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rassegna stampa del 10 maggio 2023

ITALIAOGGI

Riforme, si comincia: Conte chiede la bicamerale, Magi la Costituente
In corso gli incontri tra la presidente del consiglio e le delegazioni dei partiti. Il M5s è contrario al premierato e al presidenzialismo, il Terzo Polo rilancia monocameralismo e premierato ma chiede il mantenimento delle prerogative del Quirinale. Meloni cita l'Aventino.

E' partito il confronto tra la premier Giorgia Meloni e le opposizioni sulle riforme istituzionali. Gli incontri sono cominciati alle 12.30 con il Gruppo del Movimento 5 Stelle e si andrà avanti fino alle 20 con tutte le delegazioni convocate alla Camera nella biblioteca del presidente. Alle 14 è stato il turno del Gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche; alle 15.15 il Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe; alle 16.15 Componente +Europa; alle 17.30 sarà la volta del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra; infine, alle 18.30, il Gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista. Agli incontri partecipano anche i vice presidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari della Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Il documento con le proposte manca ancora, non cè un testo, ma la tensione politica è già alta. Le ipotesi in discussione sono varie. E Meloni nel corso del colloquio con il presidente del M5s, Giuseppe Conte , che ha chiesto l'istituzione di una commissione bicamerale che come nel passato dovrebbe elaborare il testo della riforma costituzionale in senso presidenzialista o meglio semipresidenzialista, ha detto "valuteremo". Meloni ha anche dichiarato con poco senso dell'opportunità politica: "Non accetteremo Aventini", cioè proteste delle opposizioni che si ritirarono dalla camera dei deputati del Regno d'Italia il 27 giugno 1924 per protestare contro ll  governo Mussolini in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti (assassinato da una squadra fascista giuodata da Amerigo Dumini) avvenuta il 10 giugno dello stesso anno.
Conte ha espresso contrarietà all'elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del consiglio, ma ha spiegato:  Siamo disponibili per quanto riguarda il metodo al dialogo in una commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso. Abbiamo invitato il presidente Meloni a mantenere una interlocuzione perché a colpi di maggioranza una ambizione di ridefinire in modo rivoluzionario l'assetto costituzionale non è assolutamente raccomandabile".
Carlo Calenda, leader di Azione e punto di riferimento del Terzo Polo in questo frangente, ha sottolineato la disponibilità a collaborare con la maggioranza "per l'ovvia ragione che anche noi condividiamo l'esigenza di avere maggiore stabilità dei governi e di una maggiore efficienza dell'apparato complessivo. Una collaborazione possibile per noi c'è. Abbiamo definito il perimetro d'intervento: per noi c'è una linea rossa assoluta che è la figura di garanzia di unità nazionale del presidente della Repubblica, l'unica istituzione che garantisce l'unità, toccarla sarebbe un errore grave. Siamo favorevoli all'indicazione del presidente del Consiglio sul modello del sindaco d'Italia", ha detto Calenda. "Il sindaco d'Italia è una delle soluzioni. Abbiamo bisogno di un premier con più poteri, una camera sola, una discussione su tutto ciò che funziona e non funziona del federalismo, di una sola camera e del presidente della Repubblica che rimane garante della Costituzione e dell'unità nazionale.
Riccardo Magi, leader di + Europa, ha chiesto che "a lavorare a una proposta di revisione della Carta sia una Assemblea costituente eletta ad hoc con un sistema proporzionale, contestualmente alle elezioni europee. Si parla poi anche di riforme che non stravolgono la forma di governo ma forniscono prerogative e strumenti rafforzati al presidente del Consiglio, di ruolo del Parlamento e di rivitalizzazione del referendum popolare. È arrivato il momento per il governo di scoprire le carte e uscire finalmente dalla propaganda elettorali".
Attesa naturalmente per l'incontro tra Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, previsto per le 18. E' la prima volta che le due leader si incontrano faccia a faccia.


