ilreporter.it
Una proroga per lo smart working per la metà dei dipendenti della pubblica amministrazione fino al 31 dicembre 2020, come deciso nella legge rilancio, mentre il prossimo decreto del governo stabilirà fino a quando prolungare il lavoro agile per i dipendenti privati (che, dopo la proroga dello stato d'emergenza fino al 15 ottobre, potrà intanto potrà andare avanti fino a quella data): sono queste le ultime novità sul lavoro a distanza introdotto con lo scoppiare dei casi di coronavirus."Lo smart working continuerà per sempre?" si chiedono in molti, la risposta ancora non c'è, ma intanto vengono definite le regole per un uso dell'attività da remoto, anche fuori dall'emergenza: per la PA viene introdotto il Piano organizzativo del lavoro agile (in una sigla POLA) che servirà a stabilire le regole per il pubblico impiego, dal 2021 in poi. Ma vediamo le novità.Pubblica amministrazione: proroga dello smart working dopo il 31 luglio, fino a quando?Inizialmente il decreto rilancio fissava al 31 luglio la fine dello smart working, adesso le modifiche del parlamento al decreto rilancio stabiliscono fino a quando durerà: per la Pubblica amministrazione l'uso del lavoro agile è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020, ma continuerà anche nel 2021.Secondo l'articolo 263 del decreto rilancio convertito in legge e pubblicato in Gazzetta ufficiale, fino al 31 dicembre per la PA il lavoro agile è possibile per il 50% dei dipendenti del pubblico impiego che svolgono attività eseguibili anche a distanza e online per consentire il distanziamento, mentre entro il 31 gennaio 2021 ogni amministrazione pubblica - sentiti i sindacati - dovrà elaborare il cosiddetto POLA, il Piano organizzativo del lavoro agile, in cui prevedere lo smart working per almeno il 60% del personale.Il pubblico impiego e il lavoro agile nel 2021.
Se non verrà adottato il POLA - dice la legge di conversione del decreto rilancio - lo smart working per il pubblico impiego si applicherà almeno al 30 per cento dei dipendenti, sempre che il personale lo richieda.Da gennaio 2021, ha chiarito la ministra per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, non ci sarà una percentuale fissa del lavoro agile per tutti gli uffici ma sarà decisa dai dirigenti a seconda dell'ente, in base alle attività che si possono svolgere online e tenendo in considerazione il livello di digitalizzazione.Privati: smart working per chi ha figli sotto i 14 anni e proroga con decreto fino a quando?Al momento la possibilità di ricorrere allo smart working è prevista anche per i dipendenti privati al massimo fino al 31 dicembre 2020. La questione del "fino a quando" è però legata alla proroga fino al prossimo 15 ottobre dello stato di emergenza decisa dal governo: fino ad allora si andrà avanti dunque con una proroga in blocco dello smart working così com'è stato regolato negli ultimi mesi.A oggi infatti la procedura semplificata di richiesta dello smart working può essere utilizzata fino alla scadenza dello stato di emergenza (appunto, il 15 ottobre), come anche chiarito dalle FAQ del Ministero del Lavoro. Le imprese possono imporre al personale lo smart working, anche senza l'accordo del dipendente, e chiedere il lavoro agile con un procedimento più semplice.Secondo l'articolo 90 della legge 77/2020 di conversione del decreto rilancio, inoltre, il lavoro agile è riconosciuto ai dipendenti del settore privato con figli sotto i 14 anni (se l'altro genitore non è a casa perché disoccupato o in cassa integrazione) e per il personale più esposto al rischio di contagio da Covid-19 a seguito di certificazione medica (sempre che l'attività lavorativa sia possibile anche a distanza).Smart working, cosa succede dopo la proroga dello stato di emergenzaE dopo l'emergenza? I lavoratori del settore privato potranno continuare a lavorare in smart working fino al termine dello stato d'emergenza. Dopodiché dovranno essere stabilite le nuove regole per il lavoro da casa in tempi non emergenziali. I criteri saranno decisi in accordo con i sindacati, ma già alcune aziende, soprattutto quelle di grandi dimensioni, hanno fissato autonomamente le regole per una proroga dello smart working dei propri dipendenti fino alla fine dell'anno.
Corriere di Sciacca
Consorzio Universitario, il metodo Mangiacavallo piace al Cartello Sociale
AGRIGENTO. L'insediamento del neo presidente del Consorzio universitario di Agrigento "Empedocle", Nenè Mangiacavallo, nel lanciare il primo messaggio operativo ha colto l'approvazione del Cartello Sociale, composto da Cgil, Cisl, Uil, Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro.
