1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2023 » Gennaio » 13 » Rassegna stampa del 13 gennaio 2023

Rassegna stampa del 13 gennaio 2023

ITALIAOGGI
Senza veli lo scambio di dati personali tra imprese e PA: in base all'articolo 15 del Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679), l'interessato ha diritto di sapere dal titolare del trattamento i nominativi dei soggetti cui quest'ultimo ha trasmesso le informazioni che lo riguardano.

Così ha deciso la Corte di giustizia dell'Ue (sentenza del 12 gennaio 2023 resa nella causa C-154/21), che ha precisato che la comunicazione (non dei nominativi, ma) delle categorie dei destinatari è solo una seconda scelta: ci si può limitare a segnalare le categorie quando sia impossibile la trasmissione dei nominativi o quando la richiesta dell'interessato sia eccessiva o infondata. La decisione ha riaperto il dibattito sul controllo del flusso di dati (in particolare sulle attività dei big del web, riuniti nell'acronimo gamam: Google, Amazon, Meta, Apple, and Microsoft), controllo che, secondo alcuno, sta alla base della analisi del mercato delle informazioni, da cui, a sua volta, deriva la possibilità di applicare imposizioni fiscali. In contemporanea, i giudici del Lussemburgo si sono occupati di altre disposizioni del Gdpr e cioè degli articoli 77, 78 e 79, stabilendo che, per la tutela della privacy, tutte le porte devono rimanere aperte: è possibile il cumulo del ricorso contro le decisioni del Garante e del ricorso diretto al giudice in caso di violazioni delle norme sulla protezione dei dati (sentenza del 12 gennaio 2023, resa nella causa C-132/21).Flusso trasparente. La Corte Ue è intervenuta a proposito di un caso riguardante un cittadino austriaco che ha chiesto alla società, che gestisce le Poste nazionali, l'identità dei destinatari a cui questa aveva comunicato i suoi dati personali. Nella causa, seguita al diniego delle Poste, la società con riluttanza ha rivelato non i singoli nomi, ma solo le categorie di soggetti destinatari dei dati: imprese di vendita beni, imprese informatiche, editori di indirizzi, associazioni di beneficienza, organizzazioni non governative, partiti politici. La Corte suprema dell'Austria, prima di pronunciarsi sulla vicenda, ha chiesto alla Corte Ue di interpretare l'articolo 15 del Gdpr e di precisare se sia rimessa al titolare del trattamento la libertà di scegliere, a suo piacimento, se comunicare l'identità specifica dei destinatari o solamente le categorie dei destinatari, oppure se l'interessato abbia il diritto di conoscere i loro nomi. La Corte UE ha risposto che il titolare del trattamento è obbligato a fornire all'interessato, su sua richiesta, l'identità stessa dei destinatari. Solo qualora non sia possibile identificarli, il titolare del trattamento può limitarsi a indicare le categorie. Quest'ultimo esito ricorre anche quando la richiesta dell'interessato sia manifestamente infondata o eccessiva. Solo così, rimarca la Corte Ue, l'interessato è in grado di rintracciare dove vanno a finire i suoi dati ed esercitare i suoi diritti (rettifica, oblio, opposizione, risarcimento danni). La pronuncia avrà ripercussioni significative per le imprese e le p.a. che dovranno organizzarsi per rispondere a future richieste (magari predisponendo e aggiornando un elenco dei destinatari). Altre conseguenze potranno esserci per l'azione dei governi. Per Emiliano Fenu, capogruppo M5S alla commissione finanze della Camera, la pronuncia in esame avalla la proposta di istituire una banca dati unica di tutte le informazioni dei cittadini utilizzate in particolare dai colossi del web, così da consentire allo Stato di meglio conoscere il volume degli affari basati sul trasferimento di dati e di poter applicare adeguati livelli di tassazione.
Ricorsi paralleli. Per tutelare la privacy il Gdpr prevede: 1) il reclamo al Garante; 2) il ricorso contro le decisioni del Garante o in caso di inerzia dello stesso; 3) il ricorso diretto al giudice. Con la sentenza resa nel caso C-132/21, la Corte Ue ha affermato che il Gdpr non prevede la prevalenza di un iter rispetto a un altri e, pertanto, i ricorsi possono essere promossi in modo concorrente e indipendente. Tuttavia, i singoli stati devono prevedere le procedure necessarie per evitare contrasto tra le decisioni.


