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rassegna stampa dell'11 marzo 2021

huffington Post
Aumento di 107 euro e smart working nel contratto. Patto Draghi-sindacati sulla Pa

Il realismo di Mario Draghi sulla marcia che la Pubblica amministrazione dovrà intraprendere in fretta per non perdere i soldi del Recovery è in una frase che il premier pronuncia pochi istanti prima di firmare il Patto sulla Pa con i sindacati a palazzo Chigi. La frase: "Il Patto è sicuramente un evento di grande importanza per il metodo, per il contenuto, per questa relazione di dialogo che c'è.
Ma è, ricordiamocelo, il primo passo. Molto, se non quasi tutto, resta da fare". La traduzione, il messaggio politico: bisogna passare subito dalle parole ai fatti perché la macchina italiana della Pa è in affanno, poco digitale, datata. E invece servono gli statali per il Recovery, figure nuove e capaci di elaborare e di garantire l'attuazione dei progetti finanziati con i soldi europei. Gli strumenti: assunzioni sprint dei giovani, incentivi all'esodo per chi è vicino alla pensione, più soldi per la formazione. E la centralità degli statali passa anche da una loro valorizzazione economica: il Governo promette di sbloccare l'aumento di 107 euro mensili con il rinnovo dei contratti.Il cambio di passo imposto dal Recovery. Le linee guida di DraghiQuella della Pa è una delle riforme che l'Europa chiede per dare all'Italia i 191,5 miliardi del Recovery. Non è un caso se nel suo breve discorso il premier cita proprio il Recovery come punto di approdo di un percorso che è chiamato a ribaltare due tra le stratificazioni più solide della macchina statale attuale. Sono l'età dei dipendenti pubblici e la scarsa formazione. Draghi parla apertamente di queste due falle. Lo fa, ancora una volta, con il linguaggio crudo della realtà. Con i numeri. "L'età media oggi dei dipendenti pubblici - dice - è di quasi 51 anni, mentre venti anni fa era di 43 anni e mezzo. Dal punto di vista demografico, quindi, per ragioni che trovano la loro radice in eventi anche lontani, c'è stato un progressivo indebolimento della struttura demografica della pubblica amministrazione". Ancora sulla formazione: "Oggi si spendono ben 48 euro a persona per la formazione del settore pubblico: ho detto 'ben' ironicamente. E un solo giorno è destinato alla formazione del personale pubblico".Si palesa così la configurazione concreta di quella spinta ai giovani che il premier ha messo come primo punto della sua agenda non appena ha ricevuto l'incarico di formare il Governo da parte del capo dello Stato. La pandemia prima e ancora oggi, insieme alla ricostruzione con il Recovery - è il ragionamento - impongono un nuovo modello di protezione del lavoro pubblico, ma anche una sua diversa valorizzazione. Un ragionamento che impatta sulla vita quotidiana di medici, infermieri, insegnanti, magistrati, forze dell'ordine, dipendenti delle amministrazioni centrali, delle Regioni e degli enti locali. Sui 3,2 milioni di dipendenti pubblici. La foce è la necessità di imbarcare nuove professionalità. Quindi giovani da assumere e in fretta. Il fidatissimo Brunetta, l'uomo di garanzia del Patto sociale con i sindacatiDraghi indica la direzione. Al fidatissimo Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, il compito di tirare su la nuova Pa. Non solo dal punto di vista dei contenuti che riguardano questioni come il rinnovo dei contratti o lo smart working. Ma anche sotto il profilo delle relazioni con i sindacati. Il primo atto di Brunetta, insieme a Draghi, è il Patto per l'innovazione e la coesione sociale. È soprattutto quest'ultimo il concetto chiave per inquadrare la stagione delle relazioni che si apre ufficialmente oggi tra il Governo e i sindacati sulla questione delicatissima della Pa.Modello Ciampi 1993. La traccia europeista che si collega al RecoveryIl modello lo esplicita Brunetta: "Con la firma di oggi vogliamo mettere le basi per la costruzione di una nuova Italia, partendo dalle intuizioni di Carlo Azeglio Ciampi per avviare un percorso che investa sulle parti sociali, sull'innovazione. È lo spirito di allora che bisogna recuperare". Ciampi, il 1993, meglio il 23 luglio di quell'anno quando l'allora premier e il ministro del Lavoro Gino Giugni siglarono il Protocollo per la politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo. Fu un accordo storico con i sindacati e le imprese, la fine di anni di conflitti sociali. Da lì nacque la contrattazione su due livelli (nazionale e integrativa), ma anche la cosiddetta politica dei redditi inquadrata nel rispetto degli obiettivi di riduzione del debito e dell'inflazione, a loro volta definiti dal Trattato di Maastricht. Quella traccia europea viene oggi recuperata dal