Cartelllo Sociale che non solo condivide il "metodo" del neo presidente ma lo ritiene "il viatico più efficace per rilanciare assieme ai corsi di laurea il territorio intero". Dunque, il binomio del sapere della conoscenza è riconosciuto come stella polare da seguire "per valorizzare al meglio il rapporto tra l'Università di Palermo e le risorse materiali e immateriali di questa provincia". Il Cartello Sociale ribadisce ciò che è stato detto da Neneè Mangiacavallo e cioè che "occorre che imprese, istituti di credito, forze sociali ed enti locali possano, insieme, sviluppare forme virtuose di collaborazione e sinergie orientate allo sviluppo del territorio".
Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, la cui nascita trova radice nel sostenere "la necessità di uno sviluppo locale sostenibile, stimolando quelle forme di cittadinanza attiva che possono favorire presa di coscienza e assunzione di responsabilità", manifesta l'apprezzamento nei confronti dei propositi dell'onorevole Mangiacavallo "e si compiace per la confermata disponibilità del rettore Fabrizio Micari affinché il polo universitario agrigentino diventi un fondamentale asset per la crescita della comunità e per ridare speranza a tanti giovani, con l'auspicio che al termine degli studi possano realizzare i propri sogni nella terra in cui sono nati".
Ovviamente, il Cartello Sociale si rende disponibile ad un confronto per una fattiva collaborazione.
Corriere Agrigentino
Raffadali e Montallegro, interventi sulle strade provinciali 28 e 31 - Corriere Agrigentino
Il personale della Squadra segnaletica del Libero Consorzio è prontamente intervenuto sulla Sp 28 "Montallegro - alla Siculiana Raffadali" al Km. 0+ 250 per ripristinare la segnaletica di pericolo e posizionare una rete di cantiere su una una piccola frana verificatasi ieri.
Altri interventi del personale del Libero Consorzio della Zona Ovest sono stati effettuati sulla Sp 31 Cattolica Eraclea - Cianciana al km 80 + 200 e al Km 10 + 050 per segnalare dei movimenti franosi che rallentano la transitabilità dei tratti interessati. Nella stessa zona sono in corso dei lavori per migliorare la percorribilità della Sp 31.
Il Libero Consorzio invita gli automobilisti della zona che transitano sulla Sp 28 e sulla Sp 31 a procedere con prudenza e a rispettare i limiti di velocità segnalati.
TeleradioSciacca
Selezione delle proposte progettuali finalizzate alla commercializzazione dei prodotti ittici siciliani
Accursio Soldano
Il Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana ha emanato un avviso relativo alla selezione di proposte progettuali finalizzate alla commercializzazione dei prodotti ittici siciliani, nell'ambito degli interventi a titolarità (anno 2020) della Misura 5.68 del PO FEAMP 2014-2020, approvato con D.D.G. n. 362/pesca del 27/07/2020.
La finalità è quella di sostenere i beneficiari che promuovono e incentivano la competitività del settore ittico, volta alla ricerca di nuovi mercati e promuovere i prodotti di qualità, il valore aggiunto o la qualità del pesce catturato e allevato, mediante interventi di informazione e comunicazione al consumatore.
Possono presentare proposte progettuali i seguenti soggetti:
Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) e/o partenariati privato/pubblico, compresi, i soggetti "no profit" composti da almeno un ente/organismo pubblico (ad es. comuni, liberi consorzi di comuni, CCIAA, università, enti di ricerca e sperimentazione, enti pubblici in genere). Gli enti pubblici possono partecipare esclusivamente in associazione a imprese.
Imprese singole o associate (operatori economici della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione, della promozione territoriale, del marketing dei prodotti ittici e del turismo del mare).
Associazioni "no profit" di promozione territoriale, del marketing dei prodotti ittici e del turismo del mare).
La dotazione finanziaria complessiva dell'avviso è di € 400.000,00, mentre l'importo massimo per progetto non può essere superiore a € 25.000,00 (IVA compresa).
Qds
Pubblica amministrazione e smart working nella fase 3
Andrea Carlino
Nuove disposizioni contenute nella circolare n. 3 del 24 luglio a firma della ministra Dadone: ecco cosa cambia. Presenza non più correlata alle attività urgenti ma all'operatività di tutti gli uffici, fruizione alternata degli spazi comuni
PALERMO - Nuove indicazioni da parte del ministero della Pubblica Amministrazione sulle modalità di lavoro negli uffici pubblici al tempo del coronavirus. La ministra della Pa, Fabiana Dadone, con la circolare n. 3 del 24 luglio scorso, interviene sulla presenza del personale nei luogo di lavoro: in particolare, la presenza dei dipendenti non è più correlata alle attività ritenute indifferibili ed urgenti.
