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Rassegna stampa del 27 luglio 2021

giornale di sicilia
Ex Provincia, il bilancio è in dirittura d'arrivo

Il Libero consorzio si dota dello strumento finanziario per portare avanti l'azione amministrativa. Il commissario ha approvato lo schema del bilancio di previsione 2021 e il Documento unico di programmazione. « L'ente - dice Vincenzo Raffo - ha completato il percorso tenendo conto delle risorse a disposizione per migliorare i servizi ed assolvere i compiti istituzionali. La razionalizzazione della spesa per il personale e il collocamento in quiescenza di numerosi dipendenti richiederanno, un intervento per assicurare particolari figure professionali indispensabili per il funzionamento del Libero consorzio». L'ap - provazione definitiva del bilancio 2021 avverrà nelle prossime settimane con una delibera del commissario con i poteri del consiglio, dopo che i revisori dei conti avranno espresso il loro parere. Il bilancio di previsione 2021 contiene entrate per un totale di 96.861.497 euro. Le entrate correnti di natura tributaria ammontano a 23.220.000 euro, i trasferimenti a 25.979.990 euro, le entrate tributarie extra per 1.277.186 euro, le entrate in conto capitale per 46.384.340 euro. Le uscite prevedono spese correnti per 50.491.711 euro e spese per investimenti per 59.248.098 euro. Le spese per gli investimenti sono destinate in prevalenza agli interventi su viabilità, infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica. Previste le somme per garantire il diritto allo studio.( * PA P I * )

infrastrutture stradali
Caltanissetta, una bretella fra la A-19 e Agrigento
Cento giorni per costruire una bretella provvisoria per bypassare Caltanissetta e raggiungere Agrigento per gli automobilisti in arrivo o diretti sulla Catania-Palermo. Presentato il progetto di realizzazione del collegamento tra il nuovo viadotto San Filippo Neri e l'esistente statale 640, in corrispondenza della galleria Sant'Elia. Tre in realtà sono i nuovi cantieri che interesseranno l'imponente opera viaria in procinto di essere avviati o che lo sono da qualche giorno. La galleria Caltanissetta per i lavori di costruzione dei baypass, i pozzi di fondazione del viadotto San Giuliano nuovo, i viadotti demoliti e da demolire. Ieri la verifica nei cantieri del sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri insieme ai vertici dell'Anas per valutare lo stato dei luoghi. A guidare la spedizione composta da giornalisti ed addetti ai lavori il commissario straordinario Raffaele Celia e il direttore dei lavori Carlo Damiani. Presenti i sindaci di Caltanissetta e di Agrigento, Roberto Gambino e Franco Micciché. Per ciò che riguarda bretella sarà una boccata d'aria per chi attraversa la A19 ed arriva a Caltanissetta. Anche dal versante agrigentino ci sono state numerose pressioni affinchè venisse realizzata. Il percorso nuovo partirà dall'attuale 640 alla vecchia sede dalla galleria Sant'Elia fino al viadotto San Giuliano vecchio si scenderà attraverso la bretella provvisoria e si raggiungerà la nuova statale 640 davanti all'imbocco della galleria Calt anissett a. L'altra notizia importante è la chiusura della perizia di variante per la grande Galleria quella sul versante agrigentino per semplificare. «I fondi ci sono tutti ha detto Giancarlo Cancelleri - la perizia di variante si è attestata intorno ai 25 milioni di euro adesso troverà un nuovo finanziamento siamo già al Cipe con un nuovo finanziamento il ministero lo ha sempre detto che i fondi non sarebbero mancati. Con una delibera assegneremo 25 milioni di euro che saranno presi. Con la perizia di variante che unita ai lavori ancora che dovranno essere completati per un ammontare 11 milioni di euro ed ai 50 milioni che sono necessari per la demolizione e la ricostruzione del viadotto San Giuliano portano la fine dei lavori ad una cifra che è prossima ai 200 milioni di euro». (*IB*) 

