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/ Rassegna stampa » 2023 » Giugno » 5 » rassegna stampa dal 2 al 5 giugno 2023

rassegna stampa dal 2 al 5 giugno 2023

SCRIVOLIBERO
Dall'8 al 16 giugno al Giardino Botanico l'evento di divulgazione ambientale "Terra fritta, siamo tutti nella stessa padella"By Redazione
Il Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ospiterà dall'8 al 16 giugno prossimi un interessante evento di divulgazione ambientale, il progetto "TERRA FRITTA, SIAMO TUTTI NELLA STESSA PADELLA", atto conclusivo del progetto PCTO 2022/23 (ex alternanza scuola lavoro), che Legambiente Agrigento e Sosia Comunicazione hanno svolto nel corso dell'anno con gli alunni (i D.A.S., giovani Divulgatori Artistico Scientifici del collettivo ISABD) delle classi III D e IV C del Liceo scientifico e delle Scienze Umane "R.Politi" di Agrigento.
L'evento è promosso dal Liceo "Politi" e sostenuto dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Settore Ambiente e Turismo, che ha messo a disposizione l'area del Giardino Botanico (ingresso da via Demetra), ed è visitabile fino a venerdì 16 giugno negli orari di apertura della struttura di proprietà del Libero Consorzio.
Il percorso narrativo utilizza il linguaggio visivo dell'arte contemporanea (con installazioni e performances artistiche di Salvatore Cammilleri) e grazie alla partecipazione attiva dei D.A.S, ha lo scopo di alzare l'asticella dell'attenzione sulle emergenze che minacciano le prospettive di futuro delle nuove generazioni, in particolare sui fenomeni generati dai cambiamenti climatici che oltre a danneggiare direttamente l'ambiente e la biodiversità indeboliscono ulteriormente l'economia dei territori.

Ripristinato parzialmente il transito sulla SP n. 19-B dopo il violento nubifragio di ieriBy Redazione
Si procede a ritmi serrati per ripristinare il transito regolare sulla SP n. 19-B San Biagio Platani-Alessandria della Rocca, che ieri era stata chiusa per diverse ore a causa di un violento nubifragio che aveva interessato buona parte del tracciato, letteralmente ostruito da enormi quantitativi di fango e detriti solidi nel tratto dal km 11+000 al km 15+000 in direzione Alessandria.
I tecnici e i cantonieri del Libero Consorzio Comunale di Agrigento sono stati impegnati fino a tarda ora per liberare almeno una corsia, e si prevede che le operazioni di sgombero dei detriti andranno avanti ancora per qualche giorno per consentire la piena rimozione di tutto il materiale accumulato.
Il transito in questo tratto è consentito a senso unico alternato, e si richiede la massima prudenza agli automobilisti, nonché il rispetto della segnaletica di pericolo e dei limiti di velocità, ponendo la massima attenzione ai mezzi e al personale stradale impegnati nei lavori di ripristino della carreggiata.

AGRIGENTONOTIZIE
Ex Provincia
In smart working ma "trasferito", il caso di Maurizio Puccio sul tavolo del ministro della disabilitàIl dipendente del Libero consorzio comunale di Agrigento è stato costretto a lavorare a 70 chilometri dall'ufficio in cui ha prestato servizio da circa 20 anni
Redazione
Il Governo nazionale mette la lente d'ingrandimento sul caso di Maurizio Puccio, il soggetto disabile al cento per cento, dipendente del Libero consorzio comunale di Agrigento (ex Provincia), trasferito in un luogo di lavoro distante 70 chilometri dall'ufficio in cui prestava servizio da circa 20 anni. Tutto questo dopo che, a seguito della riconferma da parte del medico competente della propria amministrazione dello status di "soggetto fragile", aveva chiesto (come previsto dalla legge) di poter lavorare in smart working.
La ministra della disabilità Alessandra Locatelli è stata coinvolta in prima persona: sarà lei infatti a valutare se e con quali modalità accendere i riflettori del proprio dicastero sui fatti esposti.
