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Rassegna stampa del 30 marzo 2012

 

  LA SICILIA
 
I nodi dei sistema Ato sono arrivati al pettine
Gesa, lavoratori e imprese non riescono più ad andare avanti
La situazione del servizio di igiene ambientale nei 19 comuni cadenti nell'ambito di Gesa sta diventando esplosiva, sotto diversi puliti di vista, ivi compreso quello sociale con i lavoratori che sono esasperati ed hanno i nervi a fior di pelle. Se n'è avuta una prova, ammesso che ve ne fosse bisogno, ieri mattina nel corso dell'incontro organizzato dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi proprio per cercare di trovare una soluzione al problema del mancato pagamento dei propri debiti da parte di Gesa Agrigento due.
All'incontro sono stati invitati il liquidatore di quest'ultima società, Teresa Restivo, le imprese (che si sono fatte rappresentare dal loro legale di fiducia Giuseppe Scozzari) ed i sindaci dei 19 comuni che sono soci di Gesa. E proprio questi ultimi sono stati i grandi assenti: gli unici presenti sono stati quello del capoluogo Marco Zambuto e quello di Sant'Angelo Muxaro Angelo Leto. Degli altri comuni solo i rappresentanti di Aragona, Favara e Porto Empedocle. Per il resto nulla Presenti invece almeno un centinaio di lavoratori, mentre i sindacati non sono stati invitati: ciò malgrado ha partecipato il segretario generale aggiunto dell'Ugi Roberto Migliara.
E proprio l'assenza dei sindaci é stata stigmatizzata da D'Orsi, che ha attribuito la situazione esistente alla malapolitica e la cui proposta è stata quella di chiedere alla Regione di risolvere il problema con l'approvazione di una apposita normativa che costringa i sindaci, pena il commissariamento, ad prevedere una posta di bilancio per il pagamento a Gesa del non riscosso sulle bollette. Teresa Restivo ha spiegato come si è arrivati a questa situazione ed ha annunciato che già quattro comuni hanno sottoscritto il piano di rientro del loro debito in vista di un possibile finanziamento della Regione che dovrebbe utilizzate un mutuo bancario che tuttavia appare sempre più improbabile.
Scozzari, nel corso del suo intervento, ha avuto momenti di scontro con Marco Zambuto. Il legale delle imprese ha parlato di situazione preoccupante di prefallimento per le imprese che non trovano più credito non solo nelle banche (le quali non sono più disposte a dare anticipi sulle fatture di Gesa) ma anche nei fornitori, tanto che ha preannunciato che il rifornimento di carburante dalla settimana entrante non darà più gasolio e benzina se non avrà l'ingente somma della quale é creditore. Se l'è presa con i Sindaci per non aver pagato quanto di loro spettanza ed a questo punto ha avuto un vivace scambio dibattute con Zambuto clic ha anche minacciato di andar via accusando il suo interlocutore di non conoscere la situazione del Comune di Agrigento. I momenti di tensione non sono mancati nemmeno con i lavoratori che hanno interrotto più volte il dibattito: essi hanno ripetutamente chiesto impegni precisi su quando riceveranno i soldi, ma nessuno ovviamente ha potuto dare risposte chiare ed esaurienti. Alla fine è stata approvata la proposta di D'Orsi di andare in delegazione da Lombardo per ottenere garanzie precise sull'approvazione di una norma che costringa i sindaci a pagare. A tal proposito Teresa Restivo riunirà subito il CCIA di Gesa per elaborare le richieste da portare al governo regionale
SALVATORE FUCÀ
 
D'Orsi: «il problema va risolto alla radice altrimenti ritornerà»
«Il problema va risolto alla radice: non basta trovare subito i soldi per pagare i due stipendi in sospeso, bisogna fare in modo che tra un mese non ci ritroviamo punto e a capo». Eugenio D'Orsi é dell'avviso che bisogna chiedere al governo regionale l'aiuto per venire a capo di questa situazione. "Una delegazione composta da me, da Teresa Restivo e dai sindaci deve recarsi a Palermo e non venire via fino a quando non si avranno avuto precise garanzie sulla modifica della legislazione nel senso che i sindaci devono prevedere in bilancio un'adeguata dotazione finanziaria per pagare la loro quota a Gesa".
Anche il sindaco di Agrigento Marco Zambuto vuole rivolgersi al governo regionale: «Dobbiamo chiedere che ci venga riconosciuto uno stato di emergenza e che ci venga dato un aiuto finanziario per pagare le imprese. Certo, anche i comuni devono dare il loro contributo ed Agrigento, anche se non é tenuto essendo in regime di tia, è pronto a fare la propria parte. Tuttavia l'obbiettivo finale deve essere quello di pervenire ad una riforma definitiva che abolisca gli ato e riaffidi il servizio di igiene ambientale ai comuni».
«Il problema - spiega Restivo - sta proprio nel fatto che i comuni non integrano quanto non riscosso con le bollette, ma alla fine i veri debitori non sono nemmeno i comuni ma i singoli cittadini che non pagano. Quindi non posso agire direttamente sui sindaci. Tuttavia
stiamo recuperando parecchio con il coattiva e con la lotta all'evasione. Quest'ultima ci ha consentito di elaborare un ruolo suppletivo di contribuenti che ha indotto Aipa a darci l'anticipazione di due milioni che abbiamo promesso alle imprese. Gesa peraltro ha cercato di venire incontro a queste ultime pagando anche delle somme per recuperare gli interessi e per le altre spese, ma poi c'è da fare i conti anche con gli altri creditori che anche loro reclamano il pagamento di quanto loro dovuto».
Roberto Migliara dell'Ugl sollecita Teresa Restivo «a chiedere il commissariamento se non per le somme dovute, per la mancata previsione dell'apposita posta di bilancia per pagare le quote di non riscosso». Se la prende anche con i sindaci che ieri mattina sono stati assenti, «specialmente coloro i quali continuano ad organizzare feste e festini invece di dare alle somme di cui dispongono una destinazione più utile». L'esponente dell'Ugl chiede anche ai sindaci di fare intervenire l'Anci per indurre la Regione a prendere i provvedimenti che si rendono necessari per giungere alla soluzione del problema.
«Occorre anche - aggiunge - ripristinare un programma efficace sulla raccolta differenziata e dare attuazione alla realizzazione dell'impianto di compostaggio, ma anche rivedere gli accordi con l'impresa che gestisce la discarica o, in alternativa, reperire un nuovo impianto dove poter conferire i rifiuti a condizioni più vantaggiose»
 
