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Rassegna stampa del 17 gennaio 2023

scrivolibero.it
Cgil: "Il Libero Consorzio Di Agrigento Continua A Brillare Per Inefficienza A Farne Le Spese Gli Studenti Disabili Non Autosufficienti Gravi"

"Ancora una volta il Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento si distingue per la sufficienza e l'insensibilità, con cui gestisce i servizi rivolti alle studentesse e gli studenti disabili non autosufficienti che frequentano le scuole superiori della nostra provincia".Lo scrivono in una nota il segretario generale della Cgil Agrigento Alfonso Buscemi e il responsabile del Dipartimento Francesco Cangemi. Con nota del 05/01/2023, a firma della Dirigente, il Consorzio sospende, infischiandosene delle gravi conseguenze che tale atto produce nella vita degli studenti disabili e le loro famiglie, i servizi Integrativi, Aggiuntivi e Migliorativi L.R. 9/2021 art. 41( assistenza igienico personale per studenti disabili non autosufficienti). La nota adduce come motivazione che "la Regione non ha ancora provveduto all'assegnazione delle risorse per il 2023. Sappiamo che gli altri Consorzi e le Città Metropolitane dell'isola sono nelle stesse condizioni, ma nessuna di queste istituzioni ha sospeso il servizio, tranne il Consorzio di Agrigento. Sollecitato dalla segreteria regionale della Cgil, giorno 13 il Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali dell'Assessorato regionale ha fatto pervenire una nota con la quale tranquillizza gli Enti sulla copertura finanziaria. Nonostante ripetute sollecitazioni il Libero Consorzio mentre dice di voler provvedere a dare disposizione per riprendere il servizio dall'altro atti in tal senso non se ne leggono. È utile ribadire che tale servizio è essenziale per garantire l'effettiva partecipazione degli studenti diversamente abili gravissimi non autosufficienti a tutte le attività didattiche e che è di competenza esclusiva dei Consorzi dei Comuni e delle Città Metropolitane attraverso il finanziamento della Regione Sicilia. Infatti, i Servizi Integrativi, Aggiuntivi e Migliorativi sono un diritto, e in quanto tale vanno garantiti, insieme a tutti gli altri supporti e sostegni dal primo all'ultimo giorno di scuola con continuità, per tutto l'anno scolastico Solo così la scuola si potrà definire istituzione al servizio di tutti i cittadini, garantendo a tutti il diritto allo studio come sancito dall'articolo 34 dalla nostra Costituzione. Alla luce di tutto questo risulta intollerabile che il diritto allo studio di cittadini studenti disabili gravi non autosufficienti non venga garantito e che un servizio così importante sia lasciato alla discrezionalità delle istituzioni territoriali mentre il Governo regionale prima legifera, emana circolari e poi chiude un occhio o se ne lava le mani sulla loro efficacia. Pertanto la CGIL chiede al Consorzio dei Comuni di Agrigento di ripristinare immediatamente il servizio in oggetto. Se nelle prossime ore non si avranno notizie certe sulla riattivazione del servizio, le famiglie saranno costrette a mettere in campo azioni di lotta e si rivolgeranno alle istanze istituzionali superiori".

lentepubblica.it
Enti locali: permanenza minima del personale in caso di prima assegnazione
In un recente parere diffuso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in risposta ad un quesito di un Comune, chiarimenti in merito alla permanenza minima del personale degli Enti locali in caso di prima assegnazione.Nello specifico l'Ente ha richiesto un parere in materia di permanenza minima del personale in caso di prima assegnazione, ai sensi dell'articolo 3, comma 7-ter del decreto legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113.Il quesito verte attorno alla possibilità che un neo dipendente, in possesso di un'anzianità di servizio inferiore ai 5 anni e vincitore di una procedura di mobilità volontaria, possa essere assunto da una diversa amministrazione con il consenso dell'ente di appartenenza.Questo seguendo la disposizione normativa sopra citata, secondo cui: "Per gli enti locali, in caso di prima assegnazione, la permanenza minima del personale è di cinque anni. In ogni caso, la cessione del personale può essere differita, a discrezione dell'amministrazione cedente, fino all'effettiva assunzione del personale assunto a copertura dei posti vacanti e comunque per un periodo non superiore a trenta giorni successivi a tale assunzione, ove sia ritenuto necessario il previo svolgimento di un periodo di affiancamento."Scopriamo qual è stata la risposta del Dipartimento della Funzione Pubblica.Enti locali: permanenza minima del personale in caso di prima assegnazioneIn via generale, deve premettersi che nell'ordinamento generale del lavoro pubblico esiste da tempo, per i vincitori dei concorsi, lo stesso obbligo quinquennale di permanenza nella sede di prima destinazione, così come disposto dall'articolo 35, comma 5-bis, del d.lgs. 165/2001.Entrambe le norme in argomento, se lette in un'ottica di sistema, stabiliscono l'obbligo di permanenza nella sede di prima destinazione per il personale neoassunto, affinché la sua allocazione sia effettivamente rispondente alle esigenze organizzative e funzionali che hanno determinato:la rilevazione del fabbisogno professionale da parte dell'amministrazionee la conseguente attivazione delle procedure di reclutamento, con il correlato impegno di risorse finanziarie per soddisfarlo.Tuttavia l'obbligo di permanenza nelle sedi di prima destinazione non sussiste qualora l'amministrazione rilevi - in un'ottica di ottimizzazione delle risorse e sulla base di ponderate valutazioni - che una diversa allocazione e distribuzione del personale sia maggiormente rispondente alle proprie esigenze organizzative.Ciò, in ogni caso, nella prospettiva di perseguire l'obiettivo che il proprio assetto organizzativo e funzionale assicuri la massima efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa per l'assolvimento dei compiti e delle funzioni da svolgere al servizio della collettività.

