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/ Rassegna stampa » 2021 » Gennaio » 4 » rassegna stampa dal 24 dicembre 2020 al 4 gennaio 2021
 

rassegna stampa dal 24 dicembre 2020 al 4 gennaio 2021

agrigentonotizie.it
Libero consorzio, via alle stabilizzazioni del personale precario
Dopo anni di lavoro precario, i lavoratori a tempo determinato del Libero consorzio di Agrigento hanno potuto finalmente firmare i contratti che li stabilizzano all'ente di area vasta. Sono 127 gli impiegati che stanno concludendo l'anno con un po' di sicurezza in più da un punto di vista lavorativo. I lavoratori presteranno servizio mantenendo il rispettivo monte ore settimanali (18 o 24 ore), almeno per il momento.Oggi, inoltre, si è chiusa la lunga vacatio dirigenziale tecnica al Libero Consorzio. Sarà infatti l'ingegner Michelangelo Di Carlo, attualmente funzionario tecnico responsabile della Viabilità, il nuovo direttore dei Settori Tecnici (Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Provveditorato,
Manutenzione Immobili). Grande soddisfazione è stata espressa dai lavoratori e dallo stesso nuovo direttore tecnico per l'impegno del commissario straordinario dr. Di Pisa, stamani assente per impegni precedentemente assunti, che senza risparmio di energie ha dato una spinta decisiva alla chiusura del lungo precariato dei lavoratori e alla nomina del muovo direttore tecnico, assumendo tutte le iniziative e gli atti amministrativi determinanti per la soluzione definitiva di problemi che si trascinavano ormai da troppo tempo".

Coronavirus, il Governo studia le nuove restrizioni: i divieti in arrivo dal 7 al 15 gennaio
Il governo Conte studia un provvedimento che proroghi le restrizioni della zona rossa, arancione e gialla in tutta Italia tra il 7 e il 15 gennaio, la data in cui scadranno rispettivamente il decreto 172/2020 e il 158/2020 con il Dpcm 3 dicembre. Si tratta di una delle ipotesi discussa nell'incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza che sostiene l'esecutivo. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, ovvero superando il sistema delle zone.Un nuovo Dpcm, un decreto legge o un'ordinanza per tutta Italia: i divieti dal 7 al 15 gennaioIl provvedimento potrebbe essere un decreto ministeriale o un'ordinanza del ministero della Salute oppure un altro decreto legge come quello che ha portato alle restrizioni di Natale.  Una delle ipotesi al vaglio del governo è che nel week end del 9 e 10 gennaio in tutta Italia siano in vigore le misure previste per la zona arancione, ovvero la chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo (l'apertura sarà consentita solo per la vendita da asporto e la consegna a domicilio) mentre dal 7 al 15 gennaio verrà consentito lo spostamento tra regioni solo per ragioni di lavoro, salute o necessità e urgenza. Al vertice, che si è svolto in videoconferenza, hanno partecipato anche i ministri degli Affari Regionali, Francesco Boccia e della Salute, Roberto Speranza. Il ministro della Salute dovrebbe ora vedere il Comitato Tecnico Scientifico e i membri della Cabina di Regia Benessere Italia Benessere Italia. In ogni caso il governo pensa di mantenere la deroga per i due ospiti in casa (parenti o amici) fino al 15 gennaio. Ricapitolando, quindi, per ora il governo pensa di:introdurre la zona arancione nel week end tra il 9 e il 10 gennaio in tutta Italia;varare ulteriori restrizioni oltre alla zona gialla (la cosiddetta "zona gialla rinforzata" nei giorni dal 7 al 15;cambiare gli indicatori in base ai quali il ministero della Salute dichiara le zone nelle regioni rendendoli più stringenti.Il nodo da sciogliere è proprio quale provvedimento legislativo varare nelle prossime ore per i nuovi divieti che resteranno in vigore fino alla scadenza del decreto n. 158/2020. In mattinata si era ipotizzata la possibilità di varare una zona gialla "rinforzata" in tutta Italia con zona rossa o arancione nel week end. Ovvero dal lunedì al venerdì mantenere le restrizioni della zona gialla e poi chiudere tutto il sabato e la domenica, mantenendo a seconda delle opzioni la possibilità di spostarsi all'interno dei comuni e i negozi (tranne bar e ristoranti) aperti negli ultimi due giorni della settimana. In ogni caso il premier Conte ha assicurato la ripartenza della didattica in presenza alle scuole superiori a partire dal 7 gennaio: rimandare la data del rientro a scuola era una richiesta delle Regioni. E secondo alcune indiscrezioni il governo starebbe lavorando alla revisione degli indicatori che decidono le zone per le regioni, abbassando quello della zona arancione e della zona rossa. Questo porterebbe in zona arancione Veneto, Liguria e Calabria in base ai numeri della scorsa settimana. "L'Italia in zona arancione nel"


