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rassegna stampa del 4 maggio 2022

Giornale di sicilia
Ambiente e territorio
Firmati i divieti di balneazione Categorico il no per San Leone Meno che mai è possibile tuffarsi alle foci dei fiumi Naro e Akragas.
Per sicurezza anche in località ex Oceano Mare


I divieti di balneazione sono già pronti. A firmarli, nelle ultime ore, è stato il sindaco di Agrigento Franco Micciché. A segnalare i tratti di costa per i quali doveva essere emessa ordinanza di divieto era stato invece il dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale. Meno che mai, naturalmente, anche per quest'anno, - in quanto si tratta di tratti di costa e di mare inquinati - è consentita la balneazione alla foce del fiume Naro e alla foce del fiume Akragas. Nel primo caso, il divieto è di 200 metri a destra ed altrettanti a sinistra, per una lunghezza complessiva di 400 metri. Per il fiume Akragas, il divieto è di 200 metri a destra e 300 invece a sinistra. Sempre categorico il no per l'area portuale di San Leone, per una lunghezza complessiva di 245 metri. Per la stagione balneare 2022, con termine il 31 di ottobre, il divieto riguarderà - per rischio crolli - la località Caos, per un tratto lungo 1.900 metri, e la località Drasy per un tratto lungo 3 mila metri. Per motivi di sicurezza c'è anche un altro tratto di mare e di costa che non verrà adibito alla balneazione: località Ex Oceano Mare a San Leone per una lunghezza - è stato previsto nell'ordinanza del sindaco Micciché - di 70 metri. C'è poi un tratto «temporaneamente non balneabile»: è quello del Mare Nostrum - condotta premente - per una lunghezza di circa 200 metri. I divieti alla foce del fiume Naro, a quella dell'Akragas, all'area portuale di San Leone e al vallone Caos, per Agrigento, sono quelli che ormai vengono considerati "classici" - nel senso che da anni vengono riproposti e firmati - e sono dovuti al fatto che uno riguarda l'area portuale, dove vi è un andirivieni di imbarcazioni da diporto, e gli altri tre delle zone dove vi sono degli scoli di acque nere che, seppur a distanza, rendono la qualità del mare non perfettamente in regola con le norme sulla balneabilità. Non risulta essere interessato da "immissioni" e pertanto, anche quest'anno (era già accaduto negli ultimi 3 anni), non c'è alcun divieto di balneazione, invece, per l'area del vallone Canne. (C R)

 L'Ance sul piede di guerra: «Costruttori senza un euro».

I costruttori agrigentini tornano a farsi sentire per denunciare il mancato pagamento delle fatture nei confronti delle imprese che hanno svolto lavori per la pubblica amminist razione. «Se dopo aver accumulato un ritardo di oltre un anno e mezzo chi ha ruoli pubblici può rispondere agli imprenditori esasperati con un laconico 'prima o poi provvederemo a pagare le fatture', crediamo sia opportuno che agli stessi imprenditori, le cui tasse oggi garantiscono in larga parte il funzionamento della macchina pubblica, possano utilizzare la stessa argomentazione per non versare il dovuto quando arrivano le cartelle esattoriali», tuona il presidente provinciale di Ance Agrigento, Carmelo Salamone. «Già mesi fa - aggiunge - nel silenzio istituzionale più totale- denunciavamo come la Regione avesse "dimenticato" di pagare le aziende che avevano svolto o stavano svolgendo lavori pubblici in varie zone dell'isola costringendo gli imprenditori ad indebitarsi per pagare stipendi, materiali (il cui costo è aumentato in modo esponenziale) e tasse. Oggi leggiamo con sconcerto dichiarazioni stupefatte di assessori che sembrano aver appena scoperto come da un anno e mezzo la Regione sia inadempiente nei confronti di centinaia di imprese e tutto questo è francamente intollerabile». Ance Agrigento ha quindi annunciato che sosterrà tutti gli imprenditori che volessero agire legalmente nei confronti della Regione. La Regione, qualche mese fa, aveva annunciato l'avvenuto pagamento delle fatture (ferme da novembre del 2020). «La vicenda è tutt'altro che conclusa» dice ancora Salamone, in quanto la Regione ha sbloccato 1 miliardo e 300 milioni ma in provincia di Agrigento la quasi totalità delle imprese non ha ricevuto nulla». (*PAPI*)

agrigentonotizie.it
Bonus Draghi di 200 euro: a chi spetta e quando arriva
Riguarda 28 milioni di italiani, pensionati e lavoratori, con un reddito fino a 35mila euro.
Come verrà erogato il bonus-contributo di 200 euro (che è una tantum), i requisiti e i probabili tempi: i soldi arriveranno in estate

