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rassegna stampa del 1° settembre 2020

Giornale di Sicilia

Raggiunto l'accordo sul trasporto pubblico locale
Sui bus con mascherina, capienza all'80
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Domenico Palesse
ROMA
Il primo grande test del post-lockdown si chiama scuola e parte con l'accordo sul trasporto pubblico locale. Tra banchi singoli che cominciano ad arrivare, sanificazioni e mascherine, gli istituti di tutta Italia si preparano ad aprire i battenti per la prima volta dopo sei mesi, pronti - chi più, chi meno - ad ospitare gli studenti alle prese con i corsi di recupero. Una «priorità» del governo, come ha sottolineato lo stesso premier Giuseppe Conte, e una «risorsa decisiva» per l'Italia, come ha ribadito il capo dello Stato, Sergio  Mattarella.Ma nontutti i corsi, almeno in questa fase, saranno in presenza. Alcune scuole, infatti, terranno le  lezioni di recupero a distanza, così come avvenuto durante il lockdown. Sciolto in serata il nodo Tpl. La conferenza unificata ha dato il via libera al nuovo piano che prevede l'aumento della capienza massima dei mezzi all'80%, aumentando i posti a sedere e una maggiore riduzione di quelli in piedi. Un limite che potrà essere superato, arrivando quasi al 100%, installando separazioni removibili» tra i sedili, come si legge nelle linee guida. La capienza massima, inoltre, potrà essere raggiunta per i tragitti che non superino i 15 minuti. I mezzi, sui quali bisognerà continuare ad indossare la mascherina, dovranno essere forniti di dispenser per l'igienizzazione e dovranno essere sanificati garantendo un ottimo ricambio d'aria. Il governo, inoltre, stanzierà nella legge di Bilancio 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto ritenuti indispensabili per l'avvio dell'anno scolastico.  Soddisfatto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia: «La volontà di fare il bene dei nostri ragazzi ha fatto superare polemiche e ostacoli ». Ma la vera prova del nove del post- lockdown è in programma il 14 settembre, quando suonerà la prima campanella ufficiale per tutte le scuole. O quasi. Le Regioni, infatti, procedono in ordine sparso, con Campania e Basilicata orientate a far slittare la data di inizio delle lezioni (come decis
o già da Friuli, Sardegna, Puglia e Calabria e ieri anche dall'Abruzzo con campanella il 24 settembre). A distanza e in sicurezza, dunque, oggi centinaia di migliaia di studenti torneranno in aula, e con loro insegnanti e personale Ata. In aula si starà senza mascherina, salvo nei casi in cui non si può rispettare il distanziamento fisico. Per questo molte scuole hanno organizzato le attività scolastiche anche in altre strutture, a volte anche in teatri o parrocchie che hanno messo a disposizione i propri locali. Alcune lezioni, come quelle di educazione fisica, si terranno mantenendo il distanziamento o, in extremaratio (come avvenuto in un istituto di Perugia) a distanza. Durante l'ingresso e l'uscita da scuola, che saranno indicati con chiarezza come avviene nei locali pubblici, sarà obbligatorio indossare la mascherina, così come sarà obbligatoria negli spazi comuni. Ovviamente con la febbre oltre 37,5°, o con i sintomi del Covid, si resterà a casa e si procederà all'attivazione di tutte le misure per verificare la presenza del virus e fare l'eventuale tampone. La temperatura dovrà essere misurata a casa e non a scuola. «Abbiamo una responsabilità storica grande», afferma il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ammettendo che «sarà un anno duro» ma sottolineando che il governo ha «idee, coraggio e risorse europee  ». In una lettera sprona gli insegnanti: «Non era mai successo prima. So che c'è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione».

GrandangoloAgrigento

Agrigento, approvato schema comodato uso per piazzale Caos

di Redazione
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha approvato lo schema di contratto per la concessione in comodato d'uso gratuito al Parco Archeologico Valle dei Templi di alcuni lotti di terreno in località Caos ad Agrigento di proprietà dell'Ente. Si tratta di circa novemila metri quadri di alcune particelle di terreno che sono in prossimità del Museo Casa Natale "Luigi Pirandello" che richiedono degli interventi per migliorare la fruibilità di un'area dal grande valore culturale e turistico.
Questi interventi non sono attualmente programmabili e realizzabili per la mancanza di adeguate risorse finanziarie a causa dalla ormai costante insufficienza di fondi nel bilancio del Libero Consorzio.  
Il Parco Archeologico aveva presentato una specifica istanza per il trasferimento di queste aree in comodato d'uso per meglio valorizzarle, manifestando la disponibilità ad effettuare i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nei prossimi giorni sarà, quindi, possibile stipulare il contratto per la concessione in comodato d'uso gratuito dei lotti costituiti da passaggi pedonali e piazzali pavimentati che si trovano in prossimità del Museo Casa natale "Luigi Pirandello". Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettuerà la consegna sui luoghi, nel giorno stabilito dalle parti.