ITALIAOGGI

Infrastrutture Pnrr ancora al palo
La maggior parte delle opere che il Recovery Plan è chiamato a realizzare è ancora in fase di progettazione o di gara e, cosa più preoccupante, si registra un aumento di costi anche a causa dei rincari delle materie prime.

Infrastrutture Pnrr ancora al palo. La maggior parte delle opere che il Recovery Plan è chiamato a realizzare è ancora in fase di progettazione o di gara e, cosa più preoccupante, si registra un aumento di costi anche a causa dei rincari delle materie prime. Su 102,3 miliardi di risorse complessive per i progetti su mobilità urbana, autostrade, porti, aeroporti, ferrovie, ciclovie, autostrade, infrastrutture idriche e edilizia pubblica i costi stimati per realizzarli toccano al momento quota 132,5 miliardi, sforando quindi il budget di almeno 30 miliardi di euro. Un anno fa i costi stimati ammontavano a 125,3 miliardi e sono cresciuti di ulteriori 7 miliardi da maggio a dicembre 2022 a causa dei rincari dei materiali, dei carburanti e dei prodotti energetici. Nel consueto monitoraggio settimanale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, Openpolis accende i riflettori sulle infrastrutture finanziate dal Pnrr e dal Fondo complementare su cui la commissione ambiente della Camera dei deputati ha di recente presentato un report.
I lavori al momento in fase più avanzata risultano essere quelli sulle ferrovie con il 26% dei progetti in corso. Seguono ciclovie (11%), porti e interporti (10%), sistemi urbani (7%), strade e autostrade (1%). Aeroporti, infrastrutture idriche ed edilizia pubblica sono ancora ferme a passaggi precedenti all'avvio dei progetti. La maggior parte delle opere sono ancora nelle fasi di progettazione o di gara, soprattutto quelli su edilizia pubblica e su strade, autostrade e ciclovie. Le gare invece si stanno al momento maggiormente concentrando su aeroporti, infrastrutture idriche, sistemi urbani, ferrovie e porti.
Andando ad analizzare la messa a terra dei progetti sul territorio, il Sud sconta un ritardo che mal si concilia con la necessità di accelerare la realizzazione delle opere proprio là dove ce n'è più bisogno. Solo il 14% delle infrastrutture prioritarie previste per il Sud e le isole risulta infatti essere in corso. Tale quota si alza al 36% nel centro-nord. Per le infrastrutture prioritarie sono stati stanziati 17,7 miliardi di cui il 61% (10,8 mld) dovrà andare ad opere da realizzare nel Mezzogiorno. Il Sud riceverà quindi più risorse ma al momento sembra procedere più a rilento del Centro-Nord. Ma quale sono gli investimenti prioritari? Il report della Camera ne individua 47 molti dei quali riguardano i collegamenti ferroviari: dal miglioramento delle linee regionali allo sviluppo dell'alta velocità in Sicilia (Palermo-Messina-Catania), Campania e Calabria (Salerno-Reggio Calabria) e Lombardia e Veneto (Brescia-Verona-Padova). Altri investimenti sono quelli su strade e autostrade come la messa in sicurezza sismica di viadotti prioritari delle autostrade A24 e A25 in Abruzzo o il progetto trasversale a molteplici regioni che prevede la fornitura e l'installazione di impianti di monitoraggio strutturale di ponti, viadotti e gallerie.
Osservando la situazione regione per regione spiccano gli ingenti importi destinati alla Sicilia (6,8 miliardi di euro), ma anche alla Campania (2,7). Un dato che conferma le ottime performance delle due regioni, già evidenziate di recente dai dati pubblicati sulla Piattaforma Easy della Fondazione Ifel (si veda ItaliaOggi del 5 maggio). Dietro Sicilia e Campania, le altre regioni del Sud appaiono molto più distanziate anche perché sono destinatarie di risorse più limitate, se si pensa che le altre due grandi regioni del Mezzogiorno (Puglia e Calabria) sono destinatarie di non più di 200 milioni di euro ciascuna. Nel Nord invece la distribuzione dei fondi appare più omogenea con in testa Lombardia e Liguria (1,3 miliardi).
Il report evidenzia infine uno stretto legame tra la disparità territoriale di partenza nell'offerta dei servizi e i diversi gradi di innovazione degli investimenti. Per esempio nei porti (saranno interessati dai fondi Ravenna, Civitavecchia, La Spezia, Genova, Catania, Trapani, Palermo, Augusta e Marina di Carrara) gli interventi saranno molti disomogenei. In quelli siciliani per esempio sono previsti interventi di adeguamento e messa in sicurezza, mentre a La Spezia verrà creato un nuovo molo crociere e a Ravenna un progetto di elettrificazione delle banchine.


