giornale di sicilia
Ex Provincia,
il bilancio
è in dirittura
d'arrivo
Il Libero consorzio si dota dello strumento finanziario per portare avanti
l'azione amministrativa. Il commissario ha approvato lo schema del bilancio di previsione 2021 e il Documento unico di programmazione.
« L'ente - dice Vincenzo Raffo - ha completato il percorso tenendo conto delle risorse a disposizione per migliorare i servizi ed assolvere i compiti istituzionali. La razionalizzazione della
spesa per il personale e il collocamento in quiescenza di numerosi dipendenti richiederanno, un intervento
per assicurare particolari figure professionali indispensabili per il funzionamento del Libero consorzio». L'ap -
provazione definitiva del bilancio
2021 avverrà nelle prossime settimane con una delibera del commissario
con i poteri del consiglio, dopo che i
revisori dei conti avranno espresso il
loro parere. Il bilancio di previsione
2021 contiene entrate per un totale di
96.861.497 euro. Le entrate correnti di
natura tributaria ammontano a
23.220.000 euro, i trasferimenti a
25.979.990 euro, le entrate tributarie
extra per 1.277.186 euro, le entrate in
conto capitale per 46.384.340 euro. Le
uscite prevedono spese correnti per
50.491.711 euro e spese per investimenti per 59.248.098 euro. Le spese
per gli investimenti sono destinate in
prevalenza agli interventi su viabilità,
infrastrutture stradali, all'edilizia
scolastica. Previste le somme per garantire il diritto allo studio.( * PA P I * )
infrastrutture stradali
Caltanissetta, una bretella
fra la A-19 e Agrigento
Cento giorni per costruire una bretella provvisoria per bypassare Caltanissetta e raggiungere Agrigento per gli
automobilisti in arrivo o diretti sulla
Catania-Palermo. Presentato il progetto di realizzazione del collegamento tra il nuovo viadotto San Filippo Neri e l'esistente statale 640, in corrispondenza della galleria Sant'Elia.
Tre in realtà sono i nuovi cantieri
che interesseranno l'imponente opera viaria in procinto di essere avviati o
che lo sono da qualche giorno. La galleria Caltanissetta per i lavori di costruzione dei baypass, i pozzi di fondazione del viadotto San Giuliano
nuovo, i viadotti demoliti e da demolire. Ieri la verifica nei cantieri del sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri insieme ai vertici
dell'Anas per valutare lo stato dei luoghi. A guidare la spedizione composta da giornalisti ed addetti ai lavori il
commissario straordinario Raffaele
Celia e il direttore dei lavori Carlo Damiani. Presenti i sindaci di Caltanissetta e di Agrigento, Roberto Gambino e Franco Micciché.
Per ciò che riguarda bretella sarà
una boccata d'aria per chi attraversa
la A19 ed arriva a Caltanissetta. Anche dal versante agrigentino ci sono
state numerose pressioni affinchè venisse realizzata. Il percorso nuovo
partirà dall'attuale 640 alla vecchia
sede dalla galleria Sant'Elia fino al viadotto San Giuliano vecchio si scenderà attraverso la bretella provvisoria e
si raggiungerà la nuova statale 640
davanti all'imbocco della galleria
Calt anissett a.
L'altra notizia importante è la
chiusura della perizia di variante per
la grande Galleria quella sul versante
agrigentino per semplificare. «I fondi
ci sono tutti ha detto Giancarlo Cancelleri - la perizia di variante si è attestata intorno ai 25 milioni di euro
adesso troverà un nuovo finanziamento siamo già al Cipe con un nuovo finanziamento il ministero lo ha
sempre detto che i fondi non sarebbero mancati. Con una delibera assegneremo 25 milioni di euro che saranno presi. Con la perizia di variante
che unita ai lavori ancora che dovranno essere completati per un ammontare 11 milioni di euro ed ai 50 milioni
che sono necessari per la demolizione e la ricostruzione del viadotto San
Giuliano portano la fine dei lavori ad
una cifra che è prossima ai 200 milioni di euro». (*IB*)
crisi idrica anche in provincia
Siciliacque, le Ati pronte all'azione legale
L'Amap di Palermo ha deciso di trattenere le somme extra versate a Siciliacque per pagare le scorte idriche dal
2016. Le Ati, le associazioni di Comuni
che curano la distribuzione a livello
provinciale, sono pronte a un'azione
legale contro la partecipata regionale.
E le associazioni dei consumatori
hanno attivato i propri avvocati per
aiutare gli utenti a chiedere i rimborsi
delle bollette pagate a tariffe definite
da una sentenza illegittime.
È uno tsunami che si sta abbattendo sulla partecipata (per il 25% dalla
Regione e per il 75% dalla multinazionale francese Veolia), erede dal 2004
del ruolo dell'Eas. Al punto che Siciliacque ha già fissato per il 4 agosto un
consiglio di amministrazione in cui
affrontare le conseguenze della sentenza del Cga. L'8 luglio il Consiglio di
Giustizia amministrativa ha dichiarato illegittime le tariffe decise e applicate da Regione e Siciliacque dal 2016
perché non poteva essere un ente regionale a decidere il costo dell'a cq u a
ma questo andava determinato dalle
Ati in ogni provincia.
Le maxi tariffe in Sicilia
«La sentenza chiarisce che la tariffa
applicata in Sicilia - osserva Alfio La
Rosa, presidente di Federconsumatori - è risultata troppo elevata». In Sicilia il prezzo dell'acqua è di 0,696 euro
al metro cubo, il doppio di quanto si
paga in altre regioni. Si tratta del costo
alla fonte, pagato a Siciliacque soprattutto dalle società che poi rivendono
ai singoli cittadini. Ciò ha portato a
una giungla di costi: Federconsumatori ha messo in evidenza che una famiglia di 3 persone per un consumo
medio di 150 metri cubi paga 360 euro
ad Agrigento, 444 a Caltanissetta, 178
a Catania, 561 a Enna, 231 a Messina,
317 a Palermo, 350 a Ragusa, 234 a Siracusa e 264 a Trapani.
