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rassegna stampa del 31 marzo 2020

LIVESICILIA

CORONAVIRUS
Divieti fino a Pasqua e reddito d'emergenza
Boom di iscrizioni al sito per gli aiuti alimentari
Con ogni probabilità le misure restrittive per contenere il coronavirus in Italia saranno prorogate fino a Pasqua. Lo ha rivelato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, spiegando che una valutazione in merito è stata fatta dal comitato tecnico scientifico. "Il governo - ha detto - si muoverà in questa direzione". L'annuncio ufficiale arriverà al termine del prossimo consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi domani o giovedì. Nel frattempo, il governo sta lavorando anche per accelerare sul decreto aprile dove si affaccia, con una certa nettezza, la proposta di un reddito di emergenza.
Intanto nelle scorse ore è arrivata l'ordinanza firmata dal capo della Protezione civile nazionale Angelo Borelli e così in Sicilia la "solidarietà alimentare" promessa dal governo nazionale per l'emergenza coronavirus si traduce in 43 milioni e 484mila euro per i 390 Comuni dell'Isola. ll contributo più consistente è stato assegnato al Comune di Palermo che potrà contare su cinque milioni e 143mila euro, seguono Catania e Messina: per le altre due Città metropolitane siciliane sono stati stanziati rispettivamente due milioni e 559mila euro e un milione e 707mila euro. A Siracusa andranno 901.655 euro, mentre a Marsala, in provincia di Trapani, toccheranno 749.206 euro. A Gela, nel Nisseno, arriveranno 675.615 euro. Per Vittoria, nel Ragusano, 647.352 euro, mentre a Trapani 547.508 euro. Seguono Ragusa (538.631) e Bagheria, nel Palermitano (530.553). Poi Misterbianco e Paternò, in provincia di Catania, rispettivamente con 501.364 euro e 477.070 euro. E ancora: Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, con 487.708, Caltanissetta (472.337), la ragusana Modica (462.310), Agrigento (444.627) e Acireale, nel Catanese (440.976). A Enna 189.881 euro.
Al termine della giornata di ieri, inoltre, sono stati raggiunti gli 11 mila iscritti e il numero continua a crescere al ritmo di circa 4 iscritti al minuto nella piattaforma online per la richiesta di assistenza alimentare attivata dal Comune di Palermo. Oggi alle 18 saranno momentaneamente sospese le iscrizioni che saranno riaperte lunedì prossimo. L'ufficio del webmaster in collaborazione con la Sispi e con gli uffici di servizio sociale ha avviato il controllo delle iscrizioni. "Innanzitutto - dice l'assessore comunale Giuseppe Mattina - stiamo rimuovendo le iscrizioni con codici fiscali errati, poi stiamo verificando che lo stesso nucleo familiare non sia presente con più iscrizioni - per esempio sia il padre sia la madre - ed infine faremo un controllo con gli elenchi dei percettori del Reddito di cittadinanza". Coloro le cui iscrizioni saranno considerate valide saranno invitati, sempre tramite email (o telefonicamente nel caso in cui non abbiano fornito un recapito telematico) ad accedere nuovamente al sistema online per fornire altre informazioni "utili - spiega sempre Mattina - a creare degli elenchi che diano un quadro più preciso della situazione, soprattutto sulla reale situazione di disagio delle famiglie". "In poche ore - dice il sindaco Leoluca Orlando - la macchina comunale si è nel suo complesso mobilitata per realizzare un sistema complesso e completo che risponda ad una emergenza di dimensioni inimmaginabili. Allo stesso tempo ci stiamo attrezzando per evitare che qualche sciacallo come quelli visti in questi giorni provi ad intrufolarsi in un meccanismo che è e deve restare di solidarietà, emergenza e dignità per le famiglie".