Governo e legata al lavoro che si sta facendo sul Recovery. Dove va la nuova Pa. Assunzioni sprint, scivolo per la pensione. E lo smart working finisce nel contrattoI contenuti del Patto indicano la ricaduta dell'intesa "politica" tra il Governo e i sindacati. Le linee programmatiche illustrate martedì da Brunetta in Parlamento hanno già esplicitato alcune misure, il Patto fa da cornice e introduce anche qualche novità. Come lo smart working. È il punto 2 del Patto. La direzione è superare la gestione emergenziale. Da quando è scoppiata la pandemia, lo smart working agevolato è finito nei vari decreti anti Covid che si sono via via susseguiti. L'ottica è stata quella di incrementare man mano le quote destinate al lavoro agile, cioè il numero dei dipendenti pubblici che lavorano da casa. Ma le decisioni via legge hanno tenuto fuori tutto quello che è lo smart working: il diritto alla disconnessione, cioè le pause, i buoni pasti, i permessi, le assenze, il diritto alla formazione. Letto nell'ottica del datore di lavoro (in questo caso lo Stato) il funzionamento e la performance di un lavoro che si tiene a distanza e non in presenza. Il Patto prevede di inserire lo smart working nei prossimi contratti collettivi nazionali del triennio 2019-2021. Spetterà poi alla trattativa con i sindacati calibrare il punto di caduta di una scelta che marca comunque un orientamento e anche una discontinuità rispetto al governo Conte. Arriveranno presto (l'obiettivo è un paio di mesi) assunzioni sprint attraverso concorsi con i pc che si svolgeranno nelle fiere e nelle aule universitarie. Dentro i giovani e profili qualificati, in linea con le esigenze del Recovery. Quindi ingegneri, architetti, geologi, chimici, statistici, ma anche profili che hanno a che fare con il project management, la pianificazione, la progettazione e il controllo, il performance e risk management. Assunzioni anche per chi dovrà occuparsi di risorse umane e finanziarie, policy design, comunicazione digitale, gestione e rendicontazione dei progetti finanziati con i soldi Ue. Se da una parte si entra, dall'altra si esce. In arrivo incentivi per l'esodo di chi è vicino all'età pensionabile, ma anche di chi, come indicato da Brunetta, non è più motivato a stare nella Pa. L'incasso dei sindacati. Lo sblocco dell'aumento per gli statali (107 euro mensili) con il rinnovo dei contratti I sindacati sono dentro al Patto e in modo convinto. Il leader della Cgil Maurizio Landini certifica il tutto: "Non si tratta solo di concertazione su temi generali. Qui si contratta sulle cose concrete, specifiche. Dal punto di vista politico non ci sono dubbi: come ai tempi del Governo Ciampi, giunge dal Governo Draghi una esplicita volontà di dialogo con i sindacati". Ma al di là della volontà di essere stati tirati dentro fin dall'inizio, Cgil, Cisl e Uil ottengono anche un impegno sul rinnovo dei contratti e sui cosiddetti livelli professionali. In tempi brevi il Governo emanerà gli atti di indirizzo all'Aran (l'Agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni nella contrattazione) per i rinnovi dei contratti che interessano 3,2 milioni di dipendenti e che prevedono un aumento medio di circa 107 euro. Sono soldi che gli statali aspettano dal 2019.Stop ai tetti per i premi basati sul merito (non sull'anzianità)Ancora via i tetti dei premi che saranno legati al merito e non all'anzianità. Altri soldi - circa 700 milioni - saranno destinati ai livelli professionali. Sono soldi in più, che non andranno ciò a intaccare il bacino da 3,8 miliardi destinato al rinnovo dei contratti. Saranno dati a quei dipendenti che nel corso degli anni hanno acquisiti competenze e carichi di lavoro aggiuntivi rispetto alle conoscenze e alle mansioni iniziali. Altro punto per i sindacati è più welfare nel contratto. Nel Patto si parla di un sostegno alla genitorialità e a dare al pubblico le agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato per i premi e la previdenza complementare.Non tutti sono d'accordoLa Confsal, la Confederazione generale dei sindacati autonomi, denuncia la mancanza di "uno spirito di inclusione e di condivisione". Per il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta "il progetto di riforma della Pubblica amministrazione parte col piede sbagliato" perché taglia fuori "il primo sindacato in settori fondamentali come Giustizia, Esteri, Entrate e sicurezza". Protestano anche le Confederazioni della Pa (Cida, Cgs, Codirp, Confedir, Cosmed, Cse e Usb), rappresentative del pubblico impiego presso l'Aran. In una lettera inviata martedì a Draghi e Brunetta hanno chiesto di essere coinvolti nel patto. Venerdì, su invito del ministro, siederanno anche loro al tavolo per il rinnovo dei contratti.
corriere della sera