Le imprese del raggruppamento sull'orlo del fallimento
Le imprese del raggruppamento che si occupa della raccolta dei rifiuti sono sull'orlo del fallimento. L'avv. Giuseppe Scozzari che le rappresenta non ha avuto peli sulla lingua. «il contratto d'appalto - spiega - obbliga Gesa ad effettuare i pagamenti mensilmente entro il sessantesimo giorno dalla presentazione delle fatture. Invece le fatture scadute ad oggi sono ben cinque per un totale non pagato di euro 9,822.163,72. A questi soldi vanno aggiunti i servizi prestati nei 60 giorni di franchigia contrattuale (cioé gli ultimi due mesi) per un importo di euro 3.4l4.638,38. In totale sono stati prestati servizi non retribuiti per euro 13.225.802,10. Nella sostanza Gesa ha pagato fino alla metà di agosto, ma ai dipendenti ò stato garantito il pagamento degli emolumenti fino a dicembre 2011 compresa la tredicesima mensilità».
- Cosa c'é adesso di diverso rispetto al passato?
«L'accesso al credito in banca é divenuto fortemente più difficoltoso e la mancanza di affidabilità finanziaria di Gesa ha peggiorato le cose. Il forte indebitamento con le banche e le nuove restrizioni di accesso al credito non consentono più alle imprese di poter sostenere ulteriormente l'attuale situazione creditoria. Poi ci sono anche i fornitori che garantiscono carburanti, la manutenzione dei mezzi, sacchi e materiali vari di consumo. Anche queste aziende non riescono più a sostenere i ritardi nei pagamenti: le imprese non pagano il carburante da otto mesi, hanno anticipato l'iva, che va obbligatoriamente pagata, per un milione e 200 mila euro, e poi ci sono i contributi per i lavoratori, che comunque vanno pagati alla scadenza, gli interessi sulle anticipazioni di banca».
- Di chi la colpa e cosa si può fare?
«Il problema principale é la mancata istituzione, da parte dei comuni, di un capitolo di bilancio, con adeguata dotazione finanziaria, per la fisiologica mancata riscossione di una forte aliquota di bollette, cosa che invece é prevista dalla legge. Badate che alla data del 31 dicembre 2010 il debito dei comuni superava i 40 milioni di euro. Cosa si può fare? per tamponare l'emergenza i comuni potrebbero metterci, in media, 200 mila euro ciascuno (certo, i comuni piccoli anche meno ma si può compensare con quelli più grossi). Arriveremmo così ad una somma di quattro milioni di euro che ci darebbero un certo respiro e ci consentirebbero il pagamento di almeno due mensilità. Con quello che Gesa ha promesso di dare la settimana entrante invece (2 milioni e 800 mila euro) si può solo arrivare ad un 50% di una mensilità».
S.F
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Provincia, a vuoto la mediazione di D'Orsi Gli operai: «Vogliamo subito due stipendi»
Rimarrà probabilmente solo un'idea, la proposta di istituzione di un fondo di gestione dei 19 Comuni ricadenti nell' Ato Cosa Ag2 e che consenta il saldo di bilancio per il settore dei rifiuti lanciata ieri mattina nel corso dell'incontro organizzato dal Presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi conio scopo di aprire una discussione tra tutte le parti coinvolto nella vertenza dei 350 operatori ecologici in sciopero ormai da tre giorni. La proposta, che non si è trasformata in nessun documento, è arrivata dall'avvocato Giuseppe Scozzari, incaricato dalle ditte del raggruppamento temporaneo di imprese ed è stata sposata dal Presidente D'Orsi, dal Commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo e dai pochi amministratori presenti all' incontro in rappresentanza dei Comuni di Agrigento, Favara e Sant'An gelo Muxaro. La riunione si è chiusa tra le polemiche e lo scontento dei lavoratori che vedono allontanarsi la possibilità di un pagamento rapido dei loro stipendi. All'incontro di ieri, cui non erano stati invitati i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, era però presente il segretario dell'Ugl igiene ambientale Roberto Migliara.
«Non possiamo consentire e sopportare - ha detto - che azioni illegittime che rasentano l'illecito debbano vedere i lavoratori, le rispettive famiglie ci cittadini onesti che pagano la tassa sui rifiuti, subire le irresponsabilità di chi amministratore la cosa pubblica. Rispetto a chi trova forse persino piacevole prodursi in polemiche sterili, ribadiamo la necessità di un'azione tesa a trovare le soluzioni e superare definitivamente i problemi per il bene di tutti. Alla luce dei fatti - conclude - sorge il fondato sospetto che il tentativo di incutere timori nei confronti dei sindaci abbia sortito l'effetto contrario; il mancato versamento da parte di questi ultimi dei rispettivi canoni, ed il versamento da parti di pochi amministratori, di somme irrisorie, allo scopo paralizzare il servizio».
 
