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Rassegna stampa del 27 agosto 2020

GRANDANGOLO

STANZIATI 360 MILA EURO PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO NELL'AGRIGENTINO


 Un sistema di sensori per il monitoraggio in tempo reale del livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati di piovosità nella provincia. E' uno dei punti centrali del complesso progetto di monitoraggio e allertamento del rischio idrogeologico elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e per il quale è prevista una spesa di 360.000 euro, finanziati dal Programma di Azione e Coesione della Sicilia (POC 2014/2020, Asse 10 - azione 1). Già da tempo, infatti, era all'attenzione del Libero Consorzio la situazione di valloni e torrenti, in particolare quelli che interessano la viabilità interna, in grado di creare potenziali situazioni di pericolo per eventi di pioggia di forte intensità nell'unità di tempo. Oltre al sistema di sensori sarà possibile un controllo visivo dell'andamento del livello idrometrico anche durante la notte tramite l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi. Una soluzione in grado di consentire durante le allerte meteo (al superamento di soglie prefissate o all'apertura delle opere di scarico delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare) di interrompere con bassissimo preavviso la circolazione sui ponti delle Strade Provinciali. La disponibilità in tempo reale e h24 di dati utili per il controllo del livello del corso d'acqua (si tratti di fiume, torrente o vallone) è infatti indispensabile per consentire con la massima tempestività tutti gli interventi e le misure di sicurezza nelle situazioni di rischio idrogeologico, sia con procedure di allerta preventiva, sia attraverso la possibilità di gestione di eventi non prevedibili. Il progetto prevede anche la realizzazione di una rete radio digitale a protocollo Dmr a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio Vhf con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicatti e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia. Oltre a ridurre il rischio idrogeologico e ad agevolare le attività di Protezione Civile consentendo l'utilizzo di nuove tecniche di comunicazione, il progetto consentirà anche di sperimentare nuove modalità di coinvolgimento della popolazione interessata dagli eventi.