Contratti pubblici, patto con Draghi: nei rinnovi 107 euro in più a dipendente e smart working

La pandemia e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro. Nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando: ci tengo a confronto e dialogo». Sono le parole con cui il premier Mario Draghi, nella sala verde di Palazzo Chigi, ha introdotto la firma del Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Un patto firmato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri che prevede il rinnovo del contratto (con 107 euro in più) e l'individuazione di una disciplina del lavoro agile (smart working) per via contrattuale.Il settore pubblico «come motore» della società«Innanzitutto — ha esordito Draghi nel suo discorso — grazie a tutti voi. Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimervi quanto tenga a questo confronto e a questo dialogo. Oggi è la prima occasione formale di incontro dopo la formazione del governo e vi ringrazio molto. Voglio ringraziare il ministro Brunetta, che ha preparato questo patto. Grazie ancora alle Confederazioni qui presenti. Il buon funzionamento del settore pubblico è al centro del buon funzionamento della società. Se il primo funziona, funziona anche la seconda. In caso contrario, la società diventa più fragile, più ingiusta. Per questo bisogna considerare questo ruolo centrale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici. Questo è ancor più vero con la pandemia, se pensate alla capacità e al sacrificio dei medici, degli infermieri, degli insegnanti, delle forze dell'ordine, del personale degli enti territoriali e statali nel fornire i servizi essenziali». La valorizzazione del personaleIl patto stabilisce che coesione sociale e creazione di buona occupazione saranno i pilastri di ogni riforma e di ogni investimento pubblico previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nello specifico, gli obiettivi sono quattro: riconoscere alla Pubblica amministrazione il ruolo centrale di motore di sviluppo e catalizzatore della ripresa perché la semplificazione dei processi e un massiccio investimento in capitale umano sono strumenti indispensabili per attenuare le disparità storiche del Paese, curare le ferite causate dalla pandemia e offrire risposte ai cittadini adeguate ai bisogni. In secondo luogo, assicurare la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nell'innovazione dei settori pubblici, sostenuta dagli investimenti in digitalizzazione e avviare, inoltre, una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e porti a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021.Valorizzare, infine, il personale pubblico in servizio e stabilire il diritto-dovere soggettivo di ogni pubblico dipendente alla formazione. Il personale pubblico, quindi, va valorizzato. E su questo Draghi, che ha fornito anche dei numeri, è stato chiaro: «A fronte della centralità del settore pubblico, con riferimento alla situazione attuale, c'è veramente molto da fare. Partiamo da due numeri: l'età media oggi dei dipendenti pubblici è di quasi 51 anni, mentre venti anni fa era di 43 anni e mezzo. Dal punto di vista demografico, quindi, per ragioni che trovano la loro radice in eventi anche lontani, c'è stato un progressivo indebolimento della struttura demografica della pubblica amministrazione».L'aumento di 107 euro e lo smart workingAnche per questo il governo emanerà in tempi brevi gli atti di indirizzo all'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) per il riavvio della stagione contrattuale:i rinnovi interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici per un aumento medio di circa 107 euro. Con l'importante novità che saltano i limiti indicati nel 2017 ai premi di produttività nella Pubblica amministrazione. Nei futuri contratti collettivi nazionali del pubblico impiego, inoltre, sarà definita una disciplina normativa ed economica del lavoro agile (smart working) che superi l'attuale assetto emergenziale garantendo condizioni di lavoro trasparenti e conciliando le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con quelle delle pubbliche amministrazioni. «Il confronto in sede Aran — si legge nel patto firmato tra le parti — sarà l'occasione per definire le linee di intervento sullo smart working perché si eviti una iper regolamentazione legislativa e vi sia più spazio per la contrattazione di adattare alle esigenze delle diverse funzioni queste nuove forme di lavoro che, laddove ben organizzate, hanno consentito la continuità di importanti servizi pubblici anche durante la fase pandemica».
Le nuove professionalità e competenze. Attraverso i contratti del 2019-2021 si provvederà alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze. E saranno disegnate politiche formative di ampio respiro, con particolare riferimento alle competenze informatiche e digitali e a specifiche competenze avanzate di carattere professionale. Sarà infine valorizzato il ruolo della contrattazione integrativa e saranno implementati gli istituti di welfare contrattuale, anche con riferimento al sostegno alla genitorialità e all'estensione al pubblico impiego delle agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato per la previdenza complementare e i sistemi di premialità.
L'investimento in formazione. C'è un altro aspetto su cui Draghi ha insistito molto: la formazione. «Oggi — ha sottolineato il premier — si spendono "ben" 48 euro a persona per la formazione del settore pubblico: ho detto "ben" ironicamente. E un solo giorno è destinato alla formazione del personale pubblico. In questa situazione dobbiamo considerare due eventi. Primo: la pandemia ci ha fatto riflettere su tanti aspetti del nostro modo di vivere, ma certamente ci ha rivelato la centralità del settore pubblico nel proteggere il nostro modo di vita. Nel proteggere la qualità della nostra vita. Il secondo è il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questi eventi richiedono nuove professionalità, investimenti in formazione e nuove forme di lavoro. Se pensiamo allo sviluppo del lavoro in smart working, vediamo come è cambiato il nostro modo di lavorare; nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è il percorso che stiamo iniziando oggi. Il patto è sicuramente un evento di grande importanza per il metodo, per il contenuto, per questa relazione di dialogo che c'è. Ma è, ricordiamocelo, il primo passo. Molto, se non quasi tutto, resta da fare. Ed è con l'augurio che sapremo tener fede al contenuto di questo piano, alle aspettative e alle promesse di questo piano, che vi ringrazio di nuovo tutti, per oggi. Grazie».
La soddisfazione dei sindacati e di Brunetta. Parole che ovviamente sono piaciute ai sindacati. «Non si tratta solo di concertazione su temi generali — ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini — qui si contratta sulle cose concrete, specifiche. Dal punto di vista politico non ci sono dubbi: come ai tempi del governo Ciampi, giunge dal governo Draghi una esplicita volontà di dialogo con i sindacati». Considerazioni che fanno da eco a quelle del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta: «La firma di oggi assegna alla coesione sociale non una semplice ripetizione retorica, ma un valore fondante di uno Stato che si rinnova, si modernizza sul valore della persona e della partecipazione. Puntare sulle persone al servizio dello Stato deve significare guardare avanti, insieme, più forti». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario generale Cisl Luigi Sbarra: «È un accordo che guarda al presente per vincere la sfida immediata della pandemia e della crisi occupazionale cogliendo appieno le difficoltà per rispondere immediatamente ai bisogni della società. E guarda anche al futuro perché punta su un rinnovato ruolo della Pa come motore propulsivo del rinnovamento e l'innovazione del Paese». «In uno stato democratico — ha aggiunto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri — la Pa garantisce ogni giorno i servizi essenziali: ecco perché rafforzare i servizi pubblici significa garantire pari opportunità e pari diritti».
Il precedente di Ciampi. Il riferimento alla pace sociale di Ciampi riporta al 23 luglio del 1993, quando l'allora presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi e il ministro del Lavoro, Gino Giugni, siglarono il «Protocollo per la politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo», un accordo storico con i sindacati e le associazioni imprenditoriali — tanto da essere definito il modello a due livelli, nazionale e integrativo, aziendale o territoriale — che pose fine a due anni di aspri conflitti sancendo il criterio della concertazione delle parti sociali e fissando le regole della contrattazione. Quell'insieme di norme avviò la stagione della politica dei redditi, stabilendo la coerenza dei comportamenti contrattuali con il rispetto dei diritti collettivi e degli obiettivi macroeconomici di riduzione rapida del debito e dell'inflazione, in linea con i parametri del Trattato di Maastricht. L'accordo, rispettato con lealtà, consentì all'economia di tornare a crescere. L'auspicio è che possa avvenire anche oggi.