Maurizio Puccio, nelle settimane scorse, aveva scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all'ispettorato territoriale del lavoro agrigentino. Ma ancora prima si era rivolto alle Procure della Repubblica di Sciacca ed Agrigento per segnalare quelli che lui ritiene degli "abusi commessi in suo danno".
A pochi giorni di distanza dalle sue segnalazioni gli è stato rinnovato il "lavoro agile" ma, con provvedimento a firma della propria dirigente, è stato assegnato ad un diverso ufficio dell'ente che ha sede ad Agrigento. Quindi è stato di fatto "trasferito" a 70 chilometri dal proprio luogo di lavoro e residenza. Trasferimento che Maurizio Puccio ritiene "illegittimo", in violazione degli articoli 21 e 33 della legge 104, in quanto posto in essere nei confronti di un soggetto disabile e per il quale ha reiteratamente chiesto spiegazioni all'amministrazione che però non sono mai pervenute.
"Quest'ultimo provvedimento di trasferimento - evidenzia Maurizio nella lettera alla ministra della disabilità - oltre che configurare una sorta di beffa potrebbe essere letto anche in chiave ritorsiva".
Tra gli episodi che ha sottoposto all'attenzione della Ministra vi sono la "ferma opposizione" della propria dirigente alla propria candidatura sindacale in favore di altri soggetti più vicini alle posizioni politiche della stessa, la mancata riconferma dello smart working nonostante il proprio status invalidante e di handicap e di dipendente fragile con l'attestazione del medico fiduciario dell'ente, l'essere stato costretto a ritornare in ufficio a prestare servizio in presenza (dove era ancora "consigliato" l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale che non gli vennero consegnati, tanto da essere colto da malore e soccorso in codice rosso dall'ambulanza del 118 per essere trasportato all'ospedale di Sciacca, la mancata concessione del rinvio contrattualmente previsto delle ferie al fine di potere assistere la coniuge ricoverata e che di lì a poco si sarebbe dovuta sottoporre ad un delicato intervento chirurgico fuori provincia, il proprio collocamento in "ferie d'ufficio" (Puccio sostiene che in quella circostanza fu l'unico dipendente della sede di Sciacca ad essere sottoposto a tale provvedimento nonostante le valide e motivate ragioni rappresentate), il demansionamento nelle funzioni subito nel luogo di lavoro, ed ancora - come detto - il trasferimento di sede lavorativa da Sciacca ad Agrigento: 70 chilometri di distanza dalla sede e residenza del nucleo familiare.
Infine Puccio denuncia la condizione di "isolamento" nella quale è stato relegato durante lo smart working: un giorno soltanto, dopo diverse ore di lavoro alla sua consolle di lavoro, si sarebbe reso conto che era stata disposta la chiusura straordinaria degli uffici dell'ente perché nessuno gliela aveva comunicata.
"Tutti episodi - sostiene Maurizio Puccio - che, oltre a turbare profondamente il mio stato d'animo e generare uno stato di paura, mi hanno anche indotto a presentare domanda di pensionamento anticipato, con grave ripercussione e danno economico, pur di sfuggire a questo stato di frustrazione, ansia e paura. Tengo a precisare - conclude - che non ho interessi personali e non sono un soggetto dedito al protagonismo. Questa vicenda ha creato in me uno sconvolgimento delle abitudini familiari. Il mio interesse è collettivo e coinvolge tutti i soggetti disabili che come me o peggio di me si trovano nelle stesse condizioni, senza voce e nel silenzio, costretti a subire vessazioni per il solo fatto di trovarsi in uno scalino gerarchico inferiore".

Libero consorzio comunale
Trasportatore di merci, conclusi gli esami: ecco gli idoneiLe prove si sono tenute nell'aula Pellegrino davanti a una commissione composta da funzionari dell'ex Provincia e della Motorizzazione
Redazione
Si è conclusa, nell'aula "Pellegrino" del Libero consorzio comunale, la prima sessione di esami del 2023 per l'abilitazione alla professione di trasportatore nazionale e internazionale di merci per conto terzi, organizzata dal settore "Politiche attive del lavoro e dell'Istruzione, Solidarietà sociale e Trasporti".