CORRIERE AGRIGENTINO

CORONAVIRUS, SINDACI AGRIGENTINI CONTRO L'ASP: "ADESSO BASTA, VENGA NOMINATO IMMEDIATAMENTE DIRETTORE GENERALE"
Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie
"Adesso basta, vogliamo notizie chiare, tempi certi e vogliamo essere coinvolti nelle decisioni da prendere". E' arrivata questa mattina un'altra durissima presa di posizione di quasi tutti i sindaci della provincia di Agrigento, attraverso una lettera inoltrata questa mattina ai vertici della Regione, dell'Asp di Agrigento e delle Procure di Agrigento e Sciacca, che invocano chiarezza soprattutto all'Asp di Agrigento nell'ambito dell'emergenza coronavirus.
Una missiva firmata da 38 sindaci (su 43 nella provincia di Agrigento) che puntano il dito con la poca trasparenza sella gestione della macchina organizzativa sanitaria: i primi cittadini chiedono (ma lo avevano già fatto qualche giorno addietro senza aver ricevuto risposte) spiegazioni in materia di posti letto in terapia intensiva, di Covid-Hospital, di mancata celerità nella comunicazione dei tamponi effettuati. "Riconosciamo le difficoltà nella gestione dell'emergenza che riscontrano i vertici ASP - scrivono in una nota - ma noi Sindaci apprendiamo ormai dalla stampa le notizie che riguardano i nostri Comuni e i nostri cittadini. E' evidente che si stia sottovalutando e calpestando il difficile ruolo che un Sindaco svolge all'interno della propria comunità".
Questi i comuni che hanno sottoscritto la lettera: Alessandria della Rocca, Aragona,Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana ,Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro , Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte , Ribera, Sambuca di Sicilia,San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta,Santa Margherita di Belice, Sant'Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula.
Il testo della lettera. "Ancora una volta, purtroppo, noi Sindaci della provincia di Agrigento siamo costretti ad evidenziare la nostra legittima preoccupazione ed a lamentare la mancanza di concertazione e di adeguata e chiara informazione.In queste settimane, decreti, ordinanze, circolari hanno imposto a noi Sindaci di attuare disposizioni, a volte anche contraddittorie, in un frangente in cui i nostri cittadini ci chiedono chiarezza e sostegno. In queste settimane abbiamo chiesto a gran voce di essere coinvolti ed informati sul piano strategico elaborato per rendere il servizio sanitario della nostra provincia il più possibile adeguato all'emergenza. Solo qualche giorno fa, abbiamo sottoscritto una nota che ha posto interrogativi ai quali ancora nessuno ha dato risposta. Riconosciamo le difficoltà nella gestione dell'emergenza che riscontrano i vertici ASP, ma noi Sindaci apprendiamo ormai dalla stampa le notizie che riguardano i nostri Comuni e i nostri cittadini. E' evidente che si stia sottovalutando e calpestando il difficile ruolo che un Sindaco svolge all'interno della propria comunità; ruolo, peraltro, ben delineato giuridicamente in termini di prerogative, competenze e responsabilità quale Autorità sanitaria, Autorità di Protezione Civile e Ufficiale di Governo. Ebbene, adesso noi Sindaci diciamo BASTA. Non ci interessano le passerelle e le medaglie. Non ci interessano i proclami e le apparenti rassicurazioni. Ai Sindaci, per legge, spetta il diritto-dovere di esprimere i bisogni socio-sanitari delle comunità amministrate, di promuovere le attività socio-sanitarie e socio-assistenziali in forma integrata e coordinata e di concorrere alla verifica del raggiungimento dei risultati di salute. Noi Sindaci vogliamo risposte chiare e vogliamo essere coinvolti nelle decisioni da prendere allorché queste abbiano ricadute sui nostri cittadini e, in particolare, sulla tutela della salute dei nostri cittadini. Il Direttore dell'ASP ha qualche giorno fa comunicato che in provincia ci sono, per l'emergenza Covid-19, sette posti di terapia intensiva nelle sale operatorie dei Presidi Ospedalieri di Agrigento (2), Licata (1), Ribera (1) e Sciacca (3) e che si sta lavorando per avere 15 posti nel breve termine e 23 posti tra qualche mese. La stampa ha riportato un annuncio dell'on. Pullara che descrive la situazione dei posti di terapia intensiva destinati ai pazienti Covid nelle nostre strutture ospedaliere: 8 posti ad Agrigento, cui si aggiungono 2 nelle sale operatorie e 4 a pressione negativa; 8 posti già a Sciacca, cui se ne aggiungeranno 10; un posto a Licata, cui se ne aggiungeranno 3; 2 posti a Canicattì e 2 posti a Ribera cui se ne aggiungeranno altri 2/3. Noi Sindaci vogliamo notizie chiare e tempi certi. Noi Sindaci vogliamo sapere se il personale sanitario è in numero sufficiente ad affrontare l'emergenza e se è dotato di tutti i dispositivi e gli strumenti che consentano allo stesso di lavorare in sicurezza e con efficacia. Noi Sindaci vogliamo sapere quanti tamponi sono stati ad oggi effettuati, distinti tra quelli effettuati al personale ospedaliero, quelli effettuati a coloro che sono rientrati dalle regioni del nord Italia e quelli effettuati a coloro che evidenziano sintomi compatibili con contagio Covid-19. Noi Sindaci vogliamo sapere quanti tamponi sono disponibili, in quali laboratori vengono analizzati e i tempi di attesa per i risultati. Noi Sindaci vogliamo essere coinvolti nelle decisioni che riguardano l'individuazione di aree destinate al trattamento di pazienti Covid-19.
Noi Sindaci vogliamo che vengano individuate altre strutture da adibire esclusivamente all'osservazione ed alla cura dei pazienti Covid-19, per escludere qualsivoglia possibilità di contaminazione e per garantire la sicurezza dei pazienti non Covid-19. Noi Sindaci vogliamo essere immediatamente informati sull'esito dei tamponi dei nostri cittadini, siano essi in quarantena a casa o ricoverati in ospedale. Noi Sindaci vogliamo che venga immediatamente nominato il Direttore Generale dell'ASP.
Non possiamo più aspettare. Esigiamo azioni concrete. Riteniamo indifferibile e necessario concertare le azioni e assicurare una rete di comunicazione immediata tra tutte le Istituzioni. "Su questa barca ci siamo tutti...Non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme...Nessuno si salva da solo".