 LIVESICILIA
 SIEROLOGICI AL PERSONALE SCOLASTICO OLTRE 100 MILA LAVORATORI NEL CAOS 

 Le richieste sono già tante e continuano a moltiplicarsi ma, al contrario delle previsioni, attualmente, gli oltre centomila lavoratori della scuola, tra insegnanti e collaboratori scolastici siciliani non possono svolgere il test sierologico per la diagnosi del Coronavirus presso gli studi dei propri medici di base. Lo affermano in massa proprio i medici, che nei giorni scorsi sono stati invitati dall'assessorato regionale alla Salute ad accettare a titolo volontario l'esecuzione degli esami. La campagna in collaborazione con le Asp avrebbe dovuto muovere i primi passi operativi lunedì 24 agosto, ma così non è stato. Intanto si avvicina sempre più il 14 settembre, giorno in cui sull'Isola dovrebbe avere inizio il nuovo anno scolastico post lockdown. Nei giorni scorsi l'Ufficio scolastico regionale ha chiesto a docenti e assistenti di sottoporsi all'ormai noto prelievo di sangue che può rilevare un eventuale contatto con il Covid 19; dal canto loro però i medici di base segnalano di non aver ricevuto indicazioni precise, né tanto meno la strumentazione apposita. Mancanze che rendono irrealizzabile anche la 'sola' calendarizzazione degli appuntamenti per effettuare i test, fondamentale per non creare assembramenti negli studi. "Tra venerdì e oggi ho già avuto diverse richieste - commenta per esempio il dottor Ignazio Sparacio - ma la risposta è la verità del momento: non abbiamo avuto nessuna disposizione da parte degli organi competenti, di conseguenza non abbiamo il materiale necessario per evadere la prestazione richiesta. Aspettiamo notizie". Qualcuno poi, come verificato da Live Sicilia, ha dato agli assistiti risposte più evasive consigliando loro di prenotare il test presso strutture private e quindi a pagamento. A chiarire alcuni aspetti confusi è il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Palermo, Toti Amato. "Prima di tutto è opportuno spiegare il fatto generale - precisa - perché non tutti sanno bene cosa dovrà accadere: i lavoratori della scuola devono contattare i medici di fiducia, che avranno a disposizione i kit per fare il test sierologico del tipo A ovvero quello che può dare informazioni più complete. Poi i dati verranno trasmessi al Dipartimento di prevenzione dell'Asp. È un'attività fuori dalle solite competenze - sottolinea Amato - ed è indubbio che non tutti i medici la vorranno fare, perché nasce pur sempre da una direttiva dell'assessorato regionale che chiede di farlo a titolo volontario". Per Amato si tratta di "un'attività che a livello nazionale doveva essere pianificata in termini più positivi. In questi giorni, per dirne una, si apprende della previsione di un medico della prevenzione ogni 43 plessi scolastici: una situazione insostenibile. Ecco perché ora i medici stanno cercando di venire incontro a diverse esigenze". Il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo spiega che "in un tavolo nazionale diversi sindacati come Fimg, Cisl, Cgil e altri hanno convenuto fosse giusto dare un contributo, anche perché è previsto dal nostro codice deontologico. Certo, qualche altra sigla si è tirata indietro - aggiunge - ma qui in Sicilia è stata data ampia disponibilità, anche da parte del nostro Ordine professionale. Il problema riguarda il 'come' e il 'quando': di norma ogni lavoratore della scuola ha un medico di base, che per procedere all'esecuzione dei test sierologici dovrebbe scaglionare prenotazioni e accessi; nel frattempo i distretti delle Asp dovrebbero avere già i kit pronti per darli ai medici, che dovrebbero andare a ritirarli volontariamente. Al momento questi sono i passaggi più complicati". Aato ha condotto una sorta di sondaggio personale fra colleghi, per avere un'idea del potenziale carico di lavoro costituito dai test sierologici per docenti e assistenti scolastici: "Tra i medici con cui mi sono confrontato - dice - il più impegnato in questo senso potrebbe trovarsi a condurre test su non oltre una sessantina di dipendenti scolastici. In pratica una situazione risolvibile in dieci giorni, calcolando due minuti a test, e parliamo comunque del caso per così dire più complicato". Ecco perché storce il naso quando si parla dei medici di base che invitano gli assistiti a svolgere i test privatamente, e taglia corto: "È un obbligo deontologico mettersi a disposizione delle autorità. È corretto pure sollecitare la controparte pubblica quando qualcosa manca o non quadra, ma dialogando e non sgridando, e in ogni caso non allontanando il paziente". La distribuzione dei kit ai medici che aderiscono all'iniziativa è in fase di avvio, mentre altri criteri e procedure sono ancora in via di definizione. Live Sicilia apprende che fra i nodi da sciogliere ci sarebbero la calendarizzazione dei ritiri dei kit da parte dei medici, per evitare assembramenti alla farmacia centrale di via Gaetano La Loggia, e la predisposizione dei test per docenti e collaboratori i cui medici non aderiranno all'esecuzione del test sierologico sulle professionalità della scuola. Lʼazienda sanitaria provinciale precisa che sta predisponendo una organizzazione dedicata, e che nei prossimi giorni insegnanti e collaboratori scolastici non supportati dal proprio medico potranno prenotare ed effettuare il test proprio presso l'Asp stessa.


 SICILIA24H
 TUTELA DEL TERRITORIO: STANZIATI 360.000 EURO PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

 Un sistema di sensori per il monitoraggio in tempo reale del livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati di piovosità nella provincia. E' uno dei punti centrali del complesso progetto di monitoraggio e allertamento del rischio idrogeologico elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e per il quale è prevista una spesa di 360.000 euro, finanziati dal Programma di Azione e Coesione della Sicilia (POC 2014/2020, Asse 10 - azione 1). Già da tempo, infatti, era all'attenzione del Libero Consorzio la situazione di valloni e torrenti, in particolare quelli che interessano la viabilità interna, in grado di creare potenziali situazioni di pericolo per eventi di pioggia di forte intensità nell'unità di tempo. Oltre al sistema di sensori sarà possibile un controllo visivo dell'andamento del livello idrometrico anche durante la notte tramite l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi. Una soluzione in grado di consentire durante le allerte meteo (al superamento di soglie prefissate o all'apertura delle opere di scarico delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare) di interrompere con bassissimo preavviso la circolazione sui ponti delle Strade Provinciali. La disponibilità in tempo reale e h24 di dati utili per il controllo del livello del corso d'acqua (si tratti di fiume, torrente o vallone) è infatti indispensabile per consentire con la massima tempestività tutti gli interventi e le misure di sicurezza nelle situazioni di rischio idrogeologico, sia con procedure di allerta preventiva, sia attraverso la possibilità di gestione di eventi non prevedibili. Il progetto prevede anche la realizzazione di una rete radio digitale a protocollo Dmr a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio Vhf con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicatti e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia. Oltre a ridurre il rischio idrogeologico e ad agevolare le attività di Protezione Civile consentendo l'utilizzo di nuove tecniche di comunicazione, il progetto consentirà anche di sperimentare nuove modalità di coinvolgimento della popolazione interessata dagli eventi.