giornale di sicilia

Ponti e viadotti sulle Provinciali, gara aggiudicata

Migliora la viabilità nell'agrigentino. Prevista una seconda tornata di interventi su ponti e viadotti di alcune strade di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'ufficio gare ha infatti aggiudicato l'appalto per l'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per l'affidamento dei lavori di messa in sicurezza di ponti e viadotti lungo le Strade Provinciali: 26, 4, 25, 79, 42, 47, 15, 11, 5, 20 e 21. La gara, effettuata in modalità integralmente telematica con la partecipazione di 31 imprese, è stata aggiudicata alla Rti Ingeos Srl - Uniscarl Srl con sede ad Acri, che ha offerto il ribasso del 30,756% per un importo di aggiudicazione di 2.200.000 euro più Iva (compresi oneri di sicurezza di 66.000 euro). Nei prossimi giorni è prevista la firma del contratto d'appalto e successivamente la consegna dei lavori che consentiranno di programmare gli interventi per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti della rete viaria della provincia di Agrigento. Intanto il Libero Consorzio effettuerà lavori di manutenzione straordinaria su alcune strade provinciali. È stato pubblicato infatti sulla home page del sito internet istituzionale il bando per la gara relativa all'Accordo Quadro annuale con un solo operatore economico per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e l'eliminazione delle condizioni di pericolo lungo le strade Provinciali: 17 Siculiana - Raffadali; 18 dalla statale 118 a Joppolo Giancaxio; 29-A Montallegro - Cattolica Eraclea; 29-B Cattolica Eraclea - Raffadali e 77 Montaperto-Busonè. La gara sarà effettuata in modalità integralmente telematica e le offerte dovranno pervenire entro le 12 del prossimo 22 maggio esclusivamente attraverso il portale appalti del Libero Consorzio, mentre l'apertura delle offerte avverrà a partire dalle 8,30 del 23 maggio nella sala gare del Libero Consorzio dio via Acrone. L'importo a base d'asta dei lavori è di 400.000 euro, compresi 12.000 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. I lavori, progettati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, sono stati finanziati con il programma di interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di Province e città metropolitane. Con questi interventi la viabilità provinciale sarà resa più sicura ed efficiente a beneficio degli automobilisti e dei pendolari che quotidianamente usano queste strade per raggiungere i luoghi di lavoro. (*PAPI*)



lasicilia.it
Sicilia, l'Ars è in stallo: a sei mesi dalle elezioni zero leggi e nessuna riforma
L'immobilismo del parlamento più antico del mondo: commissioni al palo e pochi disegni d'iniziativa governativa.