GDS ONLINE

GOVERNO
REDDITO DI CITTADINANZA PER L'EMERGENZA: MENO PALETTI NELLA NUOVA MISURA, A CHI SPETTERÀ
31 Marzo 2020
L'imperativo del governo è trovare liquidità per imprese, autonomi, lavoratori. Ed ecco che prende sempre più corpo la misura di un reddito di emergenza ad hoc per chi ha subito, economicamente, la crisi coronavirus. Le risorse in particolare verrebbero destinate a precari, stagionali e lavoratori in nero. Nel governo si fa avanti l'idea della semplificazione di alcuni requisiti - a cominciare da quelli immobiliari - per ottenere il reddito di cittadinanza.
"Stiamo lavorando a un reddito di emergenza per aiutare le famiglie in difficoltà" promette infatti Luigi Di Maio mentre è il capo politico del Movimento, Vito Crimi, che ha avanzato l'altra proposta cardine del Movimento: quella del taglio degli stipendi dei parlamentari in modo da indirizzare i risparmi ottenuti nel calderone delle risorse da mettere in campo per affrontare l'emergenza sanitaria.
Ma è il reddito di emergenza la strada che il governo sembra voler seguire. Una misura che possa permettere di aiutare subito chi è in difficoltà. E su questa direzione vanno anche le proposte che arrivano al governo, come quelle di ASviS e Forum DD.
Si tratta del Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo (Sea) e del Reddito di Cittadinanza per l'Emergenza (Rem), misure temporanee ed eccezionali, spiegano, la cui durata è uniformata a quella delle prestazioni straordinarie per il lavoro dipendente introdotte in seguito al diffondersi della pandemia. L'intento è quello di integrare il dl con poche misure mirate senza stravolgere quanto fatto finora.
Il periodo di vigenza ipotizzato è fino al 31 agosto con un meccanismo di monitoraggio che possa consentire l'adeguamento delle scadenze e degli importi in relazione al tiraggio e alle decisioni sulle restrizioni. Il Sea mira a sostituire il bonus una tantum di 600 euro per gli autonomi per sostenere il reddito e tutelare il lavoro.
L'importo del Sea, non è fisso, ma cambia in base alle diverse situazioni: poiché l'obiettivo è di sostenere soprattutto chi è in grave difficoltà, l'ammontare del contributo viene determinato in modo progressivo a seconda delle condizioni economiche del nucleo familiare del lavoratore autonomo. Il Sea punta, inoltre, a mantenere la capacità produttiva del lavoro per cui il suo valore è anche parametrato alla perdita di guadagno (in proporzione al proprio volume abituale di attività), così da supportare in misura maggiore chi subisce più danni.
Il Rem utilizza i dispositivi del Reddito di Cittadinanza, che viene esteso ai nuovi richiedenti per la durata del periodo di emergenza. La misura (sulla quale, nel periodo di crisi, convergerebbero le nuove domande di
Reddito di Cittadinanza) rimodula uno strumento già esistente e prevede, per velocizzarne l'attuazione: la riduzione della documentazione necessaria, la semplificazione delle procedure, l'informazione automatica degli aventi diritto, la modifica dei vincoli legati al patrimonio mobiliare e immobiliare, l'allentamento temporaneo delle sanzioni legate alla condizione di lavoro irregolare. Non solo.
Perchè "lo strumento del Rem potrebbe infatti consentire per la prima volta un'occasione per far entrare nel sistema del welfare chi ne era completamente fuori. Un aggancio da non perdere e che ci dobbiamo giocare", spiega Enrico Giovannini, portavoce di ASviS e già ministro del Lavoro. Lo strumento, inoltre, potrebbe consentire una volta finita la crisi un passaggio ad altri strumenti di sostegno, di formazione e di recupero al mercato del lavoro.