canicattiweb.it

Stabilizzati i 127 lavoratori precari del Libero Consorzio di Agrigento
Si apre una nuova fase per il Libero Consorzio Comunale di Agrigento in relazione al personale in organico. Infatti, con la firma dei relativi contratti a tempo indeterminato, sono stati ufficialmente stabilizzati i 127 dipendenti precari dell'Ente che da diversi lustri prestavano servizio nei vari Settori.Un momento importante per la vita amministrativa dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, che chiude un lungo periodo di precariato per i dipendenti che, nonostante diversi momenti di incertezza per il loro futuro, non hanno mai messo in discussione il loro impegno sul posto di lavoro. La chiusura di questa lunga fase di precariato è stata suggellata stamani nell'aula consiliare "Giglia" dal Segretario/Direttore generale del Libero Consorzio dott.ssa Caterina Moricca e dal capo di gabinetto dott.ssa Maria Antonietta Testone in rappresentanza del Commissario Straordinario dr. Girolamo Alberto Di Pisa. Presenti all'incontro anche alcuni dirigenti dell'Ente. I lavoratori presteranno servizio mantenendo il rispettivo  monte ore settimanali (18 o 24 ore).inoltre, si è chiusa la lunga vacatio dirigenziale tecnica al Libero Consorzio. Sarà infatti l'ing. Michelangelo Di Carlo, attualmente funzionario tecnico responsabile della Viabilità, il nuovo direttore dei Settori Tecnici (Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Provveditorato, Manutenzione Immobili). La nomina dell'ing. Di Carlo è arrivata con determinazione del Commissario Straordinario dr. Di Pisa dopo un attento esame dei requisiti posseduti da quanti avevano partecipato al bando pubblicato dal Libero Consorzio per la copertura del posto di dirigente tecnico. Torna così al vertice di settori strategici per il nostro territorio un tecnico di comprovata esperienza, apprezzato e stimato non solo per la sua competenza e professionalità  ma anche per le sue doti umane e relazionali, in prosecuzione di un lungo impegno che ha portato, grazie al lavoro dello staff tecnico, il Libero Consorzio ad ottenere numerosi finanziamenti, in particolare per la viabilità interna, che scontava anni di trasferimenti di risorse insufficienti a garantire la sicurezza sulla complessa rete viaria interna.Grande soddisfazione è stata espressa dai lavoratori e dallo stesso nuovo direttore tecnico per l'impegno del Commissario Straordinario dr. Di Pisa, stamani assente per impegni precedentemente assunti, che senza risparmio di energie ha dato una spinta decisiva alla chiusura del lungo precariato dei lavoratori e alla nomina del muovo direttore tecnico, assumendo tutte le iniziative e gli atti amministrativi determinanti per la soluzione definitiva di problemi che si trascinavano ormai da troppo tempo.