Worky - Concorsi e Lavoro: nasce l'app gratuita per prepararsi ai concorsi pubblici
Per poter aiutare i candidati, nella loro preparazione, nasce Worky, l'applicazione per esercitarsi sulle materie dei concorsi pubblici.Nel 2023 sono molti i concorsi che verranno banditi dai vari Ministeri per l'assunzione di numerosi profili a tempo indeterminato. Tra gli strumenti più cercati sul web dai "concorsisti" per prepararsi alle prove scritte dei concorsi pubblici ci sono dei quiz che permettono di esercitarsi senza necessariamente acquistare dei manuali cartacei pesanti, difficilmente maneggevoli e ancor meno trasportabili in giro.È per rispondere a quest'esigenza che è stata sviluppata l'App"Worky - Concorsi e Lavoro". Si tratta di un'applicazione che permette di esercitarsi sulle materie dei principali concorsi pubblici banditi dai vari ministeri. L'app è totalmente gratuita ed è scaricabile su tutti i dispositivi elettronici: è perciò possibile esercitarsi in qualsiasi momento comodamente dal proprio smartphone.L'interfaccia è intuitiva e dà la possibilità di scegliere o un concorso in particolare o direttamente una materia per poter avviare il rispettivo quiz.L'app vanta un database con oltre 28.000 domande divise in 32 materie ed è in continuo aggiornamento. Oltre a Diritto Costituzionale, Diritto Amministrativo o Diritto dell'Unione Europea, ci sono anche quiz di Inglese, Logica o Cultura Generale solo per citare alcune delle materie più cliccate.Una volta entrati su "Concorsi" si può scegliere tra i concorsi in Primo Piano oppure ricercare mediante l'apposito motore di ricerca un concorso in particolare. Dopo averne selezionato uno bisognerà cliccare sul bottone giallo "Avvia Quiz". Qualora invece di "Avvia Quiz" ci sia la dicitura "Aggiorna", procedete a quest'operazione e poi troverete la voce "Avvia Quiz".L'app dà la possibilità anche di ripetere il quiz di una materia selezionando solamente le domande a cui precedentemente si è risposto in maniera esatta, errata o scegliendo solamente le domande "nuove" a cui non avevamo già risposto la prima volta.Un'altra interessante sezione presente sull'app Worky è quella degli Annunci di Lavoro che, a differenza di quanto visto finora, riguardano in particolar modo il settore privato. Periodicamente vengono pubblicati i principali annunci di lavoro nel privato dei più svariati ambiti: praticanti avvocati, figure professionali per aziende, addetti alla vendita, social media manager, responsabile risorse umane ecc. Dall'app cliccando sul pulsante "Candidati" si può inviare direttamente una mail per presentare la propria candidatura all'annuncio di lavoro.Degna di nota è invece la sezione Market dalla quale è possibile scaricare i principali materiali per prepararsi alle prove concorsuali. L'app è collegata ai nostri siti con la possibilità di acquistare compendi o manuali per le materie dei concorsi a prezzi particolarmente vantaggiosi.

sicilianews.it
La politica nazionale fa dietrofront: abolire le province è stato un errore. E in Sicilia si attende la riforma di Schifani