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Maturità, si punta all'esame tradizionale ma con modalità "light"
Il neo ministro alla Pubblica istruzione Lucia Azzolina
Un esame di maturità con prove reali e non "a distanza" ma che sia "leggero". È il provvedimento a cui si sta lavorando in queste ore al Ministero dell'Istruzione
Lo stesso ministro ieri sera in una diretta Facebook aveva spiegato:  "Ragazzi, so che attendete risposte sull'esame di Stato, ho letto tutte le vostre richieste. Abbiamo bisogno di un veicolo normativo: presto lo avremo e potremo dare risposte sull'esame di Stato e di terza media". E' necessario infatti derogare il decreto legislativo 62 del 2017 per poter fare qualsiasi tipo di modifica in vista della maturità e degli esami che concludono le scuole medie.
Forti dubbi sono stati manifestati Elvira Serafini dello Snals, che la maturità possa sostenersi con un ritorno dei ragazzi nelle classi. «Magari», sospira. E quindi si potrebbe pensare ad uno slittamento della data - la prima prova dell'esame di maturità è fissata per il 17 giugno - o ad un esame "a distanza".
L'unica certa al momento è che si tratterà di una maturità "light" con 6 commissari interni e uno esterno e molto probabilmente con una tesina che andrà a sostituire la seconda prova scritta strutturata in base al percorso di studi, e senza tener conto delle prove Invalsi e dell'alternanza scuola lavoro che si sono potuti svolgere solo in minima parte o, in alcuni, per niente affatto.
Intanto oggi il Garante della privacy ha messo a punto un atto di indirizzo "nell'intento di fornire a scuole, atenei, studenti e famiglie indicazioni utili a un utilizzo quanto più consapevole e positivo delle nuove tecnologie a fini didattici": un testo che individua le implicazioni più importanti dell'attività formativa a distanza sul diritto alla protezione dei dati personali.
Dunque ok alla didattica on line ma con un occhio alla privacy. Ma prosegue l'opposizione dei sindacati della scuola nei confronti del ministro Azzolina che, nonostante la loro contrarietà, ha dato il via due giorni fa alle procedure con cui professori e personale tecnico della scuola possono richiedere il trasferimento.
«La ministra pensa come se fosse all'opposizione. E' arrivato il tempo di abbandonare questo approccio sovranista e fondato sui social che, capiamo bene, per una parte della classe politica attuale è stato uno strumento vincente che ha portato anche bene in termini di risultati elettorali. Ma ben diverso è, invece, governare», attacca Pino Turi della Uil Scuola. «L'unica novità di quest'anno riguarda la possibilità di delegare a terzi, sindacalisti compresi, la compilazione delle domande di mobilità. Ma si tratta di una procedura che difficilmente può essere utilizzata», ha fatto notare Rino Di Meglio della Gilda.
Dal canto suo la Azzolina ha ricordato però che in questi primi due giorni, il ministero ha ricevuto 1238 domande di mobilità che sono andate a buon fine, lo scorso anno erano 1107: «significa che il sistema sta funzionando», osserva
Azzolina, che per il 1 aprile ha comunque convocato on line i sindacati della scuola: le forze politiche premono infatti per una ricomposizione della "frattura".