ilovepalermo.it
Arriva il bonus spese per chi lavora da casa. Le cifre e a chi spetta
In arrivo i bonus per chi lavora da casa. Secondo quanto riporta "Repubblica", Sindacati e giuslavoristi sono già al lavoro per trovare soluzioni eque. Se buoni pasto e straordinari si adattano a un lavoro che abbia un orario rigido, per chi lavora prevalentemente in modalità agile si può pensare a un rimborso forfettizzato delle utenze, o a un buon pacchetto welfare che tenga conto di guadagni e perdite e garantisca al lavoratore benefici di altro tipo rispetto a quelli dei salari standard.«Non riusciamo più a calcolare gli straordinari in smart working. Li paghiamo solo a chi lavora in una giornata non lavorativa, come la domenica », confessa un dirigente pubblico. «Nel privato si può risolvere con gli straordinari forfettizzati, ma nel pubblico vengono pagati solo a fronte dello svolgimento effettivo della prestazione - spiega Ilario Alvino, professore di diritto del lavoro all'Università La Sapienza -. Di regola però gli straordinari sono poco coerenti con il lavoro agile, dal momento che si lavora per obiettivi». «Molti lavoratori percepiscono anche l'indennità di turno - osserva Florindo Oliverio, segretario Fp Cgil -, anche questa incompatibile con lo smart working: nei salari della Pa vale in media 200 euro. I buoni pasto valgono circa 160 euro al mese. Se si considerano anche gli straordinari, si capisce perché ci sono stati lavoratori che avrebbero avuto diritto a continuare a lavorare in smart working da settembre, e che hanno chiesto una certificazione speciale di buona salute pur di tornare in ufficio: non si potevano permettere uno stipendio decurtato»

tecnicadellascuola.it
Lavoro agile nella PA, prorogate al 31 gennaio le misure previste per il periodo emergenziale
Sono prorogate fino al 31 gennaio 2021 le disposizioni di cui al decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19 ottobre 2020 in materia di lavoro agile nel periodo emergenziale.La proroga è contenuta nel decreto della Funzione pubblica del 23 dicembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.Il provvedimento si applica a tutte le amministrazioni indicate all'art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001.Il lavoro agile nella PA costituisce una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione e sino al 31 gennaio 2021, per accedere al lavoro agile nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni, non è richiesto l'accordo individuale di cui alla L. n. 81/2017.Quanto alle modalità organizzative, ciascun dirigente organizza, con immediatezza, il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile almeno con riferimento al 50% del personale preposto alle attività che possono essere svolte in questa modalità, favorendo la rotazione del personale, settimanalmente o plurisettimanalmente, al fine di assicurare un'equilibrata alternanza dell'attività in modalità agile e in presenza.In ogni caso, si prevede che le Pubbliche Amministrazioni assicurino le percentuali più elevate possibili di lavoro agile in considerazione dell'evolversi della situazione epidemiologica. Confermato lo svolgimento delle riunioni in modalità a distanza, salvo l'esistenza di motivate ragioni.Il Decreto, inoltre, dispone che l'amministrazione individui fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita dei dipendenti allo scopo di evitare la concentrazione nell'accesso al luogo di lavoro nella medesima fascia oraria.Viene, inoltre, previsto che in favore dei lavoratori fragili e dei lavoratori di cui all'art. 21 bis, commi 1 e 2, del D.L. n. 104/2020 (c.d. Decreto Agosto), convertito in L. 13 ottobre 2020, n. 126 e successive modifiche, si adotti ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento dell'attività in smart working, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento secondo i Contratti collettivi vigenti.Infine, nei casi di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore che non si trovi in condizione di malattia certificata è tenuto a svolgere la propria attività in modalità agile.