Parafrasando il titolo del giallo "cult" di metà anni Ottanta "Sotto il vestito niente", la versione meno thriller, ma molto più desolante, indolente e in salsa sicula, potrebbe diventare "Dentro il pantano nulla". Anzi, a dirla tutta, al momento, a Sala d'Ercole, manca anche il pantano. Il campo non è impraticabile, è semplicemente vuoto e inutilizzato. Quel magma silenzioso, fatto di marcature fitte, di partenze in contropiede, di uscita dai blocchi per strappare all'avversario del territorio l'emendamento sulla sagra, o sull'ex Tabella H. Si è perso per strada persino il dl Stralcio che profumava tanto di "collegato".
Dopo la maratona di quasi dieci ore che ha partorito la Finanziaria, poi in parte, smontata dall'impugnativa romana, l'attività legislativa è parsa quasi paralizzato. L'impegno più che accettabile dei primi cento giorni non ha poi trovato corso e continuità nelle settimane successive.
Le audizioni
Non mancano, è vero, le audizioni. Il più attivo e con fare anche stakanovista in tal senso, è il presidente della commissione Salute Pippo Laccoto. Il leghista ha utilizzato con grande fervore questo strumento «anche troppo», va malignando qualche collega di maggioranza, "sciarriato con la cuntintizza" come direbbe il "dem" Antonello Cracolici. A proposito di audizioni e di confronti tra commissioni e parlamento, spicca oggi quella prevista in commissione Cultura e lavoro. Il tema, tornato caldo e di recente attualità, dopo la bocciatura della Consulta, è quello degli Asu. L'assessore Nuccia Albano, titolare della delega per le Politiche sociali dovrà fare un primo punto con il presidente della commissione Fabrizio Ferrara e con i deputati per capire se e in che modo poter ripristinare il testo di legge approvato due anni fa all'Ars e poi cancellato da Governo e Corte costuzionale. Già si profila in tal senso una prima scelta tra chi vuole ripartire da zero e chi proporrà di replicare la parte sana dello schema sacrificato dalla bocciatura, sostituendolo con una versione, possibilmente concordata o comunque supervisionata dalla stessa burocrazia che la bocciò. Tanto per non lasciare spazio agli alibi. Per legare il primo tema con il secondo, tra produttività da far ripartire e Asu da piazzare con la stabilizzazione, non manca chi suggerisce di fare un nuovo testo di legge a tamburo battente.
Il vero baricentro però che si sta rivelando asfittico è quello delle riforme di legislatura. In questo senso la commissione Ambiente era quella attesa al varco con più attenzione di altre. È vero infatti che il governo Schifani ha detto con chiarezza che utilizzerà i prossimi anni per avviare e portare avanti il percorso dei termovalorizzatori, ma nessuna parola è arrivata sulla riforma di settore, sull'assetto della governance dei territori e sulle norme di complemento e di raccordo. È nata invece la sottocommissione che si dovrà occupare dell'avanzamento e della verifica dell'impiantistica e delle opere pubbliche legate ai rifiuti. Processi lunghissimi portati avanti dal governo Musumeci al tempo in cui l'assessore era Alberto Pierobon.La commissione in questione invece ha in cantiere un ddl sull'idrogeno per iniziativa del leghista Vincenzo Figuccia. Si tratta di individuare la aree più idonee a fare nascere questo tipo di impianti. Un primo passo verso un'accelerazione che è ritenuta dovuto nel campo delle fonti alternative. Nel corso di questa settimana dovrebbe proseguire l'esame del ddl che individua nuovi cave, mentre a più riprese, si è discusso di ritoccare anche lo schema della commissione Vas che si occupa del rilascio di importanti autorizzazioni.Ex Province
Sullo sfondo la legge da un colpo secco dovrebbe essere quella che riattiva le ex Province. La dizione di Liberi consorzi non ha fatto in tempo neanche ad arrivare nell'immaginario collettivo della metà dei comuni siciliani.
Adesso il colpaccio che Schifani vuole realizzare, facendo l'antiCrocetta, colui che le chiuse per primo in Italia, è quello di riattivare non solo gli enti di area vasta, ma anche il meccanismo di rappresentanza con tanto di elezione diretta nei territori. Si aspetta l'abrogazione della Delrio per lanciare lo sprint. Lo schema è stato già esitato dal governo regionale.Tutto qua? In effetti, non sarebbe male che la coalizione che ha vinto le ultime Regionali spremesse un poco le meningi mettendo sul tappeto una serie compiuta di proposte. Quanto a realizzarle poi, è un'altra cosa. Tanto alla fine il voto segreto aiuta e la colpa è sempre di qualcun altro


lentepubblica.it
TFR Dipendenti Pubblici telematico: le istruzioni INPS.

Tramite il messaggio INPS 1645/2023 l'INPS fornisce ulteriori indicazioni in merito al TFR telematico per i dipendenti pubblici.Il nuovo messaggio dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale fa riferimento alle disposizioni che sono contenute all'interno del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M) del 20 dicembre 1999, e successive modificazioni.Si tratta di un messaggio che da seguito in materia alla circolare n. 185 del 14 dicembre 2021. Questo documento ha comunicato l'avvio del nuovo processo di acquisizione dei dati giuridico-economici ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR) dei dipendenti pubblici per la completa integrazione con la Posizione Assicurativa dei dipendenti pubblici.TFR Dipendenti Pubblici telematico: le istruzioni INPSL'INPS comunica che la compilazione dell'"Ultimo miglio TFR" da parte dell'Ente datore di lavoro sostituisce i modelli cartacei "TFR1" e "TFR2" costituendo la modalità esclusiva per avviare il processo di sistemazione e certificazione della Posizione assicurativa, propedeutica alla creazione della pratica di TFR.In tema di esclusività del canale telematico, si ricorda che con la circolare n. 125 del 4 novembre 2022 è stato comunicato che, a decorrere dal 1° gennaio 2023, l'utilizzo degli strumenti digitali è divenuto esclusivo, oltre che per il TFS, anche per il TFR dei dipendenti pubblici.Rimane invariata la modalità di invio dei dati giuridico-economici necessari alla liquidazione della prestazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato del comparto Scuola attraverso il flusso telematico MIUR/MEF.Poiché l'invio dell'"Ultimo miglio TFR" è vincolato al caricamento della denuncia mensile che contiene la causale di cessazione, è consentito, in via residuale, l'invio dei citati modelli cartacei, per le seguenti fattispecie:rapporti di lavoro cessati a seguito di "decesso" senza che sia possibile utilizzare la funzione "Anticipo DMA" per la predisposizione dell'"Ultimo miglio TFR";e inoltre rapporti di lavoro risolti per dimissioni volontarie senza diritto a pensione per i quali l'iscritto ha chiesto la quantificazione ai fini della cessione.Risulta inoltre consentito l'invio del modello cartaceo "TFR2" per le comunicazioni di variazioni contrattuali relative a pratiche TFR sotto la voce "pagata", impiantate a seguito di trasmissione di modello "TFR1".



ilsole24ore
Smart working: ecco cosa succede dopo il 30 giugno, quando scade la proroga
Senza un intervento del governo si torna in presenza o si continua con le modalità previste dalla contrattazione


Il prossimo 30 giugno, in assenza di interventi del governo, scade il diritto per i fragili (tanto nel pubblico che nel privato) che per i genitori con figli fino a 14 anni (solo nel privato) a lavorare secondo la modalità dello smart working. Con il venir meno della pandemia da Covid, che è la ragione che è dietro la scelta di prorogare questa misura - adottata in chiave di prevenzione dal rischio del contagio nei luoghi di lavoro - il dossier è all'attenzione del ministro del Lavoro, Marina Calderone che, in occasione dell'ultima proroga (a fine marzo), riuscì a reperìre i 16 milioni necessari per confermare questa possibilità ai lavoratori fragili (per i genitori la norma era scaduta addirittura a fine dicembre).In assenza di una nuova proroga, dunque dal prossimo 1 luglio, i lavoratori fragili e i genitori di figli under 14 devono tornare in presenza, venendo meno la tutela della legge. Tuttavia nelle aziende in cui attraverso la contrattazione collettiva le parti hanno disciplinato il lavoro agile, queste due categorie di lavoratori dovranno rientrare secondo le modalità previste dalle intese.
Nel post pandemia si è registrata una diffusione di accordi aziendali tra datori di lavoro e rappresentanze sindacali; in molti casi sono previsti due o tre giorni di lavoro da remoto la settimana alternati da giorni in presenza.Priorità per genitori con figli under 12, disabili e caregivers
Nelle altre imprese resta la "protezione" assicurata dall'articolo 18 della legge 81 del 2017 e dal Dlgs 105 del 2022 (articolo 4 lettera b). secondo cui i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l'esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile devono riconoscere «priorità» alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità (articolo 3, comma 3 legge 104 del 1992), o alle richieste dei lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata (articolo 4, comma 1 legge 104 del 1992) o che siano caregivers. Se queste categorie di lavorartori chiedono di fruire del lavoro agile, non possono essere sanzionate, demansionate, licenziate, trasferite o sottoposte ad altra misura organizzativa che possa ripercuotersi negativamente sulle condizioni di lavoro.Maresca: resterà la precedenza e non più il diritto in forza della legge
«Trattandosi di una priorità - spiega Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all'Università La Sapienza di Roma -, se in un'azienda è prevista una determinata quota percentuale di ricorso al lavoro agile, viene data la priorità a queste specifiche categorie di lavoratori. È un diritto di precedenza da esercitare in presenza di limitazioni, ma dal 1 luglio in assenza di nuove proroghe non c'è più un diritto al lavoro agile, come invece fino al 30 giugno, in virtù delle proroghe dell'articolo 90 del Dl 34 del 2020, a condizione che tale modalità fosse compatibile con la prestazione lavorativa».Le due diverse interpretazioni della norma
Da notare, infine, che sull'esercizio del diritto allo smart working per fragili e lavoratori con figli con meno di 14 anni, sono emerse due linee di interpretazione: c'è chi lo ha interpretato come un diritto al lavoro da remoto al 100% - malgrado non fosse previsto dalla normativa in modo esplicito- e chi come diritto al 100% di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, dunque in parte da remoto e in parte in presenza.



GRANDANGOLO
Manutenzione straordinarie sulle strade provinciali, offerte gara entro il prossimo 17 maggioI lavori interesseranno le strade provinciali n. 17, 18, 29-A, 29-B e 77 della provincia di Agrigento.

Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettuerà lavori di manutenzione straordinaria su alcune strade provinciali. E' stato pubblicato infatti sulla home page del sito internet istituzionale il bando per la gara relativa all'Accordo Quadro annuale con un solo operatore economico per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e l'eliminazione delle condizioni di pericolo lungo le Strade Provinciali n. 17 Siculiana-Raffadali, n. 18, da SS 118 a Joppolo Giancaxio, n. 29-A Montallegro-Cattolica Eraclea, n. 29-B Cattolica Eraclea-Raffadali e n. 77 Montaperto-Busonè. La gara sarà effettuata in modalità integralmente telematica e tramite inversione procedimentale, e le offerte dovranno pervenire entro le ore 12:00 del prossimo 22 maggio 2023 esclusivamente attraverso il portale appalti del Libero Consorzio, mentre l'apertura delle offerte avverrà a partire dalle ore 8:30 del 23 maggio nella sala gare del Libero Consorzio (via Acrone n. 27).
L'importo a base d'asta dei lavori è di 400.000,00 euro, compresi 12.000,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. I lavori, progettati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, sono stati finanziati con DM n. 49/2018 "Finanziamenti degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di Province e città metropolitane" .
Per tutte le informazioni relative alla gara è possibile collegarsi al link:
http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14881


AGRIGENTOOGGI

Camera dei Deputati, Calogero Pisano: "Si investa anche sulla realizzazione di un aeroporto ad Agrigento"
Il deputato agrigentino Calogero Pisano rilancia il tema della realizzazione dell'aeroporto ad Agrigento e lo fa nell'Aula della Camera dei Deputati, durante la discussione del DDL che prevede la conversione in legge del decreto-legge 35/2023, ovvero quello relativo alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
"Da troppo tempo la provincia di Agrigento è abbandonata a collegamenti obsoleti che non aiutano il commercio ed il turismo. La mia è una terra bellissima che è stata premiata col titolo di Capitale della Cultura 2025, mi auguro che si investa molto sulle opere collaterali come collegamenti ferroviari ad alta velocità e nuove autostrade, ma anche, voglio osare, sulla creazione di un aeroporto ad Agrigento, luogo che diventerebbe strategico per tutta la provincia", queste le parole pronunciate dal Pisano nella parte conclusiva della dichiarazione di voto (favorevole alla costruzione del ponte) del gruppo parlamentare Noi Moderati.



SICILIAONPRESS
Stop poligono di tiro Drasy: "Notizia attesa da tempo".

Finalmente Punta Bianca, la sua straordinaria biodiversità, e l'intero ecosistema litorale di eccezionale pregio sono salvi.  Così il Distretto Turistico DMO Valle dei Templi commenta la notizia della fine delle esercitazioni militari al poligono di tiro Drasy. Ora la riserva potrà preservare e valorizzare il suo patrimonio naturale e paesaggistico, finora turbato da attività incompatibili.
Punta Bianca è uno dei luoghi che meglio rappresenta la Costa del Mito, caratterizzata da una riviera in gran parte selvaggia e incontaminata, con testimonianze archeologiche che rimandano al mito.
La DMO, con Marevivo e Mareamico, ha inaugurato lo scorso anno la segnaletica turistica realizzata proprio dal Distretto Turistico Valle dei Templi, che punta a semplificare e accrescere la fruizione e valorizzazione della Riserva Naturale. Inoltre, ha anche sostenuto alcune iniziative anche ad inizio dell'anno. La Riserva di Punta Bianca ricade al confine tra i Comuni di Palma di Montechiaro e Agrigento, entrambi aderenti alla DMO. La segnaletica turistica garantisce la fruizione in modo sostenibile e stimola i visitatori, oltreché ad apprezzare il sito, anche a fruire di un centro servizi di informazione e un punto di accoglienza turistico.



QDS
Regione, Schifani: "Grazie ad Aeroitalia aumenta concorrenza e calano prezzi: vittoria per i siciliani". 

Il presidente della Regione Siciliana accoglie con soddisfazione il calo dei prezzi dei voli aerei dopo mesi di polemiche
"Oggi celebriamo una vittoria per la Sicilia perché aumentando la concorrenza si abbassano i prezzi. Non posso che ribadire il mio grazie alla compagnia Aeroitalia, al suo amministratore delegato e alla proprietà per questo impegno che hanno voluto assumere. Su questa tratta, so che la compagnia ha venduto migliaia di biglietti a un prezzo particolarmente scontato, tendenzialmente inferiore ai 100 euro. Noi siamo lieti e non possiamo che ringraziarli a nome dei siciliani".
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso di una conferenza stampa a Palermo per l'annuncio di una nuova rotta della compagnia Aeroitalia Palermo-Roma dal 1° giugno. "Sia chiaro, a me sta a cuore l'interesse dei siciliani, l'economia della Sicilia e il suo essere meta di visite turistiche- ha sottolineato il presidente Schifani - possibilità messa a repentaglio a causa del caro voli. La tutela è forte e laddove ho percepito un pericolo, mi sono subito adoperato senza fare sconti a nessuno e con estrema chiarezza, fermezza e disponibilità".
Schifani: "Calate tariffe dei competitor: nostro atteggiamento ha sortito effetti"
"Nei giorni scorsi - ha poi proseguito Schifani - ho avuto modo di constatare che Ryanair ha abbassato le tariffe sulla tratta Palermo-Roma: da 260 euro di Ita ai 71 di Ryanair. Mi auguro che il nostro atteggiamento abbia sortito qualche effetto a favore dei siciliani. E' l'obiettivo che ci prefiggeremo quotidianamente senza fare sconti a nessuno ma accogliendo tutti". "Abbiamo lavorato in silenzio e ringrazio la compagnia di averci dato una grande mano su Comiso, nel momento in cui Ryanair nel giro di 2,3 giorni ha deciso di dismettere Comiso -ha detto Schifani -. Dopo l'addio di Ryanair, infatti, l'indomani mi ha chiamato l'amministratore delegato di AeroItalia annunciando l'intenzione di subentrare al posto della compagnia uscente. Possiamo contare su un vettore che in caso di necessità dei siciliani è pronto a investire in tempi brevissimi", ha concluso il presidente Schifani.



































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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