1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2020 » Agosto » 31 » Rassegna stampa del 29/30/31 agosto 2020
 

Rassegna stampa del 29/30/31 agosto 2020

Giornale di Sicilia

Sabato 29 agosto

L'attività in corso da parte del Libero consorzio
Bonifica del territorio, raccolte quindici tonnellate di amianto
Oltre alle piazzole delle  strade provinciali ripulita a Ravanusa un'area forestale
Rifiuti speciali e pericolosi come amianto e guaine bituminose, ma anche immondizia di qualsiasi genere. Sono «montagne»" quelle che, abbandonate lungo le strade provinciali, l'impresa racalmutese Mediterranea Servizi di Ignazio Sbalanca  sta «spianando». Continua senza sosta, la bonifica del territorio da parte del Libero consorzio comunale di Agrigento che è impegnato, in particolare, sul versante Orientale dell'Agrigentino. Il personale dell'impresa "Mediterranea Servizi", aggiudicataria dell'appalto biennale per la rimozione dei rifiuti,  sta eseguendo le complesse operazioni di risanamento ambientale. Gli interventi sono stati effettuati, e  sono tuttora in corso di esecuzione, sulle seguenti strade provinciali 7, 10, 46, 62, 63, 67, 72, Spc 55, 66, 69 e 73, Spr 64 ed Nc Canciana-Rinito  nei Comuni di Licata, Campobellodi Licata, Ravanusa, Naro e Palma di Montechiaro. Precedentemente erano stati effettuati interventi di  bonifica sulle Sp 1 e 68 e sulla Nc Esa-Chimento. Provvisorio, ma già preoccupante,  il quantitativo di amianto messo in sicurezza e rimosso  per essere avviato ai centri di stoccaggio autorizzati: in questa tornata ne sono stati rimosse già oltre 15 tonnellate che vanno ad aggiungersi ai quantitativi del primo intervento. Rimossi anche oltre  1.000 chili di guaine bituminose oltre ad altre tipologie di rifiuti non pericolosi (rsu, imballaggi, ecc.). Oltre  alle aree adiacenti le strade provincialiè stata bonificata anche una  vasta area forestale nel territorio di Ravanusa ed è stato richiesto ed ottenuto dall'autorità giudiziaria il dissequestro di alcune discariche abusive individuate dalle forze dell'ordine e dal personale stradale del Libero consorzio in modo da  procedere nei prossimi giorni alla bonifica. Ultimate le operazioni nel comparto Est - rendono noto dall'ex Provincia regionale - si procederà alla bonifica delle strade provinciali e delle aree adiacenti nei comparti Centro-Nord ed Ovest. Lo staff tecnico del Libero consorzio comunale di Agrigento impegnato in queste operazioni è composto da Giovanni Alletto (Rup e direzione dei lavori) e dai geometri Antonio Sciarratta (assistente ai lavori) e Armando Spaziani (contabilità). (*CR*)