AULA «PELLEGRINO». Riunione del Consiglio Provincia, seduta rinviata per debiti fuori bilancio
Aggiornati al 3 aprile, alle ore 18 nella aula Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio Provinciale. Presenti quattordici consiglieri su trentacinque, numero valido per la seduta di prosecuzione. La presidenza della seduta è stata assunta dal Consigliere anziano per voli Riccardo Gallo. 11 rinvio è stato deciso, a maggioranza, per consentire alla Commissione Bilancio dì esprimere il proprio parere sui tre debiti fuori bilancio ancora da approvare. La proposta è stata formulata dal Consigliere Carmelo D'Angelo. Prima della votazione è intervenuto il Consigliere Orazio Guarraci favorevole alla proposta di rinvio. Guarraci ha, anche, informato il Consiglio sulle proposte di modifica allo statuto del Cupa fatte dalle Commissioni congiunte della Provincia e del comune di Agrigento. Contrario alla proposta di rinvio dei lavori il Consigliere Montaperto il quale ha ricordato come il parere della Commissione non era indispensabile perché erano decorsi i termini previsti dal regolamento.
 
La campagna elettorale nel vivo
Arrivano i big, oggi Italo Bocchino
Trasferta di Arnone nella terra di Bersani: «Sappia che da noi il partito blocca il rinnovamento»
Paolo Picone
Arrivano i big. I 6 potenziali candidati a sindaco: Mariella Lo Bello, Giampiero Carta, Giuseppe Arnone, Totò Pennica, Angelo Errore e Marco Zambuto "affilano le armi.
Angelo Errore. Il candidato della lista Movimento azzurro, apre con lo slogan «Contro la corruzione e contro gli sprechi» riferendosi anche ai costi della campagna elettorale che alcuni candidati stanno sostenendo per riempire la città di manifesti con la propria faccia ed i proprio slogan. «Ribadiamo il nostro obiettivo - dice l'onorevole Errore - combattere le lobby, abbattere i costi della politica (Errore ha dichiarato che in caso di elezione rinuncerà all' indennità di carica di sindaco) e lavorare per evitare Il sbriciolamento del centro storico».
Bocchino. Oggi alle 10.30 al bar Milano ci sarà una conferenza stampa con gli esponenti dei partiti della coalizione a sostegno di Mariella Lo Bello. Mpa, Eh, Pd e Api alla presenza di Italo Bocchino, vice segretario nazionale di Futuro e libertà per l'Italia.
Carta punta l'indice su Arnone. Il candidato della sinistra, Giampiero Carta, rappresentante sindacale della Cgil presso l'Agenzia delle Entrate, ritiene doveroso difendere la dignità degli uomini e delle donne che operano ogni giorno nel sindacato che fu di Placido Rizzotto e Pio La Torre. » inaccettabile quanto riportato nella lettera inviata dal candidato sindaco Giuseppe Arnone a quello che ormai sembra essere diventato il suo principale sponsor politico, il Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Tale lettera, inviata in relazione alla candidatura a sindaco dell'ormai ex segretaria generale della Cgil, Mariella Lo Bello, esprime toni, contenuti ed eccessi verbali che offendono indistintamente lavoratori, iscritti e quadri del sindacato di cui io stesso faccio parte».
Arnone nella terra di Bersani. Giuseppe Arnone torna a Piacenza, per illustrare il sondaggio della Ipsos che lo dà favorito nelle elezioni del sindaco. »Ma ad Agrigento - spiega Arnone - il Pd 'ufficiale" non ha voluto tenere le primarie, non apre da due anni il tesseramento e mi fa la guerra».
Messana diffida Arnone ad usare il simbolo del Pd.»Arnone non è iscritto al Partito Democratico di Agrigento né al gruppo consiliare di Agrigento. l,a sua iscrizione nell'anno 2009 è stata cancellata a seguito di quattro provvedimenti delle Commissioni di Garanzia Re-gionale e Nazionale, che lo hanno espulso dal partito». Lo sottolinea in una nota il segretario del Pd Emilio Messana: »Non essendo iscritto, la sua azione in alcun modo può essere attribuita al Partito democratico, né egli è abilitato ad utilizzare, in qualsiasi forma, i simboli o i riferimenti propri del partito. Siamo costretti, pertanto, a diffidarlo formalmente».
Pennica: Epolis resta autonoma. «Epolis sta per: etica, politica e solidarietà - dice il candidato sindaco - la mia candidatura è rimarrà di una lista civica. Che ha preparato un programma che è il programma di Epolis. La mia è e rimarrà una candidatura libera perché vuole amministrare Agrigento con la partecipazione dei cittadini. Ed è per questo che raccolgo l'invito di un gruppo di persone di sinistra che chiedono politiche per il centro storico. E lo rilancio ".
Socialisti: Angelo Bellanti, segretario provinciale del Psi. »Tengo a precisare - scrive in una nota - che l'onorevole Giovanni Palillo non è mai stato iscritto al Nuovo Psi e quindi non può esserne il segretario regionale. L'onorevole Giovanni Palillo è il segretario regionale del
dal dicembre 2008».
 
