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rassegna stampa del 24 gennaio 2023

AGRIGENTONOTIZIE
Complesso dell'ex preventorio "Peruzzo", il Libero consorzio ha deciso: concesso al Comune di Santo Stefano

L'intento dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Cacciatore è preservare e utilizzare l'imponente e spaziosa struttura, originariamente sede della facoltà di scienze forestali, come spazio polifunzionale con finalità sociali e di servizio alle impreseI documenti sono stati ormai firmati: l'intero complesso denominato "Ex preventorio Peruzzo" è stato concesso a titolo gratuito al Comune di Santo Stefano Quisquina.
Dopo avere acquisito un'ala dove oggi sorge la "Cittadella delle associazioni, è stato dunque messo nero su bianco per ciò che riguarda il contratto di comodato con il quale il Libero consorzio comunale di Agrigento ha affidato e concesso a titolo gratuito l'utilizzo al Comune dell'intero complesso
L'intento dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Cacciatore, è preservare e utilizzare l'imponente e spaziosa struttura, originariamente sede della facoltà di scienze forestali, come spazio polifunzionale con finalità sociali e di servizio alle imprese. Sarà un centro convegni ed ospiterà fiere ed eventi temporanei.
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"Il contratto di comodato - dice il sindaco Cacciatore - definisce l'iter avviato da Raffale Sanzo nell'ambito di quella collaborazione istituzionale che caratterizza sempre di più la vita e l'attività del Libero consorzio comunale di Agrigento con gli enti locali, permettendo così la piena fruizione di un immobile che per valore architettonico e per la sua funzionalità può diventare uno spazio  di grande interesse per tutto il comprensorio dei Sicani".

TELEMONTEKRONIO
Vulnerabilità sismica. 47 mila euro di contributo per le scuole di Sciacca
37 Comuni della provincia di Agrigento riceveranno il contributo regionale per la certificazione di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici,
ossia il documento che accerta la classe di rischio della struttura, di cui al momento sono dotati solo il 25 per cento delle scuole siciliane.
Oltre ai comuni, il contributo verrà erogato anche ai Liberi Consorzi che, come è noto, hanno competenza sugli istituti superiori.
Ammonta a circa un milione e 800 mila euro il finanziamento per il Libero Consorzio di Agrigento. La città di Sciacca riceverà un contributo di 47 mila 464 euro per la certificazione di vulnerabilità sismica delle scuole. Gli enti beneficiari sono obbligati a comunicare l'accettazione del finanziamento entro un mese dalla notifica; poi avranno altri 20 giorni per comunicare l'elenco dei plessi selezionati per procedere all'ottenimento della certificazione. Le operazioni di indagine geognostica e strutturale degli edifici dovranno concludersi entro il prossimo 30 giugno.
L'obiettivo, hanno evidenziato il presidente della Regione Renato Schifani e l'assessore regionale all'istruzione Mimmo Turano, è quello di dotare tutti i plessi scolastici della Sicilia della certificazione di vulnerabilità sismica, documento necessario per ottenere finanziamenti pubblici, a partire da quelli de Pnrr, per ristrutturazioni e interventi di edilizia e per migliorare la sicurezza delle strutture. Una priorità del governo regionale che ha stanziato 15 milioni da ripartire agli enti locali proprietari dei plessi scolastici, fissando tempi certi per l'accettazione del finanziamento e per le indagini necessarie alla classificazione sismica da concludersi entro la fine dell'anno scolastico in corso. Per la prima volta la Regione, con questo intervento finanziario - ha evidenziato l'assessore Turano - intende mappare, sotto il profilo della vulnerabilità sismica, tutti gli edifici scolastici dell'Isola, per affrontare un piano ragionato di messa in sicurezza a vantaggio della salvaguardia della salute della nostra popolazione studentesca. Il decreto è stato pubblicato sul sito dell'assessorato regionale dell'Istruzione e della formazione professionale. Nel caso di ulteriori fabbisogni finanziari, si potranno utilizzare le economie derivanti da un precedente bando del 2018, pari a circa 10 milioni. 

LA SICILIA
AgrigentoSanto Stefano Quisquina, al Comune l'utilizzo dell'intero complesso "Ex Preventorio Peruzzo"Firmato l'accordo con il Commissario del Libero Consorzio. L'ente, guidato dal sindaco Cacciatore, aveva già acquisito un'ala
Dopo aver acquisito un'ala dove oggi sorge la Cittadella delle Associazioni , è stato firmato il Contratto di comodato con il quale il Libero Consorzio comunale di Agrigento ha affidato e concesso a titolo gratuito l'utilizzo al Comune di S.Stefano Quisquina l'intero complesso "Ex Preventorio G.B.Peruzzo"
L'intento dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Cacciatore è quello di preservare e utilizzare l'imponente e spaziosa struttura originariamente sede della Facoltà di Scienze Forestali quale spazio polifunzionale con finalità sociali e di servizio alle imprese, come centro convegni, fiere ed eventi temporanei .
Il contratto di comodato definisce l'iter avviato dal Dott. Raffale Sanzo con la Determina Commissariale n.5/23 nell'ambito di quella collaborazione istituzionale che caratterizza sempre di più la vita e l'attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento con gli enti locali, permettendo così la piena fruizione di un immobile che per valore architettonico e per la sua funzionalità può diventare uno spazio di grande interesse per tutto il comprensorio dei Sicani