Agrigentonotizie

Il piazzale del Caos cambia "padrone", il Cerchio: "L'uso esclusivo rimane del Parco Letterario"

La questione in sé ha tutto il sapore di una polemica, ma al momento nessuno vuol spingerla fin a quel punto, per quanto si sia tutti pronti a difendere il proprio recinto di competenze.
Al centro di tutto c'è il piazzale del Caos che, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi è passato di mano dal Libero consorzio di Agrigento al Parco Archeologico della Valle dei Templi, che gliene ha concesso l'uso in modo gratuito anche per liberarsi dai costi di manutenzione e dall'onere di occuparsi delle condizioni di abbandono, ad esempio, del muro perimetrale del piazzale. Un passaggio di gestione che secondo l'associazione "Il Cerchio", presieduto da Bernardo Barone, non cambia un fatto: "l'uso esclusivo e permanente delle aree rimane del Parco Letterario".
A stabilirlo, dice una lunga lettera inviata dall'associazione, è infatti il decreto del presidente della Regione siciliana n.697 del 9/11/1999, pubblicato in Gurs n.3 del 21 gennaio 2000, che ha approvato un accordo di programma finalizzato alla costituzione e gestione del Parco letterario dedicato al drammaturgo agrigentino e dalla Commissione Europea. Un accordo, va detto, sottoscritto e recepito da ex Provincia regionale di Agrigento, i Comuni di Agrigento e Porto Empedocle e l'associazione culturale "Il Cerchio". Un progetto che prevedeva la creazione di una "Città-teatro" permanente e il "recupero e la valorizzazione dei centri storici attraverso il risanamento conservativo di quartieri e di aree periferiche (quale contrada Caos) di rilevante interesse culturale, storico o paesaggistico". Un progetto tuttora in itinere ma che, precisano dall'associazione, ha un passaggio chiarissimo: stabilisce "l'uso esclusivo degli spazi ricadenti nell'Emporio delle Emozioni (nuova toponomastica assegnata alla zona di Località Caos comprendente la Casa Natale di Pirandello e gli spazi attigui) al soggetto gestore affinchè esso, ai sensi dell'art. 9 comma uno dell'accordo di programma, deve pianificare tutte le attività per la realizzazione del Parco letterario secondo il progetto esecutivo e gestire il Parco Letterario 'Luigi Pirandello'". predisponendo l'attuazione degli interventi e garantendo il coordinamento, la coerenza sostanziale e l'unitarietà formale.
"Per fortuna di tutti - commenta Barone - siamo in uno stato di Diritto ed in una società civile e costituirebbe un forte stridore ed una palese contraddizione voler cedere ad altri ciò che è stato con il succitato decreto concesso in forma permanente ed esclusiva al soggetto di gestore del Parco letterario. E così con grande spirito di cooperazione tra i vari Enti pubblici, privati ed associazioni - continua Barone - in una apposita riunione del 5 marzo 2020 a Villa Aurea, si è concordato di redigere per l'estate 2020 un unico cartellone di manifestazioni ed eventi al fine di evitare ogni sovrapposizione nell'intero interland agrigentino che sarebbero disorientanti per forestieri e residenti".


LA SICILIA
LA PROVINCIALE SAN MICHELE E' UN PERICOLO VIABILITA'.