 CANICATTIWEB

 INCENDI BOSCHIVI, LUNEDÌ SI CHIUDE L'ATTIVITÀ DELLA PROTEZIONE CIVILE
 Si conclude lunedi 31 agosto l' attività per il personale dell'Ufficio Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento, attualmente impegnato nel servizio di vigilanza antincendio lungo alcune strade provinciali ed ex consortili e su alcune strade statali, fondamentale presidio di sicurezza che da anni l'ex Provincia Regionale di Agrigento ha avviato a supporto di tutti gli enti competenti in materia di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi. Proprio per la giornata di oggi, tra l'altro, è previsto un rischio incendi con livello di allerta "ATTENZIONE" e pericolosità "ALTA", secondo il bollettino emanato dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile in considerazione delle alte temperature previste e dei venti sostenuti provenienti dai quadranti nordoccidentali. Il personale dell'Ufficio di Protezione Civile già dalle ore 12,00 e sino alle ore 20,00 di stamani, e negli stessi orari sino a lunedì prossimo, è pronto a segnalare eventuali focolai o situazioni di rischio incendio dalle postazioni dinamiche attivate lungo le strade provinciali e alcune statali limitrofe alle aree boscate. Ricordiamo, inoltre, che le postazioni di avvistamento si trovano lungo le strade: - SP n.34 - SP n.35 nei comuni di Bivona, Lucca Sicula e Villafranca Sicula; - SP n. 20 - SPC n.29 e SPC n.30 nel comune di Casteltermini; - SP n. 29 A - SP n.30 e SP n.28 nei comuni di Cattolica Eraclea e Montallegro; - SP n.63 A - SP n.05 B - SPC n.67 e SPC n.68 nei comuni di Palma di Montechiaro e di Licata; - SP n.69 - SP n.70 - SP n.44A - e SP n. 43 nei comuni di Sambuca e Santa Margherita Belice; - SP n.3 4 - SP n.3 5A - SP n.36- SP n.47- SP n.48- SP n.86 e SS115 nei comuni di Burgio, Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera e Villafranca Sicula; - SP.n.75 - SP n. 87 nei comuni di Siculiana e di Montallegro;- SP.n.47 - SP n.36 e SP n.37 nei comuni di Sciacca, Caltabellotta e Villafranca Sicula.