Le nuove disposizioni tengono conto ora della nuova fase, in cui occorre "adeguare l'operatività di tutti gli uffici alle esigenze dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attività produttive e commerciali". Pertanto le amministrazioni possono prevedere il rientro in servizio anche del personale fino ad oggi non adibito alle attività indifferibili ed urgenti. Viene confermato che la prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dall'amministrazione. Non sarà più possibile esentare dal servizio quei dipendenti pubblici le cui attività non siano organizzabili in modalità agile. Il protocollo prevede che le pubbliche amministrazioni si impegnino a garantire dotazione di appropriati dispositivi di protezione individuale per i lavoratori che svolgono attività in presenza o che lavorino in maniera ordinaria in postazioni di lavoro in spazi condivisi.
Inoltre, la protezione dei lavoratori dovrà essere garantita, ove possibile, anche attraverso l'utilizzo di barriere separatorie. Per i lavoratori che svolgono attività a contatto con il pubblico e/o che prestano servizi esterni, in aggiunta ai dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie, potrà essere previsto l'impiego di visiere, garantendo adeguata formazione al loro utilizzo. Il documento sottolinea l'importanza di garantire, ogni giorno, la pulizia e l'igiene accurata degli ambienti lavorativi, delle postazioni individuali di lavoro, dei servizi igienici e degli spazi comuni e degli impianti prevedendo frequenti interventi sia sugli spazi di fruizione condivisa che sulle dotazioni strumentali, (come ad esempio la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse). È anche necessario effettuare operazioni routinarie di sanificazione negli ambienti e sugli impianti di condizionamento dell'aria, in funzione dell'orario di attività, oltre che assicurare adeguato e costante ricambio d'aria. Nel caso di presenza di una persona affetta da Covid-19 all'interno dei locali dell'amministrazione, si procede alla pulizia e sanificazione, nonché alla loro ventilazione.
Per gli spazi comuni, comprese le attività di ristoro, le mense e le aree fumatori, è necessario favorire misure di fruizione alternata, anche limitando i tempi di permanenza all'interno degli stessi e, qualora non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale, assicurando l'utilizzo di mascherine e favorendo la ventilazione continua dei locali. Bisogna inoltre favorire una corretta e frequente igiene delle mani anche attraverso ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. Il documento, infine, invita le singole pubbliche amministrazioni a promuovere la formazione del personale in modalità e-learning e il ricorso alle riunioni con modalità telematica qualora non sia possibile garantire il giusto distanziamento sociale.
Fabiana Dadone: "Il lavoro agile ha salvato lo Stato nel momento più buio"
Smart working, prorogate le procedure semplificate
ROMA - "Sembra essere divenuto il vero male dell'Italia in crisi, la crisi stessa a leggere i giornali o a sentire autorevoli opinionisti da salotto, però l'aver messo in smart working i lavoratori, ove era possibile, ha salvato i servizi essenziali per gli italiani". Lo scrive il ministro della Pa Fabiana Dadone sul blog di Beppe Grillo.
"Ha salvato la macchina dello Stato - si legge ancora nel post - nel momento più buio e questo non va mai dimenticato. Ma cerco di raccontarvi meglio quello che abbiamo fatto e ciò che faremo per cambiare radicalmente, in meglio, l'efficienza dell'apparato pubblico e non solo".
Per Dadone "il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile), nato come conseguenza a questa esperienza, fa questo: lascia l'onere della riorganizzazione delle diverse e complesse aree della Pa alla sua dirigenza. La politica crea le premesse, fornisce linee guida, accompagna, aiuta, ma senza mai fare ingerenze. Ci sono attività che possono essere svolte in maniera agile, altre no. Saranno i dirigenti a dire quali e in quale modalità".
La ministra intende portare avanti una "rivoluzione" che porti la pubblica amministrazione a fare da traino per il rilancio del Paese. "Quello che ho in mente - ha spiegato Dadone - è una riorganizzazione del lavoro sul fronte dello smart working, delle nuove modalità di organizzazione del coworking, dell'efficientamento e della razionalizzazione delle sedi. Tutto questo a cascata si ricollega all'innovazione tecnologica di tutta la pubblica amministrazione".
