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rassegna stampa del 30 maggio 2023

giornale di sicilia
Balsamo si riprende Licata dopo 10 anni
Solo terzo il candidato di Cuffaro
Buona la performance di Amato sostenuto dai Dem, M5S e Nord chiama Sud 

 La storia si ripete. Come nel 2013 anche a distanza di 10 anni, gli elettori di Licata hanno scelto l'avvocato Angelo Balsamo, eleggendolo sindaco della città con un plebiscito di voti e senza passare dal ballottaggio. L'amministrazione della città, dunque, resta al centrodestra e stavolta sarà tutto l'arco nazionale a sostenere il nuovo sindaco, dalla Lega a Fratelli d'Italia. Balsamo era stato eletto, sempre al primo turno, nel giugno del 2013. Poi aveva dovuto «chiarire» una situazione giudiziaria legata alla sua professione di avvocato e dopo aver chiuso la partita con la giustizia è tornato a candidarsi per riprendersi quella poltrona che gli era stata tolta. Una rivincita che ripaga tutte le rinunce e soprattutto le umiliazioni a cui l'avvocato Balsamo si è dovuto sottoporre. Adesso è tornato ed è più forte di prima visto che la sua elezione è stata più che scontata. Dalla sua parte aveva ben sei liste che lo sostenevano. Oltre a quelle dei partiti di governo: Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia e tre liste civiche: Noi, Forza Licata e Insieme per Licata. Durante la campagna elettorale non sono mancati i big politici: è giunto a Licata il ministro e leader della Lega, Matteo Salvini mentre per Fratelli d'Italia è sceso in campo il sottosegretario alla giustizia, Andrea Del Mastro che si è impegnato a riattivare l'ufficio del giudice di pace che era stato trasferito ad Agrigento. Il lento andamento delle operazioni di scrutinio, nonostante non ci siano stati dubbi sull'elezione di Balsamo che ha subito staccato notevolmente i due concorrenti: Fabio Amato, del centrosinistra e Angelo Iacona, candidato della Democrazia cristiana di Cuffaro, ha fatto slittare, precauzionalmente, i festeggiamenti in tarda serata. Il comitato elettorale allestito in corso Roma era stato preso d'assalto sin dalle 15 quando si erano chiusi i seggi. Quando sono iniziate ad arrivare le prime proiezioni si è subito capito l'andazzo. Angelo Balsamo è balzato subito in testa con il 62%, seguito da Fabio Amato con il 28% e Angelo Iacona con 10%. Buona la performance di Amato, sostenuto dal Partito democratico, dal Movimento Cinque Stelle, da Sud chiama nord e dalla lista civica Restart. Principale sponsor politico di Amato è stato il deputato regionale del Movimento cinque stelle, Angelo Cambiano, che ha mosso i primi passi in politica a fianco dell'avvocato Balsamo. Nel 2013 era infatti suo vice, poi era stato eletto sindaco, al posto di Balsamo che si era dimesso, salvo finire col "litigare" e rompere politicamente con l'avvocato. Terzo invece Angelo Iacona, ex assessore al Bilancio che correva sotto le insegne della Dc di Totò Cuffaro, dell'Udc di Decio Terrana e della lista civica "Onda" che fa riferimento all'ex deputato regionale Carmelo Pullara. I cittadini che si sono recati ai seggi sono stati 19.306. Alla chiusura delle urne la percentuale sull'affluenza è del 45,09% con un incremento del 2,75%% rispetto all'ultima tornata elettorale.


