso alle limitazioni anche per le attività all'aperto.
Confermata anche l'entità delle sanzioni per chi viola le restrizioni: si va da 400 a 3mila euro, con raddoppio dell'ammenda per i recidivi.


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