Dai dipendenti regionali ai parchi:
ecco le novità della Finanziaria
Restano i canoni di produzione delle cave e delle miniere e i tagli per il trasporto
Giuseppina Varsalona
PALERMO
Ci sono 30 milioni di euro per il rinnovo dei contratti dei dipendenti della Regione (16,15 per i dirigenti e 14,41 milioni per il comparto), un fondo di 300 mila euro perla tracciabilità dei prodotti richiesta dal movimento dei Forconi, un ticket per parchi e riserve e l'aumento di almeno il 30% per qualsiasi tariffa legata a servizi e concessioni regionali. Ecco la bozza del maxiemendamento alla Finanziaria, su cui governo, maggioranza e opposizione ieri sera, dopo un pomeriggio di trattative, ha trovato l'accordo. «Stiamo cercando di essere più coerenti possibile, per assicurare una copertura certa alle spese», ha commentato il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona. Nel pomeriggio rivolgendosi all'opposizione, l'assessore all'Economia Gaetano Armao aveva detto che non avrebbe mai votato «una Finanziaria tanto per tirare a campare, senza le misure che ci impone lo Stato e senza investimenti».
Fino a tarda sera l'incertezza è stata la padrona di casa all' Ars. Governo allo sbando, infatti, dopo la notizia dell'imputazione coatta per concorso esterno all'associazione mafiosa e voto di scambio aggravato nei confronti del presidente Lombardo e di suo fratello Angelo. Se il maxiemendamento venisse approvato, ci sarebbe il via libera al rinnovo dei contratti collettivo dei dipendenti regionali:
uno dei tagli principali del bilancio approvato. Si tratterebbe dei due bienni economici per i dirigenti e uno per i dipendenti, oltre al pagamento degli arretrati. Per il personale degli enti regionali con qualifica dirigenziale il governo ha previsto 1 milione e 30 mila euro e 2 milioni 133 mila per i dipendenti con qualifica non dirigenziale. In mattinata, oltre tremila lavoratori avevano preso parte alla manifestazione indetta da Fp Cgii - Cisl Fp - Uil Fpl - Sadirs - Dirsi . Ugl - Siad. «La risposta dei lavoratori - spiega il Cobas-Codir - è un atto dovuto al tentato saccheggio da parte del governo delle somme destinate ai rinnovi contrattuali». Il maxiemendamento del governo accontenta in parte anche le richieste dei Forconi, che in mattinata avevano occupato Palazzo dei Normanni, dopo aver regolarmente pagato il biglietto d'ingresso ed essersi piazzati davanti alla Cappella Palatina.
Tra le pieghe della finanziaria c'è infatti, anche la norma sul prelievo coatto dei debiti in Sicilia che agevola le categorie deboli e istituisce un fondo preordinato alla riduzione del prezzo dei carburanti alla pompa per far fronte alla maggiorazione delle aliquote. «Sono sorpreso dell'iniziativa intrapresa dal movimento dei Forconi - aveva detto il presidente dell'Ars, Francesco Cascio -. Non ne comprendo assolutamente le motivazioni visto che stiamo lavorando per loro".
Nel maxiemendamento restano i canoni di produzione delle cave e delle miniere, i canoni di concessione per le locazioni di beni demaniali e patrimoniali e il recepimento delle norme di risparmio previste nel "Salva Italia" del governo Monti (taglio auto blu, consulenze e indennità). Sul trasporto pubblico sono previsti tagli a contributi, mentre passa da un miliardo a 800 milioni il budget per il micro fotovoltaico. «Nella finanziaria il governo inserisce dei provvedi menti che aiutano l'economia siciliana e che sarebbe gravissimo non approvare», ha detto il presidente Lombardo. Intanto, un cartello di 19 associazioni (da Confindustria alla Cna, oltre ai sindacati) bocciano la manovra e denunciano che «la crisi che ha investito l'economia è ulteriormente aggravata dall'imputazione coatta del governatore».
 