agrigentonotizie.it
Coronavirus, il bollettino dell'Asp: 70 i nuovi positivi, a Favara è arrivata la variante inglese


Boom di contagiati nell'Agrigentino. Ben 70 - secondo il report dell'Asp - su 492 tamponi effettuati coloro che sono risultati positivi. E a Favara - secondo quanto reso noto dal sindaco Anna Alba - si registrano anche dei contagi da variante inglese. Tre le persone ricoverate nelle ultime ore e gli agrigentini ospedalizzati salgono a 37, mentre i guariti sono stati 32. I ricoveriIn degenza ordinaria/subintensiva, oggi, ci sono 33 agrigentini. Ben 26 sono al "San Giovanni di Dio" di Agrigento, 6 al "Giovanni Paolo II" di Sciacca e uno in un ospedale fuori provincia. Due le persone in Terapia intensiva e altrettante quelle sistemate in strutture lowcareL'andamento Agrigento, stando al report dell'Asp, risulta avere 66 "attualmente positivi". Soltanto nella giornata odierna "si sono registrati 17 nuovi casi a fronte di 10 guariti - ha spiegato il sindaco Franco Micciché - .  Il totale delle persone in trattamento è quindi di 66. E anche se l'Ssp parla di 7 casi  da attribuire a migranti  isolati al centro di accoglienza San Giuseppe Maria Tomasi, la situazione è sempre molto seria".Ben 14 i positivi della piccola Alessandria della Rocca, 22 ad Aragona dove il sindaco, già ieri, ha chiuso tutti gli istituti scolastici; 6 a Bivona; 4 a Calamonaci; 12 a Caltabellotta; 26 a Camastra; 1 a Cammarata; 14 a Campobello di Licata; 22 a Canicattì. "Due nuovi casi di positività per altrettanti dipendenti comunali operanti ai Servizi demografici - ha reso noto il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura - . Così come da protocollo si sta provvedendo al tracciamento dei soggetti con cui hanno avuto stretto contatto per attuare le procedure previste dalla normativa in materia di contenimento dei contagi. A scopo precauzionale gli uffici Demografici (stato civile, elettorale e anagrafe) rimarranno chiusi al pubblico domani 11 e venerdì 12 marzo. Saranno garantiti i servizi essenziali (dichiarazione di nascita e denuncia di morte) attraverso il numero 328 2722491. Si informa altresì che il termine di rinnovo delle carte di identità scadute o in scadenza è stato prorogato al 30 aprile 2021". Tornando al bollettino dell'Asp, Casteltermini è a 5 positivi; Cianciana a 11; Favara - dove il sindaco ha comunicato, appunto, casi di variante inglese - è a 18; Joppolo ha un unico contagiato; Licata: 18; Lucca Sicula: 3; Menfi: 2; Montallegro: 2; Montevago: 14; Naro: 2; Palma di Montechiaro: 27; Porto Empedocle: 84; Racalmuto: 3; Raffadali: 70; Ravanusa: 4; Realmonte: 1; Ribera: 22; San Biagio Platani: 2; San Giovanni Gemini: 6; Sant'Angelo Muxaro: 1; Santa Elisabetta: 7; Santa Margherita di Belìce: 5; Santo Stefano Quisquina: 3; Sciacca: 80; Siculiana: 42 e Villafranca Sicula: 6.  Sono ancora Covid-free, invece, Sambuca di Sicilia; Grotte; Comitini; Cattolica Eraclea; Burgio.  ".

