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rassegna stampa del 23 settembre 2022

CRONACA QUOTIDIANO OGGI

Comieco: "Raccolta differenziata di carta e cartone in crescita nel 2021 per la Sicilia"
Nel 2021 la Sicilia corre e contribuisce ampiamente alla crescita della raccolta differenziata di carta e cartone nel Mezzogiorno. Secondo il 27° Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia diffuso da Comieco, solo nell'isola della Trinacria ne sono state infatti raccolte e correttamente avviate a riciclo oltre 205.000 tonnellate con un aumento di più di 14.000 tonnellate rispetto al 2020 per una crescita pari al +7,6%.
"La Sicilia è stata una delle regioni più virtuose dell'ultimo anno" commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco "Per la prima volta nella sua storia ha raggiunto la media pro-capite di 42,4 kg/ab-anno contribuendo per ben 1/3 alla crescita del Mezzogiorno e per il 13% alla crescita complessiva nazionale. Di sicuro sono ancora possibili grandi miglioramenti: sarà importante concentrare gli sforzi per il futuro verso la città di Palermo, in calo del 12,5% nella raccolta di carta e cartone, nonché verso il livello di intercettazione della frazione cellulosica sul totale dei rifiuti prodotti dell'intera regione, fermo al 9,6% e tra i più bassi d'Italia".
Durante il 2021 Comieco in Sicilia ha gestito direttamente 166.941 tonnellate di carta e cartone, pari all'81,3% della raccolta complessiva, riconoscendo ai 352 Comuni convenzionati oltre 14 milioni di euro.

La raccolta per provincia
Analizzando i dati del Rapporto nel dettaglio emerge come tutte le province siciliane crescano in maniera considerevole, con l'eccezione della provincia di Palermo che presenta una contrazione del 3,3% rispetto all'anno precedente.
Provincia di Agrigento: oltre 17.000 tonnellate di carta e cartone raccolte con pro-capite di 42,2 kg/ab-anno;
Provincia di Caltanissetta: differenziate più di 11.000 tonnellate, raccolta pro-capite di 45,6 kg/ab-anno;
Provincia di Catania: raccolte oltre 43.000 tonnellate di carta e cartone, pro-capite di 41 kg/ab-anno;
Provincia di Enna: più di 6.000 tonnellate raccolte, ogni cittadino ha differenziato 40,3 kg durante l'anno;
Provincia di Messina: differenziate più di 31.000 tonnellate con una raccolta pro-capite di 51 kg/ab-anno;
Provincia di Palermo: oltre di 37.000 tonnellate differenziate, raccolta pro-capite di 30,7 kg/ab-anno;
Provincia di Ragusa: quasi 18.000 tonnellate raccolte e pro-capite più alto della regione con 56,6 kg ab/anno;
Provincia di Siracusa: raccolte più di 18.000 tonnellate con una media pro-capite di 48,1 kg/ab-anno;
Provincia di Trapani: differenziate oltre 21.000 tonnellate con un pro-capite di 50,9 kg/ab-anno.

Quantità e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia
A livello nazionale, nel 2021 la raccolta differenziata di carta e cartone delinea una situazione caratterizzata da un andamento ovunque positivo. Oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiale cellulosico sono stati differenziati complessivamente in tutto il Paese con i volumi complessivi di raccolta comunale in crescita di oltre 110.000 tonnellate (+3,2%) e la media pro-capite del Paese supera per la prima volta i 60 kg/ab. Dal Rapporto Comieco risulta come l'Italia per il secondo anno consecutivo abbia raggiunto l'obiettivo UE 2030 per il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato all'85%, traguardo tagliato già l'anno precedente con 10 anni di anticipo.