 L'ennesimo incidente stradale riporta in primo piano la insidiosità di un tracciato che, durante la stagione estiva, è contrassegnato da un'altissima densità di transito visto che si tratta dell'arteria che collega le zone di mare. L'ennesimo incidente stradale grave lungo la strada provinciale San Michele riporta in primo piano la pericolosità di un tracciato che, durante la stagione estiva è contrassegnato da un'altissima densità di transito veicolare visto che si tratta della principale arteria di collegamento al centro città come le zone balneari di Mollarella, Rocca e Pisciotto. Per cause in corso di accertamento, sabato notte (era circa l'1) a scontrarsi sono state due vetture provenienti da sensi di marcia opposti. Almeno due i feriti gravi ricoverati in ospedale fortunatamente non in pericolo di vita. Sul posto hanno operato le forze dell'ordine, il personale medico e paramedico dei Vigili- del Fuoco del locale distaccamento di corso Argentina. Quello di sabato notte è il secondo incidente grave nel giro di venti giorni. Anche in quella circostanza era stato un frontale con feriti. I numeri dicono che, al netto di automobilisti spesso indisciplinati e spericolati, la Provinciale San Michele è pericolosa. Il tracciato non è illuminato, non è fornito di dossi per diminuire la velocità e, in buon parte è senza guardrail laterali . Sul web fioccano le lamentele degli utenti. "È vergognoso - uno del commenti che abbiamo raccolto - una strada così trafficata specialmente d'estate lasciarla così abbandonata. Senza luce e strisce bianche. Peggio di una trazzera". O ancora. "Lo denuncio ormai da anni e nessuna risposta mai è stata data da chi di dovere - scrive il professore Lombardo - Ovviamente speriamo che per i feriti si tratti di poco e che la loro vita non sia in pericolo. Ma adesso occorre agire seriamente, non esitare a denunciare i responsabili che hanno determinato l'abbandono totale dell'importante Strada Provinciale, dove manca la segnaletica, ingressi insistenti sin sull'asfalto, cespugli altri e canne invadenti. Nessuna striscia bianca per terra, corpi fosforescenti ai lati assenti, - fondo stradale e a tratti pericoloso. Ma tutto tace". Un altro dei commenti mette in evidenza anche la spregiudicatezza di quanti si mettono alla guida. "La segnaletica orizzontale è fondamentale, quella strada è una provinciale; non stiamo parlando di una strada locale. Certo i pazzi ci sono e tanti, la maggior parte degli incidenti sono causati da chi corre. Li c'è un fattore rischio anche per chi non calcola bene il centro della carreggiata, pur avendo una velocità non sostenuta". A causa del grave sinistro di sabato notte, la circolazione sulla Strada Provinciale San Michele ha subito notevoli rallentamenti con lunghe code di autovetture ad attendere la rimozione dei mezzi coinvolti.


ilsole24ore.it
LE NUOVE LINEE GUIDA

Scuola, Cts: niente mascherina al banco se c'è distanza di un metro. Tutte le regole a bordo dello scuolabusA bordo dei mezzi del trasporto scolastico obbligo di mascherina. Unica eccezione per gli alunni sotto i 6 anni e gli studenti disabiliLo scuolabus di Arcene, in provincia di Bergamo (Fotogramma)4' di letturaLa mascherina al banco? Si può non utilizzare se c'è distanza di un metro. Sono state pubblicate le indicazioni del Comitato tecnico scientifico sulla riapertura delle scuole, «esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività», precisano gli esperti. Dunque, accanto alle esigenze didattiche e formative, «è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte».Niente mascherina se distanziati
In tutti i contesti di condizione statica, il Cts ribadisce l'importanza dell'uso delle mascherine, precisando che nell'ambito della scuola primaria, per favorire l'apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (come il canto).Nella scuola secondaria la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (come il canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria. Il Comitato ribadisce che l'uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere usate in ambito scolastico in associazione con tutte le altre misure già raccomandate (igiene dell'ambiente e personale, ricambio d'aria, sanificazione).
Le raccomandazioni dell'Oms
Il Cts ricorda le indicazioni fornite dall'Organizzazione mondiale della Sanità, in un documento del 21 agosto: fra 6 e 11 anni, l' uso della mascherina è condizionato alla situazione epidemiologica locale, prestando comunque attenzione al contesto socio-culturale e a fattori come la compliance del bambino nell'utilizzo della mascherina e il suo impatto sulle capacità di apprendimento; dai 12 anni in poi, utilizzare le stesse previsioni di uso degli adulti. Il 31 agosto l'Oms ribadisce la necessità di affiancare l'uso delle mascherine alle altre misure preventive: distanziamento sociale, sanificazione delle mani, etichetta respiratoria, accurata informazione ed educazione sanitaria in linguaggio adeguato all'età degli studenti.Modifiche delle indicazioni per nuovi trend epidemiologici locali
Il Cts precisa che il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate potranno determinare una modifica delle raccomandazioni, anche legate ai differenti trend epidemiologici locali. L'autorità sanitaria potrà prevedere l'obbligo della mascherina anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all'interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi.



























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