Agrigentonotizie

Coronavirus, il Libero consorzio attiva servizio di consulenza psicologica per i dipendenti

Ufficio stampa Libero consorzio Agrigento 30 marzo 2020 13:37
Entra nel vivo il progetto relativo all'attivazione dello sportello di consulenza psicologica di supporto riservato ai dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, già autorizzato dal direttore segretario generale Caterina Moricca nell'ambito del Servizio Prevenzione e Protezione sui luoghi di lavoro gestito dal dirigente Teresa Deleo e dallo psicologo Nino De Miceli. Si tratta di un progetto innovativo nell'ambito degli Enti Locali a livello nazionale.
L'iniziativa di consulenza psicologica di supporto è dedicata ai dipendenti del Libero Consorzio che ne facciano esplicita richiesta. La consulenza vuole fornire delle risposte personalizzate, nel rispetto del massimo riserbo e della privacy dei richiedenti. Un atteggiamento psicologico valido, secondo quanto indicato dal Servizio di Prevenzione e Protezione nei luoghi di lavoro, può aiutare non solo chi lo attua ma anche gli altri familiari, innescando un circuito virtuoso, e aumentando il "quoziente di resilienza" dei singoli, della famiglia, della comunità.
Poiché viene segnalato che sono in aumento le persone che chiedono aiuto psicologico, anche se molti sono preoccupati o trattenuti dal timore di avere contatti personali, la modalità si svilupperà secondo il seguente schema: Il dipendente interessato dovrà inviare un sms ad un numero definito (cell. 3316749422), riportando sinteticamente la problematica di cui vuole consulenza, il numero telefonico in cui vuole essere chiamato ed eventualmente anche l'orario preferito. Successivamente, in tempi ragionevolmente brevi, verrà contattato per una consulenza telefonica di aiuto e sostegno. Di norma per ogni richiesta verrà erogato un intervento psicologico di circa mezz'ora, salvo casi specifici. Ai fini solamente statistici verrà tenuto un registro esclusivamente numerico delle chiamate e delle motivazioni riportate.
Le strategie operative riguardano anche una modalità di comunicazione efficace. Questa modalità si svilupperà con la costruzione di una pagina informativa sul sito del Libero Consorzio dove verranno inseriti vari materiali utili ad aiutare gli utenti per superare lo stress da Covid 19. Si tratta di materiali ufficiali per lo più provenienti dai siti come quello degli ordini professionali degli psicologi.

In crescita i casi di Covid-19: +11 nel giro di poche ore, l'Agrigentino è a quota 86
+11. Per la Regione Sicilia, ad Agrigento e provincia - nelle ultime 24 ore - si sono registrati 11 nuovi casi di Coronavirus. Il dato, aggiornato alle ore 17 di oggi, è stato comunicato all'unità di crisi nazionale. Oggi - per la Regione appunto - i casi di tamponi positivi, per l'Agrigentino, sono ben 86. Ieri, invece, erano complessivi 75. E sabato erano 55. Per il capoluogo e la sua provincia, la curva epidemiologica è, dunque, ancora in sistematico aumento. E con numeri anche più importanti rispetto alla fase iniziale.  
Contagi Covid-19, è "valzer" di numeri: 68 gli infetti per l'Asp, 78 invece per il ministero della Salute
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 86 (1 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 63 (19, 3, 4); Catania, 405 (142, 16, 27); Enna, 183 (120, 1, 11); Messina, 280 (128, 8, 17); Palermo, 229 (81, 17, 7); Ragusa, 30 (8, 3, 2); Siracusa, 62 (34, 21, 6); Trapani, 70 (26, 0, 1).
La Regione tiene in considerazione e finiscono nel report - per la provincia - i ricoveri in uno dei 5 presidi ospedalieri dell'Agrigentino.  In realtà, sono 16 i ricoverati agrigentini sparsi un po' in tutta l'isola: negli ospedali di Caltagirone (2), Caltanissetta (6), Enna (3), Marsala (2), Messina (1), Partinico (1) e Trapani (1).
Coronavirus, positivi 1.555 (+95 rispetto a ieri) sull'isola.
Per il dipartimento della Protezione civile - aggiornamento al pomeriggio di oggi - i casi di Covid-19, nell'Agrigentino, sono 89, mentre ieri pomeriggio erano invece 78.