Le azioni legali
Il punto è che ad agire contro Siciliacque non possono essere autonomamente gli utenti. O almeno non ovunque. Ciò, spiega La Rosa, può avvenire
solo dove Siciliacque serve direttamente le case senza passare da società
intermediarie (come è l'Amap). E proprio per aiutare questi utenti Federconsumatori si sta muovendo: «Una
class action non è possibile - spiega La
Rosa - ma i nostri avvocati stanno studiando la sentenza del Cga per predisporre le eventuali azioni legali e ottenere i rimborsi delle somme extra».
Le mosse dei sindaci
Le associazioni dei consumatori stanno però pressando le Ati perché si rivalgano su Siciliacque in modo da ottenere rimborsi e/o tagli delle future
bollette che permettano un alleggerimento dei costi per gli utenti. L'Ati di
Agrigento, guidata dal sindaco di
Sciacca Francesca Valenti, si sta già
muovendo: «I nostri legali stanno studiando se applicare un meccanismo
di compensazione sui costi delle future scorte idriche o se chiedere il rimborso a Siciliacque di quanto già pagato in più dal 2016 a oggi». Amap invece
ha già deciso di optare per una compensazione: «Noi - spiega l'ammini -
stratore Alessandro Di Martino - stiamo calcolando quanto abbiamo versato in più a Siciliacque e lo tratterremo dalle prossime forniture». Lo stesso sarebbero pronte a fare le altre Ati.
In questa seconda opzione al cittadino non toccherà alcun rimborso perché sia l'Amap che le altre società che
hanno acquistato da Siciliacque hanno poi rivenduto a prezzi diversi e
quasi sempre più bassi.
La strategia di Siciliacque
È una partita che vale decine di milioni per Siciliacque. Ieri la partecipata
ha letto in modo diverso la condanna
dei magistrati amministrativi: «La
sentenza del Cga riguarda unicamente l'identificazione del soggetto competente a determinare la tariffa. Non
entra infatti nel merito della congruità, ossia del calcolo». Secondo Siciliacque «la tariffa dell'acqua all'ingrosso è
sempre stata elaborata in base agli algoritmi e al sistema di calcolo reso disponibile dall'Autorità per la Regolazione di Energia, Reti e Ambiente». La
società scommette sul fatto che quando verrà individuata la nuova tariffa,
questa non si discosterà molto dalla
attuale. E tuttavia Siciliacque fa sapere di «aver già comunicato ai gestori
d'ambito e alle Ati che, se la tariffa approvata dal nuovo soggetto dovesse
essere diversa dalla vecchia, si genereranno dei conguagli positivi o negativi da inserire nelle tariffe dei prossimi
anni. Non ci sono i presupposti per
eventuali ricorsi non essendoci ancora una tariffa di riferimento. E comunque scatterebbe sempre il meccanismo dei conguagli».
rifiuti
Rifiuti, 17 nuovi
centri di raccolta
l Diciassette nuovi Centri
comunali di raccolta per i rifiuti e
tredici progetti per il
potenziamento, l'ampliamento e
l'adeguamento di strutture
esistenti. A finanziarli, con oltre
21 milioni di euro, il governo
Musumeci con l'obiettivo di
incrementare la raccolta
differenziata e aiutare gli enti
locali nella gestione del servizio.
Il dipartimento regionale Acqua e
rifiuti ha pubblicato l'elenco dei
progetti, a firma del dirigente
generale Calogero Foti, con i
punteggi attribuiti sulla base dei
criteri previsti dal bando. Le
risorse provengono dal Fesr
2014-2020 e già sono stati emessi
i primi decreti di finanziamento.
«Un ulteriore tassello - sottolinea
l'assessore regionale Daniela
Baglieri - messo in campo dal
collega Pierobon e da noi
completato, per migliorare,
ancora di più, la gestione dei
rifiuti garantendo un servizio più
efficiente. Con i nuovi Centri, o
con il potenziamento di quelli
esistenti, i Comuni potranno
incentivare la raccolta
differenziata per procedere a un
definitivo cambio di passo nel
sistema di smaltimento». Questi i
17 nuovi Centri, ai quali sono
destinati quasi 16 milioni di euro:
Casteltermini, Castrofilippo,
Eraclea Minoa e Alessandria della
Rocca, in provincia di Agrigento;
Gela, Resuttano e Riesi, nel
Nisseno; Piedimonte Etneo, Aci
Catena e Palagonia, in provincia
di Catania; Gagliano
Castelferrato, nell'Ennese;
Mazzarrà Sant'Andrea, in
provincia di Messina; Misilmeri,
Contessa Entellina e Baucina, nel
Palermitano; Acate, in provincia
di Ragusa; Trapani. Questi i 13
centri, invece, che verranno
adeguati, ampliati o potenziati,
con 5,2 milioni di euro: Menfi,
Sciacca e Burgio, nell'Ag r i g e n t i n o ;
Butera, in provincia di
Caltanissetta; Bronte, nel
Catanese; Piazza Armerina, in
provincia di Enna; Santa Lucia del
Mela, nel Messinese; Termini
Imerese e Cefalù, in provincia di
Palermo; Francofonte e Sortino,
nel Siracusano, Modica e
Pozzallo, in provincia di Ragusa.