Centomila firme contro l'Autonomia differenziata

Grande soddisfazione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: le 50.000 firme necessarie per presentare la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che punta a modificare gli articoli 116 comma 3 e 117, commi 1, 2 e 3 della Costituzione non solo sono state raggiunte, ma ne sono state raccolte più del doppio del necessario. Giovedì primo giugno, alle 11.30, una delegazione del Comitato promotore consegnerà agli Uffici del Senato (ingresso via degli Staderari) le firme raccolte, sia on line che su moduli cartacei, in calce al disegno di legge costituzionale: "Modifica dell'articolo 116 comma 3 della Costituzione concernente il riconoscimento alle Regioni di forme particolari di autonomia, e dell'art.117, commi 1, 2 e 3 con l'introduzione di una clausola di supremazia della legge statale e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà esclusiva dello Stato". Dopo la consegna, i promotori della proposta di legge incontreranno i giornalisti nella sala stampa di Palazzo Madama alle ore 13. Verranno comunicati i numeri definitivi delle firme raccolte, l'elenco delle organizzazioni sociali che hanno contribuito al successo della campagna, l'iter della proposta di legge una volta depositata. Saranno presenti per il Comitato promotore: Massimo Villone, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Antonio Pileggi, Alfonso Gianni, Graziamaria Pistorino (Flc Cgil), Francesca Ricci (Uil scuola RUA), Antonietta Toraldo (Gilda degli Insegnati). Si andrà, dunque, al referendum per bloccare il disegno di legge din Calderoli e al quale tiene molto la Lega. Un no chiaro contro l'Autonomia differenziata, destinata, per molte regioni del Sud, ad aumentare il divario tra Nord e Sud, a mettere in crisi i Livelli essenziali delle prestazioni, a partire da quelli sanitari. Un disegno di legge su cui non nascondono riserve anche il governatori meridionali del centrodestra. Il ddl firmato da Calderoli, allorquando approvato,sarà sottoposto a referendum


Clemente sindaco di Menfi La vittoria arriva al fotofinish Decisivo lo scrutinio mozzafiato delle ultime due sezioni 

Vito Clemente è il nuovo sindaco di Menfi. Ha battuto il contendente alla poltrona di primo sindaco della cittadina Ludovico Viviani, al termine di una sfida serrata voto dopo voto. Una contesa palpitante che ha regalato forti emozioni e si è conclusa con il successo di Clemente, sostenuto dalla lista civica «92013», che è stato festeggiato fino a tarda sera dai suoi sostenitori. Alla fine dello scrutinio sono stati appena 86 i voti di distacco dall'avversario sostenuto invece dalla lista civica «Verso Menfi». Un testa a testa serrato, come detto, in una partita equilibratissima. La sfida amministrativa a Menfi si giocava anche sulle alleanze e i due candidati a sindaco, Vito Clemente e Ludovico Viviani, hanno messo a segno anche buoni colpi portando dalla loro parte ex sindaci. Un equilibrio durato fino alla fine con momenti di tensione registratisi nelle ultime due sezioni. Una città che sostanzialmente è risultata spaccata a metà. Viviani sembrava avesse il successo a portata di mano, quando mancava lo scrutinio di due sezioni che hanno spiazzato tutti. Una doppia esultanza, quindi, per il vincitore: «Dobbiamo ripartire tutti insieme, il mio primo messaggio va a Ludovico Viviani - ha detto il neosindaco - che è un mio amico. Spero ci sia la possibilità di abbracciarlo ma è certo che lavoreremo insieme, questo ve lo assicuro. Menfi come ho detto in campagna elettorale ha bisogno di tutti noi, di tutte le esperienze e di tutte le competenze, all'interno dell'altra squadra ci sono anche queste figure e noi chiederemo loro di lavorare insieme anche a tutti voi. È stato un testa a testa emozionante, sino all'ultimo ho patito - ha continuato a dire visibilmente emozionato -. Il ringraziamento va alla città. 92013 ha funzionato, non abbiamo mai attaccato nessun avversario ma solo un confronto dialettico. Noi abbiamo deciso di creare questo progetto identitario della città. Da domani ci metteremo al lavoro. Saremo subito in azione per completare la giunta. Noi vogliamo ripartire da qui, il "salotto buono" della città, il centro storico». (*fca*)