crisi idrica anche in provincia
Siciliacque, le Ati pronte all'azione legale

L'Amap di Palermo ha deciso di trattenere le somme extra versate a Siciliacque per pagare le scorte idriche dal 2016. Le Ati, le associazioni di Comuni che curano la distribuzione a livello provinciale, sono pronte a un'azione legale contro la partecipata regionale. E le associazioni dei consumatori hanno attivato i propri avvocati per aiutare gli utenti a chiedere i rimborsi delle bollette pagate a tariffe definite da una sentenza illegittime. È uno tsunami che si sta abbattendo sulla partecipata (per il 25% dalla Regione e per il 75% dalla multinazionale francese Veolia), erede dal 2004 del ruolo dell'Eas. Al punto che Siciliacque ha già fissato per il 4 agosto un consiglio di amministrazione in cui affrontare le conseguenze della sentenza del Cga. L'8 luglio il Consiglio di Giustizia amministrativa ha dichiarato illegittime le tariffe decise e applicate da Regione e Siciliacque dal 2016 perché non poteva essere un ente regionale a decidere il costo dell'a cq u a ma questo andava determinato dalle Ati in ogni provincia. Le maxi tariffe in Sicilia «La sentenza chiarisce che la tariffa applicata in Sicilia - osserva Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori - è risultata troppo elevata». In Sicilia il prezzo dell'acqua è di 0,696 euro al metro cubo, il doppio di quanto si paga in altre regioni. Si tratta del costo alla fonte, pagato a Siciliacque soprattutto dalle società che poi rivendono ai singoli cittadini. Ciò ha portato a una giungla di costi: Federconsumatori ha messo in evidenza che una famiglia di 3 persone per un consumo medio di 150 metri cubi paga 360 euro ad Agrigento, 444 a Caltanissetta, 178 a Catania, 561 a Enna, 231 a Messina, 317 a Palermo, 350 a Ragusa, 234 a Siracusa e 264 a Trapani. Le azioni legali Il punto è che ad agire contro Siciliacque non possono essere autonomamente gli utenti. O almeno non ovunque. Ciò, spiega La Rosa, può avvenire solo dove Siciliacque serve direttamente le case senza passare da società intermediarie (come è l'Amap). E proprio per aiutare questi utenti Federconsumatori si sta muovendo: «Una class action non è possibile - spiega La Rosa - ma i nostri avvocati stanno studiando la sentenza del Cga per predisporre le eventuali azioni legali e ottenere i rimborsi delle somme extra». Le mosse dei sindaci Le associazioni dei consumatori stanno però pressando le Ati perché si rivalgano su Siciliacque in modo da ottenere rimborsi e/o tagli delle future bollette che permettano un alleggerimento dei costi per gli utenti. L'Ati di Agrigento, guidata dal sindaco di Sciacca Francesca Valenti, si sta già muovendo: «I nostri legali stanno studiando se applicare un meccanismo di compensazione sui costi delle future scorte idriche o se chiedere il rimborso a Siciliacque di quanto già pagato in più dal 2016 a oggi». Amap invece ha già deciso di optare per una compensazione: «Noi - spiega l'ammini - stratore Alessandro Di Martino - stiamo calcolando quanto abbiamo versato in più a Siciliacque e lo tratterremo dalle prossime forniture». Lo stesso sarebbero pronte a fare le altre Ati. In questa seconda opzione al cittadino non toccherà alcun rimborso perché sia l'Amap che le altre società che hanno acquistato da Siciliacque hanno poi rivenduto a prezzi diversi e quasi sempre più bassi. La strategia di Siciliacque È una partita che vale decine di milioni per Siciliacque. Ieri la partecipata ha letto in modo diverso la condanna dei magistrati amministrativi: «La sentenza del Cga riguarda unicamente l'identificazione del soggetto competente a determinare la tariffa. Non entra infatti nel merito della congruità, ossia del calcolo». Secondo Siciliacque «la tariffa dell'acqua all'ingrosso è sempre stata elaborata in base agli algoritmi e al sistema di calcolo reso disponibile dall'Autorità per la Regolazione di Energia, Reti e Ambiente». La società scommette sul fatto che quando verrà individuata la nuova tariffa, questa non si discosterà molto dalla attuale. E tuttavia Siciliacque fa sapere di «aver già comunicato ai gestori d'ambito e alle Ati che, se la tariffa approvata dal nuovo soggetto dovesse essere diversa dalla vecchia, si genereranno dei conguagli positivi o negativi da inserire nelle tariffe dei prossimi anni. Non ci sono i presupposti per eventuali ricorsi non essendoci ancora una tariffa di riferimento. E comunque scatterebbe sempre il meccanismo dei conguagli».

rifiuti
Rifiuti, 17 nuovi centri di raccolta
l Diciassette nuovi Centri comunali di raccolta per i rifiuti e tredici progetti per il potenziamento, l'ampliamento e l'adeguamento di strutture esistenti. A finanziarli, con oltre 21 milioni di euro, il governo Musumeci con l'obiettivo di incrementare la raccolta differenziata e aiutare gli enti locali nella gestione del servizio. Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti ha pubblicato l'elenco dei progetti, a firma del dirigente generale Calogero Foti, con i punteggi attribuiti sulla base dei criteri previsti dal bando. Le risorse provengono dal Fesr 2014-2020 e già sono stati emessi i primi decreti di finanziamento. «Un ulteriore tassello - sottolinea l'assessore regionale Daniela Baglieri - messo in campo dal collega Pierobon e da noi completato, per migliorare, ancora di più, la gestione dei rifiuti garantendo un servizio più efficiente. Con i nuovi Centri, o con il potenziamento di quelli esistenti, i Comuni potranno incentivare la raccolta differenziata per procedere a un definitivo cambio di passo nel sistema di smaltimento». Questi i 17 nuovi Centri, ai quali sono destinati quasi 16 milioni di euro: Casteltermini, Castrofilippo, Eraclea Minoa e Alessandria della Rocca, in provincia di Agrigento; Gela, Resuttano e Riesi, nel Nisseno; Piedimonte Etneo, Aci Catena e Palagonia, in provincia di Catania; Gagliano Castelferrato, nell'Ennese; Mazzarrà Sant'Andrea, in provincia di Messina; Misilmeri, Contessa Entellina e Baucina, nel Palermitano; Acate, in provincia di Ragusa; Trapani. Questi i 13 centri, invece, che verranno adeguati, ampliati o potenziati, con 5,2 milioni di euro: Menfi, Sciacca e Burgio, nell'Ag r i g e n t i n o ; Butera, in provincia di Caltanissetta; Bronte, nel Catanese; Piazza Armerina, in provincia di Enna; Santa Lucia del Mela, nel Messinese; Termini Imerese e Cefalù, in provincia di Palermo; Francofonte e Sortino, nel Siracusano, Modica e Pozzallo, in provincia di Ragusa.

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