Giornale di Sicilia

L'assessore: si può ricorrere alla Tac. Dubbi dei medici
Tamponi, in altre 3 province
scorte di reagenti limitate: controlli a tappeto a rischio

Ad Agrigento, Trapani e Caltanissetta non ci sono nuove forniture. Razza: c'è il piano B
Giacinto Pipitone
PALERMO
Già in crisi la Sicilia orientale, anche ad Agrigento, Trapani e Caltanissetta stanno per terminare i reagenti con cui vengono analizzati i tamponi. E così rischia di subire un forte rallentamento la capacità di individuare i nuovi casi di contagio. E rischia anche di essere vanificato lo sforzo di moltiplicare i controlli estendendoli a quanti, anche asintomatici, sono rientrati dalle altre regioni a partire dal 14 marzo. La mancanza di reagenti era stata segnalata sabato dal Policlinico di Catania, che rifornisce i laboratori della Sicilia orientale. Lì le scorte sono già esaurite o quasi e alcuni tamponi vengono congelati in attesa delle nuove forniture. A Palermo invece il Policlinico, centro di riferimento per l'analisi dei tamponi, ha autonomia per almeno altri 10 giorni. E così anche l'ospedale Villa Sofia/Cervello. Mentre non è certo che possa lavorare a pieno regime l'Istituto Zooprofilattico. «Al Policlinico - spiega Francesco Vitale,professore di Igiene e medicina preventiva e responsabile del laboratorio di riferimento per la Sicilia occidentale - non utilizziamo kit di reagenti commerciali, facciamo tutto da soli in laboratorio. Questo ci permette di abbassare i costi e avere un'autonomia lunga. Nelle ultime settimane abbiamo analizzato fra i 300 e i 400 tamponi al giorno». L'aumento è stato determinato dalla decisione di sottoporre a tampone tutti i rientrati in Sicilia dal 14 marzo. Sono i soggetti che la Regione teme possano fare da veicolo  per il virus. Da qui la scelta di individuare i positivi asintomatici e isolarli prevenendo così il boom di contagi. Ciò sta provocando a Palermo un aumento di circa 600 tamponi al giorno: in totale, secondo il calendario della Asp, saranno 5 mila quelli «extra» che dovranno essere fatti nel più breve tempo possibile. E che si sommeranno ai tamponi che «normalmente» venivano fatti nei giorni scorsi a quanti dichiaravano di avere influenza o altri sintomi compatibili. La stessa operazione a tappeto è in corso in ogni provincia della Sicilia. E ciò porterà a moltiplicare rapidamente il totale dei tamponi effettuatidalla Regione(fino a ieri erano 13.810). Il problema è a questo punto la capacità di analisi e i tempi. Mediamente finora in sei ore si è avuto l'esito ma la carenza di reagenti potrebbe spingere a fare delle scelte sui tamponi da analizzare, congelando tutti gli altri e rallentando così il flusso dei dati che evidenziano l'andamento del contagio: diminuendo le analisi, diminuirebbe in proporzione il numero degli infettati identificati dando la sensazione di un rallentamento della curva. È un problema che si potrebbe verificare nella Sicilia orientale e anche a Trapani, Agrigento e Caltanissetta dove i laboratori non hanno la stessa capacità del Policlinico di Palermo. In quelle province gli approvvigionamenti devono arrivare da aziende statunitensi che hanno interrotto le forniture. Dunque le prossime arriveranno da aziende europee che però hanno tempi di consegna che sfiorano le tre settimane e costi tre volte superiori. Ma i laboratori siciliani sopporteranno l'aumento di tamponi che farà velocemente ridurre le scorte di reagenti? Per l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, «non ci sarà un rallentamento delle diagnosi perché anzitutto la valutazione medica è di natura clinica. La Tac può essere nelle condizioni di evidenziare una polmonite interstiziale e questa può essere messa agevolmente in correlazione dai medici con altre sintomatologie».  È una procedura che non tutti nell'ambiente medico hanno condiviso, visto che in assenza di un tampone si rischia di trattare come colpito da Coronavirus chi in realtà ha solo sintomi simili. E i medici vogliono evitare di confondere i due tipi di pazienti. L'obiettivo di Razza è individuare gli asintomatici. Ma nei laboratori di analisi la priorità viene data ai tamponi che arrivano dagli ospedali, quindi da chi ha sintomi: «Noi analizziamo per primi i tamponi di pazienti che arrivano da Rianimazione, Pronto soccorso, Infettivologia, Medicina interna epneumatologia » sintetizzaVitale. Se le scorte di reagenti non arriveranno in tempo, in alcune province i tamponi degli asintomatici rientrati dal nord verranno messi in coda. E nel frattempo scadrà l'obbligo di quarantena per chi ha fatto il tampone: chi è rientrato fra il 14 e il 16 marzo, per esempio, non ha più l'obbligo di isolamento. E non a caso Razza ieri ha annunciato che sta per essere disposto l'allungamento del periodo di quarantena per queste persone.