Il centrosinistra riconquista Ravanusa

Il centrosinistra «riconquista» Ravanusa dopo 10 anni. È l'avvocato Salvatore Pitrola il nuovo sindaco della città del Monte Saraceno. Candidato della civica «Ravanusa Aperta» è stato sostenuto dal Partito democratico, Articolo 1, Movimento cinque stelle e dalla Nuova Democrazia Cristiana. Battuta di oltre 500 voti Kabiria Loggia, candidata dei partiti del centrodestra e sponsorizzata dal sindaco uscente Carmelo D'Angelo, dalla deputata regionale locale Giusy Savarino e dal deputato regionale Roberto Di Mauro. Al terzo posto, in ordine di preferenze si è piazzato Vito Ciotta presidente del consiglio comunale uscente, sostenuto dalla lista civica «Insieme per servire Ravanusa» ed al quarto Lillo Massimiliano Musso, leader di Forza del popolo. Il nuovo sindaco, Salvatore Pitrola ha toccato le duemila preferenze ed è risultato il più votato. In passato ha ricoperto il ruolo di vice sindaco ed assessore della giunta guidata dal compianto Giuseppe Bonaventura. «Non ci hanno visti arrivare - è stato il commento a secco del neo sindaco che ieri sera, con tutta la squadra dei candidati al consiglio comunale ed allo staff organizzativo ha ringraziato gli elettori tenendo il primo comizio. Abbiamo vinto perché siamo dalla parte della gente, abbiamo incontrato tutti - ha aggiunto Pitrola - stringendo la mano ai nostri elettori e prendendo con un loro un impegno ben preciso». Sconfitta pesante, invece per la Lega, Fratelli d'Italia ed Mpa, che avevano stretto l'accordo attorno alla figura dell'avvocato Kabiria Loggia. Il messaggio che il sindaco uscente, Carmelo D'Angelo, che ha curato la regia dell'operazione politica, non è arrivato agli elettori di Ravanusa che hanno preferito voltare pagina ed affidare al centrosinistra la guida amministrativa della città. Nessun commento da Vito Ciotta e Lillo Massimiliano Musso che completano la lista dei candidati a sindaco sconfitti. (*PAPI*)
  
Festa grande per Cacioppo a Sambuca

Il confronto tutto interno all'amministrazione uscente si è risolto, a Sambuca, con la vittoria di Giuseppe Cacioppo. L'architetto, vicesindaco della giunta guidata da Leo Ciaccio, che è stato tra i pilastri del progetto «Case a un euro», è il nuovo sindaco del Borgo dei Borghi 2016. Ha avuto la meglio per una settantina di voti su Sario Arbisi, prima presidente del consiglio comunale e poi assessore nei dieci anni a guida Ciaccio. Il sindaco uscente, tra i primi ad abbracciare Cacioppo quando i risultati già indicavano la probabile vittoria, è stato anche il suo principale sostenitore e candidato al consiglio nella lista «Sambuca prima di tutto». Adesso Giuseppe Cacioppo guarda avanti ed è già proiettato verso il completamento della giunta e la prima seduta del consiglio comunale. Ha voglia di ripartire subito, ma questa volta non da componente della giunta, ma alla guida del Comune di Sambuca. «È un momento importante per la comunità sambucese - dice Cacioppo - e il nostro progetto ha un futuro. Indicheremo alcune priorità inserite in un progetto di futuro e per fare diventare Sambuca più internazionale tenendo sempre al centro la nostra comunità». Cacioppo ha già designato assessori i consiglieri uscenti Giovanna Casà, Mariella Mulè, Felice Guzzardo e Francesco Gennusa. Sario Arbisi sarà adesso un consigliere comunale di opposizione. Il Comune di Sambuca ha pronto il terzo bando per la vendita di case, dieci, questa volta a tre euro. «Il bando sta per essere varato - dice il sindaco uscente, Leo Ciaccio - e questa nostra strategia è stata premiata dalla risposta dei cittadini del mondo che hanno comprato circa 200 case a Sambuca anche da privati». Il Comune con la vendita di una trentina di case a uno e 2 euro ha incassato negli ultimi anni circa 150 mila euro. Nel centro belicino, però, ci sono state compravendite di immobili per circa 4,5 milioni di euro. (*GP*)

agrigentonotizie.it
Amministrative 2023, Alfonso Provvidenza fa il bis a Grotte: per lui una valanga di voti

Alla fine ha raccolto oltre 1700 voti in più del candidato rivale, l'ex sindaco PilatoLo spoglio non era ancora concluso ma il vantaggio era tale che Alfonso Provvidenza stava già festeggiando intorno alle 17 la riconferma a sindaco di Grotte. Oltre 1700 preferenze che lo separano dallo sfidante, Paolo Pilato."Sono felice per questa riconferma che certamente desiderato, anche se non immaginavo che ci potessero essere questi numeri: grazie ai concittadini e la coalizione che mi ha sostenuto, grazie davvero a tutti".Ecco le preferenze per il Consiglio comunale e i dati definitivi: Alfonso Provvidenza: 2031 votiPaolo Pilato: 655 votiGrotte nel cuore - Provvidenza sindaco - Giuseppe Bonsignore (217), Joel Butera (181), Angelo Carlisi (724), Roberta Di Salvo (517), Lucia Maria Lombardo (434), Gaetano Davide Magrì (194), Crocetta Maida (182), Giuseppe Mancuso (544), Giacomo Orlando (390), Denise Sbrazzato (164), Annamaria Todaro (349), Giada Vizzini (206). Gli assessori designati sono Giuseppe Mancuso e Antonino Caltagirone.Per Grotte - Paolo Pilato sindaco - Caterina Bellavia (83); Gianni Castronovo (83), Michele Castelli (62), Calogera Lidia Ciraulo (100), Desiderio Garufo (141), Liliana Liotta (237), Salvatrice Morreale (161), Angelo Puglisi (143), Salvatore Rivituso (83), Salvatore Rizzo (104), Antonio Vella (80), Stefania Zaffuto (104). 