ATO GESA. Oggi quarto giorno di sciopero selvaggio dei 350 operatori ecologici. Le città ormai invase dalla spazzatura
Rifiuti, imprese sommerse dai debiti
Da primo aprile niente più benzina
Annamaria Martorana
Continua lo sciopero ad oltranza, non autorizzato, dei 350 operatori ecologici dei 19 Comuni consorziati con l'Ato Gesa Ag2. Al momento infatti, non sembrano esserci margini di intesa tra le parti perché il dato certo è uno solo: soldi non ce ne sono. Non abbastanza almeno per pagare i due stipendi che gli operai chiedono per tornare al lavoro. 12 milioni e 800 mila euro che la Gesa dovrebbe versare nei prossimi giorni alle imprese dell'Ati, non sembrano essere sufficienti per un anticipo della mensilità di gennaio. Tutto il resto servirà a pagare parte degli otto mesi di arretrati con la ditta Nobile pronta, dal primo aprile, a chiudere i rubinetti dei rifornimenti di gasolio per gli auto compattatori e tutti gli altri mezzi della imprese. Tutto il resto andrà alle banche, che non essendo società di beneficienza, stanno stringendo i cordoni attorno alla disponibilità creditizia delle imprese stesse. Problemi con le banche che hanno anche gli operatori ecologici, come gli stessi hanno fatto rimarcare, che spesso negli istituti di credito e nelle finanziarie "non vengono nemmeno fatti accomodare". E tra le inadempienze che le imprese contestano ai Comuni c'è la mancata istituzione in bilancio, di un capitolo con adeguata dotazione, per l'intervento sussidiario determinato stilla base della previsione fatta dalla Società d'ambito in merito a temporanee carenze di liquidità dovuta alla mancata riscossione. Ai revisori dei conti dei Comuni viene invece contestato il mancato controllo per la rigorosa applicazione da parte dei Comuni dell'art. 21 comma 17 della L.R. 19/2005, relativamente alla previsione in bilancio di questo capitolo. E adesso su Gesa e sui comuni pende la denuncia delle ditte che hanno come noto, dato mandato all'avvocato Giuseppe Scozzari, di rappresentarle in questa vertenza. «Possiamo firmare tutti i protocollo e le intese del mondo - ha ribadito Scozzari - ma la Restivo i soldi non li ha e le imprese sono in stato di prefallimento. Va chiarito, che se dovessero fallire, si va tutti a casa, impiegati, operai, dirigenti e funzionari. Tutti. Il forte indebitamento con le banche le nuove restrizioni sull'accesso al credito non consentono più alle imprese di potere sostenere ulteriormente l'attuale situazione creditoria. Ci sono responsabilità precise a cui tutti devono rispondere, a cominciare dai sindaci a finire alla società d'ambito. Le imprese dell'Ati, al momento vantano crediti per fatture scadute, di 9 milioni e 800 mila euro oltre ai due mesi di franchigia per servizi già resi. Come si può pensare che siano queste ditte a continuare a pagare per tutti?». E per i sindaci debitori, torna a protrarsi  lo spettro del commissariamento, sia per quelli che operano in regime di Tal, come il capoluogo dove i costi sono a carico dei cittadini, sia di quelli in gestione Tarsu. TI commissario Teresa Restivo li aveva tutti diffidati nelle scorse settimane a mettere mano al portafoglio. Il sindaco di Agrigento dal canto suo, insistendo sulla richiesta di riprendersi il servizio anche in deroga, nonostante l'assessore Giosuè Marino gli abbia spiegato che non è possibile, va oltre e chiede che a risolvere la questione, sia la Regione. «Siamo pronti a chiedere io stato di calamità o di emergenza sanitaria se serve - ha detto Zambuto - per avere quei fondi speciali che ci permetterebbero di tamponare la situazione, almeno in attesa di trovare soluzioni più definitive». (AMM)
 
Agrigentoflash
 
Consiglio provinciale: aggiornati i lavori al 3 Aprile
Aggiornati al 3 aprile, alle ore 18:00, nella aula Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio Provinciale. Presenti quattordici consiglieri su trentacinque, numero valido per la seduta di prosecuzione. La presidenza della seduta è stata assunta dal Consigliere anziano per voti Riccardo Gallo. Presenti anche gli Assessori Lillo Volpe e Francescochristian Schembri. La decisione è stata presa, a maggioranza, per consentire alla Commissione Bilancio di esprimere il proprio parere sui tre debiti fuori bilancio ancora da approvare. La proposta di rinvio è stata formulata dal Consigliere Carmelo D'Angelo. Prima della votazione è intervenuto il Consigliere Orazio Guarraci favorevole alla proposta di rinvio. Guarraci ha, anche, informato il Consiglio sulle proposte di modifica allo statuto del CUPA fatte dalle Commissioni congiunte della Provincia e del comune di Agrigento. Contrario alla proposta di rinvio dei lavori il Consigliere Montaperto il quale ha ricordato come il parere della Commissione non era indispensabile perché erano decorsi i termini previsti dal regolamento.
Nella prossima seduta prevista la discussione di sei punti tra cui la mozione dei Consiglieri Ivan Paci, Mario Lazzano, Giuseppe Picone e Roberto Gallo, relativa alla riduzione dei costi della politica e la proposta n. 01 del 20/01/12 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento. Sarà illustrata, inoltre, la relazione del presidente del I^ semestre 2011. Tre infine, i debiti fuori bilancio da approvare, a seguito di sentenze della magistratura, per un totale di 60 mila euro circa. Il Consiglio aveva approvato nella seduta del ventisette marzo, 22 punti tra cui 18 debiti fuori bilancio per un importo di quasi 100 mila euro.
 
Agrigentonotizie
 
Vertenza netturbini: tutto rinviato, la protesta continua
"Al termine della riunione non è stato preso nessun impegno vincolante - spiega Scozzari - e ad oggi non abbiamo alcuna sicurezza"
Protesta netturbini, dibattito tra problemi e ricerca delle soluzioni. Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro di questa mattina tra il rappresentante legale delle ditte che si occupano di raccolta e conferimento dei rifiuti, Giuseppe Scozzari, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alcuni sindaci e i lavoratori nel tentativo, purtroppo vano, di affrontare la situazione di emergenza.
"Al termine della riunione non è stato preso nessun impegno vincolante - spiega Scozzari - e ad oggi non abbiamo alcuna sicurezza, a parte il fatto che i sindaci se ne sono lavati le mani".
Tutto è stato rinviato a successivi incontri che si terranno a Palermo nel tentativo di convincere la Regione a concedere un mutuo da quattro milioni di euro che possa consentire, insieme ai soldi messi insieme con le anticipazioni Aipa e con i fondi dell'Ato, di ripianare almeno una parte dei debiti con le ditte".
 