C'è l'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci
Sciacca, discarica Salinella
Via ai lavori di ampliamento

Potrà contenere un 20 per cento in più di rifiuti
Giuseppe Pantano
SCIACCA
L'ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell'assessore regionale all'Energia, Alberto Pierobon, in materia di ricorso temporaneo ad una speciale forma di gestionedei rifiuti urbani a seguito dell'emergenza Covid-19, consente di accelerare i lavori di ampliamento della discarica Salinella - Saraceno e del centro di compostaggio di Sciacca. Inoltre, per quest'ultimo impianto, consente diaumentare il 20 per cento del quantitativo giornaliero di rifiuti che può trattare e il 40 per cento annuo.
La discarica, invece, è chiusa in attesa dell'inizio dei lavori. "Questo provvedimento è un assist - dice il presidente della Srr rifiuti, Enzo Greco Lucchina - perché per la discarica chiederemo subito la verifica di ottemperanza all'Aia e poi daremo un incarico per la verifica della progettazione. Avevamo chiesto un anticipo sul finanziamento per la verifica del progetto. Sono necessari da 50 a 100 mila euro. L'assessorato ci ha detto che non è possibile, ma noi, come Srr, abbiamo deciso di anticipare queste somme". I lavori prevedono una spesa di circa 19 milioni, tutti finanziati. "Poi anche le somme per la verifica - dice Greco Lucchina-ci saranno rimborsati con il finanziamento. Adesso l'obiettivoè di fare iniziare i lavori entro fine anno. L'ordinanza ci consentirà di accelerare i tempi rispetto agli altri passaggi previsti prima della gara. In questa disgrazia del Coronavirus l'ordinanza ci favorisce". Per l'ampliamento della discarica Salinella-Saraceno serviranno due anni di lavori. Un anno, invece, i tempi per l'ampliamento dell'impianto di compostaggio di contrada Santa Maria. "Ricevuta l'autorizzazione sul progetto definitivo si passerà a quello esecutivo - dice Greco Lucchina - e anche per questo c'è il finanziamento di 4,2 milioni di euro che noi integreremo. Se si sbloccano queste autorizzazioni possiamo andare avanti. Anche questi lavori potranno partire a fine anno". "Gli enti competenti daranno la massima priorità, anche in deroga all'ordine cronologico delle istanze, ai procedimenti concernenti la realizzazione, il potenziamento, la riconversione e l'avvio di impianti pubblici per lo stoccaggio trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, ritenuti strategici e necessari per il superamento della crisi". Così è scritto nell'ordinanza. Per quanto riguarda l'autorizzazione a ricevere, intanto, un quantitativo maggiore di rifiuto da trattare, invece, per l'impianto di compostaggio potrà incidere meno perché il problema riguardale capacità dello stesso di poterlo riceve. (*GP*)

LIBERO CONSORZIO
Sportello psicologico per i dipendenti dell'ente

Il direttore generale del Libero consorzio, Caterina Moricca ha autorizzato l'attivazione di uno sportello di supporto psicologico e di ascolto per i dipendenti dell'ente, nell'ambito del Servizio Prevenzione e Protezione sui luoghi di lavoro. Lo sportello sarà gestito dal dirigente Teresa Deleo e dallo Psicologo Nino De Miceli. Tale sportello, al momento, funzionerà solo telefonicamente. (* PAPI*)

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