Domenica 30 agosto

Intesa Libero consorzio-Parco archeologico
In comodato d'uso il piazzale antistante la casa di Pirandello
L'ex Provincia non ha i necessari fondi per avere cura della struttura
Il contratto di comodato d'uso gratuito è pronto. Il Libero consorzio comunale, con questo documento, concede formalmente al Parco archeologico gli 8.765 metri quadrati - articolati in passaggi pedonali e piazzali pavimentati  - che compongono il piazzale antistante alla Casa natale- museo Luigi Pirandello di contrada Caos. E li concede perché non ha i soldi per effettuare né manutenzione, né opere di conservazione. «I piazzali e i passaggi, ad oggi, risultano essere utilizzati a servizio del museo-casa natale Luigi Pirandello di Agrigento. I manufatti, muretto di recinzione e pavimentazione, sono destinati al deterioramento considerato che il Libero consorzio comunale di Agrigento non dispone delle risorse finanziarie per il mantenimento dell'immobile, né per adeguati interventi di conservazione - è stato scritto nel documento dell'ex Provincia regionale - e il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento ha mostrato interesse all'utilizzo dei passaggi e piazzali pavimentati antistante al museo-casa natale». Il Parco aveva chiesto il comodato d'uso gratuito già all'inizio dello scorso ottobre «Consentendo, di fatto, la salvaguardia del bene ed evitandone il degrado e il conseguente pericolo per chi lo frequenta, nonché rendendolo fruibile ai visitatori per le attività turistico-culturali». Per l'ex Provincia regionale questa concessione rientra dunque nell'ambito del piano di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare. Il Parco archeologico, già nelle scorse settimane, ha avviato le opere di pulizia e di manutenzione. «Provvederemo, ad esempio, a sostituire la barra d'ingresso e ad installare  le telecamere a circuito chiuso che consentiranno e far sanzionare coloro che abbandonano i rifiuti in un'area che ha destinazione turistico-culturale», aveva già detto il direttore Roberto Sciarratta. «Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, a far data dalla consegna dell'area, sarà responsabile degli obblighi di conservazione e protezione dell'immobile e si obbliga ad effettuare, a propria cura e spese, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari al mantenimento in buono stato dell'area -è stato previsto dal contratto di comodato d'uso gratuito - in caso di modifica degli spazi, i relativi progetti dovranno essere sottoposti all'approvazione preventiva del comodante ed all'ulteriore parere degli enti preposti». È stato fatto anche, inevitabilmente, divieto di cessione del contratto o di sub-comodato. Il comodatario potrà servirsi dell'immobile solo per l'uso di destinazione determinato dal contratto, in caso contrario il comodante potrà richiedere l'immediata restituzione dell'immobile, oltre al risarcimento del danno ed è  stato previsto, sempre nel contrattoche il comodatario è costituito custode dell'immobile oggetto del contratto ed è direttamente responsabile verso il comodante  e i terzi dei danni causati per sua colpa da ogni tipo di abuso e trascuratezza nell'uso dell'immobile». (*CR*)


Larepubblica.it
Più spazi per le aule, Comuni e Province scrivono all'Azzolina: "Servono più soldi"(ansa)A due settimane dall'inizio della scuola, la situazione è bloccata: siamo ancora alle richieste di fondi quando le scuole vanno riaperte per i corsi di recupero. Che rischiano di non partire


Aumentare le risorse per il fondo emergenze, per affitti, noleggi o acquisti di nuovi spazi da adibire ad aule didattiche. E' quanto hanno chiesto - secondo quanto rivela l'Adnkronos - il presidente di Anci, Antonio Decaro, e il presidente di Upi, Michele De Pascale, in una lettera inviata al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina dove spiegano che, secondo i calcoli degli enti locali, i fabbisogni espressi ammontano a circa a "300 milioni di euro". Tra le altre richieste anche l'"assoluta urgenza per i Comuni di poter disporre della possibilità di utilizzare i contratti a tempo determinato in deroga ai vincoli attualmente vigenti con riferimento al tetto della spesa sostenuta nel 2009"."Gentile ministra, come le è noto, Anci ed Upi, hanno, da subito, collaborato per raggiungere l'obiettivo prioritario condiviso, cioè quello di consentire il rientro dei nostri bambini e ragazzi a scuola in condizioni di sicurezza - sottolineano Decaro e De Pascale nella lettera - Lo abbiamo fatto sensibilizzando gli enti locali ad attivare tutte le possibili soluzioni proposte dal ministero in vista della riapertura delle scuole, conformandosi alle linee guida contenute nel piano scuola 2020/2021. Abbiamo da mesi avanzato proposte chiare su due aspetti fondamentali: risorse finanziarie e risorse umane".
"Da ultimo, gli enti locali, pur con tutte le ben note difficoltà, hanno risposto agli Avvisi relativi alle risorse per edilizia leggera, al fondo emergenze e a quelle per affitti, noleggi o acquisti di nuovi spazi da adibire ad aule didattiche - continuano - Al fine di concretizzare gli sforzi comuni e di poter realizzare, in tempo utile, le opzioni scelte in merito all'utilizzo di ulteriori spazi, necessari per rispettare il distanziamento previsto dal Piano scuola, siamo a chiederle di integrare, laddove necessario, come sembrerebbe dalla rilevazione dei dati, il fondo disponibile". "Le chiediamo ciò, anche per non vanificare gli sforzi fatti, al contempo, le chiediamo di attivare, nel più breve tempo possibile, le procedure di emanazione del decreto di riparto - proseguono i rappresentanti di Anci e Upi rivolgendosi al ministro - Se i fabbisogni espressi ammontassero a circa a 300 milioni di euro, come a noi risulta, e se i dati in possesso del suo ministero dovessero confermare tale previsione, le rappresentiamo nuovamente l'esigenza di procedere al soddisfacimento integrale delle richieste avanzate da Comuni, dalle Città metropolitane e dalle Province, con l'incremento delle ulteriori risorse". "Inoltre, in tale contesto sarebbe molto utile semplificare il regime autorizzatorio delle sedi provvisorie - continuano nella lettera - In ultimo, ribadiamo l'assoluta urgenza per i Comuni di poter disporre della possibilità di utilizzare i contratti a tempo determinato, in deroga ai vincoli attualmente vigenti con riferimento al tetto della spesa sostenuta nel 2009. Certi che comprenderà le ragioni di queste nostre richieste, la ringraziamo per la cortese e attenta disponibilità".


