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/ Comunicati stampa » 2010 » Marzo » Consiglio Provinciale contrario al consiglio regionale delle Autonomie Locali, seduta da riconvocare

Consiglio Provinciale contrario al consiglio regionale delle Autonomie Locali, seduta da riconvocare

Agrigento, 20 marzo 2010
 
Nella seduta dello scorso 18 marzo, il Consiglio Provinciale di Agrigento, presieduto da Raimondo Buscemi, ha espresso il proprio voto contrario alla proposta di disegno di legge dell'ARS che prevede l'istituzione del Consiglio Regionale delle Autonomie Locali. Il prelievo del punto è stato chiesto dallo stesso Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, al quale però si sono opposti alcuni consiglieri tra cui Matteo Ruvolo, che ha evidenziato come la Commissione Affari Generali non abbia ancora espresso un parere, mentre Orazio Guarraci (PdL Sicilia) ha consigliato un rinvio del punto per ulteriori approfondimenti. "Non credo si tratti di un organismo inutile o di un doppione" ha detto Guarraci "però se ci sono dubbi sarebbe più opportuno che il Consiglio entri nel merito di ciò che in effetti rappresenta". Anche il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi è intervenuto consigliando un rinvio in attesa di notizie dagli altri consigli provinciali. Hanno chiesto il ritiro del punto anche i consiglieri Scozzari e Ruvolo (MpA), mentre ancora Guarraci ha chiesto, ma senza ottenerla, una sospensione dei lavori per chiarimenti. Carmelo Avarello (Sinistra) ha invece espresso la preoccupazione che, così come accaduto per gli ATO, anche questo Consiglio Regionale per le Autonomie Locali possa rivelarsi l'ennesimo carrozzone politico clientelare. Sulla stessa linea l'intervento di Spoto (Rifondazione Comunista), che ha annunciato il suo voto contrario. Tra i contrari anche Gentile e Picone (MpA) che con toni diversi hanno evidenziato che in una fase in cui vengono annunciati tagli agli sprechi è paradossale che la Regione voglia creare un altro organismo composto da ben 54 tra consiglieri provinciali, comunali, sindaci e presidenti di Provincia, con ulteriore aggravio della spesa pubblica. Camilleri (PD) ha evidenziato che il consiglio in teoria potrebbe essere una buona occasione da parte degli enti locali per far sentire la propria voce direttamente in sede regionale: "Purtroppo la storia insegna che in Sicilia è difficile far funzionare questi organismi". Contrario anche Montaperto (UdC), che ha sostenuto invece l'esigenza di dare dignità al ruolo delle Province trasferendo alle stesse le competenze degli ATO idrici e rifiuti. La votazione finale ha fatto registrare 17 voti contrari e solo 4 favorevoli.
Sono state quindi trattate tre interrogazioni. Le prime due, presentate da Ezio Di Prima (PD) vertevano su alcuni problemi e disservizi dell'ATO Idrico. In particolare, sulle assunzioni il Presidente D'Orsi, in qualità di presidente dell'ATO Idrico,  ha chiarito che dopo il rifiuto da parte dei dipendenti dei Comuni che si occupavano di acqua e fognature di passare alla Girgenti Acque, la stessa società ha provveduto a pubblicizzare alcuni bandi di selezione, dando tuttavia precedenza, grazie ad accordi sindacali, all'assunzione di molti lavoratori già impegnati nei depuratori che altrimenti rischiavano di perdere il posto. Gran parte dei disservizi, ha aggiunto, sono derivati dalla mancata consegna delle reti idriche da parte di alcuni Comuni. "Con la sentenza definitiva del CgA" ha detto D'Orsi "si è posto fine a questa vicenda. I ritardi quindi sono anche colpa della pubblica amministrazione, anche se io più volte ho minacciato la rescissione del contratto con lo stesso gestore. Adesso abbiamo un regolamento e dovremo lavorare per recuperare il tempo perduto su molti fronti".
Un'altra interrogazione è stata presentata da Stefano Girasole (PD) sulle sponsorizzazioni per le società sportive che militano in tornei di serie A. "Conosco e comprendo le esigenze delle società che militano in tornei di alto livello" ha risposto D'Orsi "ma purtroppo non siamo nelle condizioni di elargire risorse a causa dei nostri problemi di bilancio, che hanno altre priorità, in particolare, al momento, la viabilità compromessa dal maltempo". Il Presidente D'Orsi infine ha anche ribadito che il progetto aeroporto va avanti: "VAS e VIA sono in corso di definizione, e a giorni avrò altri incontri con importanti società che vogliono realizzare e gestire l'aeroporto".
Per mancanza di numero legale, i lavori sono stati quindi rinviati di un'ora: al successivo appello era però presente il solo Presidente Buscemi, che ha aggiornato la seduta al giorno successivo.  Ma anche all'appello del venerdì 19 maggio si è registrata la mancanza del numero legale. Erano solo in sette, infatti, i Consiglieri presenti in aula: Terrazzino, Picone, Lo Leggio, Spoto, Guarraci, Ripepe oltre al Presidente Raimondo Buscemi, mentre il quorum richiesto per la validità della seduta era di 14 consiglieri.
            Il Consiglio dovrà essere dunque riconvocato con un nuovo ordine del giorno. Nei prossimi giorni il Presidente Buscemi convocherà la conferenza dei Capigruppo per fissare la nuova data di convocazione del Consiglio e stilare il nuovo ordine del giorno.

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