gds.it
Le modifiche al Dpcm: verso la chiusura di bar e ristoranti nel weekend in tutta Italia

Il primo Dpcm del governo Draghi è entrato in vigore da meno di una settimana ma è già destinato a subire delle modifiche. La cabina di regia si è riunita ieri a Palazzo Chigi e ha esaminato il recente parere espresso dal Comitato tecnico scientifico sulle ulteriori misure da adottare per piegare la curva dei contagi da Coronavirus.A farne le spese potrebbero essere ancora bar e ristoranti: per loro si profila una chiusura totale il sabato e la domenica anche anche nelle regioni che si trovano in fascia gialla. Un intervento che ricalca quanto chiesto dagli esperti del Cts, secondo cui bisognerebbe agire nei weekend esattamente come fatto a Natale: una zona rossa in tutta Italia per evitare il più possibile gli assembramenti.Con questa nuova misura, nei weekend sarebbe vietata l'apertura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie per l'intera giornata e verrebbe consentito l'asporto di cibo e bevande fino alle 18 per i bar e fino alle 22 per ristoranti, enoteche e vinerie e la consegna a domicilio. L'ipotesi di una nuova stretta però fa già montare la protesta dei ristoratori, ridotti allo stremo dopo un anno di restrizioni e chiusure."Si sta scegliendo di condannare a morte un intero settore - denuncia Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia -. La salute prima di tutto, certo, ma è stato miope prima non tradurre in azioni le valutazione del Cts su contagi e ristoranti, e poi ignorare le differenze fra chi ha messo in campo sforzi enormi per adeguarsi alle norme e quegli esercizi che invece non hanno la possibilità di evitare gli assembramenti, era il momento di distinguere fra ristoranti e bar ma non è stato fatto".
"In gioco, considerando l'insieme di una filiera iperconnessa che va dalla produzione alla ristorazione, ci sono 240 mila posti di lavoro -  ricorda Scordamaglia - il rischio è di uscire dall'emergenza sanitaria e non avere le forze per superare un'emergenza economica che si annuncia senza pari e che non riguarda solo ristoranti ma un intero settore produttivo, l'agroalimentare, e le sue filiere d'eccellenza".

giornale di sicilia
Svolta nella Pubblica amministrazione Dal rinnovo dei contratti allo smart working, l'obiettivo è una burocrazia più efficiente

Dal rinnovo dei contratti allo smart working. Arriva il «Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale» firmato a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Il primo del Governo Draghi, che nella Sala verde ospita la cerimonia e rimarca da un lato la centralità del settore pubblico, anche se «con riferimento alla situazione attuale, c'è veramente molto da fare» dice soffermandosi poi in particolare sull'età media dei dipendenti pubblici e sulla formazione. E dall'a ltro rimarca, rivolgendosi ai sindacati, «quanto tenga a questo confronto e a questo dialogo», come già espresso nel corso delle consult azioni. Il Patto «inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali», sostiene Brunetta. Sottolinea che la scelta del premier «di valorizzare» con la sua firma l'accordo, «pone questo nuovo inizio sotto i migliori auspici». E ricorda Carlo Azeglio Ciampi, con l'accordo del 1993 sulla politica del redditi. Un metodo apprezzato da tutti i sindacati, con la Cisl in particolare che parla di «ritrovata concertazione». E proprio in questo contesto si aprirà la stagione per il rinnovo contrattuale, sottolinea il ministro, facendo sapere ai sindacati di convocarli per venerdì 12 marzo «con l'obiettivo di avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il migliore segno di ripartenza. Un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni di lavoro». Sul tavolo di confronto la riforma della Pubblica amministrazione ed i rinnovi contrattuali 2019-2021, che interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici e prevedono un aumento medio a regime di circa 107 euro, considerando tutto il personale statale compresi i dirigenti, secondo i calcoli dell'Aran già elaborati sulla base delle risorse stanziate nelle relative tre leggi di Bilancio: risorse che ammontano a 1,1 miliardi per il 2019, 1,750 miliardi per il 2020 e 3,775 miliardi per il 2021 (al lordo dell'elemento perequativo, un "cuscinetto" per i redditi più bassi). Un incremento poco sopra il 4%. Depurandolo dall'elemento perequativo, l'i ncremento si riduce al 3,8%, a circa 100 euro. I rinnovi e la contrattazione sono proprio uno dei sei punti su cui è costruito il Patto, insieme alla disciplina del lavoro agile; revisione dei sistemi di classificazione professionale; formazione del personale; sistemi di partecipazione sindacale; welfare contrattuale. Per quanto riguarda lo smart working, nella prospettiva di superare la gestione emergenziale - al momento lo stato di emergenza è fissato fino al prossimo 30 aprile e consente il ricorso «semplificato» ovvero senza la necessità di un accordo - si guarda alla sua disciplina nell'ambito dei prossimi contratti 2019-2021: temi come il diritto alla disconnessione, alla formazione specifica, alla protezione dei dati personali. Una cornice positiva, per i sindacati. «È un atto molto importante sia per i contenuti del Patto sia per il significato che ha», sottolinea il leader della Cgil Landini, apprezzando «la scelta di investire sul lavoro, sull'innovazione, sulla buona occupazione, sulla formazione» e l'apertura della stagione contrattuale. «Imprimiamo una spinta partecipata alla ripartenza del Paese nel segno di una nuova concertazione e di un nuovo dialogo sociale da sostenere ed estendere a tutti gli ambiti delle riforme», sostiene Sbarra, della Cisl. «Investire nella Pubblica amministrazione e garantire un comparto efficiente è nell'interesse dei cittadini», sottolinea il segretario della Uil Bombardieri, rimarcando «la scelta del metodo e della coesione sociale» e l'avvio del «nuovo percorso di relazioni sindacali». Su un piano parallelo, le previste assunzioni di giovani nella pubblica amministrazioni con la promozione dei concorsi su cui si è già raggiunto un accordo tra Governo e organizzazioni sindacali.