 GdS online

 IL CALENDARIO SCUOLA, IN SICILIA SI RIPARTE IL 14 SETTEMBRE MA IN ALCUNI ISTITUTI IL VIA SLITTERÀ DI 10 GIORNI

 Mancano ancora le regole, ma quel che è certo è che dal 7 al 24 settembre il mondo della scuola si rimette in moto. Le date sono variabili da regione a regione, ma in Sicilia alcune scuole potranno prorogare la partenza a causa del referendum sul taglio dei parlamentari. Ecco, al netto di alcune possibili variazioni, il quadro della aperture in tutto il Paese. I primi a tornare sui banchi di scuola saranno i ragazzi dell'Alto Adige, con la Provincia autonoma di Bolzano che ha fissato il via per lunedì 7 settembre (ma dal 3 attive le scuole dell'infanzia a Trento). Le scuole altoatesine, comprese quelle in lingua tedesca e ladina, saranno le prime ad iniziare le lezioni rispetto al resto d'Italia. L'assessore all'istruzione Giuliano Vettorato ha parlato di un «avvio del nuovo anno scolastico in presenza e in piena sicurezza, secondo l'offerta formativa delle diverse scuole». L'Alto Adige, provincia autonoma che aveva anticipato anche la 'Fase 2' rispetto alle altre regioni italiane, ha confermato l'applicazione delle indicazioni sanitarie previste, ad oggi, dal Comitato tecnico scientifico. E' stato ribadito che la condizione per l'ingresso all'interno dell'area scolastica degli allievi e di tutto il personale, è l'assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37,5 gradi. In caso di presenza di uno dei sintomi è obbligatoria la permanenza a casa. All'ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea che sarà affidata alla responsabilità dei genitori. Inizio in due fasi in Lombardia. Lunedì 7 settembre apriranno i battenti tutte le strutture scolastiche per l'infanzia; il lunedì successivo, invece, lezioni al via in tutti gli altri gradi di istruzione. In Sicilia il primo giorno di scuola sarà il 14 settembre così come in gran parte delle regioni, ovvero Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto. Ma nell'Isola tutti gli istituti scolastici scelti dagli enti locali come sede di seggio elettorale per il referendum sul taglio dei parlamentari oppure per le consultazioni amministrative, i dirigenti scolastici hanno la possibilità di prorogare l'apertura anche di dieci giorni, al 24 settembre. Il giorno dopo, martedì 15, invece, la campanella suonerà in Toscana. Nella provincia autonoma di Trento, invece, le lezioni inizieranno regolarmente il 14 settembre, ma diversi giorni prima, giovedì 3 settembre, prenderanno il via tutte le attività delle scuole dell'infanzia. Subito dopo sarà la volta del Friuli Venezia Giulia che ha previsto l 'inizio delle lezioni mercoledì 16 settembre, mentre il 22 settembre sarà la volta degli studenti della Sardegna. Ultimi a tornare sui banchi di scuola, lunedì 24, saranno gli alunni della Puglia e della Calabria. QDS.it In Sicilia solo l'8% degli edifici scolastici ha a disposizione una mensa L'indagine Openpolis per l'Osservatorio Con i Bambini: "Profonde differenze tra Nord e Sud". Nelle regioni del settentrione la copertura è al 60%, nel Mezzogiorno non arriva al 20%. In tutta Italia sono il 26% le scuole dotate di mensa, in Valle d'Aosta il 70%. L'Isola è ultima nella classifica regionale per disponibilità del servizio ROMA- Solo il 26,4 per cento degli edifici scolastici in Italia è dotato di mensa, con profonde differenze tra Nord e Sud. In Valle d'Aosta, Toscana, Friuli e Piemonte la copertura è del 60 per cento. Al Sud non arriva al 20 per cento. È quanto emerge da una indagine di Openpolis per "l'Osservatorio Con i Bambini". Dei 40.160 edifici scolastici statali in Italia, infatti, 10.598 (il 26,4%) sono dotati di mensa. Il livello di presenza del servizio varia molto da regione a regione: in Valle d'Aosta il 70 per cento degli edifici scolastici statali ha la mensa, in Toscana il 62,9 per cento, in Friuli-Venezia Giulia il 62,1 per cento, in Piemonte il 61,3 per cento. Agli ultimi posti della classifica ci sono invece Umbria (13,1% di edifici scolastici dotati di mensa), Campania (9,6%) e Sicilia (8,2%). "In questa difficile fase di ripartenza - spiega Marco Imperiale direttore di Con i Bambini - le criticità 'strutturali' legate agli edifici scolastici, e in generale riguardanti i minori, rappresentano un ostacolo oggettivo e fanno emergere con più forza le differenze territoriali. Lo dimostra ad esempio il dato sulle mense scolastiche. Mentre in Valle d'Aosta, Toscana, Friuli e Piemonte il 60% degli edifici scolastici statali è dotato di mensa, al Sud tale dato non arriva al 20%. Non vuol dire che gli alunni che frequentano le altre scuole non abbiano accesso al servizio, perché una stessa struttura può essere utilizzata da più istituti e poi perché i dati fanno riferimento all'edificio scolastico e non alla scuola". Ma non è un dato isolato, prosegue il direttore, "in generale abbiamo edifici scolastici vecchi e spesso 'adattati' a questo scopo. Circa il 77% è stato costruito già con questa funzione, ma in Campania ad esempio la percentuale scende al 60%. A queste criticità strutturali, che penalizzano soprattutto il Sud, se ne aggiungono altre, legate ai trasporti, alla possibilità del tempo pieno, all'insufficienza di asili nido e di altri importanti servizi, alle difficoltà economiche e sociali delle famiglie. In altri termini legate alla povertà educativa minorile". "Se, pensando allo sviluppo del Sud e del Paese, si partisse mettendo al centro i bambini e i ragazzi, colmando i divari fondamentali,- conclude - il Mezzogiorno e l'Italia avrebbero una grande opportunità di sviluppo e di ripresa".


I DUBBI DELL'ANCI
Coronavirus, in Sicilia la ripartenza della scuola è un rebus: mancano 500 aule
A poco più di 2 settimane dall'inizio delle scuole in Sicilia mancano all'appello quasi 500 aule. E mancano anche 480 mila banchi singoli, come si legge in un articolo di Alessandra Turrisi e Giacinto Pipitone nell'edizione di oggi del Giornale di Sicilia. È il primo bilancio al termine del confronto tra Roberto Lagalla, assessore regionale, i sindaci e i rappresentati delle scuole. "Sarà un inizio imperfetto - dice l'Anci guidata da Leoluca Orlando - non tutte le scuole avranno tutto ciò che serve".In Sicilia le classi da costituire dovrebbe essere 35.538 e si preparano a tornare a scuola 702.434 alunni e saranno in servizio 59.645 docenti. Intanto, da domani inizierà la distribuzione dei banchi monoposto per le scuole italiane. Lo ha annunciato il commissario Domenico Arcuri al vertice Governo-Regioni sulla riapertura degli istituti e le misure di sicurezza anti-coronavirus. Un confronto tra gli enti che ha però lasciato in sospeso due punti fondamentali per l'avvio dell'anno scolastico: le regole sui mezzi di trasporto e sulla mascherina in classe.