gds.it
Scuole superiori, ipotesi rinvio
Italia zona rossa il prossimo weekend del 9 e 10 gennaio e abbassamento delle soglie dell'Rt per far scattare le fasce di rischio. Sono due delle novità in arrivo dopo il vertice tra il Governo e le Regioni finito nella notte sulle misure che saranno introdotte dal prossimo 7 gennaio, alla scadenza del decreto di Natale.Riguardo ai nuovi provvedimenti, sarà fatto un ulteriore passaggio di Governo. Per l'Esecutivo erano presenti i ministri per le Autonomie e per la Salute, Francesco Boccia e Roberto Speranza. Tra i governatori, erano presenti Toti, Zaia, Bonaccini e Toma.ZONA ROSSA IL 9 E 10 GENNAIO.
"Valutiamo l'ipotesi per il prossimo fine settimana di applicare le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti. Dopo aver raccolto i contributi dei presidenti si tireranno le somme con il Governo". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del confronto. Sempre a quanto si apprende, per i Comuni sotto i 5mila abitanti saranno comunque possibili gli spostamenti entro i 30 km, ad eccezione del Capoluogo di provincia.RT E NUOVE SOGLIEI
ntanto, l'8 gennaio arriveranno i dati della Cabina di regia per il monitoraggio delle Regioni e "un certo numero di regioni dovrebbero cambiare fascia". Il passaggio effettivo alla nuova fascia di assegnazione avverrà l'11 gennaio. Ma il governo punta ad abbassare le soglie dell'Rt. "Stiamo facendo fare un approfondimento ai tecnici in modo da abbassare le soglie dell'Rt per accedere in zona rossa o arancione. Misura che incide sul modello della zonizzazione", ha detto il ministro Speranza."Guardiamo all'Inghilterra che ha superato i 60mila contagi al giorno e dobbiamo essere consapevoli del lavoro eccezionale che abbiamo fatto. Dobbiamo usare precauzioni serie perché quella variante ci preoccupa per la velocità di contagio".Boccia spiega le intenzioni del governo: "La proposta oggi non è di cambiare i parametri, che restano gli stessi perché hanno funzionato, ma le soglie di accesso ad una zona, decidendo di essere ancora più rigorosi per consentire alla campagna di vaccinazione di avere delle reti sanitarie meno appesantite, da difendere con maggior forza quando l'Rt supera l'1". E aggiunge: "La zonizzazione e le responsabilità dei territori - prosegue Boccia - hanno funzionato perché hanno portato il paese da 1.72 a 0.8. E questo è un risultato oggettivo".
REGIONI
I presidenti delle Regioni sono quasi tutti concordi con misure rigorose anche per le prossime settimane purché non siano modificate di settimana in settimana e siano garantiti i ristori.
Diversi governatori sarebbero anche concordi sulla modifica in senso restittivo dell'Rt per accedere alle zone.Sul fronte scuole, sì dalle Regioni al ritorno in presenza per elementari e medie dal 7 gennaio, mentre sulla riapertura delle superiori diversi governatori ritengono che sia decisivo aspettare l'esito del monitoraggio, previsto l'8 gennaio.

Coronavirus, l'epidemia peggiora in Sicilia: nell'ultima settimana aumentano positivi, ricoveri e morti
In Sicilia emerge un generale peggioramento in merito ai contagi da Coronavirus: rispetto alla settimana scorsa sono aumentati positivi, ricoverati, ingressi in terapia intensiva, deceduti, mentre sono diminuiti i dimessi/guariti. Secondo il report, reso noto dall'Assessorato regionale alla Salute, nella settimana appena conclusa i nuovi positivi nell'isola sono 6.931, valore più alto del 36%.La percentuale di positivi nella settimana è pari al 23%, in aumento rispetto al 17% della settimana precedente. Il numero degli attuali positivi è 35.591, 2.424 in più rispetto alla settimana scorsa. I ricoverati sono 1.321, di cui 184 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana scorsa sono aumentati di 120 persone, dopo cinque settimane di calo.Si sono registrati 90 nuovi ingressi in terapia intensiva (+9,8% rispetto ai alla settimana scorsa). Il numero dei guariti (58.462) è cresciuto di 4.311 persone. Mentre il numero dei deceduti, pari a 2.494, è aumentato di 196 persone rispetto alla settimana scorsa.