Amministrative 2023, a Castrofilippo Totò Baio è il nuovo sindaco: seconda Ilenia Dainotto
Terzo posto invece per il primo cittadino uscente Badalamenti, punito dai suoi concittadini
Grande festa in piazza per Totò Gioacchino Baio, nuovo sindaco di Castrofilippo con 834 preferenze.L'architetto, sostenuto da "Castrofilippo bene comune" si è imposto su Ilenia Dainotto (598 voti) e soprattutto sul primo cittadino uscente Franco Badalamenti (255 voti), che fin dalle prime schede scrutinate non è mai parso in "partita" rispetto ai due sfidanti."Dalla giornata di oggi raccolgo la spinta del grande entusiasmo dei miei cittadini e di una squadra fantastica che mi sosterrà - dice a caldo -. Non ho mai pensato di non farcela perché abbbiamo impostato la nostra campagna elettorale sull'eleganza e sui valori sociali. In questi anni al Comune sono state fatte cose buone ma ci sono anche tante cose che non sono state fatte a partire dalla progettazione per il Pnrr".
Ecco le preferenze per il Consiglio comunale e i dati definitivi: 
Noi per il Futuro di Castrofilippo Badalamenti Sindaco: Lucia Agozzino (63), Pietro Argento (27), Calogero Astuto (37), Michelangelo Bartolotta (8), Pietro Chiarelli (33), Gioacchino Failla(52), Elisabeth Inzalaco (16), Liliana La Magra (42), Carmela Mattina (27), Carmelo Molluzzo (25).
Castrofilippo Bene Comune Baio Sindaco: Antonio Sedita (385), Mariarita Fanara (327), Alberto Sferrazza (132), Virginia Brucculeri (157), Francesco Lo Brutto (150), Anna Comparato (100), Salvatore Graci (60), Mariagrazia Agliata (102), Pasquale Palumbo (21), Caroline Marino (70).Primavera Castrofilippese Ilenia Dainotto Sindaco: Giuseppe Agrò (66), Angelo Asaro (88), Carmela detta Loredana Cimino (90), Pietro Graci (113), Giuseppe Lo Brutto (101), Monica Mulè (119), Sophia detta Sofia Scicolone (96), Maurizia Scimè (137), Federico Taibi (73), Salvatore Taibi (98).

Amministrative 2023, il quorum elegge il primo sindaco: riconfermato Francesco Cacciatore
In quanto unico candidato aveva come unico scoglio il dato complessivo dei votanti

Se le operazioni di voto si concluderanno solo alle 15 in tutti i 14 Comuni chiamati alle urne, c'è un sindaco che già può mettersi al lavoro.
L'uscente primo cittadino di Santo Stefano Quisquina, Francesco Cacciatore, è stato infatti riconfermato alla guida della propria città. Questo perché era anche l'unico candidato in lizza e l'obiettivo era solo di raggiungere il quorum dei votanti necessario in questi casi. In realtà Cacciatore già festeggiava ieri sera, quando i dati di affluenza cristallizzavano una percentuale del 50.79% dei votanti che si erano recati alle urne. Quanto basta per superare lo scoglio necessario, anche se il dato segnava ieri sera un calo di circa il 15% rispetto alle precedenti amministrative. Tutto è però cambiato alle 15 di oggi, quando la percentuale è salita fino al 72%, superando anche il risultato del 2018.
"Avere una lista unica non era semplice - ha commentato Cacciatore -. Avevamo un avversario invisibile. Vedere questa affluenza è una grande soddisfazione. Non è stato piacevole per me correre contro un avversario invisibile: c'è molta disaffezione per la politica e questa tornata rischiava di tramutarsi in un mero referendum pro o contro il sindaco e la sua squadra".

