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Rassegna stampa del 18/19/20 giugno 2011

 

18/06 Sabato
 
La Sicilia

IL COMITATO NON NASCONDE LE PROPRIE PREOCCUPAZIONI
Parchi eolici: «No Peos» all'attacco
Il comitato «No Peos» rilancia sulla battaglia contro i parchi eolici off shore.
Ieri mattina il presidente Salvatore Licata e alcuni componenti del comitato hanno convocato i giornalisti dopo le due sedute del comitato dei sindaci andate a vuoto.
<(Speriamo sia stato solo un incidente di percorso perché il No ai parchi eolici off shore che si vorrebbero realizzare tra Gela ed Agrigento no si può abbassare la guardia».
Questo il pensiero scaturito dall'incontro, svoltosi in un locale del centro cittadino.
All'incontro era presente l'assessore comunale Paolo Licata, il quale ha
confermato l'impegno dell'amministrazione di Licata, capofila del comitato dei sindaci. I componenti il comitato, proprio durante la riunione con i giornalisti hanno strappato una nuova promessa all'assessore:
«Provvederemo immediatamente a convocare una nuova riunione - ha dichiarato il cognato del sindaco - e accelereremo sulla nomina del legale che dovrà opporsi alla realizzazione dei parchi eolici». Proprio la nomina di un avvocato che difenda le istanze delle popolazioni è il nodo cruciale sul quale il comitato nicchia ormai da mesi. Annunciato più volte, prima dal sindaco di Licata Graci e dopo dal coordinamento dei sindaci, non è stato mai nominato.
Il Comitato «Difendi Licata No P.e.o.s.» nasce nel mese di agosto 2008 e incomincia a sollecitare sia la giunta di Licata che il Consiglio comunale a predis porre, velocemente, atti che si oppongano ai quattro progetti che interesserebbero la costa che si estenda da Gela ad Agrigento, passando per Butera, Licata e palma di Montechiaro. Allo stesso hanno aderito: Cisl, Cgil, Cittadinanza Attiva, Fenapi, Confcommercio, Pro Loco, la Vedetta, Coop. Piccola Pesca, Fidapa, Archeoclub, Coop Sikania, Uniti per lo Sviluppo, Ass. Giovani Pescatori, Cia, Mov. Giovani Licatesi.
GI. PA
 

IL FATTO. Sindaci di 14 Comuni della zona a Roma per recuperare risorse economiche
Il "pellegrinaggio» del Belice
(g.re.) - Quattordici sindaci dei Comuni della Valle del Belice ieri a Roma per protestare contro il mancato inserimento nel Decreto sviluppo dei fondi per il completamento della ricostruzione,
Nella capitale c'erano anche i sindaci agrigentini Franco Santoro, di Santa Margherita Belide; Michele Botta, di Menfi; Calogero Impastato, dì Montevago e Martino Maggio, di Sambuca di Sicilia. Tutti hanno sottolineato gli impegni assunti dal Ministro Altiero Matteoli in occasione dell'inaugurazione di un tratto ristrutturato della SS 115, tra Sciacca e Menfi. Si trattava di risorse previste nel decreto con il quale la bicamerale riformava i fondi Fas facendone strumento di successiva attuazione del Piano per il Sud varato dal Governo. Il Fondo per le Aree Sottutilizzate sarebbe dovuto diventare Fondo per lo sviluppo e la coesione finalizzato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia dì carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale".
«In quella occasione - dice oggi Santoro - Matteoli e il Ministro Angelino Alfano si erano impegnati ad inserire 93 milioni di euro nel decreto sviluppo, ma l'emendamento dell'onorevole Nicola Cristaldi, è stato dichiarato inammissibile, cancellando d'un colpo le nostre speranze", I sindaci sono stati ricevuti dal segretario del Ministro delle infrastrutture ed è stato individuato un nuovo percorso per la definizione delle loro istanze. Entro il 30 agosto dovranno essere apportate delle modifiche alla legge Finanziaria nazionale e in quella occasione dovrebbero essere recuperate le risorse: «Ci sarà un tavolo tecnico la prossima settimana - conclude Santoro - una conferenza Stato-Regione, con la presenza del presidente Lombardo e di tutti i sindaci, speriamo sia la volta buona, speriamo che anche questo impegno non venga disatteso». I sindaci attendono adesso con una rinnovata fiducia, convinto che non si deve più pensare ad un intervento che vada oltre la cosiddetta ricostruzione, ma che si qualifichi invece come opportunità di sviluppo economico della Valle del Belìce attraverso progetti di recupero ambientale, di riqualificazione.
 
DOMANI L'ASSEMBLEA REGIONALE DEL PARTITO: IL TERZO POLO LANCIA IL «MODELLO BAGHERIA» PER IL FUTURO
Il parlamentino Pd chiamato a decidere su Lombardo e le intese
LILLO MICELI
PALERMO. Diplomazie al lavoro alla vigilia dell'assemblea regionale del Pd, che dovrà decidere se e come continuare a sostenere il presidente della Regione, Lombardo, con quali formule e alleanze. Considerato che, nel corso dell'esecutivo regionale del 2 maggio, fu sancito che il governo dei tecnici «è in fase di esaurimento», nel Pd c'è chi pensa alla possibilità di dare vita a un governo politico, ma c'è anche l'ala che fa capo a Bianco, Crisafulli e Mattarella che, invece, non intende contijiuare a sostenere Lombardo perché un'alleanza politica non può non passare attraverso la
verifica elettorale. Altrimenti, chiederanno l'indizione del referendum per cui hanno raccolto oltre cinquemila firme, stabilendo la data del 25 settembre per il suo svolgimento.
Nel Pd, dopo l'esito delle amministrative nazionali e siciliane, che lo hanno visto vincere laddove, soprattutto nelle grandi città del Nord, era alleato con ldv e Sel, cresce la voglia la voglia di sinistra, ben sapendo però che per vincere non si può fare a meno del Terzo polo. Ma anche su questo fronte il partito è spaccato. Non sarà facile mettere insieme Terzo polo, Idv e Sel, ma il capo- gruppo all'Ars, Cracolici, invita ad avere pazienza: «Penso che dobbiamo tenere insieme questa
alleanza che va dal centrosinistra al Terzo polo. Non mancano le resistenze, è vero, ma non bisogna mai fermarsi alle apparenze. Certamente, l'esperienza del governo tecnico non appare adeguata alle sfide che ci attendono. La verifica elettorale? Non dobbiamo escluderla, valutando anche quanto può accadere a livello nazionale». Quindi, eventuali elezioni politiche anticipate faciliterebbero il ritorno alle urne anche in Sicilia.
Intanto, ieri si è riunito il coordinamento regionale dell'Udc che ha preso atto della validità del Terzo polo che alleato con il Pd può ottenere buoni risultati, come dimostra il (

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