In tutto sono 23 i candidati risultati idonei in seguito alle valutazioni della commissione, composta da funzionari del Libero consorzio e della Motorizzazione civile di Agrigento, e che avranno dunque la possibilità di svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea.
Questi gli idonei: Agrò Giuseppe, Calderaro Pietro, Cammilleri Salvatore, Caruana Pasquale, Costanza Salvatore, Crapanzano Antonio, Galletto Salvatore, Giambrone Donatella, Gramaglia Simone, Li Petri Giuseppe, Pitruzzella Carmelo, Ragusa Giuseppe, Raitano Michele, Reina Giuseppe, Scibetta Bruno, Scicolone Giuseppe, Sgarito Emmanuela M., Sgarito Vanessa, Tabone Antonio,Taibi Maria, Taormina Nunziata Lucia, Vinci Lucrezia, Vitello Salvatore.

Il dato
Turismo, maglia rosa per l'Agrigentino: è l'unica provincia siciliana con un +12,6%Il presidente di Federalberghi, Francesco Picarella: "I dati del 2022 certificano la grande attrattiva di tutta la provincia agrigentina, con una presenza media che si attesta sulle 3 notti"
Redazione
Agrigento, per il 2022, si è confermata la provincia siciliana con la migliore percentuale in termini di arrivi e di presenze. Secondo i dati pubblicati dall'Osservatorio turistico regionale del dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo, i dati sono migliori anche rispetto al periodo pre pandemico.
In un panorama siciliano che si attesta ad un -2% di presenze rispetto al 2019, la provincia di Agrigento registra invece un dato positivo, estremamente confortante: n 12,6%.
Oltre alla conferma dei flussi turistici italiani, su tutti lombardi, campani e piemontesi, anche gli stranieri hanno riscoperto il gusto della vacanza nel bel Paese e in tanti scelgono la "Costa del Mito" per la propria vacanza, con una forte prevalenza di francesi, spagnoli, belga e svizzeri ed il ritorno degli americani.
"Il turismo agrigentino sta di certo crescendo rapidamente. - ha detto Francesco Picarella, presidente di Federalberghi di Agrigento - . Il trend conferma che per il 2023 così come per il prossimo anno, la prospettiva si annuncia molto positiva, con il settore del turismo che diventa sempre più il volano dell'economia. I dati del 2022 certificano la grande attrattiva di tutta la provincia agrigentina, con una presenza media che si attesta sulle 3 notti. Migliori le stime fino al 2025, anno di Agrigento sarà Capitale italiana della cultura. Così come si evince dai dati rilevati dall'Osservatorio turistico regionale, il nostro territorio è indiscutibilmente attrattivo soprattutto per i Paesi occidentali e d'Oltreoceano. Ad oggi, a causa della crisi derivante dal conflitto russo ucraino,  una quota qualitativamente importante di mercati con cospicue capacità di spesa - ha concluso - viene però a mancare".

SICILIAONPRESS
CANICATTI': NON FREGA A NESSUNO CHE IL TEATRO SOCIALE SIA GESTITO DA PRIVATI?Di Vincenzo Cavaleri
Il Teatro Sociale di Canicattì non sarà più gestito dal Comune, ma verrà concesso in gestione a  privati per un periodo di 3 anni e con possibilità di rinnovo per ulteriori anni 3.
Stiamo parlando di quel teatro, progettato da Ernesto Basile nell'ultimo anno del secolo XIX, poi costruito nei primi anni del secolo XX, inaugurato nel 1908 e restaurato tra la fine del secolo scorso e l'inizio del duemila.
Uno stabile rinomato, in stile liberty, col prospetto abbellito dalla raggiera bugnata delle finestre ad arco, arricchito dalle lesene doriche e dalle paraste corinzie decoranti i pilastri che delimitano i tre cancelli in ferro battuto dell'ingresso e la trifora a vetri della balconata del piano superiore.
Stiamo parlando di quel Teatro Sociale che il primo dicembre del 1927 ha ospitato Luigi Pirandello, in persona, e la compagnia del Teatro d'Arte di Roma che rappresentò "Sei personaggi in cerca d'autore", con l'esibizione dei famosissimi attori Marta Abba e Lamberto Picasso.