Cancellieri visita i cantieri della Palermo-Agrigento: "Lavori conclusi entro il 2021"Il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri è tornato a far visita ai cantieri della Palermo-Agrigento per assicurarsi che i lavori avanzino velocemente e senza interruzioni.
"Da oggi - ha sottolineato Cancelleri - questo cantiere passa negli interessi del MIT con priorità 1, questo vuol dire che lo seguirò in maniera personale e costante così come ho fatto con il viadotto Himera perché voglio che entro il 2021 si possano consegnare più km possibili se non tutta l'opera al netto dei lavori del viadotto per la realizzazione del quale sono state apportate delle varianti al progetto e che richiederanno qualche lavoro in più- Comunque, è arrivato il momento di scrivere la parola fine a questo cantiere infinito". "Oggi - ha concluso - abbiamo tutti gli affidatari dei vari lotti, salvo del lotto relativo alla variante per il viadotto, Anas ha tutte le economie disponibili per realizzare l'opera e la CMC ha concluso tutti i contratti di affidamento e quindi chiedo alla CMC e agli affidatari di avere grande responsabilità nello svolgimento dei lavori per riuscire a restituire alla Sicilia una strada importante che collega due grandi città come Palermo ed Agrigento".

GIORNALE DI SICILIA
La protezione civile del Libero Consorzio
Ufficio attivo fino al 31 agosto Impegnato nel servizio di vigilanza antincendio lungo alcune strade 

Prosegue fino al 31 agosto l'attività del personale dell'ufficio di Protezione civile del Libero Consorzio di Agrigento, attualmente impegnato nel servizio di vigilanza antincendio lungo alcune strade provinciali ed ex consortili e su alcune strade statali. Lunedì prossimo 31 agosto, infatti, è prevista la chiusura di questo fondamentale presidio di sicurezza che da anni l'ex Provincia ha avviato a supporto di tutti gli enti competenti in materia di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi. Proprio per la giornata di ieri, tra l'altro, il bollettino emanato dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile aveva previsto un rischio incendi con livello di allerta "attenzione"e pericolosità "alta".  «Il personale dell'Ufficio di Protezione civile - fa sapere il Libero consorzio comunale - ogni giorno dalle 12 alle 20 sino a lunedì prossimo, è pronto a segnalare eventuali focolai o situazioni di rischio incendio dalle postazioni dinamiche attivate lungo le strade provinciali e alcune statali limitrofe alle aree boscate». Le postazioni di avvistamento si trovano lungo le strade provinciali: 34 e 35 nei comuni di Bivona, Lucca Sicula e Villafranca Sicula; strada provinciale 20, 29 e 30 nel comune di Casteltermini; strada provinciale29 A -30 e 28 nei comuni di Cattolica Eraclea e Montallegro; strade provinciali: 63 A -5 B-67 e 68 nei comuni di Palma di Montechiaro e di Licata. ed ancora 69 -70 -44A -e 43 nei comuni di Sambuca e Santa Margherita Belice. Sul versante Burgio, Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera e Villafranca Sicula le strade interessate sono la: 3 4 - 3 5 A 36, 4, 48, 86 e statale 115. Infine lungo le strade provinciali: 75 e 87 nei comuni di Siculiana e di Montallegro; 47 - 36 e 37 nei comuni di Sciacca, Caltabellotta e Villafranca Sicula. ( * PAPI * ) 

Dissesti idrogeologici, il progetto del Libero Consorzio 
Un sistema di sensori per monitorare i rischi Verificare la situazione di valloni e torrenti 
Monitorare il territorio attraverso un sistema di sensori per verificare, in tempo reale il livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere contestualmente i dati di piovosità nella provincia. È uno dei punti centrali del complesso progetto di monitoraggio e allertamento del rischio idrogeologico elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e per il quale è prevista una spesa di 360.000 euro, finanziati dal Programma di Azione e Coesione della Sicilia. Già da tempo, infatti, era all'attenzione del Libero Consorzio la situazione di valloni e torrenti, in particolare quelli che interessano la viabilità interna, in grado di creare potenziali situazioni di pericolo per eventi di pioggia di forte intensità nell'unità di tempo. Oltre al sistema di sensori sarà possibile un controllo visivo dell'andamento del livello idrometrico anche durante la notte tramite l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi. «Una soluzione - fa sapere l'ex Provincia - in grado di consentire durante le allerte meteo (al superamento di soglie prefissate o all'apertura delle opere di scarico delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare) di interrompere con bassissimo preavviso la circolazione sui ponti delle strade provinciali. La disponibilità in tempo reale e h24 di dati utili per il controllo del livello del corso d'acqua (si tratti di fiume, torrente o vallone) è infatti indispensabile per consentire con la massima tempestività tutti gli interventi e le misure di sicurezza nelle situazioni di rischio idrogeologico, sia con procedure di allerta preventiva, sia attraverso la possibilità di gestione di eventi non prevedibili». 
Il progetto prevede anche la realizzazione di una rete radio digitale a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicattì e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia. ( * PA P I *) 

