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/ Comunicati stampa » 2009 » Maggio » D'Orsi e Arnone condannano gli atti vandalici al "King" di Favara
 

D'Orsi e Arnone condannano gli atti vandalici al "King" di Favara

Il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, e l'Assessore di Favara, Giuseppe Arnone, esprimono vivo rammarico per l'inqualificabile gesto di vandalismo che è stato registrato nei locali dell'Istituto di istruzione superiore di secondo grado "King" di Favara. Un gesto da scriteriati che ricade sull'intera classe studentesca favarese.
"Non si può concepire questa azione vandalica - sostengono il presidente D'Orsi e l'assessore Arnone - che oltre al danno materiale sta producendo un forte danno di immagine ad una scuola operosa che ha saputo ben lavorare sul territorio, diventando un punto di riferimento per numerosi studenti. La cretinaggine di un pugno di reietti non può ricadere sull'intera collettività studentesca favarese molto impegnata nel sociale. Il gesto stupido nella sua gravità acquista invece una grande importanza morale in quando è sintomo del poco rispetto di se stessi da parte di coloro che l'hanno messo in atto. Un atto vandalico è sempre la negazione della convivenza civile nella quale ogni problema deve essere discusso ed affrontato in maniera democratica e risolto. Gli ignoti vandali non riescono a comprendere che il danno non viene fatto al preside o alla scuola, ma all'intera città".
L'assessore Giuseppe Arnone nella mattinata di domani, venerdì 8 maggio, si recherà in visita al "King" per manifestare al dirigente della scuola la solidarietà dell'Amministrazione della Provincia regionale di Agrigento e studiare insieme gli interventi da mettere in atto per scoraggiare in futuro gesti così assurdi ed incivili.
"E' mia intenzione - conclude l'assessore Arnone - chiedere all'assessore provinciale alla pubblica istruzione, Gaetano Cani , di attivare un progetto per istallare con i fondi del progetto legalità, all'interno ed all'esterno dell'istituto "King" delle telecamere a circuito chiuso che scoraggi in futuro azioni di questa grave inciviltà".

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