Crediamo che odiernamente non esistano in Italia Teatri Sociali che -fondati nei secoli XVIII o  XIX o nelle prime decadi  del secolo XX, con finalità sociali- siano affidati alla gestione di privati. Perciò fa un certo senso che un gioiello architettonico (che è anche patrimonio storico di un'intera comunità locale) possa andare a privati. I quali magari lo gestiranno meglio che il Comune, ma sempre privati sono. E gli stabili storici coi loro servizi d'arte e cultura da prestare e con le loro finalità sociali dovrebbero essere gestiti dalla pubblica amministrazione. Come succede con i Teatri Sociali di Alba, di Canzo, di Cittadella, di Monza, di Rovigo. O come succede con quello di Trento, gestito dal Centro Culturale della stessa Provincia Autonoma di Trento.
Si poteva trovare la soluzione di costituire una fondazione (come è successo nel 2014 col Teatro Sociale di Bergamo, di cui il Comune è rimasto fondatore originario). Oppure si poteva fare una semplice associazione tra il Comune, le banche locali, gli imprenditori di Canicattì e dell'hinterland (come è successo, per esempio, nel 2019 con il Teatro Sociale di Badia Polesine o con quello di Como). Oppure, ancora, si poteva fare un bando per la costituzione di una compagnia di teatro stabile, su iniziativa del Comune, cercando la collaborazione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e/o quello della Regione Sicilia (come avvenuto col Teatro Sociale di Brescia). Oppure, infine, limitare la partecipazione alla gara ai soli soggetti del terzo settore no profit, ovvero alle associazioni di promozione sociale e alle imprese sociali (come, per esempio, succede al Teatro Sociale di Busto Arsizio).
il teatro sociale, in un'altra cartolina d'epoca
Invece, alla gara per la concessione della gestione del Teatro Sociale di Canicattì  potranno partecipare non soltanto i sodalizi del terzo settore senza scopo di lucro, ma anche gli operatori economici privati, iscritti alla camera di commercio, che organizzano eventi; e potranno pure partecipare i raggruppamenti temporanei e i consorzi ordinari di imprese.
C'è tempo, adesso, sino al 26 di giugno per presentare le manifestazioni d'interesse con la documentazione allegata, in base alla quale i soggetti ammessi saranno chiamati a partecipare alla procedura di gara ristretta tramite espressa lettera di invito.
Successivamente, dopo la lettera d'invito, i soggetti interessati potranno presentare le offerte in rialzo sul valore economico dell'appalto, fissato in euro 10.500 (per l'intero triennio), accompagnate da una proposta progettuale. Quest'ultima deve tener conto dell'organizzazione di una rassegna teatrale e concertistica (da svolgersi tra novembre e maggio con un minimo di 10 eventi) e dovrà basarsi su un piano generale e gestionale delle attività principali da svolgere nel triennio "al fine di valorizzare il Teatro e creare nuove opportunità culturali per la Città"-come dice l'avviso pubblicato.
Le offerte dei soggetti partecipanti verranno poi valutate dall'amministrazione col criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, per la quale l'amministrazione ha disponibile un punteggio massimo di 100 punti, così distribuiti: max 60 punti per la proposta progettuale tecnico-organizzativa; max 40 punti all'offerta economica determinata dalla percentuale di rialzo sul valore economico dell'appalto.
interno del teatro, con spettatori: in una foto, tratta dal sito web: www.solfano.itIn atto, non si può stabilire quanto tempo occorrerà per l'aggiudicazione del servizio di gestione e quanto ne servirà all'aggiudicatario per riaprire e per fare il cartellone 2023/2024. Ma i tempi potrebbero essere lunghi, perché il gestore dovrà attivare: il botteghino a norma di legge, il servizio di bar e di ristoro, la tariffazione per la concessione in uso dei locali a terzi; inoltre, dovrà attrezzarsi per l'organizzazione delle attività afferenti le manifestazioni pubbliche di carattere culturale e per lo svolgimento dei servizi collegati. Tra questi ultimi, figurano i "matrimoni civili", elencati nel capitolato tra le attività consentite, ma da sottoporre a verifica, in quanto è controverso stabilire se il teatro sociale, una volta concesso a terzi, continua a rivestire le caratteristiche di casa comunale ex art. 106 del codice civile.