grandangoloagrigento.it
Elezioni, ecco i 14 sindaci eletti in provincia di AgrigentoTante riconferme, alcuni ritorni e qualche novità
Tante riconferme, alcuni ritorni e qualche novità. Urne chiuse in provincia di Agrigento dove in quattordici comuni si è votato per il rinnovo del consiglio e dell'amministrazione comunale. Tutti gli occhi erano puntati su Licata, il comune più popoloso chiamato al voto, dove non sarà necessario il turno di ballottaggio. Angelo Balsamo è stato eletto sindaco al primo turno, conquistando oltre il 60% delle preferenze. Si tratta di un ritorno per lui alla guida del comune che aveva già amministrato nel 2013. Una vittoria schiacciante per il centrodestra che si presentava compatto alla tornata elettorale. A Menfi, dopo un testa a testa serrato, a spuntarla è Vito Clemente. Il nuovo sindaco, che succede a Marilena Mauceri, ha avuto la meglio sul candidato Ludovico Viviani. A Ravanusa trionfa Salvatore Pitrola, candidato forte della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro ma sostenuto anche dal Pd, M5S, Articolo Unico e dalla lista civica "Ravanusa Aperta". Pitrola ha avuto la meglio sugli altri tre candidati: gli avvocati Kabiria Loggia e Lillo Massimiliano Musso e Vito Ciotta. A Castrofilippo la novità si chiama Totò Gioacchino Baio. Il neo sindaco ha battuto il primo cittadino uscente Badalamenti e la candidata Ilenia Dainotto. A Sambuca di Sicilia vince Giuseppe Cacioppo, già vicesindaco in carica. Prende il posto di Leo Ciaccio. L'ingegnere edile Vincenzo Galifi, 33 anni, è il nuovo sindaco di Burgio. Galifi, al secondo tentativo, è riuscito a vincere le elezioni e sconfiggere il sindaco uscente Matinella. A San Giovanni Gemini il nuovo sindaco è Dino Zimbardo. Il neo primo cittadino ha avuto la meglio su Giovanni Miceli e Rito CompilatoTante, come detto, le riconferme. Alonso Provvidenza, candidato del Partito Democratico, stravince le il confronto con Paolo Pilato ed è sindaco di Grotte per il secondo mandato consecutivo:"Sono felice e soddisfatto, i cittadini grottesi hanno dimostrato ancora una volta di essere cittadini liberi". Conferma anche a Calamonaci dove il sindaco uscente Pino Spinelli è stato rieletto dopo essersi affermato sul giovane candidato Scorsone. A Cianciana è stato nuovamente eletto Martorana, sindaco uscente. A Lucca Sicula arriva la conferma di Salvatore Dazzo, al suo secondo mandato consecutivo. A Sant'Angelo Muxaro arriva la riconferma per Angelo Tirrito che amministrerà il comune per altri cinque anni: "Ce l'abbiamo fatta, continuano il nostro lavoro per altri 5 anni". Francesco Cacciatore è stato rieletto sindaco di Santo Stefano Quisquina. Il sindaco uscente era l'unico candidato e il solo avversario era il raggiungimento del quorum. Un problema che non si è mai di fatto palesato e già ieri sera, alla prima chiusura delle urne, il quorum era stato raggiunto con oltre il 50%. Per Cacciatore si tratta del terzo mandato. 