Ordinanza di Musumeci. Scatteranno da domani per 15 giorni Altre cinque zone rosse e scuole chiuse in 24 comuni
Altre cinque zone rosse in Sicilia, da domani per 15 giorni, e scuole chiuse da lunedì fino al 20 marzo in una ventina di comuni che hanno superato la soglia di 250 positivi al SarsCov2 ogni 100 mila abitanti: è quanto prevede la nuova ordinanza firmata ieri sera dal presidente Musumeci, sulla base del report epidemiologico dell'assessorato alla Salute e delle richieste arrivate dai sindaci. Nel dettaglio, ai tre paesi già off-limits, San Cipirello, San Giuseppe Jato e Riesi, si aggiungono adesso Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde nel Palermitano, Montedoro nel Nisseno, Portopalo di Capo Passero nel Siracusano e Raffadali in provincia di Agrigento dove ad oggi si contano una settantina di contagiati e il sindaco, Silvio Cuffaro, poco prima della decisione di Palazzo d'Orleans, aveva già sospeso la didattica in presenza e limitato le uscite dei residenti agli acquisti essenziali. Oltre alle zone rosse, dove le scuole resteranno comunque chiuse, questi i comuni interessati dallo stop alle lezioni in presenza: Acate, in provincia di Ragusa, Alessandria della Rocca, Caltabellotta e Camastra nell'Agrigent ino, Isola delle Femmine, Torretta, Villabate e Ventimiglia di Sicilia in provincia di Palermo, Castell'Umberto, Cesarò, San Teodoro e Sant'Alessio Siculo, nel Messinese, Delia, Milena, Mussomeli, Serradifalco, Vallelunga Pratameno e Villalba nel Nisseno. Scuole chiuse, ma su ordinanza del sindaco e fino al 16 marzo, pure a Scicli, dove si contano 80 dei 441 contagi attivi nella provincia di Ragusa, troppi per il primo cittadino, Enzo Giannone, che ha chiesto all'Asp iblea di valutare l'andamento epidemiologico nel suo comune, «dandone immediata comunicazione al presidente della Regione per l'assunzione di eventuali altri provvedimenti». Intanto, dopo giorni di relativa stabilità e a poco meno di un mese dall'entrata in zona gialla, con quasi 700 casi la Sicilia registra un brusco rialzo nel bilancio giornaliero dei positivi, sfiorando altezze che non si vedevano dal 4 febbraio, e a trainare verso l'alto la curva epidemiologica è sempre la provincia di Palermo. Tuttavia, a fronte dell'aumento di tamponi processati nelle 24 ore, il tasso di positività resta invariato e nel bollettino dell'emergenza l'Isola si conferma all'undicesimo posto tra le regioni con più infezioni quotidiane, ancora lontana, dunque, dalla velocità di diffusione raggiunta dal virus in mezza Italia. Nel dettaglio, il ministero della Salute indica nel territorio 695 nuovi contagi, cento in più rispetto all'incremento di martedì scorso su 8525 test molecolari eseguiti (1152 in più) per un rapporto tra infezioni e test pari all'8,1%, mentre il bacino degli attuali positivi, con un decremento di 521 unità, scende a quota 13681 di cui 667 (due in più) ricoverati in area medica e 108 (quattro in meno) nelle terapie intensive. I decessi registrati dall'inizio dell'epidemia salgono invece a 4287, con 15 vittime nelle ultime ore tra le quali un capo squadra del comando dei vigili del fuoco di Palermo, un paziente di Roccamena e un residente di Riesi risultato positivo tre giorni fa. Questa la distribuzione dei nuovi casi in scala provinciale: 291 a Palermo, 186 a Catania, 65 ad Agrigento, 42 a Siracusa, 38 a Ragusa, 33 a Messina, 20 a Caltanissetta, 14 a Trapani e sei a Enna.( *A D O* ) 