L'intervista al direttore dell'Ufficio scolastico regionale 
Suraniti: «No ai doppi turni, lezioni alle superiori possibili in aula e con il pc» «Entro agosto saranno immessi in ruolo 3241 docenti e di 621 unità di personale Ata» 

 «Le linee guida ministeriali non prevedono doppi turni. La secondaria di secondo grado potrà utilizzare la didattica digitale integrata», parte degli studenti in presenza, parte a distanza. Il nuovo direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, lavora senza sosta per programmare l'avvio del nuovo anno di lezioni, che si prospetta tutto in salita. 
Quali soluzioni state mettendo in campo per consentire a tutti di tornare in classe?
 «Sono stati realizzati dal Ministero e dall'Usr per la Sicilia diversi monitoraggi sugli spazi aggiuntivi. Questa tematica rientra nella competenza degli enti locali, come Ufficio scolastico regionale abbiamo cercato di creare una sinergia con gli enti direttamente coinvolti; in particolare abbiamo avuto la possibilità di confrontarci costruttivamente con Anci Sicilia e con l'assessorato all'Ist ruzione. Ringrazio Anci Sicilia e in particolare il sindaco Leoluca Orlando per avere incontrato a fine luglio tutti i sindaci dei Comuni siciliani. In queste ore proprio Anci Sicilia sta validando i dati del monitoraggio che abbiamo realizzato in modo da potere coinvolgere anche Protezione Civile e Agenzia del Demanio, che hanno dato piena disponibilità. Inoltre abbiamo concordato di chiedere ai Prefetti di incontrare i Comuni dove ancora non risultano essere state trovate soluzioni idonee». 
Se gli spazi non saranno sufficienti, si dovrà usare la mascherina in aula? 
«Come Usr abbiamo anche definito con la Conferenza episcopale siciliana, l'Anci Sicilia e l'assessorato all'Istruzione un accordo per l'utilizzo delle parrocchie come spazi aggiuntivi. Per i casi in cui non sarà possibile garantire il distanziamento fisico, il verbale del Comitato tecnico-scientifico del 10 agosto prevede come misure la frequente areazione dei locali e l'utilizzo della mascherina in classe; tale ultima misura è temporanea nelle more che vengano trovati gli spazi aggiuntivi o completati i lavori di edilizia leggera. Il ministero dell'Istruzione è intervenuto su diversi filoni per il rientro in classe in presenza e sicurezza. Sono stati stanziati i fondi per l'edilizia leggera, in Sicilia 30 milioni di euro. Negli ultimi sei mesi sono arrivati alla Sicilia oltre 107 milioni per diversi interventi. C'è anche l'avviso pubblico destinato agli enti locali per l'affitto di immobili, il noleggio e l'acquisto di strutture modulari temporanee ad uso didattico».
 Cosa decideranno i dirigenti scolastici? Opteranno per doppi turni, didattica mista?
 «I dirigenti scolastici sono stati chiamati in questi mesi a realizzare un obiettivo comune: la gestione dell'emergenza dei primi mesi e soprattutto l'organizzazione per la ripresa delle attività didattiche in presenza e in sicurezza. Mi preme ringraziarli per la competenza e senso di responsabilità, assieme al personale docente e Ata. Le linee guida ministeriali non prevedono il doppio turno. Occorre distinguere vari casi: nelle scuole in cui siano disponibili gli spazi aggiuntivi con l'organico assegnato, si potranno sdoppiare le classi o costituire delle classi parallele di appoggio nelle quali fare ruotare gli studenti. Per il secondo grado potrà essere utilizzata come formula organizzativa integrativa la didattica a distanza, attraverso una rotazione di tutti gli studenti». 
Come stanno procedendo immissioni in ruolo, assegnazioni provvisorie, incarichi?
 «Entro il 31 agosto completeremo le immissioni in ruolo di 3241 docenti e di 621 unità di personale Ata. L'obiettivo è di completare utilizzazioni e assegnazioni provvisorie entro il 31 agosto, in modo da evitare spostamenti del personale della scuola tra le diverse parti del Paese. A inizio settembre ci sarà una coda delle immissioni e sono programmate le operazioni di conferimento delle supplenze da Graduatorie ad esaurimento e dalle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze. Ringrazio per la dedizione e il senso di responsabilità le colleghe e i colleghi della Direzione e degli Ambiti territoriali». 
Qual è la situazione del potenziamento degli organici necessario per lo sdoppiamento delle classi? L'Associazione nazionale presidi parla di pochissimi posti. 
« L'organico aggiuntivo destinato alla Sicilia corrisponde a un investimento di 78 milioni di euro, circa 3500 docenti. Sarà assegnato prioritariamente alla scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, una media di 6 docenti a scuola. È prevista una seconda assegnazione entro questa settimana, in relazione all'approvazione del DL 104 di agosto. Aggiungo che le scuole hanno anche un'ulteriore possibilità: i 4000 docenti di potenziamento, che hanno svolto in questi anni dei progetti di ampliamento dell'offerta formativa o sono stati utilizzati per le supplenze». (ALTU) 