QDS
Agrigento scommette sul turismo culturaleIrene Milisenda
La riapertura della Villa romana di Realmonte vuole rilanciare i siti di interesse storico e archeologico presenti sul territorio, anche in vista dell'anno da Capitale italiana della cultura
REALMONTE (AG) - "Abbiamo restituito questa meravigliosa villa di età imperiale agli agrigentini, rendendola fruibile ai visitatori, per dare un ulteriore impulso al turismo e ai beni culturali e cercare di migliorare sempre di più un'offerta che renda Agrigento pronta a essere Capitale della Cultura". Lo ha detto l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, commentando la riapertura della Villa romana di Realmonte e anticipando una serie di iniziative che puntano a rilanciare il territorio dal punto di vista turistico e culturale.
"Con il governo Schifani - ha aggiunto Scarpinato - stiamo lavorando alla costituzione di un protocollo d'intesa che possa rendere fruibili ai visitatori contestualmente sia la Villa romana di Realmonte che la Scala dei Turchi, utilizzando un biglietto integrato".
La villa, risalente al primo secolo dopo Cristo, si trova a poche centinaia di metri dalla Scala dei Turchi, tra mosaici e terme, ed è stata interessata da lavori di recupero finanziati dal Parco archeologico Valle dei Templi. Da ieri, una volta alla settimana, saranno disponibili le visite didattiche condotte dagli archeologi di Coopculture con tre turni: alle 10, alle 11 e alle 12, per 25 persone a volta, con un ticket da 5 euro.
Il Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi e il Comune di Realmonte sono inoltre al lavoro per istituire un percorso che permetterà l'accesso contingentato e in sicurezza sulla famosa Scala dei Turchi. "Abbiamo curato la manutenzione del sito - ha detto il direttore del Parco Valle dei Templi, Sciarratta - che torna così fruibile al pubblico. Abbiamo fatto richiesta di istituire un ticket che permetterà anche di accedere alla Scala dei Turchi, in maniera contingentata".
Inoltre, Sciarratta ha precisato: "L'annunciato accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi riguarda esclusivamente la zona demaniale e non l'area di competenza privata".
"La proposta di gestire il sito attraverso un ingresso contingentato e controllato - ha aggiunto ancora Sciarratta - vuole mettere fine a un uso improprio della Scala dei Turchi ed è stata accolta favorevolmente dal Parco, in sinergia con l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato. Abbiamo subito preso in considerazione l'ipotesi di istituire un biglietto unico con un percorso congiunto di visita guidata da Villa Romana alla Scala dei Turchi. L'idea è quella di offrire ai visitatori di tutto il mondo una parte considerevole delle bellezze di Agrigento attraverso un accordo che rispetti vincoli, limiti e possibilità".
Alla riapertura al pubblico del sito archeologico di Realmonte erano presenti anche l'archeologa del Parco, Maria Serena Rizzo, il sindaco di Realmonte Sabrina Lattuca e il presidente del Consiglio del Parco, Giovanni Crisostomo Nucera.

GRANDANGOLO
Festa della Repubblica, le celebrazioni ad AgrigentoAl via anche ad Agrigento le celebrazioni per la 77ª Festa della Repubblica Italiana
Da Irene Milisenda
"Oggi è il compleanno di tutti gli italiani perché il nostro Stato, la Repubblica italiana, nasce proprio come oggi: il 2 giugno del 1946,   77 anni or sono, e nasce in un modo molto particolare, col primo voto anche alle donne. Quindi è veramente una doppia celebrazione questa perché celebra anche la conquista di una democrazia, in cui tutti i cittadini, a prescindere dal genere e naturalmente anche dal censo, dalla ricchezza, hanno potuto votare esprimendo un voto autenticamente democratico.  La Repubblica viene dal latino res publica, vuol dire la cosa di tutti: la Repubblica appartiene a tutti e oggi gli auguri ce li dobbiamo fare tutti perché è il compleanno di tutti". Così il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, alla sua prima Festa del 2 giugno nella Città dei Templi.
