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/ Comunicati stampa » 2013 » Febbraio » 11 » D'Orsi "Ridare dignità alle Pelage"

D'Orsi "Ridare dignità alle Pelage"

 

AGRIGENTO - Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, interviene in merito ai collegamenti a singhiozzo tra Porto Empedocle e le isole dell'arcipelago delle Pelage, Linosa e Lampedusa.
Come è nel suo stile, non usa mezzi termini, per stigmatizzare queste situazione che D'Orsi definisce da sfascio totale.
"Non è più accettabile questi continui interruzioni tra la Provincia di Agrigento e le isole di Linosa e Lampedusa. Non si può assistere inermi all'isolamento di queste persone che fanno parte del nostro territorio. E' venuto il momento di gridare basta a queste carrette del mare che definiamo postali e fare entrare in servizio delle navi degne di questo nome. Non si può continuare a penalizzare questi Agrigentini costretti, a causa degli esosi costi di trasporto, a pagare in più viveri, gas e ogni altro bene di consumo. Penalizzati in tutto si continua a tenerli nell'isolamento più totale e la nostra Regione Sicilia non fa nulla per un intervento deciso in favore di queste persone. In tutti i collegamenti tra la Sicilia e le sue isole, solo nella tratta Porto Empedocle - Linosa - Lampedusa avviene periodicamente uno stop alla nave. Un giorno per un guasto al motore, un altro perché c'è mare grosso e la barchetta non può partire, si lasciano queste persone isolate.
E' concepibile tutto questo. Bisogna rivedere il sistema dei collegamenti e immettere in servizio una nave che non si rompa continuamente, ma che assicuri a questa gente una vita normale e non con l'incubo di rimanere isolati e senza né viveri né medicinali. Ai Linosani e Lampedusani è vietato nascere nella propria terra e sono costretti ad emigrare a Palermo con alti costi, ma almeno dare loro la possibilità di questi quotidiani collegamenti per non farli sentire completamente abbandonati. Mi rivolgo ai nostri deputati regionali affinché una volta tanto nella loro vita parlamentare facciano qualcosa di buono in favore di questi agrigentini".

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