SCRIVOLIBERO
Tutela del territorio: stanziati 360.000 euro per il monitoraggio del rischio idrogeologicoUn sistema di sensori per il monitoraggio in tempo reale del livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati di piovosità nella provincia.E' uno dei punti centrali del complesso progetto di monitoraggio e allertamento del rischio idrogeologico elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e per il quale è prevista una spesa di 360.000 euro, finanziati dal Programma di Azione e Coesione della Sicilia (POC 2014/2020, Asse 10 - azione 1). Già da tempo, infatti, era all'attenzione del Libero Consorzio la situazione di valloni e torrenti, in particolare quelli che interessano la viabilità interna, in grado di creare potenziali situazioni di pericolo per eventi di pioggia di forte intensità nell'unità di tempo.
Oltre al sistema di sensori sarà possibile un controllo visivo dell'andamento del livello idrometrico anche durante la notte tramite l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi. Una soluzione in grado di consentire durante le allerte meteo (al superamento di soglie prefissate o all'apertura delle opere di scarico delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare) di interrompere con bassissimo preavviso la circolazione sui ponti delle Strade Provinciali. La disponibilità in tempo reale e h24 di dati utili per il controllo del livello del corso d'acqua (si tratti di fiume, torrente o vallone) è infatti indispensabile per consentire con la massima tempestività tutti gli interventi e le misure di sicurezza nelle situazioni di rischio idrogeologico, sia con procedure di allerta preventiva, sia attraverso la possibilità di gestione di eventi non prevedibili.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una rete radio digitale a protocollo Dmr a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio Vhf con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicatti e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia.
Oltre a ridurre il rischio idrogeologico e ad agevolare le attività di Protezione Civile consentendo l'utilizzo di nuove tecniche di comunicazione, il progetto consentirà anche di sperimentare nuove modalità di coinvolgimento della popolazione interessata dagli eventi. 

AGRIGENTOOGGI
Stanziati 360.000 euro per il monitoraggio del rischio idrogeologico.
Un sistema di sensori per il monitoraggio in tempo reale del livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati di piovosità nella provincia. E' uno dei punti centrali del complesso progetto di monitoraggio e allertamento del rischio idrogeologico elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e per il quale è prevista una spesa di 360.000 euro, finanziati dal Programma di Azione e Coesione della Sicilia. Già da tempo, infatti, era all'attenzione del Libero Consorzio la situazione di valloni e torrenti, in particolare quelli  che interessano la  viabilità interna, in grado di creare potenziali situazioni di pericolo per eventi di pioggia di forte intensità nell'unità di tempo.
Oltre al sistema di sensori  sarà possibile un controllo visivo dell'andamento del livello idrometrico anche durante la notte tramite l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi. Una soluzione in grado di consentire durante le allerte meteo (al superamento di soglie prefissate o all'apertura delle opere di scarico delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare) di interrompere con bassissimo preavviso la circolazione sui ponti delle Strade Provinciali. La disponibilità in tempo reale e h24 di dati utili per il controllo del livello del corso d'acqua (si tratti di fiume, torrente o vallone) è infatti indispensabile per consentire con la massima tempestività tutti gli interventi e le misure di sicurezza nelle situazioni di rischio idrogeologico, sia con procedure di allerta preventiva, sia attraverso la possibilità di gestione di eventi non prevedibili.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una rete radio digitale a protocollo Dmr a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio Vhf con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete  costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicatti e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia.
Oltre a ridurre il rischio idrogeologico e ad agevolare le attività di Protezione Civile consentendo l'utilizzo di nuove tecniche di comunicazione, il progetto consentirà anche di sperimentare nuove modalità di coinvolgimento della popolazione interessata dagli eventi.