SCRIVOLIBERO

Caro Energia, il comparto produttivo degli Enti Cooperativi agrigentini è a rischio: allarme di Confcooperative
"Il comparto produttivo degli Enti Cooperativi agrigentini è a rischio". Lo afferma il presidente di Confcooperative Agrigento, Antonio Matina che aggiunge: "Alla fragilità economica dell'ultimo periodo si aggiunge un'impennata dei costi derivanti dall'energia. Una situazione drammatica generalizzata che, con l'autunno, metterà a rischio di chiusura molte realtà indispensabili, con una enorme perdita dal punto di vista umano, solidale ed economico per il territorio provinciale. Il settore dei servizi rappresenta quello più vulnerabile, welfare e socio-sanitario, turistico-alberghiero, agroalimentare e trasporti. Confcooperative, continua il suo incessante lavoro. Il recente via libera in Consiglio dei ministri al decreto Aiuti ter contenente le nostre richieste di misure di sostegno del terzo settore e delle realtà non profit contro il carobollette, è sicuramente una importante conquista, ma sarebbe da ingenui pensare che possa essere risolutiva soprattutto per i mesi invernali prossimi. Il caro energia rischia di essere il colpo di grazia soprattutto per quelle realtà che non possono modulare i cicli produttivi perché legati a fattori naturali (agroalimentare) o dove l'energia rappresenta "salute" e "benessere", con riferimento a tutti quei servizi "essenziali" su cui si fonda il benessere di uno Stato "evoluto" (welfare, sanità, formazione e infanzia). Quello che può, nell'immediatezza, fare lo Stato per i servizi a lui resi, è mettere in campo innanzitutto liquidità attraverso un celere pagamento delle spettanze. Per tutti quei servizi di natura eminentemente pubblicistica, delegati alle nostre Cooperative, vengano con urgenza aggiornati i compensi, in alcuni casi stabiliti 20 anni addietro, attualizzati allo scenario odierno. Chiederemo un incontro con l'ufficio territoriale del Governo (Prefettura), dove rappresenteremo lo stato di emergenza che sta dilaniando il territorio agrigentino, già provato da numerose difficoltà socio-economiche e dove il comparto cooperativo ha un peso rilevante in termini economico-occupazionali".
"Continueremo a chiedere, a livello regionale e nazionale che vengano messi in atto interventi immediati, anche dal sistema bancario con garanzia pubblica, volti ad immettere liquidità di sostegno alle imprese con una durata ragionevole di preammortamento, del tempo utile al ripristino delle condizioni accettabili, se non ordinarie, del costo dell'energia", conclude Matina.

QDS.IT

Via ai lavori per ultimare la rete fognante sulla costa di Agrigento
AGRIGENTO - La scorsa settimana ha segnato un'altra tappa molto importante per il futuro della depurazione delle acque agrigentine. Dopo la partenza dei cantieri per il nuovo depuratore Fiume Naro e per la rete fognaria nelle aree costiere di Cannatello e Zingarello, infatti, sono stati consegnati anche i lavori per il completamento della rete fognante della fascia costiera agrigentina, che permetterà di superare i problemi di inquinamento nella zona tra la foce del fiume Akragas e quella del Naro.
La Struttura del commissario unico per la Depurazione, Maurizio Giugni, responsabile dell'opera che contribuirà a superare l'infrazione comunitaria 2004/2034 nell'agglomerato di Agrigento, ha disposto la consegna dei lavori, per un importo di quasi cinque milioni di euro, alla Valori Scarl Consorzio Stabile. All'atto formale che precede l'avvio del cantiere erano presenti il subcommissario Riccardo Costanza e il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, assieme al responsabile del procedimento Giuseppe Costanza, ai rappresentanti dell'Assemblea territoriale idrica di Agrigento e dell'Azienda unica dei Comuni agrigentini.
Il progetto prevede la realizzazione di oltre dieci chilometri di condotte, nuove stazioni di sollevamento e rifunzionalizzazione di strutture esistenti: tutti i reflui costieri, tra cui quelli della zona di Villaggio Mosè, verranno portati al nuovo impianto di depurazione Fiume Naro, attraverso la realizzazione e riconversione dei sistemi di sollevamento nella fascia tra San Leone e Viale delle Dune e con la creazione di una nuova centrale di rilancio denominata Pertini.
"Prende sempre più forma - ha commentato il subcommissario Costanza - quella riorganizzazione e rifunzionalizzazione del sistema depurativo agrigentino che potrà garantire al comune e alle sue aree costiere una gestione delle acque efficiente, non solo in linea con quanto ci chiede l'Europa, ma con l'attrattiva e le potenzialità di questo territorio".
Il sindaco Miccichè, nel ricordare che la conclusione dei lavori è prevista in tre anni, ha voluto ringraziare "il subcommissario Costanza, la Struttura del commissario unico e tutti i soggetti coinvolti per avere rispettato i tempi prefissati per l'avvio dai cantieri".