Una corona d'alloro è stato deposta nel monumento dei caduti presso la Villa Bonfiglio di Agrigento alla presenza del Prefetto Romano, del sindaco Miccichè e delle più alte cariche militari; La cerimonia si è aperta con la marcia della Fanfara dei Bersaglieri e da una sfilata militare che da Piazza Municipio, ha attraversato la Via Atenea fino a Piazza Vittorio Emanuele, dove si è svolta l'alza bandiera e il saluto del prefetto.
Successivamente, presso l'atrio del Palazzo del Governo, è in programma la cerimonia di consegna dei Diplomi delle onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e delle medaglie d'onore ai cittadini meritevoli. Due le medaglie d'onore concesse dal capo dello Stato ai cittadini deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra; una alla memoria di Antonino Delizia di Licata, nato a Licata il primo marzo del 1920, deportato il 17 novembre 1943 in Germania e di cui la famiglia non ha avuto più alcuna notizia perché risultato disperso. La medaglia è stata ritirata dalla nipote Sebastiana Bulone. A consegnarla oltre al prefetto, il neo sindaco di Licata,  e l'altra medaglia alla memoria di Angelo Merulla di Canicattì, nato a Canicattì il 27 dicembre 1919, deportato in Germania, 1'08 settembre 1943 riuscì a tornare in Italia il 19 settembre 1945. Ha ritirato il riconoscimento alla memoria, consegnato dal prefetto e dal sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, la nipote Angela Muratore.
Consegnati anche i diplomi dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Le insegne di "cavaliere ordine al merito" sono state attribuite agli agrigentini Calogera Piazza e Alfonso Imbrò che è il segretario generale provinciale del Movimento dei poliziotti democratici e riformisti. Si tratta di titoli onorifici, in questo caso, che vengono attribuiti ai cittadini ritenuti "meritevoli".
L'evento è stato arricchito da momenti musicali eseguiti dagli alunni del Liceo Classico e Musicale "Empedocle" di Agrigento e da alcune letture di testi effettuate sempre dagli alunni che hanno introdotto l'intervento dell'attore agrigentino Gaetano Aronica; anche i ragazzi del CPIA hanno eseguito un dialogo sul significato della democrazia. Per finire taglio della super torta, realizzata dal pastry chef Giovanni Mangione, in collaborazione con i ragazzi dell'associazione famiglie persone down.

CANICATTIWEB
Emergenza disabili in Sicilia, la Cgil lancia un piano per loro diritti negatiScritto da Redazione
Un piano per fronteggiare e migliorare la condizione dei disabili e assicurare loro pieni diritti di cittadinanza: è quanto presentato dalla Cgil Sicilia nello spazio Tavola Tonda dei Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo. In Sicilia il 6% della popolazione è diversamente abile; ad essi si aggiungono i non autosufficienti, 3 mila quelli gravi e 12 mila quelli gravissimi. Emblematici l'accessibilità, la viabilità nelle città, i servizi di trasporto, la sosta dei veicoli al servizio delle persone con disabilità. Una vera emergenza sociale tra difficoltà, per sè stessi e per le famiglie, e diritti negati; un'emergenza da affrontare a 360 gradi e per la quale il Sindacato ha predisposto una piattaforma di proposte e richieste alla Regione.
"Una piattaforma che vuole far fronte ai tanti drammi sociali che attraversa la nostra regione, e quello della disabilità è davvero preminente. Stiamo parlando di una percentuale di popolazione che grava su tantissime famiglie, sia perchè non c'è un welfare adeguato sia perchè non vi sono servizi di sostegno altrettanto adeguati. Tutto questo è inaccettabile. La nostra proposta punta dunque a rivedere il sistema della disabilità nella regione per provare a dare una condizione davvero dignitosa a queste persone. Ciò significa mettere in campo politiche di integrazione, dei vari livelli assessoriali, tra tutte le istituzioni nazionali e regionali, enti locali inclusi. Gli interventi vanno omogeneizzati. Le risorse non mancano, comprese quelle del PNRR.
Il nostro auspicio è pertanto quello di avviare un percorso positivo e virtuoso, perchè rispetto a questo dramma la società siciliana non può voltarsi dall'altro lato", spiega Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia.