QDS.it

In Sicilia solo l'8% degli edifici scolastici ha a disposizione una mensaL'indagine Openpolis per l'Osservatorio Con i Bambini: "Profonde differenze tra Nord e Sud". Nelle regioni del settentrione la copertura è al 60%, nel Mezzogiorno non arriva al 20%. In tutta Italia sono il 26% le scuole dotate di mensa, in Valle d'Aosta il 70%. L'Isola è ultima nella classifica regionale per disponibilità del servizio
ROMA- Solo il 26,4 per cento degli edifici scolastici in Italia è dotato di mensa, con profonde differenze tra Nord e Sud. In Valle d'Aosta, Toscana, Friuli e Piemonte la copertura è del 60 per cento. Al Sud non arriva al 20 per cento. È quanto emerge da una indagine di Openpolis per "l'Osservatorio Con i Bambini".
Dei 40.160 edifici scolastici statali in Italia, infatti, 10.598 (il 26,4%) sono dotati di mensa. Il livello di presenza del servizio varia molto da regione a regione: in Valle d'Aosta il 70 per cento degli edifici scolastici statali ha la mensa, in Toscana il 62,9 per cento, in Friuli-Venezia Giulia il 62,1 per cento, in Piemonte il 61,3 per cento. Agli ultimi posti della classifica ci sono invece Umbria (13,1% di edifici scolastici dotati di mensa), Campania (9,6%) e Sicilia (8,2%).
"In questa difficile fase di ripartenza - spiega Marco Imperiale direttore di Con i Bambini - le criticità 'strutturali' legate agli edifici scolastici, e in generale riguardanti i minori, rappresentano un ostacolo oggettivo e fanno emergere con più forza le differenze territoriali. Lo dimostra ad esempio il dato sulle mense scolastiche. Mentre in Valle d'Aosta, Toscana, Friuli e Piemonte il 60% degli edifici scolastici statali è dotato di mensa, al Sud tale dato non arriva al 20%. Non vuol dire che gli alunni che frequentano le altre scuole non abbiano accesso al servizio, perché una stessa struttura può essere utilizzata da più istituti e poi perché i dati fanno riferimento all'edificio scolastico e non alla scuola".
Ma non è un dato isolato, prosegue il direttore, "in generale abbiamo edifici scolastici vecchi e spesso 'adattati' a questo scopo. Circa il 77% è stato costruito già con questa funzione, ma in Campania ad esempio la percentuale scende al 60%. A queste criticità strutturali, che penalizzano soprattutto il Sud, se ne aggiungono altre, legate ai trasporti, alla possibilità del tempo pieno, all'insufficienza di asili nido e di altri importanti servizi, alle difficoltà economiche e sociali delle famiglie. In altri termini legate alla povertà educativa minorile".
"Se, pensando allo sviluppo del Sud e del Paese, si partisse mettendo al centro i bambini e i ragazzi, colmando i divari fondamentali,- conclude - il Mezzogiorno e l'Italia avrebbero una grande opportunità di sviluppo e di ripresa".


AGRIGENTONOTIZIE
Lotta al rischio idrogeologico, via alla realizzazione di una rete di monitoraggio
Il progetto è stato prodotto dagli uffici del Libero consorzio, sarà finanziato con 360mila euro di fondi Pon
Contrasto al rischio idrogeologico, via alla realizzazione di un sistema di allerta che possa consentire di evitare pericoli alla popolazione e monitorare l'eventuale aggravamento della condizione in cui si trovano i nostri fiumi, i nostri ponti e le aree più "sensibili". L'elaborato è stato prodotto dagli uffici del Libero consorzio e consentirà per la prima volta di mettere in campo una rete vera e propria che possa informare i corpi di Protezione civile sullo stato di salute di un territorio particolarmente a rischio sotto il profilo idrogeologico. Il progetto prevederà l'installazione di un sistema di sensori per il monitoraggio in tempo reale del livello dell'acqua e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati di piovosità nella provincia: fiumi e torrenti, comunque, saranno monitorati anche attraverso telecamere ad alta definizione ad infrarossi.  I dati saranno disponibili in tempo reale.  Prevista inoltre la realizzazione di una rete radio digitale a protocollo Dmr a copertura provinciale. La complessa infrastruttura di rete a diffusione radio Vhf con centrale operativa unificata consentirà, durante le allerte, un monitoraggio diretto di tutti i nodi a maggiore rischio esondazione e garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione di tutti i sistemi di comunicazione. Sarà infine garantita una buona copertura radio su tutto il territorio provinciale con la realizzazione di una rete costituita da cinque stazioni radio base installate, rispettivamente su: Palazzo dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Monte Cammarata, Rupe Atenea ad Agrigento, Serra Balate a Marina di Palma di Montechiaro, Monte Bardaro a Canicatti e Monte Genuardo a Sambuca di Sicilia."


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