ENTILOCALI-ONLINE

Opere stradali: pubblicato il Decreto con le Linee-guida per la valutazione degli Investimenti
Con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili 13 settembre 2022 sono state adottate le "Linee-guida operative per la valutazione degli Investimenti in Opere pubbliche - Settore stradale".
Obiettivo delle Linee-guida è quello di selezionare e valutare le Opere pubbliche da finanziare coniugando gli aspetti tecnici con le dimensioni economiche, sociali e ambientali della sostenibilità fissate a livello internazionale.
Secondo il Ministero, "le Linee-guida serviranno da Manuale pratico sia per i soggetti proponenti e attuatori in fase di predisposizione dei Progetti di fattibilità tecnico economica (Pfte), sia per la Struttura tecnica di Missione del Mims (Stm) chiamata a supportare le Direzioni generali competenti nel valutare le Opere ai fini della loro ammissibilità ai finanziamenti pubblici". 
Le Linee-guida descrivono la metodologia di valutazione da applicare alle Opere oggetto di finanziamento attraverso le dimensioni che caratterizzano la sostenibilità di un Progetto (economica, ambientale, sociale e di governance), oltre che gli aspetti di natura trasportistica tipici del Settore. Si applicheranno gradualmente ai nuovi Interventi inseriti nel Contratto di programma Anas, a quelli dei Concessionari autostradali e a quelli di competenza di Regioni, Province e Città metropolitane e Comuni.
Il Documento contenente le Linee-guida, oltre a specificare le modalità di analisi trasportistica e finanziaria, pone l'accento sulla sostenibilità ambientale, facendo riferimento ai criteri europei, e in particolare al Principio Dnsh posto al centro del "Pnrr", e all'obiettivo di mitigazione degli effetti della crisi climatica.
Quanto alla sostenibilità sociale di una Infrastruttura, le Linee-guida sottolineano l'importanza del criterio dell'accessibilità, intesa come potenziamento delle connessioni per favorire la mobilità delle persone e, in particolare, il miglioramento della fruizione delle Reti da parte dei gruppi sociali più deboli e vulnerabili. 
La valutazione deve inoltre riguardare l'accessibilità e l'impatto dell'Opera stradale sullo Sviluppo economico di un territorio.
Infine, "poiché l'Infrastruttura deve soddisfare i fabbisogni delle Comunità interessate, queste devono essere informate sulle caratteristiche dell'Opera e coinvolte nella discussione del Progetto, così da poter esprimere le proprie istanze, attraverso strumenti diversi (tra cui il dibattito pubblico, Assemblee, Portali di informazione online) in grado di favorire la partecipazione dei cittadini e raccogliere input, reclami e segnalazioni".

Anac: è possibile modificare i contratti d'appalto a seguito di un aumento significativo del costo dei materiali anche se per Opere non del "Pnrr"
In data 14 settembre 2022 Anac è intervenuta sul tema dell'aggiornamento dei prezzi relativi ai materiali di costruzione in corso d'opera.
Secondo Anac, gli aumenti del costo dei materiali necessari alla realizzazione di un'opera causati da circostanze impreviste e imprevedibili possono determinare modifiche dei contratti d'appalto in corso di validità anche se non specificamente riferiti all'attuazione del "Pnrr".
Il chiarimento è emerso tramite 2 Note a firma del Presidente, Giuseppe Busia, inviate a 2 Consorzi di bonifica che hanno chiesto un parere sulla possibilità di procedere a una variazione di prezzi di alcuni materiali da costruzione non inclusi nei Decreti adottati dal Mims.
Il Mims ha introdotto un meccanismo di compensazione a favore delle Imprese appaltatrici delle Opere pubbliche laddove vi siano variazioni superiori all'8% dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi. Tuttavia, se un materiale non è compreso nell'elenco, non si può procedere alle compensazioni previste dalla norma. 
Invece, "quanto alla possibilità, invocata nell'Istanza di parere, di applicare l'art. 106 del 'Codice' ai fini della revisione dei prezzi dei materiali nei contratti d'appalto in corso di esecuzione, Anac ricorda l'intervento del Legislatore con il Decreto n. 36/2022 sul 'Pnrr' che include tra le circostanze impreviste che possono determinare la modifica dell'appalto anche quelle che alterano in maniera significativa il costo dei materiali necessari alla realizzazione dell'Opera". Secondo Anac, nonostante si tratti di una previsione specificamente riferita all'attuazione del "Pnrr", alla stessa può essere assegnata valenza generale e pertanto può essere invocata nel caso di circostanze "impreviste ed imprevedibili che alterano in maniera significativa il costo dei materiali necessari alla realizzazione dell'Opera", anche in relazione a contratti d'appalto non specificamente riferiti all'attuazione del "Pnrr", fermi in ogni caso i limiti imposti dall'art. 106 del "Codice" sul divieto di modifiche sostanziali al contratto d'appalto.



































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