sicilia24h.it
Rientro a scuola, Covid 19, Lagalla: "Le amministrazioni comunali controllino i mezzi di trasporto scolastici"

L'assessore regionale dell'Istruzione Roberto Lagalla, ha diffuso tramite l'Anci, le nuove direttive per la ripresa delle attività didattiche in presenza negli istituti d'istruzione di secondo grado. In sintonia con il Dpcm del 3 dicembre e dell'ordinanza del ministro della Salute del 21 dicembre scorso, dall'8 gennaio prossimo la ripresa delle predette attività didattiche sarà limitata al 50% dell'utenza studentesca, oltre i portatori di disabilità o di bisogni educativi speciali ai quali dev'essere comunque assicurato il quotidiano accesso alle lezioni.Dal 18 gennaio 2021, ove confermato da conformi provvedimenti a carattere nazionale, l'affluenza dell'utenza studentesca sarà elevata al 75%.Per gli orari d'ingresso e uscita degli studenti, devono essere articolati in due fasce orarie differenziate (orientativamente 8-13 / 9-14/ 9,30-14-/ 9,30-14,30) a decorrere dal 18 gennaio 2021.Il dipartimento sanitario attraverso l'Usca dedicata al Comparto scolastico valuterà l'opportunità di procedere al monitoraggio sanitario delle condizioni di epidemiologia, attraverso apposite attività di screening. Alle amministrazioni locali viene invece demandato il compito di prevedere idonea sorveglianza in entrata e in uscita dai mezzi di trasporto.

termometropolitico.it


Smart Working come diritto del lavoratore: novità in arrivo nel dl rilancio

In questi mesi di emergenza sanitaria e di forti limitazioni non solo agli spostamenti delle persone, ma anche e soprattutto alle attività lavorative più tradizionali, non sono pochi coloro che - in qualità di datori di lavoro o di dipendenti - hanno scoperto l'utilità e l'efficacia dello smart working. Non è la prima volta che parliamo di questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, e questa volta vogliamo farlo con riferimento a quelli che saranno gli aventi diritto allo smart-working in futuro: chi potrà legittimamente richiedere ed ottenere di lavorare da casa? quali novità normative sono in vista? Facciamo chiarezza.
Smart working: di che si tratta?Ricordiamolo nuovamente: lo smart-working, detto anche telelavoro o lavoro agile, consiste nello svolgere la prestazione di lavoro dipendente, in assenza di vincoli spaziali o di orario, ma con l'organizzazione dell'attività per fasi ed obbiettivi da raggiungere. Tale modalità di lavoro è frutto di un accordo tra dipendenti ed azienda o ente pubblico. Anzi, secondo i più recenti studi, lo smart-working riuscirebbe a conciliare al meglio i tempi di vita e di lavoro, con soddisfazione sia del datore di lavoro, sia del lavoratore, che sarebbe peraltro più produttivo e "performante". Lo smart working necessita insomma di due essenziali requisiti:accordo volontario di datore e lavoratore, che scelgono di utilizzarlo;utilizzo di apparecchiature che permettono di lavorare da remoto, ovvero privatamente con un pc portatile, ad esempio.Inoltre, per legge ai lavoratori in smart-working è garantita la parità di trattamento - sia normativo sia economico - rispetto ai colleghi che compiono la prestazione di lavoro con le modalità classiche. In altre parole, vale per essi comunque la tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità disposte dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.Le novità in arrivo con il dl rilancio: telelavoro estesoSembra che il decreto rilancio, in corso di definizione ed ormai quasi pronto, prevederà novità significative anche per quanto riguarda la prosecuzione nel tempo dello smart-working. Infatti, il Governo sembra terrà conto delle esigenze di numerosissimi nuclei familiari con figli in età scolare e avrebbe già disposto il prolungamento dello smart-working, che diverrebbe un vero e proprio diritto del lavoratore, quanto meno per un certo lasso di tempo.Secondo quanto emerso dalla bozza del decreto citato, infatti, i dipendenti del settore privato e genitori di figli under 14, potranno legittimamente richiedere ed ottenere di lavorare in smart-working, almeno fino alla fine dello stato di emergenza, sancito dal Premier Conte diverse settimane fa. Insomma, fino al 31 luglio, i dipendenti di aziende potranno pretendere dal loro capo l'ok al lavoro agile da casa, anche senza alcuna contrattazione e accordo in merito.Chiaro ovviamente che dovrà comunque trattarsi di un'attività in grado di essere svolta con l'ausilio delle moderne tecnologie (sia di proprietà del dipendente, sia fornite dal datore di lavoro), ed in cui insomma non sia obbligatoria la presenza del lavoratore in azienda.I fruitori del telelavoro: un numero in ascesaSecondo le stime, circa 2 milioni di italiani hanno in questo periodo lavorato tramite smart-working. Una cifra considerevole e che potrebbe salire ancora - laddove diventasse norma di legge - il diritto allo smart working per i genitori di under 14: si parla di circa 6-8 milioni di persone potenzialmente coinvolte. Insomma, non avrebbero diritto al telelavoro soltanto operai e addetti vendita, giusto per fare qualche esempio. Il classico impiegato d'ufficio potrà invece ben lavorare da casa.qui.D'altra parte, Governo e Sindacati sembrano convergere verso l'estensione dello smart working, inteso come strumento idoneo a garantire comunque la prestazione lavorativa, pur nel rispetto della sicurezza sanitaria e delle misure di prevenzione contro il Covid-19.Concludendo, non resta che attendere la versione definitiva del decreto rilancio, che sarà resa nota tra pochi giorni, per capire quali saranno gli esatti contorni delle nuove norme sul telelavoro, incentivato ed esteso anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro e di tutto il sistema produttivo italiano.