Supersud
Pubblica amministrazione, Dadone: «Con lo smartworking messi in sicurezza 3 milioni di lavoratori» - SuperSud
"L'emergenza del virus ha ampliato le nostre paure ed essere al governo nella fase acuta non ti nascondo che è stato terribile. Mai avrei pensato di sentire in vita mia tutto questo peso, ma non cè stato nemmeno il tempo di pensarci. E così nellarco di pochissimi giorni abbiamo messo in sicurezza oltre 3 milioni di lavoratori della Pa e altri 5 milioni di lavoratori privati. Lo smart working demergenza della Pa ha permesso allo Stato di adempiere ai servizi indifferibili. Fare paragoni di produttività in quel contesto di crisi è improprio, ma in molti casi è anche aumentata". Lo scrive la ministra della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, in un intervento sul Blog di Beppe Grillo in cui ricorda quanto fatto finora per l'efficienza della P.a. "Il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile), nato come conseguenza a questa esperienza, fa questo - ricorda Dadone - lascia lonere della riorganizzazione delle diverse e complesse aree della Pa alla sua dirigenza. La politica crea le premesse, fornisce linee guida, accompagna, aiuta, ma senza mai fare ingerenze. Ci sono attività che possono essere svolte in maniera agile, altre no. Saranno i dirigenti a dire quali e in quale modalità". "Io la trovo una rivoluzione della consapevolezza - aggiunge - Non è una riforma di destra o di sinistra, implementa lefficienza, scova linefficienza ed è improntata sul risultato finale: il servizio al cittadino. La stessa amministrazione stabilisce le attività che possono essere svolte da remoto, in co-working o altre modalità, poi predispone almeno il 50% del personale su questo assetto operativo. Una vera e propria fase di transizione dello smart working demergenza che diviene un lavoro agile a regime e dal 1° gennaio porta al 60% la quota di dipendenti in lavoro smart". "Accanto al Pola - prosegue la ministra della P.a. - ho pensato alla pubblicazione dei tempi di erogazione dei servizi e chiusura delle pratiche nelle diverse Pa. Credo che già la sola trasparenza su quanto ci si mette per una carta di identità, una Scia o un passaporto possa aiutare il cittadino a comparare la stessa attività in diversi enti, possa generare una sana competizione tra le amministrazioni e possa giovare anche alla reputazione delle istituzioni, spesso vittime di fake news. Un percorso collettivo insomma, che unisce dirigenti, dipendenti e cittadini, rendendo virtuoso il lavoro". "Cè molta paura, è vero, e il nuovo spaventa perché non è consolante come lo sono le cose a cui siamo abituati. Non attacchiamo chi ha paura, ma forniamo dati, prove, testimonianze, ricerche, perché solo così la paura svanisce. Un abbraccio a chi ha paura e un invito: studiate, informatevi, controllate le fonti, incrociate le informazioni. E non avrete più paura", conclude.
Giornale di Sicilia
Annuncio dell'assessore: il servizio igienico-personale verrà pagato
Studenti disabili, assistenza garantita
Alessandra Turrisi
PALERMO
L'assistenza igienico-personale per gli studenti con disabilità continuerà ad essere garantita da personale specializzato. È l'impegno del governo regionale davanti all'allarme scatenato da un recente parere del Consiglio di giustizia amministrativa, che assegna la competenza di questo servizio ai collaboratori scolastici, così come avviene in tutta Italia. Quotidiane le proteste dei lavoratori impegnati da anni dell'assistenza igienico-personale degli alunni disabili nelle scuole superiori di competenza delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi. L'ultima ieri mattina, organizzata dallo Slai Cobas davanti all'assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali, al grido di «stabilizzazione». Nel tardo pomeriggio l'assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone, prova a fare chiarezza, al termine di un lungo vertice. «Il governo Musumeci ritiene che agli alunni disabili vada garantita il massimo dell'attenzione al fine di sostenere un vero processo di inclusione scolastica e sociale» sottolinea Scavone, che ha incontrato il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, e i dirigenti generali dei dipartimenti Famiglia (Rosolino Greco), Lavoro (Giovanni Bologna), Formazione (Antonio Valenti), i rappresentanti dei lavoratori, delle famiglie, delle organizzazioni sindacali e del terzo settore. Lo scorso 23 luglio la giunta ha approvato una delibera, proposta dall'assessore Scavone. «Il governo Musumeci non ridurrà i relativi stanziamenti per le ex Province - continua l'assessore - al fine di continuare a garantire servizi aggiuntivi, integrativi e migliorativi per lo studente disabile. Per il periodo settembre- dicembre abbiamo una disponibilità in cassa di 12,7 milioni di euro per le attività di assistenza agli alunni disabili nelle scuole superiori, con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semiconvitto, ai servizi negli ambiti igienico-personale, comunicazione extra-scolastica, autonomia e comunicazione». Sull'allarme destato dal parere del Cga richiesto dall'assessorato, Scavone prova a rasserenare gli animi: «Pur avendo fatto chiarezza sulle competenza tra Stato e Regione - afferma Scavone -il parere nulla dice in ordine alla condizione di vita del disabile, delle sue aspettative, delle sue difficoltà, della possibilità di inclusione sociale e scolastica. La Regione pone quindi l'attenzione sui diritti dei soggetti fragili, permettendo che possa continuare quel rapporto studente-operatore che si protrae già da anni». Restano, però, i dubbi dei Comuni, che hanno sempre finanziato questo tipo di assistenza con fondi propri. L'assessore alla Scuola di Palermo, Giovanna Marano, per esempio, alla luce del parere del Cga, ha scritto al direttore dell'Usr Suraniti, per capire chi dovrà svolgere il servizio igienico-personale nelle scuole del primo ciclo. (*ALTU*)