Bonus 200 euro, tutte le informazioni utili. C'è un "importante provvedimento di sostegno al reddito di 28 milioni di italiani, pensionati e lavoratori con un reddito fino a 35mila euro: ci sarà un bonus uguale per tutti di 200 euro", ha detto ieri sera il premier Mario Draghi in conferenza stampa, a Palazzo Chigi, dopo che il Cdm ha approvato il dl aiuti ed energia senza il voto del M5S .  "Finanziamo queste misure mantenendo lo stesso livello di indebitamento dello scorso anno grazie a un aumento della tassa sugli extraprofitti delle aziende del settore energia", ha aggiunto il premier. Un bonus di 200 euro dunque contro la crisi, per sostenere il potere d'acquisto di salari e pensioni indebolito dalla corsa dell'inflazione .Bonus 200 euro anti rincari: tutte le cose da sapereI tecnici di Tesoro e Palazzo Chigi avevano iniziato il lavoro con cinque miliardi a disposizione. I dati dell'Istat e la crescita negativa nel primo trimestre avevano convinto Mario Draghi che occorreva fare di più. Dunque le risorse per il nuovo decreto anticrisi sono lievitate. Prima a sei, poi a nove miliardi, poi 14 miliardi di euro. Quasi la metà serviranno a distribuire proprio il bonus da 200 euro a favore di lavoratori e pensionati.  L'obiettivo del governo è chiaro: "Difendere il potere di acquisto delle famiglie", spiega Mario Draghi. L'inflazione sale, e anche se questa accelerazione "è causata in gran parte dall'energia" si tratta di "una situazione temporanea da affrontare con strumenti eccezionali". Come verrà erogato il pagamento del bonus? "Sui pensionati non c'è molta difficoltà a capire come lo avranno, mentre per i lavoratori dipendenti saranno i datori di lavoro ad erogarlo, che lo recupereranno al primo pagamento di imposta utile. Non è che anticipano e non lo vedono più o lo rivedono dopo un anno, ma vengono ristorati al primo pagamento utile" chiarisce il premier. Non è chiaro come funzionerà il pagamento per i lavoratori autonomi.Il bonus-contributo di 200 euro è una tantum, e assomiglia molto a quello annunciato nelle settimane scorse dal governo tedesco: destinato ai redditi sino a 35 mila euro lordi, arriverà direttamente in busta paga o col cedolino della pensione. Quando arriverà? "Dipende dai tempi tecnici" fa sapere il ministro dell'Economia Daniele Franco, secondo cui i pensionati riceveranno il bonus con la pensione di luglio mentre i lavoratori dipendenti lo avranno tra giugno e luglio. Soddisfatto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo cui il bonus contro l'inflazione "interviene sulle fasce più deboli di pensionati e lavoratori, riequilibrandoli rispetto allo choc che la crisi ha avuto e rispetto ai sovraprofitti" ha spiegato.Il bonus di 200 euro è un primo intervento per sostenere i redditi medio-bassi. Compresi quelli dei lavoratori autonomi. Si rinuncia, almeno per il momento, all'opzione di un taglio del cuneo fiscale-contributivo che era continuata a circolare fino a ieri mattina (e su cui premono con forza le imprese). A chi spetta Il presidente Draghi ha spiegato che la misura di sostegno al reddito coinvolgerà in tutto ventotto milioni di cittadini italiani e, in particolare, riguarderà: PensionatiLavoratori dipendentiLavoratori autonomiIl premier ha anticipato che per pensionati e lavoratori con redditi fino 35.000 euro il bonus sarà uguale per tutti. Di fatto il governo ha scelto di non replicare la situazione venutasi a creare con le misure previste con la scorsa legge di Bilancio, dove il mix di decontribuzione dello 0,8 e taglio a Irpef non ha prodotto effetti significativi sulle buste paga, peraltro premiando le fasce reddituali medio alte (sopra i 35mila euro). 

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