investireoggi.it

Smart working: per la PA obbligatorio al 50% fino al 31 dicembre

Per i dipendenti della PA lo smart working sarà obbligatorio al 50% fino al 31 dicembre 2020. Poi si vedrà, ma non è escluso che possa diventare definitivo.Tutto dipenderà dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria, ma anche dai costi per i servizi pubblici. Lo smart working si è infatti rivelato uno strumento utile a tagliare drasticamente i costi della pubblica amministrazione e, al contempo, incrementare la produttività.Dipendenti PA in smart working al 50% fino al 31 dicembreCome previsto dal Dl Rilancio, convertito in legge, la metà del personale della PA potrà eseguire il proprio lavoro comodamente da casa. Tuttavia la presenza dovrà essere assicurata in base a un criterio di rotazione del personale che lavorerà così un po' da remoto e un po' sul posto di lavoro tradizionale. Come dichiarato dalla ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, "gli uffici pubblici hanno già previsto dei reingressi con delle turnazioni e con delle fasi di accesso che sono scaglionate per tutelare la sicurezza sia per chi accede agli uffici pubblici che dei lavoratori, che devono comunque continuare a mantenere il distanziamentoDurante la fase del lockdown per continuare a garantire i servizi siamo passati dalla sperimentazione del lavoro agile ad un lavoro agile a regime - spiega Dadone - Ora si tratta, invece, di portare il lavoro agile, come il co-working o come la rotazione all'interno degli uffici, tra qui e fine anno al 50%".Tutti i vantaggi per le amministrazioniLo smart working interessa in particolare tutti quei lavori impiegatizi per cui non è richiesta la presenza in ufficio e che per il loro svolgimento necessitano solo di un computer, una linea internet e un telefono. E' dimostrato che durante il periodo di emergenza, lo smart working si è rivelato strumento più efficace ed è aumentata la produttività dei dipendenti.Le amministrazioni, d'altro canto, hanno potuto registrare notevoli risparmi di spesa su tutti i fronti. Anche l'assenteismo (ferie, permessi, malattie) è crollato vertiginosamente. Anche gli episodi di mobbing denunciati sono incredibilmente crollati. Un successo, quello del lavoro agile, che i datori di lavoro privato stanno assaporando con entusiasmo e che di certo non rinunceranno anche se quando il coronavirus sarà definitivamente sconfitto.Quali professioni sono più adatte allo smart workingPossono essere svolte da remoto in condizioni ordinarie soprattutto le professioni nei comparti dell'informazione e comunicazione, delle attività finanziarie e assicurative e dei servizi alle imprese (con quote tra il 60% e il 90%). Nel 2019, il lavoro da casa in questi tre settori ha interessato una quota relativamente alta di occupati (rispettivamente 19,8%, 10,9% e 22,1%). Nei servizi generali della P.A., il 56,5% potrebbe sperimentare il lavoro a distanza ma nel 2019 lo ha effettivamente utilizzato solo il 2,7%. Il lavoro da casa è un'opportunità ma c'è il rischio che il confine tra tempi di lavoro e tempi di vita diventi labile, osserva l'Istat. Circa il 40% di chi lavora da casa (luogo principale o secondario) dichiara di essere stato contattato fuori dell'orario di lavoro almeno tre volte da superiori o colleghi nei due mesi precedenti; la quota arriva quasi al 50% tra chi usa la casa come luogo di lavoro occasionale. Una risposta tempestiva, anche se fuori dell'orario di lavoro, è stata richiesta al 26,1 e al 20,9% di chi lavora a casa come luogo principale e secondario e al 33% di chi lavora a casa occasionalmente.Istat: stima 8,2 milioni di lavoratori in smart workingGli occupati che potenzialmente potrebbero svolgere il loro lavoro da casa, sia nel settore pubblico che privato,  sono circa 8,2 milioni (35,7% degli occupati) e di questi circa 1 milione (solo il 12,1%) ha concretamente sperimentato questa possibilità nel corso del 2019. E' quanto emerge dal Rapporto annuale 2020 dell'Istat. Escludendo alcune professioni per le quali si può considerare che il lavoro da remoto sia preferibile solo in situazioni di emergenza, come ad esempio gli insegnanti nei cicli di istruzione primaria e secondaria, si individuerebbero circa 7 milioni di occupati che potrebbero lavorare a distanza: 4,1 milioni tra le professioni che richiedono supervisione e 2 milioni tra quelle ad elevata autonomia.Il lavoro da remoto potrebbe riguardare più le occupate (37,9% contro 33,4% degli occupati), gli ultracinquantenni (37,6% contro 29,5% dei giovani occupati), il Centro-nord (37% contro 28,8% del Mezzogiorno), i laureati (64,2%). 