giornaledisicilia
scuole superiori e covid
I presidi: no allo scaglionamento delle entrate l Il premier Giuseppe Conte tiene il punto: la scuola riaprirà il 7 gennaio, con la presenza al 50% degli studenti delle superiori. Tanto lavoro è stato fatto in queste settimane, tavoli con i prefetti, riunioni con le Regioni, concertazione con i sindacati: sarebbe assurdo rinviare l'apertura, come da più parti viene chiesto, all'11 o al 18 gennaio. Questo il ragionamento del presidente del Consiglio che difende quindi la linea del ministro M5S Lucia Azzolina, da sempre impegnata a riportare a scuola tutti gli studenti. È vero però che i numeri alti del contagio preoccupano i governatori, soprattutto al sud, i tavoli con i prefetti hanno prodotto risultati soddisfacenti solo in alcuni territori, e soprattutto i segnali di una crisi di governo, che da giorni si rincorrono - con voci secondo le quali potrebbe saltare anche la poltrona della ministra dell'Istruzione - rendono più debole il governo anche nei confronti dei presidenti delle Regioni, che nonostante le indicazioni governative tendono poi con loro ordinanze a decidere i destini della scuola. I sindacati chiedono di rinviare la riapertura: «tornare il 7 gennaio è troppo rischioso», dice Elvira Serafini che guida lo Snals. L'Associazione nazionale presidi chiede di mettere uno stop alle polemiche politiche, di basarsi solo sulle evidenze scientifiche e di evitare «turnazioni dannose per l'organizzazione di vita e di studio dei ragazzi», limitando al massimo l'ampiezza degli scaglionamenti, dice il presidente Antonello Giannelli. «U n 'ulteriore richiesta di buonsenso è che il passaggio delle presenze dal 50% al 75% sia graduale e demandato alle decisioni delle singole scuole. Costringerle a continue riorganizzazioni orarie è deleterio per la qualità della didattica». I tavoli prefettizi nelle diverse regioni hanno portato ad un potenziamento del numero e delle corse dei mezzi pubblici, e dato il via libera a lezioni di 50 minuti e ingressi scaglionati.