Il sindacato chiede che con l'attuazione di quanto previsto dal Piano della non Autosufficienza 2022-24, si superi il limite della programmazione della destinazione delle risorse, peraltro indicate dal Ministero, e venga declinato complessivamente il Piano Regionale per la Disabilità e la Non Autosufficienza, tracciando interventi e piena attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per le categorie fragili da garantire in tutto il territorio regionale. Non solo diritti socio sanitari, bensì anche di diritto allo studio, al lavoro, e altri contenuti presenti nella piattaforma con l'obiettivo di arrivare a una realtà inclusiva, che vada oltre ogni confine.
Tra i presenti all'incontro Franco Cangemi, responsabile del dipartimento disabilità della Cgil regionale, Francesco Lucchesi, segretario regionale Cgil, Maria Concetta Balistreri, segretaria generale dello Spi Sicilia, e Nina Daita, responsabile del Dipartimento disabilità della Cgil nazionale che con queste parole ha concluso l'incontro: "Dal centro in giù sull'inclusione lavorativa si fa quasi niente. Il lavoro ti assicura la dignità e la dignità è fondamentale per ogni cittadino. La dignità ti assicura la partecipazione democratica alla vita del paese, la dignità ti assicura l'autonomia economica. Le persone disabili non vanno emarginate, vanno amate, curate ed inserite. Questo è compito principale di una società evoluta e civile. Perchè una società che in uno Stato garantisce solo i forti è una società destinata a perdere. La piattaforma deve rivendicare questi principi e farli diventare azioni concrete. Abbiamo tanto ancora da fare e spero che questo progetto possa essere il seme di un cambiamento sociale, un elemento che possa garantire nel tempo una società di uguali. Ci dobbiamo credere e deve essere la ragione della nostra esistenza".

REGIONE SICILIANA(Portale isttuzionale)
Fsc, Schifani incontra il ministro Fitto: «Entro settembre intesa su impiego delle risorse per la Sicilia»Assessorato/Ufficio: Presidenza della Regione
«Al più tardi entro il mese di settembre concluderemo un accordo con il governo nazionale per mettere a sistema tutte le risorse per la coesione disponibili per il territorio siciliano. L'intesa con il ministro Fitto punta a mettere in sicurezza la chiusura del ciclo 14/20, assicurare il completamento di tutti gli investimenti meritevoli che concorrono allo sviluppo della Sicilia e già avviati sul territorio regionale». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che nel pomeriggio ha incontrato a Roma il ministro per il Sud e le Politiche di coesione, Raffaele Fitto.
«Il ministro - aggiunge Schifani  - ha anche assicurato la possibilità di impiego delle risorse Fsc 21-27 per il cofinanziamento regionale dei programmi comunitari. Ciò consentirà di liberare somme importanti sul bilancio triennale della Regione. Fitto - prosegue il governatore siciliano - ha anche presentato la squadra che lavorerà con la Regione alla preparazione dell'intesa nella quale saranno individuati gli interventi significativi sui quali indirizzare le risorse 2021-2027 del Fondo per lo sviluppo e la coesione, con una chiara destinazione strategica».




























































































































































































































































































































































































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