Gds Online

STRADE PROVINCIALI
Bonifica del territorio, raccolte quindici tonnellate di amianto ad Agrigento
Amianto e immondizia di qualsiasi genere lungo le strade provinciali di Agrigento. Continua senza sosta la bonifica del territorio da parte del Libero consorzio comunale di Agrigento.
Il personale dell'impresa "Mediterranea Servizi", aggiudicataria dell'appalto biennale per la rimozione dei rifiuti, sta eseguendo le complesse operazioni di risanamento ambientale. Gli interventi sono stati effettuati, e sono tuttora in corso di esecuzione, sulle seguenti strade provinciali 7, 10, 46, 62, 63, 67, 72, Spc 55, 66, 69 e 73, Spr 64 ed Nc Canciana-Rinito nei Comuni di Licata, Campobello di Licata, Ravanusa, Naro e Palma di Montechiaro.

Agrigentonotizie

Il contratto di comodato d'uso gratuito è pronto: il piazzale del Caos passa al Parco
Il contratto di comodato d'uso gratuito è pronto. Il Libero Consorzio comunale, con questo documento, concede formalmente al Parco archeologico gli 8.765 metri quadrati - articolati in passaggi pedonali e piazzali pavimentati - che compongono il piazzale antistante alla Casa natale-museo Luigi Pirandello di contrada Caos. E li concede perché non ha i soldi per effettuare né manutenzione, né opere di conservazione.  
"I piazzali e i passaggi, ad oggi, risultano essere utilizzati a servizio del museo-casa natale 'Luigi Pirandello' di Agrigento. I manufatti, muretto di recinzione e pavimentazione, sono destinati al deterioramento considerato che il Libero consorzio comunale di Agrigento non dispone delle risorse finanziarie per il mantenimento dell'immobile, né per adeguati interventi di conservazione - è stato scritto nel documento dell'ex Provincia regionale - .  
Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento ha mostrato interesse all'utilizzo dei passaggi e piazzali pavimentati antistante al museo-casa natale". Il Parco aveva chiesto il comodato d'uso gratuito già all'inizio dello scorso ottobre, "consentendo, di fatto, la salvaguardia del bene ed evitandone il degrado e il conseguente pericolo per chi lo frequenta, nonché rendendolo fruibile ai visitatori per le attività turistico-culturali". Per l'ex Provincia regionale questa concessione rientra dunque nell'ambito del piano di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare. Il Parco archeologico, già nelle scorse settimane, ha avviato le opere di pulizia e di manutenzione. "Provvederemo, ad esempio, a sostituire la barra d'ingresso e ad installare le telecamere a circuito chiuso che consentiranno e far sanzionare coloro che abbandonano i rifiuti in un'area che ha destinazione turistico-culturale" - aveva già detto il direttore Roberto Sciarratta - .
"Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, a far data dalla consegna dell'area, sarà responsabile degli obblighi di conservazione e protezione dell'immobile e si obbliga ad effettuare, a propria cura e spese, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari al mantenimento in buono stato dell'area - è stato previsto dal contratto di comodato d'uso gratuito - . In caso di modifica degli spazi, i relativi progetti dovranno essere sottoposti all'approvazione preventiva del comodante ed all'ulteriore parere degli enti preposti". E' stato fatto anche, inevitabilmente, "divieto di cessione del contratto o di sub-comodato. Il comodatario potrà servirsi dell'immobile solo per l'uso di destinazione determinato dal contratto, in caso contrario il comodante potrà richiedere l'immediata restituzione dell'immobile, oltre al risarcimento del danno - è sto previsto, sempre nel contratto, - . Il comodatario è costituito custode dell'immobile oggetto del contratto ed è direttamente responsabile verso il comodante e i terzi dei danni causati per sua colpa da ogni tipo di abuso e trascuratezza nell'uso dell'immobile".