Pensioni, torna il Nucleo di valutazione della spesa
E' quanto si legge in un comunicato del ministero del Lavoro dopo la riunione del tavolo tecnico chiamato a delineare le grandi linee della riforma previdenziale. Calderone: "Dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle prospettive pensionistiche"
Sarà ricostituito il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale per meglio monitorare i fattori che influenzano l'andamento del settore e consentire osì una revisione sostenibile del complesso sistema pensionistico vigente. E' quanto si legge in un comunicato del ministero del Lavoro dopo la riunione del tavolo tecnico chiamato a delineare le grandi linee della riforma previdenziale. La nota messa a punto dal dicastero guidato da Marina Calderone sottolinea che "in relazione alle direttrici della riforma si lavorerà per trovare meccanismi di ulteriore miglioramento dell'attuale normativa vigente per quanto riguarda, in particolare, la flessibilità in uscita specialmente in riferimento alle categorie più interessate da lavori usuranti; uno degli obiettivi principali sarà quello di assicurare la possibilità di lasciare prima il lavoro revisionando le pensioni sperimentali come la cd. Opzione Donna, puntando al contempo sul potenziamento della previdenza complementare con un'azione di vera e propria educazione previdenziale mirata a rendere più adeguati gli assegni pensionistici. Attenzione anche ai meccanismi di staffetta generazionale al fine di favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro senza disperdere il patrimonio di competenze dei più anziani con una cooperazione virtuosa fra Stato e Imprese per favorire il ricambio generazionale All'attenzione del confronto è stato portato l'attuale quadro della spesa pensionistica, anche in un'ottica di evoluzione del sistema all'interno del quale si dovrà tenere conto degli scenari demografici in Italia, dei cambiamenti nei modelli organizzativi delle imprese e della congiuntura economica attuale".
Insieme al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, erano presenti all'incontro con le associazioni dei datori di lavoro e  dei lavoratori i sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro) e Federico Freni (Economia e Finanze), i vertici dell'Inps e l'ufficio legislativo del ministero della Pubblica Amministrazione.
Calderone ha sottolineato che "la razionalizzazione dei sistemi di accesso a pensione che ci proponiamo di realizzare risponde alla volontà di dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle effettive prospettive pensionistiche. Serve un quadro chiaro e stabile di norme affinché i singoli possano scegliere come eventualmente provvedere a integrare gli assegni, con congruo anticipo e in maniera sostenibile".
Prossimo incontro previsto per l'8 febbraio, dedicato alle misure per giovani e donne. Si proseguirà poi con appuntamenti settimanali per arrivare velocemente alla definizione della riforma


LENTEPUBBLICAMonetizzare le ferie: quando è possibile farlo?
In caso di risoluzione del contratto, il lavoratore può monetizzare le ferie non godute? Vediamo cosa dice la legge al riguardo.
Quando un rapporto di lavoro finisce, si apre la questione della monetizzazione delle ferie non godute.
Spesso, infatti, prima della risoluzione del rapporto di lavoro, il dipendente decide di usufruire delle ferie non utilizzate o è lo stesso datore di lavoro che lo obbliga a prendersele.
Ma ciò potrebbe non succedere in caso di risoluzione del contratto.
Ecco quando il lavoratore può monetizzare le ferie.
Monetizzare ferie a risoluzione contratto: cosa dice la legge
Come sappiamo, il lavoratore ha il diritto di godere di periodi annuali di ferie retribuite, come stabilito dall'art.36 della Costituzione, a cui non può rinunciare (a meno che alcune non vengano cedute ad altri dipendenti e nel caso si tratta di ferie solidali).
In generale, quindi, il dipendente non può rinunciare alle ferie per un'indennità o una maggiorazione sullo stipendio.
Ciò viene ribadito nell'art.2109 del Codice Civile e dal Decreto legge n.66 dell'8 aprile 2003, nei quali viene ribadito che le ferie sono irrinunciabili e che non possono essere sostituite da un'indennità economica, se non nel caso di una risoluzione del rapporto di lavoro.
Monetizzare ferie a risoluzione contratto: quali sono le eccezioni
Se il dipendente viene licenziato, si dimette o c'è una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, allora è possibile monetizzare le ferie arretrate. Ciò è fattibile solamente se il dipendente può dimostrare di non aver goduto delle ferie e, al contrario, di aver lavorato in quei giorni.
Il datore di lavoro, invece, se vuole contrastare la domanda del dipendente, deve dimostrare di aver tenuto fede al suo obbligo di consentire la fruizione delle ferie annuali retribuite.
Perciò, se un lavoratore ha delle ferie accumulate, che non può smaltire, perché manca il tempo necessario, può monetizzarle. Ma solo nei seguenti casi:
Dimissioni del dipendente;
Licenziamento da parte del datore di lavoro;
Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
Scadenza del contratto a tempo determinato.
Al contrario, però, il datore di lavoro può non dare alcuna indennità se ha messo il dipendente nelle condizioni di potersi prendere le ferie.
Ciò è valido sia per i dipendenti del settore pubblico che di quello privato.














































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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