GRANDANGOLO
 MANUTENZIONE STRADE PROVINCIALI, ENTRO IL 26 MARZO LE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE L'IMPORTO DEI LAVORI A BASE D'ASTA È DI 825.000,00 EURO

Dovranno pervenire entro le ore 12:00 del prossimo 26 marzo 2021 le manifestazioni di interesse alla procedura negoziata per l'Accordo quadro con un solo operatore economico relativo ai lavori di manutenzione straordinaria lungo le strade provinciali. Si tratta di un'indagine di mercato svolta integralmente in modalità telematica per l'individuazione dei soggetti da invitare alla procedura negoziata, secondo le modalità specificate nel bando, consultabile sul sito internet del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'importo dei lavori a base d'asta è di 825.000,00 euro (compresi 24.750,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio delle imprese ammesse verrà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il 29 marzo 2021 alle ore 09:00 nella sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Via Acrone 27, Agrigento). Il progetto elaborato dallo staff tecnico del Settore Infrastrutture Stradali prevede interventi per la risagomatura del piano viabile, ripristino delle opere di presidio stradale esistenti, costruzione di nuove cunette, realizzazione di gabbioni metallici con pietrame per contrastare lo scivolamento di fango e detriti sulle carreggiate, rimozione di detriti e fanghiglia dalla sede stradale in seguito ad eventi atmosferici, discerbatura e pulitura di banchine e cunette, manutenzione di segnaletica stradale e barriere di protezione incidentate. L'appalto, che verrà aggiudicato con il criterio del minor prezzo, rientra nel quadro più generale degli interventi previsti dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il miglioramento della viabilità interna, per il quale sono state ulteriormente incrementate le somme in bilancio rispetto agli anni passati. 

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 FINANZIARIA INCARDINATA IN AULA, TORNA IL TAGLIO ALLE PENSIONI REGIONALI, PIOGGIA DI CONTRIBUTI 135 GLI ARTICOLI ADESSO DA DISCUTERE A SALA D'ERCOLE


E' finalmente approdata all'Aes la Legge di stabilità siciliana. Con un ritardo di quasi una settimana la norma è stata coordinata dagli uffici della Commissione Bilancio ed è poi passata al vaglio della Presidenza. Inizialmente composta da 120 articoli, stralciata ad 80 con l'intervento della Presidenza si è gonfiata a dismisura in Commissione bilancio e per questo ci sono voluti giorni di coordinamento e risistemazione per arrivare a 135 articoli Torna il taglio alle pensioni dei regionali e alla spesa generale Sono tante le norme contenute nella legge di stabilità regionale incardinata nel pomeriggio in aula e che l'Assemblea regionale esaminerà a partire da lunedì prossimo. Al testo originario depositato dal governo, i deputati hanno aggiunto decine e decine di emendamenti, approvati nelle commissioni di merito e al Bilancio, molti dei quali di tipo ordinamentale anche perché la coperta finanziaria è corta. Confermate le norme sul contributo di solidarietà ai pensionati regionali e quelle sui tagli alla spesa imposti dall'accordo con lo Stato sul disavanzo, per quest'anno pari a 40 milioni di euro. Una pioggia di piccoli contributi Scorrendo il testo che potrebbe comunque essere modificato dall'aula e al momento composto da 135 articoli emergono norme di varia natura: 250 mila euro alla Rete Mediterranea per la salute degli animali presso l'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia; l'avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica, al fine di sopperire alla richiesta di fornitura della stessa derivante dal rapporto di fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali, con oneri a carico del Fondo sanitario regionale; il rimborso al 50% del servizio di emergenza urgenza, già svolto o in itinere, dalle associazioni di volontariato per la gestione delle eccedenze legate all'emergenza Covid19; un contributo per favorire progetti relativi all'insediamento, alla promozione e allo sviluppo del sistema delle residenze artistiche, quali esperienze di rinnovamento dei processi creativi, della mobilità, del confronto artistico nazionale e internazionale; la stabilizzazione del personale dei Consorzi di bonifica, in misura non superiore al 50 per cento dei posti disponibili, previo espletamento di procedure concorsuali riservate per soggetti che abbiano prestato servizio in favore dei consorzi con contratto a tempo determinato. Il territorio e gli alimenti 200 mila euro per interventi di manutenzione straordinaria, valorizzazione e messa in sicurezza del canale Galermi in provincia di Siracusa; 500 mila euro in favore dell'Agenzia per la sicurezza e il controllo degli alimenti di Ispica per garantire i necessari controlli per la sicurezza alimentare sull'intera filiera agro-industriale; aumento dei componenti della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS; 200 mila euro di incentivi per l'acquisto di auto elettriche o ibride; un contributo in favore del Consorzio agrario provinciale di Caltanissetta in liquidazione, da destinare agli ex lavoratori per la mancata erogazione degli emolumenti; 600 mila euro per cofinanziare con l'Anas il rafforzamento dei servizi di vigilanza e manutenzione stradale tramite il personale del bacino ex Keller; il riconoscimento dell'anzianità di servizio maturata presso le amministrazioni di provenienza al personale dell'ex Arra; un contributo a favore del Cral Trinacria; l'istituzione della "Fondazione Riso" per la cura e la gestione del museo d'arte moderna e contemporanea" di Palermo; un contributo per la rassegna "Cinema City". Nubifragi e industria C sono poi interventi in favore delle imprese dell'Area Industriale di Dittaino, danneggiate dal nubifragio del 23 settembre; un contributo straordinario in favore dell'Ipab Giovanni XXIII diì Marsala e per la riabilitazione terapeutica degli alunni audio e fonolesi del convitto audiofonolesi di Marsala; l'attribuzione della pensione integrativa anche in favore dei dirigenti ex Eas in liquidazione. Ristori, recuperi e sport Sono previsti contributi ai comuni per interventi sulle sale cinematografiche, alle imprese che gestiscono le sale; ristori per il settore della ristorazione, dell'organizzazione wedding e delle cerimonie e della moda, per il settore dell'organizzazione eventi e del noleggio auto e autobus con conducente. E ancora: il risanamento costiero tratto Santa Margherita-Galati Marina Messina; acquisizione della Torre Ventimiglia nel comune di Montelepre; recupero dell'area di Palermo sulla quale insisteva Villa Deliella con la creazione di un museo del Liberty; il riconoscimento da parte della Regione siciliana del Koshido Budo (la via della ricerca dell'equilibrio) come disciplina marziale e come metodo educativo originario della Sicilia; la sospensione a favore delle cooperative giovanili del pagamento delle rate scadute e non pagate, nonché di quelle in scadenza, già prorogate fino al 31 dicembre del 2018, relative a crediti di esercizio e mutui concessi dall'Ircac. E adesso il via alla "battaglia" d'aula nella speranza che tutto questo lavoro non venga demolito dall'eventuale bocciatura dei bilanci precedenti.