Pnrr, ancora pochi professionisti nella Pa Delle circa 29.000 assunzioni previste dal 2021, infatti, ne sono state effettuate 15.815, di cui 8.171 all'ufficio del processo, alla Corte di Cassazione e nei distretti di Corte d'Appello
Assunzioni di professionisti a tempo determinato, o indeterminato, nella Pubblica amministrazione, stabilite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), «a metà del guado»: delle circa 29.000 previste dal 2021, infatti, ne sono state effettuate 15.815, di cui 8.171 all'ufficio del processo, alla Corte di Cassazione e nei distretti di Corte d'Appello. E le figure tecniche rappresentano, al momento, «una ridotta minoranza», laddove, nel primo bando di reclutamento tramite la piattaforma InPa (il portale, online dal 10 agosto di due anni fa, per favorire l'incontro fra domanda e offerta di lavoro negli organismi pubblici, ndr) «su 1000 posti banditi, ben 384 erano destinati a laureati in Ingegneria» e sono stati «tutti effettivamente coperti».
È quanto apprende ItaliaOggi, sulla base delle rilevazioni del Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, che evidenzia come anche l'Agenzia per la cybersecurity abbia previsto «72 posizioni tecniche altamente specializzate da assegnare».
Colpisce, poi, come delle assunzioni da parte dei Comuni, che dovrebbero utilizzare la «dote» dei 15.000 contratti a tempo determinato, «non si sappia nulla». Per il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Angelo Domenico Perrini, «purtroppo, alcune non sono andate in porto perché la formazione dei nostri laureati non è immediatamente spendibile» nella Pa.
Occorrerebbe «introdurre la possibilità di effettuare il tirocinio, durante l'ultima parte del corso di studi universitario». E, scandisce il presidente del Cni, «grazie alla laurea abilitante», i giovani potrebbero «appropriarsi immediatamente delle capacità operative di chi svolge un'attività professionale».


LIVESICILIA
Pnrr, Schifani: "Alla Sicilia 72 milioni per meccanizzazione agricola e frantoi"

Dal Pnrr arriveranno in Sicilia 58 milioni di euro destinati al settore della meccanizzazione agricola e altri 14 per l'ammodernamento dei frantoi oleari. In tutto 72 milioni che daranno una spinta all'agricoltura siciliana verso l'innovazione della produzione". Lo dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, in seguito a un'intesa sancita nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province per il riparto in favore di Regioni e Province autonome di 500 milioni di euro previsti dal Pnrr che arriva su proposta del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Dopo la firma del decreto da parte del ministro, sarà compito delle realtà territoriali emanare i bandi.
"Ben vengano i progetti di innovazione - sottolinea il presiedente della Regione Renato Schifani - che consentono alle nostre imprese di affrontare al meglio le sfide che caratterizzano l'attività agricola ed essere al passo con i tempi e più competitive sui mercati nazionali e internazionali". 
"I fondi - aggiunge Sammartino - sono suddivisi in due sottomisure: con una si finanzia l'ammodernamento dei frantoi oleari per garantire migliori processi produttivi in un settore che in Sicilia raggiunge livelli di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo. L'altra ha come obiettivo l'ammodernamento dei macchinari agricoli in modo da permettere anche l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione. La Regione Siciliana - conclude Sammartino - metterà in campo tutte le energie necessarie per fare in modo che questi bandi vengano predisposti in tempi rapidi in modo da rispettare il cronoprogramma del Pnrr e contemporaneamente contribuire alla crescita del settore".

SICILIAONPRESS
Statuto siciliano, Schifani designa i componenti della Commissione paritetica

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha designato i due componenti di parte regionale della Commissione paritetica per le norme di attuazione della Regione, ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto autonomistico. Si tratta degli avvocati Francesco Greco del Foro di Palermo e Rosanna Natoli del Foro di Catania.
Greco è avvocato civilista-amministrativista, nel gennaio del 2022 è stato nominato vice presidente del Consiglio nazionale forense, mentre dal 2012 al 2018 ha ricoperto l'incarico di presidente dell'Ordine degli avvocati di Palermo. Inoltre, per alcuni anni è stato anche presidente dell'Amg energia, società partecipata del Comune di Palermo.
Natoli è avvocato specializzato nel diritto contrattuale, rapporti di lavoro e appalti ed è stata consulente legale di enti pubblici e privati. Ha ricoperto anche l'incarico di consigliere e assessore al Comune di Paternò ed è stata pure componente del consiglio di amministrazione dell'Azienda municipalizzata acquedotto, società per azioni dello stesso Comune.
Gli altri due componenti saranno indicati dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, che procederà anche alla firma del decreto per la ricomposizione della Commissione.

CANICATTIWEBSicilia, Schifani annuncia riforma autorizzazioni ambientali: "Cts bloccava tutto"
La Regione siciliana accelera sulla riforma del Cts, la Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale. Ad annunciarlo è il Governatore Renato Schifani, nel corso di un incontro con la stampa.
"Ci stiamo lavorando - dice - abbiamo ascoltato le parti interessate, professionisti, mondo produttivo, Confindustria, Confartigianto. Abbiamo raccolto questo grido dolore unanime del comparto e io personalmente ho sentito il grido di dolore di imprenditori che hanno abbandonato la Sicilia com target di investimenti perché questo organismo bloccava tutto, come se non ci fosse la volontà della Regione".
L'iter di riforma della Commissione tecnica specialistica (Cts) è partita prima di Natale, a Palazzo d'Orléans, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha convocato il primo gruppo di portatori di interesse, per acquisire eventuali osservazioni e proposte. Allo stesso tavolo, con gli assessori al Territorio e all'ambiente, Elena Pagana, e all'Energia, Roberto Di Mauro, i rappresentanti di Confindustria Sicilia (Alessandro Albanese e Alessia Bivona), Sicindustria (Gregory Bongiorno e Vito Pellegrino), Ance Sicilia (Benedetto Mazzullo e Valeria Russo), Consulta dell'Ordine degli ingegneri (Elvira Restivo e Fabio Corvo), Unione ordini forensi Sicilia (Mario Albergoni).













































































































































































































































































































































































































































































































































































Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO