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rassegna stampa del 26 maggio 2023

ITALIAOGGI

Gli stipendi degli statali in linea con quelli del privato. Almeno per quanto riguarda gli impiegati. La retribuzione media annua lorda del settore pubblico si attesta infatti a 31.766 euro, una cifra in linea con quella del lavoro privato.

Gli stipendi degli statali sono in linea con quelli del privato. Almeno per quanto riguarda gli impiegati. Se si prendono in considerazione, infatti, i livelli salariali dell'area degli assistenti e dei funzionari nei comparti dei ministeri, agenzie fiscali e funzioni locali (in cui lavorano 558 mila dipendenti, il 23% del totale del pubblico impiego contrattualizzato) e li si confrontano con gli stipendi degli impiegati nel settore privato, emerge un quadro retributivo tutt'altro che penalizzante per la p.a. La retribuzione media annua lorda del settore pubblico si attesta infatti a 31.766 euro, una cifra in linea con quella del lavoro privato. A far cadere l'ultimo dei luoghi comuni in materia di lavoro (la scarsa attrattività del posto pubblico come conseguenza di salari non competitivi rispetto al privato) è il nuovo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici presentato ieri dall'Aran. Il report evidenzia come nel 2021 un impiegato statale abbia guadagnato in media più di un lavoratore dell'edilizia, dei trasporti, del tessile, del settore dei media, della comunicazione e dell'editoria, dei servizi alla persona, del turismo e della ristorazione. La retribuzione media degli statali è risultata essere superiore rispetto alla media nazionale degli impiegati pari a 30.836 euro lordi annui. Più degli statali hanno guadagnato i lavoratori delle telecomunicazioni (32.159 euro), delle assicurazioni (32.512), dell'automotive (32.626), degli alimentari (32.824), dell'energia (33.034), della chimica (33.296), della metallurgia e siderurgia (33.565) e delle banche (34.288).
Il report dell'Aran non ha limitato il confronto agli impiegati, ma l'ha esteso anche alla categoria dei Quadri che nel settore pubblico ha come corrispettivo contrattuale quella del personale con elevata qualificazione. Tale comparazione, tuttavia, sconta un limite dettato dal fatto che nel pubblico impiego tale area è stata istituita di recente con i nuovi contratti, mentre nel privato la categoria dei Quadri è largamente diffusa e presente. Per questo motivo, osserva l'Aran, il raffronto tra Quadri e elevate professionalità non può prendere in considerazione i livelli retributivi medi (potrà farlo solo tra qualche anno) ma per il momento solo le retribuzioni minime e massime. Ciononostante, anche in questo caso non emergono particolari disallineamenti tra pubblico e privato. A fronte di uno stipendio medio che per i Quadri si attesta a 56.981 euro (con punte di 61 mila euro nel settore bancario e degli alimentari), nel pubblico gli stipendi delle elevate professionalità nei ministeri e nelle agenzie fiscali oscillano da un minimo di 50 mila a un massimo di 70 mila euro. Nelle funzioni locali la retribuzione media si attesta a quota 46.312 euro, ma in questo comparto, osserva l'Aran, "è possibile crescere economicamente in maniera molto rapida grazie agli incarichi di elevata qualificazione". "Un giovane che entra nella p.a. riceve una retribuzione d'ingresso sicuramente più competitiva rispetto al privato", ha osservato il presidente dell'Aran Antonio Naddeo. "Ma l'aspetto economico non può essere l'unico elemento da prendere in considerazione: nella p.a. esiste una stabilità del posto di lavoro che non ha eguali così come il rispetto di tutti i diritti del lavoratore, pienamente tutelati dai contratti collettivi nazionali". "Non è un problema risolvibile con le comparazioni pubblico-privato: ci sono la scarsa flessibilità organizzativa e le condizioni di lavoro che determinano una diversa attrattivita' tra pubblico e privato, e poi c'è una questione che riguarda i profili professionali e tecnici che, diversamente dagli amministrativi, hanno una diversa spendibilità nel privato. In ogni caso il Ccnl 19/21 ha dato le prime risposte, quindi è ancora più incomprensibile il blocco della contrattazione", ha replicato la segretaria generale di Funzione Pubblica Cgil Serena Sorrentino.



ILSOLE24ORE

Aran, nella Pa si guadagna come nel privato ma gli aumenti sono più consistenti. Rinnovato contratto dirigenza pubblicaIl rapporto semestrale sui dati del 2021: la retribuzione complessiva media annua lorda degli impiegati della Pa (ministeri, agenzie fiscali, funzioni locali) è stata pari a 31.766 euro.

Dopo tre mesi di trattativa, l'Aran e i sindacati rappresentativi hanno firmato il contratto collettivo nazionale della dirigenza Funzioni centrali per il triennio 2019-21. Lo si apprende da una nota. Il contratto riguarda 6.200 dirigenti pubblici e professionisti (medici, avvocati, ecc degli enti pubblici non economici quali Inps, Inail, Aci). Sono previsti incrementi del 3,78%, a cui si possono aggiungere fino allo 0,22%, in base alla disponibilità dell'ente.
In media un impiegato o un dirigente della pubblica amministrazione percepiscono stipendi allineati con quelli del settore privato, ma negli ultimi mesi gli aumenti contrattuali sono stati più consistenti per i lavoratori della P.a. Secondo il rapporto semestrale dell'Aran sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, «pur con la dovuta cautela nella comparazione», da un raffronto pubblico-privato «non sembrano emergere particolari disallineamenti nelle medie retributive».
Un confronto sulle retribuzioni
Nel 2021 la retribuzione complessiva media annua lorda degli impiegati della Pa (ministeri, agenzie fiscali, funzioni locali) è stata pari a 31.766 euro, contro una media nazionale per la stessa categoria nel privato pari a 30.836 euro. Nel privato, in particolare, si va da un massimo di 34.288 euro annui lordi percepiti dagli impiegati del settore banche e servizi finanziari ad un minimo di 27.515 euro lordi all'anno per i dipendenti che lavorano nel comparto turismo e viaggi.
Aumenti più sostenuti nel pubblico
Andando ad analizzare invece le variazioni delle retribuzioni contrattuali dei non dirigenti, si evidenziano incrementi tendenziali nel privato rispettivamente dell'1% a dicembre 2022, 1,2% a gennaio 2023, 1,3% a febbraio e dell'1,1% a marzo, contro aumenti decisamente più sostenuti - pari al 2,8% a dicembre 2022, 4,7% a gennaio 2023, 4,9% a febbraio e 4,9% a marzo 2023 - per il personale analogo che lavora nella pubblica amministrazione.
I problemi di reclutamento
L'Aran sottolinea che anche se da questa comparazione pubblico-privato non sembrano emergere particolari disallineamenti nelle medie retributive, è ipotizzabile, tuttavia, che problemi di competitività della Pa sul mercato del lavoro siano presenti per il reclutamento di specifiche e qualificate figure professionali, per le quali vi è maggiore domanda da parte delle imprese, soprattutto nelle professioni innovative (ad esempio, nuove professioni digitali).
L'Aran ricorda che nei tre settori del pubblico impiego presi in esame (ministeri, agenzie fiscali e funzioni locali) sono impiegate circa 560mila persone, il 23% del pubblico impiego contrattualizzato. In questo dato - che comprende anche il personale a tempo determinato - non sono conteggiati i dirigenti, destinatari di uno specifico e diverso contratto.
La retribuzione dei funzionari
Per quello che riguarda il settore pubblico, lo stipendio fisso annuo lordo mediamente corrisposto a un funzionario dei ministeri è di circa 32.800 euro. Un valore inferiore (29.900 euro) viene pagato nel comparto funzioni locali, mentre più elevata è la retribuzione fissa media di un funzionario delle agenzie fiscali (35.300 euro). Sommando "fisso" e "variabile", i valori di retribuzione media complessiva di un funzionario per ministeri e funzioni locali raggiungono livelli analoghi (37.300 ministeri, 38.000 funzioni locali).
Più alti (41mila euro) i valori medi di un funzionario delle agenzie fiscali. E sulla base di valori e aliquote standard, è possibile calcolare, con accettabile approssimazione, una retribuzione netta annua media di circa 23.800 per ministeri, 24.200 per funzioni locali, 25.500 per agenzie fiscali, che fanno circa 1800-2000 euro/mese per tredici mensilità.
I quadri
Per quello che riguarda invece i posti di lavoro assimilabili ai quadri, la retribuzione complessiva annua lorda delle cosiddette "elevate professionalità", sia nei ministeri sia nelle agenzie fiscali nel 2022 si va da un minimo di 50mila euro a un massimo di 70mila euro, mentre per le funzioni locali il range oscilla tra 29.835 e 55.035 euro. Seppur non immediatamente comparabile, la situazione nel privato registra nel 2021 una retribuzione media annua lorda per i quadri pari a 56.981 euro.
Per quello che riguarda poi le prospettive di crescita con relativi aumenti di stipendio, l'Aran rileva che nei ministeri, la retribuzione fissa iniziale è di 30.300 euro annui lordi (circa 1.600 euro netti al mese). Più bassa, su valori intorno a 23.800 euro (circa 1.350 euro netti al mese), per le funzioni locali, dove però non è stata conteggiata nella retribuzione iniziale l'indennità pagata ai titolari di incarichi di elevata qualificazione, in quanto corrisposta solo ad una parte dei funzionari e, salvo casi particolari, non corrisposta ai neo-assunti. Più elevata, per agenzie fiscali (31.600 euro, corrispondenti a circa 1.650 euro netti al mese). La retribuzione iniziale può salire fino a 47.300, 53.600 e 55.000 euro, rispettivamente per ministeri, agenzie fiscali e funzioni locali (circa 2.150, 2.300 e 2.450 euro mese netti).


LENTEPUBBLICA.

Smart working: cosa succederà dal primo luglio?

Vediamo quale sarà il destino dello smart working dal primo luglio: ecco tutti i dettagli.
Smart working primo luglio: come sappiamo, dal prossimo 30 giugno, scadrà il diritto allo smart working per i lavoratori fragili e i dipendenti con figli under 14 e non è stata ancora annunciata alcuna proroga.
Secondo l'Osservatorio per lo smart working del Politecnico di Milano, i lavoratori da remoto oggi sono circa 3,6 milioni.
Cosa succederà, quindi, nei prossimi mesi? Vediamolo insieme.
Smart working primo luglio: cosa succederà ai lavoratori?
Il prossimo primo luglio scadrà il diritto allo smart working per i lavoratori fragili, sia nel lavoro privato che in quello pubblico e per i genitori con figli under 14, solo nel privato.
Lo smart working è entrato nella vita dei lavoratori durante la pandemia di Covid-19, per poter mantenere una continuità nel lavoro. L'ultima proroga risale allo scorso febbraio, quando la Ministra del Lavoro Calderone è riuscita a reperire i 16milioni di euro necessari, per riconfermare il lavoro agile ai fragili.
Per quanto riguarda i lavoratori genitori di under 14, il diritto allo smart working è terminato lo scorso dicembre. Ma è rimasto garantito solamente se l'altro genitore non risulta beneficiario di una delle misure di sostegno.
Se non ci saranno ulteriori proroghe, il diritto allo smart working terminerà il prossimo 30 giugno e i lavoratori dovranno tornare in presenza.
Tuttavia, alcune aziende hanno disciplinato il lavoro agile, permettendo a queste due categorie di lavoratori di rimanere in smart working.
Dal primo luglio, infatti, lo smart working verrebbe regolato dagli accordi individuali tra aziende e lavoratori, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile.
Ovviamente non si esclude un intervento del Governo sulla questione, nei prossimi mesi.
Per chi è garantito lo smart working
Come indicato nell'art.18 della legge 81 del 2017 e dal Decreto legge 105 del 2022 (art.4 lettera B), i datori di lavoro devono riconoscere la priorità alle richieste formulate dai lavoratori con figli under 12, con figli in condizioni di disabilità, ai caregivers o ai lavoratori con disabilità in situazioni di gravità accertata.


LENTEPUBBLICA

Dati Aran sulle retribuzioni nel Pubblico Impiego: il commento della FLP

Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) commenta i dati Aran riguardanti le retribuzioni nel pubblico impiego: ci troviamo di fronte ancora a salari troppo bassi.
"Le nostre Pubbliche Amministrazioni restano poco attrattive. Per il livello delle retribuzioni, che sono tra le più basse dell'Unione Europea, nonostante il costo della vita nel nostro Paese sia tra i più alti, specie nelle grandi aree metropolitane, dove maggiore è la richiesta di nuovo personale. Per la mancanza di prospettive di crescita professionale all'interno di strutture organizzative ormai ingessate che, in ossequio alle politiche di spending review susseguitesi in questi decenni, hanno visto bloccate le carriere e il riconoscimento delle professionalità, per non parlare dell'assenza quasi totale di adeguate politiche formative" commenta Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP in merito alla diffusione dei dati Aran di oggi sulle retribuzioni nel pubblico impiego.
Retribuzioni nel Pubblico Impiego: il commento della FLP
"I numeri snocciolati stamani, presentati per dimostrare come il lavoro pubblico non sia meno pagato di quello privato, non mostrano che i dipendenti pubblici siano ben remunerati, ma che in Italia esiste un problema di tenuta salariale per tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato.
In particolare le retribuzioni analizzate dall'Aran:
si basano su una media delle diverse Amministrazioni che hanno livelli salariali (indennità e salari di produttività) molto diversificati tra loro e non tengono conto della collocazione reale del personale nelle diverse Aree professionali degli operatori, degli assistenti e dei funzionari;
Sono dati aggregati delle diverse voci stipendiali che non evidenziano la variabile legata all'età media del personale che si attesta tra i 55 e i 60 anni e che, pur nella ristrettezza delle risorse stanziate negli anni, ha comunque maturato una retribuzione diversa dai neo assunti;
E soprattutto sono calcolati su base lorda, e quindi non tengono conto del prelievo fiscale che sui lavoratori dipendenti assume un peso rilevante. In buona sostanza la retribuzione netta mensile d'ingresso, comprensiva di stipendio e indennità fisse nelle Amministrazioni del Comparto delle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti Previdenziali), come confermato dalle tabelle allegate al CCNL FC 2019/2021 e dai dati della Ragioneria Generale dello Stato sul costo del lavoro pubblico, a malapena raggiunge i 500 euro per i funzionari e i 1.350 euro per gli assistenti, la cui assunzione è pure prevista in molte Amministrazioni in numero rilevante con le procedure bandite per il PNRR. Analoga, se non peggiore, la situazione nelle Funzioni Locali dove i Comuni sono alle prese con le assunzioni PNRR. Retribuzione che rischia di restare congelata per anni, a causa del ritardo con cui si rinnovano i Contratti nazionali di lavoro, dell'esiguità dei Fondi destinati alla produttività e al merito, delle farraginose procedure di sviluppo economico, dilazionate nel tempo e soggette alla disponibilità delle risorse nelle singole Amministrazioni.
Per cambiare veramente passo, rendere attrattive le Amministrazioni, raggiungere gli ambizioni obiettivi del PNRR, non serve rimescolare le carte ma è necessario che vengano rafforzati gli organici, stanziate le risorse necessarie a dare effettività e concretezza al nuovo ordinamento professionale e alla formazione, rinnovati i CCNL scaduti a dicembre 2021" conclude Carlomagno.



SCRIVOLIBERO.
Libero Consorzio Di Agrigento: Un Nuovo Pick-Up Anticendio Per La Protezione Civile.
L'ufficio di Protezione civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento si dota di pick-up con modulo antincendio da 400 litri, che sarà un valido strumento utilizzato per la prevenzione e lo spegnimento di un principio di incendio.
Il mezzo, oltre ad essere utilizzato d'estate nella campagna AIB, nei periodi invernali risulterà prezioso per affrontare l'emergenza neve, gli allagamenti, le frane e le altre calamità naturali che l'Ente si potrà trovare a fronteggiare nel corso del tempo.
Dal suo insediamento, l'attuale Commissario del Libero Consorzio Comunale dott. Raffaele Sanzo, si è impegnato per la crescita del gruppo di Protezione Civile inserendo nel bilancio le risorse necessarie per aumentare la dotazione di mezzi e attrezzature e implementando la formazione degli operatori e volontari di Protezione Civile.


























































































































































































































































































































































































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