Scrivolibero

Continua la bonifica del territorio da parte del Libero Consorzio di Agrigento - ScrivoLibero.it
Continua senza sosta la bonifica del territorio da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, impegnato in particolare sul versante orientale della provincia nella rimozione di enormi quantitativi di rifiuti, compresi quelli speciali e pericolosi.Il personale dell'impresa Mediterranea Servizi di Sbalanca Ignazio, aggiudicataria dell'appalto biennale per la rimozione dei rifiuti, sta infatti eseguendo le complesse operazioni di risanamento ambientale, competenza assegnata alle ex Province dall'art. 160 della Legge Regionale n. 25/1993, integrata dal Decreto Legislativo 152/2006. Gli interventi sono stati effettuati, e sono tuttora in corso di esecuzione, sulle seguenti strade: SP n. 7, n. 10, n. 46, n. 62, n. 63, n. 67, n. 72, SPC n. 55, 66, 69 e 73, SPR n. 64 ed NC Canciana-Rinito nei territori dei comuni di Licata, Campobello di Licata, Ravanusa, Naro e Palma di Montechiaro. Precedentemente erano stati effettuati interventi di bonifica sulle SP n. 1 e n. 68 e sulla NC Esa-Chimento.
Provvisorio ma già preoccupante il quantitativo di amianto messo in sicurezza e rimosso per essere avviato ai centri di stoccaggio autorizzati: in questa tornata ne sono stati rimosse già oltre 15 tonnellate, che vanno ad aggiungersi ai quantitativi del primo intervento. Rimossi anche oltre 1.000 kg di guaine bituminose oltre ad altre tipologie di rifiuti non pericolosi (rsu, imballaggi, ecc.). Oltre alle aree adiacenti le strade provinciali elencate è stata bonificata anche una vasta area forestale nel territorio di Ravanusa ed è stato richiesto ed ottenuto dall'autorità giudiziaria il dissequestro di alcune discariche abusive precedentemente individuate dalle forze dell'ordine e dal personale stradale del Libero Consorzio di Agrigento in modo da procedere nei prossimi giorni alla loro bonifica.
Ultimate le operazioni nel comparto est si procederà alla bonifica delle strade provinciali e delle aree adiacenti nei comparti centro-nord ed ovest. Lo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento impegnato in queste operazioni è composto dal dr. Giovanni Alletto (RUP e Direzione dei Lavori) e dai geometri Antonio Sciarratta (assistente ai lavori) e Armando Spaziani (contabilità).

Teleacras

Il piazzale del Caos passa al Parco archeologico
By Redazione
Il problema è sempre  di natura economica. Il comodato d'uso gratuito è pronto. Il Libero Consorzio comunale, con questo documento, concede formalmente al Parco archeologico gli 8.765 metri quadrati - articolati in passaggi pedonali e piazzali pavimentati - che compongono il piazzale antistante alla Casa natale-museo Luigi Pirandello di contrada Caos. E li concede perché non ha i soldi per effettuare né manutenzione, né opere di conservazione. I piazzali e i passaggi, ad oggi, risultano essere utilizzati a servizio del museo-casa natale 'Luigi Pirandello' di Agrigento. I manufatti, muretto di recinzione e pavimentazione, sono destinati al deterioramento considerato che il Libero consorzio comunale di Agrigento non dispone delle risorse finanziarie per il mantenimento dell'immobile, né per adeguati interventi di conservazione - è stato scritto nel documento dell'ex Provincia regionale.