Agrigentoweb
 
POLITICA | Bocchino ad Agrigento, Paci attacca D'Orsi: "La Provincia non è un comitato elettorale"
 "La decisione di utilizzare i locali della Provincia di Agrigento per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato a sindaco di Agrigento sostenuto da MPA, PD, FLI e API,con la presenza tra gli altri dell'On. Bocchino l'ex del MSI che ha lo stomaco così forte da venire a omaggiare il massimo rappresentante della CGIL in provincia, rappresenta uno strappo senza precedenti al galateo istituzionale dell'Ente.
Ancora una volta il presidente D'Orsi dimostra poco rispetto per l'istituzione che dovrebbe rappresentare al più alto livello, ignorando regole deontologiche, prassi consolidata e quant'altro attiene all'esigenza di separare i ruoli quando si dispone di un bene che non si può gestire con spirito privatistico.
La sua protervia nell'uso disinvolto del potere, con questo gesto, supera ogni limite di decenza e non rende un servizio a quelle personalità che si faranno coinvolgere nella suddetta manifestazione di pura propaganda elettorale.
Il Gruppo Consiliare del PDL tiene a sottolineare che la Provincia intesa come Ente Istituzionale non è né una succursale né un comitato elettorale del cartello che governa o meglio sgoverna la Regione e la Provincia".
Lo dichiara il capogruppo del PDL alla Provincia Regionale di Agrigento.
 
Infoagrigento
 
Crisi rifiuti: D'Orsi propone alcune soluzioni       
L'istituzione di un fondo di gestione dei 19 Comuni ricadenti nell'Ato Gesa Ag2 e che consenta il saldo di bilancio per il settore dei rifiuti. E' questa la proposta lanciata questa mattina nel corso dell'incontro organizzato dal Presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi con lo scopo di aprire una discussione tra tutte le parti coinvolte nella vertenza dei 350 operatori ecologici in sciopero ormai da tre giorni.
La proposta è arrivata dall'avvocato Giuseppe Scozzari, incaricato dalle ditte del raggruppamento temporaneo di imprese ed è stata sposata dal Presidente D'Orsi, dal Commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo e dai pochi amministratori presenti all'incontro in rappresentanza dei Comuni di Agrigento, Favara e Sant'Angelo Muxaro.
"Non possiamo continuare ad illuderci che il problema non sia gravissimo - ha detto il presidente D'Orsi nel corso del suo intervento - e le decisioni sul da farsi devono essere prese in fretta. Sono deluso per la mancata presenza della gran parte dei sindaci di questo Ato perché sono parte in causa di questo stato di cose. I lavoratori hanno ragione a protestare ma non è risolvendo il problema di questi due stipendi che si mette la parola fine allo stato di crisi. Sono inoltre dell'avviso che la Regione debba commissariale i sindaci inadempienti".
 
Residenza Universitaria Agrigentina: intervento dei Giovani Democratici 
In merito al sopralluogo presso la residenza universitaria agrigentina, sita nell'ex ospedale di via Atenea, da parte dell'assessore provinciale alle politiche universitarie Francescochristian Schembri, il segretario provinciale dei Giovani Democratici di Agrigento Salvatore Gazziano dichiara in una nota: «Apprendiamo, dalle parole dell'assessore provinciale Schembri, vicinanza e attenzione verso una struttura universitaria essenziale, sia riguardo la funzionalità che essa riveste, sia per l'intera provincia. Ci auguriamo, tuttavia, che le parole di elogio sul residence apparse negli organi di stampa in questi giorni, non scadano nel solito appello politico senza frutti, ma che aprano un incontro con le rappresentanze universitarie e le forze politiche per una seria conclusione di questa vicenda. Ci rammarica, però, che l'assessore abbia appreso dell'esistenza della struttura universitaria solo adesso. I Giovani Democratici, infatti, insieme alle associazioni studentesche, sollecitano da più di un anno, in occasione del C.D.A del CUPA, l'apertura del pensionato universitario per una effettiva fruizione. Ma il silenzio ha regnato. Auspichiamo che finalmente si passi ai fatti, affinché quanto sostenuto dal Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, ovvero che la struttura universitaria si possa porre all'avanguardia rispetto alle altre università italiane, diventi concretezza, sperando che prima di lanciarsi in annunci sulla creazione di nuove strutture si possano completare quelle ancora in cantiere».
 
Sicilia24h
 
Provincia, Schembri: D'Orsi riceverà istituzionalmente Bocchino
 
 
"Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento,  Prof. Eugenio D'Orsi, unitamente ai componenti della  giunta,  riceverà istituzionalmente l'On. Italo Bocchino".
È quanto dichiara l'Assessore Provinciale Francescochristian Schembri, in replica all'intervento del consigliere Provinciale del Pdl, Ivan Paci, sull'utilizzo  della sede dell'Ente quale luogo deputato a campagne elettorali.   
"Gradirei sottolineare - afferma Schembri - l'uso improprio e l'esiguo garbo manifestato dal consigliere Paci, nell'interpretare strumentalmente  l'atto doveroso ed istituzionale del Presidente D'Orsi e dell'intera  Giunta nell'offrire accoglienza  ad un esponente politico nazionale e non  quale  manifestazione di abuso di potere e gesto  contro le  regole deontologiche,  poiché  l'appuntamento elettorale di presentazione del candidato sindaco Mariella Lo Bello, avverrà in altra sede, alla presenza dei rappresentanti della coalizione Mpa, Pd, Fli, Api, come diffuso  dalla stampa nei giorni scorsi".
"Vorrei ricordare al Consigliere Paci - ribadisce  Schembri - che le strumentalizzazioni politiche non hanno pertanto alcun fondamento e si muovono soltanto su binari contraddistinti da una becera opposizione politica che più che essere costruttiva cerca perennemente lo scontro, disinformando e rendendo la "Politica" al livello che forse solo qualcuno è abituato a conoscere".
 