Schifani aveva detto che l'elezione diretta nelle province e la loro istituzione sarebbe stata il primo atto del suo Governo. Tutto però ancora tace. Intanto la questione dovrebbe approdare alla Camera dei deputatiQuattro diversi disegni di legge, che presto saranno sei, per istituire di nuovo le province. È quanto emerge da un articolo di La Repubblica.  La politica fa quindi dietrofront e ammette l'errore: abolire le province (con la riforma Delrio, ndr) non è stata una buona idea e non ha portato a nessuno snellimento né a diminuzione di costi.Da Fratelli d'Italia al Pd, tutti vogliono di nuovo l'elezione diretta di presidenti della provincia e consiglieri e secondo la sottosegretaria Ferro (FdI) questo costerebbe "solamente" 223 milioni di euro. Niente di nuovo per la Sicilia che, al momento, ha tre città metropolitane (Palermo, Catania, Messina) e sei liberi consorzi che avrebbero dovuto sostituire proprio le province e in cui, ormai da anni, si parla di ritorno a province ed elezioni dirette.Ci ha provato Musumeci senza riuscirci, ritenta Schifani che aveva inserito il tema nel suo programma. Quando furono abolite, dal Governo Crocetta, si parlava di grande risparmio per le casse regionali ma così, infine, non è stato. Anzi. Le città metropolitane e i Liberi consorzi, che dal 2015 attendono almeno l'elezione di secondo livello mai avvenuta e con commissari scelti dall'alto, sono diventati un vero e proprio fardello.I conti in rosso degli enti intermediari, con gravi difficoltà per dipendenti ma anche per le persone con disabilità, scuole di secondo grado, viabilità interna, e la mancata rappresentazione politica ha lasciato i liberi consorzi e le città metropolitane allo sbando.Schifani, dal canto suo, durante la campagna elettorale aveva annunciato di voler reintrodurre le province "come primo atto del mio Governo".  A quasi 4 mesi dalla sua elezione però tutto è fermo e tace.  Probabilmente bloccato dalle beghe interne alla maggioranza con Forza Italia spaccata in due.
Ma adesso, che tutti, anche tra i vertici nazionali, si dicono concordi sul grande ritorno alle province, potrebbero esserci delle novità. E la Sicilia, prima regione in Italia ad abolirle, potrebbe essere di nuovo la prima a reintrodurle.


siciliaonpress.it
Cgil: "Il Libero Consorzio Di Agrigento Continua A Brillare Per Inefficienza A Farne Le Spese Gli Studenti Disabili Non Autosufficienti Gravi".


"Ancora una volta il Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento si distingue per la sufficienza e l'insensibilità, con cui gestisce i servizi rivolti alle studentesse e gli studenti disabili non autosufficienti che frequentano le scuole superiori della nostra provincia".Lo scrivono in una nota il segretario generale della Cgil Agrigento Alfonso Buscemi e il responsabile del Dipartimento Francesco Cangemi. Con nota del 05/01/2023, a firma della Dirigente, il Consorzio sospende, infischiandosene delle gravi conseguenze che tale atto produce nella vita degli studenti disabili e le loro famiglie, i servizi Integrativi, Aggiuntivi e Migliorativi L.R. 9/2021 art. 41( assistenza igienico personale per studenti disabili non autosufficienti). La nota adduce come motivazione che "la Regione non ha ancora provveduto all'assegnazione delle risorse per il 2023. Sappiamo che gli altri Consorzi e le Città Metropolitane dell'isola sono nelle stesse condizioni, ma nessuna di queste istituzioni ha sospeso il servizio, tranne il Consorzio di Agrigento. Sollecitato dalla segreteria regionale della Cgil, giorno 13 il Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali dell'Assessorato regionale ha fatto pervenire una nota con la quale tranquillizza gli Enti sulla copertura finanziaria. Nonostante ripetute sollecitazioni il Libero Consorzio mentre dice di voler provvedere a dare disposizione per riprendere il servizio dall'altro atti in tal senso non se ne leggono. È utile ribadire che tale servizio è essenziale per garantire l'effettiva partecipazione degli studenti diversamente abili gravissimi non autosufficienti a tutte le attività didattiche e che è di competenza esclusiva dei Consorzi dei Comuni e delle Città Metropolitane attraverso il finanziamento della Regione Sicilia. Infatti, i Servizi Integrativi, Aggiuntivi e Migliorativi sono un diritto, e in quanto tale vanno garantiti, insieme a tutti gli altri supporti e sostegni dal primo all'ultimo giorno di scuola con continuità, per tutto l'anno scolastico Solo così la scuola si potrà definire istituzione al servizio di tutti i cittadini, garantendo a tutti il diritto allo studio come sancito dall'articolo 34 dalla nostra Costituzione. Alla luce di tutto questo risulta intollerabile che il diritto allo studio di cittadini studenti disabili gravi non autosufficienti non venga garantito e che un servizio così importante sia lasciato alla discrezionalità delle istituzioni territoriali mentre il Governo regionale prima legifera, emana circolari e poi chiude un occhio o se ne lava le mani sulla loro efficacia. Pertanto la CGIL chiede al Consorzio dei Comuni di Agrigento di ripristinare immediatamente il servizio in oggetto. Se nelle prossime ore non si avranno notizie certe sulla riattivazione del servizio, le famiglie saranno costrette a mettere in campo azioni di lotta e si rivolgeranno alle istanze istituzionali superiori".







































































































































































































































































































































































































































































































































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