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 AL VIA I LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA SP32 RIBERA-CIANCIANA
 Sono stati avviati i lavori di manutenzione straordinaria della SP32 Ribera-Cianciana, che saranno eseguiti dal Genio Civile di Agrigento, in virtù di apposito accordo istituzionale tra il Libero Consorzio dei Comuni Agrigentini e l'Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità, guidato dall'On. Marco Falcone. I lavori, che impegnano risorse stanziate dalla Regione per 1,2 milioni di euro, consistono sommariamente nel consolidamento dei tratti stradali soggetti a frana, nel ripristino della pavimentazione stradale dissestata e della segnaletica orizzontale. Tutto ciò, al fine di ripristinare buone condizioni di transito di sicurezza per gli automobilisti, lungo tracciati stradali fondamentali per collegare, non solo Ribera a Cianciana, ma anche i comuni dell'entroterra agrigentino - come Bivona, Santo Stefano Quisquina ed Alessandria della Rocca- alla viabilità principale. "Siamo lieti di continuare ad offrire il nostro contributo, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, affinché possa essere ridotto quel gap infrastrutturale che ha progressivamente isolato la provincia di Agrigento, tarpando le ali al suo sviluppo socio-economico. Nel corso del 2020, abbiamo sbloccato ben 24 cantieri relativi ad infrastrutture importanti per il nostro territorio ed abbiamo progettato ed eseguito, in tempi estremamente ridotti, la pavimentazione delle strade agrigentine attraversate dal giro di Italia. Adesso, sempre in attuazione alle politiche del Presidente Musumeci e dell'Assessore al ramo Falcone, abbiamo assunto il ruolo di soggetto attuatore di una serie di lavori di manutenzione di diverse strade Provinciali, che saranno eseguiti durante il corrente anno 2021. Entro la fine del mese di marzo saranno infatti avviati anche i lavori di manutenzione di ampi tratti delle Strade Provinciali n°24 Burgio-Lucca Sicula, n°35A Portella di Sciacca-Lucca Sicula, n°35B Lucca Sicula- Bivio SS380, n°47 S.Anna-Villafranca Sicula, n°88 di collegamento tra la SP36 e la SP47 e della strada ex consortile n°11 Calamonaci-Villafranca Sicula". Il programma che eseguirà il Genio Civile di Agrigento, per la riqualificazione della strade provinciali, si arricchirà presto anche dei lavori di manutenzione della panoramica dei templi, per la parte su cui non è intervenuto il Libero Consorzio dei Comuni agrigentini, della SP15, che collega l'Ospedale San Giovanni di Dio alla viabilità principale ed al Comune di Agrigento, della SP12 Naro-Campobello di Licata e della viabilità di collegamento tra la SP71-A e la SP71-B, che comprende via dei Giardini e Viale delle Dune, nel litorale di San Leone. I suddetti lavori, che impegnano risorse stanziate dal Governo Musumeci, per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro, saranno eseguiti dalla ditta "Minnella Michelangelo Srl", risultata aggiudicataria a seguito di procedura aperta bandita dal Dipartimento Regionale Tecnico, diretto dall'Arch. Salvatore Lizzio, in attuazione dell'accordo quadro n°4 del 9 aprile 2020.

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