Bocchino, replica di Paci (Pdl) a D'Orsi: "Riguardo al mio operato parlano gli atti"
Sulla visita di Bocchino ad Agrigento e il conseguente scontro alla Provincia, tra il Pdl ed il presidente D'Orsi, si registra la replica di  Ivan Paci, capogruppo del Popolo delle Libertà:
"Mi spiace sacrificare parte del mio tempo a contro replicare al presidente D'Orsi, anche perchè, come è suo costume, non entra mai nel merito delle contestazioni che gli vengono mosse e, piuttosto, divaga su altre questioni che solleva in modo improprio e che poi lo vedono soccombente.
In questo senso, D'Orsi sbaglia a non accettare lezioni dal sottoscritto che definisce il  "re delle missioni" perchè farebbe bene invece ad imitare chi svolge il proprio ruolo con impegno e zelo come ho sempre fatto nel modo di espletare il mio incarico all'interno dell'UPI.
Purtroppo il presidente D'Orsi all'interno dell'Unione Province d'Italia rimane uno sconosciuto nonostante abbia titolo come me per rappresentare l'interesse dell'Ente.
Riguardo al mio operato di  assessore provinciale e di consigliere parlano gli atti, soprattutto nel periodo in cui la Provincia veniva amministrata e non disamministrata. Sono felice di accettare l' invito ad un pubblico confronto, per usare le parole di D'Orsi, per vedere chi fa gli interessi della provincia e chi sta dalla parte della gente e del rispetto  delle regole. Era da tempo che aspettavo questo momento e mi auguro che possa arrivare presto."
 
Cupa, Zambuto e Messina chiedono convocazione urgente dell'Assemblea dei soci
Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto ed il Presidente della Camera di Commercio, in qualità di soci del Consorzio universitario della provincia di Agrigento, hanno scritto al Presidente dello stesso Consorzio perché venga convocata con urgenza l'assemblea dei soci per potere procedere, nel più breve tempo possibile, all'approvazione degli strumenti finanziari del Polo e provvedere al rinnovo del Consiglio di amministrazione, stante l'imminenza della scadenza dell'organo di gestione. L'approvazione del bilancio ed il rinnovo del Consiglio del Polo universitario consentiranno di normalizzare tutte le attività didattiche e gestionali del Consorzio.
 
Bocchino, Gruppo Pdl: D'Orsi scambia Provincia per comitato elettorale. La replica di D'Orsi
"La decisione di utilizzare i locali della Provincia di Agrigento per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato a sindaco di Agrigento sostenuto da MPA, PD, FLI e API,con la presenza tra gli altri dell'On. Bocchino l'ex del MSI che ha lo stomaco così forte da venire a omaggiare il massimo rappresentante della CGIL in provincia, rappresenta uno strappo senza precedenti al galateo istituzionale dell'Ente". E' quanto si legge in una nota diramata dal gruppo consiliare del Pdl alla provincia di Agrigento.
"Ancora una volta - afferma il capogruppo Ivan Paci - il presidente D'Orsi dimostra poco rispetto per l'istituzione che dovrebbe rappresentare al più alto livello, ignorando regole deontologiche, prassi consolidata e quant'altro attiene all'esigenza di separare i ruoli quando si dispone di un bene che non si può gestire con spirito privatistico.  La sua protervia nell'uso disinvolto del potere, con questo gesto, supera ogni limite di decenza e non rende un servizio a quelle personalità che si faranno coinvolgere nella suddetta manifestazione di pura propaganda elettorale. Il Gruppo Consiliare del PDL tiene a sottolineare che la Provincia intesa come Ente Istituzionale non è né una succursale né un comitato elettorale del cartello che governa o meglio sgoverna la Regione e la Provincia".
E a stretto giro è arrivata la replica del presidente della provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi.
"Non accetto lezioni dal "re delle missioni". Vorrei sapere -  tuona D'Orsi - quali contributi di idee e proposte  Paci è riuscito a dare  da assessore provinciale e da consigliere. Lo invito ad un pubblico confronto per vedere chi fa gli interessi della provincia e chi sta dalla parte della gente e del rispetto  delle regole".
 
Perla città
 
Pdl su manifestazione elettorale con Bocchino: "Uso privatistico della Provincia"
di Redazione
"La decisione di utilizzare i locali della Provincia di Agrigento per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato a sindaco di Agrigento sostenuto da MPA, PD, FLI e API,con la presenza tra gli altri dell'On. Bocchino l'ex del MSI che ha lo stomaco così forte da venire a omaggiare il massimo rappresentante della CGIL in provincia, rappresenta uno strappo senza precedenti al galateo istituzionale dell'Ente". E' quanto si legge in una nota diramata dal gruppo consiliare del Pdl alla Provincia Regionale di Agrigento.
"Ancora una volta - dichiara il capogruppo Ivan Paci - il presidente D'Orsi dimostra poco rispetto per l'istituzione che dovrebbe rappresentare al più alto livello, ignorando regole deontologiche, prassi consolidata e quant'altro attiene all'esigenza di separare i ruoli quando si dispone di un bene che non si può gestire con spirito privatistico.  La sua protervia nell'uso disinvolto del potere, con questo gesto, supera ogni limite di decenza e non rende un servizio a quelle personalità che si faranno coinvolgere nella suddetta manifestazione di pura propaganda elettorale. Il Gruppo Consiliare del PDL tiene a sottolineare che la Provincia intesa come Ente Istituzionale non è né una succursale né un comitato elettorale del cartello che governa o meglio sgoverna la Regione e la Provincia".
 