lasicilia.it
Ritorno a scuola, Conte insiste sul 7 gennaio: in Sicilia si parte l'8 al 50%

 Il premier Giuseppe Conte tiene il punto: la scuola riaprirà il 7 gennaio, con la presenza al 50% degli studenti delle superiori. Tanto lavoro è stato fatto in queste settimane, tavoli con i prefetti, riunioni con le Regioni, concertazione con i sindacati: sarebbe assurdo rinviare l'apertura, come da più parti viene chiesto, all'11 o al 18 gennaio. Questo il ragionamento del presidente del Consiglio che difende quindi la linea della ministra M5S Lucia Azzolina, da sempre impegnata a riportare a scuola tutti gli studenti.E' vero però che i numeri alti del contagio preoccupano i governatori, soprattutto al sud, i tavoli con i prefetti hanno prodotto risultati soddisfacenti solo in alcuni territori, e soprattutto i segnali di una crisi di governo, che da giorni si rincorrono - con voci secondo le quali potrebbe saltare anche la poltrona della ministra dell'Istruzione - rendono più debole il governo anche nei confronti dei presidenti delle Regioni, che nonostante le indicazioni governative tendono poi con loro ordinanze a decidere i destini della scuola.«Come governatori abbiamo fatto tutto ciò che era necessario in tema di sicurezza per i trasporti in accordo con i prefetti, ma restano molte criticità sul contenimento della pandemia», hanno scritto oggi in una nota comune i governatori della Lega Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino), Christian Solinas (Sardegna), Nino Spirlì (Calabria), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto) al termine dell'incontro con il segretario del Carroccio, Matteo Salvini.Lo stesso Salvini parla di «grande preoccupazione» dei governatori «per l'incertezza sul tema scuola, totale assenza di confronto da parte del ministro Lucia Azzolina, nessuna indicazione sulle future restrizioni regionali, ritardi nelle vaccinazioni il cui piano è in capo al governo».I sindacati della scuola chiedono di rinviare la riapertura: «Tornare il 7 gennaio è troppo rischioso», dice Elvira Serafini che guida lo Snals. Maddalena Gissi della Cisl scuola lamenta disorganizzazione: «Il 7 si rientrerà? La soluzione sarà estratta il giorno della Befana come succedeva un tempo con la Lotteria Italia!». La Uil con Pino Turi chiede che il personale della scuola abbia priorità assoluta nell'accedere alle vaccinazioni. Anche numerosi esponenti del Pd chiedono di evitare il rientro a scuola «se non è sicuro».L'Associazione nazionale presidi chiede di mettere uno stop alle polemiche politiche, di basarsi solo sulle evidenze scientifiche e di evitare «turnazioni dannose per l'organizzazione di vita e di studio dei ragazzi», limitando al massimo l'ampiezza degli scaglionamenti. In SiciliaMolti territori però, in virtù dell'autonomia regionale in tema di scuola, si stanno organizzando per il rientro: in Sicilia l'assessore regionale dell'Istruzione Roberto Lagalla, ha diffuso oggi, tramite l'Anci, le nuove direttive per la ripresa delle attività didattiche in presenza negli istituti d'istruzione di secondo grado. In sintonia con il Dpcm del 3 dicembre e dell'ordinanza del ministro della Salute del 21 dicembre scorso, dall'8 gennaio prossimo la ripresa delle predette attività didattiche sarà limitata al 50% dell'utenza studentesca, oltre i portatori di disabilità o di bisogni educativi speciali ai quali dev'essere comunque assicurato il quotidiano accesso alle lezioni.Dal 18 gennaio 2021, ove confermato da conformi provvedimenti a carattere nazionale, l'affluenza dell'utenza studentesca sarà elevata al 75%. Per gli orari d'ingresso e uscita degli studenti, devono essere articolati in due fasce orarie differenziate (orientativamente 8-13 / 9-14/ 9,30-14-/ 9,30-14,30) a decorrere dal 18 gennaio 2021.Il dipartimento sanitario attraverso l'Usca dedicata al Comparto scolastico valuterà l'opportunità di procedere al monitoraggio sanitario delle condizioni di epidemiologia, attraverso apposite attività di screening. Alle amministrazioni locali viene invece demandato il compito di prevedere idonea sorveglianza in entrata e in uscita dai mezzi di trasporto.


scrivolibero.it

Sanzioni in materia di abbandono rifiuti: precisazioni del Libero Consorzio.In relazione ad una notizia pubblicata da un sito di informazione online sulle sanzioni per l'abbandono di rifiuti, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento intende fare chiarezza su diverse imprecisioni che possono deviare la corretta informazione. Non risponde al vero la notizia che i trasgressori non pagheranno la sanzione in quanto il relativo verbale di accertamento  non sarebbe mai stato notificato loro. La Provincia, oggi Libero Consorzio Comunale, ha in materia di sanzioni ambientali  una funzione di secondo livello a tutela dell'uniformità di trattamento ed emette per ciascuna sanzione un'ordinanza che,  previa verifica della correttezza dell'operato dell'Ente sanzionatore, ne rende esecutivo il verbale con espresso obbligo di pagamento per il trasgressore. 
Gli Enti sanzionatori sono molteplici: Comuni, corpi di polizia, organi della Regione ecc. Questi redigono i verbali sanzionatori e li notificano ai trasgressori. Entro i 5 anni successivi l'Ente provinciale consolida o archivia il verbale con la notifica dell'ordinanza. In questi ultimi anni le sanzioni ambientali, specialmente in materia di abbandono dei rifiuti, si sono decuplicate e con la carenza di personale specializzato l'enorme numero di pratiche che si sono sommate negli anni precedenti ha fatto sì che nel 2020 siano state chiuse quelle relative al biennio 2015-2016. 
Pertanto le ordinanze vengono notificate, nei limiti di scadenza di legge, a distanza di diversi anni rimanendo il trasgressore obbligato e tenutario di diritto alla difesa nel frattempo. Il Libero Consorzio avvierà delle iniziative per il recupero dell'eccezionale arretrato al fine di rendere concreto il regime sanzionatorio, ma necessiteranno tempo e risorse umane. 
 Le somme relative a queste sanzioni, infine, non vengono incamerate dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento bensì dalla Regione Siciliana, che dovrà utilizzarle per finalità di tutela ambientale.



Programmata la sessione per l'aggiudicazione della progettazione di adeguamento antisismico del Liceo Classico "Fazello" di Sciacca.

L'affidamento della progettazione degli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale del Liceo Classico "Fazello" di Sciacca si avvia a conclusione. L'iter amministrativo per individuare l'impresa di professionisti a cui aggiudicare la gara inizierà il 29 dicembre, alle ore 9:00, in video conferenza. La procedura era stata rinviata a seguito dell'emergenza da Covid-19.
La gara gestita integralmente sulla piattaforma telematica del Libero Consorzio, attraverso il portale Appalti, consentirà di superare alcune criticità per rendere più sicura la struttura scolastica. I costi per la progettazione ammontano a 492.220,65 euro più Iva. La durata del contratto d'appalto è di 120 giorni, mentre il bando di gara era stato pubblicato sulla home page del sito internet del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, nella sezione "Gare e Appalti".    
Si tratta di un ulteriore tassello nella più ampia programmazione che il Libero Consorzio Comunale di Agrigento sta portando avanti grazie ai finanziamenti del Ministero per l'Istruzione n. 87/2019 che riguardano diversi edifici scolastici della provincia.

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