lentepubblica.it
Ferie non godute e cessazione rapporto di lavoro: chiarimenti
Ecco alcuni interessanti chiarimenti sulle ferie non godute e residue nei casi in cui avvenga la cessazione del rapporto di lavoro del dipendente.Come si sa ogmi anno i lavoratori per legge hanno diritto alle ferie annuali che, in base al contratto di riferimento, non sono uguali per tutti. A seconda del ruolo e della posizione, infatti, il monte ferie può variare considerevolmente: di conseguenza anche i giorni maturati non sono gli stessi.Questo ovviamente per quanto riguarda la "normalità" delle situazioni: tuttavia esiste la fattispecie delle ferie non godute nei casi in cui si raggiunga la fine del proprio rapporto di lavoro.Così a volte può capitare che prima della cessazione del rapporto di lavoro, il dipendente decide di usufruire delle ferie non godute e non utilizzate o è lo stesso datore di lavoro che lo obbliga a prendersele.Scopriamo quali sono le regole da seguire in questi casi e cosa fare.Ferie non godute e cessazione rapporto di lavoroSecondo quanto stabilito dal Codice Civile spetta al datore di lavoro predisporre le ferie per i propri dipendenti, tenendo conto dell'organizzazione e delle esigenze della sua azienda, oltre che degli interessi del suo dipendente. La normativa vigente infatti stabilisce che il godimento delle ferie non può andare contro gli interessi aziendali.In linea generale l'art.2109 del Codice Civile e il Decreto legge n.66 dell'8 aprile 2003 ribadiscono che le ferie sono irrinunciabili e che non possono essere sostituite da un'indennità economica.Ovviamente il dipendente è tutelato dalla legge anche nei casi in cui il proprio contratto di lavoro venga, di sua iniziativa o suo malgrado, cessato. Cosa accade in questi casi?Se il dipendente viene licenziato, si dimette o c'è una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, allora è possibile monetizzare le ferie arretrate. Il dipendente dovrà però dimostrare di non aver goduto delle ferie e, al contrario, di aver lavorato in quei giorni.Pertanto le ferie risulteranno monetizzate solo nei seguenti casi:Risoluzione consensuale contratto di lavoro;Dimissioni presentate direttamente del dipendente;Scadenza naturale del contratto a tempo determinato senza che avvenga un rinnovo;Licenziamento da parte del datore di lavoro.Ma attenzione: anche in questi casi esistono delle eccezioni.Infatti, l'unica eventualità in cui il dipendente perde la possibilità di rivendicare i diritti legati alle ferie si verifica quando il datore di lavoro riesce a dimostrare che il dipendente ha rifiutato di fruire delle proprie ferie annuali. Ciò però risulta valido nei casi in cui il lavoratore esprime al proprio "capo" un rifiuto chiaramente deliberato e consapevole. 

Taglio al cuneo fiscale e stipendio: a quanto ammonterà l'aumento?

Tra poche settimane, alcuni lavoratori potranno beneficiare di un aumento di stipendio, per il taglio al cuneo fiscale. Ma a quanto ammonterà? Vediamolo insieme. Taglio al cuneo fiscale e aumento stipendio: come sappiamo, col Decreto Lavoro, approvato lo scorso primo maggio, è stato approvato anche il taglio al cuneo fiscale, che porterà ad un aumento dello stipendio per alcuni lavoratori. L'aumento sarà incluso nella busta paga, partirà a luglio e durerà per 6 mesi, fino a dicembre 2023. Ma a quanto ammonterà questo aumento sullo stipendio dei lavoratori? Vediamolo insieme. Taglio al cuneo fiscale e aumento stipendio: ecco cosa c'è da sapere Come comunicato dall'Inps, a partire dal mese di luglio, nelle buste paga dei dipendenti ci sarà uno sgravio contributivo, predisposto dal datore di lavoro. Si tratta del taglio al cuneo fiscale, misura inserita nel Decreto lavoro approvato a maggio scorso, che si aggiunge a quello già operato nella Legge di Bilancio. In particolare, si tratterà del 6% per chi non supera i 2692 euro di stipendio mensile e del 7% per chi non supera i 1923 euro. Gli aumenti effettivi, ovviamente, varieranno a seconda dell'importo dello stipendio. Come ricordato dall'Inps, il 4% di esonero contributivo non sarà applicato alla tredicesima mensilità.
Ma sarà applicato solamente il 2% (previsto dalla Legge di Bilancio), nel caso in cui non si ecceda l'importo di 2692 euro oppure di 224 euro, se la tredicesima viene pagata mensilmente. Sarà applicato, invece, il 3% se la cifra sarà inferiore ai 1923 euro oppure 160 euro, se pagata mensilmente.
Un esempio di calcolo Per sapere a quanto ammonterà l'aumento degli stipendi, dato dal taglio al cuneo fiscale, occorrerà prendere l'importo del valore lordo dell'ultimo stipendio e applicare il 4% (ovvero l'aumento dato dal Decreto). Ad esempio, se un lavoratore guadagna 2000 euro lordi, l'aumento sarà di 80 euro. Se lo stipendio ammonta a 1000 euro lordi, l'aumento sarà di 40 euro e così via. Attenzione però: dall'importo lordo, occorrerà calcolare l'Irpef, che ammonta a circa il 20-25%. Perciò, se si avrà un aumento di 80 euro, in busta paga il lavoratore avrà un aumento netto di 60 euro.


























































































































































































































































































































































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