Agrigentooggi
 
Bocchino Gruppo Pdl: D'Orsi scambia Provincia per comitato elettorale. Fli rivede location, Paci parlano i fatti
"La decisione di utilizzare i locali della Provincia di Agrigento per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato a sindaco di Agrigento sostenuto da MPA, PD, FLI e API,con la presenza tra gli altri dell'On. Bocchino l'ex del MSI che ha lo stomaco così forte da venire a omaggiare il massimo rappresentante della CGIL in provincia, rappresenta uno strappo senza precedenti al galateo istituzionale dell'Ente". E' quanto si legge in una nota diramata dal gruppo consiliare del Pdl alla provincia di Agrigento.
"Ancora una volta - afferma il capogruppo Ivan Paci - il presidente D'Orsi dimostra poco rispetto per l'istituzione che dovrebbe rappresentare al più alto livello, ignorando regole deontologiche, prassi consolidata e quant'altro attiene all'esigenza di separare i ruoli quando si dispone di un bene che non si può gestire con spirito privatistico.  La sua protervia nell'uso disinvolto del potere, con questo gesto, supera ogni limite di decenza e non rende un servizio a quelle personalità che si faranno coinvolgere nella suddetta manifestazione di pura propaganda elettorale. Il Gruppo Consiliare del PDL tiene a sottolineare che la Provincia intesa come Ente Istituzionale non è né una succursale né un comitato elettorale del cartello che governa o meglio sgoverna la Regione e la Provincia".
E a stretto giro è arrivata la replica del presidente della provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi.
"Non accetto lezioni dal "re delle missioni". Vorrei sapere - risponde indispettito D'Orsi - quali contributi di idee e proposte  Paci è riuscito a dare  da assessore provinciale e da consigliere. Lo invito ad un pubblico confronto per vedere chi fa gli interessi della provincia e chi sta dalla parte della gente e del rispetto  delle regole".
Intanto il Fli per rimediare ha dovuto immediatamente cambiare la location dell'incontro.
Fli rivede location
Marcia indietro di Futuro e Libertà. In merito alla presentazione del candidato sindaco di Agrigento, Mariella Lo Bello, alla presenza del vice-presidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino,  del coordinatore regionale, Carmelo Briguglio e del coordinatore provinciale, Luigi Gentile,  Fli - si legge in una nota -  fa sapere che  la presentazione avverrà presso il giardino del Bar Milano di Agrigento (e non più dunque alla Provincia regionale di Agrigento) alle ore 10,30. A sollevare l'inopportunità della presenza di Bocchino alla provincia regionale di Agrigento - trattandosi di una iniziativa elettorale -  era stato il il Gruppo consiliare del Pdl.
Marcia indietro di Futuro e Libertà. In merito alla presentazione del candidato sindaco di Agrigento, Mariella Lo Bello, alla presenza del vice-presidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino,  del coordinatore regionale, Carmelo Briguglio e del coordinatore provinciale, Luigi Gentile,  Fli - si legge in una nota -  fa sapere che  la presentazione avverrà presso il giardino del Bar Milano di Agrigento (e non più dunque alla Provincia regionale di Agrigento) alle ore 10,30. A sollevare l'inopportunità della presenza di Bocchino alla provincia regionale di Agrigento - trattandosi di una iniziativa elettorale -  era stato il il Gruppo consiliare del Pdl.
 replica di Paci (Pdl) a D'Orsi: "Riguardo al mio operato parlano gli atti.
Sulla visita di Bocchino ad Agrigento e il conseguente scontro alla Provincia, tra il Pdl ed il presidente D'Orsi, si registra la replica di  Ivan Paci, capogruppo del Popolo delle Libertà:
"Mi spiace sacrificare parte del mio tempo a contro replicare al presidente D'Orsi, anche perchè, come è suo costume, non entra mai nel merito delle contestazioni che gli vengono mosse e, piuttosto, divaga su altre questioni che solleva in modo improprio e che poi lo vedono soccombente.
In questo senso, D'Orsi sbaglia a non accettare lezioni dal sottoscritto che definisce il  "re delle missioni" perchè farebbe bene invece ad imitare chi svolge il proprio ruolo con impegno e zelo come ho sempre fatto nel modo di espletare il mio incarico all'interno dell'UPI.
Purtroppo il presidente D'Orsi all'interno dell'Unione Province d'Italia rimane uno sconosciuto nonostante abbia titolo come me per rappresentare l'interesse dell'Ente.
Riguardo al mio operato di  assessore provinciale e di consigliere parlano gli atti, soprattutto nel periodo in cui la Provincia veniva amministrata e non disamministrata. Sono felice di accettare l' invito ad un pubblico confronto, per usare le parole di D'Orsi, per vedere chi fa gli interessi della provincia e chi sta dalla parte della gente e del rispetto  delle regole. Era da tempo che aspettavo questo momento e mi auguro che possa arrivare presto."
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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