SABATO 29 agosto

 LA SICILIA UNA STRADA? NO, UNA BRUTTA TRAZZERA VIABILITA'.

Buche, avvallamenti, manto dissestato. Questo caratterizza un largo tratto della strada Provinciale 15C che conduce all'ospedale San Giovanni di Dio del capoluogo. Buche, avvallamenti, manto dissestato. Questo caratterizza un largo tratto della Strada Provinciale l5C che conduce all'ospedale San Giovanni di Dio del capoluogo. Se un paio d'anni fa venne rifatto il tratto percorso da chi proviene da Agrigento, desta particolare preoccupazione la parte opposta, quella utilizzata da chi proviene dal senso opposto, da Favara, Aragona ad esempio. A parte i disagi e rischi di devastare le sospensioni dei propri veicoli per tutti gli automobilisti, non si può non evidenziare il grave pericolo a cui vanno incontro i conducenti delle ambulanza, coni pazienti a bordo. Prendereuna delle buche sparse ad ogni centimetro della strada con un barellato a bordo è una situazione davvero grave per qualsiasi operatore sociosanitario. Quello che lascia interdetti è che la strada di collegamento all'unico ospedale che serve un enorme comprensorio provinciale sia stata asfaltata a metà, dalla zona del capoluogo all'ingresso e non dall'altro senso di marcia. Da Agrigento un manto quasi perfetto, a parte i tombini che nessuno pare sia capace di realizzare a norma; da Aragona una simil trazzera, un campo di battaglia, dopo un bombardamento. C'è ad esempio la strada dinanzi una nota concessionaria di auto che sarebbe da rifare da cima a fondo, per evitare conseguenze serie per persone e veicoli. La sera poi tutto diventa ancora più rischioso, vista la scarsa illuminazione della zona, con le buche che "sbucano" all'improvviso, senza dare spazio ad alcuna manovra. Gli organi competenti, Anas,Libero Consorzio, Comuni competenti territorialmente devono sedersi attorno a un tavolo per risolvere questa situazione che si trascina da troppi anni, mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica. Da quel poco che si capisce tra le pastoie della burocrazia la strada peggio combinata sia di competenza dei comuni di Favara e Aragona, addirittura metà ciascuno. Forse è proprio questa difficile identificazione delle competenze territoriali ad avere reso la semplice manutenzione di una strada così importante, impresa difficile dall'essere compiuta con normalità. Il paradosso ulteriore è anche dettato dal fatto che uno dei punti più ammalorati dell'asfalto corrisponde esattamente all'uscita della concessionaria di auto. Chi acquista infatti un mezzo nuovo lo mette subito alla prova con la strada devastata. Il fatto che si tratti di una strada, dell'unica strada che conduce all'ospedale di Agrigento dovrebbe fungere da stimolo per accelerare urgentemente l'iter o la progettazione di un rifacimento stradale.


 GRANDANGOLO

 LICATA, INCIDENTE SULLA SP SAN MICHELE: DUE FERITI

 Nella tarda serata di ieri un incidente stradale si è verificato sulla strada provinciale San Michele, arteria che da Licata conduce a Mollarella e ad altre località della zona. A scontrarsi frontalmente una Fiat Punto ed un'altra utilitaria, condotte da due giovani: uno di 23 anni e l'altro di 24 anni, che sono rimasti feriti, e sono stati trasferiti in autoambulanza presso il pronto soccorso del San Giacomo d'Altopasso a Licata. Qui, dopo le prime cure, ne è stato disposto il trasferimento al San Giovanni di Dio di Agrigento per essere sottoposti alla Tac. Per fortuna l'esame non ha evidenziato traumi interni gravi ed all'alba di oggi, dopo essere stati riportati in ospedale a Licata, i due feriti sono stati dimessi ed hanno fatto ritorno a casa. Sul luogo dell'incidente, oltre ai soccorritori, sono intervenuti carabinieri e polizia. La provinciale San Michele, visto che che le due auto coinvolte nel sinistro occupavano per intero la carreggiata, a lungo è stata chiusa al traffico.  
































Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO